Ancora un'allerta meteo arancione per raffiche di vento, dopo quella di due giorni fa, nelle Marche e una gialla per quanto riguarda il rischio idrogeologico legato ai temporali.
L'avviso, valido per tutta la giornata del 5 novembre, è stato diramato dalla Protezione civile regionale. Già dalla serata di oggi, sono attese raffiche di vento di forte intensità sulle aree interne, che domani porteranno pioggia.
Il cielo domani si presenterà nuvoloso, o a tratti molto nuvoloso, per nubi cumuliformi associate al transito di un fronte freddo durante la prima parte della giornata. Seguiranno schiarite alternate a nubi di tipo orografico per il resto della giornata.
Le precipitazioni sono previste durante la notte di oggi e al mattino rovesci e temporali localmente di forte intensità, sparsi nelle zone alto-collinari e montane e isolati altrove. Fenomeni in esaurimento nel primo pomeriggio.
I militari della Stazione dei carabinieri di Porto Sant’Elpidio hanno condotto un mirato servizio che ha portato all’arresto di un giovane cittadino algerino, già noto alle forze dell’ordine per precedenti penali. Il soggetto è stato tratto in arresto in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dall’Autorità Giudiziaria
Il provvedimento è stato emesso poiché il giovane deve espiare una pena residua di sette mesi di reclusione, in seguito a una sentenza di condanna per il reato di lesioni personali aggravate in concorso, commesso nel dicembre 2017 nel Comune di Fermo,al culmine di una rissa. Il giovane straniero, a seguito delle formalità di rito, è stato arrestato dai carabinieri e portato in carcere.
Nel recupero della settima giornata di Eccellenza, Montegranaro e Civitanovese non si fanno male in una gara comunque intensa dove le due squadre si sono equivalse.
Nel primo tempo le occasioni più ghiotte della Civitanovese sono sui piedi di Domizi, il primo tiro al 22′ parato da Taborda e il secondo invece sparato alto. Per il Montegranaro da segnalare la giocata di Tonuzi che entra in area e calcia non inquadrando la porta.
La grande occasione gialloblù viene creata invece dopo dieci minuti della ripresa. Conclusione a botta sicura di Radojicic e Passalacqua è miracoloso a salvare sulla linea mettendo in corner.
Al 27′ punizione del Montegranaro e colpo di testa di Tonuzi che termina di un nulla al lato. Alfonsi allora manda in campo il bomber Spagna (assente da tempo per infortunio).
L’ex Porto D’Ascoli entra e si presenta al 32′ con un tiro dall’interno dell’area che manda sul fondo. Al 37′ ancora l’attaccante rossoblù che piazza il tiro-cross su cui Brunet non arriva a colpire di testa per centimetri.
Sarà l’ultima occasione del match. Un punto ciascuno dunque per le due compagini, che permette alla Civitanovese di restare a -2 dalla capolista Urbino. Il Montegranaro, invece, raggiunge il quinto posto in compagnia di Jesina e Montefano.
Ha patteggiato una pena ad un anno e 4 mesi di reclusione, con sospensione condizionale, per omicidio stradale davanti al gip del Tribunale di Ancona il conducente del furgone di un'impresa termoidraulica coinvolto in un incidente stradale, in cui morì il 16enne Giuseppe Leonoci, di Monte Urano (Fermo), che stava facendo un tirocinio scuola-lavoro presso l'azienda. L'incidente avvenne a Serra de' Conti il 14 febbraio 2022.
Il guidatore è un dipendente della stessa ditta. La pena inflitta "potrebbe non trovare il consenso di molti ma risulta giusta ed equilibrata sotto il profilo della commisurazione perché tiene conto del comportamento del mio assistito - commenta l'avvocato Igor Giostra, che ha difeso l'imputato - che si è subito reso conto della gravità di quanto accaduto, si è scusato ed ha manifestato il proprio cordoglio alla famiglia della vittima e si è per quanto in suo potere, insieme alla ditta, adoperato per facilitare il risarcimento del danno".
Dell'incidente si era occupata la stampa locale e nazionale e "l'eco mediatica da un lato aveva acuito il peso della responsabilità dell'accusato, addossandogli un sovraccarico di colpa che non trovava alcun riscontro probatorio, dall'altro lato, è un monito oggi per riflettere sul solco che simili vicende scavano tra l'aspettativa di giustizia della collettività e la risposta sanzionatoria dell'ordinamento", ha aggiunto il legale.
Secondo l'avvocato Giostra, "occorre prendere atto di come la vicenda sia maturata in un contesto colposo e manchi quindi da parte dell'autore del reato l'effettiva volontà di commettere l'illecito e di causarne le conseguenze lesive".
Se si supera il "livello di 'rischio tollerato' per colpa dell'automobilista è giusto che l'ordinamento intervenga e punisca il colpevole. Niente potrà mai lenire il dolore dei familiari o restituire alla vita la giovane vittima". "Tuttavia - conclude l'avvocato Giostra - non si deve mai cedere alla tentazione di irrogare una pena esemplare ed in qualche modo condizionata dalla eco mediatica e dall'indignazione sociale suscitate dal fatto e priva, invece, di una concreta considerazione della dimensione psicologica del reo e del contesto lecito di base nel quale si è consumato il reato".
Si sono registrate oltre 4mila presenze, nei due giorni di apertura di sabato 28 e domenica 29 ottobre, alla prima edizione della rassegna “Entroterra. Viaggio nel cuore delle Marche tra artigianato, enogastronomia e turismo”, promossa dalla Città di San Severino Marche, da Confartigianato Macerata - Ascoli Piceno – Fermo, sede di Macerata, da Coldiretti Macerata e da Confcommercio Imprese per l’Italia Marche centrali nell’ambito del progetto “Emozioni sensoriali fra le valli del Musone e del Potenza” e realizzata in attuazione degli interventi di promozione e valorizzazione turistica e territoriale della Regione in collaborazione con l’Atim, Agenzia per il Turismo e l’Internazionalizzazione delle Marche.
“È stato un successo che è andato oltre ogni aspettativa e che ha visto la nostra bellissima piazza Del Popolo fare da vetrina alla nuova offerta turistica, penso ai cammini e al bike, ma anche alle tante imprese del territorio oltre che ai prodotti tipici locali che rappresentano un’eccellenza a livello Italia – commenta soddisfatto il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, che sottolinea – Ma in piazza c’erano anche le associazioni di volontariato, quelle culturali e quelle sociali insieme alle scuole che rappresentano, con i tanti studenti che le frequentano, davvero il nostro futuro”.
L’ufficio Turismo del Comune, che ha lavorato molto alla prima edizione della rassegna, ha portato sotto alla grande tensostruttura chiusa sistemata proprio al centro della piazza anche i laboratori della Storia toccata con mano dell’associazione Palio dei Castelli e uno spettacolo di musica che sabato ha richiamato tanti giovani.
Suggestiva anche la dimostrazione di scherma antica, proposta dalla Compagnia Grifone della Scala, e partecipatissime le iniziative collaterali da “Valli a conoscere”, evento di Marche Active Tourism che sabato mattina ha permesso a circa 150 persone di regalarsi un tour alla scoperta delle bellezze della città e del territorio, alla “Transubike”, appuntamento di Bike Zone alla seconda edizione che, sempre in piazza, ha visto alla partenza decine e decine di biker impegnati in una sfida sui pedali sulle colline settempedane, da “Mass training” proposto dalla Croce Rossa Italiana alle dimostrazioni del gruppo comunale di Protezione Civile e fino alle uscite gratuite in ebike della FM Bike Service.
“È una rassegna che va ripetuta, la proposta è sicuramente piaciuta molto visti i numeri di presenze non solo da parte dei visitatori ma anche degli operatori, in tutto una cinquantina, che hanno permesso di allestire una quarantina di stand” - è il commento dell’assessore comunale al Turismo e allo Sviluppo dei Prodotti Locali, Michela Pezzanesi.
Tra le presenze istituzionali all’evento espositivo anche quelle del vice presidente del Consiglio regionale delle Marche, Gianluca Pasqui, e del presidente di Confartigianato Imprese Macerata - Ascoli Piceno – Fermo, Enzo Mengoni. In visita agli stands, nella giornata di apertura, anche l’arcivescovo di Camerino – San Severino Marche, monsignor Francesco Massara.
I carabinieri del Comando provinciale di Fermo hanno identificato e arrestato i responsabili del tentato omicidio ai danni di un pregiudicato tunisino avvenuto il 29 settembre scorso al Lido Tre Archi, decapitando così un gruppo criminale. Due cittadini albanesi - una 33enne e un 30enne, parenti tra loro - sono finiti in carcere, rispettivamente a Pesaro e Fermo, mentre un terzo e ricercato.
Il movente del tentato omicidio sarebbe da ricondurre a contrasti nell'ambito della compravendita di stupefacenti. La donna arrestata è legata sentimentalmente ad un pregiudicato nordafricano, ora in carcere per reati legati agli stupefacenti.
La vittima, un senza fissa dimora e con precedenti penali, era stato raggiunto al volto da colpi di arma da fuoco in via Aldo Moro. Soccorso dal 118 era stato trasportato al pronto soccorso dell'ospedale di Fermo e poi all'ospedale di Torrette ad Ancona. Sul luogo erano stati rinvenuti due coltelli e un grosso cacciavite.
L'attività investigativa è stata condotta con rilievi tecnici e indagini tradizionali, giungendo a identificare gli autori dell'episodio. Oltre alla donna, in manette un 30enne anche lui albanese, con precedenti legati agli stupefacenti e un terzo uomo.
Gli indagati hanno inizialmente aggredito verbalmente e poi fisicamente il tunisino, anche lui noto nell'ambiente del traffico degli stupefacenti e per reati predatori, lo hanno inseguito e gli hanno sparato mirando alla testa, con l'intento di ucciderlo. Sono state usate anche armi bianche, tra cui un grosso machete. La donna, munita di una mazza, inveiva e incoraggiava i connazionali.
Nei confronti degli indagati un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, richiesta dalla Procura di Fermo ed emessa dal gip, per tentato omicidio in concorso con l'aggravante dell'utilizzo di armi, anche da fuoco. Nell'ordinanza, il gip sottolinea che sussiste il concreto pericolo di reiterazione del reato da parte degli indagati, di cui viene rilevata anche la pericolosità sociale.
Nel corso dell'operazione sono stati impiegati circa 30 militari del comando provinciale di Fermo, che hanno anche eseguito perquisizioni negli appartamenti degli indagati per la ricerca di armi e droga. Al momento del blitz un indagato avrebbe tentato di distruggere lo stupefacente in suo possesso ma i carabinieri ne hanno recuperata comunque una parte.
Caporalato e sfruttamento di lavoratori extracomunitari nei campi. A conclusione dell’attività di indagine condotta dai carabinieri del Nil (Nucleo Ispettorato del Lavoro) di Pesaro-Urbino, in collaborazione con i colleghi dei NIL di Ancona e Macerata e dei comandi provinciali, è stata data esecuzione alla misura di custodia cautelare al regime degli arresti domiciliari e obbligo di dimora nei confronti di tre cittadini di nazionalità pakistana, residenti nei Comuni di Cupramontana e Cingoli.
Il provvedimento, emesso dal GIP del Tribunale di Ancona su richiesta della locale Procura, trae origine da un’attività investigativa avviata e condotta, dal giugno 2021, dai carabinieri del Nil di Pesaro e Urbino, attivati da una pattuglia dei militari ella Stazione di Mondavio che, impegnata in un posto di controllo alla circolazione stradale, aveva segnalato il controllo di un furgone con a bordo otto persone che avevano riferito di essersi recati a lavoro nei campi ubicati nella zona, per svolgere le mansioni di braccianti agricoli.
Le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica del Tribunale di Ancona, hanno consentito di rilevare la presenza di un sodalizio composto da soggetti pakistani finalizzato a monopolizzare il mercato del lavoro, nel settore agricolo, nelle province di+mediante lo sfruttamento di manodopera (la maggior parte richiedente asilo) reclutata a basso costo, anche presso i centri di accoglienza, da fornire ad aziende agricole di quei territori.
Nel dettaglio, approfittando dello stato di bisogno di cittadini immigrati di nazionalità pakistana e bangladese, gli indagati reclutavano, allo scopo di destinarle al lavoro presso terzi in condizioni di sfruttamento, persone in cerca di lavoro e in condizioni di indigenza, vulnerabilità e di estremo bisogno di lavorare, per la sopravvivenza propria e dei loro famigliari nella nazione di appartenenza, ovvero per avere un contratto di lavoro in grado di garantire loro l’opportunità di tentare il rinnovo del permesso di soggiorno.
Dall’attività investigativa è emerso che 40 cittadini extracomunitari, la maggior parte richiedente asilo, erano impiegati in condizioni di sfruttamento lavorativo. L’impiego fornito dal sodalizio costituiva per le vittime di sfruttamento l’unica occasione di lavoro e pertanto l’unica fonte di sostentamento, tanto da costringere le stesse a adattarsi persino alle pessime condizioni alloggiative offerte, apparse assolutamente inidonee dal punto di vista igienico sanitario.
Gli accertamenti condotti dai carabinieri hanno consentito di individuare a Cupramontana la sede operativa del sodalizio e a Cingoli gli alloggi di fortuna dove veniva ospitata, in condizioni di degrado, la manodopera sfruttata.
Le indagini hanno consentito di far emergere le condotte illecite del sodalizio che, approfittando dello stato di bisogno e della situazione di vulnerabilità dei lavoratori, ha fornito agli stessi una retribuzione palesemente inferiore a quella contemplata dai contratti collettivi regionali e nazionali, limitandosi alla corresponsione di un compenso orario equivalente a 5 - 6,50 euro l’ora, a fronte di un impiego giornaliero anche di 10-12 ore, in assenza del rispetto delle norme di riferimento in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
Le vittime erano alloggiate presso strutture fatiscenti costituite da casolari in stato di abbandono, in aperta campagna, in pessime condizioni igienico-sanitarie e per avere un giaciglio di fortuna erano costrette a corrispondere un canone di locazione pari a 150 euro mensili per lavoratore.
Dalle indagini è emerso che la busta paga elaborata per i lavoratori dipendenti appariva formalmente corretta e in linea con i contratti di lavoro nazionali applicati, ma tutti i dipendenti, oltre a svolgere un orario di lavoro superiore a quello denunciato e registrato sugli stessi prospetti paga, erano poi costretti a restituire parte della retribuzione corrisposta in base agli accordi presi al momento dell’ingaggio, anche attraverso la minaccia di perdere il lavoro in caso di mancato adempimento alle richieste degli indagati.
I militari hanno proceduto, inoltre, al sequestro preventivo degli autoveicoli che il sodalizio utilizzava per il trasporto dei lavoratori sfruttati dagli alloggi di fortuna ai campi agricoli in cui venivano impiegati in regime di sfruttamento.
Paolo Ceci è stato eletto presidente del Comitato regionale della Piccola Industria di Confindustria Marche per il quadriennio 2023-2027, nel corso della riunione del Comitato svoltasi ieri presso Confindustria Marche.
Nel ringraziare i colleghi del Comitato Piccola Industria per la stima e la fiducia dimostrata, e il presidente uscente Gianni Tardini per l’eccellente lavoro svolto, Ceci ha dichiarato: “Accolgo questa nomina con grande entusiasmo, ma al contempo conscio della grande responsabilità che mi attende. Le PMI marchigiane in questi ultimi anni si sono trovate ad affrontare sfide di portata inedita che hanno causato mutamenti profondi dello scenario internazionale e l'obiettivo della Piccola Industria di Confindustria Marche, in continuità con il lavoro svolto egregiamente dal mio predecessore, sarà quello di affiancarle e supportarle nella loro complessa quotidianità per contribuire alla ripresa e allo sviluppo del sistema produttivo regionale. Per questo strategici continueranno ad essere l’ascolto, la vicinanza, la condivisione e la collaborazione con i territori”.
Nel corso della stessa riunione il Comitato ha eletto i due vicepresidenti Giorgio Moretti, presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Ancona e Alfredo Leonardi componente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Pesaro Urbino.
Aggressione choc alla fermata del bus, una giovane di quindici anni è stata presa per i capelli e brutalmente picchiata da una compagna di scuola. L'intero fatto, ripreso da alcuni telefonini e diffuso poi via social da altri studenti, è avvenuto nel pomeriggio del tre ottobre a Fermo. A denunciare l’accaduto la madre della vittima, assistita dall'avvocato Simone Santoro.
Le immagini registrate dagli smartphone mostrano chiaramente una compagna di classe della giovane afferrare i suoi capelli, per poi colpirla ripetutamente e sbatterla violentemente a terra.
Una volta tornata a casa, la madre ha immediatamente portato la figlia al pronto soccorso, dove i medici le hanno diagnosticato sette giorni di prognosi a causa di un trauma e una contusione. Successivamente è stata fatta denuncia.
Le forze dell'ordine stanno ora indagando sull'episodio di bullismo, e polizia postale sta conducendo accertamenti sul cyberbullismo, poiché sono stati diffusi diversi video dell'aggressione online. La minore, residente nel Maceratese, dopo l’aggressione subita e altre vessazioni non ha fatto più ritorno a scuola.
Allerta meteo gialla per vento e burrasca nelle Marche per il pomeriggio di oggi e tutta la giornata di domani. L'avviso è stato diramato dalla Protezione civile regionale.
In particolare, nel pomeriggio odierno e nelle prime ore di domani, sono attesi venti sud-occidentali con raffiche fino a burrasca forte nelle zone più interne e burrasca in quelle costiere, con allerta gialla.
Per domani, in particolare nella seconda parte, sono previsti ancora venti sud-occidentali con raffiche fino a tempesta in particolare nelle zone alto-collinari e montane, e in quelli sud-orientali con raffiche fino a burrasca nelle zone costiere.
Nella giornata di domani, inoltre, i tratti costieri della zona di Ancona e quelli più a sud, saranno interessati da mare molto mosso o agitato.
Scontro tra una moto e un furgoncino in A14: interviene l'elisoccorso. È quanto avvenuto poco dopo le 15 tra gli svincoli di Civitanova Marche e Porto Sant'Elpidio, all'altezza del chilometro 265, in direzione Taranto. Ancora da chiarire l'esatta dinamica dell'incidente, al vaglio della polizia autostradale di Porto San Giorgio.
Sul posto sono immediatamente intervenuti i sanitari del 118 che hanno prestato le prime cure al motociclista. Per l'uomo, che ha riportato gravi traumi, è stato richiesto l'ausilio dell'eliambulanza, che ne ha provveduto al trasferimento d'urgenza all'ospedale regionale di Torrette.
Altri due pazienti sono stati condotti per accertamenti all'ospedale di Civitanova Marche. Sul tratto si sono create code sino a 4 chilometri, con notevoli disagi alla circolazione stradale. Presenti anche i vigili del fuoco del distaccamento di Civitanova Marche per la messa in sicurezza del luogo dell'incidente.
Un anziano residente a Petritoli (Fermo) era uscito di casa verso mezzogiorno di ieri senza farvi ritorno. Da ieri pomeriggio erano in corso ricerche da parte di carabinieri, i vigili del fuoco e protezione civile comunale che hanno perlustrato la zona di campagna tra contrada Papagnano/San Vitale.
Le ricerche, andate avanti per tutta la notte, hanno avuto buon esito stamattina quando l'uomo è stato ritrovato in un campo. Dal proprio profilo Facebook il Comune di Petritoli fa sapere che l'anziano è stato trovato "in buone condizioni di salute".
Una frode informatica con la quale riuscivano a carpire, con la tecnica dello 'smishing', dati sensibili di conti correnti da cui prelevavano denaro. È quanto scoperto dai carabinieri della sezione Cyber Investigation di Roma che hanno individuato una associazione a delinquere che operava tra le provincie di Fermo, Napoli e Roma.
Arrestata una persona, quattro denunciate a piede libero. In provincia di Fermo e nel comune di Torre Annunziata (Na), i carabinieri del Comando provinciale della Capitale con il supporto di quelli di Napoli e Fermo, hanno dato esecuzione a un provvedimento di applicazione della custodia cautelare in carcere - emesso dal gip di Ancona su richiesta della locale procura della Repubblica - nei confronti di un uomo originario di Torre Annunziata, ma residente nelle Marche, ritenuto il promotore della associazione.
Contestualmente sono state eseguite perquisizioni personali, domiciliari e informatiche nei confronti di quattro persone indiziate di essere appartenenti al sodalizio. Le indagini sono state avviate a seguito della denuncia presentata da un cittadino romano, a cui sarebbero stati asportati circa 27mila euro dal conto corrente.
Le successive indagini, condotte dai carabinieri della Sezione Cyber Investigation del Nucleo Investigativo di Roma e coordinate dalla Procura della Repubblica di Ancona, attraverso sofisticate tecniche di digital forensics, hanno consentito di ricostruire la tecnica criminale utilizzata del sodalizio ed individuarne i componenti.
Il sodalizio operava inviando tramite sms comunicazioni alle loro vittime, spesso scelte in maniera casuale, facendo credere che arrivassero dai rispettivi istituti di credito, e con le quali venivano invitate ad accedere al proprio conto on line ovvero contattandole per telefono fingendosi operatori bancari.
Una volta carpite le credenziali di accesso, veniva prelevato dai conti il denaro riversandolo su conti correnti intestati a persone compiacenti, a cui poi veniva lasciata una percentuale (solitamente circa il 15%) del maltolto, come rimborso per il disturbo. Le indagini hanno consentito di accertare, finora, almeno 19 reati - commessi in tutta Italia - per un totale stimato in almeno 280mila euro.
Abitazione occupata abusivamente a Porto Sant’Elpidio: interviene la polizia per lo sgombero. L’allarme è stato lanciato lo scorso mercoledì, da un residente della zona, il quale ha segnalato che nei pressi di via Umberto I una casa era stata occupata abusivamente. La villa in questione era disabitata e affidata per la vendita ad un’agenzia immobiliare locale che gli agenti non riuscivano a contattare. Impossibile mettersi in contatto anche con il proprietario.
Dopo una perlustrazione esterna dell’abitazione i poliziotti hanno notato che, effettivamente, parte della recinzione metallica che cingeva l’area della villa era stata sollevata in modo da consentire il passaggio di una persona. Per questo hanno deciso di entrare ed effettuare un’accurata ispezione del perimetro scoprendo che la serratura della porta d’ingresso era stata forzata.
I poliziotti sono quindi entrati in casa: al secondo piano, in una delle camere da letto, hanno trovato due persone, un uomo ed una donna, di nazionalità straniera. Gli occupanti abusivi, entrambi privi di documenti, sono due senzatetto.
L’abitazione era stata completamente messa a soqquadro e presentava numerosi danni alle pareti e alle suppellettili; questo faceva presumere che altri, prima dell’uomo e della donna sopresi dagli agenti, avessero bivaccato all’interno dell’edificio.
Nella borsetta della donna è stata rinvenuta una punta metallica di un bisturi della lunghezza di cinque centimetri, che è stata debitamente sequestrata dai poliziotti
I due clochard, inoltre, erano sprovvisti di documenti validi per la loro corretta identificazione, perciò sono stati accompagnati presso gli uffici della Questura per ulteriori accertamenti.
Sono state riscontrate irregolarità con le norme inerenti il soggiorno e per questo motivo l’ufficio immigrazione della questura di Fermo ha notificato loro l’espulsione e il contestuale ordine del questore a lasciare il territorio nazionale. L’appartamento è stato subito messo in sicurezza per essere riconsegnato, appena possibile, al legittimo proprietario.
“Per le scuole del cratere sisma Marche in arrivo 87 risorse tra personale docente e amministrativo per un investimento di oltre 2 milioni di euro. La misura concretizza sul campo gli effetti dell'approvazione dell’ordine del giorno a mia firma che ha consentito a tutti gli istituti del cratere, non solo quelli inagibili, di derogare al numero minimo di studenti per la formazione delle classi. Una battaglia durata anni e portata avanti insieme ai sindaci delle aree terremotate. Le nostre scuole sono un presidio fondamentale per far ritornare le famiglie in questi luoghi e non possono essere lasciate vuote”
Soddisfatta l'onorevole. Giorgia Latini, vicepresidente della Commissione Istruzione della Camera dei deputati, annuncia il decreto che tra pochi giorni metterà in atto alcuni significativi cambiamenti per le zone della Marche colpite dal terremoto. In particolare questa misura permetterà di disporre di 87 nuove unità di cui 6 per il personale dell'infanzia, 17 per la scuola primaria, 10 per la scuola secondaria di primo livello e di 7 unità per la scuola secondaria di secondo livello oltre che 4 per gli ITP. Completano il quadro 36 unità del personale ATA.
“Tutte le scuole con i requisiti richiesti ricadenti nel cratere sismico hanno avuto personale scolastico in relazione alla loro richiesta e compatibilmente con il finanziamento ottenuto. Ringrazio il ministro Valditara per aver supportato questa battaglia importante che portiamo avanti come Lega da sempre – conclude l’onorevole Latini – Resta fondamentale garantire i servizi scolastici che rappresentano un pilastro dei servizi e della qualità della vita per le famiglie della aree interne”.
Un regolamento di conti o un gesto intimidatorio nell'ambito di uno scontro per il controllo del territorio a Lido Tre Archi di Fermo.
Anche se tutte le ipotesi sono aperte, è la pista più accreditata dai carabinieri che stanno conducendo le indagini sulla sparatoria di ieri sera: un 33enne tunisino è stato inseguito e poi aggredito da almeno cinque persone, in via Aldo Moro.
Uno di loro ha sparato al tunisino ferendolo gravemente al volto, tanto che è stato trasportato all'ospedale dorico di Torrette.
Al vaglio degli investigatori i possibili collegamenti con l'incendio di tre auto, avvenuto appena 24 ore, di probabile origine dolosa, sul quale sta indagando la questura (leggi qui per saperne di più) Polizia che qualche settimana fa ha condotto una vasta operazione antidroga nello stesso quartiere, disarticolando una banda di spacciatori che operava usando come base alcuni appartamenti. Le abitazioni sono state svuotate, ma appena qualche giorno dopo altri nordafricani hanno tentato di occupare uno degli appartamenti per riprendere l'attività.
Tre auto avvolte dalle fiamme. I vigili del fuoco sono intervenuti nella serata di ieri in località Lido Tre Archi, nel comune di Fermo, a causa di un incendio di un’autovettura parcheggiata nel cortile di un condominio.
Le fiamme hanno coinvolto altre due auto parcheggiate di fianco. La squadra di Fermo intervenuta con due autobotti ha provveduto a spegnere le l’incendio e a mettere in sicurezza l’area dell’intervento.
Resta da capire cosa abbia innescato il rogo.
“Le Marche sono una regione molto sensibile alla donazione di sangue: negli ultimi anni non solo è stata sempre garantita l’autosufficienza, ma siamo anche riusciti ad aiutare regioni in difficoltà”. Lo sottolinea l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini. Ed effettivamente la regione è ben al di sopra della soglia di raccolta per garantire l’autosufficienza: raggiunte le 50,8 unità per 1000 abitanti nel 2022 (nel 2021, 51 unità/1000 abitanti) quando la soglia è individuata in 40 unità per 1000 abitanti".
Marche anche al secondo posto in Italia per la quantità di plasma inviato per la trasformazione in farmaci plasmaderivati: "Ci manteniamo tra le Regioni Benchmark che hanno registrato i più elevati indici di produzione di globuli rossi e di conferimento plasma", spiega Saltamartini.
“E questo nonostante si sia dovuta affrontare, come nel resto d’Italia, la carenza del personale sanitario, soprattutto medico, operante nei Servizi Trasfusionali e ancora di più nelle Unità di Raccolta gestite dall'Associazione di volontariato del sangue, che ha costretto a rivedere l'organizzazione e la programmazione della raccolta”, continua l'assessore regionale.
“Il sistema trasfusionale della Regione Marche è una vera e propria rete, con modello hub and spoke e aree territoriali che hanno permesso di realizzare l'autosufficienza, la sicurezza dei donatori e dei pazienti, ed equità del trattamento. C’è inoltre una sinergia totale e unica tra la componente sanitaria e quella associativa dell’Avis, che raccoglie la quasi totalità delle donazioni, oltre che con la Fratresi”.
“È stato organizzato un monitoraggio periodico e sistematico della raccolta e dei consumi e sono stati adottati metodi e strumenti innovativi e più efficaci per garantire l'appropriatezza della gestione della risorsa sangue, come ribadito da Giovanna Salvoni, responsabile del Centro Regionale Sangue”.
“Inoltre, secondo la direttrice Giuseppina Siracusa, il Dirmt (Dipartimento Interaziendale Regionale di Medicina Trasfusionale) ha istituito tavoli tecnici nei quali sono state implementate linee di indirizzo aggiornate per l'utilizzo appropriato di sangue, plasma e piastrine, e per ottenere un miglioramento qualitativo delle prestazioni erogate, riducendo effetti avversi, durata della degenza e costi ad essa associati”.
"Queste scelte unite alla generosità dei donatori hanno permesso non solo di mantenere l’autosufficienza, ma anche di inviare 2 mila sacche di sangue (delle oltre 60 mila raccolte ad oggi quest’anno) alle regioni in difficoltà in questi primi 9 mesi del 2023".
“In questo momento non abbiamo quell'afflusso di migranti delle altre regioni, i Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr) sono degli strumenti per consentire l'identificazione di persone che accedono nel territorio nazionale senza permesso di soggiorno o visto d'ingresso”.
“È una misura organizzativa per consentire l'identificazione sulla base del trattato di Dublino, quindi per le Marche non c'è l'esigenza di avere questo centro". Così il vice presidente della Regione Marche Filippo Saltamartini, assessore con delega alla sicurezza pubblica, rispondendo ieri ai cronisti a margine della seduta del Consiglio regionale”.
"Se il governo chiedesse di avere un Cpr per regione per ridistribuire i migranti? È un tipico strumento di polizia, il governo ha deciso di affidare al ministero della Salute l'individuazione di alcune caserme dismesse, ce ne sono anche nelle Marche”.
“Potrebbe accadere che questa misura sia adottata all'interno della nostra regione, ma è un centro di detenzione amministrativa su cui si sta approfondendo la costituzionalità della misura perché prevede misure restrittive della libertà personale. Si tratta di una tipica misura di polizia per identificare persone che accedono al territorio nazionale senza avere un documento d'identità".
Al Bruno Recchioni si impone la Recanatese 1-0 grazie alla rete messa a segno da Giampaolo al 13’ del secondo tempo. I leopardiani si lasciano alle spalle lo zero in classifica e fanno proprio il derby contro la Fermana.
Masticano amaro, invece, i canarini che hanno sfruttato fino all’ultimo secondo del recupero per cercare di rimettere in equilibrio la partita. Match tutto sommato equilibrato con diverse occasioni da rete da una parte e dall’altra vinto da una Recanatese scesa in campo con la giusta dose di cattiveria agonistica, determinazione e attenzione.
La cronaca . Al 19’ il primo squillo per la Recanatese: Melchiorri intercetta un passaggio di Fontana, controlla il pallone, prova a piazzarlo di piattone alla sinistra di Borghetto che risponde alla grande salvando in corner.
Sul successivo tiro dalla bandierina Ricci di testa sfiora il bersaglio. Melchiorri al 24’ prova la conclusione della distanza che si infrange sulla gamba di Calderoni, provvidenziale nell’occasione a sventare un potenziale pericolo.
Recanatese che continua a spingere, Prisco stoppa di petto e prova a sorprendere Borghetto dalla distanza, ma la mira è imprecisa ed il pallone sorvola nettamente la traversa. Al 35’ appoggio di Laverone per Misuraca, il suo diagonale non passa lontanissimo dal palo alla destra dell’estremo difensore della Recanatese, Finisce la prima frazione, con la squadra ospite che sembra più padrona del campo, anche se l’ultima conclusione pericolosa spetta a Curatolo (il destro finisce alto).
Secondo tempo. Fermana pericolosa al 5’, Montini controlla, si gira e tira, la palla viene deviata da un difensore della Recanatese. Un minuto più tardi Padella svetta in area su calcio d’angolo, pallone che sorvola la traversa. Fontana dal limite dell’area conclude di potenza, manca però la precisione ed il pallone finisce alto.
Recanatese vicinissima alla rete al minuto 12 con Longobardi, il suo diagonale rasoterra passa vicinissimo al palo alla sinistra di Borghetto con Giampaolo che in scivolata non riesce di poco nella deviazione vincente. L'ala sinistra giallorossa si riscatta un minuto dopo, conclusione da fuori area potente e precisa che finisce nell’angolino dove Borghetto non può arrivare.
Al 25’, clamorosa palla gol fallita dalla Fermana, Montini sbaglia un rigore in movimento su assist di Pistolesi, pallone colpito male che termina nettamente fuori lo specchio della porta. Recanatese vicinissima al raddoppio al minuto 29 con Morrone che colpisce di testa da due passi a botta sicura, Borghetto compie un nuovo provvidenziale intervento riuscendo a salvare la sua porta. Al 39’st Grassi non approfitta di uno svarione difensivo, controlla la palla ma la sua conclusione è ribattuta da un difensore della Recanatese. Forcing finale della squadra di casa che però non riesce a trovare la via del pareggio. Finisce 0 -1 e la squadra di Giampaolo può festeggiare.