L’amministrazione comunale di Camerino ha affisso, nella mattinata di oggi, uno striscione raffigurante una dottoressa che culla lo stivale italico con la scritta: “Siamo nelle vostre mani, siete nei nostri cuori: Grazie”.
È l’immagine dell’illustratore Franco Rivolli, diventata simbolo della lotta del Paese all’epidemia, ed è stata posizionata alle porte dell’ospedale camerte, il primo in Provincia a diventare Covid Hospital.
“Un messaggio per il personale sanitario e i volontari che stanno lavorando instancabilmente: Grazie”. Così il primo cittadino di Camerino, Sandro Sborgia, ha spiegato il gesto.
Il Gores ha comunicato, attraverso il quotidiano aggiornamento delle ore 12:00, la provenienza provinciale degli 899 casi positivi riscontrati in Regione Marche sino al 14 marzo (leggi qui). Sono 591 i contagiati in provincia di Pesaro-Urbino, 215 in provincia di Ancona, 58 in provincia di Macerata (10 in più rispetto a ieri), 22 in provincia di Fermo.
Tra gli 899 casi positivi, per 449 si è reso necessario il ricovero nelle strutture sanitarie regionali. Sono complessivamente 93 i pazienti in terapia intensiva (18 a Camerino, 4 a Civitanova Marche). Nel nosocomio di Camerino sono ospitati, in totale, 72 pazienti affetti da Covid-19; 5 quelli ospitati nell'ospedale di Civitanova Marche e 2 quelli ospitati a Macerata.
Gli operatori sanitari che si trovano in isolamento domiciliare sono complessivamente 351.
Di seguito i dati dettagliati sulla situazione emergenziale della regione Marche:
L’Università di Camerino ha attivato già da molti anni una piattaforma di e-learning, che tra gli altri eroga corsi a pagamento, in particolare per la Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute, per venire incontro alle esigenze degli studenti lavoratori, di chi non può frequentare, oltre che degli studenti che intendono avvalersi delle metodologie dell’e-learning e dei supporti multimediali per approfondimenti o ripassi.
In questo particolare momento il Rettore Claudio Pettinari, in accordo con il Direttore della Scuola professor Francesco Amenta e con il Delegato per l’e-learning professor Andrea Perali, ha voluto che tale opportunità fosse estesa gratuitamente a tutti gli studenti di tutti i corsi di studio della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute.
“Abbiamo voluto dare alle nostre studentesse ed ai nostri studenti questa ulteriore opportunità – ha sottolineato il Rettore Pettinari – con l’obiettivo di fornire loro materiale didattico multimediale aggiuntivo, predisposto dai nostri docenti titolari dei rispettivi corsi e già disponibile nella piattaforma. L’accesso alla piattaforma sarà gratuito fino al prossimo mese di giugno”.
Una ulteriore opportunità, dunque, che Unicam ha voluto offrire alle studentesse ed agli studenti, in questa occasione in particolare a quelli della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute, per superare questo momento di difficoltà nel miglior modo possibile.
In questo momento così delicato e complesso di emergenza sanitaria nazionale, che produrrà inevitabilmente serie conseguenze economiche e sociali per l’intero Paese, Fondazione Carima si mette a disposizione del territorio maceratese.
L’evoluzione della situazione epidemiologica, che ha evidenti risvolti di ordine sanitario, sociale ed economico, sta mettendo a dura prova il sistema sanitario nazionale e, più in generale, il welfare sociale, nazionale e locale.
“Il sistema sanitario della nostra provincia è di grande livello – dichiara la Presidente Rosaria Del Balzo Ruiti - e sta operando uno sforzo straordinario per affrontare l’emergenza del coronavirus; il personale medico e sanitario, impegnato in una battaglia senza sosta combattuta in condizioni spesso proibitive e mettendo a rischio la propria salute, ha bisogno del pieno sostegno e della massima collaborazione da parte di tutte le Istituzioni del territorio”.
Con una delibera di grande civiltà, presa d’urgenza dal Consiglio di Amministrazione, con la piena condivisione di tutti gli organi, è stata accolta la richiesta della Direzione ASUR Marche – Area Vasta 3 di Macerata di donare, al Presidio Ospedaliero di Camerino, un ecotomografo di alta fascia, del valore commerciale di oltre 60mila Euro, per fronteggiare le molteplici e sopraggiunte necessità conseguenti al diffondersi del coronavirus; il macchinario è stato già consegnato all’Unità operativa di Diagnostica per immagini del primo Covid-Hospital Provinciale.
“In una situazione di grande difficoltà – prosegue la Presidente Del Balzo Ruiti - abbiamo avvertito con forza l’esigenza di dare alla popolazione una risposta rapida ed efficace per contrastare l’emergenza epidemiologica in atto, concertando l’intervento con la Direzione Asur Marche AV3 come facciamo ormai da anni in ambito sanitario. Non mancheremo, inoltre, di essere vicini agli Enti non profit che a vario titolo stanno collaborando mettendo in campo misure straordinarie per mitigare gli effetti del virus. La Fondazione Carima c’è e ancora una volta intende dimostrare la propria vicinanza alla sua comunità di appartenenza”.
“È un messaggio di generosità, concretezza e unione quello che arriva dalla Fondazione Carima – dichiara il Direttore dell’Asur Marche-Area Vasta 3 Alessandro Maccioni – ma è anche l’ennesima conferma di un rapporto di massima collaborazione che ci ha permesso negli ultimi anni di realizzare interventi mirati di costante innovazione dei presidi terapeutici e diagnostici a disposizione dei cittadini. Donazione che va anche ad incoraggiare le azioni che la Regione, l'ASUR e l'Area Vasta 3 hanno intrapreso in questo momento di massima emergenza”.
A seguito dell’aggravarsi dell’epidemia da COVID-19 e del moltiplicarsi dei bisogni assistenziali sul territorio regionale, la giunta regionale ha approvato questa mattina una integrazione al piano di organizzazione della sanità della Regione Marche.
Ospedali Non Covid-19
Vengono dedicati esclusivamente ai pazienti NON COVID-19 gli stabilimenti ospedalieri di Urbino, Fano, Fabriano, specifiche aree operative dell’AO Riuniti di Ancona e della struttura di Macerata, Amandola e Ascoli Piceno.
Le strutture sono finalizzate a garantire le risposte ai bisogni sanitari tempo-dipendenti e, in ogni caso, a tutte le attività rivolte a pazienti COVID-19 negativi, non procrastinabili per motivazioni cliniche (es. cardio-vascolari, cerebro-vascolari, traumatologici, oncologici indifferibili, etc.).
Tutte le restanti strutture ospedaliere pubbliche del servizio sanitario regionale sono tenute a garantire le necessarie attività assistenziali rivolte ai pazienti COVID-19 positivi.
Il Punto Nascita della struttura ospedaliera di Civitanova Marche (PU AV3) garantirà percorsi sicuri ed isolati, oltre a supporto specialistico infettivologico, dedicati alle donne in gravidanza, positive per COVID-19, che necessitano di ricovero in ambiente ostetrico-ginecologico.
Sospensione prestazioni “D”, “P” e Malus
Gli Enti del servizio sanitario regionale sono tenuti a garantire esclusivamente le attività improcrastinabili, concentrandole in sessioni dedicate con percorsi esclusivi e sicuri dal punto di vista epidemiologico e, dove possibile, a sospendere temporaneamente e rinviare le attività assistenziali programmate. Resta confermato il mantenimento di tutte le attività d’urgenza con priorità di ricovero di tipo “A”.
E’ sospesa l’attività specialistica ambulatoriale istituzionale, tranne che per le prestazioni con classe di priorità “U” e “B” e per le prestazioni di controllo non differibili. Le prestazioni con classe di priorità “D” e “P” e quelle prenotate in regime di libera professione intramuraria saranno riprogrammate.
Al fine di evitare situazioni di congestione e promiscuità, che possono portare alla diffusione di malattie a trasmissione aerea, anche gli accessi ai punti prelievo devono avvenire solo previa prenotazione. Questa disposizione non si applica alle richieste in urgenza o per le seguenti categorie di pazienti: soggetti in terapia anticoagulante orale, soggetti con malattia rara, oncologici, donne in gravidanza, bambini di età inferiore a 14 anni, ai quali sarà sempre garantito l’accesso diretto, assicurando in ogni caso il mantenimento delle condizioni di sicurezza.
La delibera dispone anche la sospensione temporanea delle procedure inerenti il Malus, per il periodo di durata dell’emergenza epidemica.
Ulteriori laboratori per l’esame dei tamponi
La delibera ha inoltre stabilito che, mantenendo il laboratorio di riferimento regionale dell’AOU Ospedali Riuniti di Ancona per la diagnosi molecolare del Coronavirus, riconosciuto come pienamente affidabile dall’Istituto Superiore di Sanità (concordanza 100%), si demanda agli enti del Servizio sanitario regionale la possibilità di dotarsi autonomamente di analizzatori per test COVID-19, sempre nel rispetto degli standard di qualità stabiliti dai riferimenti nazionali vigenti.
In ogni caso, sarà obbligatorio provvedere all’immediato inserimento dell’esito dell’indagine (positivo/negativo) nel sistema informativo in uso presso il laboratorio, collegato alla nuova piattaforma regionale. Sarà inoltre necessario l’invio del campione all’Isituto Superiore di Sanità per una conferma diagnostica.
Personale sanitario in quarantena attiva
Sono state fornite le linee di indirizzo per favorire la riammissione in servizio degli operatori asintomatici, attualmente in isolamento domiciliare fiduciario (circa 300). Tali linee sono state discusse con i sindacati del comparto, precisando che gli operatori potranno rientrare al lavoro, opportunamente protetti, come da indicazioni fornite dalle Direzioni Generali degli Enti e delle Direzioni delle strutture private regionali sul corretto uso dei DPI.
Tramite un comunicato ufficiale il Nursind, sindacato degli infermieri, ha voluto replicare alle dichiarazioni fatte in settimana dal direttore dell' Area Vasta 3 Alessandro Maccioni (leggi qui) dove sosteneva che l'arrivo dei pazienti in intensiva, presso l'ospedale di Camerino, era stato preceduto da un adeguata informazione al personale medico e paramedico.
Ecco il testo integrale della replica a firma del Nursind:
"Non è il momento delle polemiche ma di collaborare e gli operatori lo sanno bene, tutti consapevoli della situazione delicata e d’emergenza. Come NURSIND ci siamo limitati a riportare quanto i lavoratori stessi esposti in prima linea ci hanno riferito. Chiediamo solo di essere coinvolti , ascoltati e soprattutto di avere gli idonei presidi di protezione a tutela della nostra salute evitando ulteriore diffusione.I cittadini fanno sentire il loro sostegno e vicinanza ma oltre a questo abbiamo bisogno di presidi adeguati.
I messaggi della mancanza di presidi adeguati ci arriva da svariati ambiti lavorativi. Siamo soddisfatti che la richiesta fatta come Nursind di un container pre-traige sia stata accolta, come apprezziamo il potenziamento del personale infermieristico, medico ed OSS nella struttura di Camerino.Consapevoli che solo con azioni tempestive ed uniti si sconfiggerà questo virus, a nome di tanti infermieri ma penso di tutti i dipendenti, mi sento di dire che abbiamo bisogno del sostegno e della vicinanza di tutte le istituzione preposte.
Non vogliamo fare gli eroi ma solo fare il lavoro da professionisti quali siamo, con le competenze e la professionalità che stiamo dimostrando mettendo l’utenza al centro della sanità"
E' stato attivato il Coc (centro operativo comunale) a Camerino per la gestione dell'emergenza in maniera coordinata con tutti i vari organi. Sono in programma diverse riunioni per aggiornare una situazione che è in continua evoluzione.
A tal proposito il sindaco Sandro Sborgia intende rivolgere un particolare pensiero agli operatori sanitari: "A tutto il personale sanitario che opera senza sosta all’interno del nostro ospedale, alle loro famiglie, la comunità camerte esprime tutto il suo apprezzamento e la sua vicinanza. L’Amministrazione comunale segue costantemente la situazione ed è in contatto con personale e autorità sanitarie per rappresentare ogni situazione di criticità. E' una fase delicata che richiama ognuno di noi al senso di responsabilità. E’ importante attenersi nella maniera più scrupolosa alle disposizioni ministeriali e soprattutto si eviti, per quanto possibile, di uscire di casa. La nostra popolazione è composta da un'elevata percentuale di anziani per cui abbiamo anche predisposto un numero di riferimento comunale (3666582674) per rispondere a domande o necessità. Nelle prossime ore sarà anche comunicata una lista completa degli esercizi commerciali che hanno predisposto la consegna di generi di prima necessità (alimenti e farmaci) direttamente a domicilio”.
L’Amministrazione comunale è in contatto con il capo della Protezione civile e commissario straordinario per l'emergenza “Coronavirus” Angelo Borrelli il quale ha comunicato, su esplicita richiesta, che risulta in corso la predisposizione del provvedimento che proroga il termine di scadenza delle richieste di Contributo di Autonoma Sistemazione:
"Ci siamo mossi da subito anche in questa direzione - spiega il Sindaco Sandro Sborgia - Angelo Borrelli si è immediatamente dimostrato disponibile e ci ha assicurato che si sta preparando un provvedimento di proroga proprio in tal senso. Nelle scorse ore, grazie al senso di responsabilità e del dovere dei dipendenti comunali, è stato possibile predisporre un servizio di risposta alle esigenze della popolazione attraverso il contatto telefonico e telematico. In questa fase tanto delicata è fondamentale la sinergia fra settori e la grande collaborazione di tanti volontari sia del gruppo comunale di Protezione civile, ma anche del volontariato in generale. Uniti, nonostante le difficoltà e le preoccupazioni, supereremo questo momento difficile che ancora una volta ci mette a dura prova.” conclude Sborgia.
Dopo le disposizioni ministeriali odierne è stata chiusa al pubblico, quindi alle visite esterne, anche la casa di riposo di Camerino “Casa Amica”: “Nei giorni scorsi abbiamo provveduto a mettere a disposizioni dei dispenser nei diversi luoghi dell’edificio, adoperando delle restrizioni, man mano che la situazione si stava evolvendo – spiega presidente della Fondazione Casa Amica che gestisce la casa di riposo – Essendo prioritaria la salute dei nostri ospiti e alla luce delle nuove disposizioni, si sono rese necessarie le ultime restrizioni”.
Anche alla Scuola di Architettura e Design dell’Università di Camerino con sede ad Ascoli Piceno non si fermano le sedute di laurea: al tempo del coronavirus, infatti, la laurea è online.
È in modalità telematica, attraverso il sistema di videoconferenza Cisco Webex attivato da Unicam per far fronte alle difficoltà causate dal sisma del 2016 ed ora reso disponibile per tutte le sedi ed i corsi di laurea dell’Ateneo, che si è tenuta stamattina la seduta di laurea per 32 laureande e laureandi dei corsi di laurea in Scienze dell’Architettura ed in Disegno Industriale ed Ambientale.
Collegati da casa, dai loro alloggi, da molte regioni d'Italia, hanno così potuto discutere le loro tesi di laurea ed essere proclamati dottoresse e dottori dalle Commissioni appositamente costituite.
“In pochissimo tempo, grazie all’ausilio delle infrastrutture informatiche che già Unicam ha in dotazione, lavorando incessantemente, in ottemperanza alle normative del Governo ed alle indicazioni del Ministro Manfredi – ha sottolineato il Rettore Pettinari - siamo riusciti a dare alle nostre studentesse ed ai nostri studenti, nei giorni scorsi per i corsi di laurea della Scuola del Farmaco e dei prodotti della Salute ed oggi per quelli della Scuola di Architettura e Design, l’opportunità di conseguire il titolo di studio, senza dover aspettare ancora e creare ulteriori disagi. Chiedo a tutti loro di interpretare questo periodo come una diversa modalità di usufruire dei servizi e delle attività didattiche che Unicam non ha mai smesso di erogare: la salute, il benessere e la formazione delle nostre studentesse e dei nostri studenti sono la nostra priorità, sempre. Voi siete il presente del nostro futuro: proseguiamo insieme a lavorare, affinché possa essere bellissimo. E sarà così”.
“Vista l’eccezionalità del momento, ho chiesto a tutti, docenti, studenti e personale tecnico ed Amministrativo della Scuola – ha aggiunto il Direttore della Scuola di Architettura e Design prof. Giuseppe Losco – la massima collaborazione e con orgoglio posso dire che così è stato e siamo riusciti a raggiungere questo importante risultato. Nella speranza di riuscire a tornare al più presto alla normalità, sottolineo che le lezioni per i corsi di laurea della nostra Scuola avranno avvio esclusivamente in modalità il prossimo 16 marzo”.
“La CISL FP Marche – Area Sindacale di Macerata – non può che esternare tutta la sua irritazione per come è stata gestita la situazione dell’Ospedale di Camerino.
Pur comprendendo la gravità dell’avanzare dell’infezione, la CISL FP chiede rispetto per una popolazione già duramente colpita e per il gruppo professionale sanitario, Tecnico ed Amministrativo che opera o operava presso il nosocomio camerte. Nel modo di agire della Direzione di Area Vasta 3, non si sono riscontrate né la prima né la seconda condizione”. Così il sindacato esprime la propria contrarietà riguardo la scelta di utilizzare l’ospedale di Camerino come presidio per i casi di Coronavirus nell’Area Vasta del Maceratese.
“Come un fulmine a ciel sereno – continua il sindacato - i dipendenti dell’ospedale di Camerino si sono trovati, nel giro di poche ore, a dover gestire il trasferimento dei degenti ivi ricoverati e la presa in carico già in tarda serata, di malati positivi al coronavirus trasferiti da altri presidi marchigiani. Tutto ciò, è avvenuto senza direttive precise, con percorsi improvvisati e con scarsissimi dispositivi di protezione che a tutt’oggi arrivano a singhiozzo. Il personale si e sentito abbandonato da chi invece l’avrebbe dovuto tutelare. Importante era dare una risposta alla grave emergenza che sta vivendo il nostro Paese ma in questo modo si è messo a rischio la salute dei tanti operatori coinvolti.
Improvvisamente e senza alcun raccordo con la popolazione si è stravolta la vita di un’intera comunità già fortemente provata dal terremoto. Un presidio non più fruibile da tutti , dipendenti trasferiti per esigenze di servizio presso altre strutture ospedaliere, una struttura Covid 19 tutta da “creare” (e non improvvisare,.sempre nel giro di poche ore.
Qualcuno ha parlato e scritto di “eroi” per definire gli Operatori Sanitari in lotta con il Covid 19, forse utilizzando un termine inappropriato, ma nel caso di Camerino è stato necessario essere “supereroi” per portare a termine un immane lavoro non coordinato e non concordato. Ancora una volta infermieri ed OSS hanno dovuto trasformarsi in scaricatori e trasportatori.
“Alla Direzione di Area Vasta 3, intendiamo ricordare come CISL FP che i professionisti ed operatori non sono numeri da contare o caselline da riempire nei tabelloni dei turni. Al contrario sono dei professionisti con delle responsabilità medico-legali di cui rispondono direttamente ma soprattutto con un’etica. Vanno quindi rispettati per la loro professionalità e non usati anche in momenti di emergenza come quelli che si stanno affrontando, senza coinvolgerli prima. Per quanto è avvenuto all’Ospedale di Camerino, il rispetto nei confronti di questi operatori è venuto meno nella forma e nella sostanza. Come è stato ignorato ogni passaggio con la RSU in dispregio delle relazioni sindacali”, concludono.
Il direttore dell' Area Vasta 3 Alessandro Maccioni è tornato sulla questione relativa all'Ospedale di Camerino, replicando inoltre al Nursind, il sindacato deglli infermieri, che in un comunicato ufficiale lamentava il fatto che non ci sia stata un'adeguata formazione al Covid- hospitale (leggi qui il comunicato)
"L’arrivo dei pazienti in intensiva è stato preceduto da informazione al personale, formazione sui DPI e dotazioni adeguate alla gestione di più turni in sicurezza - spiega Maccioni - i primi pazienti sono arrivati in sede solo dopo 2 ore dell’arrivo dei dispositivi e il giorno seguente è stata ripetuta la formazione per più di 100 operatori, tutti i dispositivi sino ad oggi stati a disposizione anche del personale dei servizi di supporto. Sono stati distribuite le procedure di pulizia, santificazione, disinfezione, tutti gli operatori in servizio sono stati informati della trasformazione delle aree di degenza mediche, intensive e semiintensive.
Abbiamo bisogno di collaborazione di tutti, abbiamo parlato direttamente e ampiamente in tempo reale anche con tutte le sigle sindacali".
Si è tenuta nel primo pomeriggio di oggi una conferenza stampa urgente presso l'Aula Galileo della sede amministrativa di Piediripa dove il Direttore dell'Area Vasta 3 Alessandro Maccioni insieme al Governatore della Regione Marche Luca Ceriscioli hanno affrontato diversi temi riguardanti l'emergenza Coronavirus toccando in particolare i punti relativi alla riorganizzazione dell'ospedale Ospedale di Camerino e di tutti gli altri servizi territoriali.
Ad introdurre l'evento è stato Maccioni:" Ci tengo innanzitutto a ringraziare il Presidente Ceriscioli per la sua estrema disponibilità dimostrata verso il nostro territorio in un momento così delicato - sottolinea il direttore dell'Area Vasta 3 - considerata questa emergenza, come già saprete abbiamo in pochissimo tempo riorganizzato tutto l'Ospedale di Camerino dove, una volta evacuato, è stata attivato il Reparto di Rianimazione che è stato messo subito a disposizione dei nostri pazienti che stanno attraversando una fase molto critica tant'è che oggi questo ambulatorio è già pieno - e aggiunge - abbiamo altresì ospitato presso questa struttura anche 11 persone che hanno bisogno di altri tipi di assistenza, oltre ai 15 pazienti in rianimazione, e inoltre è stato compartimentato tutto l'ospedale per garantire la sicurezza sia degli operatori sanitari che dei cittadini"
"E' stata messa in atto una procedura per far si che la farmacia posta all'interno del presidio medico camerte, a cui i cittadini si rivolgono per quanto riguarda il reperimento dei farmaci H, segua un percorso diverso rispetto a quello dei farmaci necessari alla cura per il Coronavirus - una messa in sicurezza totale della struttura ma anche del personale medico - oltre a questo abbiamo attivato dei corsi di formazione per il personale medico e paramedico dove sono stati illustrati ad esempio i corretti comportamenti sul vestirsi, tant'è che sono stati acquistati degli armadietti nuovi ma anche camici ed altri indumenti utili"
Per quanto riguarda lo spostamento dei vari reparti Maccioni ha spiegato: "La Radiologia in questa fase è stata destinata al trattamento dei pazienti COVID-19 ma al contempo non è stato necessario spostare il Pronto Soccorso e questa secondo me è una cosa molto importante - sottolinea il Direttore- perché oltre a realizzare dei percorsi ben identificati per raggiungerlo, lo abbiamo dotato di un ecografo ad hoc e di un apparecchio radiografico portatile senza contare l'altro che abbiamo appena comprato".
"Dentro l'Ospedale attualmente non c'è un'attività ambulatoriale e per questo è stata presa la decisione di trasferire il punto prelievi e il TAO all'interno dei locali dell'AVIS che saranno a disposizione dell'utenza per due giorni a settimana - spiega Maccioni - per un mese abbiamo portato tutte le altre attività ambulatoriali a Matelica senza alcun tipo di riduzione, ci auguriamo ovviamente che sia una misura sufficiente ma se non dovrà esserlo provvederemo ad adottare altre soluzioni sempre nelle vicinanze"
"Tutto questo è stato pensato per riorganizzare il prima possibile la struttura ospedaliera e recare il meno difficoltà possibili ai cittadini di Camerino - sempre in tema di servizi - Segnalo inoltre che a Visso è stato riattivato il punto prelievi e nei paesi di Castelsantangelo e Ussita sarà attivata una guardia medica"
In conclusione: "Mi fa inoltre piacere che c'è una grande solidarietà da parte di tutto il territorio, come ad esempio la Cassa Edile di Macerata che ci ha donato un umidificatore attivo con generatore di flusso integrato, il quale domani sarà già a nostra disposizione, questo è un chiaro segnale che quello che stiamo facendo viene riconosciuto e così facendo sarà più facile dare una risposta positiva ai cittadini di Camerino"
A prendere la parola successivamente è stato il Presidente della Regione Marche: "Vorrei complimentarmi con il Direttore Maccioni e con il suoi collaboratori per il grande lavoro che stanno facendo - esordisce Ceriscioli - in questa situazione di emergenza e di tutto il piano sanitario approvato in giunta, l'unico tassello che è arrivato fino in fondo ed è addirittura saturato, è il presidio di Camerino mentre gli altri punti individuati stanno facendo solo dei primi passi. Questa è una battaglia dove lavoriamo giorno dopo giorno per farci trovare sempre pronti perché la rapidità d'espansione del Coronavirus è enorme.
"Proprio oggi ci è arrivata la comunicazione del contagio di una signora di 45 anni senza patologie pregresse - annuncia il governatore - e questo ci fa capire la dimensione di questa epidemia che ogni giorno vede il numero dei contagiati crescere"
"La struttura di Camerino è stata riorganizzata in maniera ottimale e con grande sensibilità ed attenzione aggiungerei, in una situazione dove è il tempo a mancare, questi cambiamenti devono essere portati avanti con grande determinazione. Stiamo aspettando che ci arrivino delle forniture da parte dello Stato che sono essenziali ma nel frattempo stiamo organizzando spazi, servizi e strutture in tutta la Regione. Oggi con la nuova circolare che abbiamo emanato sarà possibile fare un quarantena attiva quindi chi è a rischi contagio ma non presenta sintomi potrà continuare a lavorare tranquillamente con tutte le precauzioni del caso e questo ci permetterà di recuperare molto personale"
"E' vero che non c'è stato un ampio dibattito sulle ultime scelte fatte - chiosa Ceriscioli - ma questo non è il tempo di fare polemiche perché non sappiamo quando questa emergenza piegherà in quanto il quadro si fa sempre più grave e per questo l'appello lo facciamo anche a tutti i cittadini a rispettare le misure di contenimento affinché questa fase passi il più presto possibile con l'aiuto di tutti"
"Abbiamo bisogno della disponibilità di tutti e tant'è che oggi ho sentito l'associazione Aiop per la sanità privata marchigiana che ha messo a disposizione le lore loro strutture. Tutti quanti ci dobbiamo sentire responsabilizzati soprattutto i più giovani invitandoli a stare a casa che è il comportamento migliore"
Il Governatore ha concluso il suo intervento parlando del sisma: "Il governo non l'ha mai percepita come emergenza, la speranza ora è che si capisca che lo è e ci si comporti di conseguenza. Anche per il sisma servono provvedimenti immediati e non il codice degli appalti"
L'ultimo intervento della conferenza è stato quello del consigliere regionale Angelo Sciapichetti: " Noi ci siamo riuniti domenica scorsa con i sindaci del territorio e ci siamo lasciati con degli impegni ben precisi - dichiara Sciapichetti - annuncio già che tutte le apparecchiature che servono per fronteggiare questa emergenza rimarranno al presidio ospedaliero di Camerino. Capisco che alcune scelte possano sembrare impopolari e difficili da accettare ma sono necessarie per affrontare questa situazione di grande difficoltà, ci auguriamo che si concluda tutto il prima possibile e nel migliore dei modi. Questo è il tempo di prendersi delle responsabilità e la scelta di Camerino l'abbiamo fatta su una precisa base tecnica, continuando ad adottare tutte le direttive che il Gores ci comunicherà".
Unicam non si ferma e va a casa degli studenti, ma invita a rispettare le regole: "Unicam sta con te, ma tu stai a casa".
"La nostra comunicazione ha da sempre avuto un duplice ruolo: informare e formare. Dunque è naturale che, garantendo tutti i servizi ai nostri studenti, li invitiamo però a rispettare le regole", con queste parole il Rettore Pettinari ha commentato la campagna "Unicam sta con te, ma tu stai a casa", voluta per sottolineare il gran lavoro che l'Ateneo ha messo in campo per continuare a garantire a tutti gli studenti lezioni, esami e persino lauree in videoconferenza.
Gli studenti dunque non perderanno nessun giorno di lezione, ma Unicam vuole anche sensibilizzare le studentesse e gli studenti sulla necessità di rimanere a casa e di seguire tutte le indicazioni che vengono fornite, rispettando le regole.
E allora Rettore e Prorettore vicario in primis, seguiti da tutta la governance e da molti altri delegati e docenti, hanno deciso di metterci la faccia, pubblicando sui social piccole clip di dieci secondi per invitare a rimanere in casa, evidenziando la vicinanza di Unicam.
Perché se lo studente non può raggiungere Unicam, Unicam raggiunge lo studente, a patto che rispetti le regole.
Il sindacato infermieristico Nursind di Macerata è in agitazione per le modalità con cui la struttura ospedaliera di Camerino è stata riconvertita a polo unico di riferimento provinciale per il coronavirus, sino al termine dell'emergenza sanitaria nazionale.
La decisione è arrivata nel primo pomeriggio di domenica 8 marzo per assicurare un centro dedicato ai pazienti affetti dal virus: un'intera struttura dotata di una rianimazione per fornire adeguata assistenza ai pazienti gravi.
Fin da subito l’azienda si è attivata per un’evacuazione massiva dei pazienti ricoverati ridistribuendoli nelle varie strutture della zona.
"Gli operatori invece - sottolinea Elisabetta Gugliemi, segretaria del Nursind Macerata - hanno avuto comunicazioni telefoniche sommarie e provvisorie sull’arrivo dei pazienti e di altro strumentario in aggiunta a quello in dotazione".
"Nella stessa giornata sono arrivati i primi ricoveri - prosegue la Gugliemi -, al suono della sirena i colleghi forniti di DPI (dispositivi di protezione individuale) uscivano dal reparto ed andavano ad accogliere i nuovi pazienti. Nessuna formazione, solo la consegna dei DPI e sommarie indicazioni sulle procedure di vestizione. La sensazione che hanno vissuto è stata quella di abbandono da parte di chi li doveva sostenere e preparare per andare in prima linea".
LEGGI ANCHE: LA PROTESTA DEL SINDACO E DELLA MINORANZA
"Sono arrivati i primi pazienti senza che gli operatori fossero state date indicazioni precise, sono stati gli stessi colleghi in servizio a mostrare a chi entrava in turno come effettuare le manovre per indossare i presidi. Siamo consapevoli di essere di fronte ad un’emergenza - aggiunge la segretaria -, non siamo certo qui a polemizzare ma ci giungono testimonianze di una grande confusione nell’utilizzo dei dispositivi, nelle procedure, nelle indicazioni, nei comportamenti da adottare".
"Gli infermieri, gli operatori tutti, sono arrabbiati, a volte anche impauriti, hanno anche loro una famiglia e saranno più esposti di altri, ma daranno, come sempre, il massimo della collaborazione professionalità ed impegno. A nome di tutti - conclude la Gugliemi -, consapevoli che questa battaglia si vincerà solo con la collaborazione di tutti, chiediamo alle istituzioni di dare il massimo sostegno ai dipendenti della struttura di Camerino con informazioni chiare e capillari, adeguata informazione, individuazione dei percorsi".
Nella giornata di oggi è prevista una riunione informativa per tutto il personale dell’emergenza territoriale di Camerino. Il sindacato Nursind auspica che vengano subito messe in campo, senza tanti fronzoli, azione che vengono richieste da settimane:
- Definire protocolli e procedure e percorsi adeguati
- Formazione del personale in merito all’utilizzo dei presidi
- Adeguamento della struttura delle strumentalizzazioni necessarie
- Fornitura dei presidi di protezione individuali (DPI)
- Adeguare il numero di personale nelle strutture coinvolte
- Estendere le indennità di rischio e malattie infettive.
- Provvedere alla tutela di tutti i dipendenti con malattie croniche e/o o sottoposti a terapie immunologiche o conviventi con familiari che rientrano nelle categorie “fragili.”
Il presidente della Contram Stefano Belardinelli interviene in merito alla decisione della Regione Marche di adibire l'ospedale di Camerino a centro di riferimento provinciale per la cura del coronavirus.
"Sono totalmente contrario - afferma Belardinelli -. Si annulla la speranza dei giovani che hanno cercato una prospettiva diversa per il nostro territorio (ambiente, turismo, formazione, sport). A Camerino non c'è un centro di medicina sportiva come in tutti i maggiori presidi sanitari pubblici delle Marche, ma ci portano altro. Siamo solidali con chi sta male ora ma non fessi".
La dura presa di posizione dell'imprenditore si allinea a quanto espresso ieri dall'intero consiglio comunale di Camerino, in una conferenza stampa in cui maggioranza e minoranza si sono unite per far sentire le ragioni del territorio camerte (leggi qui).
"I fondi per la ripresa dal terremoto non sono stati distribuiti come dovevano in questo territorio - prosegue Belardinelli -. Le imprese non hanno alcuna agevolazione vera, il bonus sisma di fatto è nullo per le grandi imprese che operano nel cratere come la gran parte delle agevolazioni che escludono le grandi imprese che operano nel cratere; anzi il lavoro è difficile con maggiori costi diretti e indiretti. Pesaro sollevò il problema dei danni indiretti delle imprese de pesarese con il terremoto, ora...i nostri danni dal coronavirus chi li paga? Non ci siamo. Abbiamo memoria. Cambieremo atteggiamento nei confronti di governo centrale e Regione. Facciano attenzione”.
LEGGI ANCHE: IL MESSAGGIO DEL DIRETTORE DE "LA PASTA DI CAMERINO"
Il video con le dichiarazioni integrali del presidente della Contram Stefano Belardinelli:
I consiglieri comunali di maggioranza e minoranza del comune di Camerino hanno presentato in una conferenza stampa convocata d'urgenza all'esterno della sala consiliare, in via delle Mosse, un documento firmato congiuntamente per far sì che vengano riesaminate tutte le problematiche connesse alla repentina riconversione del presidio ospedaliero cittadino a centro di riferimento a livello provinciale per la cura del coronavirus.
"I riflessi di questa decisione saranno durissimi per la nostra popolazione, già duramente colpita dal terremoto del 2016 - ha sottolineato il sindaco Sandro Sborgia -. Questa mattina una delegazione dell'amministrazione comunale è andata in Regione Marche, assieme all'arcivescovo Massara, per spiegare le nostre ragioni. Siamo consapevoli del grave momento che vive il nostro Paese e delle responsabilità che tutti noi abbiamo, ma non ce la siamo sentita di sottacere le istanze del territorio e delle persone che operano all'interno della struttura ospedaliera, riconvertita dall'oggi al domani senza che il personale fosse stato preventivamente formato all'emergenza".
"Il governatore Ceriscioli mi ha informato del fatto che la decisione sia scaturita da una valutazione fatta dai tecnici, di cui lui ha soltanto potuto prendere atto. Pertanto da ieri il nostro ospedale - ha proseguito il sindaco - è dedicato esclusivamente al trattamento dei pazienti affetti da coronavirus e, quindi, interdetto a tutti coloro che presentano altre patologie. Restano in funzione soltanto il pronto soccorso, che ha un percorso separato, e la farmacia ospedaliera".
Al nosocomio camerte sono già stati trasferiti 13 pazienti affetti da Covid-19 ed è stato previsto l'implemento di quattro unità nel personale medico dell'ospedale.
Nel documento stilato in forma congiunta da maggioranza e minoranza - che sarà trasmesso al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al commissario straordinario per l'emergenza Angelo Borrelli e al presidente della Regione Marche Marche Luca Ceriscioli - i rappresentanti dell'amministrazione comunale di Camerino presentano precise richieste alle Istituzioni:
- l’installazione immediata di un “Ospedale da campo” con presidio di Pronto Soccorso per le esigenze della popolazione dell’intero territorio montano, non contagiata;
- lo spostamento in altre strutture immediatamente disponibili, presenti nel territorio comunale e già individuate dall’amministrazione, di tutti i presidi ambulatoriali e degli uffici amministrativi;
- garantire misure economiche volte al sostegno di tutte le attività produttive, professionali e dei lavoratori dipendenti ricompresi all’interno del territorio montano di cui l’Ospedale è punto di riferimento.
- implementare il trasporto pubblico locale con servizi straordinari al fine di garantire il giusto collegamento di tutta l’area montana.
Perplessità vengono nuovamente evidenziate anche per il modo in cui la decisione è stata comunicata al sindaco (leggi qui) dall'autorità regionale, senza alcun preavviso: "Avremmo preferito un confronto - ha ribadito Sborgia -, per rispetto della popolazione e delle persone che quotidianamente lavorano nell'ospedale di Camerino".
"In ogni caso - ha concluso il sindaco - ci è stato assicurato che, al termine dell'emergenza, saranno ripristinati tutti i servizi che l'ospedale offriva".
"L'appello, perché di questo si tratta, è quello accorato di far sì che alla città di Camerino non si associ il concetto di virus. Qui si salveranno delle vite e Camerino non diverrà un Lazzeretto". Così in una lettera Federico Maccari, direttore di Entroterra Spa - La Pasta di Camerino, per tutelare i 70 dipendenti e tutto l'indotto della sua azienda.
La scelta di esporsi in prima persona arriva a seguito della decisione della Regione Marche di dedicare l'ospedale di Camerino alla gestione dei casi di contagio da Covid19 per l'Area Vasta 3.
"La salute di tutti noi è la priorità - afferma Maccari - e quindi è giusto mettere a disposizione tutte le strutture e le professionalità per uscire da questa terribile emergenza".
L'intento dell'imprenditore, con la sua lettera, è quello di evitare che vengano veicolati messaggi che possano indurre "i consumatori a evitare l'acquisto di prodotti che vengono dal territorio camerte, temendo o solo ipotizzando, che essi possano essere viziati a causa della concentrazione di casi di affetti dal Coronavirus all'interno delle mura di questa città - scrive Maccari -. Penso alla nostra pasta ma a tutte le aziende, dai salumi ai formaggi ai vini, che reggono l'economia di un territorio montano già così duramente provato. Penso soprattutto all'Università di Camerino che è volano di ricerca, di lavoro e sviluppo".
La Giunta regionale delle Marche ha approvato questa mattina il Piano regionale per la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid 19, un piano che mette a disposizione oltre 400 posti letto, tra quelli già disponibili e quelli nuovi dedicati, divisi tra terapie intensive, semi intensive, degenze specialistiche e post critici.
Analizzato il rapido diffondersi dei pazienti Covid-19 positivi e le necessità impellenti causate dagli aumentati bisogni assistenziali ad elevata intensità (terapia intensiva/semi-intensiva), si è ritenuto, in raccordo con i Direttori degli Enti del SSR e il GORES, di elaborare il piano per il governo delle attività di ricovero.
Il documento, approvato oggi dall’esecutivo regionale, definisce le strutture ospedaliere adeguate, o riorganizzate temporaneamente, per far fronte all’emergenza causata dal rapido diffondersi dei pazienti Covid-19 positivi. Al termine della fase straordinaria, l’assetto strutturale del Servizio Sanitario Regionale sarà ripristinato completamente. Eventuali tecnologie acquisite durante il periodo dell’emergenza rimarranno patrimonio delle strutture che se ne avvalgono.
“Continuiamo a lavorare – afferma il presidente Luca Ceriscioli - perché tutto il sistema sanitario si troverà molto probabilmente impegnato con la fase finale e più difficile del virus, quella della terapia intensiva e del ricovero. È importante comprendere quello che sta accadendo. La politica attuerà ciò che la sanità chiede. È così dal primo giorno: dalle ordinanze per limitare il contagio, alle risorse per la sanità aumentate, fino a questo atto di riorganizzazione. In emergenza straordinaria lavoriamo per step e intanto prevediamo quello che servirà dopo. Ricordo che è importante, da parte di tutti, prima di tutto, la prevenzione. La nostra impostazione, come istituzione, è di lavorare ogni volta per la misura successiva sperando che non serva, ma preparandoci al peggio, sempre un passo avanti alla malattia".
Le strutture, individuate dai Direttori Generali degli Enti SSR, consentiranno sia di ampliare la dotazione di posti letto dedicati di Terapia Intensiva e Semintensiva, sia di ampliare la dotazione dei posti letto di Malattie infettive e di altri reparti internistici.
Strutture dedicate ai pazienti positivi
Nel piano sono state ampliati e dedicati i reparti presso le strutture negli ospedali di Camerino, Fermo, San Benedetto, Ascoli Piceno, Fossombrone, Chiaravalle, AOU Ospedali Riuniti di Ancona, Inrca e Marche Nord.
Strutture post critiche
Il piano individua due strutture post critiche in ASUR (Fossombrone e Chiaravalle), una presso gli Ospedali riuniti di Ancona, una presso INRCA- Fermo.
Tutte le restanti strutture devono in ogni caso garantire esclusivamente le attività improcrastinabili, con percorsi esclusivi e sicuri.
Ribadita la necessità di sospendere temporaneamente, laddove possibile, le attività programmate di chirurgia ad alta specializzazione e il mantenimento di tutte le attività d’urgenza.
Percorsi assistenziali
Il documento approvato esplicita, con maggiore accuratezza, i percorsi assistenziali per quanto riguarda i pazienti acuti e post acuti negli spostamenti tra i vari nosocomi.
Attività di Virologia
Le attività di Virologia, inerenti l’emergenza Covid-19, fanno riferimento al Laboratorio dell’AOU Ospedali Riuniti di Ancona, anche in considerazione del fatto che allo stesso è stato riconosciuto il 100% di affidabilità dall’Istituto Superiore di Sanità.
Per la raccolta dei tamponi sono state individuate 4 micro-equipe dedicate in: rea Vasta 1, Area Vasta 2, Area Vaste 3 e Area Vasta 4, Area Vasta 5. Il numero verde regionale a cui rivolgersi è 800 936677.
Dalla data del 25 febbraio è attivo il numero verde regionale, con 4 linee telefoniche, 7 giorni su 7 dalle ore 8 alle ore 20. In turno 65 medici tra specializzandi di Igiene e MMG in formazione con 6 operatori/turno. Le linee di risposta saranno aumentate nelle prossime ore, così come sarà implementato il numero del personale sanitario dedicato a questo servizio, anche con l’attivazione di collaborazioni (psicologi delle emergenze, altro volontariato opportunamente formato). Sarà inoltre attivato in queste ore un canale comunicativo per persone sorde.
L'ospedale di Camerino è la struttura scelta in provincia di Macerata come riferimento per la cura del coronavirus relativamente all’Area Vasta 3. Lo conferma in via ufficiale il sindaco di Camerino Sandro Sborgia in un video pubblicato sui social in cui spiega di essere venuto a conoscenza della scelta operata attraverso una comunicazione della dottoressa Nadia Storti, direttrice generale dell'Azienda Sanitaria, senza che l'amministrazione comunale fosse stata "precedentemente consultata".
Proprio per questa ragione Sborgia ha riunito nella giornata di oggi, a Camerino, tutti i Sindaci dell'entroterra, il Rettore di Unicam, il Vescovo, la direttrice generale dell’Asur Marche e l'assessore regionale Angelo Sciapichetti, per fare in modo che tutti ascoltassero le decisioni che hanno portato alla scelta.
"La decisione è stata presa perché Camerino ha una terapia intensiva e una rianimazione in grado di far fronte all'emergenza, a differenza di Macerata che ha un'emodinamica e non può quindi accogliere i pazienti infetti perché altrimenti si dovrebbe chiudere l'ospedale e non curare coloro i quali sono affetti da ictus e infarto - sottolinea Sborgia -. Stessa problematica si ravvisa anche all'ospedale di Civitanova Marche, che ha un reparto di pediatria".
Di seguito il video integrale pubblicato dal sindaco Sandro Sborgia:
"Che noi terremotati non contiamo nulla è ormai risaputo e anche in questo periodo dove il Covid-19 (o Coronavirus o novella Sars) la fa da padrone continuiamo a contare meno di niente". Questo lo sfogo di un'impiegata comunale di Camerino, Donatella Pazzelli, a seguito della situazione di stallo che riguarda la ricostruzione post-sisma, a cui si aggiunge il paradosso della scadenza del 18 marzo per mantenere i requisiti valevoli per l'ottenimento del Contributo per l’Autonoma Sistemazione.
Ecco il contenuto integrale della lettera di protesta firmata da Donatella Pazzelli:
"Innanzitutto la gestione dell’emergenza che i ben pagati ciarlatani di Roma portano come esempio di azione governativa efficace è il ponte Morandi di Genova, che senz’altro è stata una tragedia epocale, però anche il terremoto che nel 2016 ha colpito il centro Italia ha avuto il suo bell’impatto su cose e persone. E’ vero però - lì dove il danno è più imputabile all’uomo che alla natura – che qualcosa si sta muovendo mentre in queste zone, dove la terra ha tremato e forte, a parte i movimenti dei Commissari straordinari che vanno e vengono, si muove ben poco.
Sempre in questo periodo di allerta massima si danno battaglia il Governatore regionale con il Governatore supremo del Paese più bello del mondo: chiudiamo qui, anzi no apriamo là, anzi no chiudiamo tutto qui, là, sopra, sotto e anche di più. Pensate che vengono perfino sospese le partite di calcio. Ecco, il calcio viene sospeso e una scadenza importante per i terremotati no.
In pochi sapranno che entro il 18 marzo 2020 i terremotati che beneficiano dei contentini statali tipo il Contributo per l’Autonoma Sistemazione, l’alloggio nelle Soluzioni Abitative d’Emergenza e negli invenduti e anche coloro che ancora stanno nelle strutture ricettive convenzionate, devono confermare il mantenimento dei requisiti.
Tutto ciò lo prevede l’Ordinanza del Capo del Dipartimento di Protezione Civile Nazionale n. 614 che è uscita lo scorso 19 novembre 2019, dopo essere stata preannunciata per anni, dopo una miriade di incontri con chi il terremoto lo conosce (e le cui esigenze sono rimaste disattese) e dopo svariate uscite sulla stampa, che hanno creato più allarmismi che altro. Comunque l’OCDPC 614 alla fine è uscita nella sua veste peggiore e come scadenza prevede 120 giorni dalla pubblicazione e quindi ecco il famigerato 18 marzo 2020.
Migliaia di cittadini di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo sono coinvolti da questa legge dello Stato. Nelle incertezze dell’ordinanza in molti, ignari che un virus ci cambiasse la vita in quattro e quattr’otto, hanno atteso la scadenza per presentare l’istanza fatta di domande scontate, a volte inutili, di non facile interpretazione e soprattutto lasciate alla coscienza di ciascuno, ed eccoli che per mantenere l’unica regalia prevista per queste zone, si ritrovano in forma massiccia davanti agli uffici comunali per reclamare il loro diritto.
In barba a tutte le previsioni di contenimento del contagio valide per l’intero Paese, una miriade di persone, soprattutto anziane (le così dette persone a rischio che dovrebbero restare a casa) e quindi poco avvezze alle tecnologie, si accalcano davanti agli uffici, incrementando il contatto tra terremotato e terremotato e tra terremotato e addetti, ma di una proroga della scadenza non se ne parla, appunto perché contiamo meno di una partita di pallone.
Ma per quell’obolo in molti sfidano la sorte e il famigerato Coronavirus perché, semmai si riesca a sopravvivere, ogni mese ci sarà quel versamento che, come ho avuto modo di dire anche nel passato, è il prezzo della nostra rassegnazione".
Dopo l'esperienza del sisma Unicam non si ferma per quanto rigurda la didattica, ma rafforza le lezioni telematiche già sperimentate ampiamente in passato e le laure direttamente in streaming. Oltre all'Università hanno adottato le stesse modalità anche Istituti tecnici e licei cercando di consentire agli studenti di portare avanti gli studi anche in questo periodo delicato contrassegnato dall'emergenza coronavirus.
In un post sulla pagina Facebook di Unicam il rettore Claudio Pettinari dichiara:
"Carissime studentesse e carissimi studenti,come sapete il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri relativo alla questione Coronavirus, estende a tutto il territorio nazionale e fino al 15 marzo la sospensione delle attività di formazione, ma conferma la possibilità di svolgere le attività a distanza.
Quindi, da lunedì 9 marzo e fino al 15 marzo, laddove calendarizzate, le lezioni saranno svolte esclusivamente in modalità telematica usando la piattaforma webex: le Scuole a cui appartenete, vi informeranno, attraverso i rispettivi siti, sull’inizio delle lezioni.
Le lezioni torneranno ad essere in presenza non appena le Istituzioni preposte ce lo consentiranno, ferma restando la necessità dell’utilizzo di webex a beneficio degli studenti che non possono partecipare alle lezioni.
A partire da lunedì 9 marzo e fino a nuove disposizioni, le sedute di laurea e gli esami di profitto potranno essere svolti in presenza ma dovranno necessariamente rispettare le precauzioni volte a ridurre i contatti ravvicinati (per gli esami scritti dovrà essere prevista una distanza minima tra i partecipanti, non più di un posto occupato ogni tre. Per gli esami orali l’accesso all’aula sarà consentito a un candidato alla volta e due testimoni).
Resta, fino a nuove disposizioni, la possibilità di svolgere gli esami e le sedute di laurea anche in modalità telematica, secondo le indicazioni specificate nel Decreto Rettorale del 4/3/2020 e pubblicato nel nostro sito Internet.
Comprendo perfettamente che il susseguirsi di notizie in questi giorni abbia ingenerato momenti di confusione, ma come sapete Unicam pubblica sempre tutte le news all’interno dell’home page del sito, per cui vi invito a consultarlo e a leggere tutti gli aggiornamenti: le notizie ufficiali di Unicam sono tutte pubblicate lì, vi prego di riferirvi e attenervi solo a quelle".
Conclude il rettore: "Vi chiedo anche di interpretare questo periodo come una diversa modalità di usufruire dei servizi e delle attività didattiche che Unicam non ha mai smesso di erogare: la vostra salute, il vostro benessere e la vostra formazione sono la nostra priorità, sempre; per questo, da giorni, stiamo incessantemente lavorando, affinché possiate aver garantito tutto, nel rispetto delle indicazioni e delle norme a cui dobbiamo attenerci.Voi siete il presente del nostro futuro: proseguiamo insieme a lavorare, affinché possa essere bellissimo. E sarà così".