Dopo molti anni, ritorna sulla scheda elettorale il simbolo del Partito Comunista Italiano. È la "vera grande novità" delle politiche del 25 settembre, secondo il segretario regionale del Pci delle Marche Ruggero Giacomini, in lizza per la Camera nel plurinominale e nel collegio uninominale di Ascoli Piceno, che oggi ha presentato i candidati alla stampa ad Ancona.
Gli elettori troveranno la bandiera rossa con falce e martello sovrapposta al tricolore con la scritta Pci sulle schede elettorali "in 8 regioni tra cui le Marche", grazie "ai militanti del partito ed alle centinaia e centinaia di uomini e donne che sotto Ferragosto ai banchetti ci hanno messo la firma, per consentire questo importante passaggio democratico, da cui viene un segnale forte di speranza e di riscossa".
"Rivoluzionare il presente, costruire il futuro" lo slogan del manifesto elettorale e della campagna di tesseramento. Nel programma prioritario il tema del lavoro: "più Stato meno mercato" la ricetta proposta per per contrastare il modello capitalista, "che ha reso il lavoro meno sicuro e più precario e che ha danneggiato l'ambiente". Sul fronte sanitario, serve "un'azienda farmaceutica di Stato collegata alla ricerca".
No a ogni "discriminazione legata al sesso, alla religione, alla provenienza nazionale, contro ogni forma di razzismo e sessismo". No anche alla politica di "riarmo del governo Draghi che ci sta portando sull'orlo della guerra nucleare", anche se "Putin è un fascista".
Il Pci prende le distanze da Italia Sovrana e Popolare, che fa capo a Marco Rizzo: "stanno cercando di intercettare la galassia no vax e no green pass - ha osservato Roberta Coletta, anche lei in corsa per la Camera -, noi siamo a favore dei vaccini, ma vogliamo più trasparenza nei contratti e pensiamo piuttosto al modello vaccinale di Cuba". Ma non c'è stata possibilità di alleanza neanche con Unione Popolare di Luigi De Magistris: "Non siamo a favore dei partiti personali".
“La drammatica situazione che si prospetta di fronte alle famiglie e alle imprese marchigiane richiede il varo immediato di una manovra di bilancio che metta a loro disposizione risorse volte ad arginare non solo le pesanti ripercussioni della crisi pandemica, ma anche di quella economica, energetica, idrica, nonché le tendenze inflazionistiche che stanno falcidiando salari, stipendi e pensioni”.
Sono le parole del consigliere regionale del Partito Democratico Fabrizio Cesetti, che a tal proposito ha voluto presentare insieme al gruppo dem un’interrogazione al presidente Francesco Acquaroli al fine di sollecitare l’approvazione di una manovra di bilancio in grado di allentare la morsa della crisi che sta stritolando le Marche.
“I ritardi delle Marche rispetto ad altre Regioni come l'Emilia Romagna, il Veneto e la Liguria, dove i rendiconti di bilancio sono stati approvati già lo scorso luglio - prosegue il comunicato - rischiano di non offrire alcun riparo ai territori in difficoltà, trasformando rapidamente la crisi economica in una crisi sociale di portata epocale”.
“Il colpevole immobilismo della giunta regionale - attacca Cesetti - alimentato dalla candidatura di ben quattro assessori su sei, evidentemente più interessati a conquistarsi un posto al sole in Parlamento anziché risolvere i problemi dei marchigiani, è ancora più grave perché disattende clamorosamente l’impegno che il consiglio regionale affidò alla giunta Acquaroli il 12 luglio, con una mozione votata all’unanimità, per liberare risorse a favore di famiglie, lavoratori e imprese”.
“Un’ulteriore dimostrazione - conclude - di come il presidente e i suoi assessori continuino a utilizzare la Regione Marche per obiettivi politici di parte, incuranti anche delle più elementari regole della democrazia e a dispetto degli interessi della comunità regionale”.
Gianmarco Tamberi ha detto sì alla fidanzata Chiara Bontempi in una breve cerimonia che si è tenuta, con quasi 2 ore di ritardo, nel complesso rinascimentale di Villa Imperiale a Pesaro.
Nozze blindate e rigorosamente private fra il 30enne campione olimpico di salto in alto e medaglia d'oro agli Europei con la sua storica compagna in una delle location più suggestive delle Marche: un'antica villa nobiliare, risalente alla seconda metà del Quattrocento, appartenuta agli Sforza, ai della Rovere, agli Albani, con un edificio principale ricco di sale affrescate e poi cortili, terrazze e giardini all'italiana, dove per l'occasione è stata allestita un tensostruttura.
Lo stesso complesso ha ospitato la cena di nozze a base di pesce e sino all'ultimo, a causa del tempo incerto, si è temuto di dover trasferire matrimonio e festeggiamenti all'interno.
Circa 200 gli invitati tra cui colleghi illustri dello sposo come Marcell Jacobs, Filippo Tortu, Mutaz Barshim, l'altista qatariota che ha condiviso con Gimbo l'oro olimpico di Tokyo, la campionessa paralimpica Bebe Vio, il mezzofondista anconetano Simone Barontini, il presidente del Coni Giovanni Malagò, il vice presidente della regione Marche Mirco Carloni. Previsto, anche, il matrimonio religioso che si terrà più avanti, in forma ristretta.
Abortire nelle Marche è difficile, se non proprio impossibile in alcune province. Accettare questo dato di fatto è il primo passo per muoversi in una direzione più giusta e più equa, nel rispetto dei diritti inviolabili della persona. Il diritto all’interruzione di gravidanza dovrebbe essere tutelato a prescindere dal colore politico, in quanto riconosciuto a livello internazionale fra i diritti umani. Eppure, negli ultimi 3 anni, la regione ha subito un tracollo in tal senso, andando a complicare una situazione che già di partenza non era delle più rosee.
A partire dal 2019 le linee guida del ministero della salute (adottate a partire da giugno 2014 per quanto riguarda la somministrazione della pillola Ru486 ndr) in materia abortiva sono state progressivamente riviste, negando la possibilità alle donne di sottoporsi all’interruzione farmacologica della gravidanza. Una messa al bando programmatica della Ru486, in pieno contrasto con la legge 194/78 del 1978 che garantisce a ogni donna la libertà di interrompere volontariamente la gestazione entro 90 giorni dal concepimento.
La maggior parte delle interruzioni di gravidanza nelle Marche vengono infatti effettuate con il ‘metodo karman’ (metodo chirurgico, più invasivo di quello farmacologico), per il 67,7% del totale, contro una media nazionale che si attesta al 40,9% e quella delle regioni del centro al 34,2%.
Nel 2020 sono state registrate soltanto 153 IVG effettuate con metodo farmacologico (mifepristone e prostaglandine), pari all’ 11,3% del totale: una percentuale significativamente più bassa a quella delle altre regioni del Centro (39%) e dell’Italia nel complesso (31,9%).
Inutili le contestazioni dall’opposizione che a gennaio del 2021, nella persona della consigliera dem Manuela Bora, aveva proposto una mozione per far rispettare le linee nazionali e continuare a garantire l’importante diritto abortivo alle donne marchigiane. La risposta ricevuta da Bora dopo aver incalzato Giorgia Latini furono 1450 pannolini, tanti quante le interruzioni effettuate nelle Marche nel 2019, inviati da un gruppo anti-abortista.
L’indagine condotta dal gruppo transfemminista “Non una di meno”, risalente allo scorso 28 settembre, getta una luce inquietante sulla situazione marchigiana: nei reparti di ginecologia gli obiettori di coscienza fra il personale sanitario arrivano a picchi del 100%, rendendo impossibile in alcuni ospedali effettuare un’Ivg. In assoluto la cifra si attestava attorno al 71,2% (57 obiettori su 80, esclusa la provincia di Ancona che non ha risposto all’indagine) con gli ospedali di Jesi e Fermo all’ultimo posto.
Le uniche eccezioni Urbino e San Benedetto del Tronto che, con “solo” il 40% di obiettori fra ginecologi e ostetrici, si attestano come gli unici poli ancora in grado di sostenere le esigenze sanitarie delle donne marchigiane. La Ru486, a Macerata e Urbino, viene somministrata solamente entro le prime 7 settimane - invece che 9 – contro le linee del Ministero.
Nel 2020, gli obiettori di coscienza rappresentano il 70% dei ginecologi, il 42,6% degli anestesisti e il 22,5% del personale non medico (dati ministero della salute). Dunque, la percentuale di medici obiettori nelle Marche cresce rispetto al 2019 e supera quella della media nazionale (64,6%). Dal 2007 al 2020 i ginecologi obiettori nelle Marche sono aumentati del 12,3%, mentre il personale non medico obiettore ha visto un incremento del 15,4%.
L’interruzione di gravidanza è un diritto fondamentale e inalienabile che poggia sul presupposto di scelta individuale, di proprietà del proprio corpo e sui diritti alla salute, alla maternità e alla vita: “Costringere qualcuno a condurre una gravidanza indesiderata, o costringerlo a cercare un aborto non sicuro – si legge nella sezione dedicata su Amnesty International -, è una violazione dei diritti umani, inclusi i diritti alla privacy, all’autonomia e all’integrità corporea”.
Un report più recente della CGIL sottolinea come il tasso di abortività nelle Marche sia del 4,5% inferiore rispetto alle altre regioni d’Italia: nel 2020 le interruzioni volontarie di gravidanza registrate sono state 1351 (con un decremento del -2,7% rispetto al 2019, presumibilmente a causa della pandemia da Covid 19): 446 interventi nella provincia di Ancona, 335 nella provincia di Macerata, 299 ad Ascoli Piceno, 271 nella provincia di Pesaro Urbino e nessuna IVG nella provincia di Fermo.
Delle 1327 donne che hanno scelto – e sottolineo “scelto” – di interrompere la propria gravidanza, 110 (8,3%) si sono recate in strutture fuori regione. A spiccare negativamente da questo punto di vista in senso provinciale è Fermo, con un allarmante 92,9% di donne recatesi fuori provincia per abortire (7,1% fuori regione). Altro record negativo per le Marche che si attesta alle ultime posizioni con quasi una donna su dieci costretta a recarsi in Emilia Romagna, Abruzzo e Umbria per accedere a tale diritto.
"Una donna su dieci si reca fuori Regione per una IVG, l’aborto farmacologico ha percentuali inferiori rispetto alle altre Regioni, la percentuale dei medici obiettori aumenta rispetto al 2019. Tutti dati che sono in controtendenza rispetto al dato nazionale – commenta il segretario regionale CGIL Marche Loredana Longhin – La 194/78 è una legge di civiltà. La Cgil si opporrà sempre al modello conservatore che questa Giunta sta cercando di imporre, e rivendicherà sempre il diritto sociale della maternità e il diritto alla salute delle donne".
(Fonte foto: pagina FB "Non Una di Meno Transterritoriale Marche")
L'inquilino trova l'appartamento preso in locazione occupato da altre persone che avevano cambiato la serratura, e riesce a rientrare in casa solo grazie alle forze dell'ordine e ai vigili del fuoco. È accaduto ad Ancona, mercoledì sera, verso le 19.
Le volanti della questura sono intervenute in via dell'Industria dopo la segnalazione della locale sala operativa. L'uomo, 35enne campano, intestatario di regolare contratto di locazione, ha richiesto l'ausilio delle forze dell'ordine per recuperare farmaci e altri effetti di sua proprietà a lui necessari in quanto affetto da gravi problemi di salute.
Grazie all'attività dell'equipaggio dei vigili del fuoco, si è riusciti ad accedere all'abitazione, al momento senza nessuno all'interno, e da una finestra sono stati prelevati alcuni cartoni contenti materiale sanitario.
L'uomo, oltre all'appropriazione indebita dell'appartamento, ha segnalato anche l'assenza di un veicolo. Dopo l'accesso nell'abitazione, gli operatori, in via Pezzotti, hanno visto fermo in sosta un veicolo identico a quello descritto e hanno riscontrava che anche il numero di targa coincideva.
L'auto aveva tutte le portiere aperte ma mancavano le chiavi, la carta di circolazione, e presentava numerose abrasioni e danni alla carrozzeria. Il mezzo è stato restituito al proprietario e sui fatti sono in corso accertamenti.
False accuse di pedopornografia per ricattare e ottenere 500 euro da un 46enne fabrianese che nulla aveva a che fare con questioni del genere: i carabinieri hanno denunciato un 38enne lombardo, pregiudicato, che si era spacciato per avvocato al telefono con la vittima del raggiro. Il caso è stato risolto dai carabinieri della Compagnia di Fabriano.
Il fabrianese era stato contattato al telefono da un sedicente avvocato milanese il quale gli aveva 'annunciato' che una coppia di genitori aveva sporto querela contro di lui perché avrebbe inviato, tramite pc, materiale pedopornografico con protagonista un minorenne.
Il legale aveva aggiunto che sarebbe stato meglio non avviare un procedimento penale e che, per concludere la vicenda ancor prima di iniziarla, sarebbero serviti 500 euro a titolo di risarcimento per la coppia.
Il 46enne, pur sapendo di non aver fatto nulla di quanto accusato, è stato preso dal panico e ha subito versato la cifra in una Postepay indicatagli. Con il passare delle ore, però, il fabrianese, sapendo di non aver nessun tipo di immagini nel proprio pc, ha deciso di riferire ai carabinieri quanto accaduto.
Dopo lunghe e delicate indagini informatiche, nei giorni scorsi, i militari hanno appurato che il fabrianese effettivamente non aveva fatto nulla, che non aveva immagini pedopornografiche nel pc e che il sedicente avvocato che lo aveva contattato, in realtà era un 38enne lombardo, pluripregiudicato per reati specifici: quest'ultimo è stato identificato e denunciato per estorsione.
Alla vigilia dell’arrivo a Senigallia di Matteo Salvini i numeri attestano il sold out della Lega per la cena con il suo Segretario Federale e i candidati alle Politiche del prossimo 25 settembre: il commissario regionale Riccardo Augusto Marchetti, il vicepresidente regionale Mirco Carloni e l’assessore regionale Giorgia Latini, candidati ai collegi uninominali della Camera rispettivamente a Pesaro e Macerata, e Mauro Lucentini, parlamentare uscente e capolista nel listino plurinominale del Senato.
Sono 500 le prenotazioni per la serata Lega del 2 settembre, organizzata dal coordinamento provinciale di Ancona, che si avvia alle 18.00 nella splendida cornice del Finis Africae di Senigallia con aperitivo, animazione per bambini e interventi dei candidati di esponenti della Lega in regione e che vedrà il suo clou con l’arrivo, intorno alle 20.30, di Matteo Salvini ospite per la cena cui hanno confermato la presenza imprenditori, esponenti della società civile e di associazioni di categoria e datoriali, oltre ai vecchi e ai tanti nuovi sostenitori pronti a confrontarsi sulle ricette per il rilancio dell’Italia nel prossimo governo di centrodestra in cui la Lega avrà un ruolo chiave.
“Siamo un partito che crede nel territorio e con il territorio cresce e si rafforza. Iniziative come quella di Senigallia sono un momento indispensabile di confronto e ascolto, ci consentono di fare il punto sul lavoro che abbiamo fatto e su quello che faremo, ma si tratta anche di un’occasione per ritrovarci insieme dopo anni di limitazioni – spiega il commissario regionale Riccardo Augusto Marchetti – Abbiamo l’occasione per riuscire a dare al nostro Paese un Governo stabile, con visione e valori di Centrodestra: lavoreremo pancia a terra e le Marche, con la Lega, saranno protagoniste anche a livello nazionale, forti delle politiche di buon governo che stiamo attuando in ogni comparto in Regione”.
“Vi aspetto a tutto Rock ad Osimo, con i cuori aperti, per superare tutto ciò che ci impedisce di vivere come vogliamo! Anche nei momenti in cui tutto sembra prestabilito, possiamo sempre rimanere sospesi in quel momento di disordine temporaneo che il concerto ci sa dare. Per recuperare le energie usarle in futuro!”. E’ una Gianna Nannini combattiva e vitale quella che dà appuntamento ai suoi numerosissimi fans per la tappa marchigiana del suo straordinario tour estivo.
Il 2022 della rocker è cominciato con il tutto esaurito nel tour teatrale in Italia con la sua LABAND, i concerti ad aprile a Londra, Lussemburgo, Parigi e Bruxelles, poi il successo allo Stadio Artemio Franchi di Firenze e l’emozione del più grande evento musicale di sempre contro la violenza sulle donne UNA.NESSUNA.CENTOMILA alla RCF Arena Reggio Emilia (Campovolo).
Dopo ben 10 date in Germania davanti a migliaia di spettatori in due settimane (fino al Citadel Music Festival di Berlino), Gianna Nannini è tornata in tour in Italia e il 10 settembre sarà di scena ad Osimo, in Piazza Boccolino, nell’ambito di Vivo Festival.
Un tour elettro acustico con una scaletta carica di energia che comprende le sue hit e tante sorprese, brani nuovi come "La Differenza", “L’aria sta finendo” e “Motivo”, e quelli storici che hanno segnato la sua carriera come "Primadonna", "Revolution" e “Sei nell’anima”. Gianna Nannini è accompagnata sul palco da Davide Tagliapietra alla direzione musicale e alle chitarre, Alessandro Orefice alle tastiere, Alex Klier al basso, Thomas Lang alla batteria. Corista: Isabella Casucci. I biglietti sono disponibili su Ciaoticket e Ticketone.
Il gruppo Rainbow acquisisce "Poliarte: Accademia di belle arti e design". Attiva ad Ancona dal 1972 e con una forte vocazione all’internazionalizzazione e alla ricerca, l’Accademia rappresenta un "bacino di creatività e nuovi talenti per le produzioni Made in Italy" afferma Iginio Straffi, fondatore e guida di Rainbow, uno dei maggiori gruppi indipendenti del sistema audiovisivo italiano.
L’operazione si inscrive in una precisa strategia del gruppo orientata alla formazione e all’innovazione. "Ci sono molte possibilità di crescita per la creatività e le produzioni italiane che abbiano l’ambizione di parlare alla platea dei pubblici mondiali puntando su innovazione e qualità" conferma Straffi "Ma la creatività va nutrita: è necessario che le aziende investano nella formazione delle nuove leve Made in Italy. Quello tra Poliarte e noi rappresenta un passaggio di testimone, l’ottimo lavoro svolto in questi anni dalla squadra di Giordano Pierlorenzi non potrà che essere valorizzato ancora di più per affrontare le grandi sfide della nostra epoca digitale, nella creazione di nuovi talenti".
Il gruppo si distingue per l’offerta di contenuti forti e Ip globali come le celeberrime Winx da cui è stata tratta la serie "Fate – The Winx Saga" di enorme successo su Netflix (giunta alla seconda stagione), 44 Gatti, Pinocchio and friends, A Classic Horror Story e l’atteso debutto di MarmaidMagic.
Questa la scelta che ha portato Rainbow a divenire un player importante nel panorama dell’intrattenimento mondiale, in grado di competere sul mercato internazionale creando e distribuendo produzioni a tutto tondo con nuovi generi per tutte le fasce di target: bambini, famiglie, young adult e adulti. Una produzione che ora potrà essere alimentata anche grazie alle nuove professionalità con elevato know how formate presso Poliarte, Accademia di Belle arti e Design di Ancona.
Come spiega il direttore dell’Accademia Giordano Pierlorenzi: "Il design per Poliarte non è una metodologia statica, uno stile definito a priori, ma è animato da una continua spinta a migliorare e internazionalizzarsi. Da qui la vicinanza al mondo di imprese, la collaborazione con realtà come Good Year e Barilla e i numerosi premi raccolti dalla fondazione nel 1972. L’ingresso di Rainbow, che segue una collaborazione già avviata, ci offre un nuovo orizzonte nel quale indirizzare e affinare le capacità creative dei nostri studenti, aprendo un promettente sbocco professionale per i designer in un settore industriale, quello dell’intrattenimento, in forte espansione".
Il Gruppo Rainbow opera già da anni in ambito educational, nel quale ha quindi accumulato considerevole esperienza, grazie all’attività di due realtà interne al gruppo. La prima è Rainbow Digital Entertainment Academy: l’unica scuola italiana, attiva da oltre dieci anni, ad essere inserita all’interno di uno studio di produzione internazionale - Rainbow CGI (computer-generatedimagery) – che mette a confronto gli studenti con professionisti, commesse e metodi di lavoro legati alle più grandi produzioni dell’intrattenimento mondiale, da Jurassic World a Star Wars.
Grazie all’incontro con docenti di altissimo livello, tutti esperti affermati della computer grafica, forma ogni anno un centinaio di nuovi professionisti nell’ambito dell animazione, computer grafica, effetti speciali, videogame, architettura e scenografia digitale. Oltre il 95% degli studenti trova impiego entro un anno dal termine degli studi, alcuni all’interno del gruppo Rainbow stesso e altri in aziende leader del settore come DoubleNegative, Framestore, ILM, Ubisoft Milan e Rockstar Games.
La seconda è “Liberi Reggiomonte International School”, una scuola materna in provincia di Loreto che ha raggiunto i 70 iscritti annuali in cinque anni di attività e impronta il suo metodo educativo sulla creatività, il bilinguismo, la musica, l’espressione artistica e la psicomotricità. "Il talento delle persone – conclude Iginio Straffi – è un formidabile patrimonio per le aziende ed è stato parte essenziale del successo di Rainbow negli ultimi 25 anni. Sulle persone e, in particolare, sui giovani continueremo ad investire per tagliare i tanti traguardi che ancora attendono l’industria dell’intrattenimento italiana sulla scena internazionale".
L’acquisizione di Poliarte è, quindi, un nuovo tassello nella strategia di investimento in ambito educational del Gruppo Rainbow: uno dei maggiori gruppi indipendenti del sistema audiovisivo italiano che è protagonista di tutta la filiera – dalla produzione alla distribuzione – oltre che del management artistico con l’agenzia Moviement, parte del Gruppo e che rappresenta oltre cento artisti tra attori, sceneggiatori, registi e nuove promesse.
Tre interventi in successione hanno impegnato i tecnici del servizio regionale del corpo nazionale soccorso alpino e speleologico nella giornata di martedì. Intorno alle 14:30, una turista tedesca di 65 anni, scivolata lungo il sentiero che dalla spiaggia delle Due Sorelle sale al Passo del Lupo, ha riportato una sospetta frattura alla caviglia della gamba sinistra.
La Croce Rossa di Numana dopo essere intervenuta via mare con l'idroambulanza e il personale medico, ha allertato la squadra del soccorso alpino di Ancona, che giunta dall'alto del sentiero, si è congiunta con la squadra di soccorso attivata via mare per l'imbarellamento della ferita.
Successivamente è stata calata la barella lungo le balze del sentiero impervio, che degrada verso la spiaggia con l'ausilio di corde di sicurezza. La ferita è stata poi caricata a bordo del mezzo anfibio e condotta al porto di Numana.
Verso le 20:30 una chiamata giunta dalla centrale 118 ha visto impegnato un tecnico del soccorso alpino per il recupero di due persone impegnate in un'escursione nel Parco Regionale Gola della Rossa e di Frasassi, in località Valle del Vernino.
I due, un uomo di 31 anni e una donna di 48 anni provenienti rispettivamente da Ostra e Corinaldo, intenti a percorrere il sentiero che sale verso la grotta omonima del Vernino si sono disorientati e hanno richiesto aiuto. Il tecnico presente in zona li ha raggiunti velocemente e ricondotti alle auto.
Contemporaneamente un'altra richiesta di soccorso è pervenuta, di nuovo, sul Monte Conero, in località grotta Azzurra dove una donna, a seguito di una caduta accidentale, ha riportato una sospetta frattura alla gamba sinistra.
Sul posto sono sopraggiunti tempestivamente un tecnico del soccorso alpino di Ancona, i vigili del fuoco e l'ambulanza del 118. La donna, M.L. di 52 anni residente ad Ancona, è stata stabilizzata, imbarellata e trasportata lungo il breve sentiero, per poi venire affidata all'ambulanza del 118 che l'ha trasferita per accertamenti in ospedale.
Sei pazienti con ernia discale sono stati operati con una nuova tecnica mini-invasiva che ha permesso la loro dimissione nella giornata stessa dell'operazione. È accaduto venerdì 26 agosto all'ospedale di Fabriano.
Questo risultato è stato ottenuto grazie alla collaborazione clinica che l’unità operativa di anestesia rianimazione e terapia del dolore ha avviato con la neurochirurgia di Ancona diretta dal dottor Trignani, con la Uosd di riabilitazione di Fabriano diretta dalla dottoressa Giorgi e con la Uosd di Radiologia di Fabriano diretta dal dottor Tei che ha fornito tecnici e spazi necessari all’esecuzione di questi interventi.
Dal 2021 l’Uoc di anestesia rianimazione e terapia del dolore di Fabriano, diretta dal dottor Piangatelli, ha avviato un programma di trattamento multidisciplinare per la patologia lombare di origine discale e non.
Nello specifico l’intervento viene eseguito in anestesia locale con paziente sveglio sotto guida radiologica. Tramite un’unica puntura si inserisce un ago introduttore da cui viene fatto passare un sistema di navigazione nel disco lombare che, in prossimità dell’ernia, genera un campo di termocoagulazione determinando una progressiva retrazione dell’ernia stessa.
La procedura ha una durata di circa un'ora e, dopo un breve periodo di osservazione, il paziente viene dimesso a domicilio con un unico cerotto in prossimità del punto di inserzione dell’ago. Il percorso si completa con la successiva valutazione riabilitativa e i controlli presso l’ambulatorio di terapia del dolore.
"Trattare una patologia così diffusa e causa spesso di problematiche socio sanitarie importanti con l’utilizzo di nuove tecnologie a bassissima invasività garantisce oggi un percorso di recupero molto rapido con risultati clinici sovrapponibili a quelli ottenuti chirurgicamente" ha detto Nadia Storti, Direttore Generale di Asur Marche.
L’utilizzo di questa e la contemporanea introduzione di ulteriori nuove tecniche mini-invasive per il trattamento delle patologie lombari permettono oggi al centro di terapia del dolore dell’ospedale "Engles Profili" di Fabriano di offrire un ampio ventaglio di opzioni diagnostiche e terapeutiche a tutti i cittadini che accedono agli ambulatori della struttura ospedaliera.
La crescita professionale degli operatori è stata resa possibile anche grazie alla collaborazione scientifica con altri centri nazionali specialisti nella terapia del dolore. L’innovazione tecnologica è stata acquisita con il supporto della direzione generale per garantire le migliori prestazioni in termini di efficienza ed efficacia, ma anche quella medicina di prossimità che è oggi fondamentale in un territorio come quello in cui gravita l’Ospedale di Fabriano.
"Prosegue il processo di potenziamento dell'ospedale di Fabriano – ha dichiarato l’Assessore alla Sanità Filippo Saltamartini – poco più di un mese fa era stato annunciato l’impianto di due protesi totali di ginocchio 'su misura' a pazienti affetti da artrosi degenerativa dall’equipe di ortopedia, a dimostrazione della qualità che la sanità pubblica mette a disposizione dei suoi cittadini".
Tempo di elezioni e presentazione dei programmi elettorali nel Centrodestra. Ogni partito mette sul tavolo le proprie proposte di riforme per il Paese in ambiti chiave che possano costituire motivo di rinnovo e sviluppo per l'Italia. Noi moderati, schierati nella coalizione di centrodestra, illustra i propri punti programmatici con la candidata capolista al Collegio plurinominale della Camera, l'avvocato pesarese Giulia Marchionni.
"Il nostro programma non è un' utopia irrealizzabile - commenta Marchionni -, ma presenta contenuti fondamentali per il Paese, puntando su temi e proposte fattivamente e concretamente realizzabili secondo un progetto ragionato di coperture finanziarie e strumenti giuridici di attuazione".
Ecco come si articolano i 12 punti presentati nel programma: 1. L’italia in Europa e nel mondo; 2. Stato e istituzioni; 3. Famiglia; 4. Lavoro e impresa; 5. Autonomia energetica e transizione ecologica (non ideologica); 6. Infrastrutture materiali e immateriali; 7. Agricoltura, turismo e cultura; 8. Formazione e ricerca; 9. Giustizia; 10. Salute e disabilita’; 11. Inclusione sociale; 12. Coesione territoriale.
Ogni punto programmatico è corredato da un'ampia trattazione che guarda ai territori e alle regioni. Sono stati valutati punti di criticità e punti di forza cercando di migliorare ciò che già c'è e immaginando ciò che potrebbe essere fatto, perché l'Italia dei territori sia protagonista della rinascita del Paese.
"Sto lavorando sulla regione Marche in sinergia con le Segreterie provinciali del mio partito, Italia Al Centro, - dichiara la candidata capolista alla Camera Marche p01 Giulia Marchionni - e nei prossimi giorni darò voce alle anime moderate radicate da tempo nelle province di Ascoli Piceno, Ancona, Pesaro, Macerata e Fermo per illustrare il programma con dei focus ad hoc all'insegna della competenza e della forza che i territori manifestano come espressione politica e sociale dell'Italia che lavora per il bene comune".
È deceduto nel pomeriggio di sabato scorso (alle ore 14.30) Walter Monteverde, l’ex camionista del quale la redazione di Picchio News ha voluto documentarne la drammatica vicenda agli inizi del mese di luglio 2022 (leggi qui). L’uomo – insieme alla compagna Pamela e alla figlia di 13 anni Elena – si era ritrovato costretto a vivere dal 20 marzo di quest’anno in un camper Ford Transit 1992 posteggiato nel parcheggio adiacente il sotterraneo dello Sferisterio di Macerata, a causa del pignoramento a fine 2020 della propria abitazione sita in via Menichelli (Casette Verdini) e alla mancata – o insufficiente - disponibilità da parte di istituzioni e agenzie immobiliari (nonostante i tentativi degli assistenti sociali) nel trovare per l’intera famiglia una nuova sistemazione (leggi qui).
“Con Walter avevamo da poco ripreso i contatti insieme agli altri parenti - racconta il cugino Stefano – perché qualche mese fa è venuto a mancare un nostro zio. In quell’occasione siamo venuti ulteriormente a conoscenza della situazione incredibile in cui si trovava: anche per questo ci siamo ripromessi di rimanere in contatto, ma purtroppo le sue condizioni di salute sono peggiorate in poco tempo”.
Dopo gli ultimi aggiornamenti pervenuti circa la faticosa ricerca di una nuova casa, Walter era stato ricoverato presso l’ospedale di Macerata lunedì 22 agosto in seguito a un peggioramento del proprio stato fisico (per cui è stato addirittura necessario un intervento di rianimazione), legato in particolare a una cefalea a grappolo cronica e a una trombosi venosa profonda delle quali già soffriva.
Quest’ultima patologia, secondo le informazioni preliminari, avrebbe causato un improvviso problema di circolazione con conseguente infezione, febbre e progressivo collasso degli organi vitali (soprattutto cuore e fegato). Nella giornata di mercoledì 24 agosto, l’uomo è stato trasferito d’urgenza al Torrette di Ancona per essere sottoposto a ulteriori terapie, ma nei giorni a seguire la situazione è nuovamente aggravata e per lui non c’è stato nient’altro da fare. Nelle prossime ore si attendono i risultati dell’autopsia che attesteranno le cause ufficiali della sua morte.
“A metà luglio io e mia figlia siamo riusciti a trovare una situazione abitativa provvisoria tramite i miei famigliari – ha dichiarato la compagna Pamela – ma Walter è rimasto nel camper. Ho continuato nel frattempo a sentire le agenzie immobiliari, ma alla fine tutto era stato rimandato a settembre perché ancora non avevano alcuna disponibilità per noi. Ora che Walter non c’è più, non so come faremo ad andare avanti”.
La redazione di Picchio News si unisce nel lutto alla famiglia e i parenti di Walter, esprimendo le più sentite e sincere condoglianze. La salma verrà esposta martedì 30 agosto alle ore 15.30 presso la Croce Verde di Sforzacosta, mentre i funerali si terranno nella stessa sede mercoledì 31 alle ore 9.
La regione Marche ha chiesto al Mise (Ministero dello Sviluppo Economico) di attivare un tavolo di confronto con Whirlpool per prevenire scenari penalizzanti per i territori. Nei giorni scorsi l’assessorato al lavoro aveva coinvolto gli assessori regionali al lavoro della Campania, della Lombardia e della Toscana evidenziando le "preoccupazioni per una possibile vendita della proprietà statunitense a una società turca" e per chiedere congiuntamente al Mise l’apertura del tavolo.
Nella lettera inviata al Mise giovedì 26 agosto, si evidenziano le avvisaglie "di un probabile riassetto proprietario di Whirlpool non solo nelle Marche, ma probabilmente in tutta Italia". Si chiede quindi "un confronto per cercare di capire il prossimo scenario e prevenire eventuali crisi che sarebbero devastanti per i territori regionali interessati".
La richiesta inoltrata al Mise fa seguito agli incontri, avuti dalla Regione, con i sindaci marchigiani di Fabriano e Comunanza (comuni che ospitano gli stabilimenti) e le sigle sindacali del territorio, convocate per in incontro ufficiale in Regione che si è svolto il 22 luglio: "Forte è la preoccupazione per il futuro delle fabbriche Whirlpool nelle Marche che occupano circa 1.400 lavoratori, oltre ai 500 dell’indotto", si legge nella richiesta di convocazione inviata al Mise.
Si alza per un attimo il naso mentre si è alla guida o per strada, ed ecco spuntare sui cartelloni il faccione di Giorgia Meloni, di Matteo Salvini o di Silvio Berlusconi. Una frazione di secondo, quel tanto che basta per ricordare i protagonisti dell’attuale fase politica del nostro paese. Lady G. di per sé rinuncia ad ogni argomento, affidandosi a uno slogan semplice e immediato: “PRONTI a risollevare l’Italia”.
Il Capitano del Carroccio, invece, si concede qualche riga in più, accostando al suo personalissimo “CREDO” religioso temi quali: l’Iva sui prodotti alimentari, la flat tax al 15%, lo stop agli sbarchi, e - in maniera più contenuta – il nucleare come soluzione alla transizione energetica (senza specificare di voler continuare a servirsi dei carburanti fossili per farlo) e l’abrogazione della legge Fornero a favore di Quota 41 (valido certo, ma qualora si avesse a che fare con un mercato del lavoro meno fatiscente di quello corrente).
Il Caimano, dal canto suo, sa bene che la sua è solo una presenza formale e di facciata, utile solamente al proprio ritorno in Senato: da qui “Una scelta di campo” di cui nessuno è in grado di intuirne il significato, se non i fedelissimi di Forza Italia.
Diversamente, il PD di Enrico Letta ha scelto di rinunciare ai faccioni a tutto manifesto preferendovi direttamente i temi cari al programma, anche qui secondo un linguaggio telegrafico: “Avanti sui diritti civili”, “Italia rinnovabile”, “Prima l’ambiente”, “La casa è un diritto”, “Più medici di famiglia”, “Il lavoro è dignità” e così via, con le varie semplificazioni e/o specifiche del caso. Una decisione etica, ma anche di convenienza se vogliamo: la ricerca di una nuova credibilità non passa più per le facce già trite e detestabili dall’elettorato italiano; piuttosto, per la forza degli argomenti avanzati.
Ma la vera propaganda politica ormai si gioca sui social. Con relativi costi, s’intende. Secondo i dati Meta legati al periodo 21 luglio/19 agosto, il Partito Democratico avrebbe finora speso circa 26mila euro per sponsorizzare i propri post su Facebook, Instagram e Twitter, faendo leva su slogan, volti di leader e giovani esponenti a sostegno della propria campagna elettorale. A seconda del tema trattato, poi, le visualizzazioni ottenute hanno proceduto per altri algoritmi, che comunque fanno riflettere: un post diretto a Meloni e le sue posizioni contro l’aborto, per esempio, ha ricevuto 400-500mila impressions (raggiungendo una buona fetta di donne di età compresa fra i 45 e i 54 anni). Diverso il destino per il post dedicato ai medici di famiglia: appena 40-50mila visualizzazioni, coprendo per lo più utenti maschili over 50.
Con quasi 20mila euro spesi, invece, la Lega ha voluto insistere in maniera essenziale sui temi sopra citati, in modo da comprendere un bacino d’utenza ben spalmato su tutte le fasce d’età. Evidenziando, così, come il più “a cuore” del proprio pubblico rimanga quello degli sbarchi: più di un milione le visualizzazioni del post con un investimento pubblicitario di 1500-2000 euro. Il tema dell’Iva sui prodotti alimentari, al contrario, ha raggiunto appena le 60mila unità, per lo più di genere femminile.
Il taglio preferito da Meloni, infine, è probabilmente quello più istituzionale, forte dell'autorevolezza riscossa nell’ultimo anno grazie alla scelta di stare all’opposizione rispetto al governo Draghi. Ad oggi, la campagna social della leader di Fratelli d’Italia continua a passare per video-dichiarazioni quotidiani “non sponsorizzati”, e post saltuari finora finanziati con circa 3mila euro. Basti pensare che uno solo di questi, nel mese di agosto, ha raggiunto oltre un milione di visualizzazioni: per lo più uomini (62% del totale) e persone adulte (il 71% è over 45).
Il dato eclatante che colpisce maggiormente, a questo punto, è anche il comun denominatore delle due coalizioni separate oggi da quasi il 20% sulle intenzioni di voto (dati Demopolis): la mancanza di argomenti concreti relativi ai giovani. Ancora una volta, insomma, si è palesata una corsa al voto che solamente di striscio sembra guardare agli interessi delle nuove generazioni. E se qualche volta succede, c’è chi parla di devianze, di reintegrare la leva militare obbligatoria o di attuare riforme all’istruzione che di progressista hanno ben poco.
Per sua natura, la destra continua ad orientare il proprio modus operandi rivolgendosi alle fasce adulte/anziane del paese, considerandone la forte presenza in termini demografici (oltre 50 milioni, dati Istat). Allo stesso tempo, la sinistra paga oggi lo scotto di una campagna elettorale zoppicante, con una dialettica essenziale e, purtroppo, rappresentata da leader e personaggi di vecchio spessore.
Non basta avvalersi all’ultimo di figure più giovanili e di maggiore impatto sociale come Aboubakar Soumahoro, Elly Schlein o Ilaria Cucchi per sperare di convincere in tempo la platea di elettori propri, quelli degli altri e, soprattutto, quella degli astensionisti. Forse, non è un caso che acnhe stavolta il tema dei “giovani” - insieme a quelli del “lavoro” e della “sanità” – sia poco o quasi per niente promosso: un terreno troppo scivoloso, dove le idee sono tutt’altro che chiare.
Prosegue il calo dei ricoveri legati al Covid negli ospedali marchigiani: nell'ultima giornata sono complessivamente 85 (-3 su ieri), di cui 3 in intensiva, 3 in semi intensiva, 79 in reparti non intensivi. Sono questi i dati diffusi dalla Regione Marche.
Ci sono, inoltre, 10 persone in osservazione nei pronto soccorso. In aumento, ma abbastanza stabile il numero dei nuovi casi: 751 (ieri erano 742) mentre prosegue la discesa del tasso di incidenza cumulativo, che arriva a 374,73 su 100mila abitanti, mentre ieri era 382,85. Nelle ultime 24 ore, infine, non ci sono stati decessi legati al Covid e il totale resta quindi fermo a 4.090.
Si è tenuta questa mattina, a Jesi, la conferenza stampa di Italexit Marche per la presentazione dei candidati alle elezioni politiche del 25 settembre. Presente anche Stefano Puzzer, portuale di Trieste che lo scorso ottobre è diventato simbolo della protesta contro l'obbligo del green pass sui luoghi di lavoro. Puzzer è candidato nelle Marche, nel collegio di Pesaro per la Camera dei Deputati.
A introdurre l'incontro è stato Massimo Gianangeli, coordinatore regionale e membro della direzione nazionale del partito, nonché capolista per la Camera dei Deputati. "Il progetto di Italexit nasce da fine 2019, come contrapposizione ideologica al sistema egemone negli ultimi trent’anni, quello neoliberista e globalista, che si è rivelato nei fatti un saccheggio continuo, costante, quotidiano dei nostri principali diritti", dichiara Gianangeli.
"Per un partito che vede il suo paradigma nella sovranità costituzionale dello Stato, è stato fisiologico battersi a difesa del diritto primario alla libertà e alla sovranità sul nostro corpo, violata e vessata dai provvedimenti illogici ed antiscientifici imposti dal peggio governo del mondo, quello a guida del banchiere Mario Daghi - aggiunge Gianangeli -. Proprio per questo abbiamo voluto Stefano Puzzer candidato nelle Marche, come simbolo della lotta contro tali provvedimenti".
"Siamo cittadini, lavoratori, padri di famiglia che non si sono piegati, che non svendono la loro dignità e la loro libertà - afferma Puzzer -. Abbiamo unito le persone nelle piazze e siamo certi che sapremo unirle anche nel votare Italexit, e Gianluigi Paragone, con il quale abbiamo avuto un ottimo rapporto fin dall’inizio della nostra lotta e che ringraziamo per il sostegno e per l’opportunità che ci offre".
"Ho accettato volentieri la candidatura che il coordinamento delle Marche ha proposto per il collegio di Pesaro, roccaforte del Pd marchigiano e del Sindaco Ricci, che purtroppo ha sostenuto il ricatto del greenpass, proponendolo persino per i ragazzi della scuola dell’obbligo" conclude Puzzer.
Fra i candidati presenti, anche Enzo Palladino, infermiere e sindacalista, capolista per il Senato al plurinominale: “Dalla sera alla mattina mi sono trovato dall'essere in prima linea per difendere in reparto i malati covid, all’essere etichettato come un pericoloso untore. Questo è assurdo e antiscientifico. Non ho accettato di fare da cavia per un farmaco sperimentato in fretta del quale non si conoscono gli effetti a medio e lungo termine".
All’uninominale del Senato nel collegio Marche Nord, nonché al plurinominale, l’avvocatessa Emanuela Merli. “Ho deciso di sostenere docenti, sanitari, forze dell’ordine, lavoratori che hanno deciso di portare lo Stato o i datori di lavoro in Tribunale per difendere i loro diritti. Ormai non si contano più le pronunce dei giudici che confermano l’illegittimità o la irregolarità delle sospensioni. Con la motivazione della pandemia, hanno sostituito lo Stato di Diritto con uno stato di fatto, basato sulla paura e sul ricatto. Mi impegnerò per riportare centralità nel Parlamento e per ripristinare i diritti negati in questi due anni.”
Numeri del Covid in ulteriore calo nelle Marche: i ricoverati sono scesi a quota 88 (-6) rispetto a ieri, di cui 3 in terapia intensiva, 2 in semi intensiva e 83 in reparti non intensivi. Diminuiscono anche le persone in osservazione nei pronto soccorso: 9.
I dati sono stati resi noti nelle ultime 24 ore dalla Regione Marche. I nuovi contagi registrati nell'ultima giornata sono 742 (ieri 846), e continua a scendere anche il tasso di incidenza cumulativo, che arriva a 382,85 su 100mila abitanti (ieri 395,15). Due i decessi segnalati, che fanno salire il totale a 4.090 dall'inizio della pandemia.
Migliorano le condizioni del bambino umbro di due anni morso da un cane mercoledì a Fabriano e nelle prossime ore "sarà trasferito dalla rianimazione pediatrica, dove si trova in questo momento, al reparto di chirurgia pediatrica". Lo rende noto il professor Giovanni Cobellis, direttore della chirurgia pediatrica dell'ospedale Salesi di Ancona.
Il bimbo, che vive a Nocera umbra con i genitori, come riportano i giornali locali umbri, era stato azzannato al collo e alla testa, per cause in corso di accertamento, dal cane di famiglia, un incrocio di taglia grande. Era quindi stato trasportato in elisoccorso all'ospedale Salesi.
Il piccolo è stato sottoposto ad intervento chirurgico ricostruttivo, condotto dall'equipe di chirurgia pediatrica diretta da Cobellis e della quella della Chirurgia plastica, diretta dal professor Giovanni Di Benedetto.
"Andranno valutati eventuali danni estetici" spiega il professor Cobellis, nell'evidenziare che i morsi di cane sono "casi che vediamo frequentemente nei bambini, ne osserviamo circa una ventina l'anno: si tratta prevalentemente di morsi al volto, da parte di cani di grossa taglia".
I funzionari dell'Agenzia Dogane e Monopoli hanno sottoposto a verifica, presso il porto di Ancona, articoli per l'equitazione. Si tratta di 2.920 sottosella provenienti dalla Repubblica Popolare Cinese e destinate a un importatore della provincia di Perugia.
I singoli articoli non recavano sulla confezione l'indicazione della sede legale del produttore o di un importatore stabilito nell'Unione Europea. La merce è stata sottoposta a sequestro ammnistrativo per la mancanza delle indicazioni obbligatorie previste dall'articolo 104 del decreto legislativo 206/2005 in attuazione della Direttiva UE 2011/83. Prevista una sanzione amministrativa dell'importo variabile da 1.500 a 30.000 euro.