Un pomeriggio di festa ieri, sabato 18 febbraio, agli impianti sportivi di Camerino. Agli esordienti (classe 2005) è stata donata una muta completa ufficiale del Torino Calcio.
A consegnarla il Gruppo The Van Marche in collaborazione con gli Ultras Granata Torino. Presenti il responsabile del settore giovanile, Ivano Falzetti, il dirigente Tito Caponera, il Mister Matteo Pambianchi ed il consigliere del Comune di Camerino Leo Marucci,
Con questo gesto di Ultras e i The Van Marche hanno voluto dimostrare la loro vicinanza alle popolazioni colpite dal sisma, regalando qualche gioia ai più piccoli, per i quali è ancora più difficile affrontare questa drammatica situazione.
“E’ stato davvero emozionante – ha affermato il Presidente The Van Riccardo Breccia - vedere i ragazzi soddisfatti nell’indossare le maglie del Toro. Una gioia indicibile vederli sorridere! Nel nostro piccolo, abbiamo voluto dimostrare la nostra vicinanza, grazie soprattutto al grande cuore degli Ultras”.
L'Unità di crisi regionale per i beni culturali ha coordinato con il supporto dei carabinieri e dei vigili del fuoco il recupero dalla Chiesa di Santa Maria in Via a Camerino della 'Nuvola', un'imponente macchina processionale del XVIII secolo, in legno e pietre preziose alta oltre 2 metri. Sempre a Camerino sono stati recuperati alcuni beni dalla Chiesa di San Salvatore, fra cui dipinti del XVII e XVIII secolo e un prezioso crocifisso in legno dipinto del 1700.
A Ussita invece è stata portata in salvo la biblioteca del cardinale Pietro Gasparri, e, sotto la direzione dei funzionari della Soprintendenza archivistica dell'Umbria e delle Marche, sono stati recuperati volumi che vanno dalla metà dell'Ottocento fino ai primi del 900 (ANSA).
A regolamentare l’ingresso nella zona rossa di Camerino c’è una normativa che lascia un po’ perplessi e che, di sicuro, non ha trovato il consenso del primo cittadino, il sindaco Gianluca Pasqui.
“Chi ha necessità di entrare in zona rossa – spiega Pasqui per recuperare i propri beni, secondo questa normativa deve avere un piano di sicurezza che viene in genere fatto dai tecnici della ditta di trasloco incaricata, ma che deve venire autorizzata dal sindaco. Ora, io trovo del tutto improbabile autorizzare l’ingresso in una zona definite “rossa” pertanto pericolosa”.
“Nessun sindaco – continua Pasqui - firmerà mai un piano di sicurezza di questo genere, in zona rossa, perché per arrivare nella propria abituazione c'è una via dove ci sono delle case che ipotetici pericoli. Quindi, è sì vero che il tecnico della ditta fa un piano di sicurezza per entrare, che si basa su quella che è la sua sicurezza, ma come posso autorizzare io una ditta a passare di fronte a degli edifici ipoteticamente pericolosi?”
“Ne ho parlato con il Governo – conclude il sindaco - con il capo della protezione civile, l'ingegnere Curcio, con il sottosegretario Nencini, ne ho parlato con tutti fino ad oggi, abbiamo anche tentato di fare una convenzione con i vigili del fuoco, curata dall'ingegnere Orioli, e inoltrata al comando provinciale, che ha diffuso l'attuale circolare, per andare a regolamentare l'ingresso in zona rossa, alla quale però ci è stato opposto un diniego. Io penso che non sia attuabile quello che oggi ci viene fatto passare come norma e per qualcosa che debba essere rispettato. Il mio impegno quotidiano è quindi di trovare un punto di incontro per agevolare la vita a chi, cittadino di questa terra già in difficoltà, si trova di fronte a norme che non possono trovare il consenso".
Il sindaco Pasqui ha avviato controlli anche sull'autonoma sistemazione.
"Sono circa 6200 - spiega il sindaco - gli alloggi in autonoma sistemazione sui quali dobbiamo supervisionare. Proprio per questo motivo ho richiesto personalmente un'attività di controllo. Escludo però in maniera categorica, e ci tengo a precisarlo, che i cittadini abbiamo agito in malafede. Credo piuttosto che laddove qualcuno abbia usufruito dell'autonoma sistemazione senza averne diritto, lo abbia fatto per qualche incomprensione di fondo. Va capito che la maggior parte delle comunicazioni è stata fatta verbalmente, all'indomani del sisma ed è asssolutamente plausibile che ci siano stati fraintendimenti. Vorrei però assicurare sul fatto che ai controlli in atto non si può sfuggire e quindi, chi sta usufruendo senza reale diritto, verrà messo al corrente della situazione al più presto".
Si parla tanto di importanza decisiva della prevenzione in tema di terremoto e non si può contare nemmeno sulla stabilità della struttura istituzionale dell'Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia (INGV), l’ente che vigila sui terremoti?
Preoccupa infatti la circostanza che, nello stesso giorno, si siano dimessi sia il direttore del Centro nazionale Terremoti, Salvatore Mazza, che il responsabile tecnico della Rete Sismica Nazionale Centralizzata, Alberto Delladio. Successivamente pare siano arrivate le dimissioni anche dei responsabili di funzione all'Osservatorio Etneo di Catania. Mentre sembra aver rinunciato a dimettersi il capo delle funzioni informatiche.
Le motivazioni reali di prese di posizioni così gravi e sicuramente dolorose per chi da anni si è speso per la prevenzione nel nostro Paese, pare vadano ricercate nell'impossibilità di continuare a lavorare con scarsità di risorse, carenza di personale e tagli di strumenti fondamentali per l'attività di monitoraggio delle faglie attive.
Al riguardo è stata anche presentata di recente un’interrogazione parlamentare dalla senatrice M5S Enza Blundo.
Dalla vicenda si evince insomma che gli esperti del settore non vengono messi in condizioni di lavorare al meglio, anzi. E si ricordi che si tratta di investimenti, oltre che prioritari in paese in cui la maggior parte delle regioni hanno una forte sisimicità, sono soprattutto fattibili a fronte di spese in altri settori non importanti come la sicurezza nazionale.
Parrebbe inoltre che l'eccessivo sfruttamento del poco personale a regime e la rigida disciplina interna dell'ente siano motivi di insofferenza degli esperti: al riguardo esemplare è quanto accaduto alla dirigente Fedora Quattrocchi che, a seguito delle perplessità manifestate in merito alle operazioni di messa in sicurezza delle chiese del comune di Norcia, sarebbe stata assoggettata a procedimento disciplinare.
Sulla vicenda risulta essersi espresso infine senza tante sottogliezze l'ex direttore dell'Ingv Enzo Boschi, che avrebbe evidenziato l'estrema gravità della situazione e avrebbe chiarito che i fondi, se si vuole, ci sono e si trovano.
Il presidente del Parlamento Europeo, onorevole Antonio Tajani, sarà oggi in visita a Camerino.
Alle 13,30 è prevista la visita nel centro storico del comune, duramente lesionato dal sisma.
La presenza di una tale figura istituzionale nelle zone del terremoto rappresenta un evento importante al fine di far sentire l'Europa vicina ai Comuni colpiti dal sisma e magari inviare degli aiuti economici.
Il Presidente Tajani sarà anche a Tolentino per incontrare, alle ore 17 il Sindaco Giuseppe Pezzanesi e successivamente per visitare le zone danneggiate dal sisma. Alle ore 18 incontrerà tutta l’Amministrazione comunale.
Anche il presidente del Consiglio regionale delle Marche, Antonio Mastrovincenzo, sarà oggi a Camerino dove incontrerà il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani per poi visitare le zone colpite dal sisma con il Capo dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio.
Dopo aver vinto la Start Cup Marche, la business plan competition targata Unicam, grazie al successo ottenuto al Premio Nazionale dell'Innovazione, dove BioVecBlok è stato uno dei quattro finalisti per la categoria Life science ed è stato premiato con la menzione speciale "Social Innovation”, i giovani ricercatori hanno acquisito il diritto all’ammissione diretta alla fase finale della Global Social Venture Competition, i cui vincitori potranno accedere alla finale internazionale che si svolge all’Università di Barkeley.
La Global Social Venture Competition è un concorso internazionale, ideato e promosso dalla HAAS School of Business di Berkeley, che intende favorire la nascita e lo sviluppo di nuove imprese a forte rilevanza sociale e/o ambientale (social venture). Obiettivo principale è creare una sinergia tra mondo accademico, imprenditoriale e finanziario al fine di favorire la nascita e lo sviluppo di imprese presso giovani imprenditori, in cui sostenibilità economica e impatto sociale e/o ambientale siano integrati nella strategia aziendale.
ATLAS, questo il titolo del progetto che sta suscitando così tanto interesse, è un insetticida biologico e non tossico, innovativo strumento di controllo ecologico di zanzare vettrici di malattie come Malaria, Dengue e la nuova emergenza Zika.
Il progetto è stato ora selezionato per la finale a sei di Global Social Venture Competition, che si terrà il prossimo 23 febbraio all'Arena S. Paolo di Milano.
“Siamo stati ovviamente molto soddisfatti – ha dichiarato la dott.ssa Claudia Damiani, dello spin off BioVecBlok – per questo importante risultato. Abbiamo superato una durata competizione che ci ha consentito di entrare tra i 22 selezionati su oltre 500 progetti, ed una ulteriore selezione che ha individuato i sei progetti finalisti.”
Delle sei start up partecipanti, due saranno le vincitrici che saranno premiate con un assegno di 10.000 euro e potranno andare a Berkeley, in California, dove le migliori start up si contenderanno un premio di 80.000 dollari.
Per onorare la memoria della giornalista Maria Grazia Capulli, l'Università di Macerata, d'intesa con la famiglia Capulli e con la Rai, ha bandito la prima edizione del Premio Maria Grazia Capulli dedicato a tesi di laurea magistrale in ambito giornalistico. Le tesi dovranno trattare temi e casi giornalistici, con particolare riguardo al cosiddetto 'giornalismo costruttivo', ovvero - spiega l'Ateneo - un giornalismo "rigoroso, in grado di valorizzare gli aspetti positivi e la ricerca di soluzioni al fine di presentare al pubblico un quadro più completo e veritiero della situazione, mantenendo come fondamenta le classiche funzioni e l'etica di base del giornalismo".
Nella valutazione delle tesi sarà criterio preferenziale il riferimento a argomenti trattati nella carriera giornalistica di Maria Grazia: cultura, ecologia, terzo settore e più in generale buone notizie, storie positive e di speranza, imprese straordinarie di persone comuni. Il vincitore riceverà una borsa di studio di 2.000 euro. (Ansa)
"Non penserete che i tecnici del ministero siano stati in vacanza, anzi, non si sono fermati un giorno". Così il ministro della Cultura Dario Franceschini, in visita al centro storico di Camerino, ha replicato seccamente al sindaco Gianluca Pasqui, che lamentava ritardi negli interventi sugli edifici lesionati. Il ministro ha percorso a piedi le vie del centro dal duomo fino alla chiesa di Santa Maria in via, la cui cupola è parzialmente crollata qualche giorno fa a seguito delle ripetute scosse di terremoto.
Qui l'attacco di Pasqui: "Se gli interventi fossero stati tempestivi, la cupola non sarebbe crollata - ha detto -. Questi edifici rappresentano la nostra storia, la comunità stessa.Senza storia, non c'è più la comunità. Se crolla Santa Maria in Via, mia figlia non avrà più nulla. Dovete intervenire immediatamente". "Non dovete temere di perdere le opere d'arte. Tutte quelle portate fuori torneranno nei territori. Faremo in modo che i depositi coincidano con i laboratori di restauro, coinvolgendo le competenze locali il più possibile", ha assicurato poi il ministro. (Ansa)
Lo scambio di battute c'è stata a Camerino, questa mattina, durante la visita del ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini. Il ministro ha raggiunto il sindaco Gianluca Pasqui ed i rappresentanti delle istituzioni direttamente in Zona Rossa, dove si è soffermato, attraversando a piedi la città distrutta dal terremoto ed oggi completamente evacuata, da Piazza Cavour a Piazza Umberto I, di fronte alla Chiesa di Santa Maria in Via.
Il ministro Franceschini ha così risposto alla richiesta del sindaco di toccare con mano le criticità e rendersi conto con attenzione delle diverse problematiche che si aggravano con il perdurare dello sciame sismico, e soprattutto delle necessità che oggi sono state rappresentate. Con particolare riguardo, il ministro ha sottolineato l'importanza che le opere d'arte, simbolo dell'identità culturale e cittadina, restino nei depositi più vicini alla loro sede originaria ed in particolare in quelle già individuate dagli addetti ai lavori ed ha promesso al sindaco Pasqui di portare nel cuore l'istanza di Camerino. Il sindaco, che al termine della visita ha donato al ministro una medaglia con lo stemma della città, ha infatti chiesto, come fa ormai da settimane, che le opere d'arte di Camerino possano essere ospitate nell'attuale sede della biblioteca Valentiniana, indicata come deposito temporaneo agli organi competenti.
Ancora un importante riconoscimento per Synbiotec srl, storico spin off dell’Università di Camerino, ora PMI Innovativa, che da anni opera con successo nel settore della produzione di probiotici.
Il progetto “Probiosenior” è stato infatti finanziato dalla Regione Marche nell’ambito del bando volto a “Promuovere soluzioni innovative per affrontare le sfide delle comunità locali nell’ambito della salute e benessere attraverso progetti collaborativi di ricerca e sperimentazione tra imprese e strutture pubbliche/private che erogano servizi ai cittadini”.
Tra gli 8 progetti finanziati c’è infatti anche Probiosenior, classificatosi al primo posto nell’ambito tematico “Nutraceutica e Alimenti Funzionali”, rappresentato dall’azienda capofila Synbiotec che dirige una cordata costituita da aziende del settore agro-alimentare (Caseificio Val D’Apsa snc di Urbino, Pittalis Srl di Ostra, Synbiofood Srl di Civitanova Marche, Torrone Camerinese Casa Francucci snc di Camerino), del settore tecnologico-informatico (Fidoka Srl di Ripe San Ginesio, IT Innovative Technology Srl di Camerino), dell’ambito sociale (COOSS Marche onlus Soc. Coop P.A. di Ancona) nonché soggetti sperimentatori sia pubblici che privati (Unione Montana delle Alte Valli del Potenza e dell’Esino, Unione Montana dei Monti Azzurri, Unione Montana Marca di Camerino e Labor Spa di Jesi). Partner strategici della ricerca scientifica sono l’Università di Camerino e l’Università di Firenze.
Obiettivo del progetto è sviluppare e sperimentare un set di nuovi alimenti funzionali e nutraceutici contenenti probiotici, distribuiti in modo capillare e monitorato, in grado di migliorare parametri correlati con il processo di invecchiamento.
Per la Synbiotec, che ha seguito tutte le fasi di organizzazione del partenariato e di progettazione scientifica, si tratta di un piano molto ambizioso e di ampia portata. Lo stesso propone, infatti, innovazioni che mirano da una parte ad aumentare la specializzazione produttiva delle imprese marchigiane, e dall’altra a proporre reti di servizi per la cura e il benessere della popolazione del territorio, con particolare riferimento agli anziani.
Il progetto, della durata di 3 anni, ha ottenuto un contributo di circa due milioni di euro e prevede una fase di sperimentazione presso alcuni Ambiti Territoriali Sociali e Case di Cura del territorio. Si tratta quindi di una sfida e di un contributo estremamente importanti per la ripresa della nostra Regione dopo gli ultimi eventi sismici che l’hanno colpita e le relative conseguenze, una risposta positiva con la voglia e la determinazione per ricominciare che da sempre ci contraddistingue: Il Futuro non crolla!
Un progetto di solidarietà promosso dalle segreterie regionale e nazionale della Slp Cisl a favore delle aree colpite dal terremoto. Il più rappresentativo sindacato dei lavoratori postali ha consegnato oggi due taxi solidali all’Unione Marca Montana di Camerino e all’Anffas dei Sibillini per il trasporto di anziani e disabili: un’iniziativa che si inserisce nella articolata serie di attività coordinate dalla Cisl Marche vengono attuati nella moltitudine di comuni all’interno del cratere sismico.
Il progetto è stato illustrato dai rappresentanti regionali e nazionali della Slp Cisl, Dario Dominici, Luca Burgalassi e Mario Petitto: «Auspichiamo – hanno dichiarato - che il nostro gesto possa contribuire, almeno in parte, a favorire i processi di normalizzazione di una vita quotidiana duramente colpita dal sisma, partendo dal valore della socialità e della presenza sul territorio, che ci sono profondamente cari tenuto conto della tipologia delle attività svolte dai nostri colleghi. I lavoratori del servizio postale, oggi fortemente messo a rischio da interessi finanziari e di mercato, rappresentano da sempre importanti elementi di coesione nel tessuto civico e sociale del territorio. Sebbene i processi di ricostruzione siano lunghi, e il Paese abbia mostrato la propria fragilità ed esposizione rispetto agli eventi naturali accaduti, speriamo che gli interventi procedano speditamente, favorendo ogni intervento che aumenti la sicurezza, senza ulteriori indugi come l’eccezionale macchina della solidarietà che si è immediatamente innescata subito dopo i fatti avvenuti».
Il segretario generale della Slp Cisl Marche, Dario Dominici, ha ricordato la chiusura di una trentina di uffici postali nell’area del cratere, alcuni dei quali sono stati successivamente riattivati in container e postazioni mobili. Circa 60 i lavoratori postali sfollati. Sono stati inoltre sottoscritti accordi a livello nazionale tra Poste Italiane e organizzazioni sindacali per individuare azioni in favore dei dipendenti colpiti dal sisma. «Tuttavia – conclude Dominici – il numero dei distacchi autorizzati per i colleghi residenti dentro il cratere è ancora insufficiente e non sono state attivate le procedure di sostegno economico attraverso sussidi per i dipendenti di Poste Italiane».
«Siamo soddisfatti di questo ulteriore investimento sociale sul territorio colpito dal sisma. – dichiarano Silvia Spinaci, responsabile Cisl Macerata, e Marco Ferracuti, segretario regionale Cisl Marche - I progetti sono stati individuati insieme alle comunità locali che ci hanno indicato le priorità per rispondere concretamente alle reali necessità. Oggi è un'ulteriore occasione per rilanciare la sottoscrizione indetta per donare un'ora di lavoro, perché ognuno possa fare la propria parte per la ricostruzione».
I rappresentanti dell'Unione Marca Montana e dell'Anffas dei Sibillini hanno ringraziato il sindacato dei postali per il gesto concreto di solidarietà e la Cisl Marche per il coordinamento sul territorio, sottolineando che i due mezzi donati saranno messi in funzione immediatamente per sostenere le esigenze delle tante famiglie che si fanno carico dei propri cari in circostanze rese ancor più difficili dalle conseguenze dello sciame sismico.
L’attività di recupero dei beni di prima necessità svolta dai vigili del fuoco nei fabbricati inagibili e presso gli edifici ubicati in zone rosse nei comuni terremotate è conclusa. E anche da diverso tempo.
Così il Ministero dell’Interno, in una nota riguardante appunto il “Coinvolgimento dei vigili del fuoco nel prelievo di beni da fabbricati inagibili e edifici ubicati in zone rosse nelle aree colpite dal sisma” , informa l’ufficio del Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco, i comandi dei vigili del fuoco del cratere e la Dicomac che d’ora in avanti la loro attività di salvataggio di beni nelle zone danneggiate dal terremoto riguarderà soltanto i beni culturali, storico-documentali e di interesse pubblico. La nota è stata inviata lo scorso 29 dicembre, ma ha effettiva validità dalla data in cui la stessa è stata protocollata.
I cittadini, laddove debbano recuperare beni non classificabili di prima necessità, non potranno avvalersi dei vigili del fuoco ma dovranno invece rivolgersi a delle imprese private che, pur non specificato, ma sicuramente, in quanto tali, si faranno pagare.
Quindi è proprio il caso di dire: dopo il danno ecco la beffa. Puntuale.
In primis: si parla di beni di prima necessità e beni non qualificabili come tali. Ma in realtà tale suddivisione è stata soltanto una conseguenza delle circostanze e delle disposizioni impartite ai proprietari degli edifici: ingresso in casa accompagnati dai vigili del fuoco per non più di cinque minuti per volta. Sappiamo però bene che in simili condizioni i beni di prima necessità non possono essere raccolti in così poco tempo e con la paura che ci crolli la casa addosso. Si pensi poi a chi ha bambini o anziani o disabili che necessitano di oggetti che in un primo momento non possono essere portati via dalle abitazioni ma che sono comunque necessari a queste categorie di soggetti.
In secondo luogo: le persone terremotate, oltre a non avere più a disposizione i propri beni per ovvie ragioni, ed avere aspettato tempi più tranquilli per poterle riprendere, ora devono addirittura pagare per averli? Non sono infatti previsti contributi per questo. Come si può chiedere a chi è già in difficoltà di pagare per un suo legittimo diritto, ovvero entrare in casa e prendere le proprie cose? E’ assurdo se non raccapricciante.
In ultimo ma non meno importante: certamente i vigili del fuoco non sono dei facchini, ma perché non prevedere nel terzo decreto terremoto un fondo per tali necessità? I vigili del fuoco sono stati sempre a disposizione dei cittadini anche oltre il proprio dovere ed ora le persone dovrebbero rivolgersi ad aziende private che non hanno di certo l’ esperienza e soprattutto l’affidabilità dei vigili del fuoco.
Urge pertanto un emendamento al decreto in fase di conversione in legge per evitare l’ennesimo schiaffo alla collettività colpita dal sisma.
E' proprio il caso di dire che l'amore per gli animali può aiutare a lenire il dolore insopportabile della perdita di un figlio. Così Emanuele Bonifazi, il giovane di Pioraco recentemente scomparso nella tragedia di Rigopiano, tramite i suoi genitori ha fatto del bene ai cagnolini bisognosi.
Non conoscevano i responsabili della Lega Nazionale per la Difesa del Cane che si occupano ormai da anni dei cani del Rifugio di Colle Altino, ma Egidio e Paola hanno voluto devolvere all'associazione milleseicento euro, metà della cifra raccolta durante la cerimonia funebre; l'altra metà ai valorosi del Soccorso Alpino. Un dono drammaticamente splendido che commuove tutti fino alle lacrime, un dono che mai però i volontari avrebbero voluto ricevere. Egidio e Paola li hanno accolti con gentilezza e cordialità, quasi fossero amici da sempre.
Nella pagina facebook del rifugio il responsabile della sezione Roberto Cola, che si è recato dai coniugi insieme con la presidente Ania Pettinelli, così racconta il questo gesto toccante e scrive che il dolore dei coniugi è immenso, incolmabile, forte la rabbia per il ritardo nei soccorsi, ma entrambi i sentimenti sono stati espressi con estrema pacatezza e con una dignità veramente non comune.
"Abbiamo interpretato i desideri di Emanuele, che aveva per gli animali un grandissimo amore -ci hanno detto-; ci fidiamo ciecamente di voi. Abbiamo anche chiesto di poter adottare uno dei cuccioli di Rigopiano, Emanuele avrebbe voluto farlo".
Cola racconta che c'era anche Shilla, la dolcissima boxer innamorata di Emanuele e che ne avverte vistosamente la mancanza. Un incontro dolce e toccante che li ha arricchiti spiritualmente.
"A Paola, Egidio e tutti i familiari la gratitudine della nostra sezione, insieme ai sentimenti della più sincera solidarietà e condivisione. Un pensiero vagamente polemico: nonostante il terremoto e l'abbondante nevicata, anche se personalmente coinvolti e danneggiati, non ci siamo fermati mai e abbiamo fatto il possibile per i cani terremotati, accogliendone più di quaranta, e per le numerose colonie di gatti rimasti soli in tantissime frazioni, da qui a Visso e altrove. Da tante parti d'Italia sono arrivati aiuti di privati cittadini ed associazioni, sulla fiducia, con entusiasmo, senza che ci conoscessimo, e per questo li ringraziamo tutti. Tanti "amici" "animalisti" della zona, neanche particolarmente toccati dal sisma, non ci hanno nemmeno degnato di una telefonata... Anche il terremoto aiuta a riconoscere e selezionare le Persone di Origine Controllata!".
Grazie Emanuele, noi amanti degli animali ti ricorderemo per sempre.
Si è costituito il comitato “La nostra terra trema, noi no”, nel corso di un incontro che si è tenuto l'altra sera a Camerino, dopo la manifestazione a Roma dello scorso due febbraio. Durante la serata è stato fatto il punto della situazione, a seguito dei colloqui avuti nella capitale con i massimi rappresentanti istituzionali dello Stato e con il commissario Errani.
Si è deciso di dare vita ad un comitato, con rappresentanti dei diversi comuni dell'entroterra, per portare avanti attività rivolte al rispetto dei diritti dei terremotati. “La nostra terra è come una macchina senza benzina – dicono i rappresentanti del comitato – che non riesce a ripartire, serve carburante per rimetterla in moto, per questo continueremo a tenere alta l'attenzione su quanto accade qui ed invitiamo tutti coloro che hanno a cuore il proprio futuro a sostenerci”. Saranno intraprese una serie di iniziative per poter ottenere obiettivi realistici e concreti, andando avanti passo per passo.
“Siamo aperti al contributo di tutti coloro che hanno a cuore i problemi delle zone colpite dal terremoto ed hanno voglia di portare un contributo serio, convinto e concreto alla nostra battaglia – spiega il gruppo – la situazione in questo momento è drammatica, in particolare le persone più indifese e che subiscono in modo maggiore i disagi del terremoto sono i bambini e gli anziani, per cui vorremmo maggiore impegno. Se qualcuno pensa che i nostri problemi si risolvono con il clientelismo, si sbaglia di grosso”.
Tutti i giornali hanno parlato nei giorni scorsi della firma, al Ministero dell’Interno, del ‘Patto per un Islam italiano’: ne abbiamo parlato col Prof. Stefano Testa Bappenheim, docente di Diritto ecclesiastico e di Diritto musulmano e dei Paesi islamici alla Scuola di Giurisprudenza dell’Università di Camerino.
Nei giorni scorsi è stato firmato il "'Patto nazionale per un Islam italiano, espressione di una comunità aperta, integrata e aderente e ai valori e principi dell'ordinamento statale". Di cosa si tratta?
È un documento d’impegni firmato, grazie al Ministro Minniti, da una ragguardevole porzione delle Comunità musulmane in Italia, ed è una tappa importante d’un iter di conoscenza e dialogo avviato dal Ministro Pisanu nel 2005, con la creazione della Consulta per l’Islam in Italia, poi proseguito col Ministro Amato, nel biennio 2006-2008, con la ‘Carta dei valori della cittadinanza e dell’immigrazione’ e la ‘Dichiarazione d’intenti’, e continuato ancora col Ministro Maroni, al cui Comitato per l’Islam si debbono altri documenti importanti sugli Imam e sulle moschee.
Cosa cambia in concreto rispetto alle relazioni che c'erano finora?
Sono stati siglati impegni concreti riguardo in primis la trasparenza, l’uso dell’italiano per i sermoni in moschea, la definizione di curricula formativi degli Imam, il controllo dei luoghi per l’aggregazione religiosa onde si evitino interferenze straniere, assicurando la libertà di culto e di religione ai Musulmani che vivono e lavorano in Italia. L’obiettivo e duplice: garantire la libertà religiosa ai fedeli islamici, come a quelli d’ogni altra religione, con l’Intesa o di fatto, respingendo sentimenti xenofobi, e, al contempo, favorire l’integrazione della confessione islamica nel quadro dei diritti e doveri che la Costituzione garantisce a tutti quelli che si trovano nel nostro Paese.
Il documento potrebbe essere anche utile a relazionare le stesse comunità islamiche, spesso in contrasto fra loro?
In vari Paesi europei vi sono accordi similari già operativi di cui mi sono occupato e che stanno funzionando anche in tal senso, mentre è uscito da poco un libro, frutto d’un PRIN-progetto di ricerca d’interesse nazionale cui ho partecipato, che illustra proprio queste prospettive; bisogna comunque tener presente che l’Accordo dell’altro giorno, pur importantissimo, non è ancora un’Intesa ex art. 8 della Costituzione, sicché il cammino resta lungo, quantunque sia stato compiuto uno straordinario investimento per il futuro, come ha detto il Ministro Minniti.
In concreto, invece, per quanto riguarda il diritto che lei insegna, quali modifiche vengono apportate nell'insegnamento?
Io insegno, alla Scuola di Giurisprudenza dell’Università di Camerino, due materie, Diritto ecclesiastico e Diritto musulmano e dei Paesi islamici, ed entrambe sono interessate da questa prospettiva; il diritto ecclesiastico, infatti, studia le norme dello Stato che regolano il fenomeno sociale religioso, ed è evidente che ove venisse firmata un’Intesa sarà soprattutto il Diritto ecclesiastico a doversene occupare; d’altro canto, poi, già ora, in alcuni casi, il diritto italiano recepisce o rinvia a norme degli ordinamenti confessionali, sia delle Confessioni con Intesa sia di quelle senza, nonché a norme dei Paesi islamici, pure rilevantissime per l’export del Made in Italy, e questo è l’ambito di studio della mia seconda materia.
“Secondo qualcuno l'INGV la abbasserebbe (chissà poi a che pro), e lo avrebbe fatto anche dopo il terremoto di giovedì scorso nella zona di Spoleto. L'origine di questo sospetto è difficile da rintracciare, ma il meccanismo con cui accade è sempre lo stesso: si vanno a cercare le notizie in rete subito dopo l'evento e si trovano le prime stime di magnitudo pubblicate da enti nazionali o internazionali con dati provvisori e incerti. Anche nel caso dell'evento di giovedì sono uscite varie stime, qualcuna più alta e qualcuna più bassa, come mostrato in figura (dal sito dell'EMSC)”.
Così sbotta il sismologo Alessandro Amato in un post sulla sua pagina facebook in merito alle ricorrenti polemiche sul metodo di calcolo della magnitudo dei terremoti.
“Ma, poiché la magnitudo Richter si deve calcolare (per definizione dello stesso Charles Richter) su sismometri posti a distanze minori di 600 km, per un terremoto in centro Italia quasi tutti i dati utili sono quelli della Rete Sismica Nazionale INGV. Perciò ognuna di quelle stime degli austriaci, dei tedeschi, dei francesi (che si incazzano, cit.) si basa su una combinazione di dati INGV e qualche altro dato al di là delle Alpi. Non essendo nessuno di questi Enti transalpini responsabili per quanto si fa e si discute in Italia, a loro non importa molto di fare un po' di confusione. O meglio, immaginano forse che tutti capiscano che una stima come la magnitudo si può fare con varie tecniche e varie combinazioni di dati e quindi mostrare valori differenti tra Enti, o variazioni nel tempo dello stesso parametro all'aggiunta di nuovi dati, sia perfettamente normale. Non conoscono evidentemente l'atteggiamento di molti nostri connazionali”.
E termina in modo più che esplicito:
“In conclusione, nella seconda figura vi mostro come è stata calcolata nella sala sismica INGV la magnitudo Richter del terremoto dell'area spoletina. La ML è determinata a partire da ben 256 dati! (si intende valori della massima ampiezza su ogni sismogramma a una determinata frequenza). La distribuzione è da manuale di statistica: la mediana viene 3.85 (arrotondato a 3.9) ma vedete anche come ci siano valori anche notevolmente distanti dal valore medio, a causa delle caratteristiche con cui si propagano le onde nelle varie direzioni e attraversando rocce diverse. Per questo motivo è meglio fare i conti con più dati possibili e dopo che ogni terremoto è stato rivisto dai turnisti sismologi.
Preferiamo aspettare qualche minuto in più e dare una stima robusta piuttosto che sparare i primi numeri e rettificarli poco dopo”.
Questa in sintesi la filosofia degli esperti dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Grazie Alessandro della chiarezza!
La rabbia di Gianluca Pasqui, sindaco di Camerino, passa anche da Facebook. Le lungaggini burocratiche e le risposte che tardano ad arrivare al centro della polemica del sindaco.
"Camerino - si legge nel suo post - non può più permettersi di fare i conti con quelli che vanno piano. L'ultima vittima delle lungaggini è la nostra chiesa di Santa Maria in Via, per la quale solo alle diciotto di ieri sera è arrivata la lettera di presa in carico da parte della Sovrintendenza. Ieri, dopo che una ulteriore porzione della chiesa è caduta. Ripeto che non è un problema di persone, ma quegli enti, quelle istituzioni, che non vogliono accettare la prescrizione della tempestività mancano di rispetto a una città intera e alla sua gente, ad una storia millenaria e a un territorio che si è rimboccato le maniche, che ha fatto da solo, che ha contenuto in solitaria le sue emorragie, ma che oggi è allo stremo.Non può un ente dirmi a parole, per mesi, che determinati interventi sono di sua competenza, mettendo l'amministrazione in condizione di non fare da sola e contestualmente lasciar passare giorni e giorni. Salvo poi farmi arrivare una lettera, dopo un sollecito scritto, in cui mi si dicono non progetti tempi e termini precisi, ma semplicemente che "si è in procinto di attivare i lavori necessari" e che nello stesso giorno è stato nominato il responsabile. Quanto tempo ancora passerá, non solo per Santa Maria in Via ma anche per tutti quei nostri beni che rischiano di diventare macerie?"
Il liceo musicale “Nelio Biondi” di Camerino, intitolato al musicista camerinese suo fondatore, inizia la propria attività nel 1976 come scuola di canto e pianoforte, inserendo poi l’insegnamento di qualche strumento a fiato.
Dopo la scomparsa del maestro Biondi, viene costituita legalmente l’associazione “Liceo musicale”(oggi Istituto Musicale), grazie al maestro Vincenzo Correnti, al prof.don Mario Scuppa e ad alcuni appassionati di musica.
Prende il via così una regolare attività didattica e artistica.
Tanti giovani della città e del terriotrio hanno così la possibilità di avvicinarsi allo studio della musica sia a livello amatoriale che professionale.
Numerosi allievi sostengono, con ottimi risultati, esami complementari e di diploma presso i Conservatori di musica e oggi sono affermati professionisti e docenti anche all'interno dello stesso istituto.
La scuola inoltre permette di essere un vivaio importantissimo per la gloriosa Banda Città di Camerino fondata nel 1880 e che dal 1982 diretta dal M° Vincenzo Correnti è diventata un fiore all'occhiello non solo della città, riscuotendo importanti riconoscimenti anche all'estero e collaborando grazie al Camerino Festival Music con grandissimi artisti di fama internazionale. Non possiamo dimenticare l'ultimo oncerto in ordine temporaneo con Nello Salza, la tromba oscar del cinema italiano nela prestigiosa cornice del Teatro Marchetti.
Dal 1994 l'istituto musicale organizza, ogni anno, un concorso per giovani musicisti, uno stage estivo di perfezionamento e master class con importanti musicisti.
Collabora con associazioni camerti, con Italian Clarinet University e L'accademia Italiana del Clarinetto.
Nel Novembre 2010 è stato firmato il Protocollo d’intesa con gli Istituti d’Istruzione superiore della città.
Inoltre l' Istituto Musicale "Nelio Biondi" è convenzionato con il Conservatorio Statale di Musica "G.B.Pergolesi" di Fermo.
Da Gennaio 2015 è sorta la nuova associazione (ADESSO MUSICA) che gestisce l'istituto Musicale e la Banda Musicale Città di Camerino,presieduta da Gilberto Spurio e diretta artisticamente dal M° Vincenzo Correnti.
Purtroppo il terremoto del 26 ottobre ha reso inagibile la sede e messo in ginocchio questa realtà camerte, che prima del terremoto aveva sede nel Palazzo della Musica, un importante palazzo storico del 1600 di proprietà comunale posto nel centro storico e riconsegnato alla città e al territorio nell'aprile 2015 dopo il terremoto del 1997.
C'è urgente bisogno di ripartire e costruire una nuova struttura idonea per riprendere regolarmente tutta l'attività didattica, artisti e di ricerca musicale.
Ci sono allievi iscritti ai corsi pre accademici che devono prepararsi a sostenere gli esami in conservatorio e hanno bisogno di regolarità nello studio e spazi dove provare come lo è per la Banda/Orchestra di fiati.( Il concerto del 26 Dicembre è stato preparato solo due ore prima dell'inizio per impossibilità di avere spazi idonei)
L’associazione Adesso Musica che promuove l’Istituto Musicale Nelio Biondi e la Banda Città di Camerino ha avviato una raccolta fondi sostenuta dall'Amministrazione Comunale di Camerino la quale ha già individuato e assegnato l'area, per la realizzazione della nuova scuola di musica.
E' un progetto in avanzato stato di realizzazione che permetterebbe a breve un ritorno alla normalità dei nostri ragazzi, una struttura di 400 mq con aule ,sala prove, servizi, ecc.
COORDINATE BANCARIE PER DONAZIONI
ADESSO MUSICA - Ass.Musica Sez. Istituto Musicale N. Biondi
Codice Iban : IT 71 Q 08456 68830 000020155054
Banca dei Sibillini - Filiale di Camerino.
CAUSALE: Donazione libera Emergenza Terremoto
Con DDPF n. 1/IRE del 20/01/2017 è stata approvata la graduatoria finale del Bando POR MARCHE FESR 2014-2020 - ASSE 1 – OS 3 – AZIONE 3.1 “Promuovere soluzioni innovative per affrontare le sfide delle comunità locali nell’ambito della salute e benessere attraverso progetti collaborativi di ricerca e sperimentazione tra imprese e strutture pubbliche/private che erogano servizi ai cittadini”.
Tra gli 8 progetti finanziati c’è anche Probiosenior, classificatosi 1° nell’ambito tematico “Nutraceutica e Alimenti Funzionali”, rappresentato dall’azienda capofila Synbiotec Srl, storico spin-off dell’Università di Camerino, oggi PMI innovativa, che dirige una cordata costituita da aziende del settore agro-alimentare (Caseificio Val D’Apsa snc di Urbino, Pittalis Srl di Ostra, Synbiofood Srl di Civitanova Marche, Torrone Camerinese Casa Francucci snc di Camerino), del settore tecnologico-informatico (Fidoka Srl di Ripe San Ginesio, IT Innovative Technology Srl di Camerino), dell’ambito sociale (COOSS Marche onlus Soc. Coop P.A. di Ancona) nonché soggetti sperimentatori sia pubblici che privati (Unione Montana delle Alte Valli del Potenza e dell’ Esino, Unione Montana dei Monti Azzurri, Unione Montana Marca di Camerino e Labor Spa di Jesi). Partner strategici della ricerca scientifica sono l’Università di Camerino e l’Università di Firenze.
Obiettivo del progetto è sviluppare e sperimentare un set di nuovi alimenti funzionali e nutraceutici contenenti probiotici, distribuiti in modo capillare e monitorato, in grado di migliorare parametri correlati con il processo di invecchiamento.
Per la Synbiotec, che ha seguito tutte le fasi di organizzazione del partenariato e di progettazione scientifica, si tratta di un piano molto ambizioso e di ampia portata. Lo stesso propone, infatti, innovazioni che mirano da una parte ad aumentare la specializzazione produttiva delle imprese marchigiane, e dall’altra a proporre reti di servizi per la cura e il benessere della popolazione del territorio, con particolare riferimento agli anziani.
Il progetto, della durata di 3 anni, ha ottenuto un contributo di circa 2.000.000,00 di euro e prevede una fase di sperimentazione presso alcuni Ambiti Territoriali Sociali e Case di Cura del territorio. Si tratta quindi di una sfida e di un contributo estremamente importanti per la ripresa della nostra Regione dopo gli ultimi eventi sismici che l’hanno colpita e le relative conseguenze, una risposta positiva con la voglia e la determinazione per ricominciare che da sempre ci contraddistingue: Il Futuro non crolla!
“Una vera eccellenza imprenditoriale in una delle zone che ha bisogno di messaggi positivi. Grazie per l'impegno e la passione che ci mettete”. Così Luca Ceriscioli, Presidente della Giunta regionale, ha definito “La Pasta di Camerino” al termine della visita in azienda ospite di Gaetano e Federico Maccari. Alla presenza anche del sindaco di Camerino Gianluca Pasqui e del Magnifico Rettore dell'Università Flavio Corradini, il presidente ha voluto vedere da vicino l'azienda e la linea di produzione, assaggiando anche il prodotto.
“Siamo particolarmente lieti della visita del governatore Ceriscioli – ha detto il fondatore Gaetano Maccari – perché il nostro territorio ha bisogno della presenza delle istituzioni. Noi stiamo facendo il massimo per proseguire l'attività e prima dell'estate contiamo di inaugurare il nuovo stabilimento di 4.000 mq per il quale assumeremo almeno altre 20 persone”.
“Al presidente Ceriscioli – ha aggiunto Federico Maccari – abbiamo mostrato la passione per la produzione della pasta che mio padre ha trasmesso a me e che, insieme a tutti i nostri dipendenti, mettiamo nella realizzazione dei nostri prodotti. Qui abbiamo le nostre radici e qui vogliamo continuare a vivere e lavorare”. “Il mercato della pasta dell'uovo perde quote di mercato – ha concluso - ma noi continuiamo a crescere ed infatti abbiamo chiuso il 2016 con le vendite in crescita del 16% ed un fatturato di 16,5 milioni di euro.
L'azienda:
Entroterra Spa è la principale azienda privata del territorio di Camerino e produce pasta all'uovo con il marchio “La Pasta di Camerino”. Con 16 milioni di euro di fatturato, 250 quintali di pasta all'uovo prodotta ogni giorno, il 20% della quale è esportata sul mercato di Germania ed Usa, e 50 dipendenti, per la maggior parte donne, ha già vissuto il dramma del sisma del 1997.
Anche il portiere della Juventus e della Nazionale è vicino alle zone terremotate. Gianluigi Buffon ha fatto recapitare al rettore Flavio Corradini la maglia, dove ha scritto con un pennarello "A Unicam: i vincenti non mollano mai", seguito dal suo autografo.
Un gesto di vicinanza che il Rettore non ha mancato di rendere pubblico, postando le foto della maglia sul suo profilo Facebook.