Fermo

Serena Brancale porta "Anema e Core" a Porto Sant’Elpidio per la Festa del Patrono

Serena Brancale porta "Anema e Core" a Porto Sant’Elpidio per la Festa del Patrono

PORTO SANT’ELPIDIO – La piazza Garibaldi di Porto Sant’Elpidio si prepara ad accogliere Serena Brancale sabato 18 ottobre, in occasione della Festa del Patrono. L’evento, a ingresso libero, è organizzato da San Crispino Eventi e promette una serata di grande musica e intrattenimento per cittadini e visitatori. Serena Brancale è una delle artiste più versatili del panorama musicale italiano: cantante, polistrumentista e autrice, è nota per saper unire jazz, soul, R&B e sonorità contemporanee in uno stile personale e riconoscibile. La sua capacità di passare con naturalezza dal canto al pianoforte fino alle percussioni la rende una presenza unica sul palco. Dopo l’esordio al Festival di Sanremo 2015 con Galleggiare, Serena è tornata nel 2025 sul celebre palco con Anema e Core, brano che ha conquistato il pubblico e registrato oltre 171 mila copie digitali vendute in una sola settimana, meritando il Disco d’Oro. Successo simile per Serenata, sua collaborazione con Alessandra Amoroso pubblicata il 30 maggio 2025, un brano che unisce groove, sonorità mediterranee e un’anima popolare reinterpretata con eleganza. L’appuntamento di sabato 18 ottobre sarà un’occasione per ascoltare una voce capace di emozionare, accompagnata da sonorità raffinate e improvvisazioni sorprendenti. La serata si annuncia intensa e piena di energia, pronta ad animare la piazza e a regalare ai cittadini un momento speciale di musica dal vivo.

07/10/2025 17:00
Porto Sant'Elpidio, investe un poliziotto con la bici: in casa gli trovano un etto di cocaina

Porto Sant'Elpidio, investe un poliziotto con la bici: in casa gli trovano un etto di cocaina

Prima ha tentato di fuggire in bicicletta investendo un agente, poi ha provato a rifugiarsi all'interno di un bar mandando in frantumi la vetrata d’ingresso. È finito così, con un arresto rocambolesco e il sequestro di un etto di cocaina, il pomeriggio di tensione vissuto giovedì a Porto Sant’Elpidio, nel Fermano. In manette è finito un 50enne del posto, già noto alle forze dell’ordine per precedenti legati al traffico di stupefacenti. L’uomo era da tempo sotto osservazione da parte della squadra mobile della Questura di Fermo, che da giorni ne monitorava i movimenti tra la sua abitazione in via Marsala e un bar della zona, luogo di frequenti incontri ritenuti sospetti. Intorno alle 17:30, i poliziotti in borghese hanno deciso di intervenire quando l'uomo è uscito di casa in sella alla sua bicicletta. Alla vista degli agenti, il sospettato ha tentato la fuga, investendo uno dei poliziotti che cercava di bloccarlo. Ne è nato un inseguimento spettacolare tra le vie del centro: prima in bici, poi a piedi, lungo la Statale. Durante la corsa, il 50enne ha gettato a terra un involucro che si è poi rivelato contenere cocaina, immediatamente recuperato dagli agenti. La fuga è terminata nei pressi del bar che l'uomo era solito frequentare, dove ha tentato di entrare sfondando la vetrata dell'ingresso. Momenti di grande concitazione, durante i quali alcuni clienti del locale hanno persino cercato di ostacolare l'arresto, favorendo in parte la sua fuga. Per loro sono ora in corso accertamenti per concorso in resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Solo dopo una colluttazione e l'arrivo in supporto di due equipaggi della Volante, il fuggitivo è stato definitivamente bloccato e ammanettato. La successiva perquisizione domiciliare ha confermato i sospetti degli investigatori: all’interno dell’abitazione l’uomo nascondeva quasi 100 grammi di cocaina, oltre 2mila euro in contanti, hashish e materiale per il confezionamento delle dosi. Per il 50enne sono scattate le accuse di detenzione di stupefacenti a fini di spaccio, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. L’agente investito ha riportato ferite lievi, mentre l’uomo è stato condotto in questura in attesa delle decisioni dell’autorità giudiziaria.  (Foto di repertorio) 

06/10/2025 18:38
Scossa di magnitudo 4.4 al largo della costa marchigiana

Scossa di magnitudo 4.4 al largo della costa marchigiana

Una scossa di terremoto di magnitudo 4.4 è stata registrata al largo della costa marchigiana, in provincia di Pesaro, secondo le rilevazioni dell’INGV. L’ipocentro è stato localizzato a circa 8 chilometri di profondità, con epicentro a 32 km a est di Fano, 37 km da Pesaro e 42 km a nord di Ancona. Al momento non si segnalano danni a persone o a edifici. L’episodio sismico è avvenuto praticamente nella stessa zona dove, il 9 novembre 2022, furono registrate due forti scosse di magnitudo 5.5 e 5.2, che causarono danni significativi e sfollati tra Pesaro e Ancona. Le autorità locali e i vigili del fuoco continuano a monitorare la situazione, mentre la popolazione viene invitata a mantenere la calma e a seguire le procedure di sicurezza in caso di ulteriori scosse. Dopo la scossa di terremoto il sindaco di Fano, Luca Serfilippi, ha disposto alcune misure precauzionali per monitorare la situazione e garantire la sicurezza della popolazione. L’evento sismico, avvertito anche in città più lontane come Ancona (42 km dall’epicentro), ha avuto profondità di 8 km, con coordinate geografiche 43.9782, 13.3723, secondo i dati della Sala Sismica INGV-Roma. In via cautelativa, è stato aperto il Centro operativo comunale (COC) per coordinare eventuali interventi. Inoltre, l’Ufficio Tecnico del Comune ha avviato sopralluoghi preventivi in tutte le scuole della città, al fine di garantire la piena sicurezza degli edifici e rassicurare famiglie e personale scolastico. A titolo precauzionale, in via Guido del Cassero è stata disposta la chiusura momentanea al traffico in attesa dei controlli, con deviazione lungo il percorso del Pincio, sotto l’Arco d’Augusto. “La sicurezza dei cittadini, e in particolare dei nostri studenti, è la nostra priorità – ha dichiarato il sindaco Serfilippi. – Al momento non si registrano danni, ma abbiamo deciso di procedere con controlli mirati per garantire la massima serenità”.    .

06/10/2025 13:22
Tampona un ciclista con l'auto e non si ferma a soccorrerlo: denunciata una donna

Tampona un ciclista con l'auto e non si ferma a soccorrerlo: denunciata una donna

Tampona una bici e ferisce gravemente il ciclista, denunciata un'automobilista. L'incidente è avvenuto a Porto San Giorgio. I carabinieri hanno denunciato una donna di 56 anni per essersi data alla fuga dopo aver tamponato una bici condotta da una persona poi rimasta gravemente ferita. L'episodio, ricostruito grazie ai filmati di videosorveglianza e alle testimonianze raccolte, ha portato all'identificazione della conducente, che non ha prestato soccorso alla vittima che è attualmente ricoverata. L'auto coinvolta, con danni evidenti nella parte anteriore, è stata sequestrata. Parallelamente, nell’ambito di controlli stradali e prevenzione, i carabinieri hanno denunciato altri tre conducenti per violazioni al codice della strada. A Sant’Elpidio a Mare, un uomo italiano di 30 anni è stato sorpreso alla guida in stato di ebbrezza dopo aver perso il controllo della propria vettura e urtato un veicolo in sosta. Sottoposto all’alcoltest, il giovane ha evidenziato un tasso alcolemico superiore al limite consentito; la patente gli è stata ritirata e il veicolo affidato a un parente. A Monte Urano, un 36enne italiano è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza con un tasso alcolico di 1,18 g/l, mentre sempre nello stesso comune un uomo di 50 anni è stato sorpreso alla guida nonostante la patente gli fosse stata revocata da tempo. In entrambi i casi, la patente è stata ritirata e i veicoli sottoposti a fermo amministrativo.

05/10/2025 12:30
Marche - Piogge intense, allagamenti e alberi caduti: numerosi interventi dei vigili del fuoco

Marche - Piogge intense, allagamenti e alberi caduti: numerosi interventi dei vigili del fuoco

Oltre venti interventi dei vigili del fuoco sono stati effettuati nelle Marche a causa del maltempo che ha interessato la regione sin dalla notte scorsa. A Porto San Giorgio, le forti piogge hanno causato allagamenti di garage e locali seminterrati. Le squadre dei Vigili del Fuoco di Fermo sono intervenute con motopompe per prosciugare gli ambienti colpiti. Anche nell’Anconetano si sono registrati disagi. Ad Ancona, un’auto è rimasta bloccata in un sottopasso in via Macerata a Vallemiano; la conducente è stata assistita senza conseguenze dalla Croce Gialla. A Falconara Marittima, un pino è caduto su un autocompattatore senza provocare feriti; i vigili del fuoco, con l’ausilio dell’autogru, hanno rimosso l’albero e liberato la sede stradale. A Fano, il Comune ha riaperto il Centro operativo comunale guidato dal sindaco Luca Serfilippi. Anche qui si sono registrati allagamenti di garage: i pompieri di Fano e Pesaro sono ancora al lavoro per lo svuotamento dei locali. La pioggia intensa ha reso impraticabili i sottopassi di via Anna Frank e via Papini e ha comportato la chiusura di alcune strade periferiche, tra cui la corsia verso il Castello Montegiove Country House e la strada dalla Strada Provinciale a Bellocchi (località Chiaruccia) che conduce a Villa Adelaide. Via Pisacane e viale Piceno sono stati chiusi e successivamente riaperti al traffico. Le autorità locali monitorano costantemente i fossi cittadini, il torrente Arzilla e in particolare l’area di Ponte Sasso. Squadre di manutenzione stradale, i settori Lavori Pubblici e Viabilità del Comune e la Polizia Locale sono operativi per ripristinare la normale viabilità nelle zone colpite.  

01/10/2025 13:42
L’astensione è il primo partito: alle urne solo il 50,01%. Macerata maglia nera

L’astensione è il primo partito: alle urne solo il 50,01%. Macerata maglia nera

Si sono concluse le operazioni di voto per eleggere il presidente e i consiglieri della dodicesima legislatura della Regione Marche. L’affluenza definitiva è stata del 50,01%, in calo di oltre 9 punti rispetto 59,74% registrato nel 2020. L’affluenza definitiva nella circoscrizione di Ancona è stata del 50,41%, in calo di dieci punti rispetto al 60,50% registrato nel 2020. Ad Ascoli Piceno ha votato il 48,97% degli aventi diritto (contro il 57,70% di cinque anni fa), a Fermo il 51,22% (61,40% nel 2020), a Macerata il 47,02% (56,60% nel 2020, qui tutti i dati comune per comune), mentre a Pesaro e Urbino si è raggiunto il 52,38% (62,30% nel 2020). Nei capoluoghi, invece, l’affluenza si è attestata al 51,16% ad Ancona, al 52,19% ad Ascoli Piceno, al 56,30% a Fermo, al 50,91% a Macerata e al 54,07% a Pesaro. Alle urne si sono recati 662.845 marchigiani. È ora iniziato lo scrutinio delle schede per l’elezione dell’undicesimo presidente della Regione Marche e dei trenta consiglieri della dodicesima legislatura. Al voto erano chiamati 1.325.689 marchigiani, che hanno potuto esprimersi nei 1.572 seggi allestiti sul territorio, compresi quattordici seggi ospedalieri, distribuiti nei 227 Comuni della regione. La sfida per la presidenza vede in campo sei candidati: l’uscente Francesco Acquaroli, sostenuto dalla coalizione di centrodestra, Claudio Bolletta per Democrazia Sovrana Popolare, Francesco Gerardi con Forza del Popolo, Lidia Mangani in rappresentanza del Partito Comunista Italiano, Beatrice Marinelli per la lista Evoluzione della Rivoluzione e Matteo Ricci, candidato della coalizione di centrosinistra. Sono invece 526 i candidati che si contendono i trenta seggi da consigliere. La legge elettorale marchigiana prevede che la circoscrizione di Ancona elegga nove rappresentanti, quella di Pesaro sette, Macerata sei, Fermo quattro e Ascoli Piceno altri quattro.      

29/09/2025 16:00
Tabaccheria rapinata due volte in 15 giorni: indagine in corso

Tabaccheria rapinata due volte in 15 giorni: indagine in corso

Due colpi nel giro di appena due settimane hanno scosso il centro storico di Servigliano, in provincia di Fermo. Una tabaccheria è stata infatti presa di mira per ben due volte, con modalità molto simili tra loro. Il primo episodio risale al 12 settembre, quando un malvivente, armato di coltello e con il volto parzialmente coperto da uno scaldacollo, ha fatto irruzione nell’esercizio commerciale poco dopo la chiusura per la pausa pranzo, intorno alle 14. Minacciata la titolare, il rapinatore si è fatto consegnare l’incasso prima di fuggire a piedi. Il secondo colpo, invece, è avvenuto sabato 27 settembre, questa volta in serata, intorno alle 20.30. Ancora una volta la tabaccaia si è trovata faccia a faccia con un uomo armato e mascherato che, con le stesse modalità, ha intimato la consegna dei soldi. In questo caso il bottino è stato di circa mille euro. In entrambi gli episodi la donna è rimasta illesa, ma profondamente scossa per le ripetute minacce subite. Sulle due rapine stanno indagando i carabinieri della compagnia di Montegiorgio, che hanno avviato serrate ricerche. Gli inquirenti non escludono che i colpi possano essere collegati o addirittura attribuibili allo stesso autore.

29/09/2025 10:00
Elezioni regionali Marche 2025: orari, candidati e modalità di voto

Elezioni regionali Marche 2025: orari, candidati e modalità di voto

Domenica 28 e lunedì 29 settembre i cittadini delle Marche saranno chiamati alle urne per l’elezione del presidente della Giunta regionale e per il rinnovo del Consiglio regionale. Le urne saranno aperte domenica dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15. I candidati alla presidenza della Regione sono sei: il governatore uscente Francesco Acquaroli (FdI, centrodestra), l’europarlamentare del Pd ed ex sindaco di Pesaro Matteo Ricci (centrosinistra), poi Claudio Bolletta (Democrazia Sovrana e Popolare), Lidia Mangani (Partito Comunista italiano), Beatrice Marinelli (Evoluzione della Rivoluzione) e Francesco Gerardi (Forza del Popolo). Sono 18 le liste presentate, con un totale di 526 candidati in corsa per i 30 seggi del Consiglio regionale. Gli elettori marchigiani aventi diritto al voto sono circa 1 milione e 300 mila (1.263.236 per la precisione). Come si vota L’elettore può: Votare solo per il candidato presidente, tracciando un segno sul nome. In questo caso il voto si intende espresso anche a favore della lista collegata al candidato. Votare per il candidato presidente e per una lista collegata, tracciando un segno sul simbolo della lista prescelta. Votare solo per una lista, in tal caso il voto si intende valido anche a favore del candidato presidente collegato alla lista. Non è ammesso il voto disgiunto. Voti espressi per una lista provinciale e un candidato presidente non collegato saranno considerati nulli. Per quanto riguarda le preferenze dei consiglieri regionali, l’elettore può indicare uno o due nomi della lista scelta, scrivendo cognome o nome e cognome in caso di omonimia. Se si esprimono due preferenze, queste devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza. Il voto per le liste provinciali permette di esprimere fino a due preferenze e segue le stesse regole di genere. Se si vota solo per la lista provinciale, il voto è valido anche per il candidato presidente collegato. La ripartizione dei seggi per provincia è la seguente:   Ancona: 7 seggi Pesaro-Urbino: 7 seggi Macerata: 6 seggi Ascoli Piceno: 4 seggi Fermo: 4 seggi

27/09/2025 13:38
Marco Rizzo chiude la campagna elettorale: "Il Pd filo-palestinese solo dopo Trump, restituiremo alle Marche sanità e lavoro"

Marco Rizzo chiude la campagna elettorale: "Il Pd filo-palestinese solo dopo Trump, restituiremo alle Marche sanità e lavoro"

“Destra e sinistra sono due facce della stessa medaglia. La Palestina? Noi filo-palestinesi da sempre, il PD solo da quando ha vinto Trump. Con Biden se ne fregavano del Medio Oriente e del genocidio in corso. Piegano le questioni etiche e umanitarie al tornaconto elettorale”. Così Marco Rizzo (in collegamento) interviene a Porto Sant’Elpidio per la chiusura della campagna elettorale di Democrazia Sovrana e Popolare, in occasione della presentazione dei candidati. “La destra e il centrosinistra sono due facce della stessa medaglia, due venditori di fumo speculari che, mentre fingono di diversificare il loro messaggio con le rispettive propagande in diretta permanente, si comportano di fatto da esecutori territoriali di una pesante limitazione della sovranità popolare e di un’aggressiva espansione delle politiche economiche neoliberiste, anche di tipo autoritario -aggiunge Rizzo -. Politiche in ragione delle quali gli enti locali, sottoposti all’imposizione del pareggio di bilancio inserito in Costituzione con riforme bipartisan, hanno proceduto a privatizzare i settori economici pubblici e i servizi essenziali, come quello socio-sanitario, estremamente intaccato a danno soprattutto dei soggetti più deboli. I territori sono stati depredati in tutta Italia. Nelle Marche, gli amici di Ricci e Acquaroli hanno desertificato la sanità e appoggiano guerre e riarmo europeista contro il ceto medio e contro i lavoratori". "Nelle Marche – continua Rizzo – il partito unico di Bruxelles, a cui sono iscritti Ricci e Acquaroli, ha dato il via allo smantellamento della sanità pubblica e al finanziamento di quella privata; alla chiusura di reparti e ospedali sul territorio; al fallimento della Banca delle Marche e alla crisi del comparto creditizio; alla chiusura di fabbriche e alla desertificazione industriale del territorio, con profitti milionari per i fondi di investimento predatori e disoccupazione per i lavoratori". "La nostra ricetta è la sovranità. Sovranità è volere una patria e dei territori finalmente indipendenti dagli interessi dei monopolisti e dei mercanti d’armi. È la scelta di spendere per il welfare, per la scuola e per la sanità marchigiana, non per gli 800 miliardi del riarmo votato unitamente da PD e FDI”, ha concluso Rizzo, leader di Democrazia Sovrana e Popolare, impegnato per Bolletta Presidente e candidato nella circoscrizione di Pesaro. Nel corso della serata sono stati presentati i candidati del Fermano per DSP: Claudio Bolletta Presidente, Marianella Fioravanti (capolista) e Massimiliano Mora.

26/09/2025 14:40
Da San Benedetto a Pesaro (passando per Civitanova): Ricci chiude la campagna in treno

Da San Benedetto a Pesaro (passando per Civitanova): Ricci chiude la campagna in treno

Ultima iniziativa elettorale in grande stile per Matteo Ricci, europarlamentare del PD e candidato alla presidenza della Regione Marche. Il 26 settembre Ricci percorrerà la regione in treno, provincia dopo provincia, in quella che lui stesso definisce “un viaggio verso la vittoria”. La partenza è prevista alle 12:00 dalla stazione di San Benedetto del Tronto, seguita da tappe a Civitanova Marche-Montegranaro (13:30), Falconara (15:30) e conclusione a Pesaro (18:15). “Venerdì 26 settembre ci sposteremo in treno attraverso tutte le province marchigiane, per ascoltare i pendolari, gli studenti e i lavoratori, e confrontarci sui temi del trasporto pubblico e della mobilità”, spiega Ricci. “Racconteremo le nostre proposte stazione dopo stazione, per portare un cambio di Marche anche nei trasporti. Uniti per la vittoria, ridiamo speranza ai marchigiani e cambiamo le Marche insieme”. Prima dell’ultima tappa elettorale, giovedì 25 settembre alle 19:00, Matteo Ricci incontrerà i cittadini in Piazza Roma ad Ancona, insieme a Stefania Proietti e Alessandra Todde, con l’esibizione dei Modena City Ramblers.

24/09/2025 18:00
Ricci e la sfida impossibile: nelle Marche si decide il futuro dei dem

Ricci e la sfida impossibile: nelle Marche si decide il futuro dei dem

Eravamo rimasti alle Marche “Ohio d’Italia”, oggi s'inizia a guardare alle Marche come la “piccola Waterloo del PD”. Quella che, dalle parti di Matteo Ricci, doveva rappresentare la regione start dell’ascesa del Campo Largo, rischia di rivelarsi fatale per gli equilibri interni di un partito che “galleggia” intorno al 20% dei consensi. Benvenuti nelle Marche, assurte agli onori delle cronache nazionali per rappresentare il grimaldello con cui scassinare il centrodestra dell'epoca Meloni. Le eccezioni di Genova e dell’Umbria avevano illuso il partito della Schlein della felice intuizione dell’alleanza con Conte ed il duo degli inseparabili Bonelli-Fratoianni. Ma nelle Marche si gioca un’altra partita, e questo non è stato colto dagli uffici romani di un PD che conferma la sua distanza dalle “cose di casa nostra”. A molti esponenti "centristi" è piaciuta di più la mossa di Calenda, scettico su un campo troppo largo per essere vero. Ricci, dal canto suo, si è distinto per una campagna movimentista, dalla bici al marchigiano dietro la porta, fino ai comizi d’amore, dove però sono emersi più insulti che carezze, appena sufficienti a scaldare i cuori degli astanti. La battaglia si è trasferita nelle piazze, dove i due schieramenti hanno radunato le truppe di sostenitori per ingaggiare una disputa sui numeri. Le mille persone in spiaggia per il Ricci agostano non sono state più bissate dagli eventi targati PD che si sono succeduti di lì a poco. Di contro, Acquaroli può vantare le 3mila persone a Pesaro e le oltre 2mila in piazza ad Ascoli, ma anche Baldelli non ha scherzato con le oltre mille in quel di Pergola. Bonaccini, Salis, Gori, Boschi, Serracchiani scaldano davvero poco, e non hanno conquistato la leadership tematica nelle faccende di casa nostra. Da Bologna, Genova, Bergamo, Firenze e Udine è un po' difficile capire quali siano le questioni marchigiane più "calde" ed entrare nel merito di temi chiave come infrastrutture, sanità e sviluppo. Più facile tuffarsi nelle promesse tipo “soldi per le giovani coppie", “asili gratis per le mamme”, “pullman gratis per gli studenti”, e così via. Senza specificare poi chi dovrà pagare queste regalie e con quali risorse. Eccoci dunque all’ultima settimana “santa” di campagna elettorale. Ricci gira oggi in giacca e cravatta, stile proto-Governatore, bazzica anche i comuni più piccoli dell'entroterra per intascare qualche consenso in più, dando l'impressione però che abbia prodotto il massimo della spinta possibile per una rimonta al limite dell’impossibile. Di probabile, in caso di sconfitta, c’è il “redde rationem” in casa PD. Mugugni su Bonaccini troppo appiattito sull’eccessivo baricentro della Schlein verso gli estremi; l’area centrista dei dem, con Gentiloni in testa, dubita che questo PD rappresenti una vera alternativa alla Meloni; lo stesso Franceschini, sembra quello che osserva il fiume dall’alto in attesa di veder passare il cadavere. E Ricci? Con un'eventuale sconfitta il suo destino sembra segnato: parcheggio a Bruxelles e buona pace per la sua ambizione di scalare la vetta della segreteria nazionale. In casa PD qualcuno è già pronto a voltare pagina. Anzi, a stracciare il libro di chi ha confuso il progressismo con l’estremismo, rivelandosi incapace di creare un’alternativa credibile al centrodestra. Mancano più o meno 100 ore all’esito nell’Ohio d’Italia, un'elezione che, a questo punto, potrebbe rivelarsi l'Ohio dell'attuale classe dirigente del PD.

22/09/2025 11:12
Come il governo parla alla "pancia" dei cittadini (e viceversa): il comizio di Ancona negli scatti di Guido Picchio (FOTO e VIDEO)

Come il governo parla alla "pancia" dei cittadini (e viceversa): il comizio di Ancona negli scatti di Guido Picchio (FOTO e VIDEO)

“Dicono che Acquaroli non sia bravo nella comunicazione. Fidatevi più di un politico più bravo nel fare che nel parlare”. Con queste parole la premier Giorgia Meloni ha lanciato dal palco di Piazza Roma uno dei messaggi più forti della serata, durante l’evento di punta della campagna elettorale del centrodestra a sostegno della candidatura di Francesco Acquaroli alla presidenza della Regione Marche (LEGGI QUI). Nell’era dei social, la comunicazione politica passa sempre più da video brevi, slogan e post capaci di raggiungere in tempo reale milioni di utenti. Ma un comizio resta il terreno più autentico: il contatto diretto con la piazza, senza filtri. E ad Ancona, tra flash e applausi, il nostro direttore Guido Picchio, nonché fotoreporter, ha immortalato con i suoi scatti le espressioni più emblematiche dei protagonisti, che raccontano meglio di tante parole il tono e l’intensità dell’evento. Nle suo intervento Acquaroli ha scelto un avvio “soft”, con dati e risultati concreti dell’operato di governo a fare da apripista al suo discorso. Poi, progressivamente, ha alzato i decibel fino a concludere con un appello deciso: “Cogliete la straordinaria opportunità del 28 e 29 settembre, per completare riforme attese da dieci anni e portare al termine il lavoro iniziato cinque anni fa”. Un profilo che i cittadini presenti in piazza riconoscono e apprezzano: “Caratterialmente un po’ mite. Parla poco ma lavora molto”, dice una signora. “Umano, preparato, molto corretto”, aggiunge un’amica, ricordando il suo impegno in situazioni di forte disagio nell’entroterra anconetano. Un giudizio che di fatto anticipa e conferma le parole della Meloni. La premier, al contrario, non lascia spazio a interpretazioni. Si presenta sul palco accolta dal coro “Giorgia, Giorgia”, mimando un piccolo balletto che strappa applausi e sorrisi alla piazza.  La sua comunicazione è carismatica, fortemente gestuale, carica di pathos. Rivendica il ruolo dell’Italia in Europa – “arrancavamo in fondo alla fila, ora siamo noi a dettare il passo” – e non risparmia toni duri contro gli avversari, salvo poi stemperare con battute e selfie dal palco che accorciano la distanza con il pubblico. “Giorgia è una grande, Giorgia For Ever”, dichiarano nelle nostre interviste, segno tangibile di un rapporto diretto che si alimenta nella piazza. Toni più istituzionali per il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, che alterna richiami alla piazza – “Libertà, Libertà” scandito a gran voce – a riferimenti alla figura di Silvio Berlusconi, il fondatore di Forza Italia, capace ancora di accendere gli animi con la sola evocazione del suo nome. Sul conflitto in Medio Oriente resta cauto, ribadendo la condanna ad Hamas ma anche la critica alle azioni dell’esercito israeliano. La diplomazia resta la sua cifra, confermata anche davanti alla piazza di Ancona. Infine, Matteo Salvini. Si presenta sul palco tra cori da stadio, “Matteo, Matteo”, e ringraziamenti con le mani giunte. Il suo discorso è scandito da attacchi al centrosinistra e a Ricci, avversario diretto di Acquaroli: “Fatevi sentire per Ricci che pensava di vincere queste elezioni”. Dice di non volere parlare delle indagini della magistratura sul candidato di centrosinistra, ma di fatto ne parla. Non manca il tema sicurezza – “ancora troppi balordi in giro, rimandiamoli a casa loro” – marchio di fabbrica del leader leghista. Immancabile il riferimento al ponte sullo Stretto, “il più importante al mondo”. Poi un momento di raccoglimento: Salvini ricorda l’attivista americano Charlie Kirk, ucciso durante un dibattito pubblico, e invita la piazza a un minuto di silenzio prima di chiudere con un appello al voto per Acquaroli. Dal pragmatismo di Acquaroli alla grinta di Meloni, passando per l’equilibrio di Tajani e la provocazione di Salvini, il comizio di Ancona ha mostrato come la comunicazione dei leader politici sia sempre più centrale per rafforzare identità, consenso e fiducia. I social restano il megafono quotidiano, ma la piazza – con le sue sensazioni, cori e applausi – rimane il banco di prova più autentico della politica italiana. La Photogallery Completa di Guido Picchio

18/09/2025 13:50
Incidente sul lavoro: operaio agricolo trasferito d'urgenza a Torrette

Incidente sul lavoro: operaio agricolo trasferito d'urgenza a Torrette

Incidente sul lavoro questa mattina a Fermo. Intorno alle 10:30, i vigili del fuoco sono intervenuti in contrada Montone per soccorrere un operaio agricolo di circa 40 anni rimasto incastrato sotto un motocoltivatore. Una squadra del locale Comando ha raggiunto rapidamente il luogo dell'incidente e, utilizzando attrezzature specifiche, è riuscita a liberare l'uomo. Le sue condizioni sono state subito valutate dal personale sanitario del 118, presente sul posto per prestare le prime cure. A causa delle ferite riportate dal paziente, i sanitari hanno ritenuto necessario allertare l'elisoccorso, che ha provveduto al trasporto d'urgenza dell'operaio all'ospedale regionale di Torrette, ad Ancona, per ulteriori accertamenti e cure.

18/09/2025 12:20
Regionali, folla in piazza a Pesaro per Ricci, Schlein e Bonaccini

Regionali, folla in piazza a Pesaro per Ricci, Schlein e Bonaccini

Migliaia di persone, una piazza strapiena. Così viene accolto a Pesaro, Matteo Ricci, europarlamentare PD e candidato alla presidenza della Regione Marche, assieme alla segretaria nazionale PD, Elly Schlein, al presidente nazionale PD, Stefano Bonaccini, e ai candidati dell’Alleanza del Cambiamento. “Fino alla Vittoria. Sta crescendo un'onda, giorno dopo giorno, che ci porterà a vincere il 28 e il 29 settembre. Questa piazza è la dimostrazione che i marchigiani vogliono cambiare, vogliono uscire dalla mediocrità di questi anni e vogliono ridare una speranza alla nostra regione", dichiara Ricci. "Dobbiamo investire sulla sanità pubblica, perché in questi cinque anni la sanità è peggiorata drammaticamente, l'economia marchigiana è ferma per cui dobbiamo aiutare le nostre imprese, e dobbiamo tenere qui i nostri ragazzi perché abbiamo bisogno di loro per il futuro delleMarche", prosegue Ricci. "Dobbiamo ridare una speranza a tutti. Questa è la campagna che stiamo facendo, giorno dopo giorno, fino alla vittoria, per cambiare le Marche ad avere finalmente una regione protagonista e conosciuta in Europa”, conclude.

17/09/2025 22:17
Piazza Roma gremita per il centrodestra: Meloni, Salvini e Tajani ad Ancona per sostenere Acquaroli (FOTO)

Piazza Roma gremita per il centrodestra: Meloni, Salvini e Tajani ad Ancona per sostenere Acquaroli (FOTO)

ANCONA – Piazza Roma si è riempita già dalle prime ore del pomeriggio di mercoledì 17 settembre per quello che è stato il momento clou della campagna elettorale del centrodestra nelle Marche. Sul palco, al fianco del candidato presidente e governatore uscente Francesco Acquaroli, sono arrivati i vertici della coalizione: il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. A fare gli onori di casa il sindaco di Ancona, Daniele Silvetti, che ha ricordato come “una piazza così mi fa venire in mente il maggio 2023, quando le Marche decisero di cambiare il proprio destino”, e non ha mancato di sottolineare la giornata speciale, coincidente con il suo compleanno. Dopo i saluti istituzionali, hanno preso la parola i rappresentanti delle liste che sostengono Acquaroli. Giacomo Rossi (Civici Marche) ha rivendicato il ruolo del movimento come “il più grande della regione”, invitando a “non tornare nelle buie e sinistre tenebre” e riconoscendo al governatore di aver riportato le Marche “al centro dell’azione politica nazionale”. Arnaldo Giorgi (I Marchigiani per Acquaroli) ha ricordato la recente nascita del gruppo, “per valorizzare ciò che è stato fatto per migliorare la vita dei marchigiani”. A seguire, l’intervento del segretario nazionale Udc Antonio De Poli, che ha ricordato le “70 pagine di programma, con centinaia di opere realizzate: non parole ma fatti”. Il presidente nazionale di Noi Moderati Maurizio Lupi ha invece insistito sul tema della visione unitaria del centrodestra: “Da oltre 30 anni lavoriamo per cambiare l’Italia. Oggi le Marche hanno già raccolto risultati importanti – dall’aeroporto rilanciato alla crescita del Pil – ma serve un nuovo patto per completare le riforme”. Accolto dal coro “Francesco, Francesco”, è salito poi sul palco Acquaroli. Il presidente uscente ha rivendicato i risultati del quinquennio: “Siamo la prima regione in Italia per utilizzo dei fondi sociali europei, sopra la media nazionale per occupazione giovanile e femminile, e la seconda per crescita del Pil. Cinque anni fa eravamo tra le ultime, oggi i numeri parlano chiaro”. Sul turismo ha sottolineato: “Abbiamo registrato oltre un milione e 300mila presenze in più ogni anno. Le Marche meritano sviluppo e competitività”. Poi l’affondo: “Chi ci dà lezioni oggi sono gli stessi che dieci anni fa, quando falliva Banca Marche, hanno girato la faccia dall’altra parte. Il 28 e 29 settembre tocca a voi darci la spinta per completare questo lavoro”. A salire poi sul palco il ministro degli esteri Antonio Tajani. Il segretario di Forza Italia ha insistito su infrastrutture ed economia: “Abbiamo voluto che Marche e Umbria entrassero nella ZES unica, per dare alle imprese nuove opportunità di crescita. Stiamo lavorando per la Freccia Rossa e collegamenti moderni. Nessuna impresa sarà lasciata sola". Tajani ha rivendicato l’impegno del governo per il ceto medio: “Meno tasse per tutelare la spina dorsale del Paese, che non deve trasformarsi in ceto povero”. E ha lanciato un attacco al centrosinistra: “Si è sciolto come neve al sole. Oggi c’è solo la sinistra estremista di Schlein e Conte. Noi siamo il centro del centrodestra, e difendiamo libertà e moderazione”. Da ministro degli Esteri, ha affrontato anche i temi di politica internazionale, con un riferimento al conflitto in Medio Oriente: “Non siamo complici di nessun genocidio e di nessun crimine. Vogliamo difendere il diritto della Palestina a rimanere dov’è, ma non siamo alleati con Hamas, che è soltanto un’organizzazione terroristica. Condanniamo quello che fa Hamas, ma non siamo d’accordo con le azioni dell’esercito israeliano”. Dopo Tajani, è stato il turno di Matteo Slavini. Il leader della Lega ha ricordato le ultime opere inaugurate: “Sono stato a Jesi per aprire il nuovo Interporto delle Marche. Stiamo progettando un ponte che sarà il primo al mondo. C’è chi parla e chi fa: noi lavoriamo”. Sul tema della sicurezza e immigrazione ha ribadito: “Ancora troppi balordi in giro, troppi immigrati irregolari che devono tornare velocemente a casa loro”. E sulle elezioni: “Non vinceremo perché il candidato del centrosinistra è indagato, ma perché i marchigiani sanno chi lavora meglio”.  A chiudere il comizio il presidente del consiglio Giorgia Meloni. La premier ha ripercorso i risultati ottenuti: “Cinque anni fa le Marche erano una regione in declino. Oggi hanno basi solide: infrastrutture, sanità, ricostruzione. Sono tra le più virtuose d’Italia. Le Marche sono tornate a farsi valere”. Sulla comunicazione politica ha lanciato un messaggio chiaro: “Dicono che Acquaroli non sia bravo a comunicare. Fidatevi di un politico più bravo a fare che a parlare”. Meloni ha anche difeso le scelte del governo: “In Italia si entra solo legalmente. Non saranno gli scafisti a decidere chi può venire a casa nostra”. E ancora: “Ci vuole coraggio a parlare di salario minimo: in dieci anni di governo, se fosse stata la soluzione, avrebbero potuto farlo loro”. Infine l’appello finale alla piazza: “Abbiamo invertito la rotta, ma ora servono tutte le energie per questi ultimi dieci giorni. Mettetecela tutta”. Il comizio si è chiuso con l’Inno di Mameli, intonato da una folla gremita che ha accompagnato con bandiere e applausi la conclusione della giornata. (Foto Guido Picchio)

17/09/2025 21:01
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