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"A Camerino c'è una overdose... di clarinetto": affondo del Pd al sindaco Pasqui

"A Camerino c'è una overdose... di clarinetto": affondo del Pd al sindaco Pasqui

Da Andrea Caprodossi, segretario del Pd di Camerino, riceviamo

La questione che oggi poniamo all’attenzione del Sig. Sindaco e di tutta la cittadinanza riguarda la musica come attività culturale del nostro Comune. In particolare, l’attività dell’Accademia del Clarinetto, beneficiaria in poco tempo di ingenti risorse economiche e materiali, che l’attuale amministrazione comunale ha voluto prendere a paradigma di tutta la musica a Camerino, come dimostrano anche i ripetuti (e spesso stucchevoli) comunicati che occupano la stampa locale.

La questione è duplice: economica e culturale.

Appare innanzitutto sproporzionata la cifra concessa dall’amministrazione comunale all’Accademia del Clarinetto, vale a dire 105.000€ più spese teatrali e annessi in due anni, rispetto a quanto percepiscono le altre associazioni culturali camerti, musicali e non.

Riguardo al secondo aspetto, strettamente legato al primo, l’attività dell’Accademia consiste, di fatto, nella realizzazione di concerti di clarinetto. A partire dal gennaio 2015 c’è stata a Camerino una raffica di concerti dedicati a questo strumento, mentre non si è sentito più parlare dei corsi pre-accademici: che fine hanno fatto questi ultimi ? Come vengono utilizzati gli ampi ambienti del Palazzo della Musica, scuola di musica “N. Biondi” a parte, originariamente destinati a questo scopo ? Molte associazioni camerti non hanno nemmeno la sede in violazione dell'art. 6 comma 2 dello Statuto comunale, che obbliga il Comune a garantire a tutte le associazioni pari opportunità!

Inoltre, queste pur rispettabili iniziative, hanno contestualmente causato la perdita di un evento consolidato a livello internazionale (il festival internazionale di musica e teatro da camera), snaturato e fagocitato dai clarinetti.

I comunicati stampa parlano di attività didattiche. I corsi di clarinetto, programmati nell’estate 2015, secondo le previsioni dei promotori avrebbero dovuto portare a Camerino 1.500 studenti (poi il tiro fu aggiustato nei successivi comunicati). Invece, ci risulta che non ci sia stata un’apprezzabile ricaduta a livello commerciale, vera motivazione di questa operazione, che proprio per questo aspetto aveva incontrato all’inizio il favore di molti. Sarebbe andato bene anche un evento legato a qualunque strumento (persino l’ottavino!), per intenderci, se ciò fosse stato utile a ridare ossigeno alle casse degli operatori economici camerti.

E allora, viste le ingenti risorse messe in campo, non sarebbe stato opportuno investire su una tematica più legata alla cultura e alla storia della città? Scegliere la natura dell’investimento in maniera condivisa, ad esempio in sede di Consiglio piuttosto che di Giunta comunale? Pensiamo ad esempio, per rimanere in campo musicale, all’immenso patrimonio organario delle nostre terre che andrebbe valorizzato con concerti conferenze convegni e rassegne, oppure ad eventi collegati alla rievocazione della Corsa alla Spada (che quest’anno godrà di finanziamenti di gran lunga inferiori a quelli sopra citati), al premio Betti (che dopo anni di silenzio avrà fondi ridotti) o a manifestazioni a carattere nazionale da organizzare in collaborazione con Unicam: in ogni parte d’Italia si sprecano i festival di letteratura, scienza, filosofia, della mente… che richiamano tantissima gente, dagli interessi più vari, e che hanno risalto sulla stampa nazionale.

Con tutto il rispetto per il clarinetto, si poteva ragionare su un’offerta culturale di livello superiore.

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