Scontro tra auto e moto: interviene l'eliambulanza. È quanto avvenuto lungo la strada provinciale 256 attorno alle 21:45 della serata di ieri, in contrada Canepina, nel territorio comunale di Camerino.
Ad avere la peggio è stato un giovane motociclista, originario di Castelraimondo, per il quale è stato necessario il trasporto d'urgenza all'ospedale Torrette di Ancona.
La ricostruzione della dinamica esatta di quanto avvenuto spetterà ai carabinieri intervenuti sul posto.
I Vigili del fuoco stanno effettuando, da questa mattina, numerosi interventi a causa del forte vento che ha colpito le provincie di Ancona e Macerata. Le richieste pervenute sono per alberi e rami sulla sede stradale, rimozione di tegole o camini pericolanti.
Le zone con maggiormente colpite della Provincia di Ancona sono quelle relative ai comuni di Jesi, Ancona, Falconara Marittima, Chiaravalle e altri comuni presenti della fascia collinare.
Anche per la provincia di Macerata le zone più colpite risultano essere quelle interne come i comuni di Camerino, Castelraimondo e Macerata.
Alle ore 12 risultano effettuati, complessivamente, dai vigili del fuoco circa 50 interventi.
Presentato ufficialmente a Ripe San Ginesio, il Festival “Storia e Bellezza al femminile”, 2° Festival dei Monti Azzurri, ideato e curato dall’architetto Sandro Polci e organizzato dall’Unione Montana dei Monti Azzurri, con il sostegno della Regione Marche e alcuni altri partner. Dal 30 luglio fino al 16 agosto, ben 13 eventi itineranti verranno accolti in altrettanti borghi, con storie e riflessioni condivise, musiche e brindisi finali nel rispetto delle norme anticovid.
“Nella vita di ogni famiglia c’è una donna straordinaria. Ogni borgo nasconde almeno una bellezza femminile che con creatività e sacrificio, ha contribuito alla crescita del territorio. Dalle donne che tessono, a quelle che fanno ancora la pasta fatta a mano fino a chi ha creato start up innovative. Anche di questo racconteremo al festival.” Così Giampiero Feliciotti, presidente dell’Unione Montana dei Monti Azzurri, descrive “Storia e Bellezza al Femminile”. “Post-sisma e pandemia, spopolamento e invecchiamento chiedono certezze meno effimere. Madre terra e bellissime storie al femminile, dimostrano che la “memoria crea futuro” tra cultura, economia e visioni olistiche per i nostri territori.” Ne è convinto Sandro Polci, Ideatore del Festival. Il Sindaco di Ripe San Ginesio Paolo Teodori, è stato lieto di accogliere la presentazione del Festival nel suo comune.
L'evento è dedicato a ricchezza emotiva, visione e creatività femminile, grazie a esempi di vitalità, perseveranza e condivisione su cui gli organizzatori si soffermeranno con delicatezza e riflessività, presentando figure marchigiane, di notorietà internazionale o di rilevanza locale. Si inizia venerdì 30 luglio alle 21,15 nel Giardino della Mediateca comunale di Camporotondo di Fiastrone descrivendo la personalità di Joyce Lussu (1912-1998) con le sue esplorazioni, lotte e scritti piceni: ospite di eccellenza la scrittrice Silvia Ballestra. Il Festival proseguirà con un fitto calendario. “Elogio delle donne”, il volume di Philippe Daverio, sarà occasione per ricordare il critico, gallerista e accademico francese, che aveva già aderito, con entusiasmo e amicizia, al Festival dei Monti Azzurri lo scorso anno, pur non potendo partecipare. Lo ricorderanno alle ore 17,00 di sabato 31 luglio, presso il Centro Esagonale, vicino all'area SAE di Caldarola, con l’ironia che, insieme alla genialità, era la sua cifra distintiva, Paola Ballesi, già docente di Estetica all’Accademia di Brera a Milano e Stefano Papetti dell’Università di Camerino.
La storia al femminile non è costellata solo di celebri figure ma anche di sensibilità nostrane, spontanee ed essenziali nella vita picena. È questo il caso delle “Giovani intraprese al femminile”, che tra cultura ed economia esprimono nuove visioni e concrete speranze, o di una ristoratrice novantenne, Duilia Caporaletti, che dialoga con il prof. Tommaso Lucchetti dell’Università di Parma, autore de “I sapori della cucina monastica”. Tra le vite straordinarie, quella di Maria Montessori - pedagogista, medico e scienziata - internazionalmente nota per il suo metodo educativo: "il bambino essere completo, capace di sviluppare energie creative", "dalla libertà emerge la disciplina”; ne parleranno - in presenza o in remoto - Silvia Costa, già Presidente della Commissione Cultura e Istruzione del Parlamento europeo e Sofia Corradi, definita “La Mamma Erasmus d’Europa” che ha inventato il Progetto dell'Unione Europea che offre agli studenti universitari – ad oggi oltre 10 milioni - un periodo di studio all’estero.
Per i 700 anni dalla morte del “Sommo Poeta” ci saranno i contributi del Prof. Filippo Mignini, noto e accreditato storico della filosofia che tanto ha anche fatto per la figura di Padre Matteo Ricci, e quello dell’antropologa Giuliana Poli. Una particolare sensibilità verrà poi colta nella persona di Nanny Hellstrom pittrice e moglie di Osvaldo Licini.
E ancora, verrà affrontato il tema dei cammini, una certezza esistenziale ma anche occasione di benessere in anni di marcate insicurezze con, tra gli altri, la storica picena Olimpia Gobbi Infine le parole e gli atti semplici delle monache di clausura, presenze affascinanti, storiche e odierne, delle nostre comunità. Nel giorno della chiusura del Festival, l’arrivederci al prossimo anno avverrà con una festa: musica, brindisi e allegria, condividendo con il pubblico, che diverrà per qualche minuto protagonista del racconto di 21 avvincenti storie marchigiane al femminile.
Insomma, arte e cultura e saperi tradizionali e nuove conoscenze, saranno antidoto alla sedentarietà emotiva che in questi ultimi mesi ha coinvolto molte persone. Perché se è giusto stare distanziati, in certe storie è proprio vero che ci si riconosce e ci si sente tutti un po’ più vicini.
“Unicam piegata ma non vinta, distanziata ma non interrotta dalla pandemia”. Queste le parole introduttive del Rettore dell’Università di Camerino Claudio Pettinari all’inaugurazione odierna del “Chemistry Interdisciplinary Project”, il cui acronimo è CHIP, perchè la forma del nuovo polo didattico richiama quella di un chip informatico.
All'inaugurazione ha presenziato il Ministro dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa.
Insieme a lei presenti il Questore di Macerata Vincenzo Trombadore, il Capo dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio, il Presidente della Provincia Antonio Pettinari, il Sindaco di Camerino Sandro Sborgia, il Vescovo di Camerino Francesco Massara, il Rettore dell’Università di Macerata Francesco Adornato.
In uno spazio di oltre 6500 metri quadrati sono collocati 44 laboratori e altrettanti uffici, alcune sale studio, un’aula riunioni, un’aula per piccole conferenze ma soprattutto 6 grandi laboratori che saranno legati alle sfide che presenta l’Europa.
“Laboratori”, spiega il Rettore Pettinari, “dove l’interdisciplinarità sarà il filo conduttore. Una struttura dedicata principalmente alla ricerca ma dove gli studenti potranno svolgere il loro periodo di tesi, i dottorandi potranno inseguire i loro sogni, i borsisti potranno concludere i loro studi seguendo gli indirizzi dati. La creazione di questo centro consente di metter a disposizione spazi importanti per la didattica. Il Chemically Interdisciplinarity project è stato realizzato con innovative tecniche di costruzione per garantire la sicurezza in caso di sisma, attraverso un progetto a cura dei docenti della scuola di architettura e design di Unicam. Una “I”di interdisciplinarietà, che è anche “I” di innovazione e internazionalizzazione.”
La realizzazione dell’edificio è stata possibile grazie al cofinanziamento della Regione Marche tramite fondi della Protezione Civile Nazionale e fondi del Ministero per l’Università e la ricerca. Importante anche il supporto ricevuto attraverso le donazioni del Comitato Sisma Centro italia, Croce Rossa Italiana, Provincia di Trento, Rotary Club, Associazione Nazionale Farmacisti, Fondazione Cariplo.
Il polo si occuperà di soluzioni nel campo dei nuovi materiali, nel campo dell’agroalimentare, della salute e del benessere, dell’edilizia sostenibile, del recupero e della valorizzazione dei beni culturali.
Dopo l’intervento del Rettore, il saluto del capo della Protezione Civile Francesco Curcio, presente con il predecessore Angelo Borrelli, ed i ringraziamenti del sindaco Sborgia. I Progettisti Andrea Dall’Asta e Luigi Costa hanno raccontato nel dettaglio i lavori senza precedenti nell’antisismico.
Il Ministro Messa ha posto l’accento sull’importanza della ricerca e ha elogiato Unicam come Università che ha sempre puntato sulla qualità della ricerca e della formazione. “Non basta avere un’Università”, ricorda il ministro, “bisogna ricordarsi che la nostra missione è quella di tenere alta la qualità della ricerca e della formazione”. Di qui il suo riconoscimento ed elogio ad Unicam che piccola antichissima università (1336) ha posto al centro l’importanza della ricerca di frontiera e l’importanza di trasmettere ai giovani non solo quello che trovano sui libri ma il metodo, che è quello che poi aiuta anche nella vita e nel corso del tempo.
Pubblicato su Scientific Reports un articolo che introduce un indice alternativo in grado di descrivere la dinamica quantitativa della pandemia. Gli autori dello studio sono ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche, Infn e Università di Camerino, del Gruppo di ricerca coordinato da RICMASS. Il metodo monitora l'evoluzione correlata delle variabili Td e Rt e ha anticipato l’emergere della variante Delta.
Pubblicato sulla rivista Scientific Reports (Nature.com) un articolo, “Metastable states in plateaus and multi-wave epidemic dynamics of Covid-19 spreading in Italy”, che introduce un nuovo indice alternativo in grado di descrivere in maniera quantitativa la dinamica della pandemia da Covid-19.
Gli autori dello studio appartengono al Gruppo di ricerca Covid-19 coordinato da RICMASS, a cui contribuiscono ricercatori di Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), Infn e dell’Università di Camerino.
“La dinamica della diffusione di Covid-19 nelle regioni italiane è accuratamente descritta mediante un nuovo indice, alternativo ai noti parametri Rt (tasso di riproduzione) e Td (tempo di raddoppio) comunemente utilizzati, identificato dopo gli studi effettuati durante la prima ondata”, spiega Giampietro Ravagnan dell’Istituto di Farmacologia Traslazionale del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ift) coautore del lavoro con Gaetano Campi dell'Istituto di cristallografia del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ic), Antonio Valletta dell'Istituto di microelectronica e microsistemi (Cnr-Imm) e Antonio Bianconi (Cnr-Ic e Ricmass), Augusto Marcelli (Infn) e Andrea Perali (Univesità di Camerino) “L’algoritmo per la determinazione dell'Indice RICMASS (RIC-index) è stato testato durante la seconda ondata. Come risulta dalla ricerca, esso fornisce un approccio quantitativo in grado di descrivere la dinamica della pandemia attraverso l’espansione dello spazio dei parametri, ovvero monitorando l'evoluzione della coppia delle variabili Td Rt comunemente usate”, aggiunge Campi.
Td indica il tempo impiegato dal numero di individui infetti per raddoppiare, e viene estratto dalle curve cumulative dei casi totali. Il numero riproduttivo Rt indica invece il numero medio di contagiati per singolo caso positivo in un dato intervallo temporale di osservazione e viene estratto dalle curve del numero di contagi attivi.
“Entrambi evolvono nel tempo indipendentemente mentre il singolo RIC-index = ln(Rt/Td)-2 da un’informazione diretta della velocità di crescita. I dati dell'evoluzione temporale del RIC-index sono disponibili sul sito www.superstripes.net, aggiornati settimanalmente, descrivono l’andamento per le regioni italiane e per i paesi europei: come evidenziato l’algoritmo ha mostrato il successo della campagna di vaccinazione in Italia e anticipato l’emergere della incidenza della variante Delta a metà luglio osservata prima nel Regno Unito e in Portogallo”, conclude Bianconi. “Questo nuovo approccio fisico-matematico appare quindi estremamente utile per predire l’evoluzione di Covid-19 in Europa, soprattutto oggi che si configura una situazione senza precedenti, con la competizione tra: velocità di realizzazione del piano vaccinale nazionale, europeo e globale; velocità di trasmissione della variante Delta; possibile emergere di una nuova variante, data l’assenza di una politica di tracciamento efficace”.
Scivolano con la moto, richiesto l'intervento dell'eliambulanza per soccorrere uno dei due giovani che erano in sella. È quanto avvenuto attorno alle ore 19:00 del pomeriggio odierno, nel territorio comunale di Fiastra.
Sul posto sono immediatamente intervenuti i sanitari del 118 che, constatati i traumi riportati dai ragazzi a seguito della caduta, hanno richiesto il supporto dell'eliambulanza da Ancona.
Per uno di loro è stato, quindi, necessario il trasporto all'ospedale regionale Torrette in codice rosso, mentre per l'altro il trasferimento all'ospedale di Camerino.
A procedere a tutti i rilievi del caso, necessari alla ricostruzione dell'esatta dinamica del sinistro, saranno le forze dell'ordine. Nessun altro mezzo è stato coinvolto nel sinistro.
Per il Comitato di Camerino della Croce Rossa Italiana oggi è un giorno di festa: il parco macchine si arrichisce di due ambulanze di soccorso avanzato, indispensabili per lo svolgimento del servizio di emergenza territoriale.
Grande è la soddisfazione dei volontari che hanno fatto della loro umanità e del soccorso al prossimo, specie ai più vulnerabili, ai più deboli, la loro missione sin dall'attivazione del servizio risalente al 1915.
I mezzi di soccorso avanzato, con a bordo oltre ai soccorritori un medico e un infermiere di area critica, sono attrezzati con presidi sanitari di competenza medica, come il defibrillatore manuale o il necessario per l’intubazione, fondamentali per ogni manovra di tipo avanzato.
"Si tratta di un acquisto importante per Camerino - ha spiegato Maria Spada, delegata dell’area 1-salute - perchè per ogni postazione dell’emergenza territoriale sono necessari due mezzi, uno costitutivo e uno sostitutivo. La CRI di Camerino ha due postazioni di Emergenza Territoriale: una stazione al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Camerino con a bordo anche personale medico e infermieristico oltre all’autista soccorritore, e una seconda stazione presso la sede CRI di Camerino, che ha come equipaggio un autista-soccorritore e un soccorritore qualificato".
La gioia del Comitato si spiega con l’obiettivo della sua attività, l’aiuto umanitario, che si svolge sulla base di sette principi fondamentali comuni, adottati dalla XX Conferenza Internazionale della Croce Rossa svoltasi a Vienna nel 1965: Umanità, Neutralità, Imparzialità, Indipendenza, Volontariato, Unità, Universalità.
Ricordiamo che la Croce Rossa Italiana ha per scopo l’assistenza sanitaria e sociale sia in tempo di pace che in tempo di conflitto. Associazione di alto rilievo, è posta sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica. La CRI fa parte del Movimento Internazionale della Croce Rossa. Nelle sue azioni a livello internazionale si coordina con il Comitato Internazionale della Croce Rossa, nei Paesi in conflitto, e con la Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa per gli altri interventi.
La cerimonia si è aperta con i saluti del Presidente della CRI Camerino, Gianfranco Broglia, alla guida del Comitato da oramai 18 anni.
Quindi sono intervenuti il sindaco Sandro Sborgia, l’arcivescovo Francesco Massara, il vicepresidente del Consiglio regionale Gianluca Pasqui e i presidenti del comitato regionale Marche CRI Adrea Galvagno e del comitato regionale Abruzzo CRI Gabriele Perfetti.
A seguire i delegati delle 6 aree di intervento hanno presentato il proprio lavoro, svolto sempre con passione e coraggio.
Si è quindi proceduto alla benedizione delle due ambulanze.
L’arte continua ad essere il filo conduttore dell’estate di Camerino. Nell’edificio Venanzina Pennesi è stata inaugurata la mostra d’arte contemporanea “Le dimore del pittore” di Ettore Frani, visitabile fino al 19 settembre, accolta e promossa nel 2019 dalla Raccolta Lercaro. Un’esposizione che si propone come un dialogo con il patrimonio artistico dei Musei civici e le Collezioni diocesane di Camerino.
Una mostra nella mostra, un ponte (come lo ha definito l’arcivescovo Francesco Massara) tra comunità diverse, costruito sulla condivisione. All’interno della mostra sarà esposta anche l’opera che l’artista Frani ha deciso di realizzare e regalare alla città e che rappresenta perfettamente la pratica giapponese del Kintagi, consistente nel riparare con l’oro ciò che è rotto: metafora del riempire le ferite rendendole anche belle, come è per Camerino dopo il sisma del 2016.
“Una sorta di preghiera silenziosa, anche se non liturgica. L’arte per me è sempre sacra – ha spiegato Ettore Frani descrivendo alcune delle sue tele in esposizione -. Opere ad olio su tavola laccata nelle quali il nero rappresenta la base, per arrivare al bianco – Lo sguardo del pittore può cogliere l’invisibile nel visibile. Sono opere che tendono ad essere aperte”.
Concetti sottolineati anche dal sindaco Sandro Sborgia e dall’assessore alla cultura Giovanna Sartori: “L’arte trasforma le nostre vite in bellezza. È una mostra che inauguriamo in una città ferita, dove tanti luoghi sono ancora temporanei, che diventa dimora, come in questo caso con la mostra che si chiama proprio “Le dimore del pittore, va ad arricchire ulteriormente la vasta offerta pensata per questa estate in cui abbiamo voluto proporre tante idee per fare turismo e promuovere la nostra città”.
Claudio Calari, della fondazione Lercaro ha poi spiegato il progetto “Nella Notte” che non si limita solo alla mostra, ma da essa è nata una performance di musica e danza che si concretizzerà il 19 agosto con Valerio Longo, all’interno del Camerino Festival, quando il performer si esibirà in piazza Caio Mario che diventerà una galleria virtuale che prenderà corpo attraverso una proiezione sulle facciate dei palazzi, nella quale le opere di Ettore Frani prenderanno dimora e dialogheranno con i gesti e i movimenti.
Con un unico biglietto sarà possibile visitare la mostra “Camerino fuori le mura, prospettive d’arte dal Quattrocento al Settecento”, il polo Venanzina Pennesi e la mostra “Le dimore del pittore”. Presenti al taglio del nastro anche la curatrice della mostra Paola Feraiorni e Barbara Mastrocola curatrice delle collezioni civiche e diocesane.
L’ambasciatore della Repubblica d’Austria a Roma, Jan Kickert, si è recato in visita di cortesia, quest’oggi, alla città di Camerino.
Il diplomatico, accompagnato dal sindaco Sandro Sborgia e dall’ex portavoce dell’Onu Andrea Angeli, ha fatto subito tappa al centro storico. Il cuore della città, così duramente ferito dal sisma, che ora inizia a vedere nuova luce grazie alle prime riaperture e ai cantieri attivi.
Successivamente Kickert ha potuto ammirare la maestosità della basilica di San Venanzio e come ultimo la mostra “Camerino fuori le mura” allestita a Palazzo Castelli. Qui l’ambasciatore ha potuto osservare la bellezza straordinaria delle opere esposte, dalla Pala ad altare del Tiepolo alla scultura del Bernini.
“L’ambasciatore – spiega il primo cittadino Sborgia – è rimasto particolarmente colpito dalla straordinaria bellezza della città ducale, che resiste nonostante le profonde ferite causate dal terremoto. Per tale ragione Kickert si è ripromesso di ritornare, a stretto giro, in compagnia della moglie che è architetto ed esperta d’arte. Lo aspettiamo a braccia aperte” .
Nell’ambito dell’iniziativa Unicam “Laboratori Aperti” il prossimo 29 luglio presso la sede di Palazzo Castelli (via Pontoni 5, Camerino), il corso di laurea triennale in “Ambiente e Gestione sostenibile delle Risorse naturali”, presenterà alcune attività di ricerca ambientale, di base ed applicata, svolte da gruppi di studio coordinati da docenti del corso, nonché alcune attività imprenditoriali in cui la ricerca ambientale riversa il know how per percorsi economici sostenibili che possono rappresentare interessanti sbocchi professionali per gli studenti del corso di Laurea.
Il corso di laurea in “Ambiente e Gestione sostenibile delle Risorse Naturali” (https://didattica.unicam.it/Guide/PaginaCorso.do?corso_id=10466&ANNO_ACCADEMICO=2020) è strutturato in due curricula. Il primo “Gestione e Valorizzazione delle Risorse Naturali” ha come obiettivo quello di fornire allo studente le conoscenze di base finalizzate alla gestione sostenibile degli ecosistemi e della biodiversità.
Il secondo “Sostenibilità Ambientale delle Produzioni e Green Economy” ha invece l’obiettivo di formare una figura professionale in grado di affrontare le nuove sfide ambientali e cogliere le opportunità di lavoro della “svolta green” basata sui principi dell’economia circolare, sulla sostenibilità delle produzioni e la qualità degli ambienti rurali ed urbani.
Nello specifico, gli interessati potranno partecipare a 7 attività laboratoriali articolate come segue: dopo l’accoglienza presso il Polo di Informatica alle ore 9, ci si sposterà a Palazzo Castelli, sede del corso di laurea, dove si terrà una breve illustrazione delle caratteristiche del corso. A partire dalle 9:30 e fino alle ore 12:00 i partecipanti verranno guidati presso le diverse postazioni dove riceveranno informazioni sul tipo della ricerca presentata nonché sulla sua importanza sociale, economica ed applicativa.
Il viaggio inizierà con il LAB1: La ricerca botanica per la tutela della biodiversità (ERBARIO UNICAM) Una banca dati biologica al servizio della ricerca, della divulgazione e della protezione della natura. Si proseguirà poi con seguenti temi. LAB2: Quando la Plastica entra in un circolo virtuoso (OLIANS PLAST Civitanova Marche) Olians Plast Srl e Olians 4 R.ecycle creano opportunità e risorse da ciò che fino ad oggi veniva considerato nulla più che un rifiuto producendo dai rifiuti plastici nuovi materiali destinati al mondo della moda. LAB3: L’economia circolare nei sistemi zootecnici tradizionali (SIBILLANA Visso) L’allevamento tradizionale della razza ovina Sopravissana per la realizzazione di capi di maglieria esclusivi. Un esempio di filiera virtuosa che parte dalla gestione sostenibile dei sistemi pastorali all’utilizzo della lana e dei suoi sottoprodotti. LAB4: Pianificazione e gestione sostenibile delle infrastrutture verdi (STUDIO BOTANICO VENTRONE Macerata)
Le competenze scientifiche del botanico naturalista applicate al Garden design sostenibile nella progettazione del verde privato, del paesaggio urbano e delle aree ricreative. LAB5: La ricerca applicata alla gestione della fauna selvatica (ATC-MC2, U.R.C.A. Macerata, Ricercatori UNICAM) Studi biometrici e morfometrici su specie animali di interesse faunistico-venatorio e Studi comportamentali sui selvatici per la pianificazione di interventi gestionali. La gestione della fauna venatoria come elemento di sviluppo economico delle aree montane e valorizzazione del comparto agro-turistico. LAB6: Biodiversità del suolo e agricoltura sostenibile (Ricercatori UNICAM) Sviluppo ed applicazione di test ecotossicologici, bioindicatori ed indici biotici, per monitorare e valutare gli impatti derivanti dall’uso di fertilizzanti o fitofarmaci sulla "salute" del suolo. La diversità del sistema suolo come elemento centrale dello sviluppo agricolo sostenibile. LAB7: Cartografia tematica e telerilevamento per il monitoraggio e la conservazione dell’ambiente (Ricercatori UNICAM) Il Remote-Sensing: la nuova frontiera per la conservazione della natura, la pianificazione del paesaggio ed il monitoraggio dei cambiamenti globali.
La prenotazione agli eventi è obbligatoria e va effettuata al link https://orientamento.unicam.it/laboratori-aperti-2021
Camerino, 22 luglio 2021 – L’Università di Camerino aprirà il prossimo 29 luglio le porte dei propri laboratori nella sede di Camerino alle ragazze ed ai ragazzi che insieme alle loro famiglie vorranno venire a conoscere da vicino l’Ateneo.
Tra le attività di orientamento alla scelta universitaria, infatti, Unicam promuove l’iniziativa “Laboratori aperti” nell’ambito degli open day nel periodo estivo in cui gli studenti che devono scegliere il percorso universitario hanno bisogno di avere maggiori informazioni e chiarire eventuali dubbi.
Sarà quindi possibile visitare le strutture e seguire le attività proposte dai diversi corsi di laurea nei laboratori dei corsi di laurea di Biosciences and Biotechnology, Biologia della Nutrizione, Ambiente e Gestione Sostenibile delle Risorse Naturali, Chimica, Fisica, Informatica, Matematica, Scienze geologiche e tecnologie per l’ambiente, e nei laboratori delle Scuole di Giurisprudenza e di Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute
“Vogliamo dare alle ragazze ed ai ragazzi e alle loro famiglie – afferma il Rettore Unicam Claudio Pettinari – l’opportunità di venire a conoscerci, di incontrare docenti e studenti, di chiarire dubbi e di avere tutte le informazioni necessarie per scegliere al meglio il percorso universitario. Dal nuovo anno accademico avremo poi importanti novità nell’offerta formativa: è stato istituito il nuovo corso di laurea in “Informatica per la comunicazione digitale” ed è stato rinnovato il corso di laurea triennale in “Tecnico del benessere animale e delle produzioni”.
Prosegue comunque fino al 6 agosto e dal 16 agosto al 3 settembre, sia in presenza che in modalità telematica, presso le sedi Unicam di Camerino, Ascoli Piceno, Matelica e San Benedetto del Tronto, l’iniziativa “Porte aperte in Unicam – estate 2021”. Consultando il calendario disponibile nel sito orientamento.unicam.it, è possibile prenotare l’appuntamento per avere tutte le informazioni sulla didattica, sui servizi, sulle borse di studio, sulle agevolazioni, sulle strutture, sugli alloggi e sui corsi di laurea dell’Università di Camerino.
Cade rovinosamente con la bici e sbatte la testa: ciclista soccorso in eliambulanza.
L'incidente è avvenuto, intorno alle 19:00 del pomeriggio odierno, lungo la provinciale 22 in direzione Torrone di Camerino
Per cause da accertare, un uomo, in sella alla due ruote, ha perso il controllo del mezzo ed è caduto violentemente a terra battendo la testa
Lanciato l'allarme sono accorsi sul posto i mezzi di soccorso del 118. Gli operatori dell'emergenza, valutata la situazione, hanno ritenuto opportuno allertare l'eliambulanza, che ha poi trasportato il ciclista all'ospedale di Torrette in codice rosso (da prassi in questi casi)
Riemerge dagli scavi, parte della storia di Camerino. Nel corso dell'avvio dei lavori di scavo per la realizzazione della terza via di fuga alla Rocca dei Borgia, infatti, è venuta alla luce un aggregato murario che farebbe pensare a una porzione delle mura edificate durante la costruzione della rocca stessa: si tratterebbe di un muro preesistente costituente una parte della cinta muraria antica della città. “È innegabile lo stupore provato davanti a quella che è stata una bella sorpresa e che conferma quanto ogni parte della città sia ricchissima di storia – ha detto il sindaco Sandro Sborgia - I lavori si stanno eseguendo sotto la direzione e l’attenzione della Sovrintendenza e dopo l'esecuzione dei rilievi e delle indagini archeologiche, il manufatto è stato protetto attraverso la posa di un telo”.
I lavori per la realizzazione dell'uscita di sicurezza, intanto, procedono con una piccola variazione del progetto originario che porterà i giardini cittadini ad avere una terza via di fuga necessaria per poter adeguare il piano di sicurezza che al momento condiziona gli ingressi, non consentendo di ospitare più di 200 persone contemporaneamente. Un intervento dal costo totale di poco inferiore ai 100.000 euro.
Gli studenti del master di II livello “Aree interne": Strategie per la prevenzione, riduzione del rischio e rigenerazione post disastro naturale” dell’Università di Camerino, guidati dal professor Massimo Sargolini, direttore del master, si sono incontrati con il presidente e il direttore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, rispettivamente Andrea Spaterna e Maria Laura Talamè. Il tema dell’incontro era confrontarsi sulle problematiche della pianificazione e gestione delle aree naturali protette, nell’ottica di conciliare uso e fruizione della natura e necessità di conservazione sia con riferimento alle attività di ricostruzione post-sisma che alle misure di gestione dei flussi turistici e delle visite, anche a seguito della crisi pandemica in atto.
Altro aspetto rilevante è stato il rapporto dell'area protetta con il sistema territoriale circostante, sia in termini di gestione ordinaria che di progettualità in corso per la valorizzazione delle risorse. Il presidente Spaterna, dopo una breve presentazione del Parco, ha illustrato agli studenti il ruolo dell’ente nell’opera di rigenerazione post sisma del territorio, sottolineando come la chiave stia soprattutto nel dialogo costante con le varie realtà amministrative e associative che lo animano. Ciò ha portato, ad esempio, ad ottenere importanti finanziamenti da parte del Ministero dell’Ambiente per progetti finalizzati alla mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, nonché al rinnovo dell’adesione alla Carta Europea del Turismo Sostenibile per il quinquennio 2019 – 2023, con un piano di azioni strategiche consistente in 99 progetti, frutto di concertazione tra diversi attori a cominciare dai comuni.
Il rilancio del territorio passa inevitabilmente per il Parco “che deve avere la capacità di dialogare, tessere alleanze, fungere da elemento di raccordo tra diverse esigenze, mettendo a disposizione le proprie competenze nei vari ambiti, valorizzando il suo ruolo precipuo che è quello di salvaguardare la natura. Se questo territorio è quel che è, così ricco di bellezze e tradizioni – ha concluso Spaterna – lo si deve al fatto che uomo e ambiente hanno saputo convivere per millenni, raggiungendo un equilibrio che va rafforzato e rigenerato”.
Si amplia ancora l’offerta formativa dell’Università di Camerino: dal nuovo anno accademico 2021/2022 sarà infatti attivo il nuovo corso di laurea in “Tecnico del benessere animale e delle produzioni”, rimodulazione importante e sostanziale di un corso di laurea già esistente nell’ambito dei corsi della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria presso la sede di Matelica.
La presentazione ufficiale stamattina presso il Polo didattico “Giacomo Renzoni” alla presenza del Rettore Claudio Pettinari, del Prorettore alla Didattica Luciano Barboni, del Direttore della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria Guido Favia, del responsabile del corso di laurea Giacomo Rossi, del Prorettore alla Cooperazione territoriale e Terza Missione nonché Direttore dell'Ospedale Veterinario Universitario Didattico Andrea Spaterna.
Il corso di laurea in “Tecnico del Benessere Animale e delle Produzioni (TeBAP)” si propone di formare, attraverso due differenti curricula, l'Assistente alla professione medico-veterinaria e Allevamento e produzioni animali, una figura professionale da un lato orientata principalmente verso il benessere ed il management degli animali da compagnia anche non convenzionali e selvatici, e alle attività correlate alla loro gestione e al loro eventuale impiego (Pet Therapy, attività assistite con gli animali), nonché dall’altro rispondente alle esigenze attuali, riguardanti le attività nel comparto delle produzioni animali che abbracciano tutta la filiera produttiva dal miglioramento delle tecniche di allevamento, alla qualità dell’alimentazione animale e dei prodotti di origine animale, al controllo dei processi di trasformazione e conservazione dei prodotti alimentari.
I laureati in “Tecnico del benessere animale e delle produzioni” saranno in grado di operare professionalmente su tutti gli aspetti del sistema zootecnico, quali la gestione tecnica, igienica ed economica delle imprese zootecniche, agro-zootecniche, faunistico-venatorie, dell'acquacoltura e dell’apicoltura, nonché in quelle fornitrici di mezzi tecnici e di servizi che operano nella trasformazione e nella commercializzazione delle produzioni animali e nell'allevamento degli animali da affezione, anche non convenzionali, e nella gestione delle popolazioni selvatiche.
“L’Università di Camerino – ha sottolineato il Rettore Unicam, prof. Claudio Pettinari – ha scelto da tempo di proporre un’offerta formativa moderna e innovativa, frutto anche di confronti con il mondo delle professioni e l’attivazione di questo nuovo corso ne è certamente una conferma”.
Sabato prossimo (24 luglio) prende ufficialmente il via il “Cammino fuori dal Comune”, un progetto sperimentale di utilizzo delle tratte dell’antica via Romano-Lauretana, promosso dall'Unione Montana Potenza Esino Musone per il rilancio del territorio pedemontano.
L’itinerario dell’antica via Lauretana, della quale è stato appena realizzato un intervento di valorizzazione finanziato con fondi europei Por-Fesr 2014-2020 asse 8, si sviluppa dalla cittadina di Serravalle di Chienti fino alla frazione di Santa Maria in Selva di Treia, attraversando i Comuni di Camerino e San Severino Marche. Ma nel progetto sono stati coinvolti anche alcuni itinerari "pettine" che collegano altri Comuni con quello che è il tracciato principale.
Il progetto è uno strumento importante per riscoprire il territorio attraverso il turismo lento, “camminando nella storia” dell’antica via Romano-Lauretana.
"Cammino fuori dal Comune" è solo l'ultima tappa di un percorso che parte da lontano, frutto del lavoro di ricerca e progettazione di moltissimi soggetti pubblici e privati.
Tutte le giornate prevedono escursioni guidate lungo il percorso dell’antica Via Romano-Lauretana, attività informative e divulgative legate alle caratteristiche, ai cenni storici e alle testimonianze che si incontrano lungo il tragitto, punti sosta lungo l’itinerario in corrispondenza di luoghi di interesse, servizi logistici. Inoltre ad ogni partecipante verrà consegnata gratuitamente la cartina escursionistica ufficiale dell’antica Via Romano-Lauretana.
La partecipazione è gratuita, i posti sono limitati e l’iscrizione obbligatoria sul sito www.activetourism.it. Per informazioni e dettagli scrivere a camminofuoridalcomune@risorsecoop.it.
Il progetto è promosso dall'Unione Montana Potenza Esino Musone e realizzato da Marche Active Tourism.
La bassa concentrazione di ossigeno al fondo, il rapido seppellimento delle carcasse e la precipitazione di minerali come l’apatite e la dolomite subito dopo il seppellimento delle ossa, insieme alla ricchezza biologica originaria. Queste le condizioni che sarebbero all’origine di uno dei più grandi giacimenti di fossili di vertebrati marini del mondo.
Si trova in una delle aree più aride del pianeta, il Deserto di Ica del Perù meridionale, ed è un giacimento così eccezionale perché ospita migliaia di reperti fossili di balene, delfini, foche, squali ed altri pesci, uccelli e rettili risalenti ad un intervallo di tempo compreso tra 14 e 6 milioni di anni fa (un'epoca che i geologi chiamano “Miocene”).
Il gruppo di ricercatori di Milano-Bicocca (Giulia Bosio ed Elisa Malinverno), di Camerino (Claudio Di Celma) e di Pisa (Giovanni Bianucci, Alberto Collareta, Anna Gioncada e Karen Gariboldi), in collaborazione con studiosi di vari istituti di ricerca esteri, ha svelato le cause dell’origine di questo straordinario sito paleontologico grazie allo studio di quasi 900 reperti, spesso eccezionalmente conservati, in un articolo dal titolo “Taphonomy of marine vertebrates of the Pisco Formation (Miocene, Peru): Insights into the origin of an outstanding Fossil-Lagerstätte”, appena pubblicato sulla rivista PLOS ONE.
«Dove oggi c’è un deserto che si estende per centinaia di chilometri lungo la costa del Perù - spiega il geologo Claudio Di Celma - in passato si trovava un grande bacino marino, il Bacino di Pisco, caratterizzato da una grande abbondanza di nutrienti e una ricca biodiversità». «Gli abitanti di questa antica baia si sono conservati per milioni di anni e sono oggi esposti nei dintorni di Ica grazie al sollevamento tettonico e all’erosione nell’ambiente desertico attuale. L'assenza di vegetazione che caratterizza l'area facilita inoltre enormemente la scoperta dei reperti» continua la paleontologa Elisa Malinverno.
«Lo studio della distribuzione dei reperti, della fauna associata e delle tracce lasciate dai morsi di squalo sulle ossa - afferma il paleontologo Alberto Collareta - unitamente a quello delle rocce in cui i fossili sono contenuti, hanno permesso di ricostruire la storia tafonomica di questi straordinari reperti, ovvero ciò che ne ha permesso la conservazione come fossili dal momento della loro morte sino ai giorni nostri.»
È stata quindi una concomitanza di diverse condizioni favorevoli alla fossilizzazione che ha dato origine a questo straordinario giacimento, come spiega la paleontologa Giulia Bosio dell’Università di Milano-Bicocca, prima autrice dell’articolo: «La bassa concentrazione di ossigeno al fondo, il rapido seppellimento delle carcasse e la precipitazione di minerali come l’apatite e la dolomite subito dopo il seppellimento delle ossa, insieme alla ricchezza biologica originaria hanno permesso la formazione di questo importante giacimento, portando alla fossilizzazione di migliaia di esemplari».
Particolarmente interessante risulta il riconoscimento di alcuni scheletri di balene la cui disposizione e le cui relazioni con le rocce incassanti suggeriscono che la carcassa sia andata incontro ad un meccanismo di "autoseppellimento". Ciò accade quando oggetti relativamente pesanti si adagiano su di un fondale solcato da correnti; queste erodono rapidamente il sedimento su cui appoggia l'ostacolo (nel nostro caso, la carcassa), causandone così lo sprofondamento in una cavità che viene poi altrettanto presto riempita da nuovo sedimento. Il risultato di questo processo - molto studiato per quanto riguarda le mine sottomarine ma mai riconosciuto in contesti paleontologici - è la veloce fagocitazione da parte del sedimento di una carcassa che viene così messa al riparo dall'azione degli organismi “spazzini” e da molti altri fattori di “disturbo”.
Lo studio è stato portato avanti, con numerose campagne di prospezione e scavo, dai ricercatori delle università di Milano-Bicocca, Pisa e Camerino, coordinati dal paleontologo Giovanni Bianucci dell’Università di Pisa, in collaborazione con l’Institut Royal des Sciences Naturelles de Belgique (Bruxelles, Belgio), il Museum of New Zealand Te Papa Tongarewa (Wellington, Nuova Zelanda), l’University of Otago (Dunedin, Nuova Zelanda), il Muséum national d’Histoire naturelle (Parigi, Francia) e il Museo de Historia Natural (Lima, Perù).
L'Università di Camerino ancora da record e quest’anno, diventata “maggiorenne” con la prima posizione tra gli atenei fino a 10.0000 iscritti, ottenuta per il 18mo anno consecutivo, raggiunge il risultato straordinario di essere prima tra tutti gli Atenei italiani, con il punteggio assoluto di 98,2. L’Università di Camerino è prima in assoluto tra tutti gli atenei statali nonché tra gli Atenei marchigiani; il risultato ottenuto conferma dunque ancora una volta il forte impegno dell’ateneo nel mantenere sempre elevata, nonché migliorarla, la qualità dei servizi e della didattica offerta agli studenti, anche in questo anno così difficile per il sistema universitario italiano.
La media ottenuta da Unicam è il risultato delle valutazioni ricevute per i servizi, le borse di studio, le strutture, la comunicazione e i servizi digitali, l’internazionalizzazione e l’occupabilità, che hanno tutti fatto registrare un aumento dei punteggi rispetto allo scorso anno.
Straordinario è il risultato ottenuto per la comunicazione e i servizi digitali, segno dell’attenzione che l’Ateneo riserva anche a questo settore, in particolare per la comunicazione multimediale (pagine social e siti web), fondamentale per il dialogo che gli studenti e con gli stakeholder tutti: Unicam ha infatti ottenuto il punteggio massimo, 110, unico ateneo ad averlo raggiunto.
Le classifiche, stilate dopo un attento e scrupoloso esame degli atenei statali e privati italiani, oltre ad analizzare ogni singola realtà accademica, hanno anche il fine di aiutare studenti e famiglie alla scelta universitaria.
“Sono chiaramente felicissimo ed orgoglioso di questo risultato – ha sottolineato il Rettore Claudio Pettinari – che per il diciottesimo anno consecutivo premia il nostro Ateneo e quest’anno aggiunge il primato di collocarci al primo posto tra tutti gli Atenei statali italiani, indipendentemente dalle dimensioni. Con grande soddisfazione dedico questo successo in primis ai nostri studenti, che sono i primi destinatari di tutte le nostre attività, di tutti i nostri sforzi e di tutte le nostre azioni, e lo sono stati ancora di più nell’anno appena trascorso. Per loro cerchiamo sempre di migliorarci, con loro progettiamo e costruiamo un futuro che li renda donne e uomini capaci di affrontare le sfide che la vita riserverà loro. E i nostri studenti lo hanno compreso e hanno scelto di darci ancora fiducia tanto che lo scorso anno accademico abbiamo registrato un incremento delle matricole del 35% rispetto all’anno precedente”.
“Ma permettetemi di ringraziare - ha proseguito il Rettore Pettinari - anche l'intera comunità universitaria che non si risparmia e dimostra quotidianamente un grande senso di appartenenza ad Unicam, reso evidente quest’anno in occasione dell’emergenza sanitaria, fronteggiata in maniera eccellente. Nessuno si è sottratto ai propri doveri lavorando alacremente per continuare a garantire l'eccellente qualità dei servizi e la continuità della didattica e della ricerca, sia nel nel periodo del lockdown sia quando si è trattato di adeguare le strutture e le aule e renderle accessibili nella maniera più sicura possibile per poter svolgere le attività didattiche anche in presenza”.
“Abbiamo deciso di anticipare l’apertura delle iscrizioni al 1 luglio – ha concluso il Rettore – per dare ancora di più la possibilità alle future matricole di conoscerci e di sceglierci. Per il nuovo anno accademico abbiamo implementato l’offerta formativa dell’Ateneo, attivando due nuovi corsi di laurea: il corso di laurea in “Informatica per la comunicazione digitale” ed il corso di laurea in “Tecnico del benessere animale e delle produzioni”, rendendo così i nostri corsi ancora più in linea con le esigenze degli studenti e del mondo del lavoro. Sarà implementato il numero di borse di studio e sono moltissime le agevolazioni relative alla contribuzione studentesca. Tante opportunità, quindi, per decidere di intraprendere un percorso formativo universitario dal momento che, come dimostrano anche i dati Almalaurea, la laurea rappresenta un importante investimento per il proprio futuro”.
Hub vaccinale al palazzetto dello sport sino al 7 agosto.
“L'Amministrazione Comunale di Camerino, d'intesa con la direzione dell'Azienda Sanitaria Asur Area Vasta 3 di Macerata, ha autorizzato l'utilizzo della struttura palazzetto dello sport ubicato in località Le Calvie di Camerino, per l'esecuzione delle attività di vaccinazione fino al 7 agosto prossimo”. A comunicarlo è la stessa Giunta Sborgia che “invita, inoltre, la popolazione a non considerare ogni altra e diversa informazione che non provenga da organi ufficiali deputati alla gestione dell'emergenza”.
Camerino ha mantenuto gli standard di qualità e superato le nuove sfide e si riconferma Bandiera Arancione del Touring Club Italiano fino al 31 dicembre 2023.
Questa mattina online si è tenuta la cerimonia di premiazione nazionale Bandiere Arancioni del Touring Club Italiano, condotta dal giornalista Stefano Brambilla che proprio di recente ha visitato Camerino, Bandiera Arancione dal 21 luglio 2009, per uno speciale sui monti Sibillini.
Sono 262 i comuni italiani che hanno ottenuto il marchio di qualità, di cui 251 conferme e 11 nuove assegnazioni.
In apertura i saluti degli assessori al turismo delle regioni Piemonte (prima in Italia con 40 comuni Bandiera Arancione), Liguria (da cui tutto partì nel 1998) e Lazio.
Franco Iseppi, presidente del Touring Club Italiani, è intervenuto dicendo che la pandemia ha fatto riflettere sul futuro insieme ai comuni Bandiera Arancione, costringendo ad una rigenerazione e fornendo un’occasione forte di cambiamento. “Il nostro turismo – ha proseguito il Presidente – si basa su prodotti non delocalizzabili e identitari, quindi la centralità dei beni culturali è molto forte e coinvolge una nuova classe dirigente con una visione tecnologica. Si parla di un nuovo umanesimo che ha assolutamente rilievo sul campo turistico. L’esperienza di BA in questi anni ha dato molti frutti e i protagonisti sono le comunità che vanno sostenute per divenire attrattive e competitive per il bene comune del Paese”.
Isabella Andrigetti, responsabile certificazioni e programmi territoriali Touring Club Italiano, ha elencato gli 11 nuovi piccoli centri di eccellenza italiani che hanno superato un’approfondita e attenta analisi che ha coinvolto 2.300 comuni: Canelli, Castagnole delle Lanze, Revello, Rosignano Monferrato, Susa e Trisobbio in Piemonte; Badalucco e Vallebona in Liguria, Ponti sul Mincio in Lombardia, Nocera Umbra in Umbria e Subiaco nel Lazio.
“Il rinato Ministero del turismo – dice il ministro Massimo Garavaglia - ha l’obiettivo di ampliare l’offerta turistica nel tempo e nello spazio e per fare questo bisogna fare proprio quello che porta avanti il TCI e cioè far conoscere e certificare quell’Italia meno conosciuta ma di qualità. Congratulazione a tutti i Sindaci che hanno ottenuto questo premio”.
Fulvio Gazzola, sindaco di Dolceacqua e presidente Associazione Paesi Bandiera Arancione che riunisce i comuni che hanno ottenuto il marchio e aderiscono alla campagna di marketing, ha ricordato che L’Associazione organizza iniziative a carattere nazionale tipo il PleinAir (Camerino ha già aderito all’iniziativa) e altre attività che consentono a tutti i comuni di utilizzare e proporre nuove servizi ai turisti.
Grande la soddisfazione dell’assessore alla cultura e al turismo Giovanna Sartori per questa riconferma: “Si tratta di un riconoscimento del grande lavoro svolto in questi anni da tutti coloro che operano nel settore del turismo e dell’accoglienza. Nonostante le ferite del terremoto, la nostra Camerino resta una meta attrattiva, sostenibile e di qualità”.