Il generale Tullio Del Sette, comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, è stato insignito ufficialmente della cittadinanza onoraria di Camerino.L'emozionante cerimonia si è svolta questa mattina al teatro Filippo Marchetti, alla presenza delle autorità militari, civili, religiose e di tanti cittadini e giovani delle scuole, che hanno salutato il nuovo illustre cittadino. Del Sette è arrivato nella città ducale, dove si laureò in giurisprudenza, accompagnato dalla moglie Paola Marchetti, camerte di origine e di famiglia, e con la figlia Margherita. Accolto dal sindaco Gianluca Pasqui e dal consiglio comunale, alla presenza del presidente della provincia Antonio Pettinari, del prefetto di Macerata Roberta Preziotti, dell'arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro, degli onorevoli Irene Manzi e Emanuele Lodolini, del Comandante Interregionale dell'Arma e del Comandante della Legione Marche Salvatore Favarolo.“Oggi per me è una grande emozione – ha detto il sindaco Gianluca Pasqui – non solo per la solennità della cerimonia, ma per il significato che questa cittadinanza onoraria assume. Un'emozione cresciuta in da quando più di un anno fa il generale Del Sette è stato chiamato a dirigere l'Arma dei Carabinieri, raggiungendo il massimo della carriera. Conoscevo la sua storia, e il legame che lo lega alla nostra città, e ho pensato subito che sarebbe stato bellissimo poterlo celebrare con l'assegnazione di questa cittadinanza onoraria, votata all'unanimità dal nostro consiglio comunale”. Il sindaco ha poi donato al comandante le chiavi della città.Il prorettore dell'Università di Camerino, Claudio Pettinari, ha portato il saluto dell'ateneo camerte, dove Del Sette conseguì con il massimo dei voti la laurea in Giurisprudenza, e nell'occasione ha donato al generale l'originale del suo libretto universitario.“Questo è uno dei giorni più belli e importanti della mia vita – le parole di Tullio Del Sette – accolgo con gioia, onore e gratitudine questa cittadinanza. Amo Camerino e trascorro qui il mio tempo, non appena posso, insieme alla mia adorata moglie Paola, da sempre al mio fianco, alla quale dedico questo riconoscimento”. Un pensiero durante gli interventi è stato rivolto anche ai due marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre e a tutti i militari che danno e hanno dato la vita per il tricolore. Il capogruppo Alberto Pepe ha letto in apertura della giornata la delibera con la quale il consiglio comunale ha conferito la cittadinanza al comandante Del Sette, mentre la Banda Città di Camerino ha suonato la Fanfara, l'Inno di Mameli e l'Inno alla Gioia.
Allarme fra i commercianti di Camerino per banconote false. Pare, infatti, che siano state rinvenute banconote da 10 euro contraffatte nei dispositivi cambiamonete. Le banconote in questione sono peraltro falsificate in maniera grossolana e facilmente identificabile, tanto che nel biglietto viene addirittura riportata la dicitura "Fac - simile".Il problema – stando alle notizie diffuse – è che alcune apparecchiature cambiamonete non riconoscendo bene la reale autenticità della banconota inserita, funzionino pure con le false banconote ed eroghino soldi buoni.Il fatto è accaduto come già detto a Camerino in una lavanderia self service e prontamente segnalato dalle vittime dal raggiro sui social network.Solo pochi giorni fa un ventenne di Montecassiano (leggi l'articolo) era stato fermato dalla polizia e trovato in possesso di tremila euro in banconote false.
E' scomparso la notte scorsa all'ospedale di Perugia ad appena 47 anni il maresciallo capo dei carabinieri Massimo Massaccesi. Da tempo combatteva contro la leucemia.Il maresciallo Massaccesi era a capo della Stazione dei carabinieri di Nocera Umbra, ma in provincia di Macerata era conosciutissimo e amato per la sua sensibilità e gli straordinari tratti umani. Per tanti anni, infatti, Massimo Massaccesi ha prestato servizio per la Compagnia dei carabinieri di Camerino, dove era operativo anche nelle tremende giornate del terremoto del settembre 1997.Lascia i genitori, la moglie Annalisa e due figli Giacomo e Massimo Maria di 8 e 5 anni. Poche settimane fa ad Assisi si era visto con il Comandante Generale dell’Arma Tullio Del Sette. Si era detto fiducioso, era convinto di farcela, voleva tornare al suo posto. Amava il suo lavoro, adorava la divisa e si sentiva di servire con fedeltà l’Arma dei Carabinieri. Stamattina è arrivato in visita all’obitorio dell'ospedale Silvestrini il sottosegretario al Ministero dell’Interno Gianpiero Bocci. Ha portato le condoglianze ai famigliari, stringendo in un commosso abbraccio i genitori. I funerali si svolgeranno lunedì 2 maggio, alle ore 15, presso la Chiesa di Santa Apollinare in Capodacqua di Assisi.
“Pioggia” di Marco Pezza, autore trentacinquenne di Milano, è il testo che si aggiudica il Premio Ugo Betti per la drammaturgia edizione 2016. La giuria, composta dal presidente Marco De Marinis e da Gilberto Santini, Massimo Marino e Pierfrancesco Giannangeli, ha valutato i lavori pervenuti ed è giunta all’unanimità a tale decisione nel corso della riunione che si è tenuta a Bologna il 21 aprile scorso. Marco Pezza vince un assegno di 1.000 euro e la pubblicazione del suo testo. La giuria ha deciso anche di segnalare due testi che si sono distinti sugli altri: “Il ciclo dell'atropo” di Rino Marino, autore di Castelvetrano (TP), e “La gabbia elastica” di Riccardo Leonelli, di Terni.Pioggia.Pioggia è forse il solo copione quasi del tutto immune dai limiti segnalati dalla giuria e provvisto di una certa originalità nell'impianto e nello sviluppo del soggetto. Scritto bene, in un linguaggio secco, scarno, privo di fronzoli, immune insomma dalla verbosità che affligge invece, come si diceva, molti altri copioni. Una drammaturgia d'attore o comunque per l'attore, già predisposta alla scena e forse messa a punto o comunque collaudata proprio su di essa.Cinque operai addetti alla manutenzione delle strade, quattro italiani più Osman, un immigrato turco, in una casa cantoniera lungo una statale dell'hinterland milanese. La vicenda si svolge di notte con la pioggia che batte incessantemente dall'inizio alla fine, vera e propria, martellante colonna sonora della pièce. Ci è sembrato appunto originale, esente da debiti evidenti verso autori noti o modelli correnti, il modo in cui l'autore (un trentenne, come abbiamo scoperto dopo) tratta temi scabrosi dell'attualità: la difficile convivenza multietnica, il sempre più complicato rapporto intergenerazionale, le xenofobie e i fascismi continuamente risorgenti. Si tratta di argomenti sui quali è facile prendere una piega scontata e di maniera. Qui invece il testo trasuda una violenza sottotraccia, trattenuta anche se sempre pronta a esplodere, mentre in realtà succede poco o niente in scena (il pestaggio del neofascista non è mostrato), come in certi drammi di Pinter o, diversamente, di Koltès. E l'autore non giudica mai i suoi personaggi, tantomeno intende lanciare facili messaggi.Il ciclo dell'atropo.Lo segnaliamo come un notevole esercizio di stile, un copione à la manière de, che riscrive Fin de partie con esiti iperbeckettiani, non esenti ovviamente da ironia anche se non immuni da un compiaciuto virtuosismo un po' fine a se stesso.La gabbia elastica.Lo segnaliamo per una confezione drammaturgica abilmente pluristilistica (compresi mascherate ed echi barocchi dal Siglo de oro spagnolo, ma forse anche da Kubrick) e piuttosto originale nel modo in cui tratta un tema scontato e teatralmente ingrato quale quello di poteri forti, lobby segrete e massonerie varie e del successo che dipenderebbe unicamente dal sottomettersi ad essi senza condizioni. Tuttavia il lavoro non è esente da scadimenti, soprattutto nel finale che manca sostanzialmente, e soluzioni effettistiche.I nomi del vincitore e dei due segnalati sono stati resi noti nel corso della cerimonia di premiazione che si è tenuta ieri pomeriggio a Camerino.“Mi congratulo con i vincitori – ha detto il sindaco Gianluca Pasqui – ma mi congratulo anche con ognuno degli oltre settanta lavori pervenuti perché da una chiacchierata con i membri della giuria ho appreso con grande soddisfazione che la loro scelta non è stata affatto facile. La qualità e la quantità dei testi partecipanti dimostrano che il nostro Premio Betti, nonostante uno stop di qualche anno, non è mai stato dimenticato nell’ambiente. Abbiamo operato una buona scelta, quindi, nel riproporlo, e colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta il professor De Marinis, che ha accettato di presiedere la giuria, il professor Giannangeli, che ha assunto il ruolo di coordinatore del Premio, e tutti gli altri membri della giuria”. La cerimonia di premiazione, che si è tenuta nella Sala Consiliare di Palazzo comunale Bongiovanni, è stata preceduta dal convegno dal titolo “L’autore teatrale: dalla tradizione dialettale alla scena 2.0”, organizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata. Tra i relatori Fabio Macedoni, autore; Francesca Chiusaroli, docente dell’Università degli studi di Macerata; Maria Laura Pierucci, docente dell’Università degli studi di Macerata e Pierfrancesco Giannangeli, nella veste di moderatore.A conclusione del convegno è stato proiettato un lavoro curato delle classi terze A/B della scuola primaria – plesso Ugo Betti di Camerino – dal titolo “Ugo Betti. La poesia racconta momenti di vita… e descrive il nostro territorio”.“Il progetto didattico che si è sviluppato durante l’anno scolastico – spiega l’insegnante Viviana Viviani – ha visto la poesia di Betti come strumento per conoscere il territorio di appartenenza, come veicolo educativo e formativo per leggere, con occhi diversi, la propria città come luogo geografico, ma soprattutto come luogo delle emozioni”.
Una chiave in argento, con inciso lo stemma della Città di Camerino. È il dono che il Comune di Camerino ha ricevuto dall’azienda Dora Lombardi Gioielli in vista della cerimonia per il conferimento della cittadinanza onoraria al generale Tullio Del Sette, comandante generale dell’Arma dei Carabinieri. Il significativo oggetto è stato realizzato dai laboratori artigiani di Dora Lombardi e sarà consegnato nelle mani del generale Del Sette il prossimo 2 maggio. La cerimonia, lo ricordiamo, avrà luogo presso il Teatro Filippo Marchetti, con inizio alle ore 10,30.“Questa chiave é un simbolo – ha detto il sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui – Un simbolo a cui abbiamo lavorato insieme all’amico Enzo Martusciello, amministratore delegato della Dora Lombardi, e che vuole rappresentare non solo la chiave della nostra Camerino. La vita e lo straordinario percorso professionale del generale Del Sette rappresentano, infatti, una chiave per il futuro. E’ un uomo, un carabiniere, che ha raggiunto il massimo raggiungibile tenendo sempre al primo posto principi e valori come l’integrità e l’onestà. Tutti mirano alla realizzazione, ognuno nel proprio settore. Il generale Del Sette ci è riuscito, dimostrandoci quindi che esiste la chiave giusta per aprirci al futuro. Con la chiave che il Comune di Camerino donerà il prossimo 2 maggio, quindi, sentiamo di ricambiare attraverso un simbolo l’esempio che il nostro illustre concittadino ci fornisce”.
Investimenti per un milione e trecentomila euro, di cui appena un quarto a carico dei Comuni, garanzie di assistenza per oltre 4mila persone: dagli anziani soli ai minori disabili, a chi ha problemi di salute mentale. Dai sindaci dell’Unione Montana delle Alte Valli del Potenza e dell’Esino di San Severino Marche è arrivato il via libera al nuovo Piano dei servizi sociali.“Nessun taglio è stato fatto rispetto al 2015 - annuncia con soddisfazione il presidente dell’Unione, Gian Luca Chiappa, che sottolinea – L’aver lavorato bene in passato ci ha fatto risparmiare risorse che sono per tutti una importante eredità ma anche una vera garanzia. Non andiamo ancora una volta nemmeno a pesare sulle casse dei Comuni dell’Unione visto che a questi chiediamo solo una piccola compartecipazione per la gestione di servizi indispensabili per chi è solo, per chi è disabile, per chi ha problemi e necessità di avere un’assistenza – prosegue Chiappa, che spiega – Il sistema dei servizi sociali come era un tempo, con il trasferimento di fondi da parte del Governo centrale sul territorio, sta ormai scemando. Già oggi ma sempre più nell’immediato futuro il sistema verterà su bandi nazionali cui si sarà chiamati a partecipare per intercettare risorse ed erogare tipologie diverse d’assistenza ai cittadini. Il cambiamento in atto è sicuramente culturale ma anche, e soprattutto, amministrativo. Siamo preoccupati e consapevoli, non possiamo attendere oltre, dobbiamo anticipare le mosse che ci vengono chieste. Di sicuro deve rimanere l’Ambito Sociale che continua a fare un gran lavoro. I Comuni dell’Unione devono continuare a ragionare uniti e senza divisioni e l’ente che rappresento – conclude Chiappa – deve operare nel bene facendo da capofila”.“Le risorse previste per la sanità e i fondi europei – gli fa eco Valerio Valeriani, coordinatore degli Ambiti Sociali - sono i nuovi capitoli della gestione dei servizi sociali. Un tempo c’era il contributo dello Stato che, più o meno certo, garantiva comunque i servizi. Adesso dobbiamo noi attivare risorse e attendere i finanziamenti che arrivano poi, eventualmente, a consuntivo. La logica della legge 328/2000 nazionale e 32/2014 regionale era ben diversa: il territorio programmava quello che gli serviva, utilizzando un fondo unico, e il Comitato dei sindaci decideva cosa fare. Le leggi ci sono ancora ma nei fatti è tutto cambiato perché la programmazione locale è molto ridotta visto che oggi il Ministero detta legge e i soldi, se va bene, vengono restituiti a livello comunitario comunque una volta spesi. La situazione a livello di cassa è molto complessa – sottolinea lo stesso Valeriani che con soddisfazione si unisce al coro dei sindaci che hanno dato via libera al Piano senza tagliare né fondi né prestazioni. Poi però continua - I fondi europei possono andare bene per le sperimentazioni, i servizi aggiuntivi, di sicuro non per l’ordinario. Il sociale merita risposte certe. Speriamo che i decisori tornino sui propri passi”.
Da Andrea Caprodossi, segretario del Pd di Camerino, riceviamoLa questione che oggi poniamo all’attenzione del Sig. Sindaco e di tutta la cittadinanza riguarda la musica come attività culturale del nostro Comune. In particolare, l’attività dell’Accademia del Clarinetto, beneficiaria in poco tempo di ingenti risorse economiche e materiali, che l’attuale amministrazione comunale ha voluto prendere a paradigma di tutta la musica a Camerino, come dimostrano anche i ripetuti (e spesso stucchevoli) comunicati che occupano la stampa locale.La questione è duplice: economica e culturale.Appare innanzitutto sproporzionata la cifra concessa dall’amministrazione comunale all’Accademia del Clarinetto, vale a dire 105.000€ più spese teatrali e annessi in due anni, rispetto a quanto percepiscono le altre associazioni culturali camerti, musicali e non.Riguardo al secondo aspetto, strettamente legato al primo, l’attività dell’Accademia consiste, di fatto, nella realizzazione di concerti di clarinetto. A partire dal gennaio 2015 c’è stata a Camerino una raffica di concerti dedicati a questo strumento, mentre non si è sentito più parlare dei corsi pre-accademici: che fine hanno fatto questi ultimi ? Come vengono utilizzati gli ampi ambienti del Palazzo della Musica, scuola di musica “N. Biondi” a parte, originariamente destinati a questo scopo ? Molte associazioni camerti non hanno nemmeno la sede in violazione dell'art. 6 comma 2 dello Statuto comunale, che obbliga il Comune a garantire a tutte le associazioni pari opportunità!Inoltre, queste pur rispettabili iniziative, hanno contestualmente causato la perdita di un evento consolidato a livello internazionale (il festival internazionale di musica e teatro da camera), snaturato e fagocitato dai clarinetti.I comunicati stampa parlano di attività didattiche. I corsi di clarinetto, programmati nell’estate 2015, secondo le previsioni dei promotori avrebbero dovuto portare a Camerino 1.500 studenti (poi il tiro fu aggiustato nei successivi comunicati). Invece, ci risulta che non ci sia stata un’apprezzabile ricaduta a livello commerciale, vera motivazione di questa operazione, che proprio per questo aspetto aveva incontrato all’inizio il favore di molti. Sarebbe andato bene anche un evento legato a qualunque strumento (persino l’ottavino!), per intenderci, se ciò fosse stato utile a ridare ossigeno alle casse degli operatori economici camerti.E allora, viste le ingenti risorse messe in campo, non sarebbe stato opportuno investire su una tematica più legata alla cultura e alla storia della città? Scegliere la natura dell’investimento in maniera condivisa, ad esempio in sede di Consiglio piuttosto che di Giunta comunale? Pensiamo ad esempio, per rimanere in campo musicale, all’immenso patrimonio organario delle nostre terre che andrebbe valorizzato con concerti conferenze convegni e rassegne, oppure ad eventi collegati alla rievocazione della Corsa alla Spada (che quest’anno godrà di finanziamenti di gran lunga inferiori a quelli sopra citati), al premio Betti (che dopo anni di silenzio avrà fondi ridotti) o a manifestazioni a carattere nazionale da organizzare in collaborazione con Unicam: in ogni parte d’Italia si sprecano i festival di letteratura, scienza, filosofia, della mente… che richiamano tantissima gente, dagli interessi più vari, e che hanno risalto sulla stampa nazionale.Con tutto il rispetto per il clarinetto, si poteva ragionare su un’offerta culturale di livello superiore.
Martedì 26 aprile alle ore 10 nel corso della trasmissione di RaaiTre “Mi manda RaiTre”, diretta dalla giornalista Elza Di Gatti, sarà coinvolto il partigiano Carlo Manente, uno dei cinque superstiti dell'Eccidio di Montalto del 1944.Carlo racconterà una parte della sua vita e soprattutto l’evento storico dove venne coinvolto con i suoi compagni nella fucilazione di Montalto, quando 27 ragazzi ventenni vennero fucilati dai nazifascisti.La maggioranza di quei ragazzi era di Tolentino, senza dimenticare coloro che venivano da Montelupone, Potenza Picena, Villa Potenza, Camerino, Pesaro, Recanati, Montecassiano, Chiaromonte Gulfi, Ragusa, Terrasini e altre città."Storicamente" dice il presidente dell'Anpi di Tolentino, Lanfranco Minnozzi "l’evento televisivo ci riporterà indietro di 71 anni e, con il racconto del protagonista, potremo rivivere per un momento una tragedia che colpì profondamente nell’animo la popolazione maceratese".
Alcuni giorni fa, il personale del Comando Stazione di Camerino del Corpo Forestale dello Stato, a seguito anche di esposti ricevuti da parte dei cittadini, è intervenuto in località “Falde di Monte Capolapiaggia” dell’omonimo comune, presso un sito di una cava dismessa, dove hanno accertato l’abbandono di varie tipologie di rifiuti, costituiti da materiale da demolizione, vecchi mobili, materiali elettrici, pneumatici, pannelli isolanti catramati e lastre presumibilmente di Amianto. I rifiuti presenti, aventi un volume di circa 3 metri cubi, sono classificati dalla vigente normativa come “urbani”, “speciali non pericolosi” e “speciali pericolosi”.Il personale dell’Arpam, intervenuto sul posto, ha eseguito alcuni prelievi sulle lastre rinvenute e su altri materiali presenti, al fine di appurare l’effettiva presenza di Eternit o di eventuali altre sostanze pericolose. L’area è stata sottoposta a sequestro penale, immediatamente convalidato dal Sostituto Procuratore di turno presso il Tribunale di Macerata. I proprietari dell’area, immediatamente informati, si sono dichiarati estranei ai fatti e hanno sporto denuncia contro ignoti. Sono in corso specifiche attività investigative per risalire all’autore del gesto e saranno posti in essere i necessari, periodici controlli affinché la zona, isolata ma prossima ad importanti vie di comunicazioni, non si presti a diventare una sorta di discarica abusiva.Il responsabile dell’abbandono, qualora individuato, rischia una pena da sei mesi a due anni di arresto ed un ammenda da 2.600 a 26.000 euro.In tale contesto, qualsiasi contributo dei cittadini, segno di civiltà e collaborazione istituzionale, è sempre auspicabile e ben accetto.
Giovedì universitario a Camerino caratterizzato da una operazione dei carabinieri che, come infiltrati fra i giovani studenti e non, hanno denunciato sette ragazzi trovati in possesso di stupefacenti. I militari in borghese si sono, appunto, infiltrati tra gli studenti al fine di capire quali fossero e come avvenissero i contatti finalizzati al consumo ed allo spaccio della droga e, attraverso appostamenti e pedinamenti, hanno rilevato infatti specifici segni convenzionali che i ragazzi usavano per avvicinare i potenziali spacciatori; una pacca sulla spalla, il chiedere una sigaretta o semplicemente l’ora serviva a richiamare l’attenzione di quest’ultimi che successivamente stabilivano un incontro nelle strette stradine del centro storico.E così sono finiti nella rete dei militari 7 studenti trovati in possesso di hashish. Un 20 enne di Matelica, C.G., è stato trovato con cinque grammi di hashish e cinque di marijuana che, suddivisa in dosi, aveva occultato in una fessura del muro di una casa dove sistematicamente si recava per prelevarla; L.A., 22 enne di Fabriano, è stato sorpreso con addosso cinque grammi di hashish; C.A., 26enne di Bari, è stato trovato con alcuni grammi di hashish e successivamente, nella sua abitazione in uso a Camerino, i carabinieri hanno sequestrato ulteriori 30 grammi della stessa sostanza, un bilancino di precisione ed altro materiale per il confezionamento delle dosi. Inoltre, nella medesima abitazione sono stati trovati altri quattro studenti, di età compresa tra i 20 ed i 24 anni, intenti a consumare hashish. Per i primi tre è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica di Macerata per detenzione e spaccio di stupefacenti mentre gli altri quattro giovani sono stati segnalati alla competente Prefettura in qualità di assuntori. I controlli dei Carabinieri della Compagnia di Camerino, che hanno pattugliato a piedi le strade del centro cittadino, hanno riguardato anche alcuni locali pubblici, dove si concentrano i ragazzi il giovedì sera e successivamente le aree periferiche effettuando controlli con l’etilometro agli utenti della strada. Sono stati controllati circa cento veicoli condotti da giovani senza fortunatamente rilevare infrazioni significative. Un altro studente 23 enne è stato multato poiché colto in stato di manifesta ubriachezza e dovrà ora pagare una sanzione amministrativa di 102 euro.
Ha chiuso i battenti domenica scorsa, ma il Salone del Mobile di Milano continua a far parlare di sé. Sì, perché quella appena trascorsa è l'edizione dei record: la 55esima edizione è stata, infatti, la più visitata di sempre, superando le 370.000 presenze, di cui un 67% rappresentato da operatori esteri.Un'affluenza ravvisata anche nello show room Lube, dove in molti si sono messi in fila per provare l'esperienza virtuale di realtà aumentata immersiva offerta dagli Oculus Rift. Il progetto– coordinato dal prof. Daniele Rossi, docente della Scuola di Architettura e design “Eduardo Vittoria” di Unicam– nasce da una sinergia tra l’Ateneo camerte, Lube cucine ed e Lios, spinoff Unicam che opera nel campo dell’Information Technology, con servizi professionali dedicati al mondo della Pubblica Amministrazione e delle aziende. Lo stesso è stato sviluppato da Alessandro Olivieri, architetto laureatosi in Unicam, vincitore di una borsa di ricerca finanziata dalla casa d'arredo marchigiana.Indossando gli Oculus Rift, nello stand Lube è stato possibile muoversi all'interno di unambiente virtuale dove tutto poteva essere toccato con mano, cambiato, utilizzato, proprio come se si stesse vivendo l'esperienza dal vivo. Niente scelta del mobile nel catalogo, dunque, bensì la realizzazione diretta della cucina desiderata."Molteplici sono state le competenze utilizzate per realizzare questo progetto con Lube, ha dichiarato il rettore Unicam Flavio Corradini dall'Architettura, al Computational Design passando per l'Informatica, la Matematica e la Fisica, tutte discipline presenti nel nostro Ateneo".
Anche il ProRettore Vicario dell’Università di Camerino prof. Claudio Pettinari ha preso parte nei giorni scorsi alla missione in Cina guidata dal presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, che ha portato alla stipula di numerosi accordi.Si è iniziato a Pechino con l’incontro con Zhang Junhua (Deputy Director del National Health and Family Planning Commission of the People's Republic of China Health Human Resources Development Center) che ha portato all’ampliamento del progetto di formazione di manager, medici e operatori sanitari cinesi nelle Marche e per lo sviluppo della cooperazione scientifica in ambito medico tra la Cina e le Marche, anche con il coinvolgimento delle Università marchigiane che hanno dipartimenti e scuole che operano in ambiente sanitario. Sempre a Pechino il prof. Pettinari ha avuto l’opportunità di illustrare all’Ambasciatore Italiano in Cina Francesco Sequi le attività dell’Ateneo in Cina con l’Università di Ji Lin.La delegazione si è poi spostata nello Shandong, dove in occasione di un incontro con il dipartimento di istruzione al quale erano presenti oltre 15 università cinesi della regione, il prof. Pettinari ha avuto l’opportunità di presentare le Scuole e l’offerta formativa di Unicam, nonché le linee di sviluppo della ricerca, sottolineando i progetti di eccellenza che riguardano i corsi di laurea e di dottorato realizzati in collaborazione con prestigiosi atenei stranieri che consentono il conseguimento del double degree. Il Pro Rettore Pettinari ha poi firmato due importanti accordi quadro di cooperazione scientifica e di collaborazione per lo scambio di studenti, professori e programmi di ricerca congiunti con la Shandong University of Technology e la Yuelushan University Science & Technology Park. Ha inoltre coordinato un tavolo di cooperazione universitaria, scientifica e culturale per interscambi docenti e studenti, titoli doppi e progetti di congiunti di studio e ricerca, nonché presieduto sia un workshop sulla cooperazione interuniversitaria al quale hanno partecipato sia la Ocean University che altre due università dello Shandong, che un workshop presso l’Accademia di Scienze Forestali della provincia dell’Hunan per la costituzione di un Low Carbon Technology Center. “Sono molto soddisfatto - ha dichiarato il Prof. Pettinari – per il successo ottenuto da questa missione in Cina e ringrazio la Regione Marche per avere voluto come partner anche l’Università di Camerino, che da tempo ha attivi diverse collaborazioni e progetti con alcuni dei più prestigiosi Atenei cinesi. Sono state poste le basi non solo per ulteriori proficui scambi di docenti e studenti, ma anche per la partecipazione a bandi per il finanziamento della ricerca o addirittura a progetti finanziati dal ministero cinese. Si sono inoltre poste le basi per la realizzazione di un network relativamente alla creazione di reti italo-cinesi nell’ambito di tematiche riguardanti la sanità, le tecnologie avanzate e l’ambiente”.
Compirà sessantacinque anni da cittadino onorario di Camerino. Il generale Tullio Del Sette, attuale comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, sarà infatti insignito della cittadinanza onoraria il prossimo 2 maggio. Due giorni prima del suo sessantacinquesimo compleanno. Lo ha ufficialmente stabilito il Consiglio Comunale di Camerino, che ha favorevolmente votato, all’unanimità, la proposta formulata dalla giunta.La volontà del sindaco Gianluca Pasqui di proporre il riconoscimento al comandante generale dell’Arma dei Carabinieri era nota da diversi mesi, ma il percorso burocratico ha richiesto tempi non brevissimi. Fino al Consiglio Comunale di ieri, che ha chiuso un percorso cominciato pochi mesi dopo la nomina di del generale Del Sette alla guida dell’Arma. Ieri, dopo il voto dei consiglieri presenti, nell’aula consiliare di Palazzo Bongiovanni è partito un lungo applauso da parte degli stessi rappresentanti delle forze politiche cittadine. “E’ in assoluto, da quando sono sindaco, l’atto che porto a conclusione con maggiore emozione, per la persona del generale Del Sette, ma anche e soprattutto per quello che l’Arma dei Carabinieri rappresenta per la nostra Nazione. Non avevo dubbi sul fatto che il consiglio si sarebbe espresso all’unanimità sulla proposta della giunta e, anzi, ringrazio i consiglieri di opposizione per aver sostenuto concretamente questa iniziativa.Una iniziativa che, quindi, non è dell’amministrazione comunale, ma della Città di Camerino e di un territorio intero”. Il sindaco, nel presentare la proposta al consiglio ha ricordato il profondo legame del generale Del Sette con Camerino, dalla laurea in Giurisprudenza conseguita nel locale ateneo, fino alle origini della famiglia della moglie e, quindi, ai frequenti soggiorni in città. “Ho ritenuto doveroso – ha aggiunto Pasqui – coinvolgere l’Università per la cerimonia del prossimo 2 maggio ed il rettore Corradini si è detto onorato di esserci”. Per le opposizioni hanno preso la parola il consigliere Tapanelli, che ha annunciato il suo voto favorevole ricordando la figura del nonno materno, carabiniere, e il capogruppo di Comunità e Territorio, Fabio Trojani, che ha suggerito al sindaco di invitare alla cerimonia del 2 maggio anche l’amministrazione comunale di Bevagna, città natale del generale Del Sette. Sia Tapanelli che Trojani hanno anche affermato di aver particolarmente apprezzato la presa di posizione pubblica del generale Del Sette sul “caso Cucchi”.
Andrea Caprodossi del Partito Democratico, torna sulla questione delle strade camerti ed invia una nota nella quale chiede al sindaco quale sia la destinazione dei proventi delle multe stradali visto che le strade continuano a vertere in una condizione di abbandono e degrado."Caro Sindaco da pochi giorni abbiamo appreso che lo scorso anno l’amministrazione ha incassato ben 805 mila euro dalle multe e che tale somma è in aumento costante rispetto gli anni scorsi. Altra notizia, che lei stesso ha commentato felicemente, è che i cittadini camerti sono tra i più ricchi della nostra regione; benissimo, ciò significa che le casse comunali ogni anno ricevono fior di quattrini dalle nostre tasche visto che tutte le aliquote sono al massimo (e da questo punto di vista peggio verrà per il contribuente dopo la cessione sconsiderata della gestione dell’acqua alla multiservizi di Tolentino).Ora caro Sindaco noi ci chiediamo dove finiscono i nostri soldi?! Chi paga le multe e le tasse vorrebbe almeno vedere investiti negli idonei servizi i soldi versati. Invece le strade sono un disastro, quei pochi marciapiedi esistenti non ne parliamo e il verde pubblico è in condizioni di abbandono. Eviti le solite risposte in cui parla di cifre in capitolati di spesa, che la maggior parte dei cittadini non riesce a capire. Caro Sindaco i cittadini vogliano fatti! Fatti possibilmente diversi da ciò che si sta verificando nella zona di Cignano-San Marcello-Sentino, dove una strada in condizioni inadeguate anche solo alla normale circolazione dei residenti, è da mesi interessata da un continuo transito (spesso a velocità sostenuta rispetto alle condizioni) di grossi camion impegnati nel trasporto di terra verso un cantiere (regolarmente autorizzato). Questo sta devastando il manto stradale che in più punti è letteralmente disintegrato mentre in altri presenta avvallamenti consistenti, rendendo pericolosa la circolazione sia per le condizioni della strada che per la probabilità di trovarsi improvvisamente di fronte un camion in punti in cui la strada è stretta o presenta scarsa visibilità. Un pericolo ed un disagio non di poco conto per gli abitanti, che naturalmente non sono stati informati di ciò, che non sono stati contattati per definire ad esempio azioni compensative anche di riqualificazione delle frazioni, rispetto ai danni creati alla strada, al fastidio, al pericolo. Pasqui, sia il Sindaco di tutti e di tutto il territorio e dia inizio ad una seria riqualificazioni che renda decorosa Camerino e le sue frazioni e non l'installazione di telecamere per tartassare ancora di più i poveri cittadini camerti.Non aspetti gli ultimi mesi precedenti le prossime elezioni per mettere a posto la nostra città! O pensa di nuovo di servire il solito biscottino pre-elettorale!? In queste condizioni le strade sono impraticabili e prima che avvenga una disgrazia per automobilisti, ciclisti, motociclisti e pedoni pretendiamo che ci si metta mano immediatamente."
Tre Elle ed EcodesignLab iniziano una collaborazione per offrire la migliore assistenza dal punto di vista tecnico-creativo e del design ai propri clienti. Tre Elle ed EcodesignLab sono due realtà aziendali marchigiane che hanno unito le proprie esperienze e competenze per ideare e realizzare prodotti innovativi di design, caratterizzati da elevata personalizzazione e qualità tecnica. EcodesignLab è uno spin off dell’Università di Camerino, capitanata dalla prof.ssa Lucia Pietroni, con sede presso la Scuola di Ateneo di Design Industriale che, dal 2013, offre servizi di progettazione e consulenza nel settore del design e dell’innovazione di prodotto alle imprese manifatturiere italiane. Questa collaborazione conferma la volontà di Tre Elle, azienda di Fermo (FM) specializzata nella lavorazione di costruzioni metalliche, di mettere al servizio dei clienti i risultati di ricerca e sviluppo ottenuti nel campo del design, per offrire prodotti con alte prestazioni.Uno dei primi risultati positivi è la prima case history commissionata da GEOX che è stata realizzata da Tre Elle con la collaborazione dall’Arch. Mauro Amurri che svolge un dottorato di EUREKA presso l’Università di Camerino. Il comparto ricerca & sviluppo ha ingegnerizzato e portato al successo il pop-up store: un innovativo espositore di prodotti che promuove il brand di calzature nel mercato spagnolo. I temporary shop di GEOX sono stati posizionati presso El Cortes Inglés, la più grande catena di magazzini della Spagna. Fino ad ora l’azienda fermana, dotata di know-how tecnico, si è occupata di ingegnerizzare tutto ciò che veniva ideato dalla sua Officina Creativa, per metterlo a disposizione dei clienti. Tutte le energie investite negli ultimi anni da Tre Elle nel marchio DACA, oggi costituiscono un valore aggiunto, in quanto l’azienda può avvalersi di un eccezionale connubio fatto di tecnica, creatività e design. Le competenze acquisite da Tre Elle, attraverso il brand DACA, nel mondo del museale e dell’alta gamma, vengono trasmesse quotidianamente a tutto il team aziendale che si pone l’obiettivo di essere meno fornitore e più partner dei propri clienti.La collaborazione con l’Università di Camerino non è un progetto isolato ma è parte di un processo continuo che Tre Elle sviluppa con il mondo della formazione. Le scuole e le università marchigiane infatti sono per l’azienda dei referenti fondamentali per valorizzare il Made in Italy. Tutto ciò conferma la volontà dell’azienda di essere promotore della formazione professionale e, nello stesso tempo, volano per le risorse umane che saranno così in grado di affrontare le sfide poste inevitabilmente dall’innovazione.
Da una recente indagine de La Polis-Università di Urbino, coordinata da Ilvo Diamanti, su ''Come sono cambiati i marchigiani'' sono emersi dati poco rassicuranti.Secondo questa ricerca infatti presentata all'Istao ad Ancona, in collaborazione con il Consiglio regionale nell'ambito dei seminari per amministratori locali ''#Marcheuropa'' il 45% del campione di mille intervistati teme per il lavoro (il 57% pensa siano venute meno le opportunità di occupazione), il 55% segnala un declino della qualità dei servizi. Anche se l'83% è ancora contento di vivere qua.Le Marche hanno perso fiducia, hanno paura del futuro, soprattutto del lavoro che non c'è, hanno perduto la ''complicità fra economia e società, il legame fra imprese, famiglia, comunità'', che ne facevano il tratto distintivo, non si vivono più come un pezzo, sostanzialmente soddisfatto, dell'Italia di mezzo, ma ''sono ormai in mezzo all'Italia'': una regione in crisi, come molte altre.I marchigiani si sentono "in sintonia con l'Umbria anzitutto, poi con l'Emilia Romagna e la Toscana. Circa meta' dei cittadini vede con favore la creazione di una grande regione dell'Italia centrale, l'Italia di mezzo, con i vicini umbri e toscani, che si affianca a un crescente sentimento di appartenenza al riferimento territoriale e simbolico del 'Centro Italia'".(ansa)
Lo Stato siamo noi. È questo, in estrema sintesi, il messaggio che ha voluto trasmettere ieri a Camerino il magistrato Otello Lupacchini, sostituto procuratore presso la Corte di Appello di Roma. Al mattino, incontrando gli studenti dei licei della città ducale, per una lectio magistralis tenuta nello splendido teatro Filippo Marchetti, dal titolo “Arte e Criminalità”. Lupacchini ha spiegato come l'arte sia diventata mezzo di scambio per i criminali, ed abbia a poco a poco sostituito il denaro negli affari illeciti. A sostegno della sua tesi gli esempi che la storia da sempre ci ha messo davanti, dai mecenati del Rinascimento fino ai nazisti, dalle razzie napoleoniche fino ai mafiosi di oggi, nei covi dei quali si ritrovano sempre opere d'arte di pregio e grande valore.“Per essere cittadini liberi dobbiamo essere schiavi della legge”, così citando Cicerone, il magistrato c'entra il punto focale del valore della legalità, un termine ormai abusato, inflazionato, a cui i giovani, che rappresentano il futuro, devono dare nuovi contenuti”. Nel pomeriggio invece Lupacchini ha incontrato gli studenti universitari e numerosi cittadini nella Sala dei Priori del Palazzo Comunale Bongiovanni, per la presentazione del suo ultimo libro “In pessimo stato”, durante la quale era attesa la presenza del giornalista e direttore de Il Fatto Quotidiano Marco Travaglio, che per problemi personali non è potuto essere presente. Al fianco di Lupacchini, in entrambi gli incontri, il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui, il magnifico rettore Flavio Corradini, Edy Renzetti la presidente dell'associazione Il Cortile di Edy, organizzatore della giornata. Sono intervenuti anche il senatore Mario Morgoni, l'onorevole Piergiorgio Carrescia, il direttore di Giurisprudenza Unicam Antonio Flamini e il presidente della fondazione Caponnetto Salvatore Calleri.Decisamente più partecipato il dibattito del pomeriggio, con tanto di scontro dialettico tra lo stesso Lupacchini e la senatrice Serenella Fucksia, presente in platea. “Dobbiamo trasmettere ai giovani le chiavi per comprendere la realtà – ha concluso Lupacchini – per capire che la legalità non è una “malattia”, come tanti la considerano, ma l'unica maniera nella quale possiamo vivere in libertà nel nostro Stato. In Italia da sempre manca il senso dello Stato. Ma lo Stato, che oggi è scarno dei valori e del rispetto della legalità, siamo noi”.https://www.youtube.com/watch?v=zy0y4fKWvAc
Domenica scorsa, al teatro Marchetti di Camerino, "Più de là che de qua", commedia dialettale di Fabio Macedoni, presentata dalla Compagnia Valenti di Treia per la regia di Francesco Facciolli, ha catalizzato l’attenzione di quasi trecento spettatori ed ha, soprattutto, permesso la realizzazione di un atto di generosità da parte di tutti gli spettatori presenti, essendo stato devoluto, il ricavato dei biglietti d’ingresso, alla nuova Casa di riposo di Camerino.La serata, voluta ed organizzata da Orlando Giustozzi, con il sostegno del Comune di Camerino e della Pro Loco, ha centrato in pieno lo scopo benefico che si era prefissata, facendo il bis con l’altra realizzata il 29 settembre 2015: pure allora il ricavato andò completamente alla Nuova Casa di Riposo di Camerino.Molte le aziende, gli esercizi commerciali e gli enti che hanno voluto sostenere questa serata benefica che ha visto, in teatro, il presidente Vannucci, il vice sindaco Lucarelli ed il presidente della pro loco Riccioni, oltre ad alcuni rappresentanti delle aziende sponsor, fra cui la Infissi Design e la Pasta di Camerino.“Ci siamo impegnati tanto – ha dichiara Orlando Giustozzi, fautore dell’evento – e le persone venute a teatro sono la testimonianza di un’iniziativa che deve ancora crescere, perché non si può restare insensibili di fronte ad una struttura che svolge un’opera sociale di altissimo contenuto. Continueremo in questa direzione anche grazie a chi ci incoraggia, con i fatti, ad andare avanti, primi fra tutti gli spettatori”.
Giornata intensa quella del prossimo 11 aprile a Camerino. L'associazione di promozione sociale Il Cortile di Edy, in collaborazione con il Comune di Camerino, l'Università di Camerino, la Fondazione Caponnetto e le Unioni Montane Marca di Camerino, dei Monti Azzurri, delle Alte Valli del Potenza e dell’Esino, organizza “#lostatosiamonoi”, una giornata dedicata alla legalità.In mattinata, con inizio alle ore 10, il magistrato Otello Lupacchini terrà una lectio dedicata agli studenti delle scuole superiori su “L’arte e la criminalità”.L’incontro si aprirà con i saluti del Sindaco del Comune di Camerino Gianluca Pasqui, del Presidente dell’Associazione “Il Cortile di Edy” Edy Renzetti, del Rettore dell’Università di Camerino Flavio Corradini, del Direttore della Scuola di Giurisprudenza Unicam Antonio Flamini, del Presidente della Fondazione Caponnetto Salvatore Calleri. Dopo la lectio del giudice Lupacchini si aprirà il dibattito con il pubblico e gli studenti presenti.Sarà un’occasione per riflettere insieme ai giovani sull’importanza della legalità come fondamento e valore indispensabile per qualsiasi paese civile e democratico. I ragazzi potranno ascoltare la voce di chi in prima persona svolge attività per contrastare un fenomeno criminale che purtroppo ancora oggi sotto una "nuova pelle" sta insidiando il nostro Paese.L’incontro del mattina sarà seguito anche da Rai Isoradio con interventi e interviste in diretta.Nel pomeriggio, invece, il Giudice Lupacchini presenterà il suo libro “In pessimo Stato” insieme al giornalista Marco Travaglio, direttore de Il Fatto Quotidiano. La sessione pomeridiana, che si terrà presso la Sala dei Priori del Palazzo comunale con inizio alle ore 15, si aprirà con i saluti del sen. Franco Mirabelli Membro della Commissione Antimafia, di Gianluca Pasqui, Maurizio Mangialardi Presidente ANCI Marche, Edy Renzetti e Flavio Corradini.Impegnato da sempre sui fronti caldi della criminalità organizzata, comune, politica e mafiosa, si è occupato, fra l’altro, degli omicidi del PM Mario Amato, del banchiere Roberto Calvi, del generale americano Lemmon Hunt, del professor Massimo D’Antona, nonchè della strage di Bologna e della strage brigatista di via Prati di Papa.
Ancora un successo per la ricerca Unicam.E’ stata diffusa nei giorni scorsi infatti la notizia che sulla base dei risultati ottenuti da uno studio coordinato dal Dr. Massimo Nabissi del gruppo di ricerca di Patologia Generale ed Immunologia diretto dal Prof. Giorgio Santoni, docenti della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute di Unicam, la OWCP (One World Cannabis Pharmaceutical), un’azienda farmaceutica biotech israelo-americana ha deciso di avviare la prima sperimentazione al mondo con cannabinoidi su pazienti affetti da mieloma multiplo, in collaborazione con il Sheba Academic Medical Center.Il lavoro, nato da un progetto iniziato nel 2013 dal gruppo di ricerca UNICAM in collaborazione con i professori Pietro Leoni e Massimo Offidani della clinica di Ematologia degli Ospedali Riuniti di Ancona, aveva l’obiettivo di verificare se nei pazienti con mieloma multiplo fossero espressi nelle plasmacellule tumorali recettori cannabinoidi e quindi verificare se tali cellule potessero essere bersaglio dell’azione dei cannabinoidi. “Dopo l’autorizzazione del Comitato Etico, sono stati reclutati i pazienti che hanno firmato il consenso informato – ha dichiarato il Dr. Nabissi – ed abbiamo quindi iniziato la sperimentazione con lo scopo principale di verificare se il trattamento combinato di Cannabidiolo (CBD) con un farmaco attualmente utilizzato nella terapia del mieloma potesse dare un maggiore effetto citotossico in cellule tumorali mielomatose e se l’utilizzo del CBD fosse in grado di ridurre la dose del chemioterapico”. Il lavoro è stato pubblicato nel 2015 su “International Journal of Cancer”, prestigiosa rivista scientifica internazionale in ambito oncologico. Sulla base dei dati emersi in questa pubblicazione, la biotech OWCP ha deciso di iniziare il primo studio al mondo su pazienti affetti da mieloma multiplo, utilizzando la combinazione dei farmaci sperimentata dai ricercatori Unicam. “Si tratta ovviamente di una grande soddisfazione – ha proseguito il Dr. Nabissi – sia per noi che per l’intero Ateneo, dal momento che non tutti i lavori di ricerca in ambito sperimentale riescono a raggiungere un’applicazione clinica”.“Vorrei comunque sottolineare – ha ribadito il Dr. Nabissi – la sostanziale differenza tra il concetto di cannabis terapeutica e quello dell’uso ricreativo, tematica su cui ultimamente si dibatte molto. L’utilizzo per uso terapeutico significa che noi ricercatori testiamo composti purificati dalla pianta di Cannabis sativa e utilizziamo i singoli composti in combinazione con le attuali terapie farmacologiche. Non si tratta dunque di pubblicizzare un uso ricreativo che è attualmente proibito per legge. Questi due aspetti non vanno assolutamente confusi”.“Comunque, ha proseguito il Dr. Nabissi, l’uso dei cannabinoidi è ormai stato considerato efficace in diverse patologie, che vanno dal dolore cronico (oncologico e non), come anti-emetico, per ridurre il vomito (es. nei pazienti soggetti a chemioterapia) anti-anoressizzante nello stimolazione dell’appetito (in pazienti affetti da cachessia e/o anoressia), in alcune forme di glaucoma e nella Sclerosi Multipla. Inoltre la ricerca in campo oncologico, sta ormai avviandosi alla fase clinica, in quanto un primo studio sull’uso dei cannabinoidi in combinazione con chemioterapici è in corso in pazienti affetti da glioblastoma multiforme. Ed anche in questo settore oncologico, il nostro gruppo di ricerca ha contribuito con diverse pubblicazioni scientifiche, che hanno permesso di valutare l’effetto terapeutico del CBD nel glioblastoma”.Questo lavoro ed il successo che ha ottenuto rappresentano una ulteriore conferma dell’eccellenza della qualità della ricerca scientifica Unicam, riconosciuta anche a livello internazionale.