"Le varianti Omicron 4 (BA.4) e soprattutto Omicron 5 (BA.5) sono diventate prevalenti nelle Marche". Lo afferma il virologo Stefano Menzo, spiegando che le due nuove varianti del Sars-Cov-2 hanno raggiunto "una prevalenza dell'80% e stanno rimpiazzando la variante Omicron 2".
E proprio la diffusione di Omicron 4 e Omicron 5, secondo il direttore del Laboratorio di Virologia degli Ospedali Riuniti di Ancona, "è responsabile, insieme all'allentamento delle misure di contenimento della pandemia, della nuova risalita dei contagi e dell'incremento dei ricoveri dei pazienti postivi al virus negli ospedali".
Risalgono a una settimana fa le ultime dichiarazioni del virologo, incentrate sull'evoluzione attuale del Coronavirus e l'ipotesi di una nuova ondata di contagi durante la stagione estiva (leggi qui). "Entro metà luglio l'ondata di casi positivi alle varianti Omicron BA.4 e BA.5 potrebbe raggiungere il picco ed entrare nella fase di regressione". Un prospetto, definito, prevedibile: soprattutto in virtù del calo anche di controlli e tamponi.
Aumento dei ricoveri da Covid-19 nelle Marche: nell'ultima giornata +23 degenti che superano ora quota 100 (106 rispetto agli 83 di ieri) mentre l'incidenza sale da 679,19 a 737,03).
In 24ore, fa sapere ancora la Regione, sono 2.177 i positivi rilevati (11.085 nell'ultima settimana) sulla base di 4.880 tamponi effettuati. Si sono inoltre registrati due decessi correlati al Covid e il totale regionale di vittime raggiunge i 3.939.
Nonostante ciò, i pazienti Covid più gravi ricoverati nelle terapie intensive degli ospedali marchigiani alla data di oggi sono solo uno in più (5) di un anno fa, mentre l'ondata dei contagi partita a inizio giugno ha causato un incremento di ricoveri nei reparti di area medica: siamo a quota 101, mentre il 30 giugno 2021 nei reparti non intensivi c'erano 16 pazienti infettati dal Coronavirus.
La saturazione dei posti letto totali nelle Marche resta, quindi, ampiamente sotto i livelli di guardia: siamo al 2,1% in terapia intensiva e al 10,27% in area medica.Anche la curva più sensibile, quella dei decessi, continua a essere disaccoppiata da quella dei contagi: nell'ultima settimana il bollettino delle vittime, sempre comunque dolorosissimo, registrava 5 casi, contro i 2 dell'ultima settimana del giugno 2021.
Se gli ospedali non vanno in sofferenza, nonostante l'aumento dei contagi, è merito dei vaccini, che nonostante la capacità di Omicron 5 di infettare le persone immunizzate continuano a proteggere dalle forme più gravi della malattia, ricordano gli esperti.
“Stoppare il Superbonus 110 è vergognoso. La strada intrapresa porta solo al fallimento”. È forte la denuncia lanciata da Enzo Mengoni, presidente territoriale Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo, che si fa portavoce dell’allarme lanciato dalle aziende del comparto edilizia, che sono sul piede di guerra.
"Quello che sta emergendo dal confronto al Governo lascia l’amaro in bocca – il commento di Mengoni – perché bloccare dall’oggi al domani un provvedimento che è in atto getta scompiglio nel sistema produttivo. Abbiamo un gran numero di aziende che hanno fatto investimenti e ora si ritrovano sul groppone la cessione del credito. Ma vi pare possibile? Così non facciamo bene a nessuno, rischiamo solo il fallimento delle imprese e lavoratori sul lastrico. Non riusciamo proprio a decifrare le politiche in atto. Da una parte si promuovono azioni di assistenzialismo per tutelare la tenuta della comunità, come il Reddito di Cittadinanza, dall’altra si lascia per strada un’ampia fetta di popolazione. È assurdo”.
Mengoni fa quindi “un appello accorato ai partiti che hanno a cuore il futuro del Paese. Si riprendano in mano i Superbonus e si completi la loro efficacia almeno per le imprese che stavano operando con questo provvedimento. Siamo consapevoli che l’impalcatura del 110 presenta alcune criticità, che erano prevedibili in fase di stesura dello stesso, ma ormai bisogna dar respiro a chi ha iniziato i progetti. Ne va della credibilità del Paese.
Per questo mi auguro si trovi una soluzione rapida e di buon senso, innanzitutto per ‘liberare’ i crediti fiscali incagliati ed evitare il fallimento di migliaia di imprese che non possono pagare dipendenti, fornitori, tasse e contributi, oltre a scongiurare la miriade di contenziosi legali che si aprirebbe inevitabilmente a causa del blocco dei cantieri avviati, a danno dei cittadini che hanno commissionato i lavori e che ora li vedono messi a rischio”.
Si chiameranno Unità di Continuità Assistenziale (Uca) ma il personale sarà lo stesso: dal 30 giugno scade la legge che aveva previsto l’impiego dei medici Usca. “La Regione ha chiesto – ha detto l’Assessore Filippo Saltamartini - la proroga fino al 31 dicembre 2022, ma la richiesta ancora non è stata accolta”. Per queste ragioni una Nota diramata del Dipartimento Salute della Regione Marche su direttiva dell’Assessore regionale alla Sanità prevede la possibilità di Utilizzare l’esperienza del personale operante nelle Unità Speciali di Continuità Assistenziale nella cura del Covid e per alleggerire la pressione sui Pronto Soccorso delle Marche, fino al 31 dicembre 2022.
Nella sostanza, spiega l’assessore, il personale medico ha la possibilità di continuare la sua attività attraverso l’istituto della prestazione in qualità di continuità assistenziale o attivando contratti CO.CO.CO per la gestione domiciliare dei pazienti Covid ma anche per la cura dei codici bianchi nei Pronto Soccorso delle Marche.
Tra i compiti dei medici ci sarà infatti la presa in carico e il follow up dei pazienti domiciliari durante i focolai epidemici. La nota si è resa necessaria, come detto, per garantire la continuità dell’assistenza nel periodo di passaggio tra la dismissione delle Usca e la nascita delle UCA previste dal DM 77 del 2022, (equipe composte da un medico ed un infermiere ogni 100 mila abitanti).
Gli incarichi di lavoro autonomo saranno offerti sia al personale medico già operante nelle USCA in scadenza al 30 giugno 2022, sia ai medici specializzandi iscritti all’ultimo e penultimo anno di corso delle scuole di specializzazione. Si tratterà, di norma, di incarichi di 24 ore settimanali della durata di tre mesi, prorogabile al massimo fino al 31 dicembre 2022.
Si è riunito questa mattina il Comitato paritetico di Protezione civile per fare il punto sull’emergenza idrica nelle Marche. Hanno partecipato, oltre all’assessore alla Protezione Civile e Ambiente, Stefano Aguzzi e i dirigenti regionali, i rappresentanti delle cinque Prefetture marchigiane, dei 5 ATO competenti a livello provinciale e l’Anci. Sono state analizzate dettagliatamente le situazioni nelle singole province marchigiane e si è rilevata una criticità pressoché uniforme su tutto il territorio regionale a causa delle mancate precipitazioni e delle alte temperature.
“Ma – come ha riferito l’assessore Aguzzi – le maggiori criticità si riscontrano nell’Ascolano perché, a seguito del sisma del 2016, alcune sorgenti hanno deviato corsi ed è diminuita la portata di captazione per cui si dovrà ricorrere ad alcuni pozzi che vengono attivati solo nelle emergenze; stessa situazione critica anche nel Pesarese per quanto riguarda l’approvvigionamento di acqua potabile, in particolare nelle città di Fano e Pesaro".
"Queste città, infatti, prelevano dal fiume Metauro che dall’invaso di Tavernelle e di Colli al Metauro è ad oggi a meno del 50% delle sue potenzialità. Gli altri invasi – di Fossombrone e del Furlo – sono sotto la soglia storica anche se mantengono una capacità residuale per garantire per alcuni giorni l’approvvigionamento idrico senza passare ai razionamenti. Ma poiché non sono previste precipitazioni, nei prossimi giorni sarà necessario attingere ai pozzi del Burano e di Sant’Anna come è stato fatto lo scorso anno".
“La situazione quindi, come si presenta ad oggi -– ha evidenziato l’assessore – ci impone una necessità: inviteremo tutti i Comuni, in maniera generalizzata, ad emettere ordinanze di divieto di consumo di acqua per attività non essenziali, quali lavaggi auto, riempimento di piscine private o irrigazione di prati e giardini. Ordinanze da emanare immediatamente su cui sarà necessario un forte controllo per l’osservanza degli obblighi".
In conclusione l’assessore Aguzzi ha anche sottolineato la necessità di una programmazione per i prossimi anni riguardo ad un maggior immagazzinamento dell’acqua piovana durante l’inverno per sopperire in qualche misura alla carenza idrica. Domani , inoltre, si terrà un incontro a Pesaro, tra Regione e Provincia con Enel e Greenpower, per attivare fin da subito le attività di pulizia degli invasi lungo il Metauro iniziando dall’invaso del Furlo. “Un impegno che ci eravamo presi – ha concluso l’assessore- e che intendiamo portare avanti con celerità.
Camion che trasporta grano perde tutto il suo carico. È quanto avvenuto questa mattina, poco prima delle 7, lungo la provinciale 37 che collega Montegiorgio con Francavilla d'Ete. L'autista del mezzo non si è reso conto di nulla, tanto che il grano appena raccolto ha formato, sulla carreggiata, una striscia lunga diversi chilometri.
L'ipotesi più accreditata è quella che, a causare la fuoriuscita, sia stato un difetto di chiusura di una sponda del mezzo pesante. Numerose segnalazioni sono giunte al 112 da parte degli automobilisti, che ha successivamente avvertito la Provincia di Fermo affinchè provvedesse alla rimozione del grano, particolarmente pericoloso per i veicoli a due ruote.
“Prevediamo un aumento delle tariffe autostradali intorno all'1,5%. Parliamo veramente di poco, ne stiamo discutendo in questa fase con il ministero. Sarebbe previsto dal piano economico finanziario a partire da fine giugno-luglio di quest'anno.
Ricordo che le nostre tariffe sono rimaste bloccate a partire dal 2018". È quanto dichiarato da Roberto Tomasi, amministratore delegato di Autostrade per l'Italia, a margine di un evento nella sede della Regione Toscana a Firenze.
Tomasi ha quindi evidenziato il serio problema dei rincari di energia e materie prime. "In questi primi sei mesi noi abbiamo avuto un incremento importante in termini di costi dei materiali che varia dal 20 al 30% mediamente, poi ci sono voci di prezzo con incrementi superiori anche a questo”.
“Questo non può essere un meccanismo col quale blocchiamo i nostri investimenti - ha aggiunto -. Anzi, dobbiamo continuare a investire nella speranza che poi ci sia anche un elemento speculativo in questa fase che possa in qualche modo rientrare, non possiamo non pensarlo".
(Fonte Ansa)
Mercoledì ci confronteremo con Prefetture, Ato e Anci per concordare azioni preventive alla limitazione d'uso delle risorse idriche". Lo rende noto il capo della Protezione civile regionale delle Marche Stefano Stefoni.
"Nelle Marche al momento non c'è una emergenza conclamata - spiega -, anche se stiamo monitorando il fiume Metauro e il fiume Tronto che mostrano già a giugno un livello d'acqua che solitamente vediamo solo ad estate inoltrata". Obiettivo del confronto, "uniformare le strategie di intervento a livello regionale".
Tra le possibilità al vaglio "l'uso non indiscriminato della risorsa idrica per alcune aree". Il confronto si terrà online. Stefoni spiega che "il fiume Metauro e il Tronto presentano un livello abbastanza basso di acqua, mentre il Musone con la diga di Castreccioni a monte al momento non preoccupa".
In varie province d’Italia si sono stappati spumanti e alzati cori da stadio, fra sogni di gloria, ribaltoni e 'dolci' conferme. Con le ultime Amminstrative, i due più importanti schieramenti politici hanno dimostrato di saper racimolare piccole manciate di voti, seppur con affanno e sudore - e che poco o niente hanno a che fare con l’afa estiva. Primo sintomo di una (nuova?) stagione politica in precario stato di salute.
Dovendoci affidare necessariamente ai dati, la partita delle Comunali 2022 è stata vinta di fatto dal Centrosinistra, portando a casa 7 sindaci contro i 4 del Centrodestra e i 2 per le Liste Civiche. Un risultato significativo, in vista delle Politiche 2023, che rimette in discussione le sorti di un Paese che – secondo sintomo – della politica non sa più veramente che farsene. Dimenticate i vari Giorgia Meloni, Enrico Letta, Matteo Salvini, Giuseppe Conte o i Matteo Renzi: il primo partito in Italia oggi è ufficialmente quello dell’astensionismo.
Il crollo nazionale di affluenza alle urne (dal 39,1% del primo turno al 29,4% del ballottaggio) certifica di fatto un evidente calo d’interesse degli italiani rispetto alla loro stessa sorte, nonostante quest’ultima dipenda per forza di cose dalle scelte di carattere politico. Va da sé che a fare la differenza, negli ultimi anni, è stata senz’altro la dubbia caratura dei vari leader, divisi sostanzialmente fra strilloni, voltagabbana, moderati, personaggi tragicomici e dilettanti allo sbaraglio (al lettore la libertà di assegnare a ciascuna categoria volti e bandiere).
In questo senso, la Regione Marche rappresenta ancora una volta lo specchio dell’Italia intera, dove una pioggia di liste civiche hanno tolto in questi ultimi mesi spazio e luce ai vari Partito Democratico, Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle (terzo sintomo). Fermo restando, ovviamente, che fra le stanze di Palazzo Raffaello si aggira pur sempre un “meloniano”: Francesco Acquaroli. La Provincia di Macerata, poi, è risultata la più esemplare rispetto alle sorelle Ancona e Fermo: è qui infatti che si è registrato il calo di affluenza alle urne maggiore, dal 52,96% del primo turno al 42,59% del secondo.
Un dato passato decisamente in sordina in quel di Civitanova Marche (-13,18% rispetto al 12 giugno), dove in nemmeno un’ora dall’inizio dello scrutinio sono pervenuti presso la sede FI di Corso Garibaldi i numeri ufficiosi dei vari seggi. Dando presto il via a baci, abbracci, cori ultras (“Chi non salta, comunista è”) e fiumi di spumante, per celebrare il bis di Fabrizio Ciarapica (leggi qui).
Un copione simile, ma forse meno esagitato, è stato replicato anche a Tolentino (-4,63%), dove Mauro Sclavi ha convinto più della ostinata campagna elettorare di Silvia Luconi, cui non è bastato beneficiare dell’ascendente di Giuseppe Pezzanesi per aggiudicarsi la fascia tricolore (leggi qui). Non meno importanti, gli entusiasmi in quel di Corridonia (-10,4%), dove Giuliana Giampaoli ha staccato di oltre 10 punti l’avversario Manuele Pierantoni, decretando comunque la vittoria di una lista civica (leggi qui).
Insomma, anche le Marche ripartono da qui: dal quel vuoto - ancora più grande - lasciato dalla politica e progressivamente riempito dall’orda di astenuti che hanno scelto nuovamente - e non certo per un vezzo anticonformista - di demandare ad altri (se non al caso o alla provvidenza) la responsabilità di certi cambiamenti. Fra cinque anni (forse anche prima) si vedranno le conseguenze di questa "partecipazione passiva": a quel punto, però, lamentarsi e/o astenersi potrebbe non avere più molto senso. E, contemporaneamente, bisognerà anche constatare lo stato di salute ulteriore della depauperata “arte di governare”.
L’IIS “Garibaldi” di Macerata al Vittoriale, a Gardone Riviera (provincia di Brescia). La scuola maceratese, diretta dalla professoressa Antonella Angerilli, ha superato la selezione nazionale nel bando indetto dalla Fondazione Il Vittoriale degli Italiani per le scuole di ogni ordine e grado, in occasione della ricorrenza dei 100 anni di questo complesso monumentale.
Il concorso aveva l’obiettivo di far conoscere l’opera e l’arte di Gabriele D’Annunzio, dei luoghi che ne conservano la testimonianza, per offrire una riflessione sul Vittoriale, quale realtà museale in divenire, sempre attenta a promuovere percorsi didattici interdisciplinari in ambito storico-artistico-letterario-naturalistico.
La Fondazione ha accolto la candidatura della classe IV A, indirizzo Gestione Ambiente e Territorio, la cui proposta era uno studio-ricerca attivata dai docenti che, partendo dalla produzione letteraria del poeta e leggendo nello specifico i romanzi Il Piacere e L’Innocente, ha permesso di strutturare un’Unità di Apprendimento (UdA) interdisciplinare finalizzata a promuovere la metodologia didattica per competenze.
Dallo studio dei romanzi, del contesto storico e artistico dell’autore e del panorama internazionale, la classe, unica nelle Marche ammessa a partecipare, ha individuato alcuni aggettivi per descrivere la personalità di D’Annunzio e ha associato a questi una serie di essenze vegetali e floreali, distinte in nota di testa – di cuore – di fondo, che hanno costituito la traccia per produrre nel laboratorio di Trasformazione dei prodotti, un idrolato, un estratto di olio e un profumo all’essenza di magnolia, denominato Aroma d’Elena, perché ispirato alla protagonista femminile del romanzo Il Piacere.
La mimesi e l’imitazione della natura alla base della progettazione formale del flacone hanno ispirato due edizioni, una con colorazioni che citano le cromie delle foglie, dei petali e del ricettacolo della Magnolia, l’altra che, in occasione del centenario del Vittoriale, celebra i vividi colori rosso laccato, azzurro ed oro della aneddotica Sala della Cheli.
Attraverso le strumentazioni presenti nel Laboratorio Stem dell’Istituto Agrario di Macerata, la classe ha prodotto uno studio tridimensionale della boccetta e ha creato il prototipo con la stampante 3D; ha realizzato un materiale cartaceo e uno multimediale al fine di sviluppare e rappresentare l’azione creativa degli studenti a vari livelli d’impegno scolastico.
La classe, accompagnata dagli insegnanti Grazia Di Petta, Paolo Cera e Francesco Maria Mogianesi, ha poi presentato il percorso e il prodotto presso l’Auditorium del Vittoriale degli Italiani, accolti dal Presidente Giordano Bruno Guerri. «Abbiamo visto un progetto didattico realizzato con studio e passione e ascoltato i ragazzi presentare in maniera disinvolta e preparata il loro lavoro» è stato il ringraziamento della Direttrice del Garda Musei, la dottoressa Giovanna Ciccarelli.
Anche attraverso questa esperienza l’Istituto Agrario si conferma essere una scuola che cura la formazione integrale della persona, affiancando allo sviluppo di competenze di natura scientifica quelle storico letterarie.
Prosegue il calo di ricoveri per Covid-19 nelle Marche nonostante l'incidenza di casi ogni 100mila abitanti abbia ampiamente superato quota 500 nell'ultima giornata (da 496,94 a 533,78): attualmente, fa sapere la Regione, i degenti sono 73 (-6 rispetto a ieri), di cui tre in Terapia intensiva (invariato), quattro in Semintensiva (-1) e 66 in reparti non intensivi (-5). Sono 21 le persone in osservazione nei pronto soccorso e 19 quelle in strutture territoriali per post-critici.
Rilevati nelle ultime 24 ore 1.283 casi (in tutto sono stati eseguiti 3.305 tamponi), mentre non si è registrato alcun decesso: il totale regionale di vittime resta fermo a 3.932. Inoltre, per quanto riguarda le percentuali di occupazione di pazienti Covid, resta invariata nelle terapie intensive (3 su 230 posti letto; 1,7%) e risulta in diminuzione quella in Area medica (70 su 983 posti letto; 7,1%). Registrati quasi 11mila isolamenti domiciliari (10.834).
(fonte ANSA)
Scooter contromano sull'A14: la folle corsa di un ragazzo su un motociclo rubato finisce nel dirupo. L'allarme è scattato intorno alle 8, quando diversi automobilisti hanno segnalato uno scooter viaggiare contromano sulla corsia sud dell'autostrada A14 tra Porto San Giorgio e Porto Sant'Elpidio.
Avvertita una Volante, i poliziotti lo hanno intercettato, ma il ragazzo ha fatto inversione ed è scappato di nuovo per poi uscire dal casello. Lo scooterista è stato nuovamente bloccato, ma ha ancora cercato la fuga scavalcando una siepe a piedi, finendo però la sua corsa in un dirupo.
Preso in custodia dagli agenti, il ragazzo è stato trasportato in ospedale per accertamenti. Successivamente interrogato, si è rifiutato di fornire le proprie generalità. Dalle prime indagini, lo scooter 125 (che non può circolare in autostrada) condotto dal giovane, era stato rubato a Porto Recanati la sera precedente il fatto.
"La varianti Omicron BA.4 e BA.5 nelle Marche hanno raggiunto una prevalenza attorno al 50%". Lo fa sapere il virologo Stefano Menzo, direttore Laboratorio di Virologia agli Ospedali Riuniti di Ancona. Una evoluzione rapida, quella della diffusione delle due varianti Omicron, che il virologo definisce "prevedibile".
"Entro metà luglio l'ondata di casi positivi alle varianti Omicron BA.4 e BA.5 potrebbe raggiungere il picco ed entrare nella fase di regressione" spiega l'esperto, sottolineando che si tratta di ipotesi che andranno poi confermate in base all'evoluzione delle pandemia, in ogni caso le due varianti andranno a "sostituire Omicron BA.2. L'ondata - precisa - non avrà la stessa durata di quella generata da Omicron BA.1 e BA.2".
Nell'ultima giornata è salito a 83 (+3) il numero di ricoverati con Covid-19 nelle Marche: invariata la situazione nelle Terapie intensive (3 pazienti), +4 nelle Semintensive (ora i degenti sono 7) e 73 in reparti non intensivi (-1). In Intensiva il tasso di occupazione dei posti letto è fermo all'1,3% (230 posti in tutto) e in Area medica aumenta all'8,1% (80 ricoverati su 983 posti disponibili). In 24 ore 1.323 positivi rilevati nella regione e l'incidenza è salita da 435,44 a 468,62). Nessun decesso registrato in 24ore e il bilancio regionale di vittime resta a 3.932. I dati emergono dall'aggiornamento diffuso dalla Regione Marche.
In occasione della conferenza stampa Stati Generali delle Costruzioni organizzata dalle rappresentanze regionali di Confartigianato e CNA e ospitata dalla Regione Marche presso Palazzo Raffaello, l’assessore alle Infrastrutture e ai Lavori Pubblici Francesco Baldelli è intervenuto sul problema bonus edilizi: “Le incertezze normative sulle cessioni dei crediti per i bonus edilizi stanno bloccando preventivi, progetti e lavori e con essi le aspettative e le speranze di migliaia di imprese e famiglie”.
“Una norma, quella sul superbonus, scritta male e contraddistinta da un’incertezza normativa, ben sette cambiamenti in due anni, che ha finito con minare la fiducia e la certezza dell’intero sistema – continua l’assessore Baldelli – Una misura nata con regole sbagliate che ha creato anomalie di mercato contribuendo all'aumento incontrollato dei costi e con il rischio, per il futuro, di numerosi contenziosi giudiziari e crisi delle imprese. La stessa norma che avrebbe dovuto far ripartire il settore edilizio sta, invece, rischiando di affossarlo”. Da ultime stime si parla, infatti, di 5,4 mld € di crediti bloccati, di cui 3,7 miliardi da superbonus 110 e 1,7 miliardi di euro da altri bonus edilizi.
“A seguito della stretta al numero delle cessioni, decisa cambiando le regole del gioco nel corso della partita, alcune nostre imprese si sono ritrovate, da una parte, con in mano crediti senza valore perché inutilizzabili e, dall’altra parte, con spese già sostenute e da liquidare – conclude l’assessore Baldelli – . La Regione Marche chiede a Governo e Parlamento di: garantire un fondo adeguato per i crediti maturati e maturandi da famiglie, imprese e operatori finanziari; intervenire con una riforma organica dei bonus edilizi che garantisca il loro utilizzo a medio e lungo termine attraverso una proroga sensibile dei tempi di utilizzabilità, compatibile con le reali tempistiche di progettazione e realizzazione dei lavori, anche con la rimodulazione delle aliquote; spalmare la deducibilità Irpef per i redditi capienti a 10 anni.
“Fai un salto nelle Marche”. Questo lo slogan scelto per la campagna social di promozione della Regione al via da oggi sui canali social. La Regione, infatti, ha deciso di affidare al campione anconetano di salto in alto, Gianmarco Tamberi, oro olimpico a Tokyo 2020, la sfida di promuovere il territorio marchigiano attraverso una mirata campagna che sarà veicolata sui social. Tra la natura incontaminata, i centri storici, i musei e i monumenti più conosciuti, il campione invita tutti a fare “un salto” nelle Marche.
L’obiettivo è quello di allargare l’attrattività e la riconoscibilità del territorio marchigiano e delle sue peculiarità anche attraverso un pubblico più giovane e un target più trasversale. Le riprese si sono svolte in cinque località marchigiane, coprendo tutte le province. E così Gianmarco è riuscito a raccontare le Marche a modo suo, con la sua vivacità e la sua inconfondibile impronta, così come si potrà vedere nei video che gireranno sui social nei prossimi mesi.
“Un’azione mirata sui nuovi mezzi di comunicazione social – così il presidente Francesco Acquaroli, assessore al Turismo – che si aggiunge alla campagna promozionale tradizionale e rafforza la presenza e la riconoscibilità delle Marche. La scelta di questo slogan è stata naturale, e Gianmarco ha saputo coniugare perfettamente la sua abilità cà che vorremmo fossero la spinta di ogni turista a visitare le Marche, che sono sempre una scoperta.on la vivacità e la curiosit
Gianmarco conosce le Marche, qui è nato e cresciuto e ha scelto di vivere e ad allenarsi, per raggiungere nuovi traguardi sportivi. Le Marche sono una terra di campioni che qui trovano gli stimoli e le motivazioni per crescere e migliorarsi. Eccelliamo in tanti sport e in tanti settori, dove i marchigiani nel corso del tempo hanno saputo distinguersi.
Le Marche sono una fucina di eccellenze che insieme dobbiamo riscoprire e rilanciare, per affermarci sui mercati nazionali e internazionali come una grande unica destinazione “tutta da scoprire”. Ringrazio Gianmarco per aver voluto far parte della ambiziosa sfida per il futuro della nostra regione”.
Richiesta dello stato di emergenza al Governo, ordinanza ai Comuni per il divieto di spreco di acqua ed avvio di una strategia che porti alla creazione di nuovi invasi e alla pulizia di quelli esistenti.
Questi tre indirizzi riassumono la posizione della Regione Marche dopo la riunione di ieri a Roma della Conferenza Stato Regioni, riunita per affrontare il tema di grande attualità riguardante la crisi idrica che sta investendo la Penisola, in particolare la Pianura Padana, ma anche le Marche.
Al tavolo, insieme con tutti gli assessori delle Regioni e delle Province autonome, anche il responsabile nazionale della Protezione civile, Fabrizio Curcio, il quale ha tracciato il quadro d’insieme da cui poi sono emerse tutte le criticità, illustrate nel dettaglio dai rappresentanti regionali.
“Anche le Marche – afferma l’assessore Stefano Aguzzi, intervenuto all’incontro – stanno soffrendo per il protrarsi di questo periodo di siccità, sia per l'approvvigionamento idrico in agricoltura, sia per quello di uso civile, che si prevede imminente, specialmente nel nord delle Marche. Ad esempio, le città di Fano e Pesaro prelevano l'acqua dal fiume Metauro, la potabilizzano e poi la immettono nelle case. Questo fiume è quasi a secco e non si prevedono imminenti piogge e ciò costituisce una seria emergenza”. Nei prossimi giorni, il Governo comincerà ad accogliere le richieste di stato d'emergenza da parte delle Regioni, sulla base di criteri stabiliti a livello centrale.
“Questi criteri – spiega Aguzzi – si può presumere riguardino l’emergenza in agricoltura, nella zootecnica, di fronte a mancanza di acqua per gli animali, ed emergenza a uso potabile civile. Ritengo che nelle Marche vi siano le condizioni per rispettare questi criteri già ora, e ancora di più nel prossimo futuro. Perciò faremo richiesta dello stato di emergenza ma questo non risolverà il problema”.
“La dichiarazione di emergenza – continua Aguzzi - potrà avere benefici in termini di ristoro per eventuali danni o spese aggiuntive ma non in termini approvvigionamento idrico. Ieri ho posto all’attenzione della Conferenza Stato Regioni la necessità di immagazzinare l'acqua in invasi durante i mesi invernali per poi utilizzarla in estate sia in agricoltura che per l'uso idropotabile. Servono dunque nuovi invasi o, dove ve ne siano presenti, serve un’accurata opera di pulizia. Sempre nel caso del fiume Metauro, sono presenti 3 invasi che, a causa dei fanghi che vi si sono depositati nel corso degli anni e mai ripuliti, di fatto oggi sono a meno di un terzo della loro capacità di contenimento.
La Regione Marche si muoverà dunque in questa direzione, cercando anche di superare gli ostacoli burocratici che spesso impediscono queste attività di. Nei prossimi giorni incontrerò Enel e Green Power che gestiscono diversi invasi nelle Marche, in particolare nel Pesarese, per cominciare a ragionare su come poter mettere in atto la pulizia di questi invasi”.
“Nel frattempo – conclude Aguzzi - la Regione, in coordinamento con le Prefetture, emetterà la prossima settimana una ordinanza da recepire da parte di tutti i Comuni delle Marche per evitare lo spreco idrico.
“Quadro normativo poco chiaro, tempi lunghi dei procedimenti, semplificazioni scarsamente utilizzate. Siamo un’infrastruttura fondamentale per le imprese e le amministrazioni locali, dobbiamo continuare a crescere per avere più forza e contribuire a trasformare i rifiuti da problema a risorsa per il Paese”.
Sono alcuni passaggi dell’intervento di Samuela Scuppa, imprenditrice a capo di Amis, l’associazione che raduna le maggiori imprese di gestione rifiuti del Centro Italia, in occasione dell’evento di celebrazione dei 30 anni dalla sua fondazione.
“All’Amis – ha sottolineato la neo presidente – aderiscono aziende private e pubbliche di tutta la filiera dei rifiuti: dalla prevenzione allo smaltimento, passando per il recupero energetico, oggi la priorità delle priorità. Abbiamo bisogno di termovalorizzatori, lo chiediamo da anni, purtroppo siamo solo riusciti a trasportare i nostri rifiuti all’estero, con elevati costi per tutto il sistema industriale. Basti pensare, come ricorda Assoambiente, che 4 milioni di tonnellate esportate costano all’economia italiana 1 miliardo di euro all’anno. È tempo di voltare pagina”
All’evento, nella cornice di Villa Boccolini a Sirolo, sono intervenuti i past President di Amis, a partire dall’ingegner Alfredo Mancini: "Siamo ancora considerati operatori del malaffare – ha esordito il fondatore – mentre, al contrario, lavoriamo per proteggere il futuro e garantire sviluppo economico. Dal 1992 abbiamo aperto tavoli tecnici, coinvolto istituzioni e rappresentanti politici, contribuito ad innovare l’intero settore dei rifiuti, offrendo un servizio essenziale alla comunità. Ma molto ancora c’è da fare, soprattutto a livello di rapporti con l’opinione pubblica".
Mauro Ragaini ha sottolineato le difficoltà di confrontarsi, non solo con una legislazione complessa, ma anche con l’interpretazione delle norme: "La burocrazia - ha detto - è un ostacolo per le imprese e l’interesse generale. Si parla esclusivamente dei problemi ambientali, mai dei problemi che hanno le aziende come le nostre che operano per risolverli. Non possiamo continuare a smaltire i nostri rifiuti a migliaia di chilometri. Nelle Marche l’unica discarica per i rifiuti industriali è stata chiusa in poche ore, costringendo gli imprenditori a smaltirli fuori dall’Italia, subendo un aggravio di costi enorme. È ora di dire no alla politica del no".
"Siamo ad un punto critico - ha denunciato Enrico Iesari - con 4 aggiornamenti di prezzi in meno di sei mesi. Una situazione esplosiva. Fino a dieci anni fa la rotta dei rifiuti era diretta verso il sud Italia, ora si è invertita, sia per i rifiuti pericolosi che per quelli non pericolosi. Ricordo che all’estero il costo dello smaltimento è pari alla metà del nostro, in Italia le imprese produttrici subiscono le conseguenze sia della carenza di impianti sia delle maggiori spese di trasporto a causa delle lunghe tratte da percorrere per raggiungere i siti esteri, un dato che incide fortemente sulla competitività dell’intero Sistema-Italia".
“Ogni traguardo è un nuovo inizio”, la lettura ottimistica della segretaria Marina Leombruni, da sempre alla guida operativa di Amis: "Dal 1992 - ha ricordato - l’Associazione di strada ne ha fatta, non soltanto allargando la base associativa, ma riuscendo a creare una forte sinergia tra le imprese, cementata dall’assidua partecipazione all’attività di confronto istituzionale a tutti i livelli, oltre che dall’assistenza attraverso l’offerta di servizi informativi e di consulenza".
Nel corso dell’incontro, a cui hanno partecipato Assoambiente Roma, Confindustria Marche e Macerata, è emersa con forza la necessità di comunicare all’opinione pubblica il ruolo centrale, per l’economia e per la tutela ambientale, delle aziende dello smaltimento e recupero, ricordando che il settore costituisce una infrastruttura strategica per l’industria manifatturiera, il turismo e il benessere dei cittadini, che hanno bisogno di un sistema di gestione rifiuti efficiente e sostenibile.
"Tutto ciò contrasta con la mancanza di impianti, soprattutto nel centro sud, in grado di trattare e recuperare i rifiuti prodotti dalle industrie che, di conseguenza, devono essere esportati all’estero, aggiungendo costi e togliendo risorse e occupazione laddove gli stessi rifiuti vengono prodotti" conclude Marina Leombruni.
La Regione Marche stanzia per l’anno in corso 6.608.000 euro di risorse proprie, oltre il fondo sanitario, al fine di portare a 110 le borse di studio per i medici di Medicina generale e a 42 i contratti di formazione per i medici specialisti. Obiettivo, combattere il depauperamento professionale e favorire il ricambio generazionale del sistema sanitario regionale.
“Con questo provvedimento – ha spiegato questa mattina nel corso di una conferenza stampa il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli – andiamo a colmare un differenziale che vedeva un numero di medici prossimi alla pensione molto più elevato rispetto ai medici in ingresso nel nostro circuito di medicina territoriale e nelle reti ospedaliere”.
“Già dallo scorso anno abbiamo iniziato ad invertire una tendenza che andava ad aumentare ogni anno il gap. Oggi con questo importante investimento, che riposiziona le Marche tra le primissime posizioni in percentuale alla popolazione, si dà inizio ad una fase che ci consentirà di recuperare decine di medici ogni anno, per dare finalmente risposte in termini di servizi ai cittadini. È uno sforzo che stiamo cercando di fare anche attraverso i bilanci delle nostre aziende perché vogliamo recuperare e ottimizzare l’impiego di risorse senza pesare sui cittadini, per investire sui giovani e sul futuro in termini di personale, tecnologie e servizi. Riteniamo che questo sia l’approccio giusto per risultati evidenti in pochi anni. In 20 mesi abbiamo già finanziato più borse rispetto a tutti i cinque anni precedenti”.
“Oggi diamo una notizia positiva. Per la prima volta - ha spiegato il rettore dell’Università Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori - la Regione ha aggiunto un numero molto consistente di borse di studio passando dalle 4 o 5 annuali a 42. Tutto questo è stato fatto in collaborazione con il nostro Ateneo e in particolare con la facoltà di Medicina e Chirurgia diretta dal preside Mauro Silvestrini. Offriamo nuove opportunità ai nostri studenti e alle nostre studentesse diventati medici. Si tratta di una risposta alle nostre comunità ai nostri territori e a questa esigenza di salute sempre più forte. Mancano i medici e dobbiamo intervenire”.
“Parliamo di una inversione di tendenza totale, una svolta – ha sottolineato l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini -. Questo piano garantisce che la nostra Regione nei prossimi anni possa superare le criticità che abbiamo trovato per la scarsa programmazione passata. Siamo certi che dal prossimo anno avremo i medici del primo anno di specializzazione in grado di lavorare sul territorio e negli ospedali. Vero è che dobbiamo superare questo anno con le sue criticità a partire dall’affollamento dei pronto soccorso e la scarsità di medici di famiglia e pediatri”.
“Una lacuna che stiamo affrontando con i provvedimenti di riorganizzazione e potenziamento presentati nei giorni scorsi. Non possiamo però prescindere dall’affrontare il tema della scarsa appetibilità di alcune specializzazioni come quelle legate alla medicina di urgenza, al 118, alla medicina territoriale. Per questo motivo come Regione stiamo sollecitando il tavolo di contrattazione nazionale collettiva affinchè si applichi il rinnovo del contratto della dirigenza e venga previsto un aumento degli emolumenti per le prestazioni usuranti, notturne e festive”.
“Si prevede che al 2030 oltre il 20% dei medici marchigiani verrà collocato in quiescenza, con incidenza ancora maggiore nelle discipline ospedaliere legate all’emergenza urgenza e nella medicina generale. Il numero di borse di studio per medici di medicina generale e di contratti di specializzazione non coprono il reale”.
Continue richieste di soldi all'anziano padre per procurarsi droga, minacce di morte e percosse. Una situazione che aveva ingenerato un tale stato di ansia e paura da indurre il genitore a non formalizzare la denuncia nei confronti del figlio, disoccupato, con problemi di salute e tossicodipendente, per il timore di ulteriori e peggiori conseguenze.
Su ordine del gip di Fermo la locale Squadra mobile ha eseguito nei confronti dell'aggressore una misura di custodia cautelare in carcere con l'accusa di maltrattamenti in famiglia dopo le indagini avviate a inizio giugno. Dalla denuncia dell'anziano si era delineata una difficile situazione familiare, un rapporto esasperato tra padre e figlio che in più circostanza aveva aggredito il genitore. La Mobile, come da procedura di "Codice Rosso", ha informato l'Autorità Giudiziaria che ha assunto la direzione delle indagini.
Dall'attività investigativa e dall'ascolto dei testimoni è emerso che il giovane avanzava continue richieste di denaro al padre, verosimilmente per approvvigionarsi la sostanza stupefacente. Il genitore, in alcune circostanze, gli aveva negato quei soldi, per tutelarlo, innescando però l'ira del figlio che lo aveva minacciato di morte e in una occasione lo picchiava, colpendolo al volto e ai fianchi e provocandogli ematomi e tumefazioni.
Quando l'anziano è stato ascoltato, gli investigatori hanno constatato evidenti segni di percosse sul suo corpo e si sono resi conto che l'uomo versava in uno stato di paura e di disperazione tale da non formalizzare querela nei confronti del figlio per il quale è stata l'Autorità Giudiziaria, riscontrando la difficile e grave situazione, a disporre la custodia in carcere.
(Fonte Ansa)
Balzo dei ricoveri legati al Covid nelle Marche, sono 74, +12 rispetto a ieri: 5 in terapia intensiva, 7 in semi intensiva, 62 in reparti non intensivi. L'occupazione dei posti letto da parte di malati covid nelle intensive è, però, invariata al 2,2%, nei non intensivi invece in crescita al 7%. Questo ciò che emerge da i dati resi noti dalla Regione Marche
I nuovi positivi rilevati nell'ultima giornata sono 800, con il tasso di incidenza cumulativo che sale al 315,56 (ieri 294,88) su 100mila abitanti. Nelle ultime 24 ore è stato segnalato un solo decesso legato al covid, che porta il totale a 3.924. Le persone in quarantena o isolamento domiciliare sono 6.835, di cui 129 con sintomi.