Domani, venerdì 17 marzo, il presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta, si recherà presso le zone del centro Italia colpite dal sisma e dal maltempo per incontrare i sindaci e le popolazioni locali.
Alle ore 14.15 il capogruppo azzurro a Montecitorio Brunetta sarà a Tolentino, dove incontrerà a Palazzo Europa, nella nuova sede del Comune a Palazzo Europa, il Sindaco Giuseppe Pezzanesi e il coordinatore regionale delle Marche di Forza Italia, Remigio Ceroni.
“Il provvedimento sulla sicurezza è stato approvato in prima lettura alla Camera e questo significa un chiaro indirizzo in materia di politiche di presidio del territorio, politiche di inclusione sociale, politiche urbanistiche”. Così Emanuele Lodolini, membro della Commissione Difesa della Camera, ha salutato l'approvazione del Decreto Legge n.14 con il quale il legislatore ha voluto introdurre strumenti volti a rafforzare la sicurezza delle città e la vivibilità dei territori e si promuovono interventi volti al mantenimento del decoro urbano.
“Si tratta di un provvedimento molto atteso al quale abbiamo lavorato per giungere ad una celere approvazione. Tra l'altro presto contiamo di avere il Ministro dell'Interno Marco Minniti ad Ancona per presentare il decreto e confrontarci sul tema” - ha detto Lodolini. Molti i passaggi significativi del testo a partire dalle misure introdotte nell'art.13 in materia di misure di contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti all’interno o in prossimità di locali pubblici, aperti al pubblico e di pubblici esercizi che saranno interdetti, per decisione del questore, ai condannati negli ultimi tre anni per questa tipologia di reato.
“Considerando anche gli ultimi fatti di cronaca che riguardano i monumenti di Ancona – ha aggiunto Lodolini - è importante sottolineare che il Decreto Legge interviene anche sul reato di Deturpamento e imbrattamento di cose altrui, disponendo l’obbligo di ripristino e di ripulitura dei luoghi od a sostenerne le relative spese”.
Una supervisione sulla gestione di Aerdorica, un'ispezione da parte di un commercialista, per capire come far fronte alla pesante situazione debitoria derivante da gravi irregolarità avvenute nella conduzione della società aeroportuale delle Marche fino al 2015. Anche questo scenario, alternativo a quello già prospettato di un possibile fallimento, è al vaglio del Tribunale di Ancona. Se ne è discusso in un'udienza davanti al giudice Francesca Miconi. Di fronte le due parti: da un lato il pm Paolo Gubinelli, che ha firmato due istanze formulate sulla base delle risultanze di più indagini della Guardia di finanza; dall'altro il collegio dei sindaci revisori e l'amministratore unico Federica Massei (oggi la manager non era in aula), rappresentati dai rispettivi legali.
Nel caso in cui il tribunale non accogliesse questa tesi, il pm chiede almeno una forma di controllo della gestione. L'azienda replica, nessuna irregolarità nella gestione attuale, e l'inversione di tendenza è già iniziata (ANSA).
''Il terremoto rischia di fare danni irreversibili all'economia dell'Appennino''. E' la preoccupazione con la quale il 21 marzo il sindaco di Ascoli Guido Castelli guiderà a Bruxelles una delegazione di sindaci delle zone colpite dal sisma per un confronto con il Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani. Ci saranno anche i sindaci di Teramo, Spoleto, Acquasanta Terme e Tolentino.
''Nella sua visita nel cratere - ricorda Castelli - Tajani ha annunciato che l'Ue sosterrà le regioni colpite con una somma fino 2 mld di euro''. Ma ''la burocrazia e le lungaggini amministrative rischiano di esporre le nostre comunità a problematiche molto gravi, in particolare sotto il profilo della tenuta economica dei territori''. Il danno indiretto provocato alle imprese e al commercio, sottolinea, ''è di proporzioni devastanti. Se non dovessimo beneficiare delle franchigie fiscali derivanti dall'istituzione di una zona economica speciale, il nostro sistema economico rischierebbe danni irreversibili'' (ANSA).
La Corte d'Assise di Macerata, dopo sei ore di camera di consiglio, ha condannato il bodyguard Alex Lombardi, 42 anni, di Polverigi, all'ergastolo per il duplice omicidio di Cingoli avvenuto il 25 maggio 2011 per un regolamento di conti legato all'ambiente dello spaccio della droga: i corpi carbonizzati delle vittime Youness Inani e Hassan Abbouli, marocchini, furono trovati su un'auto in fiamme.
Sono stati invece assolti dall'accusa di omicidio gli altri due imputati, Marco Pesaresi, di 36 anni, di Filottrano, e Jonny Rizzo, di 34 anni, di Chiaravalle, che non erano presenti al momento del fatto avvenuto nel cuore della notte nelle campagne di Cingoli. Pesaresi però è stato condannato a 5 anni e 4 mesi per spaccio di droga (come reato continuato relativo ad una precedente sentenza per la stessa accusa) perché aveva acquistato dai marocchini due kg di hascisc. Lombardi dovrà risarcire 250 mila euro alla parte civile e dovrà subire anche un anno e sei mesi di isolamento diurno. (Ansa)
Il Consiglio regionale delle Marche ha respinto con 7 voti a favore e 16 contrari la mozione di sfiducia presentata da parte delle opposizioni (Forza Italia, Lega nord, Fdi-An, Ap) nei confronti del vice presidente della regione e assessore all'Agricoltura Anna Casini anche per la vicenda delle stalle provvisorie per gli allevatori terremotati.
A favore dell' 'impeachment' di Casini anche i consiglieri del Movimento 5 stelle. Non tutti i consiglieri delle opposizioni però hanno partecipato al voto. La Casini è finita del mirino delle opposizioni "per l'assenza di programmazione e la fallimentare gestione dell'emergenza post sisma nei confronti degli allevatori marchigiani". Nella mozione era citata anche la polemica con Coldiretti sui ritardi nella fornitura e installazione delle stalle provvisorie e si chiedeva di individuare un sostituto "che sappia gestire le deleghe per risolvere prontamente l'emergenza sisma-neve e tutelare allevatori e agricoltori con aziende distrutte e senza fonti di reddito" (ANSA).
Riceviamo e trasmettiamo un comunicato stampa da Patrizia Terzoni, portavoce del Movimento 5 Stelle.
"I media stanno facendo circolare una bozza di ordinanza sulla ricostruzione pesante del Commissario Vasco Errani sulla ricostruzione pesante. Comparando i dati in essa contenuti con i rimborsi del post Terremoto del 2012 in Emilia Romagna, emerge che i rimborsi nei confronti dei comuni del Centro Italia non arriveranno al 100% della spesa, come previsto dal primo Decreto Terremoto e che, in alcuni casi, sarebbero dimezzati rispetto a quelli previsti per il sisma emiliano. Il fatto richiede un immediato chiarimento da parte della presidenza del Consiglio, alla quale chiediamo come vengono stabiliti i costi parametrici e quali siano i motivi per i quali nella bozza di ordinanza citata compaiano valori così distanti rispetto a quanto fu previsto per la ricostruzione post 2012".
E’ quanto afferma in una nota la portavoce del Movimento 5 Stelle presso la Camera dei Deputati On. Patrizia Terzoni, prima firmataria dell’interrogazione sul caso.
"A Palazzo Chigi – prosegue - chiediamo anche di intervenire per far sì che i costi parametrici previsti per la ricostruzione nelle aree colpite dal sisma del Centro Italia siano almeno equiparati a quelli già applicati nel 2012. Questa bozza non può che destare grande apprensione, con l'auspicio che la bozza resti tale. Resta però il fatto che questa contiene elementi negativi inequivocabili: mettendo a confronto l'ordinanza sulla ricostruzione pesante per l'Emilia Romagna con quella per il Centro Italia emergono due differenze macroscopiche".
Ed entrando nel dettaglio chiarisce:
"Sintetizzando, per demolire e ricostruire un immobile di 200 metri quadri gravemente danneggiato nel Centro Italia l'ordinanza di Errani individua un costo parametrico di 200 mila euro, contro i 248 mila euro concessi per la ricostruzione post sisma 2009. Per un immobile con danni meno significativi, sempre su una superficie di 200 metri quadri, la stima sarebbe di 133 mila euro di rimborso massimo contro i 164 mila dell'Emilia. Anche l'aumento dei costi parametrici previsti per le casistiche particolari presenta evidenti differenze: la maggiorazione per il cantiere "disagiato" questa volta sarebbe del 5 e non del 10%, per gli edifici di interesse culturale del 30% e non del 40%, per quelli sottoposti a vincolo paesaggistico del 10 e non più del 30%. Non sappiamo a che gioco stia giocando Errani, ma un chiarimento è necessario e deve essere immediato".
"Daniele e Daniela Diomede non hanno alcuna fretta. Non si devono individuare i responsabili domani, non dobbiamo fare le richieste risarcitorie domani. Aspettiamo tutto il tempo che ci vuole. Abbiamo la massima fiducia della magistratura". Così l'avv. Vincenzo Maccarone, che assiste Daniele e Daniela Diomede, i figli dei due coniugi morti nel crollo del cavalcavia sull'A14 a Camerano. Il legale è stato oggi in Procura ad Ancona. Nessuna indiscrezione sul colloquio avuto con il pm Irene Bilotta, ma l'impressione ricevuta da Maccarone è che gli inquirenti "sono su una buona strada, e hanno già un'idea" precisa di quel che è accaduto sul ponte 167.
E questa mattina, al termine di un sopralluogo condotto insieme alla Polizia stradale e alle ditte appaltatrici di Autostrade per l'Italia, Bilotta ha firmato un decreto che dispone la demolizione delle due parti restanti del cavalcavia. Prosegue l'attività degli investigatori che stanno sentendo gli operai e le persone presenti sul posto il giorno del disastro. (Ansa)
Sono in arrivo i fondi per gli allevatori delle zone terremotate: dal 28 marzo al 17 aprile le aziende interessate potranno inviare le domande ad Agea per ottenere i contributi. Ammontano a 400 euro per capo bovino, 60 per ovino, 20 per suino e 100 per equino. Beneficiari sono gli allevamenti del cratere e quelli extra cratere, questi ultimi in possesso di certificazione di danno con scheda Aedes o Fast.
Lo comunica l'assessore all'Agricoltura Anna Casini. "Abbiamo portato a termine un percorso iniziato subito dopo le prime scosse dell'ottobre scorso, in stretta collaborazione con il ministro Maurizio Martina - afferma l'assessore -. La Regione Marche ha impegnato 9,8 milioni del proprio bilancio". Casini sottolinea l'impegno del presidente Ceriscioli e della Giunta per conseguire il risultato: "Un lavoro di squadra, svolto soprattutto sui tavoli nazionali, per garantire una rapida risposta alle attese delle popolazioni locali e per favorire la ripresa economica dell'entroterra devastato dal sisma" (ANSA).
Avete presente la reazione del bambino che aspetta con trepidazione e speranza di aprire il suo regalo, immaginando che all'interno ci sia una playstation nuova mentre invece quando la scarta dentro la scatola trova le mutande e le canottiere regalate dalla nonna? Ecco. Immaginate che i terremotati abbiano fatto la stessa faccia, fra l'incazzato - disgustato e deluso, quando è stata emessa la nuova ordinanza del commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani.
Tutti stiamo aspettando di sapere se e quando partirà un abbozzo di ricostruzione, se e quando verranno spostate almeno le macerie. Insomma, a distanza di mesi dagli eventi sismici ci aspettiamo che da un momento all'altro la situazione si sblocchi e finalmente si parta con questa oramai famigerata ricostruzione. E lo strumento per ripartire, sono senza dubbio le ordinanze del commissario. Così, quando ieri, 13 marzo, è stata registrata l'ordinanza numero 17, eravamo certi che qualcosa cambiasse. Ecco. Tornate ad immaginare la faccia del bambino quando vede le mutande invece della playstation.
Volete sapere di cosa tratta la nuova ordinanza di Errani? Parla della "Disciplina delle modalità di effettuazione delle erogazioni liberali ai fini della realizzazione di interventi per la ricostruzione e ripresa dei territori colpiti dagli eventi sismici".
Ora, con tutto il rispetto, la disciplina delle donazioni era una delle priorità da affrontare? E, soprattutto, per quale motivo la volontà del donante viene dirottata con un'ordinanza del commissario per la ricostruzione? Siamo su scherzi a parte?
Per dovizia di particolari riportiamo la parte iniziale dell'ordinanza rubricata "Modalità di effettuazione delle erogazioni liberali" in cui si legge
"1. Le erogazioni liberali di cui al precedente articolo 1 (ma quale precedente se questo è l'articolo 1?) possono essere effettuate secondo le seguenti modalità:
a) donazioni raccolte mediante il numero solidale 45500 e i versamenti sul conto corrente bancario attivato dal Dipartimento della protezione civile ai sensi di quanto previsto dall'articolo 4 dell'ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile 28 agosto 2016, n. 389, come sostituito dall'articolo 4 dell'ordinanza 1° settembre 2016, n. 391;
b) versamenti diretti sulla contabilità speciale intestata al Commissario Straordinario ed aperta presso la Tesoreria Provinciale dello Stato di Rieti;
c) versamenti diretti, con specifica destinazione, sulla contabilità speciale intestata al Commissario Straordinario ed aperta presso la Tesoreria Provinciale dello Stato di Rieti;
d) donazioni, formalizzate nei modi e nelle forme previste dagli articoli 782 e seguenti del codice civile, secondo lo schema di contratto di cui all’allegato “B” della presente ordinanza;
e) donazioni con specifica destinazione, formalizzate nei modi e nelle forme previste dagli articoli 782 e seguenti del codice civile, secondo lo schema di contratto di cui all’allegato “A” della presente ordinanza.
Da un punto di vista giuridico suscita non poche perplessità una disciplina così dettagliata di una normativa regolata dal codice civile e che dunque riguarda i rapporti tra privati. Ricordiamo infatti che l'ordinanza è una fonte giuridica di secondo grado che assume un ruolo centrale ed eccezionale solo nelle situazioni di emergenza formalmente dichiarate. Tuttavia ciò avviene per motivi espressamente indicati di urgenza, contingenza e necessità. In questo caso e a distanza di sei mesi dal sisma (lo stato di emergenza dura 180 giorni prorogabili solo per altri 180 giorni) stupisce che si disciplinino le liberalità PRIVATE e non invece i contributi PUBBLICI per la ricostruzione...
La domanda resta sempre quella... che non ci siano le risorse per ricostruire? D'altronde, consentiteci il vezzo scaramantico, cosa ci si può aspettare dall'ordinanza del commissario n.17 ed emessa il 13 marzo (!)?
Si chiama Progetto d'investimento territoriale integrato ed è destinato all'area di crisi fabrianese con l'impiego di 4,1 milioni di risorse europee, 3,7 milioni dal Fesr-Fondo di sviluppo regionale e 400 mila dal Fse-Fondo sociale europeo. Obiettivo della strategia della Regione Marche, in linea con l'Accordo di programma sottoscritto con il ministero dello Sviluppo economico nel 2010, è il rilancio produttivo e occupazionale del territorio, dove si contano circa 6 mila persone disoccupate.
L'azione interessa, in particolare, quella che viene considerata la zona più depressa del distretto, che comprende i Comuni di Fabriano, Cerreto d'Esi, Genga, Matelica e Sassoferrato. Il bando uscirà entro la primavera. Il primo intervento riguarda la realizzazione di un progetto complesso di piattaforma tecnologica, con un fondo di 412 mila euro, una sperimentazione di riferimento per gli investimenti produttivi e d'innovazione nel territorio e anche per altre aree delle Marche (ANSA).
Sono 2.001 le opere pubbliche danneggiate dal sisma e caricate fino a ieri sulla piattaforma 'Cohesion' della Regione Marche per un importo di 1,7 miliardi richiesti per la ricostruzione pubblica. Lo ha reso noto il presidente della giunta e vice commissario per la ricostruzione Luca Ceriscioli a margine dei lavori del Consiglio regionale.
"Un dato - ha spiegato - che è la base del piano generale delle opere che sarà presentato alla cabina di regia per la ricostruzione". Il dato è in evoluzione perché, anche se il termine per la presentazione è scaduto ieri, è possibile che arrivino nuove segnalazioni, dato che la scadenza può avere una certa flessibilità. Strutture sanitarie, sedi municipali, impianti sportivi, edifici pubblici, beni culturali, sedi universitarie, chiese, cimiteri e alcune infrastrutture rientrano nell'elenco. Non ci sono le scuole, che fanno parte di un piano ad hoc, mentre l'Anas ha preparato un piano di lavori per le strade. "Parte anche la ricostruzione pubblica" ha detto Ceriscioli (ANSA).
La crisi non accenna ad arrestarsi nelle Marche: secondo i dati Istat 2016, rielaborati dall’Ires Cgil, in un solo anno sono stati persi altri 5.021 posti di lavoro. Nelle Marche, i principali indicatori sono in netta controtendenza rispetto al quadro nazionale: i disoccupati sono 73.526 con un aumento rispetto all’anno precedente del 6,5%, il tasso di disoccupazione si attesta al 10,6% aumentando dello 0,7% e rimanendo pressoché stabile rispetto al 2013.
Nel 2016, il numero degli occupati è sceso a 619 mila unità, ovvero 5.021 in meno rispetto all’anno precedente (-0,8%). Il calo non interessa il lavoro dipendente che aumenta dello 0,6% (+2.766 unità), sicuramente un dato positivo, ma troppo debole per essere definito “ripresa”, anche in considerazione del fatto che, in termini di occupati dipendenti, nella nostra regione, siamo ancora -28mila rispetto all’inizio della crisi (2008). Crescono dell’1,8% rispetto al 2015 gli occupati part-time che passano da 96mila a 98mila, nel 2008 erano 76mila cioè 22mila unità in meno. Particolarmente allarmante è il dato di coloro che cercano lavoro dopo aver perso quello che avevano: 39.051 persone, con un aumento in un solo anno del 9%, pari a 3.228 unità. A questi vanno aggiunte altre 19mila persone che cercano il lavoro per la prima volta e che tentano di entrare nel mondo del mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione dei giovani diminuisce di un punto rispetto all’anno precedente passando dal 32% al 31%: nelle Marche, quindi, quasi un giovane su tre non riesce a trovare lavoro. Questo dato va letto anche in rapporto all’aumento del lavoro precario e cioè tempo determinato e voucher. Anche in questo caso, va ricordato che il tasso di disoccupazione giovanile nel 2008 era nelle Marche al 12,5%. Nei principali settori produttivi, si rileva un calo allarmante degli occupati nei settori del commercio, alberghi e ristoranti che passa da 126mila a 117mila (-6,8%) in un solo anno; nelle costruzioni dove si passa da 35mila occupati a 33mila (-4,9%). Nell’industria manifatturiera l’occupazione rimane praticamente stabile a 182mila, registrando un lievissimo aumento dello 0,2%.
“Questi dati restano molto preoccupanti – dichiara Giuseppe Santarelli, segretario regionale della CGIL Marche - soprattutto se associati all’enorme ricorso alla cassa integrazione straordinaria e ordinaria in alcuni settori e alla totale inadeguatezza degli strumenti in campo, riformati con il Jobs act, che penalizzano, in particolare, le piccolissime imprese, in molti casi completamente scoperte rispetto alla possibilità di utilizzo di ammortizzatori sociali.” È necessario sottolineare che i voucher vengono conteggiati come occupazione dall’ Istat e questo condiziona fortemente il dato “reale”. Per un’analisi realistica della situazione del mercato del lavoro, occorrerebbe depurare gli occupati dall’esercito dei percettori dei voucher che nelle Marche sono oltre 64.000. “Tutto ciò – afferma Santarelli - conferma che le politiche del lavoro adottate con il Jobs act e con gli incentivi connessi non hanno dato i risultati sperati e che siamo di fronte al fallimento di quelle scelte. Ora abbiamo bisogno di un piano di rilancio dell’occupazione e degli investimenti, che metta al centro la condizione delle migliaia di disoccupati, anche nella nostra Regione, e un progetto di eliminazione delle forme di lavoro senza diritti che si sono moltiplicate in questi ultimi anni. I referendum abrogativi della Cgil su appalti e voucher hanno questo scopo: liberare il lavoro e rimetterlo al centro dell’azione politica del Paese.”
Un master universitario formerà specialisti in soluzioni capaci di frenare lo spopolamento delle aree interne colpite dal terremoto. Un 'Consiglio delle istituzioni' funzionerà da raccordo con gli abitanti, le amministrazioni locali, le Regioni e il Commissario per la ricostruzione per ripensare il modello insediativo, sociale ed economico della montagna.
Per la prima volta in Italia, 40 università e istituti di ricerca affrontano insieme i problemi dei territori a rischio con il Master 'Città e territorio', promosso dall'Università Politecnica delle Marche e destinato a giovani con una laurea magistrale in Ingegneria, Architettura, Economia, Geologia o Geografia. Sono previsti seminari e laboratori e una settimana di full immersion in uno dei centri simbolo del sisma. ''C'è un pezzo d'Italia che stiamo per perdere, con un costo umano, culturale ed economico insostenibile'' dice il prof. Fabio Bronzini dell'Unipvm, coordinatore scientifico del Master. (Ansa)
E' stata consegnata al consulente, l'ing. Luigino Dezi, docente dell'Università Politecnica delle Marche, tutta la documentazione sul crollo del ponte in A14. La Procura di Ancona ha infatti completato oggi l'acquisizione dei documenti e li ha trasmessi a Dezi, che ha 60 giorni di tempo per consegnare la sua relazione. Da qui alla conclusione degli accertamenti ci saranno degli step, in base ai quali il pm Irene Bilotta potrà mettere un primo punto fermo con l'iscrizione di una o più persone nel registro degli indagati. Il fascicolo aperto per omicidio colposo plurimo è ad oggi a carico di ignoti. In base all'andamento delle verifiche Bilotta deciderà poi se contestare anche il reato di disastro colposo.
Tra i quesiti posti al consulente, la corrispondenza dei lavori ai progetti. Quanto all'aspetto della sicurezza, e cioè se l'autostrada dovesse essere chiusa oppure no, il perito dovrà valutare a livello probabilistico quale rischio vi fosse in relazione all'eventuale specificità dei lavori su quel ponte.
Il Tribunale amministrativo regionale per le Marche ha scelto quest'anno di celebrare l'apertura dell'Anno giudiziario a Macerata, in segno di solidarietà verso le popolazioni colpite dal terremoto. La cerimonia, che si svolgerà il 15 marzo dalle 11, sarà ospitata dall'Università di Macerata, nella sede del Polo didattico Pantaleoni.
Alla relazione del presidente del Tar Maddalena Filippi seguiranno il saluto del presidente del Consiglio di Stato Alessandro Pajno, del rettore Francesco Adornato e di alcuni rappresentanti delle istituzioni del territorio.
Giovedì 16 marzo, proprio nel giorno del 15° anniversario dalla morte di Carmelo Bene, Philosofarte di Montegranaro e Minimo Teatro di Macerata presentano “Lezione su Carmelo Bene”, un saggio da stampare di Maurizio Boldrini, che all’inizio della sua lezione così introduce: “L’insieme degli studi su Carmelo Bene è tanto ricco di considerazioni e implicazioni filosofiche, estetiche, antropologiche, quanto generico in merito alle sue tecniche operatorie, che invece esemplificherò in questa lezione. Tradurrò solo alcuni reperti dell’enorme campionario della sua opera, quel tanto o poco che basti perché gli esempi possano risultare indicativi per prossime operazioni. Muoverò il più possibile da manovale e secondo istinto, in considerazione che poco o nulla ha potuto la dimostrazione organica in Opere. In Autobiografia d'un ritratto c'è una sorta di nota spese, sintesi delle cose fatte da Carmelo Bene. Proverò a rivisitarla e a tradurla nel come dei materiali.”
Boldrini è l’unico artefice che, per il complesso delle sue esperienze, per i suoi affilati strumenti operatori, può permettersi di analizzare con competenza le alchimie di Carmelo Bene fino a ricavarne essenze distintive e soprattutto strategie che potrebbero essere indicative in diversi ambiti scientifici.
Quindi Carmelo Bene sottratto all’ambito specifico del teatro?
Sarebbe un peccato destinare il tesoro sommerso di Carmelo Bene allo spaccio teatrale. Nelle dinamiche del suo lavorio ci sono preziosi semi da far fruttificare in altri orti. Altrimenti sarebbe come ridurre le “Lezioni americane” di Italo Calvino al solo ambito letterario, sarebbe un’idiozia. Ci sono artefici e opere che trascendono il genere, Carmelo Bene è uno di questi.
Come si potrebbe portare l’opera di Carmelo Bene all’attenzione di scienziati al di là delle loro rispettive discipline?
Sarebbe semplice, basterebbe che singoli studiosi destinassero un po’ del loro tempo a disorientarsi rispetto alle loro specializzazioni ed avessero il coraggio di “perdersi” nell’ingegneria umanistica dei suoi materiali, chissà che non trovino risposte a problemi che le loro specializzazioni non sono in grado di fornire. D’altra parte è necessario che i suoi “amici” se la smettano di seppellirlo sotto pagine e pagine di filosofia e di esaltazione celebrativa. Continuare a ripetere la genialità di Bene è una sciocca ovvietà che rimanda lo studio vero. A che serve dire che Michelangelo era un genio? Ci vuole che la sua “Pietà” sia letta obbligatoriamente in Giurisprudenza perché gli avvocati abbiano una misura di giudizio. Certo, ci vuole che qualcuno intraprenda questo percorso, chiamiamolo interdisciplinare per capirci, ma per me è la vera disciplina della conoscenza, quella che non ha paura dei limiti di settore.
Maurizio Boldrini “Lezione su Carmelo Bene” presso Philosofarte, Montegranaro, corso Matteotti 7, Giovedì 16 marzo 2017, ore 21.30. Informazioni e prenotazioni: 3476890974.
Alla presenza di un migliaio di persone, il vescovo di Ascoli Piceno Giovanni D'Ercole ha celebrato nella chiesa di San Paolo a Pagliare del Tronto i funerali di Emidio Diomede e Antonella Viviani, i coniugi morti giovedì scorso nel crollo del ponte sull'A14.
"Non dimenticherete mai il dolore per aver perso tragicamente mamma e papà, ma se guarderete la luce della fede potrete scorgere quell'umile fiammella che vi permetterà di andare avanti insieme" ha detto mons. D'Ercole rivolgendosi ai figli dei coniugi Diomede, Daniele e Daniela. Il vescovo, rompendo il cerimoniale, ha voluto che a fine cerimonia funebre fossero i figli a incensare le due bare (ANSA).
Nella settimana appena trascorsa l'unità di crisi del segretariato dei beni culturali ha diretto il recupero di oltre 500 beni culturali che si trovavano all'interno di strutture gravemente danneggiate dal sisma.Le squadre composte da storici dell'arte, archeologi e restauratori del Mibact, carabinieri, vigili del fuoco, volontari della protezione civile e funzionari delle Diocesi, hanno operato in provincia di Macerata e Fermo, dove hanno prelevato i beni che dopo un primo intervento di messa in sicurezza sul posto sono stati catalogati imballati e trasportati in depositi sicuri.
Diversi gli interventi nelle chiese, dove sono stati portati in salvo molti dipinti, mentre a Castelsantangelo sul Nera (Macerata), nella Chiesa di Santo Stefano, è stato recuperato il prezioso archivio parrocchiale. A Falerone (Fermo), nel Museo Archeologico Bonvincini, gli archeologi della soprintendenza di Ancona con carabinieri e vigili del fuoco hanno messo in sicurezza e recuperato 141 reperti archeologici (ANSA).
Sono morti sul colpo per un politrauma complesso da decelerazione, con lesioni da schiacciamento in particolare su torace e addome, i coniugi Emidio Diomede e Antonella Viviani, vittime del crollo del ponte sull'A14. L'autopsia è stata eseguita dal medico legale incaricato dalla Procura di Ancona Mauro Pesaresi. Tra i quesiti posti dalla Procura anche se i coniugi indossassero o meno le cinture di sicurezza, che sarà approfondito con esami istologici e controlli sull'auto.
In ogni caso l'esito dell'incidente sarebbe stato comunque mortale. "Al momento non ci sono persone iscritte nel registro degli indagati, perché stiamo aspettando il resto della documentazione. La situazione è da esaminare sotto diversi punti di vista". Così il pm Irene Bilotta, titolare dell'inchiesta sul crollo del cavalcavia in A14. "Importante - ha aggiunto - sarà vedere cosa c'è sotto i monconi rimasti in piedi", per avere elementi in più utili alla ricostruzione della dinamica dell'incidente. "Ma non escludo di poter individuare, prima, responsabilità a carico delle ditte e dei vari soggetti coinvolti". Bilotta sta aspettando anche la relazione degli ispettori dell'Asur.
Ma, anche se è presto per fare valutazione, per l'avv. Vincenzo Maccarone, legale dei familiari dei Diomede, "non è stata una fatalità: un fatto così eclatante si poteva prevenire ed evitare". (Ansa)