La Prefettura ha reso noto il calendario delle postazioni degli autovelox che saranno installati lungo la superstrada nel mese di febbraio 2023. Sul sito internet dell'ente, nell'apposita sezione dedicata, è possibile consultare l'elenco delle postazioni attive giorno per giorno.
Un elenco che verrà aggiornato mensilmente. Da sottolineare come il calendario faccia riferimento agli autovelox gestiti sia dalla polizia stradale di Macerata che dalle polizie locali dei singoli comuni.
IL CALENDARIO COMPLETO DI FEBBRAIO 2023
Si inizia mercoledì primo febbraio con una triplice attivazione: dalle 13 alle 20 controlli in direzione mare a Tolentino, dalle 8 alle 13 in direzione mare a Camerino, dalle 8 alle 13 in direzione monti a Montecosaro. Il giorno seguente e il 3 febbraio duplice attivazione a Macerata, orario 8-20, sia in corsia mare-monti che in corsia monti-mare.
Sabato 4 autovelox presenti in direzione monti a Corridonia, dalle 13 alle 19, e in direzione mare a Camerino (dalle 8 alle 13). Primo stop previsto per domenica 5 febbraio. Stessi orari e stessa collocazione il 6, il 7 e l'8 febbraio: Polstrada presente a Macerata, orario 8-20, sia in corsia mare-monti che in corsia monti-mare. Il giorno seguente ci si trasferisce a Tolentino (8-13, direzione mare), Corridonia (8-13, direzione monti) e Camerino (13-19, direzione mare). Il 10 febbraio controlli a Montecosaro (8-13, direzione monti) e Belforte del Chienti (13-18, direzione monti). Sabato 11 autovelox ancora a Belforte, direzione monti, dalle 8 alle 13. Autovelox spenti domenica 12 febbraio.
Triplice attivazione lunedì 13 febbraio: a Corridonia (13-19, direzione monti), Camerino (13-18, direzione mare) e Montecosaro (8-13, direzione monti). Controlli dalle 8 alle 20 a Macerata, sia in direzione mare che in direzione monti, per tre giorni consecutivi: 14, 15 e 16 febbraio. Duplice attivazione venerdì 17 febbraio: a Tolentino (13-20, direzione mare) e Belforte del Chienti (8-13, direzione monti). Sabato 18 controlli a Belforte del Chienti (8-13, direzione monti) e Corridonia (13-19, direzione monti). Stop domenica 19 febbraio.
Lunedì 20, martedì 21 e mercoledì 22 febbraio l'autovelox sarà presente a Macerata, in entrambe le direzioni, dalle 8 alle 20. Autovelox attivi anche giovedì 23 febbraio a Tolentino (dalle 8 alle 13, direzione mare), Montecosaro (dalle 8 alle 13, direzione monti) e Belforte (dalle 13 alle 18, direzione monti).
Venerdì 24 febbraio autovelox attivi a Corridonia (8-13, direzione monti) e Camerino (8-13, direzione mare). Stop ai controlli per tutto il weekend del 25-26 febbraio. Doppia attivazione, infine, il 27 e 28 febbraio: la Polstrada eseguirà controlli a Macerata, in entrambi i sensi di marcia, dalle 8 alle 20.
Nel dettaglio, ecco l'elenco completo delle attivazioni con il relativo chilometraggio:
Macerata si ferma per onorare la memoria di Pamela Mastropietro. Il ricordo della diciottenne romana, a distanza di 5 anni dalla sua morte, è stato accompagnato ad un sentimento di sincera vicinanza alla mamma Alessandra Verni e a tutta la famiglia che sta lottando per ottenere giustizia nel corso di una cerimonia di commemorazione, tenutasi ai Giardini Diaz e officiata quest'oggi da Don Andrea Leonesi, parroco della chiesa dell'Immacolata.
Presenti il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli, la vicesindaco Francesca D’Alessandro, tutti gli assessori e consiglieri comunali, il questore Vincenzo Trombadore, il comandante provinciale dei carabinieri Nicola Candido e il comandante della polizia locale Danilo Doria. In memoria di Pamela sono stati piantati, sotto la targa commemorativa installata ai Giardini Diaz, un mandarino giapponese e un agazzino.
"Queste piante sono un simbolo di rinascita, la morte produce sempre nuova vita - ha sottolineato nel suo intervento Don Andrea Leonesi -. Pamela Mastropietro era una ragazza battezzata e noi ci siamo riuniti qui oggi per pregare per lei, per la sua anima e per la sua famiglia. Preghiamo che Dio possa dare loro conforto e consolazione, che possa illuminare le istituzioni affinché queste possano impedire che eventi come questo si possano ripetere".
"Era importante oggi riunirci tutti quanti - rimarca il sindaco Sandro Parcaroli -, dall’amministrazione comunale al completo a tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine, per testimoniare la nostra vicinanza alla famiglia di Pamela. Oggi come mai prima è importante combattere il male dell'indifferenza e solo insieme possiamo farcela, per dare giustizia a chi, ancora dopo cinque anni, aspetta di conoscere la verità”.
"Siamo qui per commemorare un dramma che ha scosso profondamente la vita cittadina - aggiunge la vicesindaco D'Alessandro -, per ricordare la terrificante morte di una ragazza che non è stata supportata nelle sue fragilità quando c’era ancora tempo. È importante che le istituzioni rivolgano il proprio sguardo ai giovani, permettendo di riprendere la speranza e riacquisire fiducia per il futuro”.
Il 30 gennaio 2018 la diciottenne Pamela Mastropietro veniva brutalmente uccisa in un appartamento in via Spalato a Macerata. Il suo assassino, Innocent Oseghale, per la procura generale l'ha violentata e poi uccisa perché lei voleva chiamare i carabinieri.
I dettagli emersi successivamente dall'autopsia sono terribili: il corpo di Pamela è stato lavato con la varechina per eliminare ogni traccia e fatto a pezzi "in modo scientifico" come riportato dal medico legale.
Oseghale ha poi deciso di sbarazzarsi del corpo, chiudendo i resti di Pamela in due trolley abbandonati tra Casette Verdini e Pollenza, dove sono state ritrovati. Il nigeriano è stato condannato in via definitiva per il delitto, ma la Cassazione ha rimandato gli atti a Perugia per giudicare sull'ipotesi della violenza sessuale.
Contestazione, peraltro, che per la procura generale "può dirsi certa". Lo scorso 23 novembre, i giudici di Perugia avevano deciso di rinnovare l'istruttoria, sentendo due testimoni. All'udienza di mercoledì scorso i testimoni non erano presenti. Il rinvio è stato fissato per il 22 febbraio."Guardate come l'hanno ridotta, ancora discutiamo sulla violenza sessuale". "Pamela è stata violentata, è stata uccisa, è stata bastonata in testa, è stata torturata, è stata fatta a pezzi" ha detto Alessandra Verni, la madre di Pamela Mastropietro, presente in aula a Perugia, indossando una maglietta con le foto del corpo della figlia, sfinita da un iter giudiziario che non ha ancora reso giustizia a Pamela.
La polizia locale di Macerata ha emesso una nuova ordinanza per consentire i lavori di manutenzione straordinaria della pavimentazione stradale di via Gramsci, nel tratto compreso da piazza Cesare Battisti a piazza della Libertà.
Il provvedimento prevede da giovedì 2 febbraio fino alla fine dei lavori, programmata per il 18 marzo, con orario 0/24:
in via Gramsci
- divieto di transito, all’incrocio con corso Matteotti, direzione obbligatoria a destra, all’incrocio con corso Matteotti e in corrispondenza dell’incrocio con piazza Cesare Battisti, al centro della piazza e divieto di sosta con rimozione forzata, nei primi due stalli di sosta verso piazza Battisti (carico e scarico e residenti);
- corso Matteotti: direzioni consentite dritto e sinistra, all’incrocio con piazza Cesare Battisti, obbligo di direzione dritto vietato per veicoli con portata massima fino a 3,5 t;
- piazza Cesare Battisti: creazione di una corsia di marcia, adiacente il Palazzo degli Studi per il transito dei veicoli che debbono raggiungere via Gramsci – piazza Oberdan – via XX Settembre – via Domenico Ricci;
- spostamento dei dehors dei pubblici esercizi autorizzati verso l’edificio opposto al porticato di Palazzo degli Studi e conseguente ridimensionamento degli stessi spazi autorizzati nella piazza garantendo una corsia di transito pedonale.
Il mercoledì, giorno di mercato, dalle 6 alle 15:
- in via Gramsci: divieto di transito con direzione obbligatoria a sinistra, all’incrocio con, piazza Libertà, con idoneo sbarramento con transenne;
- in corso Matteotti: divieto di transito con direzione obbligatoria a sinistra, per poi proseguire su corso della Repubblica, all’incrocio con piazza Libertà, eccetto gli ambulanti che debbono raggiungere l’area mercatale e residenti solo per carico e scarico;
- in via Crescimbeni: direzioni consentite dritto e a destra, all’incrocio con via XX Settembre;-
- in via XX Settembre: diritto di precedenza nei sensi unici alternati, all’incrocio con via Crescimbeni e all’incrocio con via Domenico Ricci;
- in via Domenico Ricci: direzione obbligatoria a sinistra, all’incrocio con via XX Settembre;
- in piazza Oberdan: dare la precedenza nei sensi unici alternati, all’incrocio con via X Settembre
- diritto di precedenza nei sensi unici alternati, all’incrocio con via Gramsci;
- in via Gramsci: dare la precedenza nei sensi unici alternati, all’incrocio con ingresso piazzetta ex AEM.
La Yfit Macerata trionfa 3-1 nel terzo match del Campionato d'Eccellenza femminile contro l'Ascoli Calcio 1898: prosegue la striscia positiva della ragazze di coach Fiorentini che con 9 punti conducono la classifica in testa - in attesa del terzo risultato della Vis Pesaro, a riposo nell'ultima giornata - conservando l'imbattibilità.
La gara si è tenuta allo "Sticchi" di Tolentino, data l'impraticabilità del campo casalingo di Macerata a Collevario. Non è neanche stato possibile disputare l'incontro su un altro campo nel capoluogo di provincia, poichè le ascolane avevano rifiutato il cambio di orario (dalle 15 alle 18) e non rimaneva alterantiva.
Nel primo tempo sono le picene ad avere la meglio, con la Yfit costretta ad inseguire dopo la rete di Marucci che fissa il parziale sull'1-0 prima del duplice fischio. Tante le occasioni per le maceratesi che non riescono però a centrare il bersaglio e vanno a riposo sotto di un gol.
Nel secondo tempo le padrone di casa cambiano marcia e impongono subito il loro gioco per ribaltare il risultato: a ristabilire l'equilibrio ci pensa capitan Fiorentini con un gran gol al 52'. Cavagna porta le compagne in vantaggio e Giustozzi chiude definitivamente i conti calciando la palla in rete dal dischetto per il 3-1 finale.
Un uomo sotto i fumi dell'alcol è entrato nel circolo "Pro Cairoli - Casba" di Macerata, in via Aleandri, creando scompiglio e provocando agitazione nel locale pieno di altre persone. L'individuo è stato quindi condotto forzatamente al di fuori del circolo e, secondo dinamiche ancora da chiarire, sarebbe caduto rompendosi un dito.
Rialzatosi da terra, si sarebbe quindi allontanato dal luogo senza richiedere l'intervento dei soccorsi. La segnalazione è arrivata intorno alle 20:30, quando sul posto sono accorse due pattuglie della Polizia e una dei Carabinieri. Le indagini verrano condotte dai Carabinieri di Macerata al fine di chiarire i dettagli della vicenda.
Macerata da vita ad una bella prestazione per gran parte della gara poi si complica tutto quando Brugherio accorcia con coraggio ma alla fine i biancorossi si prendono la vittoria. Dopo una buona partenza degli ospiti la Med Store Tunit ha ribaltato tutto a metà set per poi scappare e chiudere un controllo. Nel secondo set i biancorossi hanno lasciato poco spazio agli avversari, gestendo il gioco con autorità. Sorpresa nel terzo set con Macerata che non ha chiuso nel finale e Brugherio è tornata in partita strappando il set ai vantaggi. Gli ospiti hanno preso coraggio e trasformato la gare in una battaglia, stavolta però la Med Store Tunit ha chiudo il set.
LA CRONACA – Coach Gulinelli conferma Morelli, Wawrzynczyk e Lazzaretto, i centrali Luisetto e Pizzichini, Kindgard e il libero e Capitano Gabbanelli. Brugherio in campo con Barotto, Carpita e Van Solkema, al centro Innocenzi e Mancini, il palleggiatore è Biffi, il libero Marini. Buona partenza di Brugherio che dopo una fase giocata punto a punto stacca Macerata grazie al break di Van Solkema che firma tre punti consecutivi, compresi due ace, 4-7.
I biancorossi accorciano con Morelli che risponde allo schiacciatore avversario, la Med Store Tunit insegue. Il pareggio arriva sul 10-10 costruito da Morelli e Wawrzynczyk, poi Lazzaretto firma l'ace del nuovo vantaggio biancorosso. Cresce Macerata, difende bene e alza la pressione, Brugherio non riesce a contenere Morelli che mette a terra il 15-12. Scappa la Med Store Tunit che sul 19-14 costringe gli ospiti al time-out con l'ace di Wawrzynczyk: alza il muro Luisetto e blocca gli attacchi di Brugherio che si arrende 25-15.
Stavolta subito avanti Macerata, 3-0 e nuovo time-out per coach Durand; prova a restare in partita la squadra ospite con Van Solkema ma fatica a frenare Morelli ancora a punto con un forte diagonale, e superare la difesa biancorossa che lotta su ogni pallone 9-5.
Brugherio accorcia con Innocenzo che anticipa tutti sotto rete e Baratto dopo una combinazione al centro, 14-11; la Med Store Tunit risponde al buon momento degli ospiti e allunga 17-12 ritrovando efficacia a muro, ne giova anche lo spettacolo con buoni scambi tra le due squadre che strappano applausi del Banca Macerata Forum. Sale in cattedra Kindgard che con qualità serve i compagni che allungano 21- 15: non rischia niente Macerata che nel finale di set controlla e chiude, prendendosi il doppio vantaggio.
Fase combattuta ad inizio di terzo set, Brugherio risponde colpo su colpo, 4-4; vantaggio dei biancorossi che alzano il ritmo, Gabbanelli salva in difesa e Lazzaretto supera il muro ospite per il 7-5. Il muro maceratese mette sempre in difficoltà gli attacchi di Brugherio, 11-8 e time-out per coach Durand; Van Solkema e Barotto provano a tenere in partita la squadra, per la Med Store Tunit risponde Lazzaretto con l'ace del 14-10.
Lotta in difesa Brugherio ma deve arrendersi agli attacchi di Lazzaretto, 20-16: prova il break Van Solkema che un battuta mette in difficoltà la ricezione di casa, accorciano 22-20 gli ospiti e stavolta è coach Gulinelli a richiamare i suoi col time-out ma Brugherio trova il 23-23 grazie ad un'ottima difesa. Le squadre arrivano ai vantaggi e qualche imprecisione in casa biancorossa aiuta gli ospiti a tornare in partita. Ci crede Brugherio e il quarto set comincia tirato, poi Morelli riporta avanti i suoi 5-4, Macerata ora vuole chiudere ma gli ospiti sono cresciuti, anche a muro.
Prova a scappare la Med Store Tunit ma Barotto accorcia con un ace, risponde Lazzaretto per il 10-8, la gara è cambiata rispetto agli set e gli ospiti riescono a restare incollati ai biancorossi. Serve la furbizia e la qualità di Kindgard per sorpendere la difesa avversaria con tutto sotto rete ad anticipare tutti per il 15-12, Brugherio non molla e si costruisce il pareggio, 16-16, momento decisivo dell'incontro infatti quando Barotto trova un nuovo ace coach Gulinelli chiama subito time-out. Gara ora apertissima, le squadre lottano e si inseguono, 20-20: si gioca punto a punto e chiude Morelli al termine di uno scambio infinito.
Sfida che evoca i fasti del passato fra le neopromosse dalla Promozione che termina in pari per 1-1, davanti ai quasi 600 spettatori riunitisi all’Helvia Recina. Troppe le occasioni mancate dai biancorossi - fra imprecisioni in attacco e un Chiodini in forma smagliante - che si lasciano cogliere di sorpresa dalla punizione di Bambozzi allo scadere del primo tempo e devono accontentarsi del singolo punto.
Lo scontro inizia subito senza esclusione di colpi con il primo squillo per la Maceratese in apertura: De Iulis di testa manca di poco il bersaglio. Continui ribaltamenti di fronte si susseguono nelle prime fasi con i biancorossi più incisivi che trovano il vantaggio grazie alla rete di D’Ercole (15’).
L’Osimana però non molla e allo scoccare della mezz’ora arriva a un passo dal pareggio con il cross di Bassetti per Bonaventura che non riesce però a concretizzare. Al 40’ la Rata prova il raddoppio ma Chiodini nega a Pagliari la gioia del gol. Il pareggio arriva allo scadere con una punizione di Bambozzi che sorprende Marani per l’1-1.
Nella ripresa i toni si placano, con la Maceratese che insegue a caccia del sorpasso e la squadra di Mobili attenta a non scoprirsi troppo. Due occasioni d’oro sprecate lasciano l’amaro in bocca alla Maceratese: prima D’Ercole viene fermato all’ultimo da Pasquini all’interno dell’area piccola, poi Chiodini vola e salva miracolosamente la cannonata di Mosca dalla distanza.
I locali cingono d’assedio la porta giallorossa nei dieci minuti finali ma non riescono a penetrare le difese nemiche e il triplice fischio sancisce il pareggio definitivo per 1-1. La Maceratese conquista un buon punto che porta a quota 22, rimpiangendo un successo pieno mancato di poco contro la storica rivale che viaggia nelle alte posizioni, ora con 32 punti.
Sold out alla Sala Castiglioni di Piazza Vittorio Veneto di Macerata quando, sabato 28 gennaio, è iniziato il Convegno organizzato dalla Sezione di Macerata dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato (Anps), sul tema “integrazione ed interazione a tutela della legalità. Incontro con la comunità marocchina”, voluto dopo il positivo esito del convegno, lo scorso ottobre, sullo stesso tema con la comunità albanese.
Al saluto iniziale del sindaco Sandro Parcaroli, è seguito l’intervento della Consigliera Regionale Anna Menghi, che ha sottolineato come Macerata sia sempre stata una città accogliente, ma è necessario il rispetto delle regole per scrivere un modello efficace di integrazione, con un ruolo importante di connubio tra istituzioni ed associazioni, per una convivenza caratterizzata da pace e collaborazione . A suggellare questo proposito sono state poste vicine le bandiere del Marocco e dell’Italia, oltre al labaro dell’Associazione della Polizia.
Presenti il Vice Sindaco Francesca D’Alessandro ed i consiglieri Roberto Cherubini, Sandro Montaguti, Ninfa Contigiani e Marco Bravi nonchè i rappresentanti del Prefetto, del Questore e del Comandante dei Carabinieri, il Funzionario dell’Onu, Andrea Angeli.
Nutrito il tavolo dei relatori: l’Assessore alla sicurezza Paolo Renna; il Consigliere aggiunto rappresentante degli immigrati Omar Cherqaoui, la Dirigente dell’ufficio immigrazione della Questura Anna Moffa;l’imprenditrice Fatima Eloufi; la sociologa Mounya Allali.
Quali ospiti d’onore il Console Generale del Regno del Marocco, M.Said Jazouani e la Signora Amal, madre del calciatore della Nazionale del Marocco Walid Cheddira, nato in Italia.
I relatori si sono soffermati sulla loro esperienza, concordando sulla necessità di lavorare per una effettiva integrazione ed interazione ed apprezzando le finalità degli incontri con le comunità straniere, finalità tese ad evitare che le singole comunità si isolino e formino gruppi chiusi, distaccati dal contesto in cui vivono, perché tale situazione può comportare un astio nei confronti dell’altro, con gravi pericoli per la sicurezza e l’ordine pubblico specie se si concretizzano nella formazione di bande giovanili.
A tale proposito l’Assessore Paolo Renna ha auspicato che specie i ragazzi giochino insieme e si formi una pacifica comunità italiana multi etnica, concetto ribadito da Omar Cherqaoui che ha sostenuto che per questo motivo non ci sono specifiche associazioni marocchine , per non restare “ghettizzati” e la validità della decisione è confermata dal fatto che il 15% dei marocchini ha la cittadinanza italiana, si è perfettamente integrato, ha costituito proprie attività economiche, che operano nel tessuto sociale. Un esempio è dato dall’imprenditrice Fatima Eloufi, che nel suo intervento ha sostenuto che nell’ attività che gestisce con il padre vi lavorano persone di diverse nazioni, anche italiani.
Il Commissario P.S. Anna Moffa, dirigente dell’immigrazione ha evidenziato che la comunità marocchina è la più numerosa tra le comunità straniere a Macerata, non sussistono particolari problematiche e si è dichiarata disponibile a esaminare con il massimo favore situazioni particolari che dovessero emergere.
Il presidente della Sezione Anps di Macerata Giorgio Iacobone ha evidenziato come la stragrande maggioranza degli immigrati sia costituita da persone che rispettano le regole, ma c’è il pericolo che quella minima minoranza che delinque porti discredito sull’intera comunità, per la facilità con cui si tende a generalizzare. Ha quindi invitato la comunità a costruire una diga contro i connazionali che delinquono, isolandoli e denunciandone i crimini, sia per il dovere morale che investe ogni persona, sia per evitare ripercussioni nel giudizio collettivo.
Importante il momento della testimonianza di Amal, la madre di Walid Cheddina, che ha raccontato come il figlio si sia formato in Italia ed abbia raggiunto i lusinghieri successi, grazie al suo impegno, ma anche alle opportunità che gli sono state offerte.
Ha raccontato anche del suo soggiorno un mese in Qatar per i mondiali di calcio e l’emozione provata nell’abbracciare il Re Muhammad VI che ha voluto incontrare i genitori dei calciatori della Nazionale. Il Console Generale Said Jazouani ha consegnato alla Signora Amal un attestato di benemerenza.
Un cinquantenne è stato trovato privo di vita all'interno della sua abitazione di via Giovanni Battista Tassara, in contrada Corneto, a Macerata. La tragedia si è consumata questa mattina, intorno a mezzogiorno.
A lanciare l'allarme erano stati i familiari. Sul posto sono immediatamente giunti i sanitari del 118 che non hanno potuto far altro che constatare il decesso dell'uomo. Inutili i tentativi di rianimazione: la morte sembra essere dovuta a cause naturali.
Torna come ogni domenica la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana “Chiedilo all'Avvocato”. Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa alla responsabilità medica; ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana, alla domanda posta da una lettrice di Macerata che chiede: “E’ responsabile il medico del Pronto Soccorso che non approfondisce le condizioni del paziente che successivamente muore?”.
Ci è utile riguardo il caso di specie approfondire una recente vicenda nella quale un medico di pronto soccorso è stato condannato di omicidio colposo per avere, con condotte omissive e per colpa, cagionato la morte di un paziente, non essendo stato sottoposto ad ulteriori esami diagnostici che avrebbero potuto rilevare la sua patologia ischemica e sottoporlo a defibrillazione.
A tal proposito la Suprema Corte ha confermato quanto precedentemente provato sia in I° che in II° grado e precisamente che, “ove i necessari esami diagnostici fossero stati eseguiti dal medico nella prospettiva di una diagnosi differenziale, l'episodio infartuale acuto in corso sul paziente sarebbe stato immediatamente accertato, e lo stesso sarebbe stato immediatamente avviato all'unità di terapia intensiva coronarica, ove gli sarebbe stata praticata la defibrillazione e, con elevato grado di probabilità logica, il paziente stesso si sarebbe salvato”.
Riguardo alla natura colposa della condotta causante tenuta dal medico del Pronto Soccorso, la Cassazione osserva che, “vi erano tutte le condizioni che suggerivano, ed anzi imponevano al medico di turno di esperire accertamenti onde pervenire a una diagnosi differenziale, ossia di considerare l'ipotesi tutt'altro che remota che i sintomi presentati dal paziente potessero essere correlati a episodio di cardiopatia ischemica acuta e che si dovesse pertanto procedere ad accertamenti in tale direzione, i quali avrebbero nella specie dato conferma dell'evento”, tenuto infine conto che, “nel caso di specie il dolore ad ambedue le braccia, associato ad episodio emetico, avrebbe imposto un accertamento circa la possibile riferibilità del quadro clinico a patologia ischemica ciò che il dott. omise di fare”.
L’obbligo di garanzia del medico di Pronto Soccorso è definito dalle specifiche competenze che sono proprie di quella branca della medicina d’emergenza (o d’urgenza). Vi rientrano l’esecuzione di alcuni accertamenti clinici, la decisione circa le cure da prestare e l’individuazione delle prestazioni specialistiche eventualmente necessarie, nonché la decisione inerente al ricovero del paziente e alla scelta del reparto reputato più idoneo.
A fronte di una diagnosi differenziale non ancora risolta, il medico deve compiere gli accertamenti diagnostici necessari per accertare quale sia la patologia effettivamente patita e adeguare le cure a queste possibilità. Pertanto, l’esclusione di ulteriori accertamenti può essere giustificata solo dalla raggiunta certezza che una di queste patologie possa essere esclusa.
Fino a quando il dubbio diagnostico non sia stato risolto, invece, il medico non deve accontentarsi del raggiunto convincimento di aver individuato la patologia esistente quando non sia in grado di escludere patologie alternative.
Pertanto, in risposta alla nostra lettrice risulta corretto affermare che, “In tema di responsabilità medica, risponde di omicidio colposo il medico di pronto soccorso che ha cagionato la morte di un paziente per non aver disposto indagini diagnostiche atte ad effettuare la diagnosi differenziale e limitandosi a un esame superficiale” (Cass. Pen., Sez. III, sentenza n. 1665/2023)
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Anche quest’anno, come ogni anno, il Liceo Artistico di Macerata ha voluto partecipare ad una delle ricorrenze più importanti dell’intero anno scolastico, così come hanno invitato a fare le più alte autorità come il Presidente della Repubblica e il Ministro della Pubblica Istruzione.
E come di consueto, il Liceo Artistico l’ha fatto a suo modo, coinvolgendo e rendendo protagonisti gli studenti. È stata infatti organizzata dagli stessi alunni un’assemblea d’istituto in cui è stata affrontata la tematica dell’importanza della memoria e sono stati proiettati dei video precedentemente realizzati da alcuni ragazzi della scuola sul tema della Shoah. Oltre a questo sono stati visionati due film, “Jojo rabbit” per i ragazzi del biennio e “Il figlio di Saul” per quelli del triennio.
Infine due classi dell’istituto hanno potuto partecipare ad un evento svoltosi nella mattinata presso il Polo Tucci dell’Università di Macerata e cioè l’intitolazione di un’aula ad Edith Bruck, poetessa e scrittrice sopravvissuta all’olocausto.
Dopo aver ascoltato gli interventi del rettore John McCourt, del direttore del Dipartimento di Studi Umanistici Roberto Mancini, della professoressa Meschini (curatrice dei libri di Edith Bruck) e la lezione della docente Messina sulla storia delle leggi razziali, per gli studenti, ma anche per tutti i presenti, il momento più importante è stato il collegamento con la stessa scrittrice.
Come sempre Edith Bruck ha saputo parlare in maniera limpida proprio agli studenti, portando loro non solo la sua testimonianza degli orrori vissuti, ma anche una grande lezione di umanità e di speranza. Una lezione estremamente significativa che gli studenti, silenziosi e mai così attenti, senz’altro ricorderanno e metteranno in pratica.
Questa mattina è stata inaugurata la nuova sede dell’azienda maceratese Sistema 3 srl che da quasi 37 anni rappresenta un punto di riferimento per l’informatica e la digitalizzazione nella provincia.
Tanti i presenti, fra imprenditori che da anni si appoggiano al supporto dell’azienda e appassionati, riunitisi in via Giovan Battista Velluti 96 di Piediripa per celebrare l’apertura dei nuovi locali, trasferiti da Montecassiano dopo la prima apertura nel 1986.
Il trasferimento avviene in seguito al presentarsi di nuove esigenze per l’azienda, cresciuta sensibilmente negli ultimi anni fra digitalizzazione forzata dalla pandemia e in cerca di un miglioramento in termini di posizione e organizzazione logistica: la nuova sede è infatti vicina all’uscita della superstrada di Corridonia e offre più del doppio degli spazi con nuove possibilità per il gruppo.
Fra i presenti all’evento inaugurale anche Franco Balducci, patron della CBF accompagnato da tutta la famiglia, Enrico Loccioni della ditta Loccioni di Maiolati Spontini e il primo cittadino di Macerata Sandro Parcaroli che ha presieduto al tradizionale taglio del nastro.
Il gruppo Sistema 3, composto oggi da 15 persone ma con buone prospettive di crescita, ha presentato la sua nuova missione: “Ottenere il massimo dalla trasformazione digitale per migliorare la vita delle persone, attraverso software, hardware e formazione”.
Fra le novità introdotte con il cambio di sede spicca il software “Logico Cloud”, prodotto interamente da Sistema 3 e venduto alle aziende del Maceratese e su cui poggiano molte delle realtà del territorio.
Continua l’impegno nel campo della formazione, nella connessione virtuale e reale delle persone: “Ci piacerebbe creare una community attorno a Logico, organizzare degli incontri fissi in cui noi presentiamo man mano le novità introdotte, lasciando spazio ai feedback dei clienti per migliorare sempre di più”.
Sistema 3 è molto presente anche nel mercato hardware, specialmente nelle scuole con noleggio e rivendita di prodotti di ogni tipo. Di particolare interesse per le istituzioni educative sono spesso i monitor interattivi e dotati di tecnologia touch (circa 600 quelli venduti nel 2022 ndr).
La transizione digitale tocca profondamente tutte le realtà italiane, dalle aziende alle scuole passando per i singoli cittadini, e la pandemia ha reso questo evidente: aziende come Sistema 3 si stanno dimostrando agenti fondamentali in questa trasformazione, fungendo da agevolatori fra il vecchio mondo analogico e il nuovo futuro digitale.
Ieri sera, 27 gennaio, nel Circolo Acli Santa Maria delle Vergini di Macerata, si è tenuto il primo di una serie di incontri promossi dall'Acli Macerata nell’ambito della campagna di prevenzione contro le truffe agli anziani.
All’incontro, preceduto dai saluti del questore Vincenzo Trombadore e della presidente provinciale delle Acli Roberta Scoppa, hanno partecipato in qualità di relatori funzionari e ispettori della Questura.
In particolare il dirigente dell’ufficio prevenzione generale e soccorso Ppubblico della Questura di Macerata Commissario Valter Angelici e i suoi collaboratori Dimitri Montecchiari e Michele Bocchi che hanno fornito ai cittadini le raccomandazioni del caso proprio con l’obiettivo di prevenire questo tipo di fenomeni e proteggere le persone più anziane più esposte a questo tipo di reati.
Sono stati presentati questa mattina, in conferenza stampa, i progetti dei due nuovi poli d’infanzia – costituiti rispettivamente dal nido e dalla scuola d’infanzia - delle Vergini e di Corneto finanziati, per circa 6 milioni di euro, dal bando ministeriale relativo all’edilizia scolastica ad agosto del 2021.
I progetti erano stati redatti dagli Uffici tecnici comunali dopo un’attenta analisi delle reali esigenze della città e Macerata, su 2600 proposte presentate, si era classificata al primo posto nelle Marche per importo finanziato e al terzo in tutta Italia (dopo Milano e Genova) per interventi sulle scuole.
I due nuovi poli scolastici saranno altamente tecnologici e dotati delle migliori attrezzature per il risparmio energetico in relazione sia ai consumi elettrici che a quelli idrici; saranno in grado di autoprodurre l’energia necessaria per il fabbisogno quotidiano grazie ai pannelli fotovoltaici e sono previsti dei bacini di raccolta delle acque che saranno poi riutilizzate per l’irrigazione.
I locali saranno dotati di sistema di ventilazione meccanica controllata e i due poli saranno all’avanguardia sia a livello illuminotecnico che per quanto riguarda il consumo del suolo in quanto a impatto zero dato che sono ubicati in aree già destinate urbanisticamente all’edilizia scolastica. I due plessi avranno tre sezioni ciascuno per l’asilo nido (21 bambini) e tre per la scuola dell’infanzia (90 bambini).
Le progettazioni esecutive sono state realizzate dall’architetto Michele Schiavoni per il polo delle Vergini e dall’ingegnere Michele Angeletti per il polo di Corneto. Entrambe sono state predisposte in tempi molto rapidi per rispettare i termini del PNRR e beneficiare di risorse per far fronte all’aumento dei prezzi.
“Un successo che è frutto della sinergia dei due assessorati e del grande lavoro degli uffici comunali, sinonimo del fatto che quando si opera in squadra i risultati arrivano – ha detto il sindaco Sandro Parcaroli -. I due poli saranno dotati di spazi moderni, funzionali, attrezzati e con una particolare attenzione all’ambiente e al risparmio energetico e permetteranno di migliorare i servizi in due quartieri in via di espansione e potenziare l’offerta formativa della città”.
“Anche per i due nuovi poli infanzia Vergini e Corneto sono state avviate le rispettive gare di appalto a dimostrazione di quanta attenzione la Giunta Parcaroli e gli Uffici stanno dedicando al complesso Piano di edilizia scolastica" – ha aggiunto l’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Marchiori -.
"Sicurezza, efficienza e benessere sono le linee guida che stiamo adottando per i nostri studenti con una visione d'insieme di tutto il patrimonio comunale. Siamo particolarmente orgogliosi che questa rivoluzione positiva sta dando concreti frutti senza pesare sul bilancio comunale e quindi sulle tasche dei maceratesi”.
“L’Amministrazione ha da sempre seguito con attenzione il Sistema integrato 0-6 anni per promuovere l’educazione e garantire l’istruzione a tutti i bambini e le bambine offrendo pari opportunità di sviluppare le proprie potenzialità di relazione, autonomia, creatività e apprendimento e per superare disuguaglianze, barriere territoriali, economiche, etniche e culturali – ha detto l’assessore all’Istruzione Katiuscia Cassetta -. In ogni progettualità sviluppata sono integrate le attività dei nidi e delle scuole d’infanzia favorendo un dialogo tra scuole, insegnanti, educatori e genitori e con la città”.
Dall’1 al 3 febbraio si terrà a Macerata il convegno internazionale "Carlo Crivelli. Nuovi studi e interpretazioni" organizzato dall’Università di Macerata con il patrocinio di Regione Marche, Città di Macerata e Amici di Palazzo Buonaccorsi.
L’iniziativa, a cura dei docenti Giuseppe Capriotti, Francesca Coltrinari, Patrizia Dragoni e Caterina Paparello, è promosso a conclusione della mostra maceratese “Carlo Crivelli. Le relazioni meravigliose”, in corso ai Musei civici di Palazzo Buonaccorsi fino al 12 febbraio, la prima monografica dedicata al pittore veneziano nelle Marche, sua terra di adozione.
L'esposizione ha contribuito a riportare l’attenzione del pubblico e degli specialisti sulla figura del grande artista, apportando nuove conoscenze e aprendo piste di ricerca, fra cui spicca l’individuazione dell’unica opera su tela finora nota di Crivelli, la Madonna con il Bambino dei Musei civici di Macerata.
Il convegno internazionale di studi ha l’obiettivo di portare alla luce aspetti inediti o meno indagati dell'opera del maestro. Parteciperanno 30 studiosi europei di università e musei prestigiosi, tra cui lo storico dell’arte David Ekserdjian, autorità di fama mondiale in materia di dipinti e disegni del Rinascimento italiano, che terrà il seminario conclusivo su “Dio e i pittori: la pala d’altare nel Rinascimento”. Interverranno, tra gli altri, anche la direttrice dei Musei Vaticani Barbara Jatta e il direttore della Galleria nazionale delle Marche di Urbino e della Direzione regionale musei delle Marche Luigi Gallo. Il programma completo è disponibile sul sito di Ateneo www.unimc.it/crivelli.
I lavori si svolgeranno all’Auditorium della Biblioteca Comunale Mozzi Borgetti in piazza Vittorio Veneto, 2 e saranno introdotti, mercoledì 2 febbraio alle 17, da un pomeriggio preliminare dedicato alla mostra “Arte liberata 1937-1947. Capolavori salvati dalla guerra” in corso a Roma, Scuderie del Quirinale, fino al 10 aprile 2023.
Si entra nel vivo il successivo giovedì, 2 febbraio, alle 9, con quattro sessioni dedicate la prima a tecnica e restauro, la seconda a musei, mostre e fortuna visiva, la terza a stile e relazioni e la quarta a geografie e contesto. Si prosegue venerdì 3 febbraio dalle 9:30 con la quinta sessione dedicata agli aspetti iconografici e tipologici e, alle 16:30, con il seminario conclusivo di David Ekserdjian dell’Università inglese di Leicester.
Una celebrazione nel segno del ricordo, della riflessione, della condanna delle persecuzioni e dello sterminio del popolo ebraico e di tutti i deportati nei campi nazisti è quella che l’Amministrazione Comunale ha voluto celebrare oggi insieme a una grande partecipazione degli studenti degli istituti di I e II livello della città.
L’iniziativa ha avuto inizio alle ore 8.30 nella città Alta, presso la lapide dell’ex Ghetto ebraico, dove è stata deposta una corona d’alloro alla presenza del prefetto Flavio Ferdani, del sindaco Fabrizio Ciarapica e del presidente del Consiglio, Fausto Troiani.
Presente una folta delegazione composta dalle massime autorità militari e civili locali, fra cui: il commissario capo di polizia di Civitanova, Fabio Mazza, il comandante del Norm, il comandante della Guardia di Finanza, Tiziano Padua, il capo della Protezione Civile, Aurelio Del Medico, Roberto Ciccola, presidente dell’Anc, il nuovo presidente dell’Anpi, Francesco Peroni, il vicesindaco Claudio Morresi e molti consiglieri sia di maggioranza che di opposizione
La Giornata di commemorazione è proseguita al cine-teatro Rossini alla presenza di oltre 300 alunni accompagnati dagli insegnanti e anche dal questore Vincenzo Trombadore, ed è stata visibile anche grazie alla diretta streaming al pubblico non presente in sala.
I lavori sono stati introdotti dal presidente del Consiglio, Troiani che dopo i saluti di rito ha ricordato come “la Giornata della Memoria non è e non deve essere solo una cerimonia, ma un momento di riflessione e approfondimento per capire uno dei momenti più tragici della nostra storia”.
“La ragione vera per cui è stato istituito il Giorno della Memoria – ha proseguito il presidente - è quella di fornire, alla società contemporanea e ancor più agli adulti di domani, gli strumenti per ripensare a quanto è successo affinché gli errori del passato non si ripetano mai più”.
“Per questo – ha concluso Troiani - rivolgo il mio appello a tutti, alle istituzioni, agli educatori e alle famiglie, perché favoriscano nelle nuove generazioni la consapevolezza che si può e si deve costruire un futuro dove la dignità umana non sia più calpestata. Conoscere, ci impedisce di dimenticare e di non commettere gli stessi errori del passato ma di incamminarci, uniti, verso un futuro di pace”.
Dopo l’intervento di Troiani, il prefetto Flavio Ferdani ha consegnato – in una breve cerimonia - le medaglie d’onore insignite dal presidente della Repubblica ai familiari di due cittadini civitanovesi, Giuseppe Amaolo e Gioacchino Bracalente, riservate a cittadini italiani, militari e civili che sono stati deportati o internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra nell’ultimo conflitto mondiale.
Al termine della lettura delle motivazioni, il prefetto è intervenuto congratulandosi per la presenza così numerosa degli studenti, ricordando il valore della memoria "che è un dovere e anche se il tempo può attenuare il dolore di ciascuno di noi deve continuare a produrre anticorpi contro il virus della violenza e dell’odio’, e poi rivolgendosi direttamente ai ragazzi ha fatto un appello “vi invito ad essere influencer reali per intercettare i veri problemi e riaffermare il valore della memoria e del rispetto non solo della persona fisica ma anche dei suoi diritti e dei suoi sentimenti”.
Dopo il prefetto è stata la volta dell’intervento del sindaco, Fabrizio Ciarapica che ha ricordato come il Giorno della Memoria serva a tenere vivo il ricordo su una tragedia collettiva da condannare.
“La data del 27 gennaio è stata fissata nel calendario universale per non dimenticare gli orrori compiuti dal regime nazista e da quello fascista nel corso della seconda guerra mondiale nei confronti del popolo ebraico, colpevole solo per appartenere a una religione diversa, ma anche nei confronti di tanti italiani civili e militari che furono deportati in Germania, sfruttati, massacrati, abbandonati a se stessi per essere impiegati nelle fabbriche belliche".
"Le due medaglie assegnate ai due civitanovesi testimoniano il dramma anche di chi non è riuscito a tornare fra i propri affetti. Abbiamo il dovere di ricordare insieme ai nostri giovani, affinché cresca nei cittadini di domani lo spirito critico di porsi dalla parte giusta e di saper scegliere fra il bene e il male”.
Poi rivolgendosi agli studenti ha detto loro che questa giornata “non sia solo di approfondimento della storia ma anche di sensibilizzazione di temi sui quali non va mai abbassata la guardia perché atteggiamenti errati e spesso violenti vengono compiuti anche oggi così come vengono compiute da parte di tanti stati, ancora, gravi violazioni di diritti umani fondamentali che nel 2023 non vorremmo più che si perpetuassero”.
Infine, ha citato il “Binario 21” esortando i ragazzi ad andare a fare una visita alla stazione centrale di Milano con la sua scritta in maiuscolo “indifferenza” divenuto oggi Memoriale della Shoah, da cui partì anche una bambina di nome Liliana Segre, una delle poche, fra 6 milioni di ebrei, che fecero ritorno dal lager di Auschwitz.
“Liliana Segre - ha proseguito il sindaco - qualche giorno fa ha dichiarato di avere paura che dopo di lei, la memoria dell’olocausto finisca e fra qualche anno i libri di storia riporteranno una riga di ciò che accadde e poi nei libri non ci sarà più neanche quella. Alla senatrice Segre – ha concluso il Ciarapica - vorrei ribadire che il nostro impegno di amministratori, a Civitanova Marche, sarà attivo e vigile contro la dimenticanza e l’indifferenza”.
Il quarto intervento è stato quello dell’assessore ai servizi educativi, Barbara Capponi, che in questi giorni ha lavorato in stretto contatto con gli istituti scolastici e ha seguito la realizzazione del “visual” del manifesto del Giorno della Memoria realizzato da Erica Fanti dell’istituto grafico Bonifazi intervenuta a spiegare le motivazioni che l’hanno spinta a realizzare l’immagine che è stata scelta fra tante proposte degli studenti.
La parola su cui si è soffermata l’assessore Capponi è “paura”. “Vorrei focalizzarmi – ha dichiarato Capponi - su una parola, “la paura”: di cosa avete paura voi giovani? La paura è un’emozione naturale che dà luogo a pensieri che divengono azioni”.
“Non c’è male ad avere paura – ha proseguito Capponi – o anche nei pensieri irrazionali che ne possono scaturire, il peccato mortale nasce quando la paura si trasforma in azioni che fanno il male degli altri. Il male si ricrea e propone nuove forme di opportunità di seguire la paura danneggiando gli altri: il mio augurio ai ragazzi è, come fece il papà di Carla Martella qui presente , di seguire la parte buona della paura. E poi, rivolgendosi agli studenti ha concluso: “scegliete di fare azioni che non rechino vergogna alla vostra paura e solo allora renderete memoria a queste vittime”.
Appassionato e a tratti commosso è stato l’intervento di Carla Martella, ripercorrendo la vita del padre Mario, scomparso nel 2014 a Civitanova, e l’episodio che lo spinse con “un gesto di normalità” a salvare un’intera famiglia ebrea dalla furia nazista, mettendo a repentaglio la sua vita e quella dei suoi familiari, nascondendola per ben due anni in un casale di campagna a Frattocchie. “Papà Mario lo fece senza esitazione come fosse una cosa normale e tutti avrebbero dovuto farlo, non si poteva non fare”. Gesto eroico che gli consentì di essere insignito del titolo di ‘Giusto fra le Nazioni’.
L’onorificenza gli fu conferita dal Memoriale ufficiale di Israele, ed è dedicata a chi ha agito in modo eroico a rischio della propria vita e senza interesse personale per salvare la vita anche a un solo ebreo. Carla Martella ha ricordato come il padre non fece menzione di quanto fatto nel periodo delle deportazioni, ma la famiglia lo apprese da uno dei figli della famiglia ebrea salvata quando gli fu conferita l’onorificenza e per riceverla furono invitati ad andare proprio in Israele.
Dopo l’intervento della Martella è stato il turno degli studenti che hanno presentato i loro elaborati. Il primo è stato quello dei ragazzi della scuola media Pirandello che ha ripercorso la tragedia ebraica attraverso immagini tratte dal film ‘Il Pianista’ di Roman Polansky.
La scuola media Mestica ha messo in immagini dei brani tratti dal libro di Matteo Corradini “Luci nella Shoah” mescolandole con foto e video dell’epoca. La scuola media Ungaretti ha ripercorso i significati di Olocausto, Shoah e Soluzione finale, partendo da opere d’arte molto conosciute. Infine è intervenuta la scuola Annibal Caro proponendo dei filmati rigurdanti la Shoah.
L’ultimo intervento, non in scaletta, è stato quello del vice sindaco Claudio Morresi che ha letto il racconto del nipote del sopravvissuto deportato Bracalente. Un ricordo fissato in un foglio scritto nel febbraio del 1990.
Bracalente non aveva mai fatto menzione di ciò che aveva patito in quella deportazione e solo su ripetuto stimolo della famiglia ha deciso di raccontare la sua tragica storia fatta di stenti, dolore, maltrattamenti ma con il lieto fine di essere riuscito a tornare fra i suoi cari.
Da oggi all'Università di Macerata, nella sede in corso Cavour del Dipartimento di Studi Umanistici, c’è un'aula che porterà il nome di Edith Bruck, la scrittrice e poetessa ungherese naturalizzata italiana, testimone instancabile sopravvissuta ad Auschwitz.
"Siamo obbligati a ricordare e non dimenticare l’inumanità che ha portato alla Shoah. Edith Bruck ci fa immaginare un futuro migliore senza dimenticare le atrocità vissute", ha commentato il rettore John McCourt oggi al momento dell’intitolazione in occasione del Giorno della Memoria. "Una ricorrenza che è occasione di risveglio della nostra coscienza, in cui i saperi che coltiviamo diventano operativi nella realtà, perché hanno una radice etica" ha sottolineato il direttore del Dipartimento Roberto Mancini.
"Sono molto contenta di questa aula mia – ha detto l’artista in collegamento dalla sua casa romana, appena rientrata da una cerimonia al Quirinale – perché in futuro c’è chi chiederà 'chi è?' e gli verranno spiegati la mia vita, i miei versi, il lavoro di testimonianza che ho condotto in oltre sessant’anni. In qualche modo, in qualche forma sopravvivrà quello che sono e quello che ho fatto".
Tanti studenti delle superiori hanno partecipato all’incontro che ha preceduto lo svelamento della targa, con le docenti Adele Valeria Messina, che ha ricostruito il percorso storico della Shoah, e Michela Meschini, che ha introdotto la figura della Bruck attraverso le sue poesie.
Presenti anche il prefetto Flavio Ferdani, la vicesindaco Francesca D’Alessandro, il comandante provinciale dei carabinieri di Macerata Nicola Candido, il questore Vincenzo Trombadore, il procuratore Giovanni Narbone, il comandante provinciale della Guardia di Finanza Ferdinando Falco, il portavoce della comunità islamica maceratese Abdul Tarakji.
La Comunità ebraica di Ancona ha mandato un saluto di ringraziamento letto dalla delegata del rettore per i rapporti con gli enti culturali Lina Caraceni. "Per noi ebrei, cittadini di questo Paese da sempre, è importantissimo ricordare che la Shoah è stato l’epilogo di una dittatura. Non è avvenuta in un vuoto sociale. È un tutto che va compreso come male per l’Italia intera e gli Italiani tutti" era scritto nel messaggio.
Bruck ha ricordato l’incontro con Papa Francesco nella sua casa. "Appena l’ho visto sono scoppiata a piangere, per me significa tantissimo". Ha parlato di carità e rispetto per gli altri. "Non c’è nessuno che vale più di me. Ogni essere umano va rispettato per quello che è, se non nuoce. Io non ho mai sentito un briciolo di odio, neanche per le persone più abiette che ho incontrato già nel mio villaggio".
E di quei punti di luce che l’hanno aiutata a mantenere la speranza anche nei campi di concentramento. "C’era sempre una luce, anche se fioca. La coglievo in uno sguardo, in una domanda come quando un cuoco mi chiese come mi chiamavo. Cosa vuol dire un nome nei campi di concentramento? In quel momento mi sono sentita un essere umano, che esiste". O il soldato che miracolosamente le risparmia la vita dopo che la sorella lo aveva spinto per terra per difenderla dalle botte.
"Ho iniziato a scrivere nel 1946. La carta sopporta tutto mentre l’orecchio umano non vuole sentire niente", ha ricordato questa donna che, a 91 anni, continua a sentire forte il dovere di raccontare, come le chiesero chi da quell’inferno non è mai uscito.
"Per ieri, per oggi e per domani – ha rimarcato – perché riguarda l’Europa stessa, il mondo, non solo noi che abbiamo pagato il male. Queste lotte di oggi, in Iran, in Afghanistan, tutto quanto ci riguarda. Non si può dire che sono lontane in un mondo globalizzato, ma dobbiamo denunciare, protestare, perché a chiunque può toccare il male. Bisogna alimentare il bene e lasciar morire di fame il male".
L'affare nell'aria da ore diventa ufficiale. Federico Melchiorri, il Cigno di Treia, torna a giocare nelle Marche e lo fa con la maglia dell'Ancona. La società dorica ha annunciato il suo acquisto a titolo definitivo dal Perugia nella mattina odierna. L'attaccante maceratese ha sottoscritto un contratto fino al 30 giugno 2023.
Per Melchiorri si tratta di un ritorno a casa, nella regione che lo ha visto sbocciare per due volte con la maglia del Tolentino e poi iniziare a prendere il volo con quella della Maceratese. In questa stagione, in Serie B con il Perugia di Castori, Melchiorri ha collezionato 18 presenze mettendo a segno tre reti (tra cui una doppietta alla Reggina). Ad Ancona tenterà di dare il suo contributo per far centrare alla piazza dorica i play-off, sognando un ritorno in cadetteria.
Oltre 400mila euro per la riqualificazione di tre impianti sportivi a servizio delle scuole di Macerata e Recanati. Il Ministero dell’Istruzione, infatti, ha ammesso a finanziamento tre progetti presentati dalla Provincia per la sistemazione di altrettanti impianti sportivi.
Si tratta dei lavori di riqualificazione architettonica e funzionale della palestra del liceo classico "Leopardi" di Macerata, per un importo di 260mila euro; della riqualificazione delle aree all’aperto destinate ad attività sportive al liceo artistico "Cantalamessa" di Macerata per 53.400 euro e della riqualificazione delle aree all’aperto destinate ad attività sportive al liceo "Leopardi" di Recanati, per 112.500 euro.
"Questi nuovi finanziamenti ci permetteranno di sistemare tre strutture a servizio delle scuole per dare ai nostri ragazzi spazi adeguati in cui poter svolgere l’attività sportiva - spiega il presidente Sandro Parcaroli -. L’ufficio Tecnico della Provincia è sempre al lavoro per cercare di intercettare i nuovi stanziamenti previsti del Pnrr, fonte di finanziamento molto importante che si è aperta in questi anni. Adesso si dovrà partire con le progettazioni".
Come previsto dal bando del Ministero dell’Istruzione, infatti, entro il 15 settembre di quest’anno dovrà essere firmata la determina per l’aggiudicazione dei lavori, che dovranno partire entro il successivo 30 novembre.
Pallavolo Macerata presenta la Borsa di studio “Paolo Mercuri”. La società sportiva biancorossa, in collaborazione con Banca Macerata, da il via alla prima edizione del progetto Borsa di studio sport e scuola "Paolo Mercuri", che prende il nome di un amico della Pallavolo Macerata, scout man e allenatore biancorosso, tragicamente scomparso due anni fa a soli 44 anni a causa di un incidente stradale.
Il progetto prevede l'assegnazione di due borse di studio, ciascuna del valore di 500 euro, destinate a studenti impegnati nello sport, che si sono distinti per i risultati ottenuti a scuola e nello sport nell’anno scolastico 2022/2023.
I premi saranno costituiti da buoni regalo o gift card da utilizzare presso tutti gli esercizi commerciali del Centro Commerciale Val di Chienti di Piediripa di Macerata. Il progetto presentato dalla società sportiva in collaborazione con Banca Macerata si prefigge l’obiettivo di promuovere e potenziare la cultura e la pratica sportiva, fondamentale occasione di socialità per i giovani, che deve ben conciliarsi con l’attività di studio a scuola e a casa.
Possono avere accesso alla Borsa di studio sport e scuola “Paolo Mercuri”, tutti gli studenti iscritti alle Scuole Secondarie di Primo e Secondo Grado del Comune di Macerata che siano atleti, dilettanti o professionisti, di qualsiasi categoria di uno o più sport, regolarmente iscritti ad una società o associazione sportiva riconosciuta dal Coni, e devono aver partecipato alle attività sportive almeno negli anni scolastici 2021/2022 e 2022/2023.
Il criterio di assegnazione terrà conto del rendimento scolastico relativo all’anno 2022/2023, dei risultati sportivi e della condotta sia a scuola che durante la pratica sportiva. "È un’iniziativa strutturata, che guarda al futuro", commenta il presidente della Pallavolo Macerata Gianluca Tittarelli, "È significativa la scelta di guardare alle ragazze e ai ragazzi che fanno sport, vogliamo premiare il sacrificio di tanti giovani che portano avanti la proprio passione per lo sport parallelamente alle attività scolastiche. Inoltre ci permette di mantenere vivo il ricordo di Paolo Mercuri, un amico della Pallavolo Macerata, col quale abbiamo vissuto tanti anni di sport e non solo, e di far conoscere il suo nome ai giovani".
"Già da diverso tempo Banca Macerata aveva espresso il desiderio di indire una borsa di studio per gli studenti più meritevoli", dichiara il presidente di Banca Macerata Ferdinando Cavallini, "Riuscire ad abbinarla non solo ai risultati scolastici, ma anche a quelli sportivi, ci riempie di orgoglio. Questa iniziativa rappresenta un segno tangibile di quanto la Banca sia attenta alla formazione dei giovani, impegnata a diffondere valori quali la cultura e l’impegno personale, con lo scopo di sostenere la passione e la determinazione dei ragazzi più meritevoli".
Per partecipare all’assegnazione delle borse di studio sport e scuola "Paolo Mercuri", gli studenti dovranno presentare la domanda utilizzando il modulo presente sul sito "www.pallavolomacerata.it" oppure "www.bancamacerata.it", integrato dalla documentazione richiesta. Le domande devono essere inviate con e-mail con conferma di lettura all’indirizzo "borsastudio.mercuri@pallavolomacerata.it" entro il 30 giugno 2023. La Pallavolo Macerata invierà quindi una email a conferma di avvenuta ricezione della domanda.