Verrà ricostruita forse già per l'inizio del nuovo anno scolastico, o al massimo per i primi mesi del 2018, la nuova scuola elementare di Caldarola (Macerata), destinata a sostituire quella resa inagibile dal terremoto e abbattuta nei giorni scorsi.
Di tempi ''veloci'' ha parlato il commissario per la ricostruzione Vasco Errani, che ieri, accompagnato dal dirigente dell'Ufficio regionale per la ricostruzione Cesare Spuri, ha visitato la zona rossa della cittadina insieme al sindaco Luca Maria Giuseppetti.
Nel centro storico restano da puntellare ancora tre o quattro edifici, poi si potrà riaprire il corso principale, che sarà interdetto ai mezzi pesanti. Per quanto riguarda la ricostruzione, Giuseppetti fa sapere che in zona rossa si potrà procedere con le Umi, le unità minime immobiliari, mentre nelle altre aree ci sono già progetti in via di approvazione.
Ancora da fissare invece la riunione con l'Anas per la realizzazione della bretella.
(Foto e fonte: ANSA)
Le campane che suonano a festa, il rombo assordante dei motori, l'odore acre e pungente della benzina, decine di palloncini bianchi che volano in cielo, ragazzi e ragazze in lacrime che si abbracciano cercando di consolarsi l'un l'altra, l'applauso scrosciante delle centinaia e centinaia (si stimano fossero circa 1500) di persone che erano lì per salutarlo per l'ultima volta.
In questi flash si racchiudono i funerali di Nicolò Ceselli, celebrati questo pomeriggio a Tolentino nella chiesa dello Spirito Santo. Una struttura che, seppur grande, non è riuscita a contenere tutta la gente che, però, ha potuto partecipare alla cerimonia funebre grazie a degli altoparlanti sistemati all'esterno.
Il rito è stato celebrato da don Andrea Leonesi il quale ha voluto portare il saluto del vescovo monsignor Marconi, impossibilitato a partecipare essendo impegnato a Roma.
Sulla bara bianca il casco di Nicolò, la maglia della nazionale italiana indossata da Lorenzo Tizi e firmata da tutti gli amici, la sciarpa del Caldarola. All'esterno, centinaia di mezzi a due ruote arrivati da tutta la provincia per salutare un amico con la grande passione per le due ruote.
"Tacere e pregare" ha detto don Andrea, ribadendo più volte nella sua omelia - "la più difficile, quando ci si trova di fronte a tragedie come questa" - l'importanza di non guardare solo alla vita terrena e portando ad esempio i campioni del calcio, oggi adorati e che hanno tutti ai loro piedi, e una canzone di Vasco Rossi.
Diversi amici hanno preso la parola al termine della funzione religiosa per ricordare Nicolò. Tutti con la voce rotta dal pianto. "Questa volta è veramente dura. Supereremo anche questa con il sorriso e la tenacia che ci hai insegnato" ha detto un'amica. "Ti porteremo per sempre con noi. Anche se siamo arrivati ai saluti, è il momento di restare uniti. Ti vogliamo salutare con un sorriso, come tu avresti fatto, perchè siamo sicuri che da lassù ci stai guardando e tutte queste lacrime non ti fanno di certo piacere. A presto mattacchione, già ci manchi un casino" ha detto invece il portavoce degli amici di Nicolò di Caldarola.
"Ehi Nico, siamo tutti qui per dirti due parole. Niente di che. Volevamo solo dirti che, malgrado tutto, resterai sempre nei nostri cuori. Dimenticarti è impossibile e non lo vogliamo perchè è stata una fortuna averti come amico. Ci hai sempre dato la forza di alzarci e continuare il nostro percorso. Sei stato la nostra roccia e hai sempre avuto un sorriso invidiato da molti. Per tutto quello che sei stato e che hai fatto per noi ti ringraziamo di cuore. Proteggici da lassù. Ti vogliamo tanto bene. Ciao campione" e ancora "Nicolò è sempre stato il pezzo mancante nel puzzle del nostro cuore. Quando c'era Nicolò c'era sempre festa. L'amicizia salva l'uomo e non c'è niente di più forte dell'amicizia, tranne la morte. La morte ha portato via Nicolò. Il nostro Nicolò, non solo un amico ma un fratello. Sostituiremo questo pezzo di puzzle con il nostro amore. Un giorno ci ritroveremo tutti insieme, lassù, e torneremo ad essere un gruppo e a volerci bene come fratelli. Sempre e per sempre noi, ci mancherai. Ciao Nico, insegna agli angeli la passione per le due ruote".
A salutare Nicolò anche gli zii. "Un giorno di grande dolore ma anche di speranza" ha detto la zia "Mi sforzo di trovare un senso che ora non comprendo e chiedo a Dio di custodirmi in questo mistero. Da questa tragedia sto imparando che l'amore di Dio si manifesta in tutti i modi possibili e immaginabili. Cari ragazzi, voglio dirvi che la vita è come una partita di calcio: per giocarla bisogna rispettare le regole del gioco. Le regole vi possono solo aiutare e non date retta a chi vi dice che le regole vi rendono prigionieri e schiavi. E adesso basta, perchè se Nicolò fosse qui direbbe come al solito 'sei la solita pallosa zia!'...".
Lo zio a nome di tutta la famiglia ha voluto ringraziare tutti per l'affetto ricevuto in questi giorni. "In tanti che ci vengono a portare il loro saluto dicono 'non ho parole', 'non doveva succedere', "le moto sono pericolose', 'la vita è una grande fregatura', 'non può esserci un Dio, perchè altrimenti queste cose non accadrebbero'. Il pericolo non è la moto, non è la bicicletta o gli sci. Il vero pericolo è quando si insinua nelle parole che la vita non ha senso. Questa è la radice del male. Per favore: vi chiediamo con forza di spezzare questo vortice infernale. Il male è potente, si insinua con queste tentazioni. Noi siamo tutti vincitori in Gesù e dobbiamo prenderne coscienza. Nicolò è stato desiderato dai suoi genitori e dalle nostre famiglie. Nicolò è stato amato. Nicolò scoppiava di vita. Nicolò, siete voi che ce lo testimoniate, ha vissuto questa vita a tutto, con gusto, con passione. Nicolò è rinato a nuova vita domenica scorsa, giorno di Pentecoste. Volete bene a Nicolò? Allora non perdete tempo a compiangerlo. Usatelo. Pregatelo, perchè possa intercedere con lo Spirito Santo affinchè venga in nostro soccorso".
All'uscita del feretro, un caloroso, lungo, sincero applauso, poi il suono delle campane a festa per Nicolò rinato a nuova vita e il lancio dei palloncini bianchi in cielo. Il corteo è stato aperto dalle decine e decine di moto e motorini e ha imboccato la strada verso il cimitero comunale. Dietro il feretro con dentro un altro striscione degli amici e un pallone, insieme al pensiero di tutti i presenti: buon viaggio piccolo angelo...
Un musical narrato per ritrovare i propri tempi, la calma, la serenità e per riappropriarsi delle bellezze che ci circondano. I bambini e le bambine della scuola dell’infanzia “Mameli” dell’istituto comprensivo Mestica, lunedì, al teatro Don Bosco, hanno portato sul palco la rivisitazione della favola “Qualcosa" di Chiara Gamberale, presentato in prima nazionale proprio a Macerata lo scorso febbraio.
In questi mesi i bambini hanno lavorato con l’operatrice teatrale Scilla Sticchi su storie, drammatizzazioni, giochi e arte. Il risultato finale è stato “Qualcosa di noi”, una riduzione teatrale liberamente ispirata alla favola della Gamberale che ha portato con sé un messaggio di coraggio e di rinascita.
Sul palco sono saliti, per il progetto di continuità e per sottolineare l'unione che contraddistingue il plesso, anche i ragazzi della classe IV della primaria Mameli, che hanno cantato “Occidentali’s Quarta”, una rivisitazione di una nota canzone. Durante lo spettacolo sono stati proiettati i momenti più belli vissuti durante l’anno e, al termine, i ragazzi di IV hanno consegnato ai bambini dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia un diploma con l’augurio, da parte delle maestre, di “una buona vita”.
L'ospite d'onore dell’iniziativa, a cui è stato dedicato l'intero spettacolo, è stata Caldarola, rappresentata dal vicesindaco Debora Speziani e dalla scuola dell'infanzia, con una delegazione di maestre, genitori e bambini. Durante il corso dell’anno si è creata una sintonia speciale con la scuola, che ha visto cambiare i suoi spazi dopo il sisma e la conseguente demolizione della sede.
La Mameli ha regalato all’istituto un ulivo, come simbolo di rinascita. È intervenuto anche il vice sindaco del Comune di Macerata Stefania Monteverde per sottolineare l’importanza di rimanere uniti dopo mesi difficili.
Un ultimo regalo per il loro amico che non c'è più, un pensiero d'affetto nato dal profondo del cuore degli amici che insieme a Nicolò hanno giocato decine e decine di partite di calcio.
Per Nicolò Ceselli gli amici hanno preparato la maglietta indossata nella nazionale Lnd Under 18 da Lorenzo Tizi con le firme di tutti. Con Tizi si conoscevano fin da bambini. Abitano vicino al campetto in via Grandi a Tolentino, dove sono cresciuti più o meno tutti quanti insieme, giocando decine e decine di partite. A Lorenzo è sembrato un bel gesto per ricordare la memoria, l'entusiasmo e la genuinità di un ragazzo che tutti descrivono come pulito, simpatico, generoso e solare, oltre quella che in casi come questo potrebbe sembrare solo retorica.
La maglia numero 17 di Lorenzo Tizi con le firme degli amici è acocmpagnata da un messaggio: "Ciao Nico, abbiamo pensato di farti un regalo.Uno dei tuoi tanti amici ha voluto donarti la sua maglia, quella maglia che tanto ha sudato e quella maglia che ha visto meglio su di te... quella della nostra nazionale e quella del tuo sport preferito.Il nostro gruppo (GS) e tanti tuoi cari amici hanno lasciato il segno sopra di essa proprio come te lo hai lasciato nei nostri cuori. Questo gesto Nico ci è venuto spontaneo ,molti di noi non sono riusciti a salutarti per l'ultima volta quindi abbiamo pensato di farlo così. Spero che tu ricambi il nostro saluto aiutandoci e proteggendoci da dove sei ora.Siamo sicuri che questo non sarà un'addio ma sarà un arrivederci. A presto Campione".
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Si svolgeranno mercoledì 7 giugno alle 15.30 nella chiesa dello Spirito Santo a Tolentino i funerali di Nicolò Ceselli, il sedicenne tragicamente scomparso nel pomeriggio di domenica scorsa a seguito di un tremendo incidente stradale mentre viaggiava a bordo della sua moto in contrada Rosciano a Tolentino in compagnia di una giovanissima amica.
La decisione è stata presa dalla famiglia nel tardo pomeriggio di oggi, dopo che il magistrato che si occupa del caso ha deciso di non far svolgere l'autopsia sul corpo del giovane. Infatti, mentre fino a oggi sembrava che l'esame autoptico fosse inevitabile, domattina a Torrette sarà svolta una ispezione cadaverica esterna e poi la salma sarà restituita alla famiglia. Al termine dell'ispezione, sarà possibile, per chi voglia, salutare per l'ultima volta Nicolò nella camera mortuaria dell'ospedale dorico.
Se i tempi lo consentiranno, il feretro sarà trasportato nel tardo pomeriggio di martedì nella chiesa dello Spirito Santo dove sarà allestita la camera ardente e ci sarà una veglia di preghiera. Questo, però, sarà possibile solo se i tempi dell'ispezione non si allungheranno.
Intanto, questa mattina c'è stato l'ultimo gesto di amore di Nicolò. Dal corpo del giovane sono stati espiantate le cornee, le valvole cardiache e frammenti ossei da innesto. Grazie a questo gesto di grande solidarietà e altruismo, altre persone potranno tornare ad avere la loro vita, quella stessa vita cui Nicolò è stato strappato troppo presto.
Per il suo ultimo viaggio, Nicolò, che frequentava il primo anno dell'Ipsia a San Ginesio, probabilmente indosserà la maglia biancorossa numero 10 e la tuta degli Allievi del Caldarola, quella maglia cui teneva tantissimo e che si era conquistato a suon di belle prestazioni sul campo.
Intanto, Forza Italia con il suo Coordinatore Regionale Senatore Remigio Ceroni, la sua Vice Barbara Cacciolari e tutti i membri della Lista Forza Italia di Tolentino, esprimono il più sentito e profondo cordoglio, in questo triste e delicato momento, "per l’improvvisa e tragica scomparsa del giovane Nicolò, nipote del nostro caro Carmelo Ceselli, capogruppo del Consiglio Comunale di Tolentino. La sua perdita ci lascia senza parole. Per sempre ricorderemo Nicolò come ragazzo perbene, garbato, talentuoso e dalle grandi qualità umane. Onesto, dai valori puri, genuini e sempre disponibile, con i suoi gesti, con la spensieratezza e l'allegria tipiche dell'adolescenza, rallegrava e animava la vita di chi gli stava accanto. Gentile, altruista e spigliato, la comunità perde con lui un giovane audace e coraggioso. Il vuoto che lascia è incolmabile e indelebile. Ci uniamo commossi, con un abbraccio, al dolore e alla sofferenza della famiglia e degli amici, affranti per la disgrazia che li ha colpiti".
Nel dolore e nello strazio infinito, i genitori di Nicolò hanno scelto di compiere un ultimo gesto d'amore: la donazione degli organi. Il papà, la mamma e i parenti più stretti di Nicolò, con commovente slancio altruistico, hanno subito acconsentito affinché si ripetesse il miracolo della vita,trasmessa ad altri sconosciuti afflitti dalla disperata necessità di un trapianto.
Nicolò Ceselli è morto domenica pomeriggio a seguito di un tragico incidente verificatosi in contrada Rosciano a Tolentino mentre era a bordo della sua moto insieme ad un'amica che, miracolosamente, non ha riportato conseguenze gravissime dal tremendo impatto contro una recinzione metallica.
Smentita l'ipotesi circolata in un primo momento che parlava di un Suv che avrebbe allargato una curva, costringendo il giovanissimo Nicolò a finire fuori strada e poi contro la recinzione. La dinamica del sinistro resta ancora al vaglio degli inquirenti.
La salma del ragazzo è stata trasportata la notte scorsa dal pronto soccorso all'obitorio dell'ospedale regionale di Torrette dove nelle prossime ore verrà svolta l'autopsia disposta dal magistrato che si occupa del caso. Una volta effettuato l'esame autoptico, il corpo sarà restituito alla famiglia e a quel punto sarà possibile fissare la data dei funerali che, comunque, difficilmente verranno celebrati prima di mercoledì.
Appassionatissimo di moto e di calcio, Nicolò giocava come attaccante nella squadra Allievi del Caldarola. La società, in segno di lutto, ha rinviato la tradizionale conviviale di fine anno che era stata fissata per mercoledì.
Tantissime e sincere le testimonianze di affetto e vicinanza giunte alla famiglia Ceselli, stimata e conosciutissima sia a Tolentino che a Caldarola, dove Nicolò viveva con i genitori prima che il terremoto li costringesse al trasferimento a Tolentino. Il nonno del giovane, Carmelo Ceselli, è consigliere comunale uscente a Tolentino e anche dal mondo della politica sono stati numerosissimi i messaggi di cordoglio. Distrutto da un dolore inimmaginabile, Carmelo Ceselli ha voluto ringraziare tutti per l'affetto dimostrato: "Grazie, grazie, grazie dal profondo del cuore a tutti coloro che ci sono vicini in questo grandissimo dolore. Chiediamo solo preghiere perchè il Signore Gesù accolga Nicolò nel regno dei cieli".
Non ce l'ha fatta Nicolò Ceselli. Il sedicenne di Caldarola, nipote del consigliere comunale di Tolentino Carmelo Ceselli, è morto nel tragico incidente accaduto nel pomeriggio di oggi in contrada Rosciano a Tolentino.
La moto che guidava, a bordo della quale c'era anche una giovane ora ricoverata all'ospedale di Macerata non in pericolo di vita, è finita fuori strada. Il ragazzo è andato a finire contro una struttura metallica e l'impatto è stato devastante.
Le condizioni sono apparse subito gravissime: il ragazzo è stato trasportato in eliambulanza all'ospedale Torrette di Ancona, ma per lui non c'è stato niente da fare. E' deceduto poco dopo il ricovero, malgrado i disperati tentativi dei sanitari di salvargli la vita.
Lascia i genitori Fabrizio e Maura. La salma si trova ora nell'obitorio dell'ospedale dorico a disposizione dell'autorità giudiziaria per tutti i rilievi di rito in situazioni come questa.
Sonia in cucina a preparare manicaretti e suo marito Gianluca in sala tra vini e clienti. Per 25 anni, si sono presi cura anima e corpo della loro creatura, l’hotel ristorante “Tesoro” di Caldarola. Poi un bel giorno è arrivato il terremoto, l’edificio è stato dichiarato inagibile, la storia sembrava finita. E invece no.
Dopo mesi trascorsi a immaginare un modo per ricominciare, finalmente i coniugi Seghetti possono iniziare un nuovo capitolo. Una nuova avventura, con la passione di sempre, in un locale preso in affitto in città.
“Il terremoto ci ha portato via tutto. Il ristorante, la nostra casa al piano di sopra, le camere dell’albergo. Lo stabile è nuovo, in cemento armato, eppure non ha retto” racconta Sonia. “Il giorno successivo alla scossa – ricorda commossa – mio marito ha aperto le porte dell’attività per offrire da mangiare a chiunque passasse, perché non riusciva a staccarsi da lì. Ha continuato fin quando il freddo non ha avuto la meglio. Allora, prima siamo stati in un camper parcheggiato davanti al ristorante. Ce lo ha messo a disposizione un nostro storico cliente. È venuto da Mantova appositamente per portarcelo, un gesto impagabile. Poi siamo stati in Abruzzo e verso la metà di gennaio siamo tornati a Caldarola, perché il Comune ci ha dato la possibilità di lavorare nel tendone mensa, dove vengono preparati i pasti per chi è qui”.
“Dal 21 gennaio – va avanti Sonia – abbiamo lavorato ininterrottamente: colazione, pranzo e cena, senza fermarci mai. Le persone che frequentavano il tendone ci hanno sempre sostenuto, sempre con il sorriso. A un certo punto però ci siamo resi conto che avevamo bisogno di riprendere l'attività di tutta una vita. C’era un locale chiuso, l’ex ristorante I Cinque Castelli. Verificata l’agibilità, abbiamo sistemato le carte e ora siamo pronti a ricominciare da lì”.
Ripartono dalla nuova sede del "Tesoro": Sonia ai fornelli e Gianluca tra i tavoli o a sperimentare nuove ricette per infusi e liquori. “Ripartiamo da lì, nell’attesa – conclude Sonia – che il nostro ristorante sia pronto. Sappiamo che per tornare a casa serviranno non meno di due o tre anni, ma siamo contenti e stiamo organizzando una festa di inaugurazione".
“Uno dei tanti tasselli per ripartire. Un punto di aggregazione non solo per i più giovani, restituito alla cittadinanza”. È con queste parole che il sindaco di Caldarola Luca Maria Giuseppetti ha inaugurato il nuovo campo da tennis “Futura 85”. Un angolo di verde di cui tornare a godere grazie al contributo di quanti hanno voluto dimostrare la loro vicinanza ai cittadini di uno dei comuni più colpiti dal sisma.
La cerimonia del taglio del nastro si è svolta nella mattinata di oggi, sabato 3 giugno, alla presenza dell’assessore all’Ambiente della Regione Marche Angelo Sciapichetti, dell’assessore alla Difesa del suolo e della costa, protezione civile e politiche ambientali e della montagna della Regione Emilia Romagna Paola Gazzolo, del presidente dell’Associazione Futura Tennis di Caldarola Sebastiano Giuseppetti e di alcuni associati.
“Ringrazio – ha detto il presidente Sebastiano Giuseppetti – tutti quelli che con le loro donazioni e la loro solidarietà hanno permesso la realizzazione di questo campo da tennis. Da un po’ avevamo palesato la necessità di intervenire per sistemarlo, poi è arrivato il terremoto che lo ha reso impraticabile. Adesso finalmente è rinato, grazie alla sensibilità dimostrata dalla Federazione Italiana Tennis e al contributo di Panathlon International di Cesenatico e del Comune di Cesena”.
“La manifestazione di oggi – ha commentato l’assessore Sciapichetti – ha un valore simbolico: vogliamo ripartire e stiamo ripartendo, questa è una delle tante pietre per la ricostruzione della città. Voglio ringraziare gli amici dell’Emilia Romagna che hanno adottato la Regione Marche e Caldarola in particolare”.
“Siamo qui – ha tenuto a precisare l’assessore Gazzolo – per restituire tutta la generosità che abbiamo ricevuto dalla Regione Marche nel 2012. Mai dimenticarsi degli impianti sportivi, luoghi di socialità e aggregazione che consentono di andare oltre il ripristino della normalità per il mantenimento di una grande comunità”.
Si chiama 'Marca Futura' ed è una birra ''solidale'', prodotta e commercializzata a cura dell'associazione produttori Marche di birra che ha scelto di realizzare un prodotto ad hoc per sostenere le comunità di Caldarola e Force, Ascoli Piceno, colpite dal terremoto.
Fatta con orzo esclusivamente di provenienza regionale, "Marca Futura" è realizzata nel birrificio Laurus di Recanati, ma alla sua produzione hanno contribuito tutti e 19 i birrifici soci dell'associazione. E' una birra chiara Golden Ale, di basso grado alcolico (4,5% vol.), disponibile sia in fusto sia in bottiglia, che si potrà acquistare presso i birrifici soci di "Marche di birra" e durante gli eventi a cui l'associazione parteciperà. Il ricavato delle vendite sarà destinato in particolare ad iniziative per le scuole.
(Fonte ANSA)
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa dell'ex sindaco di Caldarola Fabio Lambertucci:
Sono state presentate al Comune di Caldarola altre due richieste per l’impianto di pale eoliche sotto i 60 KW.
Anche in occasione della precedente richiesta, che ha portato all’impianto di una pala di 59,9 KW, i Consiglieri di minoranza, Sciamanna, Fortuna e Roselli, avevano sollevato una serie di obiezioni sull’opportunità di consentire la realizzazione di tale opera nel territorio comunale.
Queste nuove richieste, però, cominciano a prefigurare uno scenario che altererebbe completamente il territorio e le caratteristiche paesaggistiche delle colline intorno a Caldarola, apportando un danno irreparabile alla qualità del paesaggio. In un momento di grande difficoltà per il Comune di Caldarola, fortemente colpito dal sisma, soprattutto nel suo centro storico, il danno paesaggistico si andrebbe a sommare a quello provocato dal sisma, e questo non può essere consentito. Non perché si sia pregiudizialmente contro le energie rinnovabili, tutt’altro, ma perché si ritiene che i progetti non debbano rappresentare interessi speculativi di privati e perché si ritiene che gli impianti per le energie rinnovabili debbano essere realizzati nel rispetto delle caratteristiche del paesaggio, dei vincoli naturalistici e delle zone di pregio. La zona circostante all’impianto già esistente è soggetta a diversi vincoli e riteniamo che sarebbe necessario estendere tali tutele anche alle aree che ancora non le possiedono.
Al di là del danno estetico e paesaggistico con il conseguente danno economico per la collettività locale, tali impianti eolici determineranno un incremento del rischio idrogeologico sulla montagna che sovrasta Caldarola ; tale rischio, testimoniato dal vincolo espresso dall’ufficio tecnico del comune di Caldarola è legato alle caratteristiche geomorfologiche del sito interessato e dalla vastità della manomissione della crosta di suolo interessato dai lavori di sbancamento per far arrivare gli elettrodotti dalla località Piani bianchi dove si localizzerebbero gli aerogeneratori sino all’allaccio nei pressi del ripetitore; infatti è prevista una trincea di 1m di profondità, 0,5 di larghezza per una lunghezza di 3,7 km solo per uno dei due impianti…la strada comunale dovrebbe assorbire molto di tale percorso e quindi facilmente immaginabile che tale imponente manomissione non può non aumentare il rischio idrogeologico. Non aggiungiamo danni potenziali ai danni già provocati dal sisma.
Il nostro paesaggio può, e dovrebbe, soprattutto in questo momento, rappresentare una risorsa da sfruttare a livello turistico, permettendone l’utilizzo per attività sportive (deltaplano, parapendio), così come, essendo rotta di uccelli migratori, e classificato come area sensibile, potrebbe dare un’opportunità di interesse per il bird-watching. E’ necessario tutelare il paesaggio, impegnarsi a sostenere le attività già esistenti che ne beneficiano, come le gare di cani da caccia o le gare di mountain bike e favorire lo sviluppo di altre, per sostenere la nostra economia.
Crediamo sia necessario tutelare l’integrità del paesaggio proprio in questo momento di perdita, seppur temporanea, del nostro centro storico con l’inevitabile ricaduta sull’attività turistica e la conseguente penalizzazione economica di tutta la comunità caldarolese.
Speranza, ma anche amarezza. In un lungo post pubblicato sul suo profilo Facebook, il sindaco di Caldarola Luca Giuseppetti ha fatto il punto della situazione sul suo paese, ma ha anche sottolineato come spesso i sindaci siano impotenti.
"Domenica 14 maggio a Caldarola si è celebrata la prima comunione" dice Giuseppetti "Oggi domenica 21 si è celebrata la cresima. Sono state occasioni per riabbracciare e rivedere alcuni miei cittadini che purtroppo ancora sono lontani da Caldarola ma che qualsiasi occasione si presenti ritornano al proprio paese e questo è un segnale che Caldarola è viva vivace e non vuole mollare.
Segnali positivi si possono notare anche nella riapertura della tabaccheria, del ristorante Tesoro e prossimamente anche della pizzeria "Pizza in piazza". Si è giunti anche alla conclusione, dopo varie richieste alla regione, per l'autorizzazione di un piccolo centro commerciale per far ripartire tutte le attività chiuse dopo il terremoto senza dimenticare chi già si era attivato e ha già iniziato da tempo la propria attività presso degli immobili disponibili agibili.
Ci stiamo organizzando anche con le varie Associazioni per poter trascorrere insieme il periodo estivo come abbiamo sempre fatto con varie manifestazioni che non vogliamo di certo dimenticare o annullare. Anzi, saranno momenti di condivisione, momenti di divertimento per stare insieme perché dobbiamo sempre far vivere la nostra Caldarola.
Noi di Caldarola purtroppo siamo uno dei paesi del territorio tra i più colpiti, ma questo non ci deve di certo scoraggiare. Dobbiamo pensare positivo. andare avanti tutti insieme non mollare mai e ricostruire il nostro tessuto sociale prima possibile. È per questo che già abbiamo in regione concluso da diverso tempo le pratiche per le casette abitative, le famose SAE, che mi auguro prima dell'inverno siano consegnate a chi ne ha fatto richiesta e ne ha diritto.
A giorni organizzeremo un incontro con i cittadini per parlare appunto della dislocazione di queste casette insieme all'architetto Giovanni Marinelli che progettò il piano regolatore del nostro comune. Vorrei anche comunicarvi che si sta organizzando una gita a Firenze per la visita al palazzo degli Uffizi dove sono esposte alcune opere del nostro paese salvate dal terremoto, probabilmente la gita si effettuerà domenica 25 giugno ma saremo più precisi nei prossimi giorni. Sarebbero tante le cose da fare in modo particolare per quello che riguarda la ricostruzione ma purtroppo mi sto accorgendo che noi sindaci non abbiamo nessun potere ma solo responsabilità.
Io insieme alla mia amministrazione cercheremo sempre di lavorare per il nostro paese per il nostro tessuto sociale e in modo particolare per i nostri giovani che sono il nostro futuro a cui vorremmo lasciare una Caldarola non solo bella ma sicura dove vivere consapevoli che eventi sismici come questi ultimi non disgregheranno mai più il nostro paese".
Luca Giuseppetti, il sindaco farmacista di Caldarola (Macerata), è il 'farmacista dell'anno' per l'attività svolta, come tanti altri farmacisti del terremoto, anche sotto le scosse e durante i mesi difficilissimi del post sisma.
Il riconoscimento gli è stato assegnato dalla presidente di Federfarma Annarosa Rocca, a Cosmofarma, la fiera del settore svoltasi nei giorni scorsi a Bologna.
Sessant'anni, farmacista di seconda generazione, padre di tre figli che stanno seguendo le sue orme, Giuseppetti da ottobre lavora in un container e fa il sindaco. ''Faccio quello che tanti miei colleghi farmacisti dei paesi sconvolti dal terremoto non hanno mai smesso di fare: stare vicino alla popolazione, nel mio caso con un doppio ruolo. Il premio è condiviso con loro''.
(ANSA)
Un incendio è scoppiato intorno alle 19 a Caldarola in via Buscalferri nella zona dove stazionano da diversi anni una ventina di roulotte.
Per cause ancora in corso di accertamento, le fiamme sono partite da una delle case mobili, rischiando di espandersi a tutto il campo. La ruolotte da cui sarebbe scaturito l'incendio ha riportato danni ingenti. Non ci sono persone ferite.
Sul posto i carabinieri e i vigili del fuoco di Tolentino e Macerata che stanno accertando la causa del rogo.
La società calcistica APD di Caldarola è stata ospite, la scorsa settimana, del Comune di Urgnano (BG) su invito di tre famiglie, originarie proprio di Caldarola, che da diversi anni hanno trovato accoglienza, lavoro e famiglia in questa comunità di circa 10.000 abitanti.
Angelucci, Saltalamacchia e Gratani, ognuno con una storia diversa, ognuno lontano da Caldarola da decenni ma ognuno legato affettivamente al paese di origine tanto da aver organizzato diverse manifestazioni con l'unico fine di far sentire l'affetto di tutta la comunità al comune natìo.
Uno spettacolo musicale, la vendita di torte, una lotteria, un progetto di supporto psicologico e un mini torneo di calcio con le squadre del settore giovanile allo scopo di raccogliere fondi da donare a Caldarola.
E proprio il primo maggio la giornata clou delle varie manifestazione, dove una delegazione di Caldarola è stata ospitata da Maria Luisa Angelucci, custode degli impianti sportivi di Urgnano, per raccontare gli eventi che hanno segnato il comune dell'entroterra maceratese ma soprattutto per ringraziare di tanto affetto e riconoscimento. Si è svolto un torneo tra le squadre dei “pulcini” del circondario e dell'Isola di Malta, comunità da diversi anni gemellata con Urgnano.
Al termine le autorità presenti, tra queste anche la campionessa di Sci Lara Magoni recentemente nominata Presidente Regionale del Coni e già nota al territorio maceratese per aver organizzato una corposa raccolta fondi in favore di Tolentino, hanno illustrato ai presenti le finalità degli eventi organizzati e permesso ai caldarolesi di presentarsi e spiegare i progetti che ancora sono operativi grazie al buon cuore delle persone.
Ne è scaturito uno scambio di doni e la promessa di organizzare in breve un incontro di calcio amichevole tra le squadre dei giovanissimi atleti. Otre ai soldi raccolti durante le diverse iniziative la società sportiva di Urgnano ha anche donato ai “colleghi” di Caldarola una muta da calcio completa con la scritta “Urgnano ama Caldarola”.
Il Presidente dell’Associazione Calcistica Caldarolese ringrazia la città di Urgnano per l’ammirevole opera di sostegno ricevuta e si rende disponibile a futuri gemellaggi.
Il recente sisma ha creato problemi e situazioni drammatiche, sia in ambito privato che pubblico. Tra le realtà più colpite, le scuole hanno pagato un prezzo elevato: oltre ai disagi logistici, con intere scolaresche spostate in aule di fortuna, spesso gli istituti scolastici hanno visto azzerato il proprio patrimonio culturale rappresentato da intere biblioteche andate perdute.
In quest’ottica si inserisce la lodevole iniziativa messa in atto dalla prestigiosa collana per ragazzi “Il battello a vapore” edita da Piemme, che attraverso Alberto Cola, autore tolentinate della stessa casa editrice, ha deciso di donare decine di libri per cominciare, con un piccolo passo, a ricostituire quel patrimonio fondamentale. La scuola scelta è stata l’istituto De Magistris di Caldarola e giovedì 27 aprile Alberto Cola ha personalmente consegnato i libri a una scolaresca festante e partecipativa per la quale, con un bel po’ di storie da leggere, l’estate sarà un po’ più piena di avventure e fantasia.
Sono partiti da San Severino Marche, dove faranno ritorno il primo maggio dopo aver percorso a piedi un anello di 65 chilometri, i camminatori dell’iniziativa “In cammino per Camerino” messisi in strada per far sentire tutta la propria vicinanza e la propria solidarietà alla popolazione e alle imprese colpite dal terremoto.
Dopo una breve presentazione dell’iniziativa, ospitata all’interno del cortile del chiostro di San Domenico, la manifestazione ha ufficialmente preso il via con la prima tappa da San Severino a Camporotondo di Fiastrone passando per Serrapetrona. Domenica passaggio successivo fino a Camerino, passando per Caldarola, e poi lunedì 1 maggio rientro attraverso un suggestivo percorso, scelto con la collaborazione del Cai settempedano, fra boschi e gole del territorio.
“Siamo paesi colpiti soprattutto moralmente – ha detto il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, portando il proprio saluto e tenendo a battesimo l’iniziativa, per aggiungere subito dopo - Dobbiamo andare avanti e lottare per ricostruire. Abbiamo bisogno di uscire, cambiare aria e ritrovarci. Ripartiamo da San Severino con il vostro aiuto e con l’aiuto di tutti”.
Alla presentazione della camminata, ideata da Francesca Pucci con il patrocinio dei Comuni di San Severino, Camerino, Serrapetrona, Camporotondo di Fiastrone e dell’Università degli Studi di Camerino e la collaborazione dell’associazione “Io non crollo”, ha preso parte anche l’assessore comunale allo Sport, Paolo Paoloni.
“A passo lento si abita un paesaggio e sono le cose più semplici a diventare le più importanti - ha spiegato Francesca Pucci, ideatrice dell’evento, alla vigilia della partenza –
Dalla similitudine tra la metafora del cammino e la vita di chi è ripartito da zero nasce l’idea di questa iniziativa”.
L’evento è assolutamente gratuito e chiunque lo vorrà potrà aggregarsi in questi tre giorni di cammino ma anche contribuire attraverso l’acquisto dei prodotti dell’enogastronomia locale in vendita nei locali presenti lungo tutto il percorso.
''La ricostruzione non c'è, e non ci sono neanche i presupposti perché ci sia in futuro, se le premesse continueranno a essere queste''. E' quanto 13 sindaci del maceratese scrivono in una mail inviata al premier Paolo Gentiloni. L'hanno firmata i sindaci di Camerino, Castelsantangelo sul Nera, Ussita, Bolognola, Camporotondo, Caldarola, Castelraimondo, Esanatoglia, Fiastra, Fiuminata, Pieve Torina, San Severino, Serravalle del Chienti.
Nella lettera i sindaci affermano che ''la questione riveste carattere di particolare urgenza. Si confida - dicono - in un tempestivo riscontro, necessario per un corretto e rispettoso rapporto tra le istituzioni''. Oltre ai ritardi e a quelle che definiscono ''inefficienze'' nella gestione dell'emergenza, i primi cittadini mettono l'accento sui servizi che ancora mancano, le macerie che restano dove stanno. Spiega all'ANSA il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci: il territorio sta morendo. Non siamo più disposti ad accettare contentini o mediazioni''.
''Pensavamo di averla perduta per sempre, invece la statua del Cristo Morto l'abbiamo ritrovata intatta sotto le macerie della Chiesa di San Gregorio, e ieri sera abbiamo potuto fare la processione del Venerdì Santo, che qui è molto sentita. C'erano un migliaio di persone, come se il Cristo ci avesse detto 'io ci sto, fatela sta' processione'''. Così il sindaco di Caldarola Luca Giuseppetti, orgoglioso di aver salvato una delle celebrazioni tradizionali della Pasqua nel paese terremotato.
''La messa di Pasqua di domani mattina - spiega - dovremo purtroppo farla nella tensostruttura 'Piemonte', sperando che non piova. Lunedì di Pasquetta invece faremo la processione della Madonna del Monte, nel giorno della festa, con il Gonfalone del Comune e tutto il resto. Ma nella 'Caldarola 2', la zona industriale, visto che il centro storico è ancora tutto zona rossa, è previsto anche il mercatino''.
(Si ringraziano per la foto Mario Staffolani e Radio C1)
Il terremoto ha portato distruzione e ''disgregato e diviso intere comunità: per questo è ancora più necessario impegnare le energie che ci vengono dall'insegnamento della Resistenza e dell'antifascismo nella costruzione di una concreta solidarietà, nella vicinanza a coloro che sono stati maggiormente colpiti e in una ricostruzione deve che sia anche sociale e culturale''. Lo afferma l'Anpi delle Marche, impegnata a organizzare le manifestazioni del 25 aprile.
L'Associazione dei partigiani invita tutti a partecipare il 23 aprile alla Marcia della Memoria Caldarola-Montalto, nel cuore del cratere, e all'assemblea con i sindaci dei Comuni terremotati. Sono stati invitati il presidente della Regione Marche e il commissario straordinario per la ricostruzione, perché, conclude l'Anpi, ''le conseguenze del terremoto non sono limitate ai soli territori colpiti ma riguardano l'insieme del contesto economico, sociale, culturale, politico ed istituzionale delle regioni appenniniche''. (Ansa)