Un'altra forte scossa, registrata in mare nella stessa zona marchigiana tra la costa pesarese e anconetana, è stata percepita distintamente anche ad Ancona. In particolare nei piani alti dei palazzi è stata sentita distintamente. È di magnitudo 4 e, secondo i primi dati dell'Ingv, è avvenuta alle 13:35 con epicentro nella costa marchigiana anconetana ad una profondità di 9 chilometri. Ieri la scossa di magnitudo 5.7 e poi le altre.
Una 'botta' che è stata percepita anche nel Pesarese, a Fano, e ad Ancona. Sono stati rivissuti per qualche attimo i momenti di ieri mattina quando due forti scosse (5.5 e 5.2), rilevate davanti alla costa pesarese, avevano causato momenti di panico (qualcuno si è ferito per scappare o per oggetti caduti addosso) e danni, seppure limitati, in vari centri marchigiani.
La popolazione marchigiana resta in allerta. Serpeggia la paura di nuove scosse. Ieri, approfittando della chiusura delle scuole, molti giovani si sono concessi qualche ora in più fuori casa, affolando i centri storici delle città, come avvenuto anche a Macerata.
Anche questa mattina erano proseguite le scosse sismiche in mare davanti alla costa marchigiana, in particolare pesarese e altre spostate più a sud davanti a quelle in provincia di Ancona, alcune delle quali però distintamente percepibili anche in altri centri marchigiani e romagnoli: leggi qui.
Secondo i dati dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, le altre scosse più rilevanti verificatesi da ieri sera sono state: una di magnitudo 3.5 alle 23:05 di ieri e un'altra di magnitudo 2.7 alle 00:15 e 2.8 delle 2:43; tutte con ipocentro compreso tra gli 8 e i 4 chilometri di profondità ed epicentro a circa 30 chilometri da Fano (Pesaro e Urbino).
++ AGGIORNAMENTO ORE 18:50 ++
Sono oltre 300 gli interventi svolti dai vigili del fuoco nelle provincie di Ancona e Pesaro Urbino per verifiche di stabilità a seguito della scossa sismica di ieri mattina. Attualmente 14 appartamenti (7 ad Ancona e 7 a Pesaro Urbino) sono stati fatti evacuare per gravi lesioni alle strutture. Nel tardo pomeriggio è stata chiusa la Cattedrale di San Venanzio Martire a Fabriano.
"La situazione sta tornando alla normalità, le scuole da domani, effettuati i sopralluoghi, saranno quasi tutte aperte, la circolazione ferroviaria e la viabilità stradale sono regolari. Continuano inoltre le verifiche di agibilità sugli edifici pubblici e privati e si procede alla conta dei danni rilevati che, da un primo esame, sembrano riguardare in prevalenza i beni storici e architettonici".
Così il presidente della regione Marche Francesco Acquaroli che questo pomeriggio ha presieduto la riunione del Centro operativo regionale a seguito dell’evento sismico che ha colpito le Marche ieri mattina. Presente in collegamento anche l’assessore alla Protezione civile, Stefano Aguzzi oltre ai rappresentanti istituzionali coinvolti: Prefetture, Province, Comuni, Anas, Ferrovie, Forze dell’ordine, Vigili del Fuoco, Sistema operativo delle emergenze. Il Cor si è aggiornato a domani pomeriggio.
"Dobbiamo effettuare in breve tempo una valutazione precisa per poter procedere ad una corretta interlocuzione con la Protezione Civile Nazionale e con il governo. Il Cor resta comunque aperto e pronto ad affrontare qualsiasi evenienza" ha concluso Acquaroli.
++ AGGIORNAMENTO ORE 19:00 ++
Un'altra forte scossa di terremoto è stata registrata nel tardo pomeriggio: magnitudo di 4.1, è stata registrata a largo della costa anconetana, a una profondità di 9 chilometri alle ore 18:54.
Anziana donna trovata senza vita in casa: era deceduta da due mesi. Residente in un'altra regione, la figlia di una signora 78enne, dopo la notizia diramata sulla scossa di terremoto che ha colpito anche Ancona, ha cercato di mettersi in contatto con lei. Dopo vari tentativi, senza ottenere alcuna risposta, la donna ha contattato il 112 spiegando che la madre viveva da sola.
I soccorritori sono giunti presso l’abitazione della 78enne ad Ancona, intorno alle 11, hanno suonato al campanello senza esito. Temendo la donna fosse in difficoltà a causa delle scosse di terremoto hanno chiesto supporto ai Vigili del fuoco che, una volta riusciti ad entrare, hanno scoperto il corpo della donna in avanzato stato di decomposizione. Dai primi esami sembrerebbe la morte risalga a due mesi fa. Ancora un dramma della solitudine
Prosegue la sequenza sismica davanti la costa delle Marche, dopo la forte scossa di magnitudo 5.7 registrata alle 7:07 di ieri (leggi qui). Secondo i dati dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), le scosse più rilevanti verificatesi nelle ultime ore sono state una di magnitudo 3.5 alle 23:05 di ieri e un'altra di magnitudo 2.7 alle 00:15.
Entrambe hanno avuto ipocentro compreso tra gli 8 e i 4 chilometri di profondità ed epicentro a circa 30 km da Fano (Pesaro e Urbino). Le scosse registrate dalle 23 in poi della notte appena trascorsa sono state 16 con magnitudo superiore almeno a 2. Queste portano in totale, da ieri mattina, a oltre 80 scosse superiori alla magnitudo 2.0, incentrate soprattutto davanti alla costa centro-nord della regione, in particolare al largo del Pesarese (zone Marotta di Mondolfo-Fano) ma anche più a sud davanti alla costa nord anconetana.
L'ultima scossa in ordine di tempo, alle 8.47 di questa mattina, è avvenuta sempre nello stesso epicentro pesarese e con una magnitudo di 2.1. Prosegue intanto la conta dei danni, ad Ancona, nella serata di ieri, è stata sgomberata una palazzina in via Macerata inagibile temporaneamente a seguito di crepe e fessurazioni che richiedono una verifica, da parte di tecnici e vigili del fuoco, prima di autorizzare l'eventuale rientro delle sette persone residenti.
“Nessun danno grave a persone o edifici. In base agli accertamenti effettuati fino ad ora dagli organi competenti e dalla Protezione civile i danni riscontrati risultano lievi e la situazione è sotto controllo, ma sono ancora tante le verifiche in corso sia negli edifici pubblici e privati". Lo riferisce il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli al termine della riunione pomeridiana tecnico-operativa del Cor (Centro operativo regionale) dopo le forti scosse sismiche (leggi qui la notizia).
"Ci siamo dati appuntamento, escludendo nuovi eventi, al pomeriggio di domani per fare una nuova ricognizione - aggiunge - a seguito degli ulteriori sopralluoghi. Rimane alta l'allerta e continua il monitoraggio dell'evoluzione della situazione. Ci sono state nella mattinata ripetizioni di nuove scosse, ma non paragonabili a quella di magnitudo 5.7 che stamattina ha svegliato con violenza l'intera regione". Per le scuole "ad ora non ci risultano edifici danneggiati. In ogni caso i rilievi non sono terminati in tutti i Comuni e quindi la decisione sulle aperture degli istituti sono affidate ai sindaci in base alle singole situazioni".
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Alla riunione erano presenti anche l'assessore alla Protezione civile, Stefano Aguzzi, il responsabile della Protezione civile regionale, Stefano Stefoni che ha coordinato gli interventi dei rappresentanti istituzionali coinvolti: Prefetture, Province, Comuni, Anas, Ferrovie, Forze dell'ordine, Vigili del Fuoco, Sistema operativo delle emergenze.
Si è svolto, nella giornata di oggi, a Palazzo Chigi, un incontro tra il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e, in rappresentanza del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, trattenuto ad Ancona a seguito degli eventi sismici di questa mattina, il capo di gabinetto Fabio Pistarelli e il vice commissario all'alluvione ingegner Babini.
Erano presenti, assieme al sottosegretario Mantovano, il viceministro alle infrastrutture, Galeazzo Bignami e il sottosegretario al Mef, Lucia Albano. L'incontro si è svolto per confrontarsi sulle misure urgenti da intraprendere per famiglie, imprese e comuni colpiti e per il ripristino e la messa in sicurezza del territorio coinvolto dai recenti fatti alluvionali del settembre 2022.
"Dal confronto sono emersi alcuni punti nevralgici sui quali il Governo e la Regione Marche hanno convenuto, si legge in una nota di Palazzo Raffaello. Prima di tutto la necessità di intervenire per la messa in sicurezza dei luoghi e il rispristino delle infrastrutture gravemente danneggiate, un obiettivo da perseguire nel più breve tempo possibile e per raggiungere il quale emerge la necessità di una semplificazione burocratica e legislativa".
"In considerazione della straordinarietà dell’evento che ha colpito le Marche, occorre inoltre avere in tempi molto rapidi certezza di dotazioni finanziarie adeguate per le famiglie e le imprese per permettere loro il ripristino delle abitazioni e delle attività economiche".
"L'impegno del sottosegretario, che ha avuto anche un colloquio telefonico con il presidente Acquaroli ed il capo della protezione Civile Curcio, è portare il quadro delle esigenze all'attenzione del primo Consiglio dei ministri utile con l'obiettivo che le misure ed i provvedimenti siano adottati entro la legge di bilancio prossima".
"Esprimo la mia vicinanza ai cittadini, ai sindaci, al governo della Regione Marche, ancora una volta interessata da un forte sisma, che per fortuna non ha avuto conseguenze per la popolazione e prodotto apparentemente solo danni lievi. Aspettiamo gli accertamenti, ancora in corso, anche nelle aree già colpite dal sisma del 2016". Lo dichiara il commissario straordinario sisma 2016 Giovanni Legnini.
"Non c’era bisogno di questo nuovo evento per ricordarci che le Marche, come le aree interne dell’Appennino e molte altre del Paese, sono caratterizzate da un rischio sismico elevato, che richiede il massimo sforzo sulla prevenzione. Con la ricostruzione dopo il terremoto del 2016 - aggiunge - stiamo restituendo ai cittadini case e strutture pubbliche sicure, ma dobbiamo pensare anche alla messa in sicurezza degli edifici che allora non furono danneggiati, molti dei quali hanno caratteristiche di forte vulnerabilità".
"Serve un approccio sistemico, che non si limiti alla riparazione dei danni, ma che punti alla riduzione del rischio, anche riorientando a questo fine il superbonus 110% e l’intero sistema delle detrazioni fiscali sull’edilizia" conclude Legnini.
A spiegare la natura dell'evento sismico che ha colpito la costa marchigiana nella mattinata di oggi è l'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Si è trattato di una scossa di magnitudo 5.7, con epicentro a 30 chilometri dalla costa marchigiana, in Adriatico, susseguita poco dopo da un’altra scossa di forte intensità.
A partire da questo momento sono cominciate una trentina di repliche di magnitudo maggiore di 2, di cui una decina di magnitudo maggiore di tre. Gli strumenti dell’Ingv stanno rilevando ancora repliche.
La distanza dalla costa dell’epicentro ha probabilmente favorito l’impatto meno importante del sisma, evitando così di creare danni ingenti, specialmente lungo i centri abitati della costa. Si prevede che lo sciame sismico continuerà anche nei prossimi giorni.
"Alcune di queste repliche potrebbero essere risentite dalla popolazione, specie quella residente lungo la costa, senza escludere altri eventi di altrettanta entità, anche se al momento è impossibile fare previsioni" spiega l'Ingv.
L’assessore alla protezione civile della regione Marche Stefano Aguzzi ha riferito che “dalle prime ipotesi sembrava che l’epicentro fosse di fronte a Falconara Marittima, poi si è riorientata la rilevazione verso Senigallia e infine Fano. Mentre raggiungevo la Sala operativa ad Ancona, ho sentito il prefetto di Pesaro, i sindaci di Fano e Pesaro. Ho chiesto subito alla Protezione civile regionale di invitare i sindaci della provincia di Ancona e di Pesaro e Urbino di evitare l’apertura delle scuole. Ho sentito anche i presidenti di provincia del sud delle Marche (più lontane dall’epicentro) invitandoli ad assecondare eventuali remore dei sindaci nell’aprire le scuole".
Il terremoto è stato di meccanismo compressivo, cioè legato alle strutture di compressione off shore. Evento simile a un altro terremoto avvenuto nel 1930 a Senigallia, seppure l’epicentro di quello odierno sia localizzato più lontano rispetto alla costa.
Dal raffronto delle testimonianze non sono emersi danni a persone, nonostante le numerose chiamate (oltre mille) al 112, arrivate soprattutto dalla provincia di Ancona e Pesaro e Urbino. La linea ferroviaria, nel tratto da Rimini fino a Varano (Ancona), è stata dapprima interrotta, nell’attesa delle necessarie verifiche tecniche e successivamente riaperta. Nessun danno alle reti stradali e autostradali. Segnalazioni di danni lievi ad edifici. Sono in corso tutte le verifiche tecniche da parte dei vigili del fuoco.
Verifiche anche sulle strutture sanitarie, senza finora segnalazioni di danni, e presso le scuole. Il presidente Acquaroli ha raccomandato tuttavia la chiusura degli istituti scolastici specie nelle due province maggiormente coinvolte: Pesaro e Urbino e Ancona. Chiuse anche le Università in via precauzionale.
"Sono in corso le verifiche e i sopralluoghi. Continueremo a monitorare gli eventi nel corso della giornata. Siamo davanti a una serie di scosse che si ripetono dopo la scossa principale. Restiamo in allerta, seguirò dalla sede della Protezione Civile regionale l'evolversi degli eventi. Per quello che concerne le notizie che abbiamo in questo momento, non risultato danni gravi".
Così il presidente della regione Marche Francesco Acquaroli è intervenuto presso la Sala degli Specchi della Regione Marche per fornire un primo aggiornamento a seguito delle scosse sismiche verificatesi questa mattina a largo della costa marchigiana. Un secondo punto stampa verrà allestito alle 18:00/18:30.
Presente alla conferenza anche l'assessore alla protezione civile Stefano Aguzzi e i tecnici della regione e della protezione civile regionale. "La scossa maggiore è stata quella iniziale di 5.7 della scala Richter, avvertita con una intensità minore nelle città - precisa Acquaroli -. Abbiamo subito allertato il sistema di protezione civile, i vigili del fuoco e i comuni, invitando quelli delle province di Pesaro/Urbino e Ancona a chiudere le scuole di ogni ordine e grado. Ci sono controlli in corso in tutte le strutture pubbliche. Oltre mille le chiamate al 112 per edifici privati e per segnalazioni di minore intensità".
"Mi sono sentito nell'immediatezza dell'evento con il capo del dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio e con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, con il quale siamo in costante contatto - ha proseguito Acquaroli -. Non è previsto, per il momento, il loro arrivo nelle Marche. Sui social girano dei video che fanno comprendere l'intensità della scossa. Cito i danni alla stazione di Ancona dopo si vedono cadere dei calcinacci".
"Quest'oggi avevo un viaggio a Roma per un primo briefing con il nuovo Governo in merito ai danni creati dall'alluvione, ma ho scelto di inviare il mio capo di gabinetto perché ritengo più importante seguire la situazione relativa al terremoto dalla sede della Protezione Civile" ha concluso Acquaroli.
A seguito della forte scossa di terremoto che nella mattinata di oggi ha colpito la regione Marche e in particolare le province di Ancona e Pesaro, la direzione dell’azienda ospedaliero universitaria delle Marche ha immediatamente convocato, fin dalle ore 8, l'unità di crisi per una riunione operativa (ancora in corso), allo scopo di fare il punto sui sopralluoghi attivati in tutta la struttura, fin dai momenti successivi alla scossa.
La situazione dei vari presidi è al momento la seguente. Il presidio ospedaliero di Torrette di Ancona sono state rilevate alcune crepe in intonaci superficiali e lungo alcuni giunti di collegamento tra il corpo di fabbrica e un altro come normale reazione alla scossa stessa, e la caduta di qualche pannello di controsoffittatura prontamente ripristinato.
Al presidio ospedaliero del Salesi di Ancona sono state rilevate crepe ad intonaci superficiali e lungo i giunti di collegamento, con caduta di particelle di vernice ed intonaco; anche in questo caso il tutto è in corso di ripristino.
Al presidio di Villa Maria (ambulatori, laboratori e uffici) la struttura è stata al momento interdetta a personale e cittadini in via cautelativa. Allo stato è garantita tutta l’attività programmata e in urgenza. La situazione è costantemente monitorata.
Dopo la scossa di terremoto di magnitudo 5.7 che ha interessato questa mattina la costa adriatica marchigiana, le squadre dei vigili del fuoco sono impegnate in 50 interventi per verifiche di stabilità a edifici nei territori delle province di Pesaro/Urbino e Ancona.
Al momento non sono segnalate particolari criticità. Impegnati gli elicotteri dei reparti volo di Pescara e Bologna per una verifica dall’alto delle aree interessate dalla scossa sismica. Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, da questa mattina è in collegamento con il presidente del consiglio e il capodipartimento di protezione civile nazionale per l'aggiornamento sull'evoluzione della situazione a seguito delle scosse che si sono verificate a largo della costa marchigiana. È in corso il centro operativo regionale nella sala operativa della Protezione Civile regionale.
Evacuata precauzionalmente stamattina la zona della clinica privata Villa Igea di Ancona. Diverse persone, spaventate, sono scese per strada in pigiama. Il traffico ferroviario è sospeso tra Rimini e Varano e Falconara Marittima e Jesi, dove è in corso l'intervento dei tecnici. La riattivazione è prevista dal gestore della rete ferroviaria nazionale per le ore 12:00. Alla stazione di Ancona sono caduti calcinacci sulle scale dei sottopassaggi e lungo i marciapiedi di sosta per l'attesa dei treni.
In provincia di Macerata - al momento - non è stato segnalato alcun danno significativo, al centralino dei vigili del fuoco non sono giunte segnalazioni a riguardo. In alcuni comuni sono state chiuse le scuole in via precauzionale: ecco quali.
++ AGGIORNAMENTO ore 15:20 ++
Prosegue il lavoro delle squadre dei vigili del fuoco impegnate nelle verifiche di stabilità, e in particolar modo negli edifici strategici e di civile abitazione nella regione dopo la scossa di terremoto di questa mattina. La parte più colpita al momento risulta la zona della costa adriatica. Nella provincia di Ancona risultano circa 120 interventi da eseguire e nel pesarese circa 20 interventi da evadere. Al momento non risultano persone coinvolte, ma solo danni alle strutture.
Dopo gli interventi di somma urgenza, in seguito all'alluvione del 15 settembre scorso, nelle province di Ancona e Pesaro Urbino, via libera al primo stralcio di 5 milioni di euro per i quali ci sono pareri favorevoli al piano previsto e dovrebbe arrivare presto l'autorizzazione ai pagamenti.
La Regione, annuncia l'assessore alla Protezione Civile Stefano Aguzzi, si appresta ora a proseguire con un ulteriore stralcio da circa 40 milioni di euro sempre per i lavori di somma urgenza che, come nel primo stralcio, comprende anche le spese sostenute da sfollati per sistemarsi in altri alloggi a causa dell'indisponibilità delle rispettive abitazioni.
Per gli interventi di somma urgenza, ha chiarito Aguzzi, "abbiamo potuto utilizzare i primi 5 milioni che lo Stato ci ha messo a disposizione: c'è il parere positivo al piano ma ancora non è autorizzata la spesa; arriverà nelle prossime ore e noi apprestiamo a pagare le ditte, in percentuale, per lavori di somma urgenza come ripristino strade, ponti e alvei, ma anche spese per l'ospitalità".
"Ora stiamo predisponendo un nuovo piano che contempla maggiormente le somme urgenze nei territori, a più ampio raggio - ha spiegato - per ulteriori 40 milioni di euro: ci stiamo orientando su un successivo stralcio da 40 milioni di euro".
"Intanto parliamo di somma urgenza poi proseguiremo, a poco a poco, con i ristori alle famiglie e alle imprese e ad altri enti". Chiaramente "non si riescono a coprire tutte le spese di ospitalità e gli interventi di somma urgenza". "L'autorizzazione alla spesa dei 5 milioni dovrebbe arrivare in poche settimane, spero giorni, - ha osservato Aguzzi -, e invece settimane per il secondo stralcio”.
Tagliati fondi relativi all inclusione sociale i cosiddetti “mono-target” destinati a migranti e Rom. Un giudizio "estremamente negativo” quello espresso dal gruppo assembleare del Partito Democratico sulla proposta di atto amministrativo riguardante il Programma Fse+ Marche 2021-2027 approvato dalla maggioranza.
"Tanto negativo - sottolinea il Gruppo dem - che i consiglieri hanno lasciato l'aula prima del voto finale, contestando anche l'inserimento d'urgenza del provvedimento nell'ordine del giorno che non ha permesso un suo adeguato approfondimento e la possibilità di presentare emendamenti".
"Con l'approvazione di questo atto - affermano i consiglieri del Pd - che avrebbe dovuto declinare un programma regionale per stimolare occupazione e inclusione sociale, il centrodestra non ha perso occasione, ancora una volta, di mostrare la sua innata propensione verso una politica di discriminazione che mira a colpire i più deboli.
Infatti, mentre l'Unione Europea individua tra le priorità della programmazione l'inclusione sociale, tema che raccoglie circa il 25% delle risorse comunitarie, la giunta regionale ha deciso di tagliare tutti i finanziamenti mono-target per migranti e Rom".
"Utilizzando una giustificazione speciosa, - attaccano ancora i dem - la giunta Acquaroli afferma che 'la bassa incidenza della popolazione straniera sul totale dei residenti, circa l'8%, ha suggerito la scelta di non attivare gli obiettivi specifici che rendono ammissibili al finanziamento quel tipo d'interventi”.
“Praticamente ci dicono che quell'8% di esseri umani non è ritenuto degno di essere beneficiario di risorse Ue che mirano a garantire inclusione sociale, istruzione, formazione, lavoro. La solita ricetta della destra che, anziché promuovere integrazione preferisce fomentare la divisione tra chi può e non può essere aiutato".
Durante la discussione in aula, il gruppo Pd ha "provato anche a porre rimedio all'errore presentando un ordine del giorno per impegnare la giunta regionale a sopperire con risorse proprie, in vista del prossimo bilancio di previsione, al finanziamento degli interventi mono-target destinati ai migranti o ai Rom. Un tentativo vanificato dal voto contrario dai consiglieri regionali della maggioranza che hanno bocciato la proposta".
Nel mirino del Pd "anche la mancanza di visione che caratterizza il documento approvato": "Lascia stupiti per l'assenza di idee, di contributi innovativi, di sperimentazioni. Dal 2014 è davvero cambiato il mondo, ma la programmazione, discriminazioni a parte, è rimasta sostanzialmente la stessa. Vista la rapida evoluzione del quadro economico, alcune cose avrebbero potuto essere proficuamente cambiate in meglio”.
Pensiamo, per esempio, a un tema importante come quello relativo alla creazione di impresa, che vede ben 15 milioni di euro dedicati. “Se ci fosse stato un confronto - proseguono i consiglieri del Pd - avremmo consigliato alla giunta di prevedere per i futuri bandi dei contributi unitari più alti dei 15 mila euro a cui eravamo abituati nella precedente programmazione”.
“Tale cifra poteva avere un senso nel settennio precedente, in un contesto economico diverso. Oggi, in un contesto radicalmente mutato, abbiamo un'inflazione galoppante all'11,6% e sappiamo che rischiamo di avere un'altissima mortalità di nuove imprese che non riescono ad adattarsi subito ai nuovi standard a livello di innovazione digitale, sostenibilità ambientale, sociale".
"Per il resto - conclude il Gruppo Pd - rispetto agli obiettivi previsti dalla programmazione europea, prendiamo atto che non sono presenti interventi di modernizzazione e specializzazione dei Centri per l'Impiego, poco per la formazione e l'istruzione, e ancora meno per la conciliazione dei tempi vita e lavoro e la parità di genere, specie sul piano socio-economico, nonostante l'Unione Europea non perda occasione per indicare l'effettiva parità tra uomini e donne come uno tra i principali obbiettivi strategici da raggiungere entro il 2030".
(Fonte Ansa)
Nuovi incarichi per i consiglieri regionali della Lega all’interno delle commissioni consiliari della Regione Marche riformulate alla luce del turnover degli assessorati dopo le elezioni politiche. Alla presidenza della III commissione Ambiente e Territorio approda Luca Serfilippi: il consigliere fanese, già membro della commissione, si occuperà, tra l’altro di temi prioritari come Urbanistica, Infrastrutture ed Energia.
Alla consigliera maceratese Anna Menghi l’incarico di membro della commissione della Giunta per il Regolamento. Doppia nomina per le neoconsigliere Monica Acciarri e Linda Elezi. Acciarri entra a far parte del Forum permanente contro le molestie e la violenza di Genere e rappresenterà il Consiglio nell’assemblea dei soci dell’associazione “Università per la Pace”.
Linda Elezi è stata invece nominata membro del Comitato per l’Itinerario Ebraico Marchigiano e membro supplente nel Consiglio dei Marchigiani all’Estero.
Il mondo dell'imprenditoria marchigiana piange un grave lutto. Nella serata di sabato, un malore improvviso ha stroncato Leo Moretti, figlio di Lorena Lardini, responsabile amministrazione dell'importante azienda di abbigliamento, conosciuta a livello internazionale, con sede a Filottrano. Moretti aveva soltanto 43 anni, lascia la moglie e tre figli.
È stato trovato privo di sensi all'interno del proprio appartamento, da un familiare, intorno alle 23: il corpo era accasciato sopra il tavolo. Vano ogni tentativo di rianimazione operato dai medici all'ospedale "Carlo Urbani" di Jesi, dove era stato trasferito d'urgenza. Si è spento nelle prime ore di oggi.
La notizia ha sconvolto la comunità di Filottrano. Profondo cordoglio è stato espresso dal gruppo RedTeam Hm 4x4, la squadra di fuoristrada di cui Moretti faceva parte: "Quelle cose che non vorremmo mai sentire, quelle notizie che non vorremmo mai dare. Purtroppo il nostro caro amico Leo Moretti ieri sera ci ha lasciati alla giovane età di 43 anni. Oltre ad un sacco di amici ed appassionati off road 4x4 lascia la sua famiglia, la moglie e 3 figli. Siamo senza parole".
La camera ardente sarà aperta lunedì 7 novembre nella casa funeraria Bottegoni, a Filottrano. Sempre a Filottrano si terranno i funerali, previsti per martedì 8 novembre, alle ore 10, nella chiesa di San Francesco.
La segnalazione è giunta intorno alle ore 4.30: un 37enne di origine peruviana si trovava a percorrere via Marconi (Ancona) con il proprio monopattino, quando - per cause ancora da chiarire - ha perso il controllo del proprio mezzo ed è sbalzato via fino a rovinare paurosamente sull'asfalto. Immediato, una volta messi in allerta, l'intervento dei sanitari della Croce Gialla che, constatate le gravissime condizioni in cui riversava il ragazzo e attuato i primi soccorsi, hanno ritenuto necessario il trasporto d'urgenza all'Ospedale Torrette.
Sul posto sono sopraggiunti anche le forze della polizia locale, per effettuare le indagini e ricostruire l'esatta dinnamica dei fatti. Non è stato esclusa la possibilità che il giovane possa essere stato urtato da un'autovettura di passaggio nel medesimo istante, provocando l'inceidente.
(foto AnconaToday)
"Abusivi dal 1945". La scritta in rosso è stata apposta con un pennarello sulla vetrina della sede del circolo Pd di Serra San Quirico (Ancona), locali che un tempo ospitavano la "Casa del Fascio" e lo slogan dem "questa è casa tua" è stato modificato in "..era casa tua". Lo denuncia il commissario regionale del Pd, il senatore Alberto Losacco, sottolineando come ciò accada nel "paese in provincia di Ancona, il cui sindaco mesi fa si vantava pubblicamente d'essere a capo di una giunta fascista".
Il riferimento è alla polemica suscitata, nell'agosto scorso, dalle affermazioni del sindaco Tommaso Borri durante una seduta consiliare: "decidiamo noi, perché questa è un'amministrazione fascista. A verbale decido io cosa mettere" .
"La frase - aveva replicato il primo cittadino - era stata detta sarcasticamente in risposta ad attacchi ripetuti in cui si è insinuata questa idea, sia durante il Consiglio sia durante lunghi mesi di post su Facebook che conservo, in cui si dà a me del padrone e all'Amministrazione della non democratica. Nulla di più lontano da ciò che è ed è stato in questi anni il mio impegno come sindaco".
"Saremmo abusivi, secondo loro - attacca Losacco - perché la sede del Pd di trova negli stessi locali di quella che fu la 'Casa del Fascio'. Se qualcuno crede di intimidirci ha fatto male i suoi conti: non c'è e non ci sarà mai spazio per chi vuole portare indietro le lancette della storia"
Arrivato in ambulanza al pronto soccorso dell'ospedale di Torrette di Ancona perché lamentava un dolore alla caviglia sinistra, fratturata 40 giorni fa, alla quale aveva a un tutore, un 49enne italiano ha cominciato a inveire contro gli infermieri del triage, poi ha preso a pugni il divisore in plexiglas dello sportello, impedendo agli addetti di lavorare e spaventando altre persone presenti.
È successo giovedì sera: quando è arrivato l'agente di polizia in servizio all'interno dell'ospedale, il 49enne ha insultato anche lui, lo ha minacciato e ha cercato lo scontro fisico, tanto che il poliziotto ha chiesto l'intervento delle volanti.
Gli agenti hanno cercato di tranquillizzarlo, ma lui ha continuato a minacciarli. Alla richiesta dei documenti si è alzato in piedi dalla sedia rotelle e ha tentato di aggredire uno degli agenti, poi si è scagliato contro altri due, rimasti lievemente feriti con prognosi di 3 giorni. Solo grazie alla superiorità numerica e all'azione congiunta, sono riusciti a bloccarlo.
Accompagnato in questura, l'uomo è stato arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e deferito per i reati di violenza o minaccia a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico sevizio, oltraggio a pubblico ufficiale e porto d'armi od oggetti atti ad offendere. Durante il controllo di sicurezza, è stato trovato in possesso di un apribottiglie dalla punta acuminata. ha trascorso la notte ai domiciliari in casa. Il giorno seguente il giudice ne ha convalidato l'arresto.
Nuovo appuntamento regionale organizzato dal dipartimento politiche sociali Forza Italia: al centro del dibattito, in programma sabato 5 novembre, alle ore 17.30, presso la sala consiliare di Corinaldo, torna un tema importante, quello della disabilità questa volta correlata all’attività sportiva.
Il tavolo tecnico include personalità di spicco del mondo accademico, unitamente a figure di rilievo nell’ambito dello sport e del sociale. Presenti fra i relatori, la professoressa Anna Maria Ferrone, ex docente presso il Conservatorio di Pesaro, con un’esperienza maturata sul campo di oltre quarant’anni, sia in Italia e sia all’estero, e da alcuni mesi responsabile del dipartimento Politiche Sociali FI per la provincia di Ancona, il professore Franco De Felice, presidente ASCOOP Marche e il dottore Roberto Novelli, vicepresidente comitato paraolimpico Italiano della regione Marche.
L’occasione sarà utile a fare il punto su quale sia oggi il ruolo assunto dallo sport per il benessere delle persone diversamente abili – ha dichiarato Alessandra Di Emidio, responsabile regionale del dipartimento politiche sociali FI Marche - lo sport, è ormai notorio, rientra a pieno titolo fra le attività di routine quotidiana più importanti per la salute psicofisica di ognuno di noi, nessuno escluso. Sono fiera del lavoro che stiamo portando avanti negli ultimi mesi: come dipartimento stiamo seguendo le voci del territorio, le esigenze delle persone, che ci contattano sempre più numerose per porre l’attenzione sulle peculiari necessità legate a situazioni di svantaggio o difficoltà presenti nel territorio regionale."
"Il tema della disabilità, che abbiamo già affrontato associato al tema della musica, attraverso un convegno tenutosi lo scorso 22 agosto 2022 a Senigallia, rappresenta indubbiamente un tema nevralgico per il nostro Dipartimento. Occorre a mio avviso – ha infine concluso la Di Emidio - fare in modo che chi si trovi in situazione di svantaggio possa essere messo nella condizione di poter vivere al meglio la propria esistenza, sfruttando tutto quanto posso essere di utilità, in primis su tutto: la medicina, la ricerca, la politica e l’attenzione delle istituzioni”.
Diverse le rappresentanze politiche previste per questo appuntamento: dall’onorevole Francesco Battistoni, coordinatore FI Marche a Gianluca Pasqui, vicepresidente del Consiglio regione Marche, da Gianluigi Tombolini, commissario per la provincia di Ancona FI Marche ad Alessandra Di Emidio, responsabile regionale dipartimento politiche sociali FI Marche, da Giulia Bulgini, responsabile dipartimento politiche sociali per le province di Fermo e Ascoli Piceno a Gianni Aloisi, sindaco di Corinaldo e ad Antimo Flagello, responsabile regionale Dipartimento Sport FI Marche.
Entro dicembre il Dipartimento Politiche Sociali FI Marche ha in programma di realizzare un altro evento regionale sul tema “Disagi familiari e povertà educativa”.
Sono quasi seimila le domande di partecipazione ai tre concorsi indetti dalla regione Marche per complessivi trentotto nuovi posti di lavoro così suddivisi: cinque posti di collaboratore ai servizi di supporto, categoria B, sei posti di assistente amministrativo contabile, categoria C, ventisette posti di funzionario amministrativo e finanziario , categoria D.
I concorsi si inseriscono in un contesto teso, nell'ultimo triennio, dopo anni di blocco delle assunzioni, ad avviare un rinnovamento della pubblica amministrazione, garantendo il necessario turn-over all'interno di realtà ove molte professionalità sono andate in pensione grazie anche a “Quota 100” e necessitano nuove competenze e professionalità legate anche a progettualità, come il PNRR, fondamentali per lo sviluppo del territorio.
Con l'obiettivo di supportare i partecipanti alla preparazione delle prove concorsuali la Cisl FP Marche ha organizzato, con modalità videoconferenza, un corso di formazione di 24 ore in cui saranno affrontate importanti materie quali: diritto costituzionale ed amministrativo, disciplina del pubblico impiego, statuto ed organizzazione regione Marche, normativa sulla trasparenza, codice di comportamento dei dipendenti pubblici, reati contro la pubblica amministrazione. I docenti sono: gli avvocati Paolo Campanati e Luca Emili e la dottoressa Angela D'Errico.
Le violenze fisiche e psicologiche nella sua casa erano all' ordine del giorno: alla fine una donna di Ancona si è rivolta alla polizia, chiedendo aiuto per fermare quel figlio che da troppo tempo la terrorizzava.
Il questore Capocasa ha emesso il provvedimento dell’ Ammonimento “per violenza domestica” al termine dell’attività istruttoria della Divisione Anticrimine, intimando al trentenne di interrompere ogni tipo di contatto e condotta lesiva nei riguardi della parte lesa, sua madre.
Per violenza domestica si intendono “tutti gli atti, non episodici, di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica che si verificano all'interno della famiglia o del nucleo familiare o tra attuali o precedenti coniugi o persone legate da relazione affettiva in corso o pregressa, indipendentemente dal fatto che l'autore di tali atti condivida o abbia condiviso la stessa residenza con la vittima”.
Il provvedimento di ammonimento è uno strumento amministrativo atto a prevenire la commissione di reati gravi; serve ad assicurare alla vittima una tutela immediata ed anticipata rispetto alla definizione di un procedimento penale. Con esso si intima al soggetto destinatario di interrompere la propria attività molesta e non comporta automaticamente l’attivazione di un procedimento penale.
Mentre nel caso di stalking, lo strumento può essere richiesto con istanza della vittima di atti persecutori, nei casi di violenza domestica “per azionare questo tipo di tutela la segnalazione non deve necessariamente provenire dalla vittima del reato, ma chiunque sia a conoscenza di situazioni di questa gravità, può segnalare alle Forze dell’Ordine i maltrattamenti subiti dalla parte lesa”. È garantita la segretezza delle generalità di chi segnala la situazione.