Fermo
Macerata, Qualità della Vita 2025: balzo in classifica generale, ma sanità in caduta libera (-55 posizioni)
Le Marche si confermano una regione di forti contrasti nell'ultima indagine sulla Qualità della Vita 2025 di ItaliaOggi e Ital Communications. A guidare la classifica regionale è Ascoli Piceno, che compie un balzo straordinario di 25 posizioni, piazzandosi al 15° posto in Italia, unica provincia marchigiana a ottenere un giudizio di qualità "buona". Le altre quattro province, pur mantenendo una valutazione complessiva "accettabile", mostrano dinamiche differenziate. Macerata guadagna sei posizioni, attestandosi al 30° posto, seguita da Pesaro-Urbino (35ª, +12 posizioni). Ancona, pur vantando alcuni primati assoluti, arretra di sette posizioni scendendo al 37° posto. Chiude la classifica regionale Fermo, che si piazza al 48° posto (-4 posizioni). Triplete marchigiano nella Top Ten per Sicurezza L'aspetto più significativo per la regione è la sicurezza. L'ambito Reati e sicurezza vede un dominio marchigiano sorprendente. Ascoli Piceno ottiene il primo posto (scalando 10 posizioni), seguita nella Top Ten da altre due province: Macerata, con una performance eccezionale (+31 posizioni), che si attesta al 6° posto, e Ancona al 10° posto (+21 posizioni rispetto al 31° dell'anno scorso). Pesaro-Urbino si ferma al 25° posto, mentre Fermo è al 36° posto. Ancora sul fronte Sicurezza, ma sociale, che include indicatori come i Neet e i tassi di mortalità legati ad alcol e stupefacenti, è ancora Ascoli Piceno a primeggiare (1° posto, +27 posizioni). A seguire si distingue ancora Macerata (6° posto, recuperando ben 50 posizioni), con Fermo al 23° e Pesaro-Urbino al 32° posto. Solo Ancona mostra un dato meno brillante, piazzandosi al 68° posto. Ancona Guida la Sanità in Italia, Ma Il Sud Soffre Il divario più marcato si registra nel Sistema Salute. Ancona si conferma leader assoluto, migliorando il terzo posto del 2024 e attestandosi al 1° posto in Italia grazie all'attrattività ospedaliera e alla dotazione di posti letto. Al contrario, i sistemi sanitari del sud della regione mostrano forti criticità. Macerata scende di ben 55 posizioni e si piazza al 93° posto, nel gruppo "Insufficiente", seguita da Ascoli Piceno (69° posto, -27 posizioni). Migliorano, invece, Pesaro-Urbino (29ª, +29 posizioni) e Fermo (82ª, +23 posizioni). Turismo, Lavoro e Istruzione: i punti di forza aree Nell'ambito Turismo, intrattenimento e cultura, tutte le province fanno registrare un significativo avanzamento. Ascoli Piceno è la più alta (18ª, +26 posizioni), seguita da Fermo (23ª), che compie un enorme balzo in avanti di ben 62 posizioni. Per quanto riguarda Istruzione e Formazione, Ascoli Piceno brilla al 5° posto nazionale, seguita da Ancona (14ª) e Macerata (19ª). Sul fronte Affari e Lavoro, Ascoli Piceno è ancora la più alta (22ª), mentre Ancona si trova più in difficoltà (65ª). La provincia economicamente più resiliente rimane Ancona (40ª) nell'ambito Reddito e Ricchezza, seguita da Pesaro-Urbino (56ª), con Fermo al 70° posto. Infine, per la dimensione Ambiente, la provincia marchigiana più alta in classifica è Macerata, che conferma il suo 16° posto, seguita da Ancona (24ª) e Fermo (26ª).
Incidente all'alba sulla Statale Adriatica: donna resta intrappolata nell'auto (FOTO)
Un grave incidente avvenuto questa mattina sulla Statale 16, nel territorio di Marina di Altidona, ha provocato il ferimento di due automobilisti e l’intervento congiunto di vigili del fuoco, sanitari del 118 ed eliambulanza. Una donna è stata estricata dalla sua vettura e trasferita d’urgenza a Torrette, mentre un giovane è stato accompagnato al Murri di Fermo. Traffico bloccato per consentire le operazioni di soccorso. L'INCIDENTE - Poco prima delle 8:00, lungo la Statale Adriatica all’altezza del villaggio turistico Riva Verde, si è verificata la collisione tra due autovetture. L’impatto ha avuto conseguenze serie per una delle vetture, che è finita fuori dalla carreggiata con la conducente rimasta incastrata all’interno dell’abitacolo. Sul luogo dell’incidente si sono precipitati i soccorsi: una squadra dei vigili del fuoco di Fermo ha provveduto all’estricazione della donna, affidandola poi alle cure del personale sanitario. Sono intervenute due ambulanze della Croce Verde Valdaso e l’automedica del 118. Dopo una prima valutazione clinica, la centrale operativa ha disposto l’arrivo dell’eliambulanza da Ancona, atterrata sulla carreggiata per il successivo trasferimento d’urgenza della paziente all’ospedale Torrette. L’altro conducente, un giovane, è stato soccorso sul posto e trasportato in codice giallo all’ospedale Murri di Fermo. Per consentire le operazioni di soccorso e l’atterraggio dell’elicottero, il traffico sulla SS16 è stato temporaneamente interrotto, con inevitabili rallentamenti sull’arteria. Sul posto sono giunti anche i carabinieri per i rilievi di rito e per ricostruire la dinamica del sinistro.
Tragico rinvenimento a Porto San Giorgio: trovato cadavere di un uomo in un canneto. Ferita sulla schiena
Un tragico ritrovamento ha scosso la comunità di Porto San Giorgio questa mattina. Il corpo senza vita di un uomo italiano di 54 anni è stato rinvenuto in un canneto, in una zona a nord della città, a ridosso della linea ferroviaria. A lanciare l'allarme è stata una donna, il cui cane, fiutando qualcosa di anomalo, l'ha spinta a scrutare tra la fitta vegetazione. Sul posto sono immediatamente intervenuti i poliziotti della Questura di Fermo e i sanitari del 118, ma per il 54enne non c'era ormai più nulla da fare. Secondo i primi rilievi, il decesso risalirebbe a diversi giorni fa. Inizialmente, a causa delle condizioni del corpo, gli agenti avevano ipotizzato che si trattasse di un giovane di origini nordafricane. Tuttavia, nel giro di poche ore, le forze dell'ordine sono riuscite a risalire all'identità della vittima, confermando che si tratta di un uomo italiano di 54 anni. A rendere il quadro complesso è una ferita lacerocontusa riscontrata sulla schiena del corpo. Al momento, gli inquirenti stanno lavorando intensamente per chiarire le cause della morte. L'ipotesi più accreditata resta quella del decesso per cause accidentali, ma diversi elementi rendono l'episodio un vero e proprio giallo. In particolare, gli agenti devono capire cosa ci facesse il 54enne in quel punto specifico, situato all'interno dello spazio recintato della linea ferroviaria. La zona si trova a chilometri di distanza dalla stazione più vicina e in un'area priva di varchi o accessi facilmente utilizzabili per raggiungere i binari. Le indagini proseguono per ricostruire le ultime ore di vita dell'uomo e stabilire se la ferita sia compatibile con una caduta o un urto accidentale avvenuto in quella zona impervia e interdetta al pubblico.
Cultura, luci e ombre nelle Marche: adolescenti poco nei musei, ma 1 su 2 legge libri extra scuola
Nelle Marche gli adolescenti tra i 13 e i 19 anni visitano meno musei e siti archeologici rispetto alla media nazionale, ma mantengono una buona abitudine alla lettura. È quanto emerge dalla sedicesima edizione dell’Atlante dell’Infanzia a rischio in Italia, intitolata “Senza filtri”, diffusa da Save the Children a pochi giorni dalla Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza. Secondo il rapporto, il 52,7% dei ragazzi marchigiani legge libri al di fuori dei testi scolastici, una quota in linea con il dato italiano del 53,8%. Sul fronte della fruizione culturale, invece, i valori risultano più bassi: solo il 44,5% ha visitato mostre o musei (50,1% la media nazionale) e il 37,3% ha visitato siti archeologici, contro il 40,2% del resto del Paese. Ancora più contenuta la partecipazione agli spettacoli dal vivo: il 28,3% è stato a teatro e il 31,9% a un concerto, dati inferiori a quelli nazionali. Un elemento positivo arriva però dall’attività fisica: il 15,3% degli adolescenti marchigiani non pratica alcuno sport, una percentuale migliore rispetto alla media italiana del 18,1%. In totale, gli adolescenti nelle Marche rappresentano il 6,7% della popolazione, un valore leggermente sotto la media nazionale (6,86%). Lo studio di Save the Children dedica un capitolo importante al sistema di cura. Nella regione sono disponibili 18 posti letto in Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza (Npia), su poco più di 400 presenti complessivamente in Italia. Critica, invece, la situazione della presa in carico successiva al ricovero: nelle Marche non esiste alcuna struttura residenziale pubblica o accreditata gratuita destinata agli adolescenti. Sul fronte dell’istruzione, il rapporto rileva che il tasso di dispersione implicita nella scuola marchigiana è pari al 7,5%, inferiore alla media italiana dell’8,7%. L’Atlante indaga anche il benessere adolescenziale attraverso un ascolto diretto dei ragazzi. In Italia il 60% degli adolescenti si dichiara soddisfatto di sé, ma il 9% ha vissuto periodi di auto-isolamento dovuti a problemi psicologici. Preoccupano due fenomeni in crescita: quasi un adolescente su otto ha usato psicofarmaci senza prescrizione e il 41,8% ha chiesto aiuto all’intelligenza artificiale nei momenti di tristezza, ansia o solitudine. “L'Atlante fotografa le tante, diverse, adolescenze vissute in Italia da una generazione duramente segnata dall'emergenza Covid, in termini di uso problematico di internet e rischi di isolamento, ma che oggi cerca con forza nuovi spazi di protagonismo – spiega Raffaela Milano, direttrice del Polo Ricerche di Save the Children – Le disuguaglianze economiche, educative e sociali si fanno più pesanti proprio in questa fase cruciale della crescita, rischiando di compromettere il futuro”.
Roberto Mancini riparte dall’Al-Sadd: il tecnico jesino guadagnerà 27mila euro al giorno
Roberto Mancini torna in panchina. L’ex commissario tecnico della Nazionale italiana, originario di Jesi, ha ufficialmente firmato con l’Al-Sadd, la società più titolata del Qatar. Per lui, un contratto fino al giugno 2027 — con ingaggio da circa 5 milioni di euro netti a stagione, pari a oltre 27.000 euro al giorno — e la possibilità di prolungare la collaborazione per altri due anni, qualora le parti decidano di proseguire insieme. Il “Mancio” era fermo da fine ottobre 2024, dopo la conclusione della sua esperienza alla guida dell’Arabia Saudita, e dunque prosegue la sua carriera in Medio Oriente, dove si è ormai ritagliato un ruolo da protagonista. Si tratta di un ritorno a livello di club per Mancini, che non allenava una squadra di club dal 2018, quando lasciò lo Zenit San Pietroburgo per assumere la guida della Nazionale azzurra. Ora lo attende la sfida dell’Al-Sadd, un club storico e ambizioso, che non vince la Champions asiatica dal 2011 e rischia di non superare il girone nell’edizione in corso. Accanto al tecnico marchigiano, troveranno posto due figure a lui molto vicine: Cesar, ex difensore di Inter e Lazio, già allenato da Mancini ai tempi della Serie A, e Massimo Maccarone, altro ex calciatore italiano che farà parte dello staff tecnico.
Tragedia nella serata: anziano trovato senza vita nella sua auto
MONSAMPIETRO MORICO – Dramma nella serata di martedì nel piccolo comune fermano. Un uomo di circa 70 anni è stato trovato senza vita all’interno della propria auto, parcheggiata in un’area privata. Erano circa le 20.30 quando alla centrale operativa del 118 è arrivata una chiamata disperata: a trovarlo è stato un familiare, che ha subito lanciato l’allarme. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, i vigili del fuoco e i carabinieri, ma ogni tentativo di rianimare l’uomo è stato purtroppo vano. Per lui non c’era ormai più nulla da fare. Le verifiche dei militari sono tuttora in corso, ma secondo le prime informazioni la morte sarebbe riconducibile a un malore improvviso.
Missione istituzionale a Riyadh per Antonelli (Eurobuilding): “Un’opportunità per la crescita del made in Italy”
In questi giorni Umberto Antonelli, titolare di Eurobuilding S.p.a., azienda leader nel settore delle costruzioni e delle infrastrutture, che opera da oltre trent’anni nella realizzazione di progetti complessi in Italia e all’estero, prende parte a una prestigiosa missione istituzionale ed economica, promossa e guidata dalla Ministra del Turismo Daniela Santanchè. La missione, che coinvolge una selezione ristretta e qualificata di rappresentanti del mondo imprenditoriale italiano, ha l’obiettivo di rafforzare le relazioni economiche e commerciali con partner internazionali, promuovendo l’eccellenza del made in Italy e le opportunità di collaborazione nel settore delle costruzioni, delle infrastrutture e delle forniture dei materiali di pregio, ad iniziare dal travertino “Bianco Sibillino”, prodotto questo di grande valore e successo nel mondo. Nel corso della giornata sono previsti incontri di lavoro e momenti di confronto con istituzioni e operatori economici locali. Già nella serata di oggi è in programma un importante incontro operativo con il direttore dell’agenzia ICE di Riyadh, Romano Baruzzi, che permetterà di individuare nuove sinergie e progetti di sviluppo condivisi. Inoltre, alla presenza del ministro, Antonelli avrà un importantissimo colloquio personale con Jerry Inzerillo, Ceo della Diriyah Gate Development Authority in Arabia Saudita e vice chairman di ForbesTravelGuide, nonché ambasciatore delle Nazioni Unite per il turismo nel mondo. La missione si concluderà domani con la partecipazione all’evento clou, la tavola rotonda Italia-Arabia Saudita, nell’ambito dell’evento: “Tourise Summit 2025”, iniziativa fortemente voluta dalla ministra Daniela Santanchè nell’ambito dello sviluppo delle relazioni istituzionali e di promozione turistica verso nuovi potenziali mercati di sviluppo del turismo italiano. “Partecipare a questa missione rappresenta un’occasione significativa per dare voce all’imprenditoria italiana e per consolidare rapporti che possono tradursi in concrete opportunità di crescita”, ha dichiarato Umberto Antonelli.
Sbalzato dall'abitacolo dell'auto dopo incidente: 30enne salvato dall'Sos sullo smartwatch
Un incredibile e fortunato salvataggio è avvenuto nella notte tra Fermo e Porto San Giorgio, dove un giovane automobilista di circa 30 anni è rimasto coinvolto in un grave incidente stradale lungo la SS 210. Decisivo per la sua localizzazione si è rivelato l'intervento dello smartwatch che indossava, il cui segnale di emergenza ha messo in moto la macchina dei soccorsi. L'incidente è avvenuto poco dopo la mezzanotte. Il ragazzo, alla guida della sua Peugeot, avrebbe perso il controllo del veicolo – forse a causa della collisione con un animale selvatico (una carcassa di cane è stata trovata sulla carreggiata). L'auto, dopo aver urtato un cordolo, è finita violentemente fuori strada. A causa del violento impatto, l'automobilista è stato sbalzato fuori dall'abitacolo, finendo disperso nella fitta vegetazione a lato della carreggiata. È a questo punto che la tecnologia ha fatto la differenza. L'SOS automatico partito dallo smartwatch del giovane ha immediatamente allertato le forze dell'ordine e i sanitari. Sul posto sono giunti tempestivamente Vigili del fuoco, Polizia di Stato e personale del 118. Una volta individuata l'auto, le squadre di soccorso hanno dovuto affrontare la fitta vegetazione per localizzare l'automobilista, un intervento reso estremamente complesso dalla natura del terreno. Grazie al segnale inviato, le ricerche si sono concentrate nell'area giusta e il 30enne è stato finalmente rintracciato tra le sterpaglie. Dopo il recupero, i Vigili del fuoco lo hanno consegnato ai sanitari. A causa di un grave trauma cranico, il giovane è stato inizialmente stabilizzato presso l'ospedale di Fermo e successivamente trasferito al polo traumatologico dell'ospedale di Torrette, ad Ancona. Al momento le sue condizioni, seppur gravi, sembrano non essere più in pericolo di vita e sono costantemente monitorate dal personale medico.
Marche, la febbre dell'azzardo: oltre 3,8 miliardi giocati nel 2024. Ad Ascoli la spesa pro capite più alta
Un Paese in bilico. Il grido d'allarme arriva da Libera con il dossier "Azzardomafie", curato da Toni Mira, Maria Josè Fava, Gianpiero Cioffredi e Peppe Ruggiero, che traccia un quadro drammatico dell'Italia stretta nella morsa del gioco d'azzardo, dove il confine tra legale e criminale è sempre più labile. L'Italia si scopre una nazione che nel solo 2024 ha "giocato" oltre 157 miliardi di euro. Sono almeno 18 milioni gli italiani che nell'ultimo anno hanno "tentato la fortuna" tra videopoker, slot-machine, Gratta e Vinci e sale bingo, spinti dalla speranza di un riscatto sociale per molti irraggiungibile. Ma dietro l'illusione di cambiare vita, si cela un meccanismo che specula sulle fragilità umane e produce un costo sociale altissimo. Il fenomeno ha dimensioni sanitarie preoccupanti: i giocatori patologici sono 1 milione e 500 mila (il 3% della popolazione maggiorenne), mentre quelli a rischio moderato sono 1 milione e 400 mila (2,8%), per un totale di 2 milioni e 900 mila persone. L'Ombra della Criminalità Organizzata Quando il gioco si fa duro, a vincere sono le mafie. L'analisi incrociata delle relazioni della Direzione Nazionale Antimafia e della Direzione Investigativa Antimafia tra il 2010 e il 2024 è chiara: sono 147 i clan censiti che hanno investito nell’azzardo, operando in attività sia legali che illegali e coinvolgendo ben 25 Procure Antimafia. Gli interessi della criminalità organizzata si diffondono in modo capillare, con 16 regioni coinvolte in inchieste che hanno visto la presenza dei clan. Il gioco d'azzardo non è solo un affare, ma una delle voci più remunerative del bilancio mafioso, un'enorme "roulette" per riciclare denaro sporco e imporre beni e servizi, estorcere o prestare denaro a usura ai giocatori in difficoltà, e truffare lo Stato. Il dato fornito dal Generale della Guardia di Finanza, Nicola Altiero, vicedirettore operativo della Dia, è inequivocabile: "un euro investito dalle mafie nel narcotraffico produce profitti per 6-7 euro, uno investito nell’azzardo 8-9, con molti meno rischi". A livello nazionale, è la Campania a guidare la triste classifica con 40 clan che hanno messo le mani sul gioco d'azzardo, seguita dalla Calabria con 39 clan. Marche, un Allarme Regionale Nelle Marche, il volume di gioco è sbalorditivo. Nel 2024 sono andati in "fumo" oltre 3,8 miliardi di euro (esattamente 3.813.334.632,77 euro), di cui la parte preponderante è frutto del giocato telematico (2.213.244.213,64 euro) che supera il giocato fisico. Questo si traduce in una spesa media di 2.574 euro all’anno per abitante, bambini compresi. Tra i capoluoghi, la città dove si è giocato di più in termini assoluti è Ancona con oltre 236 milioni di euro, seguita da Pesaro (228 milioni) e Ascoli Piceno (141 milioni). Tuttavia, se si rapportano i dati alla popolazione, la classifica cambia, evidenziando una maggiore intensità del fenomeno nei centri minori: in testa finisce Ascoli Piceno con 3.118 euro all’anno per abitante, seguita da Fermo con 2.902 euro e solo terza Ancona con 2.732 euro. Chiudono Pesaro (2.399 euro) e Macerata (1.578 euro). Per quanto riguarda l'infiltrazione mafiosa, nelle Marche è stato riscontrato il coinvolgimento della mafia albanese in un'operazione del 2022 ad Ancona, e l'ultima relazione della Dia 2024 evidenzia l'attenzione sulla regione per la presenza di "propaggini riconducibili ad organizzazioni di matrice ‘ndranghetista con interessi nel riciclaggio". A livello di regolamentazione, le Marche conquistano sei "semafori verdi" nell'analisi di Libera sulle normative regionali, ma permangono criticità da affrontare, in particolare riguardo la disponibilità di ore di apertura delle sale e la loro distanza dai luoghi sensibili. L'Azzardo Passivo e la Contraddizione dello Stato La dipendenza dal gioco ha ricadute devastanti che vanno oltre il singolo. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, per ogni giocatore, ben altre sette persone sono coinvolte, i familiari, che in totale ammontano a 20 milioni e 400 mila persone, facendo dell'Italia vittima di un vero e proprio "azzardo passivo". La conseguenza è una perdita stimata di 7,6 punti percentuali di qualità della vita, che si manifesta con isolamento sociale, malessere e ansia. Eppure, come conclude Luigi Ciotti, "lo Stato sembra guardare altrove: ai proventi che incassa grazie alle tasse sul gioco", denaro che solo in minima parte viene reinvestito in percorsi di prevenzione e cura per le vittime di questa dipendenza. Libera è perentoria: "Occorrono politiche che mettano al centro la salute della gente, non il guadagno delle aziende o dell’erario". Di fronte a una legislazione frammentaria e ambivalente che favorisce l'espansione dell'offerta di giochi, l'associazione propone un intervento articolato che preveda: il mantenimento di uno spazio di autonomia per gli Enti locali, un reale stop alla pubblicità del gioco d’azzardo, il divieto di compartecipazione alle Regioni del gettito delle slot, la ricostituzione dell'Osservatorio nazionale contro la dipendenza, e l'aumento dei controlli su tutta la filiera del gioco.
Ricostruzione post-sisma: "A rischio la liquidità delle imprese senza cessione del credito"
L’evoluzione del quadro normativo introdotto dal disegno di legge di Bilancio 2026 solleva profonde preoccupazioni tra le associazioni di categoria del territorio marchigiano, in particolare per quanto riguarda l’area del Cratere sismico e il suo tessuto socio-imprenditoriale. La modifica che impone un drastico limite alla compensazione dei crediti d'imposta con i debiti previdenziali e contributivi viene considerata un elemento di forte criticità. Finora circoscritto a banche e intermediari finanziari, il veto viene esteso dalla Manovra a tutti i soggetti, ponendo imprese e famiglie interessate di fronte a uno scenario finanziario decisamente preoccupante. A partire dall’1 luglio 2026, infatti, la compensazione sarà permessa esclusivamente per i crediti d’imposta emergenti dalle dichiarazioni annuali, escludendo di fatto quelli maturati attraverso l’acquisizione dei bonus edilizi e di altri incentivi statali. Questa riduzione dell’ambito di compensazione rischia di rendere inutilizzabili, in tutto o in parte, le rate dei crediti d’imposta relativi ai bonus edilizi, provocando danni economici e gravi tensioni di liquidità per migliaia di imprese, soprattutto quelle del comparto casa che hanno applicato lo sconto in fattura e che utilizzano legittimamente i crediti fiscali per saldare i propri debiti contributivi. Per i presidenti delle CNA di Macerata, Ascoli Piceno e Fermo – Simone Giglietti, Arianna Trillini ed Emiliano Tomassini – questa stretta normativa comprometterà la pianificazione finanziaria del tessuto produttivo locale. Inoltre, viene sollevata forte perplessità sull'efficacia delle misure annunciate per il sostegno agli investimenti, come i crediti d’imposta per Industria 4.0, Transizione 5.0, ricerca e sviluppo e il Tax credit cinema. Secondo quanto riportato all’articolo 26 del testo, l’efficacia dell’estensione dell’aliquota del 110% per il Superbonus alle istanze di contributo presentate prima del 30 marzo 2024, inizialmente accolta con favore dalle associazioni, appare ora inevitabilmente compromessa dalla mancanza di adeguati strumenti finanziari. Un ulteriore elemento di forte criticità riguarda le scadenze imposte per il completamento degli interventi. Le Cna ritengono realistico che le oltre 5.000 richieste non potranno essere concluse entro la fine del 2026, data la mole di lavori e la complessità delle pratiche amministrative. Per questo, si ritiene indispensabile e urgente un prolungamento dei termini fino al 2027, al fine di scongiurare nuove incertezze e garantire la conclusione degli interventi in condizioni sostenibili. «Nonostante l’apprezzamento espresso per la scelta di estendere il 110% a tutte le pratiche di ricostruzione, è necessario segnalare che senza strumenti finanziari adeguati questa misura rischia di restare incompiuta – hanno dichiarato congiuntamente i tre presidenti delle Cna – La ricostruzione non può procedere a scadenze ravvicinate e senza certezze operative, ma necessita di una prospettiva stabile e di una programmazione che consenta di lavorare con continuità e portare a termine gli interventi».
Bugiardini riparte dalla Prima Categoria: l’ex tecnico della Civitanovese torna al Petritoli
Dopo la parentesi in Serie D alla guida della Civitanovese, Luigi Bugiardini torna in panchina. L’allenatore civitanovese riparte dalla Prima Categoria, dove ha accettato la chiamata del Petritoli 1960, formazione dell’entroterra fermano che ha deciso di voltare pagina dopo il divorzio da Domenico Izzotti. Per Bugiardini si tratta di un ritorno molto sentito, visto che aveva già guidato la squadra biancoverde per diverse stagioni, lasciando un ottimo ricordo per serietà, competenza e risultati. Dopo l’esperienza in rossoblù – chiusa con la retrocessione al termine del playout perso a Notaresco – il tecnico ritrova così una piazza che lo stima e che vede in lui l’uomo giusto per rilanciare il gruppo. Il Petritoli, attualmente terzultimo nel girone D di Prima Categoria con 5 punti in 7 giornate, affida a Bugiardini il compito di risollevare la squadra e riportarla fuori dalla zona playout. Per l’ex giocatore professionista, che in carriera ha vestito le maglie importanti di Ascoli, Palermo e Catanzaro, e ha maturato esperienze su diverse panchine del calcio marchigiano, questa nuova avventura rappresenta una ripartenza motivante, nel segno del lavoro e della passione che da sempre lo contraddistinguono.
Marche, indagato il neo capogruppo FdI per falso ideologico: "Gogna mediatica ma resto garantista"
La Procura di Ancona ha aperto un fascicolo per falso ideologico a carico di Andrea Putzu, neo capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale delle Marche, al suo secondo mandato. L'indagine è stata innescata da un esposto risalente alla fine dell'estate 2020, che mette in discussione la sua eleggibilità alle ultime consultazioni regionali. La notizia, anticipata da indiscrezioni sui social media e poi confermata dai quotidiani locali, riguarda la condanna definitiva per falso ideologico – legata a validazioni di firme in elezioni amministrative – subita dal consigliere nel 2018. L'esposto è stato presentato da Saturnino Di Ruscio, ex sindaco di Fermo ed ex presidente Erap Marche, primo dei non eletti di FdI nella circoscrizione di Fermo nel 2020. Di Ruscio contesta che il neo capogruppo, al momento della candidatura, abbia attestato di non incorrere in cause di incandidabilità, sostenendo che la condanna del 2018 fosse invece ostativa. Il contesto giudiziario è complesso: il consigliere, dopo la condanna del 2018, non era decaduto dalla carica di consigliere comunale a Porto Sant'Elpidio e, successivamente, il 12 agosto scorso, il Tribunale del Riesame lo aveva riabilitato. La questione è ora al vaglio della Procura. Il neo capogruppo ha reagito duramente alla diffusione della notizia, puntando il dito contro la fuga di informazioni coperte da riserbo. "Non posso non rilevare e, permettetemi l'ironia, complimentarmi per come informazioni coperte dal più stretto riserbo investigativo siano misteriosamente trapelate e prontamente offerte in pasto ai social," ha affermato Putzu, denunciando il solo scopo di "riproporre la gogna" subita in campagna elettorale. Sulla denuncia, presentata da Di Ruscio, il consigliere si è limitato a dire: "Sono quindi indagato come qualsiasi cittadino che viene denunciato, notizia nota da tempo". Pur manifestando dispiacere per la "strumentalizzazione" politica della vicenda, il neo capogruppo si è detto "sereno" e certo di non aver commesso alcun reato. "Ho il massimo rispetto nelle istituzioni e nella magistratura, sono un garantista," ha sottolineato, ricordando il principio secondo cui indagato non significa colpevole. "Sono certo che la Procura farà correttamente il suo lavoro e potrà constatare che le accuse che mi hanno rivolto sono prive di fondamento" , ha concluso Andrea Putzu, lasciando ai suoi legali il compito di rispondere nel merito "nelle sedi opportune e certamente non sui social, perché bisogna sempre ricordarsi che la Giustizia è una cosa seria e va sempre rispettata".
Parlamentari marchigiani, ecco chi guadagna di più: in testa Carloni e Cataldi. La maceratese Manzi sfiora i 96mila euro
Quanto guadagnano i nostri rappresentanti in Parlamento? Le sezioni “trasparenza” di Camera e Senato stanno piano piano aggiornando le dichiarazioni dei redditi dei deputati e senatori, ma qualche dato interessante è già disponibile. Tra i più solerti nel pubblicare la propria documentazione ci sono la maceratese Irene Manzi (Partito Democratico), il pesarese Antonio Baldelli (Fratelli d’Italia) e l’ascolano Giorgio Fede (Movimento 5 Stelle). La parlamentare Dem di Macerata — già vicesindaco del capoluogo — è passata dai 42.772 euro dichiarati nel 2023 (redditi 2022) ai 99.952 euro del 2024. Quest’anno, la cifra è leggermente scesa, attestandosi a 95.714 euro lordi. Dietro di lei, a ruota, troviamo il senatore di FdI Guido Castelli, commissario straordinario per la ricostruzione post sisma, con 94.013 euro (in crescita rispetto ai 70.956 del 2022 e ai 58.574 del 2021), e la sambenedettese Lucia Albano, anche lei di Fratelli d’Italia e sottosegretario al Ministero dell’Economia, con 94.964 euro. Sul fronte del Senato, il “paperone” delle Marche è il pentastellato ascolano Roberto Cataldi, che nel 2024 dichiarava 130.856 euro. Negli anni precedenti aveva fatto ancora meglio: 176.687 euro nel 2021 e addirittura 227.198 nel 2022. Segue la portorecanetese Elena Leonardi (FdI) con 107.586 euro e il fermano Francesco Verducci (PD) con 105.235 euro, anche se in entrambi i casi si tratta di dati ancora riferiti allo scorso anno. Alla Camera, il reddito più alto spetta al fanese Mirco Carloni (Lega): 160.761 euro. Subito dietro l’anconetano Stefano Maria Benvenuti Gostoli (FdI) con 151.276 euro, in attesa dell’aggiornamento 2025. Il pentastellato Giorgio Fede (San Benedetto del Tronto) ha già pubblicato la dichiarazione più recente: 118.913 euro complessivi. La fabrianese Giorgia Latini (Lega) si ferma a 105.152 euro, mentre il democratico ascolano Augusto Curti raggiunge 115.269 euro.Chiude il pesarese Antonio Baldelli (FdI) con 98.539 euro nella dichiarazione di quest’anno.
Il caso «Circolo Tennis» di Amandola: "Avvisati dello sgombero solo via PEC"
Nella città di Amandola, da qualche settimana a questa parte, non si discute d'altro: il noto circolo di tennis «Il Principe» situato in via Zoccolanti è stato momentaneamente chiuso. A quanto pare, l’amministrazione comunale avrebbe esortato la direzione del club a sgomberare i locali in vista di una nuova gara di affidamento. Il sindaco Adolfo Marinangeli ha rilasciato delle dichiarazioni che sembrano non lasciare adito ad alcuna replica: ci sono delle carte e degli atti che parlano chiaro e che andrebbero rispettati. Ma bisogna sempre ascoltare anche l'altra campana. Il dottor Stefano Ripani, presidente del circolo da sedici anni, ha acconsentito a far luce sulla questione, rispondendo ad alcuni degli interrogativi sorti nella comunità amandolese a seguito di un’intervista rilasciata dal primo cittadino a "Laprovinciadifermo.com" nei giorni scorsi, il quale ha dichiarato di non imputare a sé stesso nessun errore e di aver soltanto «cercato il dialogo». È vero: c’era una convenzione, e questa convenzione è scaduta il 31 dicembre 2024. Stando alle carte, però, non sarebbe la prima volta nella storia del Circolo Tennis, che anche in passato si era ritrovato a continuare la sua attività senza convenzioni in vigore, e tutto ciò senza la necessità di giungere a comunicazioni scritte o a inaspettate richieste di sgombero. Nelle precedenti occasioni, infatti, l'amministrazione si era limitata ad accordarsi con il direttivo del club per mantenere in funzione gli impianti sportivi nell'attesa della pubblicazione di un nuovo bando, garantendo così la normale prosecuzione delle attività tennistiche. Il sindaco Marinangeli avrebbe dichiarato che la scorsa estate, dopo essere stato messo al corrente dell'avvenuta scadenza della convenzione, aveva informato il direttivo del club. «In realtà, siamo stati noi ad aver comunicato all'assessore Mariani, con cui abbiamo sempre intrattenuto ottimi rapporti professionali, che il contratto era decaduto a dicembre 2024 - afferma Ripani -. Il sindaco non ci ha mai contattati in modo informale. La prima comunicazione che abbiamo ricevuto da parte dell’amministrazione comunale è stata una PEC risalente al 9 settembre, in cui ci veniva richiesto di far luce sulle tariffe applicate per l’affitto del campo e sulle relative modalità operative». Il primo cittadino ha parlato di prezzi «illegittimamente alzati»: è vero, i membri del Circolo avrebbero dovuto quantomeno consultare la Giunta comunale, come sancito dall'articolo 7 della convenzione. Peccato che, quando le tariffe sono state modificate, la stessa convenzione era già scaduta. «Per quanto riguarda la questione prezzi sapevamo già di essere in difetto, perché da contratto i prezzi devono essere stabiliti dalla Giunta. Le vecchie tariffe erano ferme da quando è stato introdotto l’euro. Per far fronte alle ingenti spese annuali - parliamo di circa 1.500 euro solo per l’utenza dell’acqua - ci siamo trovati costretti ad alzare il prezzo dell’affitto del campo da 3 a 5 euro». Il 6 ottobre, dopo essere stata informata dell’effettivo aumento dei prezzi, l'amministrazione comunale richiede lo sgombero della struttura: è la prima volta nella storia del Circolo Tennis di Amandola, fino a quel momento forte di una solida e tutt’altro che conflittuale collaborazione con il Comune. I membri del Circolo si adoperano per liberare gli impianti sportivi e trasferire le attività in una struttura coperta. Nella sua dichiarazione, il sindaco incalza sul fatto che normalmente «da ottobre a marzo i campi non vengono più usati» e si sofferma sull’invio di un messaggio fatto girare su Whatsapp, in cui i soci del club venivano informati dai membri del direttivo della chiusura dei campi all’aperto e del trasferimento presso il PalaTennis. A detta sua, dal messaggio in questione emergerebbe «che l’attività sportiva del tennis è sempre praticabile nella nostra città». Nessun danno, dunque? Tutt’altro: il presidente Ripani ha voluto precisare che, quando le condizioni metereologiche lo consentono, le attività all’aperto possono prolungarsi fino agli inizi di novembre e che l'improvvisa chiusura dei campi ha provocato il ritiro dal campionato di una squadra che avrebbe dovuto giocare in casa. Il PalaTennis, inoltre, non disporrebbe né di riscaldamento, né di spogliatoi: si tratta infatti di una struttura piuttosto recente e ancora incompleta, sulla quale lo stesso Circolo ha investito una notevole somma di denaro. Il rischio, dunque, di fronte a queste inattese ingerenze amministrative che lasciano presagire la possibilità di una gestione alternativa dei campi all’aperto, potrebbe essere quello di una discontinuità delle attività tennistiche: da una parte la struttura al chiuso, gestita ancora dal decennale Circolo secondo una convenzione che scadrà nel 2029, dall’altra l’impianto sportivo in via Zoccolanti. Veniamo ora alla spinosa questione della soluzione proposta da Marinangeli, ossia la proroga della convenzione per tutto il 2026, con possibilità di rinnovo di anno in anno. A sentire il sindaco, di fronte alla generosa prospettiva di un compromesso che avrebbe accontentato tutti, il direttivo del Circolo ha in realtà deciso di rifiutare inspiegabilmente l’accordo. «La nostra idea era quella di partecipare all'eventuale bando che sarebbe stato emanato dal Comune - dichiara Ripani -, ma pensavamo che avesse durata quinquennale proprio come in passato, invece ci è stata proposta una soluzione non esaustiva». Una convenzione annuale potrebbe effettivamente rappresentare una prospettiva difficilmente percorribile, soprattutto in vista di eventuali investimenti da parte dell’associazione. Inoltre, quale sicurezza ne deriverebbe per il personale del circolo? È a tutti gli effetti una soluzione temporanea, instabile e potenzialmente volubile. Ora che le dinamiche sono finalmente state chiarite e che tutte le parti interessate sono state chiamate in causa, c’è da chiedersi: perché mai l’amministrazione comunale si è mostrata così agguerrita nello sfrattare un’associazione efficiente e stimata dalla comunità? È d'uso comune, tra i sindaci, dimenticare di avvisare un proprio assessore dei provvedimenti che si intendono prendere in relazione alla sua sfera di competenza? Di fronte alla domanda sul perché Marinangeli potrebbe non gradire più la vecchia gestione dell’impianto, il presidente ha risposto: «Le motivazioni possono essere molteplici. Dico solo che dovremmo essere valutati sulla base di come gestiamo la struttura, e non di altre situazioni esterne e secondarie. Non vogliamo sollevare polemiche, ma continuare a svolgere il nostro lavoro con la passione di sempre. Se ci verrà data la possibilità, continueremo a farlo secondo le nostre usuali modalità».
La Regione Marche avvia la modifica dello Statuto: giunta da sei a otto assessori
La giunta regionale delle Marche di centrodestra, guidata dal presidente Francesco Acquaroli, ha avviato l'iter per modificare lo Statuto regionale, al fine di portare la giunta da sei a otto assessori, adeguandolo a quanto disposto dalla legge nazionale 8 agosto 2025, n. 122. Lo fa sapere la Regione riguardo alla procedura che poi prevede una doppia deliberazione, a maggioranza assoluta, in Consiglio regionale a distanza di almeno due mesi l'una dall'altra. "Al fine di rafforzare ulteriormente sia il presidio delle molteplici competenze regionali a favore dell'intera comunità, - spiega la Regione - sia la concertazione con tutte le categorie e gli stakeholder regionali, è consentito alle Regioni di aumentare il numero degli assessori nel limite previsto dalla normativa statale a invarianza di spesa per la pubblica amministrazione tramite idonea modifica statutaria, nei limiti degli stanziamenti di bilancio previsti a legislazione vigente e comunque senza nuovi e maggiori oneri a carico della finanza pubblica".

cielo coperto (MC)



