"La Chiesa è rimasta sempre viva e i sacerdoti stanno continuando a celebrale le messe per la comunità". Attraverso queste parole L'arcivescovo di Camerino-San Severino e amministratore apostolico di Fabriano-Matelica Monsignor Francesco Massara ha voluto esprimere la sua vicinanza in questo duro momento che tutto il modo sta attraversando:
"Questa situazione di pandemia ha cambiato molto il nostro modo di essere Chiesa – spiega Massara – non abbiamo più potuto fare delle celebrazioni aperte al pubblico ma ci tengo a dire che le Chiese sono rimaste sempre aperte e laddove è stato possibile abbiamo organizzato dei collegamenti online che ci hanno permesso durante la Settimana Santa di essere presenti nelle case delle persone".
Nonostante l'emergenza Covid-19 le attività ecclesiastiche sono andate avanti senza sosta e con lo spirito non lasciare nessuno isolato: “Attraverso gesti di carità e momenti di ascolto siamo rimasti vicino alle persone anche con una semplice telefonata o con la donazione di una mascherina - sottolinea - tutti piccoli segnali che volevano portare un messaggio di vicinanza a tutte quelle persone stanno attraversando un momento molto particolare”.
Un ruolo quello dell'Arcivescovo Massara che diviene ancor più importante e centrale in qunato la sua comunità ha dovuto fare i conti tre anni fa anche con il dramma del sisma ed ora si trova ancora una volta di fronte ad un altro difficile momento: "Anche io ho dovuto giustamente rispettare le limitazioni decreto Io Resto a Casa e per tale motivo non ho girato nelle zone del terremoto - chiosa Massara – ma al di la di questo sono sempre in contatto con tutti i sindaci e sacerdoti del territorio, quindi ho molto chiara la situazione che la gente sta affrontano".
"Molte persone si sentono sole ed isolate ma dalla nostra opera bisogna far venire fuori un grande messaggio di speranza; noi ci rialzeremo, stando uniti, anche da questo secondo terremoto e per farlo non bisogna cadere nell’angoscia e nella paura".
Il periodo di quarantena però non ha solo portato disagi ma ha anche fatto riscoprire alle persone dei valori importanti che forse la frenesia dettata dai tempi moderni aveva fatto un po’ smarrire e talvolta dimenticare: "C'è da dire che questa situazione sta facendo nascere delle cose molte belle in quanto c’è stata una riscoperta del valore della famiglia e siamo per questo più disposti all’ascolto senza dimenticare poi la grande solidarietà che in tanti stanno dimostrando" - mette in evidenza Monsignor Massara- "Sta crescendo il desiderio di incontrarsi e di darsi un abbraccio e di questo me ne sono reso conto quando ho ricevuto delle lettere da parte di tanti bambini che mi hanno scritto nell'ambito del concorso CoronArt dove abbiamo invitato appunto i bambini, ragazzi e giovani a stimolare la loro creatività, offrendo l’opportunità di tradurre con l’arte la loro riflessione su tematiche sociali relative a questa emergenza:
Con questi soldi compra un regalo ad un bambino che non può permetterselo. Buona Pasqua
"Questo messaggio ad esempio mi è arrivato con allegati dei soldini e io credo che ci fa capire come da un situazione così drammatica anche dal cuore di un bambino possano nascere delle cose belle che sono senza dubbio di grande insegnamento per noi"
Signore fammi riabbracciare i miei nonni
"Ecco importanza dei nonni nelle nostre famiglie; in situazioni ordinarie noi ci incrociamo per le strade ma non ci incontriamo, sentiamo tante parole ma non ci ascoltiamo. Questo tempo ci ha permesso di ascoltarci un po’ di più e di incontrarci nei nostri cuori".
Resto a casa per salvare i miei sogni ma con la fantasia volo via lontano in posti fantastici, dove con i piedi non potrei mai andare
"Io credo che i messaggi di questi bambini ci aiutano e cui spronano ad andare avanti trovando la forza nelle cose belle che stanno nascendo nel nostro cuore anche in questa situazione così drammatica".
L'arcivescovo, infine, ha posto l'attenzione verso chi tutti i giorni è impegnato ad affrontare il Coronavirus: "Ringrazio veramente tutti gli operatori sanitari e le istituzioni che si stanno impegnando in prima linea per affrontare una situazione alla quale tutti noi eravamo impreparati".
Un servizio di collette alimentare a Camerino per le famiglie e i cittadini più in difficoltà a causa dell’emergenza Covid19. A partire da lunedì (20 aprile) sarà attivo.
Per coloro che vorranno partecipare alla raccolta di alimenti, si potranno acquistare autonomamente prodotti a lunga conservazione come pasta, farina, legumi, latte, cibo in scatola o simili e consegnarli tutte le mattine, da lunedì al sabato dalle ore 11 alle ore 13 alla sede dell’associazione “IoNonCrollo” (denominata “INCENTRO”) in via Ridolfini, 29 (Piazzale di San Domenico). I cittadini che ne avranno bisogno, potranno ritirare i prodotti alimentari solo nel pomeriggio, dal lunedì al sabato dalle 15,30 alle 18,30. Un’idea proposta all’amministrazione da Claudio Cingolani, presidente dell’associazione “IoNonCrollo”, che ha messo a disposizione la sede come luogo di raccolta e in modo del tutto volontario.
Ai fini dell’autodichiarazione (ai sensi degli artt. 46 e 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 45) riguardante gli spostamenti all’interno del proprio Comune di residenza, coloro che raggiungeranno via Ridolfini per consegnare o ritirare i prodotti alimentari dovranno scrivere sulla causale quanto segue: “Lo spostamento è determinato da “situazione di necessità” per la consegna o il ritiro di prodotti alimentari destinati a persone in difficoltà del Comune di Camerino”.
La gestione della distribuzione è affidata all’Associazione “IoNonCrollo” e al “Movimento Giovanile Panta Rei”, in collaborazione con la Protezione Civile di Camerino. L’Amministrazione ha messo a disposizione anche il numero di telefono 320 4316893 che potrà essere contattato da coloro che non hanno possibilità negli spostamenti.
“Resta come al solito la raccomandazione per la massima osservanza delle indicazioni fornite dal Governo per la salvaguardia della propria salute e di quella altrui - commenta il sindaco Sandro Sborgia nel sottolineare anche – la disponibilità dei volontari per aiutare la comunità in questo periodo così delicato. Nelle scorse settimane abbiamo attivato un conto correte, come Comune, in cui chi avrà voglia e possibilità può fare una donazione in aiuto alle famiglie più in difficoltà e che si andrà a sommare al bonus spesa”.
Il codice IBAN per raccogliere donazioni in favore delle persone più bisognose e in difficoltà è il seguente: IT 56R 03111 68830 000000004026
Due nuovi progetti pronti per la viabilità. La Provincia di Macerata ha infatti approvato gli interventi su due strade: la provinciale 91 “Pian di Pieca - Monastero - Fiastra” e la 180 “Tolentino - Camerino”, nel tratto tra Belforte del Chienti e la Sfercia.
“Abbiamo ottenuto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) 510 mila euro in più, rispetto alle risorse a noi destinate - afferma il Presidente Antonio Pettinari - e abbiamo subito preparato i progetti. Pochi giorni prima della convocazione del Consiglio provinciale, il MIT ha chiarito la destinazione e l’importo del finanziamento e così è stato possibile discuterne durante l’assemblea e approvare la spesa. Ora siamo pronti per inserire i progetti nella piattaforma del Ministero appena ci arriva il loro decreto. Da quel momento sarà possibile per il nostro Ente procedere con l’approvazione dei progetti e poi del relativo appalto”.
Sulla “Pian di Pieca - Monastero - Fiastra” è previsto un intervento di asfaltatura per un importo di 250 mila euro. Questa è una strada rilevante per il comprensorio montano perché collega numerosi Comuni, mete di destinazione turistica sia estiva che invernale, come Fiastra, Bolognola, Sarnano, San Ginesio, e con bellezze naturalistiche di assoluto pregio. Negli ultimi anni la strada è stata interessata da corposi investimenti per la messa in sicurezza, dato che con i sismi del 2016 è stata chiusa e sono stati necessari, per la riapertura, ben quattro interventi, progettati e diretti dall’Anas per conto del soggetto attuatore, la Protezione Civile.
Anche nel tratto Belforte del Chienti - Sfercia viene rifatta l’asfaltatura, per un importo dei lavori di 260 mila euro. Questa arteria, di fatto l’unica alternativa alla superstrada, è conosciuta come la vecchia statale 77 e collega numerosi frazioni e centri abitati. La strada, passata alla Provincia dopo la realizzazione della superstrada, è importante per il traffico locale ed è transitata anche dai camion per via della presenza delle cave. Avendo una buona ampiezza e un traffico veicolare comunque ridotto è una zona utilizzata dai ciclisti. Esiste anche il disegno di una ciclovia, a cui l’Amministrazione provinciale in passato è stata interessata, e questa manutenzione, inserita nella nuova programmazione dei lavori grazie alle risorse aggiunte da parte del Ministero, può essere utile pure per il progetto.
Anche la fisica quantistica dei sistemi complessi giunge in aiuto per la comprensione dei meccanismi di diffusione del contagio da coronavirus e della efficacia delle misure di contenimento.
E’ stato infatti pubblicato nei giorni scorsi sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale “Condensed Matter”, un lavoro di ricerca dal titolo “Ostwald Growth Rate in Controlled Covid-19 Epidemic Spreading as in Arrested Growth in Quantum Complex Matter”, relativo allo studio dell’efficacia delle misure di contenimento del coronavirus focalizzato sui tempi di raddoppio del numero dei contagi, prendendo in esame i dati ufficiali disponibili di Italia, Cina e Corea del Sud, che vede tra gli autori anche il prof. Andrea Perali, docente di Fisica presso la Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute di Unicam.
L’estensione di questo lavoro ad altri Paesi, realizzato in collaborazione con i ricercatori dell’INFN, del CNR e della onlus RICMASS, è stato sottoposto alla revisione per una possibile pubblicazione su un’altra prestigiosa rivista scientifica internazionale, PNAS - Proceedings of the National Academy of Sciences degli Stati Uniti d’America.
Il risultato principale del lavoro di ricerca è stato quello di introdurre il "fattore di successo s" delle azioni di contenimento, che ci indica come stanno funzionando tali azioni. E’ stato provato che valori del fattore di successo s più piccoli indicano una crescita rapida del tempo di raddoppio del numero dei contagi, e quindi un progressivo rallentamento dei contagi stessi, mostrando così l’alta efficacia delle misure di contenimento.
Altro importante risultato è stato quello di aver individuato per la diffusione del virus una curva dell’andamento temporale dei contagi caratterizzata da 4 fasi: una fase sotto-critica, in cui il numero dei contagi è contenuto ed ha forte oscillazioni casuali; una fase subito dopo soglia critica, con crescita esponenziale violenta, con tempi di raddoppio dei contagi molto breve, intorno ai 2-3 giorni; una fase di crescita rallentata dove il tempo di raddoppio aumenta in conseguenza delle azioni di contenimento (nel nostro Paese siamo ora in questa fase); una ultima fase di crescita arrestata o frustrata che segue il regime di crescita alla Ostwald, tipica dei processi di diffusione in sistemi quantistici complessi disordinati, fase raggiunta in Cina e Corea del Nord dove è stato applicato forti azioni di contenimento supportate dal metodo di tracciamento delle persone tramite App.
“Siamo molto soddisfatti – ha affermato il prof. Andrea Perali – per questo importante risultato, realizzato grazie ad un eccellente partenariato con competenze multidisciplinari. Vorrei sottolineare che si tratta di uno studio prettamente fisico, quindi finalizzato alla ricerca di leggi e comportamenti universali, meno sensibile a differenze nazionali nella raccolta dei dati ed a fluttuazioni statistiche. Analizzando i dati, abbiamo mostrato che in Cina e Corea del Sud i valori del fattore di successo sono molto bassi e confermano l’efficacia delle misure di contenimento adottate; in Italia il fattore s è leggermente più alto e ci colloca in una posizione intermedia rispetto alle situazioni molto più difficili di altri paesi, quale per esempio gli Stati Uniti”. “Abbiamo quindi introdotto – ha concluso il prof. Perali – un metodo di analisi tipico della fisica ed un parametro quantitativo che permette di confrontare i dati delle diverse nazioni, metodo che si può quindi affiancare alle analisi statistiche e biologiche, per aumentare ancora di più le conoscenze su questa problematica”.
“Sono ancora una volta a complimentarmi, anche a nome dell’intera comunità universitaria – ha sottolineato il Rettore Unicam Claudio Pettinari – con i nostri ricercatori, in questo caso in particolare con il prof. Perali, che stanno mettendo in campo tutte le proprie competenze nei diversi ambiti disciplinari scientifici, con l’obiettivo primario di fornire un contributo, un piccolo tassello che possa andare a comporre il puzzle che ci consentirà di comprendere a fondo questo virus e di adottare le misure di contenimento, di cura oppure preventive migliori e più efficaci, a beneficio di tutti noi e della salute pubblica”.
Nuovo omaggio delle Forze dell’ordine a medici, infermieri e operatori sanitari impegnati nella lotta al Coronavirus. Questa nuova iniziativa - dopo quella dello scorso 4 aprile - è denominata simbolicamente “Forza e Coraggio”.
Domani , 18 aprile, rappresentanze delle Forze dell'ordine si recheranno presso gli ospedali di Macerata, Civitanova (ospedale e Villa Pini) e Camerino dove, dopo essersi schierate all'esterno delle strutture, renderanno ancora una volta omaggio al personale medico e sanitario che sta lottando da settimane contro il Covid-19.
Presso l'ospedale di Camerino sarà presente anche il Questore di Macerata Antonio Pignataro, il sindaco della città Sandro Sborgia, il vescovo dell'arcidiocesi di Camerino e San Severino Marche Sua Eccellenza Monsignor Francesco Massara e il rettore dell'Università Unicam Claudio Pettinari.
Prosegue senza sosta l’attività seminariale di Unicam, sempre in modalità telematica con incontri di grande valore non solo scientifico ma anche divulgativo, grazie alla presenza di illustri ospiti.
Il prossimo lunedì 20 aprile il prof. Andrea Crisanti, virologo di fama internazionale, professore ordinario all’Imperial College di Londra e all’Università di Padova, attualmente impegnato in prima linea nel contrasto alla diffusione del coronavirus, terrà un seminario su “Pandemia. L’esperimento di Vo’”.
A dialogare con lui sarà il prof. Guido Favia, direttore della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria di Unicam, parassitologo che da molti anni è impegnato in attività di ricerca scientifica relative al controllo delle più pericolose malattie infettive che affliggono in particolare i paesi del terzo mondo.
“E’ per noi un grande onore – ha affermato il prof. Favia – poter avere ospite il prof. Crisanti e dare così l’opportunità alle nostre studentesse ed ai nostri studenti di ascoltare il suo intervento e potersi confrontare con lui. Siamo sempre convinti che il confronto e lo scambio di opinioni siano il valore aggiunto per lo sviluppo di una eccellente ricerca scientifica che possa poi andare a beneficio dell’intera comunità”.
“Abbiamo fortemente voluto avviare – ha sottolineato il Rettore Unicam prof. Claudio Pettinari – una serie di incontri con scienziati di chiara fama che possano fornire un contributo provato da evidenze scientifiche, per comprendere al meglio quanto sta accadendo in questo particolare momento. Vogliamo inoltre ribadire attraverso autorevoli testimonianze il fondamentale ruolo della ricerca, realizzata attraverso il rigoroso metodo scientifico, che può portare benefici per la nostra quotidianità. Approfittiamo di questo momento in cui la nostra quotidianità è totalmente stravolta, per prendere ancora di più consapevolezza di quanto sia importante investire nella ricerca scientifica. Ringrazio il prof. Crisanti per averci voluto onorare della sua presenza, seppur telematica”.
L’incontro, che avrà inizio alle ore 14.30 e sarà aperto dai saluti del Rettore Pettinari, è aperto non solo alla comunità universitaria Unicam, ma a tutti quanti gli interessati. Tutte le informazioni per il collegamento saranno disponibili nel sito www.unicam.it
Il servizio di trasporto pubblico locale non si è mai interrotto. Il calo dell’utenza è forte, ma il servizio essenziale è comunque assicurato, garantendo la mobilità ai cittadini ed ai lavoratori che sono obbligati a muoversi. Le corse sono svolte con mezzi capienti, così da potere assicurare ai passeggeri il distanziamento interpersonale necessario, indicato in ogni bus da una serie di segnali e catenelle che impediscono di sedersi a caso.
Ogni autista è dotato di: mascherina, guanti e gel sanificante.
Grazie ad un rapido approvvigionamento, ai dipendenti non sono mai mancati i presidi di protezione necessari. Ad ulteriore salvaguardia dell’utenza, gli autobus urbani ad una sola porta sono stati modificati apponendo una paratia in plexiglass a separare lo spazio di passaggio accanto all’autista. Ogni giorno tutti i mezzi in circolazione vengono sanificati approfonditamente con l’utilizzo di prodotti chimici specifici in aggiunta all’azione degli ozonizzatori che garantiscono una completa igienizzazione.
A causa dell’emergenza, Contram Mobilità sta reinterpretando anche l’idea stessa di trasporto pubblico, per riuscire ad adattarsi alle mutate esigenze imposte dalla pandemia. Già da alcune settimane è attiva una collaborazione con alcune aziende marchigiane i cui dipendenti hanno avuto dei problemi negli spostamenti lavoro/casa. Contram Mobilità ha messo in piedi un servizio di trasporto dedicato, che garantisce a tutti gli operai di potere raggiungere la propria azienda rispettando i turni di lavoro e il distanziamento sociale obbligatorio.
Contram Mobilità resta a disposizione di utenti privati e aziende e può essere contattata al numero verde 800 037 737.
L’Università di Camerino prosegue la sua attività di divulgazione scientifica rivolta in particolare agli studenti delle scuole superiori.
Ha riscosso un grande successo l’appuntamento dei giorni scorsi con gli studenti delle quinte classi dei Licei di Camerino, grazie alla preziosa collaborazione del Dirigente Scolastico Francesco Rosati, nel corso del quale circa 200 studenti, divisi in due sessioni, hanno seguito con molto attenzione ed estremo interesse il seminario “Coronavirus, questo sconosciuto”, che ha visto protagonisti i docenti Unicam Gianni Sagratini, chimico degli alimenti, Barbara Re, informatica, Giorgia Vici, biologa nutrizionista e Giacomo Rossi, medico veterinario docente di fisiopatologia e immunopatologia. Il prossimo sabato 18 aprile il seminario sarà ripetuto per gli studenti delle classi terze e quarte, sempre dei Licei di Camerino.
Con contenuti più focalizzati alle nuove tecnologie, inoltre, venerdì 17 aprile il seminario “Coronavirus, questo sconosciuto” sarà tenuto sempre in modalità telematica per le classi quinte dell’ITCG “Antinori” di Camerino. Protagonisti questa volta saranno i professori Guido Favia, Direttore della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria, Michele Loreti, docente della sezione di Informatica, Francesco Rizzo, docente della Scuola di Giurisprudenza, Marco Materazzi, docente della sezione di Geologia, Stefania Scuri, docente della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute e Davide Paciotti, docente della Scuola di Architettura e Design. Anche in questa occasione ognuno di loro analizzerà i diversi aspetti legati al coronavirus ed alla particolare situazione che stiamo vivendo, sulla base delle proprie competenze. Si andrà dall’analizzare il virus dal punto di vista biologico ai corretti comportamenti igienico sanitari da seguire, dalla georeferenziazione alle valvole stampate in 3D per “hackerare” maschere da sub e farle diventare respiratori per i pazienti in terapia subintensiva, dagli aspetti giuridici legati al distanziamento sociale alla natura e all’ambiente che riaffermano il loro ruolo.
I seminari saranno poi disponibili on line nel portale di divulgazione della ricerca di Unicam “Scienza e Lode” www.unicam.it/scienzaelode, a disposizione degli insegnanti che volessero utilizzarli come materiale di approfondimento per i propri studenti.
(Nella foto il professore Unicam Guido Favia)
Chiusi per inagibilità, aperti per vocazione. È questo lo slogan creato dai musei di Camerino dopo il sisma del 2016, che ne aveva reso non fruibili le strutture. Uno slogan che, ora, può purtroppo accomunare tutti i musei italiani, a causa delle misure restrittive che ne hanno determinato la chiusura per agevolare il contenimento del contagio da Covid19. Ecco, dunque, che molte realtà più o meno vicine hanno fatto riferimento proprio a Camerino per capire come si può “essere aperti pur stando chiusi”. Un’esperienza, quella dei Musei di Camerino, maturata con il sisma e che, ora, è esempio per molti. “Un'esperienza che porta a una visione territoriale – spiega l’assessore alla cultura, Giovanna Sartori - è importante fare rete. Se c'è una cosa di cui sono ancora più convinta, anche dopo la grande emergenza che stiamo vivendo, è che la cultura e il turismo possano e debbano essere un punto di ripartenza fondamentale”.
“Sono diverse le iniziative e le idee progettuali portate avanti in questi anni - dice la dottoressa Barbara Mastrocola, curatrice delle collezioni civiche e direttrice del museo arcidiocesano - e che hanno permesso di dimostrare quanto sia possibile “non fermarsi”, poiché il museo non è solo un susseguirsi di sale espositive, un posto in cui conservare e mettere in bella mostra tele e sculture. È possibile - continua - perché non è solo un contenitore di opere d’arte, ma è esso stesso un contenuto d’arte e soprattutto di storie. È un luogo vero, dotato di una propria identità. Perché i musei non solo custodiscono capolavori, ma ci raccontano esperienze e, spesso, sempre più spesso, sono essi stessi parte della storia”. La storia che i musei di Camerino raccontano anche quest’anno, dopo il progetto “Dalla polvere alla luce”, è stata premiata dalla Regione Marche, che ha approvato e finanziato ben tre progetti. Il primo, la bellezza ritrovata, in occasione del ritorno del ritratto di Giulia da Varano, l'altro di carattere espositivo, con una mostra che si svolgerà in autunno (Coronavirus permettendo) e che, senza svelare troppo, muoverà proprio dal prezioso ritorno del ritratto di Giulia da Varano, e l’altro di natura gestionale e organizzativa. Si tratta, infatti, di un progetto di aggregazione tra le strutture museali cittadine, Pinacoteca e Museo Civici, Museo Arcidiocesano “G. Boccanera” e Sistema museale d’Ateneo che, nello specifico, è finalizzato a incrementare e migliorare la soglia di efficienza finanziario-gestionale delle strutture e l’ottimizzazione nell’erogazione dei servizi della rete dei musei, attraverso una serie di iniziative mirate che vanno dal marketing alla didattica, passando, ovviamente, per l’individuazione di orari e aperture che garantiscano una sempre migliore fruibilità.
“I musei cittadini – prosegue l’assessore Giovanna Sartori - sono riusciti a stare in piedi, ma, ora, cominciano a camminare in maniera più spedita grazie anche a una gestione in sinergia tra Comune, Arcidiocesi e Ateneo".
Proprio da questa sinergia, inoltre, si sviluppa l’ambizioso, ma già avviato, progetto di procedere contemporaneamente alla ricostruzione del Rettorato, del Duomo e del Palazzo Arcivescovile. “Quest’ultimo – ha ribadito l’arcivescovo di Camerino, Francesco Massara - è già in fase progettuale e, quindi, da deposito delle opere dei due musei cittadini civico e diocesano, potrà essere futura sede museale. È chiaro, infatti, che nessuno dei tesori di Camerino o che hanno trovato custodia a Camerino dopo il sisma, almeno per quanto riguarda quelli arcidiocesani, sarà mai trasferito in luogo diverso. L’arte è identità e l’identità non prescinde dalle radici. Radici che, però, possono essere messe ulteriormente in rete. E’ opportuno lavorare, quindi, verso quello che è a tutti gli effetti un mio sogno e una opportunità per l’intera area del cratere, ossia mettere a sistema una rete museale che comprenda tutte le strutture espositive di Camerino, San Severino Marche, Castelraimondo con il Castello di Lanciano e Matelica con il Museo Piersanti, in modo da far ammirare ad un pubblico sempre più vasto i tesori che custodiamo da secoli su queste terre”. Una precisazione, questa, che mette definitivamente fine alle paure, infondate, di quanti hanno accolto la bella e importante notizia della realizzazione del nuovo Museo di San Severino Marche (dove saranno custodite le opere di San Severino e delle strutture arcidiocesane del territorio settempedano) come una minaccia per le opere d’arte di Camerino e del suo territorio.
Iniziata la consegna a domicilio delle mascherine alla cittadinanza di Camerino. I consiglieri comunali Riccardo Pennesi e Maria Giulia Ortolani insieme ai giovani volontari del Movimento giovanile Panta Rei e alla Protezione civile hanno iniziato la distribuzione nelle diverse zone comunali: dalle aree Sae, alle frazioni nonché i diversi quartieri della città. I presidi sono arrivati a inizio settimana dalla contea cinese di Taicang e l'Amministrazione comunale, dopo averle distribuite alla casa di riposo “Casa Amica”, agli uffici comunali e le forze di polizia, ha provveduto a organizzare la consegna, dividendole per famiglia, così da attivare subito la distribuzione.
“Vorrei ringraziare di cuore i giovani e i volontari della Protezione civile che hanno svolto la consegna in maniera efficiente e tempestiva e che hanno confezionato i kit – ha commentato il sindaco Sandro Sborgia – Un grazie per lo straordinario lavoro, per l'impegno, la dedizione e la disponibilità. La raccomandazione per tutti i cittadini resta quella di rimanere a casa e continuare ad avere un atteggiamento responsabile. Queste belle giornate e le feste pasquali potrebbero essere un invito a uscire, ma dobbiamo stringere i denti e continuare a rispettare le indicazioni che ci sono state date. Abbiamo pensato di consegnare le mascherine a tutta la cittadinanza per andare incontro a un’esigenza in questo momento fondamentale, vista l’emergenza Covid19. Aggiungo, però – continua il primo cittadino di Camerino – che indossare la mascherina non significa poter uscire e riprendere la vita normale. Significa proteggersi e proteggere gli altri. Entriamo nella fase più delicata e pesante dopo settimane che siamo chiusi in casa. Sarà una Pasqua che ricorderemo per tutta la vita: rendiamola speciale amandoci ed amando il prossimo nel rispetto delle regole”.
Sono tre i casi positivi al Covid19 a Camerino e 22 le persone in isolamento fiduciario. "Dalla prossima settimana inizierà, anche, la distribuzione del bonus spesa per i quali è stata firmata una convenzione con l’azienda Day", fa sapere il sindaco.
Fiduciosa attesa all' Unicam per gli esiti dei primi trial clinici di un protocollo di cura innovativo che potrebbe essere efficace sulla pandemia generata dal Coronavirus.
È nata, infatti, all’interno dei laboratori Unicam, in particolare dal gruppo di ricerca coordinato dal professor Giacomo Rossi, medico veterinario della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria dell’Ateneo camerte, una terapia che potrebbe aprire incoraggianti scenari alla cura del Coronavirus. Il professor Rossi sta conducendo uno studio sul Coronavirus del gatto, FeCoV, nel quale da molti anni si verifica una patologia molto grave, per lo più ad esito mortale, di cui non esiste un protocollo terapeutico o un vaccino efficace/protettivo.
Studiando i siti recettoriali ed il modo con il quale i coronavirus si legano alle cellule dell'ospite, il gruppo di ricerca si è accorto di una particolarità di Covid-19: il virus presenta un numero maggiore di legami con i siti di glicosilazione del recettore ACE2 cellulare (il recettore che Covid-19 utilizza per entrare nelle cellule del polmone, dell'apparato digerente e del tratto genito-urinario dell'uomo).
“I siti di glicosilazione – afferma il professor Rossi – sono delle aree in cui delle molecole di zucchero semplice si legano ad una proteina ancorata sulla membrana cellulare. In particolare, ho notato che tutti questi siti di glicosilazione sono costantemente legati all'ultimo amminoacido della proteina di membrana, che è l'aminoacido Asparagina. Da qui l'idea di utilizzare un vecchio farmaco, ben noto presso gli oncologi che lo usano nella terapia della leucemia acuta dei bambini, la L-Asparaginasi, che è un enzima che eliminando l'aminoacido Asparagina "taglia" di fatto il legame dello spike virale con il suo specifico recettore cellulare, bloccando di fatto l'infezione.
Questo farmaco, unito alla già nota Clorochina che funziona bloccando l'ingresso del virus nella cellula tramite un altro meccanismo alterante il pH delle vescicole che trasportano il virus al proprio interno, e all'Eparina, che previene il danno acuto vascolare indotto dalla tempesta dell'infiammazione causata dal virus, e quindi la trombosi secondaria, copre in maniera completa infezione ed effetti dell'infezione sull'uomo”.
E poiché la scienza non conosce muri e steccati ma solo ponti e collaborazioni, grazie all’interessamento di un medico marchigiano, lo studio in brevissimo tempo viene analizzato dal noto imprenditore e scienziato Francesco Bellini, laureato ad honorem Unicam, cofondatore della società canadese Biochem Pharma e presidente, tra le altre, della ViroChem Pharma, nonché membro del Consiglio di amministrazione di Montreal Heart Institute Foundation e Canada Science Technology & Innovation Council.
Dopo un attento studio ed analisi è nato il brevetto che, in tre giorni, è stato depositato negli USA (Washington DC) e che già è in fase di valutazione in vari nosocomi statunitensi e canadesi per una rapida applicazione.
“Chiaramente è presto per poter dire se questa cura sarà efficace – ha dichiarato il Rettore Unicam Claudio Pettinari – ma ancora una volta sono ad esprimere grande soddisfazione, a nome dell'intera comunità universitaria, per questo ulteriore successo che conferma l'eccellenza della qualità della ricerca scientifica dell'Università di Camerino, riconosciuta anche a livello internazionale. In questa occasione la soddisfazione è ancora più grande perché abbiamo messo in campo le competenze dei nostri ricercatori per trovare soluzioni che siano a beneficio della salute pubblica mondiale. Mi complimento con il prof. Rossi, di cui apprezzo le ottime capacità di ricercatore e divulgatore.
Come definito anche nel Piano Strategico di Ateneo 2018-2023, Unicam conferma l’intenzione di sostenere e sviluppare le attività dei gruppi di ricerca che operano nelle cinque Scuole di Ateneo, affinché riescano non solo ad inserirsi con più facilità nei programmi di finanziamento europei ed internazionali, ma perché producano innovazione da trasferire al mondo delle imprese e delle professioni. In questo caso la sinergia pubblico-privato ha dato subito eccellenti risultati ed ora attendiamo tutti fiduciosi l'esito della sperimentazione”.
Volano i contatori della campagna di crowdfunding “Eroi in prima linea”, a favore di ANPAS, CRI, Ordine dei medici ed Ordine delle professioni infermieristiche, organizzata dagli studenti dell’Università di Camerino. A pochi giorni dall’inizio della campagna sono stati già raccolti oltre 8 mila euro, più della metà dell’obiettivo finale di 15 mila euro fissati dalla campagna. Le lancette scorrono velocemente: 20 giorni in tutto per dare subito un aiuto immediato e concreto. Una vera e propria sfida già raccolta da tanti cittadini privati e imprenditori, che vede impegnati i 49 studenti del corso universitario "Business Angels & Crowdfunding" diretto dal prof. Filippo Cossetti (fundraiser professionista) per supportare i medici, gli infermieri e i volontari delle Associazioni impegnati 24 ore su 24 nella prima linea nella guerra contro il coronavirus.
E’ possibile contribuire (anche solo con 5 euro) direttamente sulla piattaforma web Eppela (uno dei maggiori portali italiani di Crowdfunding), attraverso il seguente link :
https://www.eppela.com/eroiinprimalinea
Obiettivo della corsa contro il tempo: poter garantire entro il 23 aprile prossimo i 15 mila euro per l’immediato acquisto dei materiali di protezione, mascherine, tute guanti e altri dispositivi fondamentali per arginare l’epidemia in corso e assistere in sicurezza i tanti pazienti affetti da coronavirus.
"Questi ragazzi stanno raggiungendo grandissimi traguardi, ogni giorno sono "sul pezzo", e ogni risultato raggiunto diventa il punto di partenza per quello successivo. – ha detto il Prof Filippo Cossetti .- “Ed è così che, con il loro impegno siamo passati, in soli 6 giorni, da 2.mila... a 5.mila ... a 8.mila euro raccolti. L'obiettivo finale è 15.mila euro, ma con questa determinazione... e con il vostro aiuto.... possiamo fare ancora di più!”
Prosegue l'opera benefica e di impegno sociale della Transport Service associata a Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo.
L'azienda ha infatti donato strumenti ed attrezzature sanitarie agli ospedali di San Benedetto del Tronto e di Camerino (dove nello specifico sono state fatte recapitare delle pompe a siringa e delle barelle), ora a disposizione dei reparti interessati dall'emergenza sanitaria.
Ricordiamo che nelle scorse settimane, l'impresa aveva effettuato un'altra donazione di macchinari sanitari (in particolare due ventilatori), agli ospedali di Ancona e Pesaro. Macchinari utilizzati nei reparti di rianimazione dedicati al Coronavirus.
L'Associazione tutta vuole pubblicamente ringraziare la Transport Service per questa importante donazione a beneficio delle strutture sanitarie e di tutta la comunità regionale.
Natale con i tuoi, Pasqua o meglio…Pasquetta con Unicam, se vuoi. Questo lo slogan con cui viene promosso l'incontro “C’era una volta ... la Scienza e le Fiabe” in programma per lunedì 13 aprile, un fantastico viaggio dedicato ai bambini di ogni età alla scoperta di quanta scienza sia presente nelle favole più belle che hanno accompagnato la nostra infanzia e che ora sono nei sogni e nei desideri dei nostri figli.
Mariasole Cingolani leggerà alcuni brani tratti dalle fiabe più famose ed il prof. Claudio Pettinari, nella sua veste di chimico, racconterà la tanta scienza, la chimica, la fisica, la biologia, in esse contenuta.
Ad accompagnarli i disegni naturalistici di Francesco Petretti, noto divulgatore scientifico e volto televisivo, e gli intermezzi musicali a cura del maestro Vincenzo Pierluca, per creare un’atmosfera ancora più fiabesca.
E come in ogni fiaba che si rispetti, non poteva mancare il principe azzurro. A condurre tutti gli interventi sarà il bravissimo giornalista Maurizio Socci.
“Da qualche anno – sottolinea il Rettore Unicam Claudio Pettinari – stiamo proponendo questi appuntamenti di divulgazione scientifica rivolti ad un ampio pubblico per far conoscere e far amare ancora di più la scienza, raccontando quanto sia presente nella nostra quotidianità e nelle cose che più amiamo e che ci appassionano, quali la musica, l’arte, la letteratura e la poesia, i supereroi. In questo periodo così difficile per tutti noi, vogliamo proseguire con le attività di terza missione, declinandola anche con momenti più “leggeri” per ad un pubblico molto giovane che si sta avvicinando al fantastico mondo della scienza”.
L’appuntamento, dunque, è per lunedì 13 aprile alle ore 17.00 in diretta Facebook sulla pagina Unicam – Università degli Studi di Camerino.
Le opere d’arte della diocesi di San Severino e Camerino, attualmente ricoverate in vari depositi, ritroveranno presto una casa: un nuovo polo museale nella sede del Palazzo Arcivescovile di San Severino Marche sarà allestito grazie a un progetto di rifunzionalizzazione deciso dalla Regione Marche.
La Commissione Europea, infatti, con Decisione del 26 marzo 2020, ha approvato la modifica del Programma Operativo regionale Marche FESR 2014-20, nel quale è inserito il finanziamento per 1 milione e 100 mila euro.
Il complesso architettonico di 2820 mq, disposti su cinque livelli e oggetto di risanamento conservativo e miglioramento sismico dopo il terremoto del 1997, non aveva subito danni significativi dall’ultimo sisma del 2016 e si presenta come sede ideale per allestire spazi funzionali nel rispetto dei criteri tecnico scientifici e degli standard museali.
“Ho comunicato questa mattina la buona notizia a S.E. Monsignor Massara – ha detto il presidente Ceriscioli – con grande soddisfazione, perché finalmente l’enorme patrimonio artistico di un’area così colpita potrà presto essere fruito di nuovo. Questo magnifico edificio soddisfaceva, infatti, anche per le buone condizioni strutturali, l’esigenza di trovare contenitori idonei al recupero e valorizzazione del patrimonio storico artistico gravemente colpito dagli eventi sismici, con particolare riferimento a quello proveniente dalle chiese e monasteri gravemente lesionati. Sarà un ulteriore motivo di richiamo per questo bellissimo territorio che merita la massima valorizzazione anche culturale e in chiave turistica. L’inserimento del finanziamento di 1 milione e 100 mila permetterà così di concludere un iter progettuale e amministrativo durato un anno che aveva previsto una riprogrammazione finanziaria dopo i 248 milioni di fondi aggiuntivi legati al sisma. “
“Questa notizia per noi è segno di gioia e speranza - afferma Monsignor Massara - . Sarà il Museo della Rinascita, perché conterrà tutte le opere della diocesi, un patrimonio immenso e preziosissimo, purtroppo fortemente danneggiato dal sisma, che potrà essere conservato e che costituisce la storia e l’identità del nostro territorio”.
L’idea progettuale si fonda sul riutilizzo dei locali a sede espositiva non solo come raccolta delle numerose opere d’arte della zona che sono attualmente non visibili, ma anche una sede di laboratori di restauro delle opere – quadri, tavole, affreschi e sculture - che avevano subito danni.
Gli interventi riguarderanno una attenta dislocazione delle diverse funzioni con conseguente predisposizione impiantistica e allestimento, in modo da realizzare ambienti idonei al ricovero/deposito delle opere d’arte, ambienti per la loro esposizione nonché ambienti per lo studio e la consultazione con particolare riferimento al patrimonio archivistico.
Saranno inoltre ricavati spazi per funzioni amministrative e ricettive e particolare attenzione sarà data alla creazione di ambienti multimediali necessari all’implementazione dell’offerta museale, anche con finalità di catalogazione e monitoraggio del patrimonio storico artistico .
Si potrà procedere ora alla stipula di un accordo in corso di definizione, fra Regione Marche e Arcidiocesi di Camerino San Severino, proprietaria dell’immobile e soggetto attuatore dell’intervento, che ne disciplinerà tempi (progettazione, appalto ed esecuzione delle opere) e modalità di rendicontazione della spesa.
L'arcivescovo Francesco Massara dell'Arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche e Amministratore della diocesi Fabriano-Matelica ha elaborato un messaggio destinato ai fedeli, che vivranno le festività pasquali in quarantena presso le proprie abitazione a causa dell'emergenza coronavirus.
"Carissimi fratelli e sorelle,
desidero raggiungerVi con questo mio messaggio pasquale in un momento nel quale la nostra vita ordinaria è stata invasa e stravolta dalla straordinarietà della quarantena imposta a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19.
Vorrei riflettere con voi sulle parole che il giorno di Pasqua, attraverso i mezzi di comunicazione e insieme ai nostri familiari, avremo modo di ascoltare con la proclamazione del Vangelo di Matteo:
«Ma l’angelo disse alle donne: “Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso.
Non è qui. È risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto» (Mt. 28, 5-6).
È come se anche le parole del Vangelo volessero associare le nostre paure alla paura di quelle donne che, di buon mattino nel giorno dopo il sabato, vanno al sepolcro e si trovano sconvolte per quel che vedono: la tomba vuota! Non basta quanto hanno vissuto durante la passione del venerdì? Sembra che le loro angosce non siano cessate: non era già sufficiente uccidere Gesù sulla croce? Era necessario ora trafugare il suo corpo? Dal cuore di queste donne nasce e si sviluppa un susseguirsi di paure che, in qualche modo, stiamo vivendo e percependo anche noi in questi giorni.
Gli scienziati dicono che una delle reazioni più tipiche registrate in questi casi di pandemia è proprio quella di sperimentare la paura, un’emozione primaria e fondamentale per la nostra difesa e sopravvivenza: se non la provassimo non riusciremmo a metterci in salvo dai pericoli che incontriamo nella vita.
Abbiamo paura del contagio, di ammalarci e di contagiare i nostri cari, paura di un ricovero forzato, paura di morire e di rimanere soli, paura di perdere affetti importanti e di non poterli salutare, paura di non avere da mangiare, di non poter uscire, di perdere il posto di lavoro, paura di non poter tornare alla vita di sempre, paura su paura. Tutte queste angosce si sono aggiunte a quelle che ci accompagnano ordinariamente: paura del disastro ambientale, dei terremoti, degli esperimenti genetici in laboratorio, paura del vicino, del diverso, paura dell’immigrato e del povero, paura del terrorismo e della guerra, paura su paura.
Seppur scoraggiati da queste paure, Vi chiedo di ascoltare la risposta dell’angelo alle donne spaventate: «Non abbiate paura».
L’angelo accanto al sepolcro vuoto sembra non parlare più soltanto alle mirofore, cioè alle donne che portano gli unguenti per la sepoltura, ma parla a me e a te. «Francesco, non avere paura!».
Questo invito a non temere percorre tutta la storia biblica. Nella Scrittura, infatti, questa parola è rivolta da Dio a tantissimi testimoni: da Abramo nostro padre nella fede, a Mosè chiamato a guidare il popolo nel deserto; da Giuseppe sposo di Maria, alla stessa Maria, Madre di Gesù e nostra; fino a Pietro, timoroso e incerto sulle acque.
Così, oggi, questo invito divino raggiunge, con la sua consolazione e speranza, anche me e te: «non avere paura, fratello, sorella: coraggio, non temere!».
L’angelo invita i credenti a non lasciarsi traviare dai timori e dai dubbi di fronte alla tomba vuota, a superare i limiti della morte di Gesù. Un invito a pensare a Lui in un modo diverso e completamente nuovo che richiede di reimpostare il rapporto con Lui. Un po’ come le nuove modalità di rapporto che abbiamo dovuto inventarci, con fantasia e intraprendenza, in questo tempo di forzato isolamento sociale.
Il Papa, venerdì scorso 27 marzo, durante il discorso che precedeva la Benedizione Urbi et Orbi così ha pregato: «Signore tu ci chiedi di non avere paura. Ma la nostra fede è debole e siamo timorosi […]. È il tempo di reimpostare la rotta della vita verso di Te, Signore, e verso gli altri. E possiamo guardare a tanti compagni di viaggio esemplari che, nella paura, hanno reagito donando la propria vita».
L’invito dell’angelo a vedere non indica soltanto un guardare che si interroga, che cerca una risposta ma è ancora immerso nel dubbio e nella titubanza; è un vedere trasfigurato, contemplativo, capace di trascendere i limiti della paura e dell’apparenza, in grado di cogliere ciò che sta al di là, oltre la paura, oltre la tomba vuota. Vedere è il verbo proprio della fede, infatti vedere oltre significa avere fede.
Finalmente, l’angelo rivela il segreto, l’arcano mistero che dona gioia e stupore a questa Domenica di Risurrezione, l’Ottavo giorno senza tramonto. Allora, non bastano più le logiche umane, un toccare e un vedere limitati dalle paure, ma deve immettersi nel nostro oggi la novità che trasfigura il nostro dolore e la nostra angoscia poiché Gesù “è stato risuscitato”. L’evangelista Matteo usa volutamente un passivo teologico perché vuole lasciar intendere che la risurrezione è un’azione esclusiva di Dio, scaturita dalla Sua potenza e grazia. Se la tomba è vuota è opera di Dio.
Per vedere e comprendere tutto questo, dobbiamo passare dal ragionamento alla fede, dal calcolo all’abbandono totale nelle mani del Creatore.
Vorrei concludere con l’invito che Papa Francesco ha rivolto a tutto il mondo: “Abbracciare il Signore per abbracciare la speranza: ecco la forza della fede, che libera dalla paura e dà speranza”.
Questo è il messaggio pieno di fiducia che desidero parteciparVi in questa Pasqua invitandoVi a non avere paura e ad alimentare uno sguardo di fede capace di aprirsi alla speranza di una vita nuova che rinasce dalla croce. E questo, nell’attesa di poterci nuovamente abbracciare, di condividere il dolore delle molte perdite di vite umane e di tornare a rallegrarci in Lui con nuovi stili di vita e un rinnovato rispetto verso noi stessi, la natura, i rapporti sociali ed economici.
A Voi tutti e alle Vostre famiglie, un augurio affettuoso di una santa Pasqua di speranza e di Risurrezione".
La ricerca dell’Università di Camerino conferma ancora una volta la sua eccellente qualità.
Il gruppo di ricerca coordinato dalla prof.ssa Cristina Miceli, docente della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria di Unicam, di cui fanno parte anche la prof.ssa Sandra Pucciarelli, la dott.ssa Angela Piersanti e il dott. Matteo Mozzicafreddo, è capofila di un progetto che ha ottenuto un importante finanziamento qualche anno fa da parte della Gordon and Betty Moore Foundation, che ha lanciato un’iniziativa coraggiosa nominata Marine Microbiology Initiative con l’intento di sostenere progetti rivolti a sviluppare nuove tecnologie in microrganismi marini già noti per particolari caratteristiche, così da costituirne nuovi sistemi modello per studiare le variazioni ambientali, sia in relazione al clima che ai contaminanti nel mare.
Il finanziamento ha consentito al gruppo Unicam, unico gruppo italiano finanziato con il ruolo di principal investigator, unitamente a molte altre istituzioni europee, statunitensi e giapponesi, di avviare l’attività di ricerca volta a conoscere meglio la genomica di protozoi marini, tra cui una specie antartica, molto sensibile a variazioni di temperatura ed inquinamento ambientale.
Ora i risultati, frutto di un lavoro di grande collaborazione in modalità open science tra oltre 100 ricercatori coinvolti in tutto il mondo, sono stati pubblicati nel numero di aprile della prestigiosa rivista internazionale “Nature Methods”.
In particolare, tra i risultati ottenuti dal gruppo di ricerca Unicam, è sicuramente molto rilevante la caratterizzazione ed il confronto dei genomi di due specie di protozoi, Euplotes focardii ed E.crassus, il primo antartico ed il secondo adattato agli ambienti temperati e comune nel nostro mare Adriatico.
“Abbiamo messo a punto, anche grazie a competenze bioinformatiche, - ha sottolineato la prof.ssa Miceli – nuovi modelli unicellulari marini che si possono utilizzare per studiare vari meccanismi biologici, soprattutto di risposta ai cambiamenti ambientali. Siamo quindi in grado di osservare quali sono i geni che si attivano in risposta a cambiamenti di temperatura o salinità, come sta avvenendo in Antartide per lo scioglimento dei ghiacci, o in risposta a contaminanti ambientali come nanoparticelle di metalli pesanti e nanoplastiche purtroppo molto presenti nei nostri mari”.
“Anche a nome dell’intera comunità universitaria – ha sottolineato il Rettore Unicam Claudio Pettinari – esprimo grande soddisfazione per questo ulteriore successo che conferma l’eccellenza della qualità della ricerca scientifica Unicam, riconosciuta anche a livello internazionale. La qualità della ricerca di base rappresenta infatti un passo fondamentale per lo sviluppo di metodi e tecnologie innovative che siano poi a beneficio di tutti noi, della sostenibilità dell’ambiente, della salute pubblica”.
Prenderà il via domani giovedì 9 aprile una serie di eventi divulgativi sul tema “Nuove ed emergenti prospettive per la Società Digitale”, a cura dei docenti della Sezione di Informatica della Scuola di Scienze e Tecnologie di Unicam.
I seminari sono rivolti non solo agli studenti Unicam, ma a tutti quanti interessati alle prospettive che le scienze e tecnologie informatiche stanno offrendo alla nostra società.
Il primo seminario sarà su “Dalle criptovalute alla tracciabilità di beni e prodotti: il fenomeno emergente delle Blockchain” a cura del professor Francesco Tiezzi; venerdì 17 aprile il professor Loreti parlerà di “Eppur si muove … simuliamo la realtà per capire cosa accadrà”; “Miglioramento continuo nei processi organizzativi delle Imprese e della PA: l’arte del modellare” sarà il tema del seminario tenuto dalla professoressa Barbara Re giovedì 23 aprile, mentre giovedì 30 aprile il professor Andrea Polini illustrerà l’”Algoritmica di tutti i giorni”.
Gli incontri proseguiranno anche nel mese di maggio. Venerdì 8 maggio la professoressa Diletta Cacciagrano terrà il seminario su “Industria 4.0: nuovi aggiornamenti da installare (ovvero Industria 5.0), mentre “Sicurezza Informatica: social engineering” sarà il tema dell’incontro tenuto dal professor Fausto Marcantoni giovedì 14 maggio. Concluderanno la serie di incontri il dottor Marco Piangerelli che venerdì 22 maggio parlerà di “Intelligenza delle Macchine”, mentre “Internet delle cose e cose di Internet” sarà il tema del seminario del professor Leonardo Mostarda in programma venerdì 29 maggio.
Tutti gli incontri saranno moderati dal professor Flavio Corradini ed inizieranno alle ore 18.30; per partecipare basta collegarsi all’indirizzo https://unicam.webex.com/meet/flavio.corradini
Sottrae per 10 anni in maniera fraudolenta la pensione di invalidità e i risarcimenti percepiti dal cugino. È quanto hanno accertato i militari della Tenenza di Camerino, nel corso di un’attività delegata dalla Procura della Repubblica di Macerata.
La truffa è stata fatta ai danni di un cittadino senegalese che, nell’anno 2009, rimase vittima di un gravissimo infortunio sul lavoro a seguito del quale gli venne riconosciuta una importante invalidità.
In conseguenza dell’infortunio occorsogli, e in considerazione dello stato di inabilità ed incapacità del soggetto, è stato il cugino operaio a gestire in prima persona come curatore legale e unico parente presente in Italia sia la pensione di invalidità che la quota risarcitoria.
Tuttavia invece di curare gli interessi dello sfortunato familiare, per 10 anni l'uomo si è indebitamente appropriato dell’intero capitale, ricostruito in oltre € 790.000,00.
Le Fiamme Gialle camerti hanno anche scoperto come una parte del denaro, quasi € 230.000,00, è stata trasferita in Senegal tramite i circuiti money transfer dove sarebbe stata utilizzata per attività commerciali e imprenditoriali personali dell’indagato.
Il soggetto è stato così denunciato alla locale Autorità Giudiziaria per i reati di truffa, circonvenzione di incapace e autoriciclaggio.
Su richiesta del Procuratore della Repubblica di Macerata, il G.I.P. presso il Tribunale ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo, in esecuzione del quale i militari della Tenenza hanno sottoposto alla misura cautelare reale un immobile sito in Tolentino del valore di € 113.000,00 e consistenze finanziarie per circa € 10.000,00, il tutto nella completa disponibilità del senegalese.
Hanno preso il via lo scorso 20 marzo, naturalmente in modalità telematica, le attività didattiche della prima edizione del Master di primo livello in “Digital Solutions Manager”, organizzato dall’Università di Camerino e dalla Fondazione Colocci di Jesi, in collaborazione con le aziende Apra, Loccioni, Maggioli e Teamsystem per formare professionisti nella pianificazione e nello sviluppo di soluzioni digitali.
In linea con le esigenze del mercato del lavoro, il master intende permettere a laureati in discipline scientifiche ed economiche, che abbiano dunque maturato una preparazione matematica di base durante la laurea triennale, di acquisire conoscenze e competenze che possa permettere loro di intraprendere una carriera lavorativa nel contesto delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT).
“Le previsioni occupazionali per il settore dello sviluppo e gestione di soluzioni digitali – sottolinea il professor Andrea Polini, docente della sezione di Informatica di Unicam e direttore del master – prevedono nei prossimi anni uno squilibrio tra la richiesta del mondo del lavoro e la disponibilità di personale qualificato dell'ordine delle centinaia di migliaia su base europea. Per questo abbiamo voluto avviare questo percorso formativo altamente professionalizzante, in stretta sinergia con le imprese del territorio leader nel settore, presso le quali verrà svolto lo stage previsto dal percorso formativo, fortemente mirato ad una valutazione approfondita dello studente ai fini di una possibile successiva assunzione”.
“Ancora una volta – sottolinea il Rettore professor Claudio Pettinari – l’Università di Camerino mette in campo una offerta formativa, in particolare quella che riguarda i master universitari, modulata sulle reali ed effettive necessità del mondo del lavoro, andando a formare professionisti che abbiamo le competenze specifiche richieste per coprire le posizioni occupazionali offerte dalle aziende”.
Il master formerà esperti nella programmazione di sistemi software complessi, fornendo anche un’introduzione a tematiche estremamente attuali dello sviluppo software quali il cloud computing, la data analytics, il Machine Learning, e l’utilizzo di metodologie agili alla gestione del progetto. I diplomati del master potranno dunque essere efficacemente introdotti in aziende operanti nel settore dell’ICT.
I moduli che costituiscono il percorso formativo sono, infatti, impostati principalmente su attività laboratoriali e progettuali che mirano a far acquisire allo studente le conoscenze necessarie a comprendere le complessità dello sviluppo delle soluzioni digitali, nonché le competenze utili a prendere le decisioni necessarie a procedere al loro sviluppo.
Le attività del master si svolgeranno in modalità telematica fino a quando non sarà possibile rientrare nella sede del corso a Jesi.