Domani, martedì 6 giugno, alle ore 15.30 a Sarnano presso la Sala Congressi di via Benedetto Costa si svolgerà l'incontro pubblico "Gli anziani nelle terre del sisma. Il ruolo di istituzioni, associazioni ed enti locali".
L'Unione Montana dei Monti Azzurri, d'intesa con l'Associazione Amici del Geriatrico INRCA e la Cna Pensionati Marche, ha voluto promuovere un incontro con i sindaci, i medici di famiglia e i cittadini dei Comuni maceratesi colpiti dal terremoto. Un'occasione per individuare strumenti e percorsi per assistere la popolazione anziana con servizi sociali, sanitari e con interventi finalizzati a migliorare la loro vita di relazione, sconvolta dal sisma. L'obiettivo è quello di presentare una organica proposta per l'assistenza a favore degli anziani e interventi a sostegno delle attività locali. Tutti sono invitati a partecipare e a portare un contributo di idee e di proposte al convegno.Hanno perso i punti di riferimento di una vita e non trovano più nei servizi sociali e sanitari le risposte ai loro bisogni. Il sisma che alcuni mesi fa ha colpito il sud delle Marche non ha provocato solo macerie e danni materiali. Ha travolto anche certezze consolidate dei residenti, mettendo a rischio un intero sistema sociale e territoriale. Gli anziani sono le prime vittime, la fascia più debole della popolazione. Gli ultrasessantacinquenni nei Comuni del cratere sono 81.566 di cui 28.387 hanno superato gli 80 anni. Una ricerca degli Amici del Geriatrico INRCA fotografa la difficile situazione della terza età nei terrtori colpiti dal sisma. Un territorio dove servono servizi sanitari, ma anche una rete di servizi sociali e di relazioni per gli anziani senza più radici, certezze e abitudini travolte dal terremoto.
Interverranno dirigenti sanitari nazionali e delle Marche insieme a ricercatori geriatrici. Ci saranno: Aldo Tesei, presidente Associazione Amici del Geriatrico INRCA, Isabella Mastrobuono dell'Università LUISS Roma, Fabrizia Lattanzio direttrice scientifica INRCA, Enzo Martorelli presidente Cna Pensionati Macerata, Gianni Genga direttore generale INRCA, Alessandro Marini direttore Asur Marche, Lucia Di Furia caposervizio sanità Regione Marche, Giuseppe Rivetti Università di Macerata.
Sono sette i centri estivi patrocinati dal Comune di Macerata presentati questa mattina, 5 giugno, nel corso di una conferenza stampa alla Biblioteca Mozzi Borgetti. La ricca offerta è stata promossa in collaborazione con le associazioni della città, dall'assessore ai Servizi sociali Marika Marcolini, dall'assessore alla Scuola Stefania Monteverde, dall’assessore allo Sport Alferio Canesin e dall'assessore all'Ambiente Mario Iesari.
“Da molti anni il Comune organizza attività e offre servizi dedicati ai bambini e rivolti alle loro famiglie – ha detto l’assessore Monteverde - Il lavoro di collaborazione e di sinergia dell’Amministrazione comunale con le varie associazioni che promuovono i centri estivi hanno fatto nascere un’offerta significativa in grado di proporre ancora conoscenza ma attraverso una modalità che dà fiducia”.
I centri offrono esperienze di avventura legate alla scoperta della natura oppure un campo gioco in lingua inglese oppure una giornata al mare o in montagna. Dislocati in più quartieri, i centri vacanza a carattere diurno propongono attività che spaziano in vari campi a valenza educativa e ricreativa, con operatori qualificati, in grado di rispondere ai bisogni delle famiglie. La cura e la responsabilità è a carico dell'associazione organizzativa.
“Ringrazio tutte le associazioni – ha affermato l’assessore ai Servizi sociali, Marika Marcolini - perché senza di loro noi non saremmo stati in grado di dare risposte. Invece grazie alla sinergia che ha caratterizzato questo progetto oggi è possibile per le famiglie una maggiore organizzazione rispetto alla quotidianità”.
Di seguito, le sette proposte:
L’Ambiente
Ogni giorno laboratori, uscite, letture, giochi, sport e relax. Insieme per conoscere l’ambiente vicino e lontano come quello di un diverso continente dal nostro, esperienze sensoriali con gli elementi della natura, vivere l’esperienza dell’orto e parlare di alimentazione sana, la differenziazione dei rifiuti e il riciclo ricreativo e infine il corpo in armonia con l’ambiente. Aperto per i bambini dai 3 agli 11 anni, dal 26 giugno al 4 agosto presso la scuola Enrico Medi (quartiere Vergini) dal lunedì al venerdì dalle 7.45 alle 18, quota settimanale 95 euro (uscite escluse).
A cura di Anima Giovani
Iscrizioni e informazioni: estateanimagiovani@yahooo.com Facebook: anima giovani a.s.d.
Elisa 3383491922 Eleonora 3284027722
Centro estivo nell’Orto Giardino
Ogni giornata sarà caratterizzata dalla realizzazione di laboratori creativi, sensoriali e di botanica. Il filo conduttore sarà l’utilizzo di materiali naturali e di riciclo con l’obiettivo si di stimolare la creatività, la fantasia e di sensibilizzare alla bellezza e al rispetto. L’offerta sarà arricchita da laboratori di lingue, di teatro e tanto altro tutti tenuti da esorti esterni. Un giorno a settimana si svolgeranno attività in piscina, nella struttura ASD Monte dell’Olmo di Corridonia. Bambini dai 3 ai 10 anni, dal 12 giugno al 28 luglio.
Orto – giardino delle Serre Meridiana (via Esino, 32 Piediripa)
dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18 (full time)
dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.30 (part time)
1 settimana full time 95 euro
1 settimana part time 55 euro
2 settimane (ft) 180 euro
2 settimane (pt) 100 euro
3 settimane (ft) 250 euro
3 settimane (pt) 140 euro
4 settimane (ft) 340 euro
4 settimane (pt) 180 euro
supplemento pranzo 5 euro a pasto
Sconto secondo figlio 20%
A cura di Come un albero io cresco – Meridiana Cooperativa Sociale
Iscrizioni e informazioni info@comeunalberoiocresco.it tel. 3293666899 - 334.9631096
You can camp
Un campo gioco in lingua inglese che dà la possibilità a bambini e ragazzi di entrare in contatto e interagire con persone provenienti da tutto il mondo, con lo scopo di promuovere la dimensione operativa della lingua inglese, l’oralità e la motivazione dei ragazzi coinvolgendoli in attività divertenti, sfidanti ed efficaci. Bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni, dal 12 al 16 giugno e dal 19 al 23 giugno.
Convitto Leopardi (via Piani, 9)
dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13
Primo figlio
1 settimana 100 euro + 5 euro iscrizione associazione
2 settimane 170 euro + 5 euro iscrizione associazione
Secondo figlio
1 settimana 50 euro + 5 euro iscrizione associazione
2 settimane 85 euro + 5 euro iscrizione associazione
A cura di Learn and Play
Iscrizioni e informazioni www.youcancamp.it tel. 3383957299
Parco di Fontescodella - La natura in città
Un campo avventura tra il verde e la natura in un parco urbano pieno di sorprese e di scoperte naturalistiche. All’interno del parco, ad esempio, orienteering, riconoscimento delle piante, raccolta della frutta, Nordic Walking, laboratori di riciclo creativo, giochi nelle piazze del centro storico e ai giardini Diaz, visita al Museo di Storia naturale e alle fonti cittadine. Bambini dai 5 agli 11 anni, dal 12 al 30 giugno.
Parco di Fontescodella
dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13
Quota settimanale 50 euro
A cura di Altereco – CEA Fontescodella
Iscrizioni e informazioni ass.altereco@gmail.com tel. 0733.280035 - 3281148638
City Camp Sport
Il centro estivo avrà caratteristiche multidisciplinari con programmi di attività motoria e sportiva polivalente, prevalentemente a carattere ludico e aggregativo con estrema attenzione anche a una corretta e sana alimentazione. Bambini dai 3 ai 14 anni, dal 3 luglio al 4 agosto.
Salesiani (via Dante Alighieri)
dal lunedì al venerdì dalle 7.45 alle 18.15
Quota settimanale con iscrizioni fino al 16 giugno (bambini dai 3 ai 5 anni) 80 euro + 10 euro iscrizione
Quota settimanale con iscrizioni fino al 16 giugno (bambini dai 6 ai 14 anni) 90 euro + 10 euro iscrizione
Quota settimanale (bambini dai 3 ai 5 anni) 100 euro + 10 euro iscrizione
Quota settimanale (bambini dai 6 ai 14 anni) 110 euro + 10 euro iscrizione
Sconti per 2°/3° figlio : 10%
Quota extra per 2 lezioni in inglese 20 euro
A cura di YFIT - Anima Giovani
Iscrizioni e informazioni www.yfit.it info@yfit.it - segreteria 3398943306, Marco 3204919737
Sport Gioco Avventura
Al mattino i ragazzi verranno accompagnati con il pullman a uno stabilmento balnerare di Civitanova Marche dove saranno impegnati in attività sportive, ludiche e di animazione. Ogni settimana tutte le attività svrasnno un tema diverso, con materiali, giochi e maschere divertenti. L’intera giornata del mercoledì sarà dedicata alle escursioni in montagna, con semplici opercorsi naturalistici o ad attività sportive nell’acquaparco VerdeAzzurro. I ragazzi saranno seguiti da un’equipe di insegnanti e di educazione fisica, istruttori e animatori qualificati che programmeranno le attività tendendo conto delle esigenze e dell’età dei vari gruppi. Bambini dai 5 ai 14 ann, dal 12 giugno al 21 luglio.
Stabilimento balneare Civitanova Marche
Dal lunedì al venerdì dalle 7.50 alle 13 (escursione in montagna o all’Acquaparco rientro ore 17.20)
Due settimane dal 12 al 23 giugno 110 euro
Quote: due settimane 110 euro, quattro settimane 200 euro
Sconto speciale di 10 euro per ogni fratello in più.
A cura del Comitato Territoriale UISP Macerata
Iscrizioni e informazioni Comitato provinciale Uisp, via Mameli 39/H (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.45) tel. 0733.239444, uispmacerata@libero.it
Estate Giochi Sport
Dopo il saluto di accoglienza ogni giorno ginnastica spaziale e poi tante attività polisportive, la possibilità di svolgere i compiti, letture e giochi liberi ma la vera novità del 2017 saranno le lezioni di lingua russa. Bambini dai 3 ai 14 anni, dal 12 giugno al 4 agosto.
Scuole primarie Quartiere Pace, Dolores Prato e Pertini, scuola materna Via Cardarelli
Quota settimanale - 1^ settimana: 50 euro (7.45- 13 senza pranzo) 80 euro (7.45 – 14.30 con pranzo), 90 euro (7.45 – 16 con pranzo); 2^ settimana: 50 euro (7.45- 13 senza pranzo) 75 euro (7.45 – 14.30 con pranzo), 85 euro (7.45 – 16 con pranzo).
Quota giornaliera: 10 euro fino alle 13 (pranzo escluso), 20 euro fino alle 16 (pranzo incluso)
Sconto 5 euro a settimana per secondo figlio e per le tesserate dell’associazione Pink Ribbon
A cura di Pink Ribbon
Iscrizioni e informazioni: Dalia 393.4812227 whatsapp 333.6883823, e mail d.sakhapova@libero.it facebook Centro Estivo Estate Giochi Sport.
Una lapide scolorita, quella in via Garibaldi, in onore dei Carbonari che duecento anni fa organizzarono a Macerata il primo moto italiano del Risorgimento. Per risvegliare gli animi dei cittadini, l'associazione Reteviva Santa Croce l'Altroparlante ha deciso di ricordare l'anniversario organizzando, per mercoledì 7 giugno alle ore 16.30 presso la parrocchia Santa Croce, un incontro dal titolo "Il moto di San Giovanni: l'insurrezione di Macerata 1817".
All'evento interverrà Romano Ruffini che, nel testo che segue, ha ripercorso i momenti salienti di quella notte:
Nell'edificio Cioci, in via Garibaldi, dov’era l'antica Locanda della Pace, si trova una semiscolorita lapide, a cui tanti maceratesi forse non fanno più caso, con un’iscrizione che inizia così: «Nel 1817/ pochi animosi di Macerata e delle terre vicine/ affratellati nella società dei Carbonari/ qui si accordarono/ per insorgere contro la tirannide sacerdotale e straniera/ ma scoperti e oppressi giacquero nelle galere pontificie».
Oggi quei carbonari maceratesi quasi nessuno li ricorda, eppure misero in gioco la propria vita per lottare per la libertà e l'unità d'Italia. Nella notte di San Giovanni, tra il 24 e 25 giugno 1817, Macerata fu teatro del primo tentativo di sommossa risorgimentale che si ricordi. Una data, dunque, di non poca importanza per la storia del Risorgimento italiano. Una data che dovrebbe accomunare tutti in un ricordo commosso e pieno di orgoglio, per aver visto nascere tra le nostre mura questo moto insurrezionale ad opera di un manipolo di patrioti.
Nella popolazione marchigiana stava fermentando qualcosa di nuovo: l'idea liberale, che lo spirito di opposizione al governo francese aveva formato, veicolata fortemente dalla massoneria. Dall'idea liberale nacquero i primi nuclei segreti della carboneria, prima nell'Italia meridionale, poi, per contaminazione, anche nelle Marche e in Romagna.
Con la Restaurazione questi nuclei carbonari si moltiplicarono, sia per la forte aspirazione alla libertà dagli antichi assoluti regimi, sia per la crisi economica che fu tra le cause di una fame dilagante e di una tremenda epidemia di tifo petecchiale. In questo insorgente spirito antigovernativo, per la prima e l'ultima volta, fu coinvolta anche la classe contadina, che si univa ad ex militari, impiegati e funzionari napoleonici, in quel periodo socialmente emarginati. Il malessere economico, tra il 1816 e il 1817, e le condizioni di salute di Pio VII furono il pretesto, ovvero una sorta di incentivo che condusse i carbonari all'azione rivoluzionaria.
Il governo pontificio era seriamente sotto pressione per la grave crisi economica ed alimentare, che, tra l'altro, avrebbe potuto cagionare inquietanti rivolte popolari, com'era già avvenuto negli anni precedenti, tanto che nel febbraio del 1816 il Delegato apostolico di Macerata, con una circolare riservata agli amministratori comunali, raccomandava urgenti provvedimenti occupazionali, al fine di alleviare le gravi difficoltà. Il 30 novembre dello stesso anno anche il Segretario dello Stato pontificio, cardinale Ercole Consalvi, per provvedere in qualche modo ai bisogni dei più poveri, attanagliati dalla fame con non pochi morti per mancanza di cibo, suggeriva di impegnarli in lavori pubblici e di organizzare un servizio di zuppe economiche.
In questo contesto fu pianificata l'insurrezione che prevedeva l'assembramento di ben quattrocento uomini, provenienti da diversi paesi del Maceratese, che avrebbero dovuto prima raccogliersi in diversi luoghi all'esterno delle mura, a S. Croce, alle Vergini e presso la chiesa di S. Stefano, e poi convergere tutti in quest'ultimo luogo. Da qui i rivoltosi, armati, sarebbero dovuti procedere verso Porta Romana, dove le guardie pontificie, che conniventi con i carbonari la presidiavano, ad un segnale convenuto, avrebbero dovuto aprire le porte. Così gli insorti, entrati in città, si sarebbero dovuti dirigere verso la piazza centrale, dove, nell'ex Convento dei Barnabiti (oggi università), era concentrato un altro gruppo di carbonari con a capo Luigi Carletti, che avrebbe dovuto guidare l'assalto ai palazzi del Delegato apostolico, del vescovo Strambi, dell'amministrazione comunale, come pure alle carceri e alla guarnigione pontificia. Prese le sedi istituzionali, si sarebbe dovuto procedere all'arresto del Delegato apostolico, del Vescovo, degli amministratori più compromessi e di alcuni funzionari considerati corrotti.
Una volta posta sotto controllo dei rivoltosi la città, si dovevano accendere dei razzi luminosi sulla torre comunale, che avrebbero dato il convenuto segnale del successo dell'insurrezione, segnale che poi, da monte a monte, doveva trasmettere l'avvio a catena delle altre insurrezioni nei territori delle Marche, della Romagna e dell'Umbria. Poi liberati i prigionieri dalle carceri, avute le risorse finanziarie della cassa comunale e di quella delegatizia, si sarebbe instaurato un governo provvisorio repubblicano. Questo, in sintesi, il piano preparato.
I carbonari maceratesi erano molto decisi. Nel loro piano prevedevano anche l’uccisione di alcuni nobili e funzionari compromessi (si disse anche del Delegato apostolico e del Vescovo), nonché il saccheggio delle loro case, ma questo atteggiamento violento non era condiviso e spaventava i responsabili carbonari della Vendita madre di Ancona e di quella bolognese. Su questa decisione prevista dal piano maceratese i vari gruppi carbonari si spaccarono, compreso quello della città, dove il conte Cesare Gallo – Gran Maestro della Vendita carbonica di Macerata – tentò di dissuadere l'ala più estremista a desistere dall'operazione, invitandola ad essere più moderata. Il gruppo maceratese dei carbonari, guidato da Luigi Carletti, rimase quasi isolato e, noncurante dei contrordini che giungevano dalle numerose Vendite, decise di passare comunque all’azione, fidando sul fatto che molti dei carabinieri e dei militari pontifici parteggiassero per loro e che tuttavia anche i riottosi alla fine avrebbero partecipato all'insurrezione.
Così nella notte di San Giovanni, nel punto di raccolta ai Cappuccini vecchi, si ritrovarono, invece che dei quattrocento attesi, solo alcune decine di rivoluzionari. Mentre si attendeva e si sperava nell’arrivo di altri carbonari, all’improvviso da Porta S. Giorgio partì una carica di cavalleria pontificia, che costrinse alla fuga i pochi convenuti. All’interno della città un oste carbonaro vista la piega degli avvenimenti si dette alla fuga verso le mura di tramontana. Fu avvistato da una guardia che gli intimò il chi vive, l'oste gli tirò un'archibugiata, ricevendone in risposta un’altra dal militare e, non colpito, riuscì a scavalcare le mura, dandosi alla fuga in aperta campagna.
I soldati che presiedevano Porta Romana all’udire i colpi, pensando che era partito l’assalto alla città, aprirono le porte, ma non trovando nessuno all'esterno le chiusero rapidamente sperando di non essere scoperti. Quanti erano nel Convento dei Barnabiti capirono come stavano andando le cose e si dettero anch'essi alla fuga. Così i carbonari del gruppo che aveva osato sfidare l'assolutismo ripristinato dalla Santa Alleanza, fallito il piano, si nascosero sperando di non essere individuati. Cominciarono quindi a domandarsi il perché non fossero riusciti nemmeno ad iniziare la rivolta. Si materializzò così in loro il concreto sospetto del tradimento.
In effetti, il 21 giugno il Delegato apostolico aveva invitato ad un incontro urgente i nobili, i mercanti e i capi famiglia, informandoli "che si era scoperta una congiura, la quale doveva in una notte succedere una rivoluzione con dar fuoco e assassinare alcune case". E allo stesso tempo li invitava a vigilare e a difendere le proprie famiglie, mentre per la difesa della città aveva pensato lui stesso, facendo arrivare centoventi militari. Anche a Roma si sapeva del tentativo insurrezionale maceratese: lo stesso giorno, infatti, si chiedeva ed otteneva l'istituzione di un Tribunale speciale, che prima non esisteva, appositamente deputato alla repressione dei delitti politici.
Gli abitanti di Macerata non si accorsero quasi di nulla, mentre gli amministratori comunali inviarono al cardinale Consalvi una lettera di scuse per la vicenda, chiedendogli di rassicurare il Pontefice sulla fedeltà dei cittadina maceratesi. Poi fu avviata la ricerca dei capi della cospirazione. Furono individuati oltre seicentotrenta sospettati di aver partecipato alle attività sovversive, i più compromessi furono arrestati e tradotti nelle carceri di Castel Sant'Angelo a Roma. Dopo investigazioni, perquisizioni, interrogatori e raccolta di documenti compromettenti, segreti e cifrati, deposizioni e confessioni, si arrivò alle sentenze. Furono giudicati trentasei carbonari, dei quali tredici condannati a morte (condanne poi mutate in ergastoli); due degli inquisiti morirono in carcere durante il processo. Sommando le altre pene, gli anni complessivi di reclusione ammontarono a centosettantasette.
Tra i trentasei condannati per Fellonia dal Tribunale Criminale pontificio, vi furono tredici maceratesi: Cesare Gallo, Luigi Carletti, Francesco Riva, Pietro Castellano, Nicola Pennelli, Vincenzo Pieri, Gabriele Filippucci e Carlo Scarponi, tutti condannati all'ergastolo. Furono inoltre condannati: Giuseppe Tamburrini e Antonio Cotoloni, a dieci anni di prigione; Francesco Molinelli, Luigi Fioretti e Sante Palmieri a sette anni di prigione, mentre Giovanni Romoli morì durante il processo. Gli altri carbonari condannati provenivano da: Ancona, Corridonia, Fabriano, Filottrano, Loreto, Montecosaro, Montelupone, Potenza Picena e Ascoli Piceno. Tra questi vi erano anche don Francesco Cani di Corridonia e l'ex frate Vincenzo Cingolani di Potenza Picena.
Ci furono anche non pochi collaborazionisti inquisiti che non ebbero condanne, ma non si riuscì a sapere di più su coloro che avessero tradito. Qualche anno fa, in un archivio privato, ho trovato una lettera di uno dei cospiratori che 2con Zelo favorì lo Stato in rilevare gli Autori, e le trame, che dovevano succedere fatalmente in Macerata nel mese di giugno 1817". Questi reclamava un riconoscimento economico per avere "Egli solo" passato il piano Rivoluzionario al Delegato Apostolico: si trattava di Cesare Giacomini di Ascoli Piceno, all'epoca del moto residente a Macerata.
Al di là dei risultati, questo moto, definito "più folle che temerario", segnò l'inizio di un movimento crescente che attraverso congiure, insurrezioni, disfatte e vittorie, condanne a morte o a lunghe reclusioni, condusse l'Italia al suo Risorgimento che ancora non ha chiuso le sue ferite e attende un'unità nazionale davvero matura e pacificata.
Rapina questa mattina intorno alle 8.30 alla filiale di Poste Italiane in via Lorenzoni a Macerata, nel quartiere Colleverde.
Un uomo è entrato negli uffici postali, quando ancora non c'era nessun cliente, e minacciando le due impiegate con una bomboletta dal contenuto ignoto si è fatto consegnare il denaro contenuto nella cassa. Il bottino, però, è piuttosto magro: appena 500 euro.
L'uomo, una volta presi i soldi, si è dato alla fuga. Subito è scattato l'allarme e sul posto sono intervenuti gli agenti della Questura di Macerata. (In aggiornamento)
Assalto al distributore IP in contrada Pieve a Macerata. Questa notte, intorno alla 4, dei malviventi con una ruspa hanno sradicato il self service con dentro i soldi e la colonnina della benzina.
A causa del materiale altamente infiammabile sono intervenuti i vigili del fuoco. I carabinieri di Macerata stanno ispezionando le immagini delle telecamere installate sul distributore. Il bottino è ancora in fase di quantificazione.
È precipitato dal secondo piano di una palazzina in via Ferruccio, traversa di via Mameli a Macerata. La vittima è un ventitreenne straniero residente con altri immigrati in quell'appartamento.
Secondo quanto si è appreso, il giovane è tornato a casa intorno alle 1.30 alterato. Per entrare in casa, ha sfondato la porta e poi si è chiuso in bagno. A questo punto i coinquilini hanno chiamato la polizia. Una volta arrivati, gli agenti hanno iniziato a parlare con il giovane per calmarlo, ma ad un certo punto hanno sentito un tonfo: si era buttato dalla finestra.
Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che non hanno potuto far altro che accertarne il decesso.
Sciarpe, occhiali da vista, magliette, scarpe. Tantissime scarpe, perlopiù da tennis. Abbandonate a terra l’una sull’altra, sfuggite da piedi in corsa verso luoghi più sicuri. Lontano da quella piazza un attimo prima tranquilla e d’improvviso mare in tempesta.
Nel mezzo, ad annaspare confusa e spaventata, gente in lacrime. Chi con un braccio o una gamba sanguinanti, chi senza più punti di riferimento né amici o familiari al fianco. “Più di tutti mi ha fatto effetto vedere padri di famiglia salire sul palco e gridare spaventati al microfono i nomi di chi si era perso” racconta Diego Silveri. Diego è di Macerata ed è uno delle migliaia di juventini che da tutta Italia ieri sera ha raggiunto Torino per seguire dai maxischermi in piazza San Carlo la finale di Champions League contro il Real Madrid. Era in piazza quando si è alzata quella che chiama “onda” mentre prova a spiegare le sensazioni vissute in quei momenti di panico. Un’onda che ha travolto tutto, fatta di persone che si spingevano rovinosamente su altre persone. “Ho assistito a tutta la scena, ma grazie a Dio - racconta - l’onda non mi ha travolto”.
Diego si è svegliato ieri di buon mattino e insieme ad Andrea, Marco e Alberto, tre amici dello Juventus Club Doc di Treia, si è messo in strada, direzione Torino. “Sarei dovuto andare a Cardiff, ma per una cerimonia in programma oggi non sono partito più. Alcuni miei amici che ci erano stati mi hanno raccontato che valeva la pena e così ho deciso di godermi anch’io l’emozione di una piazza tutta bianconera. Mai avrei immaginato - dice - che sarebbe successo quello che è successo. Scene viste solo nelle videocassette di mio padre, con le immagini della finale del 1985 allo stadio Heysel di Bruxelles contro il Liverpool. Io ancora non ero nato, sono del 1986.
Siamo arrivati intorno alle 15. Abbiamo lasciato la macchina e con un autobus - va avanti Diego nel suo racconto - abbiamo raggiunto la piazza, che già a quell’ora era abbastanza piena. C’erano tantissime trombette che suonavano, si respirava un clima di festa. Una volta entrati, ci siamo ritrovati con alcuni nostri amici. Ma nel punto in cui eravamo si vedeva male, allora Marco e Andrea hanno deciso di andare a vedere la partita a casa di un amico, mentre io e Alberto ci siamo sistemati sui gradini del monumento a Emanuele Filiberto. Ci siamo salvati perché eravamo più in alto rispetto alla folla che ci stava davanti, che è stata contenuta dai piloni con le catene di ferro.
Trascorsa una manciata di minuti dal terzo goal, dalla sinistra dello schermo in fondo alla piazza abbiamo visto un mare di teste come un’onda che si allargava sempre di più. Al centro, il vuoto e tutti che spingevano verso l’esterno per provare a uscire. Abbiamo visto davanti a noi gente che correva e cadeva a terra. Ho pensato: adesso esplode una bomba. Avevo paura che sparassero. Quando ti trovi in queste situazioni le pensi tutte, ti tornano in mente le scene di ogni giorno in televisione. Avevo paura per quello che sarebbe potuto succedere di lì a poco. Dieci minuti dopo, un’altra ondata, ma di senso contrario alla precedente. E la tensione è tornata. Mi sono chiesto: cos’altro succede adesso? Poi una terza. Siamo rimasti immobili, come in trappola, perché stavamo al centro e le vie di uscita erano bloccate dal flusso delle persone, abbiamo solo potuto aspettare. Sono stati minuti interminabili.
Al fischio finale abbiamo deciso di scendere i gradini e allora abbiamo visto a terra sciarpe, occhiali da vista, magliette, scarpe. Tantissime scarpe da tennis. C’era gente - ricorda Diego - che piangeva dalla paura, scene di panico. Quando finalmente siamo riusciti a uscire dalla piazza, abbiamo raggiunto Andrea a casa del suo amico. Più tardi abbiamo recuperato la macchina e intorno alle due di notte siamo ripartiti”.
"Stiamo tornando da Torino - scrive in un post su Facebook un'altra maceratese presente ieri in piazza San Carlo, Sabina Chiavari, di Urbisaglia ma residente a Loro Piceno - abbastanza ammaccati, più che altro psicologicamente. Era una bella festa: tutti in piazza con la stessa passione. Poi all'improvviso il caos. Un boato. Una massa di persone che ti corre addosso e ti trascina non sai dove non sai perché. L'unico pensiero: l'incolumità delle figlie. Abbraccio la piccola che era vicino a me, con uno sguardo vedo mio marito che abbraccia Noemi, poi solo spintoni e paura. Dopo tre ondate di panico cerco marito e figlia. I telefoni non funzionano. Passano 15 minuti, poi un contatto. Ci siamo tutti e senza ferite. Andiamo via, ma le forze dell'ordine dove erano? Organizzati male, allo sbaraglio. Ancora non si è capito in Italia che la psicosi è pericolosa e che non si può far finta di organizzare un evento in questo modo!".
L'anno scorso i reati commessi a Macerata e provincia sono stati 8.239. Il 15,16 per cento in meno rispetto al 2015, quando furono presentate 9.712 denunce. Lo rende noto il Comando Provinciale dei Carabinieri di Macerata, che in un documento ha presentato le attività svolte nel 2016 a difesa del territorio di competenza. 1.800 i casi risolti; nel 2015 sono stati 2.245 (-19,8 per cento).
Dei reati totali per i quali è stato richiesto l’intervento dei carabinieri nel 2016, ben 4.558 sono furti. Seguono le operazioni inerenti il settore stupefacenti (191 i reati perseguiti), le rapine, gli incendi. Un solo caso di omicidio, risolto dai militari dell’Arma, come pure è stato sventato l’unico caso di associazione a delinquere.
Le persone denunciate nel 2016 sono state 2.136 di cui 1.502 italiani e 422 extracomunitari. A finire in manette sono state invece 140 persone. 43 quelle arrestate per reati nell’ambito di stupefacenti, mentre sono state denunciate a piede libero 248 persone. 650 i grammi di eroina sequestrata, insieme a 1.008 grammi di cocaina e 24.550 grammi di hashish.
Significativo l’impegno profuso nei servizi preventivi di pattugliamento e perlustrazione: ben 201.965 ore con un dispiegamento di 48.950 militari nei 12 mesi. Al 15 marzo 2017, i servizi svolti contro lo sciacallaggio dall’inizio dell’emergenza terremoto sono stati 5.850 con 8 persone denunciate a piede libero e 18 sottoposte a foglio di via obbligatorio.
Sono state 66.059 le chiamate pervenuti al 112.
Quanto ai controlli della circolazione stradale, in un anno sono state ritirate 297 patenti, 182 persone sono state denunciate per guida in stato di ebbrezza, 8 per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, 173 i mezzi sequestrati. Gli incidenti rilevati sono stati 461 di cui 5 mortali, incidenti nei quali hanno perso la vita altrettante persone.
La Polizia stradale ha compiuto settant'anni. E per l'occassione il compartimento delle Marche ha organizzato una serie di eventi a Camerino: una mostra fotografica, uno stand con tutte le apparecchiature usate negli anni dal reparto e, dulcis in fundo, un concerto con la banda della Polizia di Stato diretta dal maestro Roberto Granata.
All'auditorium Benedetto XIII, sabato 3 giugno, ad assistere al concerto c'erano tra gli altri: il sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui, il dirigente del compartimento della PolStra Alessio Cesareo, il direttore centrale di tutte le Specialità della Polizia Roberto Sgalla, il prefetto di Macerata Roberta Prezziotti e i questori di Macerata e Ancona, Pallini e Capocasa.
"Camerino è per noi un esempio di forza perché ha dimostrato tenacia nei difficili momenti del terremoto" ha detto Cesareo durante il suo intervento. Ringraziamenti da parte del primo cittadino Pasqui che ha detto: "La Polizia si è distinta per la tempestività negli interventi più difficili. Grazie per averci fatto questo regalo: aver scelto la nostra città per festeggiare. E grazie perchè la Polizia riesce a unire, in un unico Corpo, tutti i valori più grandi. Siete la nostra forza". E sulla difficile situazione di emergenza post terremoto ha spiegato: "Abbiamo sentito molto la vicinanza del prefetto di Macerata che ha fatto le veci del governo. Mi sento in sindaco in trincea: so che spesso i cittadini lamentano alcuni problemi, ma non è facile gestire l'emergenza".
"Siamo figli della Repubblica e della Costituzione" ha detto Roberto Sgalla e ha proseguito: "La Stradale garantisce il diritto alla circolazione declinato in tutela della sicurezza e riduzione degli incidenti". "È il reparto con più morti. Per costruire un tessuto comune di legalità abbiamo bisogno di tutti. Noi ci saremo sempre, potrete contare su di noi", ha concluso.
La banda della Polizia si è esibita sui migliori brani di sempre: dal divo del jazz Duke Ellington al maestro Ennio Morricone sulle note di alcune delle colonne sonore più emozionanti come Nuovo Cinema Paradiso e C'era una volta il West.
Prima del momento musicale, è stato proiettato un film docomentario che ha ripercorso tutta la storia della Stradale, dal 1947 ad oggi.
Una persona denunciata e due segnalate alla Prefettura come assuntori di stupefacenti dai carabinieri della Compagnia di Macerata in due operazioni distinte durante il fine settimana. I militari della Stazione di Corridonia hanno sorpreso un 35enne, già conosciuto alle cronache, trovato in possesso di alcuni flaconi di metadone. L'uomo è stato denunciato alla procura per detenzione di stupefacenti.
A Cingoli, invece, i carabinieri hanno trovato due giovani della provincia di Ancona con addosso modeste quantità di “ketamina”. I due sono stati solo segnalati alla Prefettura per uso personale di sostanze stupefacenti.
I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, infine, hanno denunciato un 46enne della provincia di Macerata trovato al volante in stato di ebbrezza. L’uomo, al controllo con l'etilometro, è risultato avere un tasso superiore a 2,30 grammi per litro di sangue.
Nell’ambito del progetto “Diffusione della legalità”, l’Arma dei Carabinieri quest’anno ha lanciato l’idea di un cortometraggio su un tema sempre più attuale: il femminicidio.
Di concerto con la professoressa Ninfa Contigiani del “Consiglio delle donne” di Macerata, la proposta è stata portata prima all’attenzione del Provveditorato agli studi nelle persone delle professoresse Maria Teresa Baglione e Rosa Veneziani e poi agli Istituti superiori “Liceo classico” di Macerata e “I.P.S.I.A.” di Corridonia le cui dirigenti, rispettivamente Annamaria Marcantonelli e Francesca Varriale, hanno aderito con entusiasmo.
Per qualche mese, i ragazzi degli Istituti coinvolti hanno lavorato sulla sceneggiatura del corto teatrale dal titolo “La stessa fermata” del regista Alessandro Migliucci di Bologna e, autonomamente, hanno realizzato il cortometraggio sul tema.
La rivisitazione, la regia, le scene e il montaggio sono opera degli studenti dei due Istituti superiori, unici e veri protagonisti capaci di sciogliere ogni nodo, organizzativo e tecnico.
L’idea è di dare un messaggio per sensibilizzare le coscienze di tutti: dei giovani, su un fenomeno che negli ultimi anni, come in un crescendo boleriano, ha visto una triste escalation di tragici episodi; le donne coinvolte, perché sappiano della disponibilità di servizi e professionalità che possono ascoltarle e accoglierle; indirettamente, del legislatore, che non perda di vista le politiche di prevenzione necessarie come l’impianto normativo repressivo mirato a colpire quelli che sono, anche prima di uccidere, violenze criminali.
Il breve filmato "Vietato morire" verrà presentato alle ore 18 del 6 giugno prossimo nella splendida cornice del cortile di Palazzo Conventati, messo gentilmente a disposizione dell’Amministrazione comunale di Macerata.
Nell’occasione i protagonisti esprimeranno le loro impressioni sull’opera realizzata e sul tema affrontato.
Gara 2 prende la via di Modena, che si conquista il diritto a giocare la bella vincendo per 3-2 una gara che lascia un po' il sapore della beffa. Dopo 2 set autoritari della Medea Montalbano Macerata la Fanton Modena Est ribalta il banco e ricaccia l'urlo in gola ai maceratesi.
Circa 50 i tifosi maceratesi giunti a Modena, tra il pullman organizzato dalla Società e chi è arrivato con le auto (3 super tifosi anche dalla Lombardia). Primo set che ha tanto da dire: si inizia equilibrati (7-8), la Medea piazza l'allungo nella seconda parte di set (11-16), ma di rientro dal secondo time-out tecnico Modena piazza un allungo importante che rimette tutto in equilibrio, tra sorpassi e controsorpassi. La prima palla set ce l'ha Modena, ma l'annulla un primo tempo di rabbia di capitan Medei. Quando Macerata si crea la prima palla set concretizza e passa in vantaggio.
Secondo set che vede la pronta reazione di Modena. Rispetto alla gara 1 sono diverse le insidie che la Medea ha dovuto affrontare, primo tra tutti il soffitto basso (al cui altare la formazione maceratese ha sacrificato una decina di punti, tra ricezioni e difese) della caldissima palestra Seghedoni. Quando si va al secondo time out tecnico si è sul 16-13 per Modena, ma Macerata reagisce: Bruno e Cacchiarelli difendono alla grande, Gemmi e Scuffia martellano forte, si sorpassa sul 20-21 e poi si allunga fino al 25-23.
Inizia il terzo set e Modena, sull'orlo del precipizio, rivolta tutto. Ormai senza più niente da perdere, la formazione di casa inizia a giocare con la testa un po' più sgombra (con la Medea che forse comincia invece a sentire la paura di vincere). Crescono tutti, anche quelli che a Macerata avevano un po' deluso: l'opposto Bartoli mette 26 punti in tutta la partita, in banda Cordani, Raimondi, Cassandra si alternano con grande efficacia, liberando la Fanton dalla Sartoretti-dipendenza di gara 1.
Vinto il terzo set 25-23 inizia l'effetto a cascata per Modena. La Medea prova la reazione d'orgoglio nel quarto set ma Modena con un'ottima combinazione muro-difesa bagna le polveri degli attaccanti di Macerata. 25-18 è il finale del quarto set che la dice lunga su quanto ormai la Fanton abbia preso il controllo del match.
È il preludio al tie-break dove Modena tiene il pallino del gioco e la testa fino all'allungo finale che vuol dire 15-10 e spareggio. Spareggio che però la Medea potrà giocare nella sua tana, quel Marpel Arena che il Montalbano spera di riempire come in quella bellissima gara 1. Si ritorna in campo mercoledì 7 giugno alle 21.
Gara 2 sarà trasmessa in differita da Radio Studio 7 martedì 6 giugno alle 21, visibile sui canali 610 e 611 del digitale terrestre delle Marche ed in simulcast dalla web tv della radio.
FANTON MODENA EST-MEDEA MONTALBANO 3-2
FANTON MODENA EST: Tranni 4, Astolfi 7, Sartoretti 3, Catellani (L), Cassandra 13, Bartoli 26, Bonetti 12, Raimondi 4, Messori, Cordani 13, Panini ne, Lodi. All. Bicego.
MEDEA MONTALBANO: Molinari A., Valenti (L2) ne, Ricottini ne, Sarnari ne, Miscio 1, Gemmi 17, Medei 6, Bruno 14, Molinari M. 5, Scuffia 21, Scarpi, Saltarelli, Cacchiarelli (L2), Maccari. All. Pasquali.
ARBITRI: Rizzica-Sodano.
PARZIALI: 24-26 (32'), 23-25 (30'), 25-23 (30'), 25-18 (26'), 15-20 (15')
Nella mattinata di oggi, sabato 3 giugno, alla Orim S.p.A, presso lo stabilimento sito in via Concordia 65 a Piediripa, ha avuto luogo la tredicesima edizione di ColorAmbiente, il concorso pittorico che l'azienda leader nello smaltimento e recupero rifiuti industriali promuove ogni anno in collaborazione con il Liceo artistico Cantalamessa di Macerata, quest'anno dal tema "L'ambiente e la bellezza".
I presenti hanno avuto l'occasione di visitare lo stabilimento, accompagnati dallo staff tecnico aziendale, che ha illustrato e spiegato le varie fasi di gestione dei rifiuti.
Alle ore 11 è avvenuta l'inaugurazione dell'opera realizzata sulle mura di cinta dell'azienda dagli esperti muralisti Arianna Ciarapica e Daniele Pettorossi con la consegna del premio in denaro di 500 euro alla studentessa vincitrice Silvia Fazzini.
A conclusione, è stato offerto un ricco buffet a tutti i partecipanti.
Presenti tutti i dipendenti e collaboratori Orim, studenti e professori del Liceo artistico e molti cittadini curiosi di conoscere l'attività dell'azienda.
Il 7 e il 14 giugno arrivano due appuntamenti musicali e due incontri organizzati dall’Associazione Nuova Musica in collaborazione con l’Università di Macerata: i Concerti dell’Orto, che si terranno nel nuovo spazio dell’Orto dei Pensatori, recuperato dall’ex cortile delle carceri in via Garibaldi, a Macerata.
Appuntamenti che ricadono nell'ambito della trentacinquesima rassegna di Nuova Musica, a cura dell'Associazione Nuova Musica in collaborazione con Unimc, Comune di Macerata, Associazione Arena Sferisterio e Macerata Racconta.
Nel primo, mercoledì 7 giugno alle 21, il celebre pianista Fabrizio Ottaviucci, ospite innumerevoli volte alla Rassegna, presenterà, all’interno di un programma di musiche del Novecento, uno dei capolavori dell’opera di Stefano Scodanibbio, “Only Connect”. Il concerto sarà introdotto alla biblioteca del Casb in piazza Oberdan alle ore 18.30 dalla visione in anteprima del documentario "Cartoline per voci e contrabbasso. Omaggio a Stefano Scodanibbio" di Claudio Chianura dedicato al compositore e contrabbassista maceratese.
Mercoledì 14 giugno, sempre alle 21, lo scrittore modenese Ugo Cornia leggerà "Le avventure di Diogene di Sinope e dei Cinici" accompagnato dal clarinettista dell’ensemble Sentieri Selvaggi Mirco Ghirardini. L’appuntamento sarà anticipato da un incontro con i due artisti al Casb alle 18.30.
In caso di pioggia i concerti serali si terranno al Casb. L’ingresso a tutti gli appuntamenti è gratuito.
Per il 5 giugno alle ore 10 nell'aula bunker del Dipartimento di Scienze politiche, della Comunicazione e delle Relazioni internazionali (via Don Minzoni 22A) è in programma un incontro dedicato agli studenti in cui verrà presentata la storia della Rassegna di Nuova Musica, il programma dei Concerti dell’orto e descritte modalità organizzative e aspetti tecnici necessari alla preparazione dei concerti.
Per ulteriori informazioni, è possibile consultare il sito www.unimc.it/concertidellorto.
Si entra nel mese di giugno e al Cus Macerata questo significa Cusport Estate, l’apprezzato centro estivo interamente dedicato allo sport per i ragazzi dai 5 ai 13 anni.
Le strutture di via Salvatore Valerio, due campi scoperti, uno coperto e la palestra, da lunedì 12 e fino al lontano 21 luglio ospiteranno la 9° edizione di un’iniziativa sempre assai partecipata.
Le attività si svolgeranno dal lunedì al venerdì (orari 7.45-13.30) per oltre un mese, le bimbe e i bimbi che parteciperanno potranno praticare tennis, calcetto, pallavolo, pallacanestro, karate, hockey e rugby.
Le lezioni saranno tenute da istruttori federali e animatori qualificati, tutti i giorni una disciplina sportiva sarà alternata da giochi educativi e non mancheranno ulteriori momenti di svago grazie a momenti ludici, tornei di calcio balilla, freccette, ping pong, giochi d’acqua, surprise party, cussiadi, feste a sorpresa e banzai Cus (ogni settimana ci saranno gare con classifiche e premiazioni).
Un puro e sano divertimento, settimane di socializzazione lontano da televisione, computer e applicazioni per telefonini che tanto impigriscono i nostri figli.
Per iscriversi basta presentarsi presso la segreteria Cus dal lunedì al venerdì orari 11/13-17.30/20.30, per altre informazioni telefonare allo 0733 239450.
La Maceratese sta già pensando al nuovo allenatore, alla squadra e alla sede del ritiro. “Antonio Foglia Manzillo è una bufala – dice il presidente Claudio Liotti – La nostra prima scelta per la panchina è Federico Giunti, vogliamo la conferma dell’allenatore e metterlo nelle condizioni di lavorare in un ambiente tranquillo”. A proposito del ritiro pre campionato: “Lo faremo in Liguria, vicino a La Spezia – annuncia Liotti – Abbiamo già bloccato l’albergo, c’è un centro bellissimo, stupendo. Andremo li perché alcuni imprenditori che fanno parte del nostro gruppo sono di quella zona, hanno il piacere di portare la Maceratese ad allenarsi dalle loro parti”.
“Vogliamo iscriverci regolarmente al prossimo campionato di serie C prima del 30 giugno – aggiunge Liotti - Perché non vogliamo incappare nemmeno in un punto di penalizzazione. Faremo tutto nei termini dovuti”. Come si ricorderà, nella passata stagione la domanda di iscrizione al campionato di Lega Pro della Maceratese venne inizialmente rigettata dalla Covisoc, il sodalizio biancorosso ottenne il via libera dopo aver sistemato i conti e presentato il dovuto ricorso. Ma non riuscì ad evitare due punti di penalità.
Il nuovo presidente nonché amministratore unico della Maceratese, Claudio Liotti, rassicura i tifosi. “Stiamo provvedendo a tutto quello che ci chiede la Lega, ovvero pagare i giocatori e le pendenze in tribunale e fare la ricapitalizzazione. Anche io avrei avuto la stessa diffidenza che inizialmente aveva tutto l’ambiente, in particolare la tifoseria. Nella vita il tempo da ragione a tutti. Siamo sicuri che la Maceratese sarà regolarmente iscritta al campionato di Serie C. Daremo vita ad un nuovo corso societario, il primo campionato che dovremo vincere è quello di acquisire credibilità. Poi faremo ritornare ogni tassello al posto giusto perché negli ultimi tempi era finito tutto fuori binario. Stiamo cercando di riportare la situazione alla normalità. Il tempo delle vacche magre a Macerata è finito. Vogliamo dare credibilità al nostro progetto e circondarci di persone affidabili”.
Presidente Liotti, lei ha ereditato una società con tantissimi debiti, riuscirà a sistemarli tutti?.
“Ci riusciremo, diversi creditori sono stati già pagati, con la Lega stiamo sistemando le cose, con la Covisoc pure. Noi pensiamo che entro il 30 giugno saremo tra le società regolarmente iscritte al campionato. Ed una volta iscritta la Maceratese sarà, secondo me, tra le società più sane dal punto di vista economico del calcio italiano. Il clima di sfiducia e diffidenza che si è creato intorno alla Maceratese era anche legittimo, poi ci siamo messi a lavorare in silenzio, con gli uomini giusti al posto giusto”.
“Vogliamo fare le cose per bene – conclude Liotti - La Maceratese aveva in forza tre-quattro direttori sportivi, nemmeno il Milan ce li ha. Vogliamo operare in maniera oculata, seria, trasparente. Ci stiamo affidando a persone del territorio, capaci. Stiamo vedendo che intorno a noi si sta ricreando un clima nuovo, che giustamente prima non c’era”.
Sabato 3 giugno, il Babau Club e l'Accademia Platafisica presentano una serata unica nel suo genere all'insegna del divertimento. In scena nel locale di Sforzacosta di Macerata, il musical "Alice underground", le performance artistiche della star Rexanthonye e il Dj set di Techno Music anni Novanta, ben 15 performers straordinari, coreografie e costumi originali, cosplay dei personaggi di Alice, 20 brani dai musical più originali di Broadway.
"Alice underground", riadattamento teatrale del manoscritto di Lewis Carrol, è una vera esplosione di colori, musica, coreografie. Con la regia di Brunella e Maria Laura Platania, vede la partecipazione straordinaria di Roberto Rossetti, stavolta nel ruolo del Re di Cuori e già noto per aver interpretato la Bestia in "La Bella e la Bestia", e Brunella Platania, miglior performer di musical non protagonista 2016 al Broadway World Italy Awards 2016 e nei panni della Regina di Cuori in "Alice underground". Tra gli altri personaggi: Alessandro Casalino, il Bianconiglio; Francesco Properzi, il Cappellaio Matto; Enrico Verdicchio, il Ghiro; Fabio Tartuferi, Humpty Dumpty e il Dodo.
Ecco i performer dell'Accademia Platafisica: Alice Piccola è Sofia Tornambene; Alice Grande è Eleonora Cinti; Lo Stregatto è Michela Ardito; Il Brucaliffo è Paola Reschini; La Lepre Marzolina è Daniela Domizi; La Lucertola è Asia Angelini; La Duchessa è Donatella Laperchia; La regina bianca è Cristina Ricotta; Rane, Pesci, Tweedledee e Tweedledum sono Cristina Ricotta e Giulia Ridolfi; Le Ostrichette sono Donatella Laperchia, Chiara Spernanzoni, Elisa Teodori; I Fiori sono Donatella Laperchia, Elisa Teodori, Giulia Ridolfi, Chiara Spernanzoni; I Gatti sono Donatella Laperchia, Elisa Teodori, Giulia Ridolfi, Chiara Spernanzoni, Cristina Ricotta e Daniela Domizi.
Grande attesa per Rexanthony (The Lord of TECHNO): due ore di puro divertimento con le canzoni tratte dai suoi album "Technoshock", "Cocoricò", "Memorabylia", "Hardcorized", "Futurized", che la special guest suonerà alle tastiere in live.
L'apertura e la chiusura della serata sono affidate a dj Emiliano Effe, che presenterà in anteprima la sua prima produzione musicale: "Musik Research production".
"Alice underground" - cosplay welcome: biglietto omaggio ai primi 10 che si presenteranno vestiti da Alice, Stregatto, Bianconiglio, Cappellaio Matto o altri personaggi della storia. Amici cosplayers prenotate il vostro posto!
Info: tel.3498051483 accademiaplatafisica@gmail.com - tel.3285459226 info@babauclub.com
Il corpo riverso a terra, in un lago di sangue: è così che l'hanno trovato. La scoperta in un appartamento in via Carradori a Macerata è di questa mattina, sabato 3 giugno, intorno alle 8.
La vittima è E.R, un uomo di 58 anni. A lanciare l'allarme è stato un parente, che ha subito allertato il 118.
Inutili i soccorsi del personale medico e dei vigili del fuoco. Sul posto anche gli inquirenti per risalire alle cause del decesso.
Qualcosa si sta muovendo. In ritardo rispetto alle attese, ma forse in tempo per consentire l’iscrizione della Maceratese al prossimo campionato di Serie C.
La nuova proprietà della S.S. Maceratese srl che fa capo all’amministratore unico Claudio Liotti, con un colpo di coda per certi versi insperato, si è messa al lavoro per dare un futuro al sodalizio biancorosso tra i professionisti.
Il presidente Liotti ha chiamato a raccolta anche l’ex direttore generale, Stefano Caira, sollevato dall’incarico lo scorso 10 aprile, quando al timone della società c’era ancora l’italo-svizzero Filippo Spalletta. Caira, che aveva caldeggiato a lungo l’arrivo a Macerata di Giorgio La Cava, ha dato la propria disponibilità ed è diventato esecutivo.
Ci sono diversi scogli da superare ad appena ventotto giorni dal termine per presentare la documentazione necessaria ad iscrivere la Maceratese in serie C. Non sarà facile superarli tutti, ma l’impegno non dovrebbe fare difetto.
"Buon compleanno e lunga vita alla nostra Repubblica. Viva l'Italia!". È con queste parole che il Prefetto di Macerata Roberta Preziotti ha voluto rendere omaggio al nostro Paese nel giorno in cui ricorre la Festa della Repubblica, settantunesimo anniversario del referendum con il quale il 2 giugno 1946 gli italiani scelsero tra monarchia e repubblica.
La cerimonia si è svolta stamattina nel cortile di Palazzo Buonaccorsi, a Macerata, alla presenza delle autorità civili, militari e religiose della provincia. Nell'occasione il Prefetto Preziotti ha consegnato 12 Onorificenze dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana, concesse dal Presidente della Repubblica a cittadini che hanno acquisito benemerenze verso la Nazione nel campo dell'arte, della scienza, dell'economia, che si sono particolarmente distinti nel sociale o che hanno prestato un meritato servizio nelle pubbliche amministrazioni. E anche una Medaglia d'Onore concessa dal Presidente della Repubblica agli eredi di un ex internato nei lager nazisti avviato al lavoro coatto per l'economia di guerra.
Ad aprire le celebrazioni, l'Inno Nazionale Italiano eseguito dal Coro Sibilla del Club Alpino Italiano di Macerata diretto dal Maestro Fabiano Pippa. A seguire, la lettura del messaggio inviato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ai Prefetti italiani, tramite il quale la più alta carica dello Stato ha mandato "un grato saluto a quanti svolgono pubbliche funzioni al servizio delle comunità, chiamati a tradurre la scelta repubblicana nell'esercizio quotidiano dei principi e dei valori costituzionali. I Prefetti - ancora il Capo dello Stato - sono fortemente impegnati a garantire la coesione sociale e istituzionale e la sicurezza dei cittadini, il presidio e il buon andamento delle amministrazioni locali, preservandole da ingerenze criminali, garanzia della dialettica democratica rispetto a possibili tentativi di intimidazione o di condizionamento".
Mattarella ha sottolineato l'importanza di riaffermare i principi di uguaglianza e pari opportunità "contro ogni discriminazione e per la difesa dei diritti delle donne, dei minori e delle persone svantaggiate". Poi un pensiero ai terremotati. "Gli eventi sismici che hanno colpito i territori dell'Italia centrale, aggravati dalle eccezionali avversità atmosferiche che si sono accanite su quelle popolazioni, hanno inferto una ferita al cuore del Paese sollecitandoci a preservare al meglio l'assetto dei nostri territori e a mantenere vigile ed efficiente il sistema di protezione civile che vive dell'impegno sinergico di molteplici componenti pubbliche e private. La difficile gestione dell'emergenza sismica ha evidenziato la necessità che la collaborazione fra i livelli di governo sia sempre operosa e solidale e lo stesso spirito deve accompagnare le azioni volte alla ricostruzione di quelle aree, priorità nazionale che non può conoscere arretramenti". Immigrazione, legalità, sicurezza, lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata: gli altri temi affrontati dal Presidente della Repubblica nella lettera.
"Usciamo da un inverno lungo, buio e doloroso. E questo anticipo di estate in questa splendida cornice corrisponde a una ripresa di vitalità di tutti i nostri comuni. Certa di interpretare i sentimenti di tutta la collettività e dei presenti, rivolgo uno sguardo orgoglioso e grato a coloro che quotidianamente garantiscono democrazia, libertà e protezione a ciascuno di noi". Così il Prefetto Preziotti nel suo intervento, prima di consegnare le Onorificenze dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana, "segno tangibile - ha sottolineato - che il Presidente della Repubblica ha voluto conferire ad alcuni cittadini oggi qui presenti per attestare gli speciali meriti acquisiti verso la Nazione nei più svariati campi o per attività svolte nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e miliari. Anche una Medaglia concessa dal Capo dello Stato per rendere onore a un cittadino di questa provincia deportato e internato in un lager nazista".
"A tutti gli insigniti, nel giorno della Festa nazionale della Repubblica - ha concluso il Prefetto di Macerata - rendiamo onore quale espressione dei valori costituzionali di libertà, laboriosità e solidarietà sociale".
Di seguito l'elenco degli insigniti:
Ufficiale Camarrone Alfredo
Cavaliere Carrieri Donato
Cavaliere Cinti Marco
Ufficiale D'Angelo Michele
Cavaliere Del Monte Ivo
Cavaliere Di Iulio Stefano
Cavaliere Giacomini Franco
Ufficiale Iacomucci Carlo
Cavaliere Iammarino Carlo
Cavaliere Pieroni Giuseppe
Commendatore Tombesi Tiziana
Cavaliere Vallesi Giuseppe
Medaglia d'Onore Romaldi Maria Luisa figlia di Romaldi Ilario (deceduto)