Un'esperienza straordinaria all'opera per i piccolissimi dei nidi comunali di Macerata grazie all'appuntamento del percorso formativo “Lo Sferisterio a scuola”, promosso dal Comune di Macerata insieme all’Associazione Sferisterio, che ha proposto venerdì 22 marzo lo spettacolo "Carmen. Rose rosse per te".
Con diverse rappresentazioni prima al nido e poi sul palcoscenico del teatro Lauro Rossi i bambini, con le educatrici e i genitori, sono stati coinvolti in uno spettacolo sensoriale ideato appositamente per loro.
Lo spettacolo “Carmen. Rose rosse per te” dedicato a bambini fino a tre anni, rappresenta la novità assoluta della programmazione 2019, proprio per il coinvolgimento di questa fascia d'età. "Investiamo sui progetti educativi perché l’opera è per tutti e per tutte le età, questo è un impegno forte del Macerata Opera Festival che punta a fare dello Sferisterio un luogo meraviglioso per tutti” spiega Barbara Minghetti direttrice artistica Macerara Opera Festival.
Il palcoscenico del Teatro Lauro Rossi, trasformato per l’occasione in uno spazio adatto a questo tipo di esperienza, ha accolto in due momenti (alle 16,30 e alle 17,30) i piccolissimi spettatori e le loro famiglie coinvolte attraverso gli asili nido.
Lo spettacolo sensoriale – regia di Manuela Capece e Davide D’oro, con l’ideazione musicale di Federica Falasconi – è dedicato alle suggestive atmosfere della Carmen di Bizet e ha come protagonista una ballerina che danza sulle note eseguite dal vivo da un fisarmonicista.
Il progetto propone anche percorsi di pedagogia del gioco e della musica per educatori e genitori, sviluppati con “Nati per la musica” (una collaborazione fra l’Associazione Culturale Pediatri e il Centro per la Salute del bambino online).
Il progetto Opera Kids è sostenuto anche dal contributo di Trevalli Cooperlat sponsor per sostenere l’impegno nell'educazione dei piccoli.
Il progetto “Lo Sferisterio a scuola”, iniziato nei mesi scorsi con la formazione dei docenti e attività in classe, prevede per gli studenti delle scuole primarie e secondarie inferiori le attività di “Opera Domani”, un format ideato da As.Li.Co che da decenni porta in tutta Italia (e non solo) l’opera in classe e in famiglia, invitando tutti in teatro per far crescere il pubblico di domani.
Si tratta di un percorso formativo in cui sono coinvolti anche gli insegnanti e in cui vengono approfonditi tutti gli aspetti della messa in scena di un’opera lirica: dalla musica alla drammatizzazione.
Martedì 26 marzo, al Teatro Lauro Rossi di Macerata, alle 21 torna la FORM con un nuovo programma, dal titolo Virtuoso. Un concerto dedicato ai valori del virtuosismo inteso come capacità di trasmettere al pubblico, attraverso grandi doti tecniche e interpretative, le emozioni racchiuse in una composizione musicale, incantando l’orecchio e l’animo dell’ascoltatore.
Protagonisti della serata, due grandi virtuosi italiani: l’eclettica violoncellista Miriam Prandi e il contrabbassista e direttore Enrico Fagone. Prandi è un talento musicale di rara comunicativa e versatilità non comune; nella scorsa stagione ha debuttato come solista al Teatro alla Scala di Milano. Fagone, considerato tra i migliori contrabbassisti del mondo, si è esibito recentemente in qualità di direttore con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI accompagnando Marta Argerich ed è stato appena nominato Music Director e direttore artistico della Long Island Concert Orchestra di New York.
Insieme all’Orchestra Filarmonica Marchigiana i due solisti sono impegnati nell’esecuzione di un variegato e accattivante programma: si inizia con Ada Gentile Ho scritto una canzone, dedicata ad Ennio Morricone; quindi Pëtr Il´ič Čajkovskij con Variazioni su un tema rococò per violoncello e orchestra, op. 33, Wolfgang Amadeus Mozart con la Sinfonia n. 31 in re magg., K. 297 “di Parigi”, per concludere con Giovanni Bottesini Passioni amorose – versione per violoncello, contrabbasso e orchestra (elaborazione di Giovanni Veneri).
Biglietto intero a 18 euro; 12 euro per gli spettatori fino a 30 anni e oltre 60, per i possessori della Carta Giovani, per le Associazioni musicali, per i Club Services, per gli abbonati alla stagione teatrale AMAT; 4 euro per le scuole.
L’Atletico Macerata espugna con merito Matelica nell’anticipo della 9° giornata di ritorno del girone E di terza categoria. Le barricate dei padroni di casa hanno retto fino a venti minuti dal termine quando Firmani ha sbloccato il risultato con un rasoterra micidiale, un quarto d’ora dopo lo 0-2 e giochi chiusi definitivamente da Gigli dal dischetto.
La cronaca: ultimi scampoli di inverno a Matelica, serata fredda e leit motiv della partita che pare chiaro fin dalle prime battute di gioco con l’Atletico all’assalto del fortino Real allestito a difesa di Marani e con gli uomini di mister Mosconi pronti a far male con delle sortite improvvise.
Subito una grande occasione per l’Atletico da calcio piazzato, ma il colpo di testa di Feliziani trova pronto Marani e nessuno riesce a ribadire in rete sulla respinta. Al 13’ Piccioni libera il destro, ma la conclusione viene ribattuta da Lunadei in ripiegamento, la palla carambola sui piedi di Lombi che da posizione defilata sbatte sui guantoni di Marani che devia in corner. Dagli sviluppi del calcio d’angolo Aliberti si libera bene ma trova ancora l’opposizione dell’estremo difensore matelicese. Al 30’ bel duetto tra Piccioni e Firmani con quest’ultimo che arriva alla conclusione, ma non inquadra lo specchio. Al 38’ azione pregevole degli opsiti che con una serie di scambi ravvicinati proiettano Firmani a tu per tu con Marani, il numero 11 maceratese si fa ipnotizzare e spara addosso al portiere. Al 45’ prima grande occasione per i padroni di casa con Girolamini che approfitta di un buco difensivo per fiondarsi in area, Mastrocola sbroglia con la collaborazione di Ortenzi e Rocchi. Squadre al riposo sullo 0-0.
18’ della ripresa, palla illuminante di Zerani per Piccioni che esita di fronte a Marani favorendo il recupero della difesa che libera in angolo. Dalla bandierina spiovente spizzato per Lombi che incorna da due passi, incocciando il palo. 68’ break a centrocampo dei padroni di casa che guadagnano il fondo e scodellano una palla velenosa sul secondo palo su cui Grasselli non arriva per una questione di centimetri. Due minuti dopo arriva il sudato vantaggio Atletico: Piccioni, pescato in area, controlla male, favorendo l’incursione di Firmani che arriva di gran carriera e trafigge Marani con una rasoiata a fil di palo. 0-1Al 74’ occasione d’oro per il Real Matelica per riportarsi in parità, sugli sviluppi di un angolo si scatena un flipper furibondo, la palla finisce sui piedi di Ilari che non riesce a inquadrare la porta di un nonnulla. A dieci minuti dal triplice fischio Fratini giù in area di rigore, per il signor Buschittari ci sono gli estremi per la massima punizione, vibranti le proteste dei padroni di casa che si risolvono con un cartellino rosso per Pascucci. Dal dischetto Gigli batte Marani, sigla lo 0-2 e di fatto chiude i giochi.
REAL MATELICA: Marani, Parcaroli D., Colonnelli, Pascucci, Lunadei, Rossetti, Ilari (81’ Shuaipi), Parcaroli J., Girolamini, Fiorgentili, Grasselli (85’ Carucci). All.Mosconi
ATLETICO MACERATA: Mastrocola, Rocchi, Feliziani, Gigli, Ortenzi, Lucentini, Aliberti (46’ Fratini), Lombi, Piccioni (90’ Tognetti), Zerani (83’ Sampaolesi), Firmani (78’ Del Gobbo). All.Cencioni
Direttore di gara: David Buschittari
La 12ª giornata chiude il campionato di Serie A2 per la Menghi Shoes, che nell'ultima partita avrà il turno di riposo. La sfida vede i biancoverdi impegnati in trasferta sul campo della Synergy Arapi F.lli Mondovì, capolista con 54 punti e chiude un ciclo di ferro dopo le sfide contro Brescia e Reggio Emilia, domenica 24 alle ore 18. Mondovì arriva a questo incontro con un ruolino di marcia invidiabile, interrotto però dalla sconfitta esterna di Lagonegro nell'ultima partita disputata.
La capolista vorrà riscattarsi davanti i propri tifosi al Pala "Nino Manera" dove è riuscita a ottenere soltanto vittorie in questo girone di ritorno. È in forma anche la Menghi Shoes, galvanizzata dalle ultime prestazioni: la bella vittoria per 3 a 2 sulla Conad Reggio Emilia, prima invece il punto strappato in trasferta a Brescia, quindi le due vittorie consecutive contro Livorno e Lamezia.
"Il calendario ci mette davanti un'altra sfida difficile - commenta Simone Gabbanelli, libero della Menghi Shoes -. Sono però per noi gli ultimi punti disponibili visto che nella prossima giornata di campionato saremo a riposo".
Con quale spirito arrivate a questa partita? "Siamo molto motivati, vogliamo strappare punti importanti e prendere il ritmo in vista delle prossime partite che verranno".
All'andata riusciste ad avere la meglio su Mondovì, pensi possiate ripetere l'impresa? "Proveremo a fare un altro sgambetto alla capolista. Sappiamo che sono una squadra molto forte e cercheremo di ripetere la buona prestazione dell'andata. Dovremo essere squadra, partire subito forti e aggressivi e cercare di metterli in difficoltà".
Come già da diversi anni, al Liceo Artistico “Cantalamessa” il mese di marzo è dedicato alla prevenzione delle Malattie Sessualmente Trasmissibili. L’iniziativa rientra nelle azioni previste dalla scuola nell’ambito dei progetti di educazione alla salute ed è giunta quest’anno alla sesta edizione.
Giovedì 21 presso l’aula magna dell’ITE “A.Gentili” si è infatti tenuto il tradizionale seminario sulle MST, che i club Rotary Macerata “Matteo Ricci” e Osimo offrono agli studenti della scuola attraverso i qualificati interventi del Dr. Marco Sigona, specialista in Dermatologia e Venereologia, e del Dr. Mauro Tiriduzzi, specialista in Ostetricia e Ginecologia.
Come nei passati anni scolastici il seminario è stato preceduto da un’indagine conoscitiva condotta dalla Prof.ssa Angelina De Maria, indagine volta a rilevare le conoscenze degli studenti relativamente alla tematica proposta e ad orientare gli approfondimenti dei relatori verso gli argomenti di maggior interesse. I risultati dell’indagine hanno confermato la necessità di mettere in campo iniziative educative nella sfera della prevenzione delle MST proprio in questa fascia d’età, dal momento che uno studente su tre, del campione intervistato, ritiene di avere informazioni che egli stesso giudica insufficienti.
Il seminario ha coinvolto, come negli anni precedenti, gli studenti delle classi terze e alcune classi seconde, i cui docenti avevano segnalato il bisogno. Nel corso dell’incontro gli studenti hanno manifestato il loro interesse e la loro partecipazione all’iniziativa, attraverso diverse richieste di informazioni e chiarimenti rivolte agli specialisti.
Abbiamo incontrato il Direttore del Dipartimento di Dipendenze dell’Area Vasta 3, che comprende i Sert di Macerata, Civitanova Marche e Camerino, il Dottor Gianni Giuli, per cercare di osservare da vicino una realtà che, per i più, è considerata un tabù ma che, per gli esperti, dovrebbe invece essere maggiormente conosciuta proprio perché così si può fare prevenzione e si può cercare, tutti insieme, di combatterla.
“Il Dipartimento di Dipendenze dell'Area Vasta 3 conta circa 1.500 pazienti – spiega il Direttore Giuli -: utenti che dal 2002 al 2017 sono raddoppiati. La maggior parte delle persone che sono in cura al Sert sono eroinomani poi ci sono gli alcolisti e i giocatori d’azzardo. La situazione reale, in termini di numeri però, è ben diversa: per una persona che si cura al Sert ce ne sono quattro fuori che usano la sostanza o che hanno delle dipendenze e non si rivolgono a noi. Questa è la media nazionale ed è un dato che possiamo confermare anche con le nostre unità di strada che evidenziano come l’uso di sostanze stupefacenti sia elevato nei luoghi di aggregazione: moltissimi infatti affermano di aver fatto uso di droghe almeno una volta nell’ultimo anno.”
“Andando a osservare la nostra provincia nel dettaglio, la costa, e quindi nello specifico Civitanova Marche, è sempre stata la zona critica: in primis per la questione relativa all’Hotel House, dove c’è una sacca di disagio importante e dove parte lo spaccio di sostanze stupefacenti, mentre le zone interne sembrano avere un minore impatto del fenomeno” – spiega il Direttore -. Credo che dopo la morte di Pamela (Mastropietro, ndr.) si siano accesi i riflettori su questa situazione, che interessa tutto il territorio maceratese, che è sempre stata grave nella nostra provincia e che noi da tempo denunciavamo.”
Secondo i dati relativi all’anno 2017, i consumatori sono principalmente maschi con un rapporto di 4 a 1 rispetto alle donne, rapporto che diminuisce se parliamo di alcool, di cui rimangono i maggiori dipendenti gli uomini ma con un rapporto 2 a 1. L’età media della tossicodipendenza è di 30 anni mentre se parliamo di gioco d’azzardo l’età media si alza verso gli over 40 e 50 e lo stesso discorso vale per la cocaina e per l’alcool. Ad oggi, l’utente é cambiato – spiega il Dottor Giuli -: mentre quest’ultimo prima era ‘puro’ e quindi utilizzata un solo tipo di droga, per lo più eroina, oggi ne consuma più di una. In questi termini gli stessi spacciatori si sono ‘attivati’ e non vendendo più solo una sostanza ma tutte: questo è un dato allarmante soprattutto se pensiamo che moltissimi giovani si avvicinano al mondo della droga e dalla marijuana possono arrivare con facilità all’eroina.”
Proprio uno dei dati più allarmanti evidenziato dal Dottor Giuli è l’utilizzo della sostanza stupefacente nei giovanissimi. L’età del primo incontro con la droga é sempre più precoce, “Noi abbiamo avuto utenti anche di 12 anni che hanno fatto uso di eroina: in seguito a questi fenomeni, diventati sempre più frequenti, abbiamo aperto un ambulatorio in un luogo diverso dal Sert, in cui la privacy rimane molto stretta e dove facciamo la diagnosi precoce, perché prima si interviene e maggiori sono le probabilità di successo. In questi casi – avverte Giuli – è fondamentale il coinvolgimento della famiglia.”
“Il primo uso, in generale, è sempre quello legato all’alcool che, a 12 anni, è una droga a tutti gli effetti – ci spiega il Direttore -. I minori infatti non hanno l’alcol deidrogenasi, l’enzima che metabolizza l’alcool, diversamente dagli adulti: nel dodicenne quindi la bevanda ha un effetto psicoattivo immediato. Il secondo approccio con lo sballo è la cannabis che, in questo momento, sta vivendo un ‘momento’ particolare. Mi spiego meglio. Con la vendita della cannabis light i giovani
pensano sia normale fare uso di cannabinoidi. Non voglio entrare in polemica, ma anche la sostanza light rimane cannabis e rappresenta a tutti gli effetti l’uso di una sostanza stupefacente, anche se a bassissimo dosaggio.”
“Dico alle famiglie di essere attente a questa problematica; nel passaggio tra elementari e medie, il contatto con la sostanza, in termini di conoscenza, è pari al 100%. Non bisogna far finta che il problema non ci sia ma bisogna affrontarlo. Le famiglie devono essere attente ai segnali , come a esempio l’abbassamento del rendimento scolastico, o l’eccessiva sonnolenza diurna, bisogna sapere cosa questi dicono. L’attenzione a queste tematiche però deve essere un discorso che vale per tutti gli educatori in generale, allenatori, docenti, tutti dobbiamo agire perché nessun ambiente è esente dall’uso di sostanze stupefacenti.”
“Mi rendo conto che spesso capita che non si affronta il problema per paura, ma noi non dobbiamo avere paura perché maggiormente si affronta la situazione e meglio è – spiega il Direttore -. Il nostro compito è quello di sviluppare la capacità critica dei giovani e giovanissimi senza parlar loro di stupefacenti. Stiamo portando avanti progettazioni di prevenzioni che partono dalle scuole elementari, dove cerchiamo di interagire con i ragazzi per riuscire a sviluppare alcune abilità cognitive-relazionali, emotive e psicologiche che siano in grado di dotare i giovani di una capacità critica decisionale. Se noi riusciamo in questo, i giovani, quando sarà il momento, sapranno dire ‘no’. Non possiamo far finta di nulla: noi non fermeremo mai i flussi di sostanze, dobbiamo invece diminuire la domanda, è questo il lavoro di prevenzione e di relazione che dobbiamo fare. Il progetto “Built the future”, che abbiamo ideato con il Comune di Macerata e che si sta svolgendo nelle scuole, va proprio in questo senso.
Sulle terapie del Sert, il Dottor Giuli è molto chiaro. “Io non parlo mai di guarigione. La tossicodipendenza è una malattia cronica recidiva: se il nostro cervello prova la sostanza e gli piace, mette quella condizione positiva nella sua memoria e lì rimane, viene “immagazzinata”. Questa memoria biologica dura per tutta la vita, non si cancella più: questa è la verità scientifica . Il cervello però è plastico e una giusta terapia, psicologica e farmacologica, lo può far tornare a una condizione quanto più distante dalla sostanza. Il metadone è un farmaco che stabilizza la dipendenza e permette ai pazienti di affrontare la problematica, come il trattamento residenziale quale è la comunità terapeutica , ma in determinati momenti della vita il rischio del riuso c’è sempre purtroppo. È importante quindi lavorare sulla psicologia della persona, facendogli vedere una parte di vita che magari non ha mai visto perché occupata dalla sostanza. I nostri sono sempre percorsi integrati in cui collaborano medici, psicologi, assistenti sociali: si discute tutti insieme sui vari casi e si decide il percorso in base alla tipologia del paziente. Proprio perché la patologia da dipendenza è grave, è importante che vengano convogliate tutte le forze per un’attività di prevenzione reale: chiunque deve prendersi le proprie responsabilità e fare in modo di operare un cambiamento sul territorio.”
“In merito all’alcolismo, si parla di bere a rischio quando c’è una situazione in cui la dipendenza non appare. Per intenderci, quel comportamento di abuso che possiamo definire ‘abbuffata del fine settimana” . Il bere a rischio poi può rimanere così o può invece cambiare e diventare una dipendenza quando l’abuso diventa giornaliero2 – ha spiegato il Dottor Giuli.
“Sul gioco d’azzardo, a mio parere, c’è stato un vero e proprio progetto industriale della criminalità organizzata e dello Stato che dal 2006 al 2010 hanno investito e aumentato il mercato del 490%: c’è quindi una disponibilità di gioco capillare . Sono inoltre duplicate e centuplicate le modalità del gioco, in cui c’è un meccanismo di vincita e perdita molto veloce – osserva Giuli -. Non abbiamo dati certi perché c’è una fascia di popolazione che gioca e non è patologica, mentre un’altra lo è: ma è difficile identificare quest’ultima. Il comportamento diviene patologico quando si concentra tutto il tempo della giornata lì e quando si investe più di quello che si ha e si arriva all’indebitamento. La disponibilità di gioco inoltre aumenta la possibilità di malattia e proprio per questo credo che ci dovrebbero esserci delle limitazioni degli orari e delle fasce di orario protette - il monito del Direttore -. Anche perché il discorso della cura è molto complicato e non ha per il momento linee guida chiare, allo stato attuale sembra che ciò che funziona di più sono i gruppi di auto mutuo aiuto. Anche in questo caso è prioritario che ci sia un trattamento di tipo psicologico e psicoterapico.”
“Le sostanze varieranno, ce ne saranno sempre di nuove e se vediamo i dati degli ultimi anni dovremmo dire che abbiamo totalmente perso la battaglia ma non bisogna arrendersi: dobbiamo essere sul territorio, fare prevenzione, coinvolgere tutti gli attori. Se possiamo fare anche solo una minima cosa la dobbiamo fare: con la capacità critica e con la cultura si cambiano le cose ed è nostro compito continuare a puntare su questo” ha concluso Giuli che, proprio parlando di prevenzione, cultura e informazione, ha voluto ricordare l’uscita nelle sale cinematografiche, in questi giorni, del film “La mia seconda volta”, che racconta la storia di Giorgia Benusiglio che, dopo aver assunto una pasticca di ecstasy ha rischiato di morire e ha poi subito un trapianto di fegato ed è riuscita a salvarsi. Nel film uno degli attori è Simone Riccioni, che si è sempre impegnato su tematiche sociali. Invito tutti ad andare a vedere questo bellissimo film.
Parallelamente al processo che vede imputato Innocent Oseghale per l'omicidio di Pamela Mastropietro, c'è anche il processo sull'accusa di spaccio per il 34enne nigeriano. In quest'ultimo, Oseghale era imputato insieme a Lucky Desmond e Awelima Lucky che, con rito abbreviato, sono stati condannati rispettivamente a sei e otto anni di carcere.
Ieri, in aula, il colonnello della Guardia di Finanza Andrea Magliozzi, ha illustrato come sono stati controllati tutti i movimenti sulla Postepay del nigeriano: dalla ricostruzione è emerso che Oseghale aveva un passaggio di denaro di circa 30 mila euro. 3.550 erano quelli ricevuti dal Gus durante il periodo in cui il giovane nigeriano era ancora nel programma, 4.300 erano arrivati da amici e parenti nigeriani attraverso i bonifici, mentre 22.359 euro, versati in contanti sulla carta Postepay in due anni circa, risultavano di provenienza misteriosa e irrintracciabile.
Oseghale, dal 2015 al 2017, periodo in cui si sono concentrati gli accertamenti delle Fiamme Gialle, non avrebbe mai svolto alcun tipo di lavoro e dunque il sospetto è che gli oltre 22mila euro siano il provento dell'attività di spaccio.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Francesca D'Alessandro (Lista civica Macerata nel Cuore):
La risposta alle critiche sulla scelta dell’area delle ex casermette come nuovo polo scolastico da parte del segretario cittadino del Pd Stefano Di Pietro, la dice lunga su di un partito che di democratico ormai ha solo il nome. Si dovrebbe parlare piuttosto di partito anti-democratico. La città è stata vittima di un terribile sisma e le conseguenze sono state anche a carico di plessi scolastici, resi purtroppo inagibili, come la scuola “Dante Alighieri” e la scuola “Mestica”.
La sottoscritta, a nome della lista civica “Macerata nel cuore”, ha evidenziato una visione logistica diversa rispetto a quella prospettata dall’amministrazione comunale per la ricostruzione degli edifici scolastici. La scelta dell’area delle ex casermette come polo scolastico, con due scuole del medesimo ordine e grado vicinissime e dove, ahimé, sorgerà (almeno è ciò si evince dal progetto pubblicato a mezzo stampa) l’ennesima area commerciale, la considero una scelta poco opportuna, perché sguarnisce due quartieri di servizi essenziali.
La nostra proposta sarebbe stata di ricostruire ex novo le scuole in modo anti-sismico nelle zone di origine, magari demolendo le vecchie strutture scolastiche o trovando nei pressi nuove aree per la loro ricostruzione. Così invece si dovrà pensare a organizzare un apposito trasporto per i ragazzi, celando l’errore con un rimedio palliativo, considerato che il traffico sarà molto intenso, anche per la vicinanza con il passaggio a livello.
Oltretutto la scelta delle ex casermette, che certamente godrà dei soldi statali per le ricostruzioni post-sisma (come sarebbe comunque accaduto per le due scuole se ristrutturate nel luogo di origine), non sarà a costo zero per le casse comunali.
Mi fa specie che proprio Stefano Di Pietro in rappresentanza del partito al governo della città parli di sicurezza e di interesse delle scuole maceratesi, quando per anni abbiamo cercato di sollecitare l’amministrazione su un cronoprogramma che permettesse la messa in sicurezza e una collocazione adeguata di tutte le strutture scolastiche! Nel 2017 inoltre Paolo Renna, di Fratelli d’Italia, ha presentato una mozione per chiedere uno studio di vulnerabilità sismica delle scuole, che è stata puntualmente bocciato e a oggi il Comune ancora non fornisce indicazioni sullo stato di vulnerabilità di tutte le scuole cittadine e quali sono i piani di adeguamento o di miglioramento.
Quindi ad oggi, in vent’anni di governo della città e con due eventi sismici importantissimi, qual è stata la visione, il progetto del partito di maggioranza su tutte le scuole maceratesi di pertinenza comunale? Per non parlare del Convitto nazionale, attualmente unica scuola del centro, di cui però, guarda caso Di Pietro non fa alcuna menzione nel suo comunicato.
Per anni abbiamo insistito, come lista civica, affinché venisse ristrutturata la metà mancante del Convitto, senza una risposta e tale inadempienza ha fatto sì che con il terremoto del 2016 tutto il Convitto fosse reso inagibile, vanificando in tal modo anche i 5 milioni impiegati in precedenza per ristrutturarne solo una parte.
La mancanza di pianificazione porta i rappresentanti del governo di questa città a operare in modo scriteriato, senza una visione organica e armonica. Questa è la mia critica da mamma, da ex consigliere comunale e da semplice cittadina maceratese, se è ancora consentito farlo, considerato un PD che, da come si è espresso nei miei confronti il suo segretario cittadino, di democratico ha ormai ben poco.
Continuano incessanti i controlli della Polizia di Stato nella nostra provincia, per la prevenzione e la repressione dei reati connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti. In modo pressochè continuo vengono controllate le zone maggiormente a rischio quali parchi pubblici, luoghi di ritrovo dei giovani, terminal bus, scali ferroviari e sale giochi.
Durante un controllo operato dagli uomini dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico diretto dal Commissario Capo Gabriele Di Giuseppe, all’interno della Stazione ferroviaria di Macerata, gli agenti hanno notato movimenti sospetti nei pressi dei bagni dello scalo ferroviario.
All'interno del bagno riservato alle donne, è stato sorpreso un uomo di 35 anni nell’atto di iniettarsi dell’eroina attraverso una siringa.
L'uomo ha riferito di essere tossicodipendente da diversi anni e che, dopo essere giunto in treno da una località dell’entroterra, aveva acquistato la dose che aveva tentato di iniettarsi.
Sono in corso le indagini da parte della Squadra Mobile volte a ricostruire la rete dello spaccio che ruota intorno alla Stazione ferroviaria e a stabilire la provenienza della droga di cui era in possesso il ragazzo.
Anche nei prossimi giorni, cosi’ come da direttive impartite dal Questore Antonio Pignataro, la Polizia di Stato continuerà ad effettuare servizi anti droga su tutto il territorio provinciale, con l’obiettivo di debellare il triste fenomeno dello spaccio e salvare giovani vite umane.
Risveglio da dimenticare per Alessandro Cecchi, presidente dell'Accademia Pugilistica Maceratese. Al momento dell'apertura della sua palestra in via Morbiducci, a Macerata, Cecchi è stato accolto da un'amara sorpresa.
L'uomo ha constatato con sgomento come nella notte ignoti abbiano forzato la serratura e si siano introdotti all'interno del locale trafugando il denaro contante contenuto in una cassetta.
Il segretario Matteo Vecchi precisa come non sia tanto il furto in sè a destare rabbia, quanto il danno provocato al portone della palestra e alla porta della segreteria. Forzati anche gli armadietti degli spogliatoi, all'interno dei quali fortunatamente non è stato asportato nulla.
L'Accademia Pugilistica Maceratese è una storica società sportiva della città di Macerata. in passato ha sfornato campioni illustri e tuttora viene portato avanti l'insegnamento di questa affascinante disciplina con impegno e sacrificio.
I titolari non si dicono più tranquilli a seguito di un episodio che mai si era verificato prima: il furto e i danni subiti imprimono un duro colpo al magro bilancio della società.
Non apre il portone di casa e manda in allarme la propria badante. Momenti di apprensione questa mattina in via Carradori a Macerata, a seguito di una scivolata domestica di cui è stato vittima un anziano residente.
Sul posto, una volta dato l'allarme, è prontamente intervenuta una squadra dei Vigili del Fuoco di Macerata, che ha provveduto a entrare nell'abitazione - posta al primo piano - forzando l'apertura di una finestra grazie all'aiuto di una scala a pioli. Presenti anche i sanitari del 118 che si sono accertati delle condizioni dell'anziano e non hanno previsto il ricovero in pronto soccorso.
Gemellaggio rinnovato e ravvivato fra Linguistico Leopardi e Lycée Bellevue di Le Mans. La lingua francese come scambio interculturale, come conoscenza e come strumento di lavoro in tutta Europa. In qualche modo, e per il terzo anno, i ragazzi maceratesi e quelli francesi si sono scambiati ospitalità. Ora sono i francesi, a Macerata e dintorni, a conoscere la nostra provincia, guidati dai prof Germano Pallini e Sophie Laigle.
Il programma prevede una serie di viaggi all’interno della provincia, una serie di lezioni in classe insieme agli italiani e il soggiorno nelle famiglie. Una settimana di tempo per scoprire affinità e per sperimentare la conoscenza delle lingue: entrambe le lingue, poiché si tratta di ragazzi che, come gli italiani, hanno un percorso di studio denominato Esabac. Il loro diploma varrà sia in Italia che in Francia. Sylvie Bartoloni, Stéphanie Delaubert, Rita Morresi e Fabio Macedoni gli insegnanti che hanno collaborato per l’organizzazione di questo gemellaggio che sarà ricambiato, nella visita, nei primi giorni di maggio (2-9).
“Abbiamo un’attenzione molto alta per la realizzazione di queste esperienze – dichiara la dirigente Annamaria Marcantonelli – in quanto siamo certi che siano i mezzi più efficaci per far conoscere ai ragazzi la vera essenza della lingua e della cultura che studiano. Il contatto, la pratica, la condivisione sono fattori ineludibili nell’apprendimento delle lingue straniere”.
Gli studenti, in mattinata, hanno anche avuto l'occasione di visitare la redazione di Picchio News e sono stati omaggiati di un libro "Passi di speranza tra le macerie" sul terremoto del 2016 realizzato in collaborazione con i Vigili del Fuoco di Macerata.
Continuano incessanti i controlli della Polizia di Stato sia a Civitanova Marche sia a Macerata per la prevenzione e la repressione dei reati connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti. Anche nella giornata di ieri, gli agenti della Squadra Mobile di Macerata, diretta dalla Dottoressa Maria Raffaella Abbate, hanno concentrato la loro attenzione verso la locale Stazione Ferroviaria, luogo di incontro di persone e a volte anche di spacciatori e tossicodipendenti che fanno la spola tra la costa e l’entroterra.
All’interno dello scalo sono state controllate tutte le persone presenti e sono stati controllati anche i passeggeri sia in arrivo che in partenza da Macerata. All’interno dei bagni della Stazione in particolare, è stato fermato un giovane 40enne di origini abruzzesi trovato in possesso di tre palline termosaldate, nascoste all’interno di una tasca dei pantaloni, contenenti alcuni grammi di eroina. Nella vicina Via Marchetti invece è stato bloccato un altro giovane che, dopo essere partito a piedi dalla Stazione, aveva tentato di defilarsi al fine di eludere il controllo da parte dei poliziotti. Sottoposto a perquisizione è stato trovato anch’esso in possesso di una pallina termosaldata contenente alcune dosi di eroina pronte allo spaccio. Entrambi sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacenti.
Anche nei prossimi giorni, così come da direttive impartite dal Questore, il Dottor Antonio Pignataro, la Polizia di Stato continuerà a effettuare servizi anti droga su tutto il territorio provinciale, con l’obiettivo di debellare il triste fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti e salvare giovani vite umane.
I militari del Nucleo Operativo della Compagnia dei Carabinieri di Macerata hanno denunciato per truffa e tentata truffa in concorso tre persone, residenti nella provincia di Ancona: due 37enni e un 45enne.
Uno dei due 37enni, ex dipendente di un ditta di Apiro, ha commissionato al coetaneo di recarsi presso un'azienda di Ancona, dalla quale si serviva la ditta di Apiro, per acquistare materiale vario, consistente in caldaie e merce connessa, facendo emettere fatture a nome dell'azienda di Apiro, che era all'oscuro di tutto. Il raggiro era andato a buon fine, tanto che i tre erano riusciti a prelevare merce per 10 mila euro che si sarebbero poi divisi una volta rivenduto il materiale.
Dato che la truffa era riuscita, lo stesso ex dipendente della ditta di Apiro ha contattato un altro complice per mettere in atto la medesima azione delittuosa presso una succursale che si trova a Macerata. Il titolare dell'Azienda di Ancona, accortosi della truffa, ha avvertito il collega di Macerata e quest'ultimo, nel momento in cui il soggetto si è presentato per ritirare la merce, ha avvertito i Carabinieri che hanno interrotto l'azione criminosa, recuperando anche il materiale che era stato asportato in precedenza dallo stabilimento di Ancona nell'abitazione dei tre responsabili.
Marco, questo è il nome di fantasia che gli abbiamo voluto dare, assume eroina da quando ha vent’anni e ora ne ha trentasei. Ha un lavoro, conduce una vita ordinaria con il sostegno del SERT di Macerata ma non riesce a fare a meno dell’eroina una volta a settimana. Marco ha visto morire un amico di overdose ma, nonostante questo, racconta di non riuscire ad abbandonare la sostanza.
Una condizione la sua, nella quale si trovano molti giovani (e non solo). Grazie alla collaborazione del direttore del SERT di Macerata, il Dottor Gianni Giuli, vi abbiamo voluto raccontare con una video-intervista la sua testimonianza.
La Roana CBF si appresta ad aprire le danze della ventunesima giornata con l'ennesima trasferta in terra Toscana in programma sabato 23 marzo alle 18.
L’avversario di turno sarà la Videomusic di Castelfranco di Sotto, lo spartiacque della classifica che un anno fa aveva insidiato proprio le arancionere nella corsa playoff. Situazione ben diversa in questa stagione per le ragazze di coach Menicucci, impossibilitate nel confermare il trend dello scorso anno e rassegnate ad un’esclusione ormai certa dalle fasi finali del campionato.
Nonostante gli obiettivi ormai sfumati, coach Paniconi non crede in una gara facile e non dimentica i precedenti: “Conosciamo molto bene la qualità di questa formazione e mi aspetto che faranno di tutto per metterci in difficoltà e batterci su un campo dove già lo scorso anno abbiamo subito una sconfitta. Dovremo arrivare a questo appuntamento, come di consueto, con la giusta condizione mentale e sapendo che troveremo un avversario aggressivo sin dalle prime battute di gioco”.
L’ultimo match casalingo contro Trevi, che ha visto le arancionere scendere in campo incerottate, ha fornito l’ennesima dimostrazione del carattere e della tenacia di una squadra in ripresa sul piano fisico e mentale rispetto ad una settimana fa: “Siamo riusciti a recuperare un po’ di energie, vista anche la positività del momento ed una serenità maggiore rispetto alle ultime uscite. Siamo sulla buona strada per quanto riguarda il recupero di alcuni elementi indisponibili e contiamo di presentarci a pieno organico a questa sfida” - ha aggiunto Paniconi.
La classifica parla chiaro. Il +9 su Montale Rangone è ancora intatto e, a sei giornate dal termine, servono altri nove punti alle maceratesi, ammesso che la formazione emiliana faccia bottino pieno da qui alle prossime tre gare, compreso il derby di settimana prossima contro Cesena. Tante variabili ancora in gioco ma la Roana CBF si concentra sulla sfida più immediata. Un altro passo, un altro step, verso un traguardo sempre più vicino.
Il tema dell’acqua è da sempre una priorità nell’agenda del Rotary International e del Rotary Club di Macerata, che ogni anno promuove, grazie all’infaticabile impegno del past president Giorgio Mancini, un concorso di idee e disegni rivolto agli alunni delle scuole elementari maceratesi. Inoltre, il Club ha partecipato al progetto “Global Grant” denominato “Wash”, finalizzato alla costruzione di servizi igienici in una scuola primaria a Chinnai (Madras Est), in India. «Il nostro socio Stefano Clementoni, in seguito ad una visita al Club di Chinnai – racconta il presidente del Rotary Club di Macerata Stefano Quarchioni – ci ha informato di questo progetto e, nonostante non fosse stato pianificato nel nostro piano direttivo, abbiamo aderito con convinzione, perché pensiamo che avere la disponibilità di servizi igienici aiuti a garantire il rispetto della dignità della persona umana, così come previsto dall’ONU nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani». «Ravi Veshuda, del Club di Chinnai – prosegue Quarchioni – ci ha informato che, grazie alle risorse ricevute per il Global Grant, in un paio di settimane una parte delle scuole potrà usufruire dei nuovi bagni realizzati con il contributo del Rotary».
È entusiasta anche Stefano Clementoni, tra i rotariani convinti che ciascuno debba fare la propria parte per dare un filo di speranza in più a qualche bimbo meno fortunato: «Nel caso specifico, ognuno di noi ha partecipato con una piccola donazione ad un grande progetto, e non smetterò mai di ringraziare il Club per avermi dato fiducia e la possibilità di partecipare».
Per quanto riguarda il progetto educativo rivolto agli alunni delle scuole elementari e da ben nove anni curato dal socio Giorgio Mancini, esso è incentrato su tre temi: “L’acqua, un bene prezioso per la vita”, “Le malattie trasmesse dall’acqua inquinata”, “Il rispetto ambientale”, e si articola in due fasi. «La prima – spiega Quarchioni – consiste in una conferenza che vuole riflettere sul problema che accomuna tutte le società moderne che si trovano a fare i conti con un mondo in cui le risorse idriche sono sempre più scarse ed emergono nuovi bisogni che comportano la necessità di un cambiamento nella gestione, anche culturale, delle stesse». «Quest’anno – continua il Presidente – la conferenza si terrà presso la Scuola paritaria “San Giuseppe” venerdì 22 marzo, proprio in occasione della Giornata mondiale promossa dall’Onu sulla salvaguardia dell’acqua, e coinvolgerà tutte le classi; le quarte e le quinte della Primaria e le prime classi delle secondarie di primo grado, poi, parteciperanno al concorso tramite un disegno o il racconto di un’esperienza in cui l’acqua è protagonista».
I disegni saranno valutati da una commissione che premierà i più significativi di ogni classe. La seconda fase, invece, si svolgerà nel mese di maggio con una visita di tutti gli alunni della scuola paritaria “San Giuseppe” alla Centrale dell’Approvvigionamento Idrico a Rotacupa, a Villa Potenza di Macerata, in collaborazione con l’Azienda Pluriservizi Macerata. Al termine, si terrà la premiazione degli elaborati migliori.
Lo stato delle politiche sanitarie in Italia a 40 anni dalla nascita del Sistema Sanitario Nazionale. E' questo l'oggetto del convegno organizzato per lunedì 25 marzo, dalle 15 alle 18 all’Auditorium Unimc in via Padre Matteo Ricci, dal Dipartimento di Economia e diritto dell'Università di Macerata con il patrocinio del Consiglio regionale delle Marche. Il confronto sarà concluso da due protagonisti assoluti delle riforme sanitarie degli ultimi anni, i ministri alla sanità Rosy Bindi e Renato Balduzzi, intervistati da Stefano Cecconi.
Il dibattito partirà dalla recente pubblicazione di un numero monografico della “Rivista delle Politiche Sociali”, dedicato alle tre grandi leggi che, nel 1978, segnarono la politica sanitaria italiana: la legge 180 sulla riforma della psichiatria, cosiddetta legge Basaglia, la legge 194 sulla interruzione volontaria di gravidanza, e soprattutto la legge 833 istitutiva del Sistema Sanitario Nazionale.
Il programma del convegno prevede relatori molto autorevoli: Nerina Dirindin, professoressa di economia pubblica e politica sanitaria all'Università di Torino, che ha curato il fascicolo, ha accompagnato all'impegno accademico anche un ruolo attivo nella politica sanitaria, come direttrice generale del Ministero della sanità, assessore alla sanità in Sardegna e senatrice della Repubblica. Giuseppe Zuccatelli, già presidente della Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), ha ricoperto negli ultimi anni incarichi apicali alla guida delle politiche sanitarie in molte regioni italiane, tra cui Emilia Romagna, Marche, Campania, Abruzzo.
La discussione prevede anche gli interventi di Claudio Maria Maffei, esperto di organizzazione sanitaria, di Daniela Barbaresi, segretaria generale della Cgil Marche e di Barbara Malaisi, direttrice del Master di II livello in Organizzazione e gestione in Sanità dell'Università di Macerata. Dopo i saluti del rettore Francesco Adornato e del direttore del Dipartimento Stefano Perri, il professor Gianluca Busilacchi introdurrà e coordinerà l'iniziativa.
È di certo la promozione sportiva tra i minori il fiore all'occhiello dell'impegno del CONI Point di Macerata. Tra i pochi soggetti in Italia rimasti a svolgere progetti di avvicinamento all'attività motoria tra i piccolissimi, nella scuola dell'Infanzia, con l'iniziativa “Gioco sport”, rivolta ai bambini di 5 anni.
La delegazione di Macerata è stata poi pioniera per il progetto “Educamp”, il centro estivo sportivo dove i ragazzi dai 5 ai 14 anni possono cimentarsi in una serie di discipline ed imparare a vivere in modo sano. Il solo Camp residenziale delle Marche.
E poi il nuovissimo progetto “Sport un diritto per tutti”, inaugurato proprio nel 2018, che ha visto gli impianti sportivi dell'I. C. “Giacomo Leopardi” di Sarnano aperti anche d'estate per consentire a bambini e ragazzi di praticare sport e stare insieme ai coetanei anche durante la bella stagione.
È quanto emerso dalla conferenza stampa che si è tenuta ieri (21 marzo) alla sede del CONI Point di Macerata, alla presenza del presidente del CONI Marche, Fabio Luna, e del delegato provinciale, Giuseppe Illuminati.
«Tutto quello che facciamo è possibile grazie ad una stretta collaborazione con i Comuni della provincia – ha evidenziato il delegato Illuminati –. Un rapporto straordinario che vede gli enti territoriali pronti a rispondere sempre alle iniziative e proposte che avanziamo. Questo consente di offrire un servizio importante alle nostre comunità, soprattutto ai bambini ed alle loro famiglie. Sappiamo quanto l'attività motoria sia importante per il corretto sviluppo psico-fisico dei ragazzi, ma anche per la loro integrazione sociale. Perciò su questo abbiamo fatto e stiamo facendo un importante lavoro affinché si diffonda e si radichi questa cultura sportiva».
Buoni i risultati anche per quanto riguarda gli sport di alto livello, in particolare la pallavolo, con la punta di diamante della Lube, ma anche con le bocce.
Un 2018 ricco non solo di iniziative, ma anche di finanziamenti per quanto riguarda la riqualificazione degli impianti sportivi, grazie al bando “Sport e periferie” ed ai bandi regionali. Sono in tutto 23 i progetti che sono stati finanziati tra il primo bando (edizione 2016 e 2017) ed i secondi, per un contributo a fondo perduto di circa 4,6 milioni.
Stretta la collaborazione anche tra CONI Point e CONI regionale, come sottolinea, Fabio Luna, presidente del Comitato regionale.
"La risposta della delegazione di Macerata nell'attuare i progetti promossi tanto dal livello nazionale del CONI quanto da quello regionale è sempre immediata. È così che negli anni il CONI Point è diventato all'avanguardia per alcune iniziative".
Il presidente ha poi sottolineato l'importanza degli investimenti sull'impiantistica sportiva, specie in un territorio come quello maceratese martoriato dai terremoti del 2016.
«Il nostro patrimonio impiantistico – ha ripreso Luna – è ricco. Abbiamo poco meno di 3mila strutture. In regione non c’è uno sport che non possa essere praticato in una struttura adeguata. Tre anni fa abbiamo fatto il censimento, ma attualmente è in fase di aggiornamento perché il terremoto del 2016 ha lesionato molte strutture tre anni fa. Ad aprile 2019 saranno pronti i nuovi dati. Sottolineo che nell’ultimo biennio si è tornati ad investire molto sull’impiantistica, grazie a bandi ad hoc ed ai finanziamenti della Regione Marche. Grazie al fondo "Sport e periferie", agli investimenti della Regione e degli altri enti locali, possiamo dire che attualmente sono in corso progetti su 150 strutture sportive per un investimento complessivo generato di oltre 36 milioni».
Nel primo giorno di primavera si parla di futuro all’Università di Macerata. Prima del concerto firmato dal Conservatorio di Fermo con i fratelli Carlo e Cesare Sampaolesi alla fisarmonica e alla chitarra accompagnati da Lorenzo Marchesini al piano, il rettore Francesco Adornato ha presentato il Piano Strategico 2019-2022, che tracce le linee di sviluppo dell’Ateneo. Frutto di un lavoro corale, che ha coinvolto anche i delegati rettorali e i direttori di dipartimento, il documento evidenzia le principali dimensioni di Unimc: ricerca, didattica e servizi, apertura internazionale e collegamento con il territorio, organizzazione e governance. A illustrarne la genesi è stata Katia Giusepponi, delegata alla pianificazione strategica.
“L’approvazione del nuovo Piano strategico - ha osservato il rettore - cade nell’anno 2019 che – anagrammate le cifre – ci riporta alla data di fondazione dell’Università di Macerata: 1290, la fondazione, 2019, il futuro. Siamo nel solco della tradizione ed è nostra intenzione “scompaginare”, aprire strade non ancora percorse. Le scienze umanistiche stanno conoscendo una nuova primavera, sono oggetto di ri-scoperta e valorizzazione.
Nuove declinazioni de l’Umanesimo che innova definiscono le categorie di riferimento del nostro lavoro: eccellenza, qualità, inclusione, internazionalizzazione, sostenibilità, responsabilità sociale, comunità. Dobbiamo assumere ulteriore responsabilità per costruire come comunità accademica il nostro stesso destino, individuale e collettivo, ponendoci al servizio del Territorio e dell’intero Paese”.
La centralità dello studente è il cardine principale dell’attività di Ateneo e a rappresentare questo principio è stata la presenza del presidente del consiglio degli studenti Valerio De Luce, che ha ribadito l’impegno della componente studentesca nella vita universitaria nonché l’orgoglio e il senso di appartenenza alla comunità accademica. Gli altri obiettivi sono il potenziamento della dimensione internazionale e la valorizzazione di Unimc come Ateneo specializzato.
Nel campo della ricerca, opportunità importanti di scambio e collaborazione emergono dal coordinamento tra le quattro Università delle Marche, dalla costruzione di reti con altre università italiane e dal coinvolgimento in progetti regionali, europei o internazionali.
Sul piano della didattica e dei servizi agli studenti, si punta alla valorizzazione di metodologie didattiche innovative, al ricorso più ampio e strutturato agli stage, alla formazione linguistica e all’apertura internazionale degli studenti, allo sviluppo delle competenze digitali, alla predisposizione di azioni a favore di studenti fuori sede, lavoratori, fuoricorso.
Occorrono, inoltre, piani logistici straordinari. Il sisma del 2016 ha reso più difficoltosa la gestione degli spazi, specie alla luce delle esigenze della didattica innovativa. Si tratta anche di una rivisitazione degli spazi virtuali per una maggiore efficienza digitale. Andrà ulteriormente potenziato il sistema di presa in carico dello studente “ICare”, rafforzando, in particolare, i progetti di inclusione e i servizi a supporto degli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento.
Apertura internazionale e radicamento nel territorio, infine, convivono in un circuito virtuoso che consente all’Ateneo di allargare i suoi orizzonti garantendo importanti ritorni a livello locale. Per valorizzare il potenziale scientifico e relazionale, occorre rafforzare le sinergie interne e garantire un collegamento più sistematico con gli attori del territorio in una logica di contaminazione.