Grande successo per la bellissima iniziativa di solidarietà fortemente voluta dagli studenti Unicam del corso di laurea in Biologia della Nutrizione con sede a San Benedetto del Tronto.
Dal mese di aprile, infatti, ha preso il via il progetto "La Domenica in famiglia": gli studenti, provenienti da tutta Italia, hanno messo a disposizione le loro case, prese in affitto a San Benedetto del Tronto per poter seguire le lezioni e le attività didattiche del corso di laurea, per ospitare per il pranzo della domenica le persone colpite dal sisma che risiedono negli hotel di San Benedetto.
“Abbiamo subito trovato largo consenso da parte dei nostri colleghi studenti – hanno affermato le ideatrici dell’iniziativa, le studentesse Laura Ricci e Sara Di Prinzio – che hanno aderito con entusiasmo alla nostra iniziativa, voluta con la speranza di far rivivere in qualche modo lo spirito domenicale alle famiglie e agli anziani che hanno perso la casa e donare loro un sorriso”.
“Le persone che hanno aderito – hanno proseguito le studentesse – hanno molto apprezzato il nostro gesto, che seppur nella semplicità, ha voluto essere un momento di gioia e di serenità in un periodo molto difficile. Per noi è stata un’esperienza che non dimenticheremo e che ci ha arricchito umanamente”.
Ci risiamo. E cercano di far passare la cosa come normale. Quando di normale in tutto questo non c'è proprio niente, se non la totale assenza (incapacità?) delle istituzioni di gestire la situazione.
Ieri ad Arquata è tornata la riffa. Una bella botta di culo e via: se sei fortunato sarai estratto e avrai la tua casetta. Se sei sfigato aspetti. Dopo la prima lotteria di Norcia a gennaio (almeno lì però, questo va detto, dopo pochi mesi qualche casetta era arrivata), ieri la stessa incredibile, vergognosa situazione si è ripetuta ad Arquata. Il tutto, venghino venghino siore e siori, anche con la suspence della sorpresa. E stavolta all'oscena rappresentazione si è aggiunta la disperazione dei terremotati, le loro lacrime, le loro grida, i litigi fra gente che aspettava quel momento come una liberazione e che invece si è trovata di fronte all'ennesima, triste, indegna modalità di gestione dell'emergenza.
La sensazione, che fa accapponare la pelle, è metaforicamente quella di un osso lanciato in mezzo a un branco di cani affamati che si azzuffano per prenderlo. A questo hanno ridotto i terremotati. Ci hanno preso anche la dignità, per tanti l'unica cosa rimasta dopo il sisma. Ci costringono a mendicare quello che sarebbe nostro diritto, o a sbranarci tra di noi. Che infinita, orrenda, presa per il culo.
E in mezzo a tutto ciò, mentre la gente si litigava un posto dove dormire e incrociava le dita per essere sorteggiata, risuonano beffarde anche le parole del vescovo di Ascoli, mons. Giovanni D’Ercole, che aveva lanciato un appello per l’assegnazione al parroco, don Nazzareno Gaspari, di una delle abitazioni da 60 metri quadrati, invece che una singola da 40 metri quadrati, in modo da poter avere un ufficio in cui svolgere attività pastorale. E certo che venti metri in più incidono sulla vita spirituale di questa gente... scherziamo?
I commenti della gente di Arquata sono eloquenti: “È da aprile che aspettiamo”, “è l’ennesima presa in giro”, “come ci sentiamo? Arrabbiati e depressi, ecco come ci sentiamo!”, “Siamo arrivati qui, aspettando, di 15 giorni in 15 giorni”. Una signora mostra ai giornalisti la confezione di un ansiolitico: “Io dal 24 agosto sto così”.
Però c'è di che stare tranquilli. Sentite il sindaco Petrucci: “Non c’è stato accordo per la divisione, per cui dovremo procedere con l’estrazione a sorte. Se poi entro qualche giorno i cittadini vorranno accordarsi per scambiare le destinazioni non ci sono problemi”. Quindi, nessun problema: i terremotati potranno scambiarsi le stanze, gli spazi, come fanno i ragazzini con le figurine da collezione.
Ma ormai stiamo scivolando ogni giorno di più nell'imbuto del dimenticatoio. In queste nostre zone la rabbia, l'indignazione stanno lasciando il passo allo sconforto. A poche settimane da quello che sarà il primo anniversario di una delle più grosse tragedie mai capitate in Italia, il dibattito politico è concentrato su legge elettorale e altre amenità simili. Cose che, come potete benissimo immaginare, sono la priorità assoluta delle migliaia di sfollati che ancora oggi attendono una risposta concreta che vada al di là dell'ospitalità in un albergo (quando va bene che non si viene sballottati da un posto all'altro), del Cas per pagare l'affitto o della vita in un container con i bagni in comune. Tutto questo, oggi, appare solo come una elemosina. A proposito di elemosina: ma in provincia di Macerata, sì, quella provincia che conta il 70 per cento del totale dei danni del sisma, quanto bisognerà attendere ancora per vederne una di casetta e magari fare un'altra bella lotteria?
Intanto nei salotti buoni di quell'Italia che oramai del terremoto non si ricorda neanche più, ci si indigna per Totò Riina (magari la questione andrebbe approfondita giuridicamente piuttosto che su facebook e coi mal di pancia), ci si indigna per la legge elettorale, ci si indigna per il calcio.
Qui da noi ci hanno fatto stancare anche di indignarci, di incazzarci, di lamentarci, di reclamare i nostri diritti. Con le lotterie ci stanno strappando anche la dignità. L'ultima cosa che ci era rimasta.
“La Jesina Calcio comunica che la dottoressa Maria Francesca Tardella collaborerà come consulente esterno della società, con l’auspicio che tale collaborazione possa proseguire nel tempo ed essere di utilità al consiglio di amministrazione e al presidente Marco Polita” scrive in una nota il sodalizio di viale Cavallotti “La dottoressa Tardella ha accettato con entusiasmo l’incarico e comincerà a lavorare sin da subito nei vari settori della società e dunque anche alla costruzione della squadra, ovviamente in collaborazione con l’area tecnica già esistente”.
“È un piacere collaborare con l’amico Marco Polita (presidente della Jesina ndr) e con una società tra le più importanti delle Marche, impegnata in un campionato complesso e difficile come quello della serie D – ha affermato Maria Francesca Tardella - È una società che vanta un’eccellenza nel settore giovanile che è di grandi speranze e forti potenzialità, anche grazie ad uno staff tecnico di assoluto livello. Mi auguro di contribuire insieme a tutti i componenti della Jesina Calcio a dare soddisfazioni ai tifosi leoncelli”.
"I Contributi di Autonoma Sistemazione (CAS), formalmente legati alla dichiarazione dello stato di emergenza e pensati per accompagnare le persone fino al loro ritorno a casa, andranno sicuramente avanti fino ad agosto 2017, come deciso con una delle primissime ordinanze. Perché lo stato di emergenza è stato prorogato per altri 180 giorni, con termine 19 agosto prossimo". Così il direttore dell'Ufficio speciale per la ricostruzione post sisma 2016 della Regione Marche Cesare Spuri, sentito al telefono.
"A quel punto - prosegue l'ingegnere Spuri - poiché si tratta di termini di legge strettamente legati alla realtà, in base alla situazione che si presenterà verrà valutato l'eventuale ulteriore rinnovo. Se ad agosto le persone saranno ancora fuori casa allora si assisteranno fintanto che non rientreranno. È necessario però - tiene a precisare - l'impegno di tutti: perché sempre più progetti vengano preparati e presentati per far partire i lavori".
Ciò significa che i terremotati saranno assistiti fino alla revoca dell'ordinanza che ha dichiarato l'inagibilità delle loro abitazioni. Il ventaglio delle forme di assistenza ricomprende oltre al Cas, l'assegnazione di una abitazione da parte del Comune che l'abbia acquisita tramite privati (così come previsto dalla normativa) e come ultima ratio l'attribuzione delle Sae.
Si ricorda inoltre che, una volta emanata l'ordinanza del Capo Dipartimento di Protezione Civile di chiusura dello stato di emergenza, tali forme di assistenza proseguiranno in parallelo ad eventuali misure previste nei provvedimenti che disciplineranno la fase di ricostruzione. In questa fase transitoria di ritorno all'ordinario il soggetto di riferimento per tali forme di assistenza sarà la Regione, che potrà mantenere un regime di contabilità speciale (dei contributi statali) per altri tre anni.
La buona musica di Niccolò Fabi, di Malika Ayane, di Fiorella Mannoia e di tanti altri artisti italiani per scoprire i luoghi più belli delle Marche, ma anche più sfortunati a causa del terremoto. Nasce così RisorgiMarche: un festival di tredici appuntamenti voluto da Neri Marcorè per contribuire alla rinascita di una terra messa in ginocchio dal sisma, che interesserà le province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata.
Si parte il 25 giugno a Forca di Presta, Arquata del Tronto, con Niccolò Fabi & Gnu Quartet, si finisce il 3 agosto al Santuario di Macereto a Visso con Francesco De Gregori.
I concerti inizieranno tutti alle 17. Nessun biglietto d'ingresso, al pubblico si chiede solo di lasciare i prati puliti come sono stati trovati. RisorgiMarche offrirà un'opportunità di visibilità ai produttori locali e agli artigiani che hanno dovuto interrompere o ridurre la propria attività e che in occasione dei concerti potranno vendere i loro prodotti in apposite aree.
“RisorgiMarche nasce dalla volontà - racconta Neri Marcorè, ideatore della kermesse - di contribuire alla rinascita di una terra messa in ginocchio dalle scosse sismiche registrate l’anno scorso in centro Italia. Il solo territorio marchigiano rappresenta il 57 per cento del totale delle aree colpite: il numero degli sfollati pari a 32 mila persone, 131 comuni coinvolti su 229, interessato il 30 per cento dei lavoratori e il 24 per cento delle imprese, quasi 1.000 chiese lesionate, 2.600 le opere d’arte gravemente danneggiate. Cifre impressionanti.
Ero stato ad Arquata i primi di settembre scorso per cercare di capire quale tipo di sostegno concreto potevo portare ai cittadini dell’alto Tronto ma dopo la seconda, violenta scossa del 30 ottobre, mi sono reso conto che se volevo intraprendere un’iniziativa, questa doveva abbracciare tutte le comunità interessate, avere un respiro più ampio di una semplice, per quanto utile, raccolta fondi, per portare affetto e solidarietà a quelle persone costrette a cambiare vita e prospettive da un giorno all’altro. Questo, ovviamente, senza sovrappormi ai compiti della politica. Da allora ha cominciato a prendere forma e corpo l’idea di un festival diffuso nel territorio che potesse richiamare gente da tutta Italia, e magari stranieri, ed è stato naturale pensare al coinvolgimento di artisti di grande levatura, amici di comprovata sensibilità e generosità - tant’è che hanno aderito immediatamente - che rappresentano il cuore di RisorgiMarche. La mia personale riconoscenza e gratitudine a Niccolò, Stefano, Francesca, Roberto e Raffaele, Malika, Daiana, Luca, Rosalino, Enrico, Paola, Toni, Samuele, Daniele, Luca e Fiorella, Dario, Max e Francesco.
Il paesaggio, la natura, l’ecologia sono il terzo cardine del Festival. I concerti si svolgeranno in siti suggestivi, meravigliosi: i palcoscenici saranno i prati panoramici più belli delle Marche, la scenografia rappresentata dalla cornice dei Sibillini e da cieli azzurri, la luce garantita dalla benedizione e benevolenza del sole pomeridiano.
I vantaggi sono molteplici: il bassissimo impatto ambientale, non ci sarà infatti bisogno di luci artificiali e l’energia per la strumentazione sarà garantita da accumulatori; i veicoli a motore verranno lasciati a debita distanza, fuori portata, poiché l'unico prezzo da pagare saranno il sorriso e la buona disposizione, misti al piacere di camminare o pedalare per raggiungere il luogo dello spettacolo insieme alle altre persone. La capienza illimitata: trattandosi di prati, i posti non saranno numerati né tanto meno potranno esaurirsi. Bisognerà solo munirsi di plaid o cuscini per sedersi sull’erba. La sicurezza: sono luoghi aperti, senza barriere se non naturali, accessibili fin dal mattino e godibili, volendo, anche dopo la fine del concerto; il pubblico dovrà lasciarsi pervadere dalla proverbiale lentezza marchigiana, lasciando possibilmente a casa stress e preoccupazioni e rispettando gli inviti degli organizzatori e il lavoro degli artisti e degli operatori.
Una scommessa personale, per la quale chiederò la complicità del pubblico, sarà quella di lasciare i prati dei concerti puliti come sono stati trovati; le aree saranno munite di appositi contenitori diversificati ma, nel caso, gli stessi zainetti e borse che conterranno acqua e panini potranno benissimo custodire anche le bottiglie vuote e i sacchetti accartocciati.
RisorgiMarche offrirà una piccola ma significativa opportunità di visibilità a tutti quei produttori locali e artigiani che hanno dovuto interrompere o ridurre la propria attività commerciale in seguito al sisma: potranno esporre e vendere i loro prodotti in apposite aree attrezzate, allestite in punti strategici, a ridosso o nel paese del comune di riferimento del concerto, comunque non troppo lontane dai parcheggi.
Quest’avventura che oggi spiega le ali e spicca un volo che tutti ci auguriamo lungo, proficuo e memorabile, si è resa possibile anche in virtù dell’adesione di preziosi compagni di viaggio che si sono innamorati del progetto e mi hanno generosamente affiancato fin dal momento in cui gliene ho parlato, durante una cena avvenuta circa 6 mesi fa, a Porto Sant’Elpidio: Giambattista Tofoni, insostituibile sodale di tanti progetti cui mi lega una complicità adamantina, frutto di un’amicizia pluriennale, fratello di pedalate e successivo recupero calorie, organizzatore di eventi internazionali in campo jazzistico, che ha messo gratuitamente la sua esperienza e il suo lavoro a disposizione del Festival; Raimondo Orsetti, dirigente della Regione Marche a cui mi lega un consolidato rapporto di affetto e stima personale per la passione che mette in ciò che fa, che mi ha garantito sulla fiducia, e senza porre condizioni, tutto il supporto e l’aiuto di cui avrei avuto bisogno da lì in avanti; Alberto Mazzoni, illuminato imprenditore del settore agroalimentare, enologo coi contropifferi, amico schietto e pregevole come il nettare trascendentale che spesso somministra, che col suo sguardo ampio ha subito intuito le potenzialità del Festival, fornendo immediatamente suggestioni e sostegno finanziario; Paolo Petrini, che quella cena preparò con le sue mani sante (forse dobbiamo ancora smaltirla…) e che ci benedisse.
Strada facendo, la carovana si è arricchita di collaboratori senza il quale lavoro e contributo fondamentali, oggi RisorgiMarche non avrebbe la struttura che ha.
Grazie a Massimo Stabile, figura mitologica metà tecnico dai vari talenti e metà geologo, che quando i prati appenninici erano a volte ancora coperti di neve, si è sottoposto a un tour de force di sopralluoghi su tre province per mettere al vaglio i possibili siti, e a Daniela Pirani che, con alzatacce da panettiere, lo accompagnava e mi mandava in anteprima immagini e sensazioni.
Grazie agli operatori della Protezione Civile e ai rappresentanti dell’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini che hanno messo a disposizione la loro conoscenza e i loro consigli per il miglior svolgimento possibile degli eventi.
Grazie ai partner SIAE, BMW e Faber, il cui coinvolgimento è stato semplice, spontaneo e immediato.
Grazie a tutti i Comuni coinvolti nel progetto per la loro grande disponibilità nonostante le oggettive difficoltà del momento. Un grazie anche a Rai Radio Due, al Touring Club, all’Amat e alla FBT per il loro sostegno.
Grazie a tutti i musicisti e i tecnici che accompagneranno gli artisti, ai manager che hanno agevolato l’organizzazione dei concerti, a tutti i collaboratori di RisorgiMarche.
E l’ultimo grazie, ma non per importanza poiché è enorme, a Désirée Colapietro Petrini, a cui ho chiesto una mano per promuovere l’iniziativa e mi sono ritrovato un braccio, forse pure due: infaticabile, generosa e di una professionalità rara"
Il programma:Domenica 25 giugnoArquata del Tronto (AP) Forca di PrestaNICCOLÒ FABI / GNU QUARTETVenerdì 7 luglioCingoli (MC) Domus San BonfilioMALIKA AYANESabato 8 luglioMontegallo (AP) PropezzanoDAIANA LOUDomenica 9 luglioBolognola (MC) Pintura di BolognolaRONMercoledì 12 luglioAmandola (FM) CampolungoENRICO RUGGERIGiovedì 20 luglioFiastra/Sarnano (MC) Piani di RagnoloPAOLA TURCIDomenica 23 luglioSan Ginesio (MC) Monte Rocca ColonnaltaBUNGAROMartedì 25 luglioSan Severino Marche (MC) Bosco di CanfaitoSAMUELE BERSANIGiovedì 27 luglioMontefortino (FM) RubbianoDANIELE SILVESTRIDomenica 30 luglioCamerino (MC) MorroFIORELLA MANNOIA / LUCA BARBAROSSALunedì 31 luglioMontemonaco (AP) FoceBRUNORI SASMercoledì 2 agostoSefro (MC) Altopiano di MontelagoMAX GAZZÈGiovedì 3 agosto Visso (MC) Santuario di MaceretoFRANCESCO DE GREGORI / GNU QUARTET / ORCHESTRA SINFONICA FORM
C'erano anche diversi tifosi bianconeri provenienti dalla provincia di Macerata in piazza San Carlo a Torino per seguire su uno dei maxi schermi allestiti in città la finale di Champion League fra la Juventus e il Real Madrid.
Per cause ancora in corso di accertamento, anche se pare si sia trattato di un falso allarme terrorismo dovuto invece al cedimento di una ringhiera, improvvisamente in piazza ci sono state scene di panico con diversi feriti dovuti alla calca e ai vetri delle bottiglie in terra. Duecento i feriti, di cui due in codice rosso al pronto soccorso ma nessuno in condizioni gravi. Quando la squadra di Allegri aveva già ceduto il passo al Real, e la piazza abbandonato la speranza, all'improvviso il caos. "Urlavano e spingevano, ed è cominciato un fuggi fuggi generale", dicono alcuni testimoni, alimentando le prime ricostruzioni che parlavano di falso allarme attentato. "Sembrava di stare all'Heysel", l'oscuro pensiero di un anziano tifoso juventino presente in piazza, di fronte a quella folla che barcolla e poi dilaga, persona sopra persona.
La dinamica e le prime testimonianze hanno subito fatto pensare all'equivoco terrorismo, qualcuno che ha urlato creando l'impressione di un attentato, fino a risvegliare gli incubi inconsci nei giorni del terrore globale. Poi, è emersa la dinamica: il cedimento di una ringhiera della scala del parcheggio al centro della piazza, i primi feriti, la gente che scappa, la psicosi che si diffonde per tutta la piazza che e' da sempre il 'salotto buono' di Torino.
Il collega Andrea Mozzoni, presente in piazza San Carlo insieme ad altri tifosi bianconeri provenienti dal Maceratese, ha tranquillizzato tutti con un messaggio scritto sul suo profilo Facebook dove dice "La gente sta abbandonando gradualmente la piazza riversandosi in piazza Castello e piazza Vittorio. Stiamo bene e ci stiamo radunando".
Le Marche "sono la regione più colpita dal sisma, con ben 87 comuni terremotati contro i 14 dell'Abruzzo e in 15 ciascuno di Lazio e Umbria. Questa situazione richiede da parte del Governo un'attenzione più significativa". Lo affermano in una nota il coordinatore di Fi Remigio Ceroni e Forza Italia Giovani. "Gli amministratori locali - seguitano - con difficoltà fronteggiano lo stato di emergenza, poiché ostacolati dalla burocrazia. Dopo oltre nove mesi poco è stato fatto, la ricostruzione è inesistente. L'entroterra rischia il definitivo spopolamento e il conseguente depauperamento dell'economia già fortemente compromessa. La giunta Ceriscioli si limita a spot e all'ordinaria amministrazione. Chiediamo un immediato cambio di passo, siamo in una fase straordinaria e la Regione Marche deve agire con strumenti idonei capaci di dare risposte alla nostra gente così come fece il presidente Berlusconi a L'Aquila nel 2009.
La ricostruzione nelle Marche sta avendo un meccanismo lento e farraginoso, c'è disorganizzazione; i cittadini cominciano a pensare che la Regione non voglia occuparsi più di tanto delle emergenze dei territori. Rallentamenti troppo marcati, con sopralluoghi fatti a Febbraio che ancora non hanno visto i responsi e la stragrande maggioranza dei progetti presentati che devono essere ancora visionati e approvati. Un immobilismo inaccettabile, a sette mesi dal sisma di ottobre.La disoccupazione, e in particolare quella giovanile, non da segnali di diminuzione. Cresce il mondo del precariato, il ministro Poletti nel suo mandato oltre a frasi estemporanee e fuori luogo, non è stato in grandi di dare risposte. Il partito democratico ha delle responsabilità evidenti che sono sotto gli occhi di tutti. Il movimento 5 stelle con le sue proposte fa solo demagogia e non risolve i problemi delle famiglie e delle imprese. Forza Italia è l'unica forza politica che si sta battendo per ascoltare i cittadini e sostenere nelle istituzioni le proposte della società civile e delle professioni.Forza Italia nelle Marche riparte dando spazio e sostegno al movimento giovanile così come vuole il Presidente Berlusconi. È fondamentale creare e formare una nuova classe dirigente leale e coerente al disegno politico di Forza Italia. Tanti ragazzi anche quest'anno sono in prima linea alle elezioni amministrative. Oggi erano presenti ad Ancona Orel Yovgen, 25enne, Matteo Mastrocola, 33enne, Curti Rubina 22enne di Tolentino e Maicol Tidei 22 anni di Sant'Elpidio a Mare".
Mese di maggio decisivo per le Sae per i comuni delle Marche colpiti dal terremoto. La regione Marche ha attualmente liquidato per le SAE ordinate € 6.474.485,64. Ordinate casette con un preventivo pari ad € 104.000.000,00. In questo mese gran parte dei comuni hanno approvato i layout e questo ha permesso di avviare il procedimento per le gare gestite dall’Erap. Sono in corso 20 cantieri per 684 Sae per 2112 abitanti. Le Sae in montaggio sono 169 e lunedì saranno 200. Nella provincia di Macerata sono 13 le aree aggiudicate per un importo totale di € 13.788.122,12 IVA, per la provincia di Ascoli Piceno 7 aree per un importo totale di € 6.866.647,07, mentre per le liquidazioni per le opere di urbanizzazioni sono pari ad € 1.700.000,00 IVA inclusa.
Avanti anche sul piano regionale macerie. 54 i comuni che hanno presentato il piano comunale. La stima è salita a 418.874 tonnellate di macerie da smaltire. I comuni maggiormente colpiti non hanno terminato i piani e restano coadiuvati dagli uffici della regione. Attualmente nei 5 siti di deposito temporaneo e cernita e stoccaggio attivati dalla regione sono state raccolte oltre 53 mila tonnellate di macerie.
Attualmente le persone in autonoma sistemazione sono 27.974 e somma erogata dai comuni per oltre 53 milioni. Il numero attuale degli sfollati negli alberghi è di 3950 con 348 strutture coinvolte per somme versate agli alberghi pari a circa 32 milioni di euro. A novembre gli sfollati allocati nelle strutture sulla costa erano circa 12 mila. Dal 27 aprile ad oggi la regione ha ricollocato 476 cittadini, dopo che alcune strutture ricettive non avevano dato la disponibilità ad ospitare tutti i terremotati fino al termine dell'emergenza. Censiti dagli uffici del turismo 1485 persone che da maggio a novembre dovevano inizialmente lasciare le strutture ricettive. Ora il numero è sceso a 784 complessivi e, per fine giugno, sono 375 ma già diversi alberghi hanno dato la disponibilità a prorogare la convenzione fino al 31 dicembre. A maggio si sono spostati in 455 inizialmente erano 586.
Ognuno di loro, attraverso un colloquio personale, ha espresso esigenze che gli uffici hanno cercato di accontentare (scuole, lavoro, famiglia). Qualora richiesto, sono anche stati accompagnati con mezzi della Regione e per alcuni casi sono stati coinvolti i servizi sociali. Molti hanno scelto di andare in autonoma sistemazione per ricevere il contributo. In relazione alle uscite della Struttura Ricettiva "Nuovo Natural Village" Potenza Picena la Regione ha ricollocato tutte le persone che hanno deciso di spostarsi dalla struttura. Gli ultimi due oggi (una cittadina del comune di Ussita che ha chiesto di essere ricollocata presso il Camping Pineta - Porto Recanati in attesa di una sistemazione presso un appartamento. Alle ore 17 i volontari della Protezione Civile accompagneranno personalmente la Sig.ra presso il Camping Pineta e una famiglia di 4 persone del comune di Visso ha chiesto di essere ricollocata presso la Struttura Ricettiva "Il contadino e il mare" - Potenza Picena - pensione completa (in quanto presenti in Struttura amici della stessa Comunità). Nel pomeriggio i volontari della protezione Civile accompagneranno la Famiglia presso la Struttura Ricettiva "Il contadino e il mare"). In riferimento agli articoli usciti in questa mattina si precisa che: - La Sig.ra Sbriccoli Rita ha chiesto di essere trasferita dal villino 134 al villino n. 135 (stesso nucleo familiare) e potrà rimanere presso il Natural Village fino al 10/06/2017, termine della scuola per il nipotino; - La Sig.ra Donatelli Rosi (figlia della Sig.ra Sbriccoli Rita) attualmente alloggiata nel villino n. 135, resterà presso il Natural Village fino al 10/06/2017, termine della scuola per suo figlio; - La famiglia Rossi Benedetta (Comune Castelsantangelo Sul Nera - 4 persone) poteva rimanere al Natural Village fino al 24/06/2017, ha scelto di trasferirsi all'Hotel Charly - Lido di Fermo, insieme ad altre persone della stessa Comunità; - La Signora Marianna e il figlio Tonino (Comune di Ussita) ha scelto personalmente la Struttura Ricettiva "il contadino e il mare" - Potenza Picena - pensione completa per stare con altre persone della sua comunità; - Il Sig. Nori Gino (Comune Ussita) è andato in autonoma sistemazione in data 31/05/2017; - La Sig.ra Aziza Makori (Comune Montefano) attualmente alloggiata nel villino n. 169 (insieme al suo nucleo familiare 4 persone), resterà presso il Natural Village fino al 10/06/2017 (termine della scuola - figlio di 12 anni); - La Sig.ra Fiscaletti Maria (Comune Visso) è andata in autonoma sistemazione; Per quanto riguarda l'articolo relativo al Sig. Renato Marziali (Comune di Ussita) ha comunicato agli uffici di voler andare in autonoma sistemazione da alcuni amici. Quando ha lasciato l’albergo ha regalato ai dipendenti della regione una poesia e il suo libro a dimostrazione dell’affetto e del lavoro fatto in queste settimane. "Voglio ringraziare tutte le persone che in questi mesi stanno facendo un lavoro straordinario per assistere gli sfollati della costa – sottolinea l'assessore regionale Moreno Pieroni – ringraziamo anche le strutture alberghiere. Molte totalmente o parzialmente hanno prorogato fino a dicembre la permanenza degli sfollati. Per quanto riguarda i cittadini colpiti dal sisma già da 15 giorni tutti sapevano dove sarebbero stati trasferiti secondo le loro esigenze, assistiti dalla protezione civile. Le disponibilità degli alberghi infatti sono da mesi superiori alle reali esigenze".
La scossa di magnitudo 3.6 avvertita distintamente nella zona del cratere nella notte fra giovedì e venerdì, ha inevitabilmente fatto salire la tensione nella popolazione, alle prese con uno sciame sismico che sembra non voler finire.
Ma, anche in questo caso, si è trattato di un aftershock, ovvero di un movimento che fa parte della sequenza attiva da mesi e non riguarda nuove faglie. A spiegarlo dettagliatamente è Alessandro Amato, sismologo dell'Ingv, che segue sempre con grande attenzione l'evoluzione della situazione nelle zone colpite dal sisma.
"Ieri notte (il 2 giugno alle 2:21) c'era stato un nuovo evento di magnitudo 3.6 nella zona di Arquata (la stella nella mappa), seguito da alcuni altri eventi più piccoli nei dintorni.
Come si vede" spiega Amato "l'epicentro di questo terremoto, e degli altri che continuano a interessare l'area, ricade nella zona attiva negli ultimi mesi. Si tratta quindi di aftershock a tutti gli effetti. Come già detto, la sequenza non è terminata (registriamo ancora un centinaio di eventi al giorno, quasi tutti molto piccoli) e durerà ancora a lungo.
Non ci sono al momento indizi di attivazione di altre faglie nella aree limitrofe (ma questa possibilità c'è sempre e ci sarà anche quando la sequenza in corso potrà ritenersi esaurita). Il grafico con il numero giornaliero di eventi di M≥2 mostra la piccola ripresa degli ultimi giorni, che rientra nelle oscillazioni possibili del trend generalmente in diminuzione".
C'è chi ha scelto di stare in prima fila a sfilare, per rappresentare un territorio devastato dal terremoto. C'è, però, anche chi è rimasto a casa, insieme ai suoi concittadini terremotati, insieme alle macerie che da nove mesi sono ancora per le strade, sottolineando con un gesto tutta l'amarezza di chi si trova quotidianamente a dover fare i conti con un'emergenza senza fine.
Le fasce tricolori del terremoto si sono divise sulla scelta di andare a Roma per partecipare alla manifestazione nazionale per la festa della Repubblica. E chi è rimasto a casa lo ha deciso per scelta convinta. Condivisibile, aggiungiamo noi.
Le parole del sindaco di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci, racchiudono il senso di un gesto che ha un enorme valore politico: "Il mio 2 giugno sarà qui. E' giusto trascorrere la festa della Repubblica dove le macerie sono ancora intatte, non dove ci hanno dimenticati".
Anche Gianluca Pasqui, che pure ricopre un incarico importante (anche se ad oggi appare solo una formalità) come quello di coordinatore dei sindaci del cratere, ha scelto di non esserci: "A Roma? La parata? No, sono andato oggi a Roma per incontri istituzionali, lasciamo perdere le parate", spiega il primo cittadino di Camerino, ancora oggi alle prese con una zona rossa che impedisce di fatto l'accesso al centro e dove solo da pochi giorni si è iniziato a spostare le macerie. Gianluca Pasqui che è alle prese con le difficoltà di un grande centro come Camerino dove soltanto da poco hanno iniziato a spostare le macerie.
E non c'era neanche Giuliano Pazzaglini, sindaco di Visso, fra i più attivi e di certo uno che non le manda a dire: "La mia non è stata una polemica, come ho letto, ma è stata una critica, esplicitata con un comportamento. Non è un rifiuto di parlare con le istituzione. Al contrario, ho tutta l'intenzione di parlare con le istituzioni. Come potrei altrimenti lavorare alla ricostruzione? Ci parlerò, ci lavorerò insieme, criticherò le decisioni che non mi convinceranno ma sempre nel pieno rispetto dei ruoli e delle procedure democratiche. Che non prevedono l'obbligo di "festeggiare" insieme. Ho tanti doveri, non quello di festeggiare".
Il Lago di Pilato, una delle maggiori attrazioni naturalistiche del Parco dei Sibillini, non è stato prosciugato dal terremoto: c'è acqua nell'invaso. Ne dà notizia l'Ente Parco, che ha avviato un monitoraggio con l'Ispra, il Collegio delle Guide Alpine delle Marche e i Carabinieri forestali. Rassicurazioni anche sulla presenza del Chirocefalo del Marchesoni, il crostaceo che vive nelle acque del lago. Nelle settimane scorse su Facebook erano apparse foto in cui sembrava che i movimenti del terreno prodotti dalle scosse avessero prosciugato l'invaso. Fortunatamente non è cosi.
"Lo specchio d'acqua c'è - spiega il Parco dei Sibillini - anche se con una quantità di acqua inferiore rispetto alla media del periodo". Le dimensioni e la portata d'acqua dipendono principalmente dalla distribuzione delle precipitazioni: il lago è infatti alimentato soprattutto dallo scioglimento delle nevi. Sono anche evidenti alcune frane, soprattutto nella parte rocciosa del Pizzo del Diavolo, che richiedono una valutazione più approfondita sul rischio di nuovi crolli. Al momento il sentiero da Foce è inagibile e il transito fino a Forca di Presta è bloccato: la strada da Montegallo è interrotta. Alla spedizione hanno preso parte i tecnici dell'Ispra (l'Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale), geologi e idrogeologi, i quali hanno anche fatto rilievi idrogeologici nel bacino del lago servendosi anche di un drone. Con loro c'erano il presidente dell'Ente Parco Oliviero Olivieri, le guide alpine delle Marche e i Cc forestali che hanno condotto una rilevazione con il Gps.
(Fonte ANSA)
I clienti di Banca Marche delle zone dell'entroterra che volessero effettuare - recandosi nelle varie sedi - versamenti, assegni, vouchers carte di credito e altri servizi di cassa potranno farlo soltanto la mattina.
È questa l'ultima novità che ha colto di sorpresa i clienti delle filiali dell'istituto di credito presenti in alcune città del cratere. Dal 10 maggio Banca Marche è stata assorbita da UBI Banca, che ha iniziato un massiccio piano di riorganizzazione. Per questo motivo, dal 1 giugno al 30 novembre 2017 le filiali nel pomeriggio garantiranno la copertura per tutti i servizi tranne che per quelli di cassa.
Inevitabili le proteste degli utenti, in particolare quelli che vivono nei Comuni terremotati, sia per il disagio che per non essere stati avvertiti prima di questa riorganizzazione che arriva, peraltro, proprio alla vigilia di un ponte festivo che comporterà la chiusura degli sportelli fino a lunedì mattina.
Sono in arrivo 6,4 milioni di euro per i Comuni e le Province delle Marche colpiti dal terremoto, a titolo di anticipazione del 70% dei lavori di somma urgenza effettuati da ditte private per la messa in sicurezza degli edifici. Gli enti locali potranno così anticipare i pagamenti, in attesa che si completi l'iter burocratico.
Questa è la seconda anticipazione delle risorse da parte della Regione a favore dei Comuni e delle Province colpiti dalle scosse del 24 agosto, 26 e 30 ottobre 2016, 18 gennaio 2017, per gli interventi di emergenza e messa in sicurezza, a carico della Contabilità speciale. La prima risale a fine 2016.
Lo stabilisce il decreto del Soggetto attuatore del sisma n.640, firmato oggi. "Un atto importante per le imprese del territorio che con il 70% di anticipazione possono continuare a operare a favore delle nostre comunità" sottolinea il presidente della Regione Luca Ceriscioli. (ANSA)
Ultimo giorno di permanenza al Natural Village di Porto Potenza Picena per gli sfollati del sisma, dato che il contratto per la loro accoglienza scade oggi. "Nel totale fallimento istituzionale - sostiene in una dichiarazione Maria Teresa Nori, portavoce degli sfollati di Visso e Ussita - si è arrivati alla fine smentendo le parole di un assessore regionale in risposta ad alcune interrogazioni in Consiglio in cui assicurava che le famiglie non devono spostarsi dai villaggi sulla costa. Così non è stato al Natural Village e oggi ultimo giorno di permanenza si va in cerca di strutture che possono ospitare gli sfollati".
"Forse - si chiede Nori - l'ultima speranza è l'Unhcr delle Nazioni Unite?" (l'Unhcr è l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ndr). La portavoce degli sfollati ringrazia il sen. Mario Morgoni del Pd "una persona che ci è stata vicina e che si è battuto per noi, non ha mai mollato e mai mollerà". (Ansa)
Sono finora ''una decina'' nelle Marche i casi di Blue Whale, il gioco sul web che attraverso una serie di prove può spingere le giovani vittime fino al suicidio, tutti nella provincia di Ancona. Lo ha rivelato incontrando i giornalisti il procuratore dei minori Giovanna Lebboroni, che ha competenza sull'intera regione.
''Per fortuna - ha aggiunto - le segnalazioni riguardano uno stadio di coinvolgimento iniziale o intermedio. Ma il gioco è molto pericoloso, e può attrarre, anche dietro minacce, i più fragili fra gli adolescenti''. Di qui la scelta di ''strutturare un coordinamento stretto fra uffici giudiziari del Distretto e forze di polizia, in primo luogo la Polizia postale'': si cerca di garantire un'attività di prevenzione e un intervento tempestivo laddove necessario. (Ansa)
E' morto per un'encefalite, un'infiammazione dell'encefalo, il piccolo Francesco, il bambino di 7 anni deceduto il 27 maggio nell'Ospedale 'Salesi' di Ancona dopo essere stato curato a casa per un'otite bilaterale solo con preparati omeopatici. Queste le prime indiscrezioni sull'autopsia conclusasi poco fa ad Ancona.
Il medico legale, il dottor Mauro Pesaresi, attende di conoscere l'esito degli esami istologici e il dettaglio dei preparati omeopatici somministrati al bimbo per stabilire le cause dell'infezione.Sono indagati per concorso in omicidio colposo il medico omeopata Massimiliano Mecozzi e i genitori del piccolo.
La notte scorsa i carabinieri hanno sequestrato farmaci, telefoni, computer e ricettari nella casa del professionista, al quale è stata notificata l'informazione di garanzia. i militari hanno hanno prelevato farmaci e telefoni anche nell'abitazione dei genitori del piccolo, notificando anche a loro l'informazione di garanzia. (Ansa)
In programma oggi nell'ospedale di Ancona l'autopsia sul piccolo Francesco, il bambino di 7 anni morto sabato scorso nel presidio pediatrico 'Salesi' per le complicazioni di un'otite bilaterale curata per circa 15 giorni a casa solo con preparati omeopatici.
All'esame autoptico, affidato al medico legale Mauro Pesaresi, possono partecipare periti di parte dei tre indagati: il dottor Massimiliano Mecozzi, l'omeopata da cui il bimbo era in cura, e i genitori di Francesco, due commercianti di Cagli. Tutti e tre hanno ricevuto un avviso di garanzia dalla procura di Urbino per concorso in omicidio colposo.
Solo la sera del 23 maggio i genitori si erano decisi a chiamare il 118 viste le condizioni critiche del piccolo. Ma la corsa nell'ospedale di Urbino e poi il trasferimento al 'Salesi' si sono rivelati inutili, così come un intervento neurochirurgico condotto nella notte del 24 maggio per aspirare l'ascesso cerebrale. L'infezione era ormai troppo estesa, e Francesco non si è mai risvegliato dal coma.
(Fonte: ANSA)
Perquisizione nella notte a casa del dottor Massimiliano Mecozzi, a Fano: sequestrati farmaci, telefoni, computer e ricettari.
Gli è stata notificata l'informazione di garanzia per omicidio colposo per la morte del piccolo Francesco, di 7 anni, deceduto all'ospedale Salesi di Ancona per un'otite tratta solo con farmaci omeopatici. Indagati anche i genitori del bambino: non sono stati perquisiti, ma i carabinieri del nucleo investigativo di Pesaro hanno prelevato nella loro casa a Cagli farmaci e telefoni, notificando loro l'informazione di garanzia. Domani verrà eseguita l'autopsia sul corpo del piccolo, a cui sono stati prelevati degli organi che hanno salvato altri tre bimbi.
L'indagine è condotta dalla Procura di Urbino. (ANSA)
Francesco, il bambino di 7 anni morto all'ospedale Salesi di Ancona a causa di un'otite bilaterale dopo che per 15 giorni era stato curato solo con farmaci omeopatici, ha donato la vita ad altri tre bimbi. Il prelievo degli organi, a cui i genitori avevano dato il consenso ieri, è stato effettuato durante la notte, con modalità compatibili con la futura autopsia a cui il corpicino sarà sottoposto: reni e fegato sono già stati trapiantati, mentre non sono stati trovati "in tutta Italia e in Europa" soggetti compatibili per cuore e polmoni.
"Siamo riusciti a rispettare la volontà dei genitori - dice all'ANSA la coordinatrice del Centro Regionale Trapianti Francesca De Pace -. Oggi è la Giornata delle Donazioni e spero che Francesco ne diventi il simbolo". I familiari di Francesco, la cui morte ha suscitato una marea di polemiche sulla medicina omeopatica "sono estremamente provati. Sono persone normali, non hanno un atteggiamento talebano, con loro si è instaurata una bella relazione". (Ansa)
I genitori del bambino di 7 anni deceduto ad Ancona per le gravi complicazioni seguite ad una otite curata con l'omeopatia, ''hanno congiuntamente dato il consenso al prelievo degli organi''. Lo annuncia la coordinatrice regionale ai trapianti, la dott. Francesca De Pace. "La scelta di donare gli organi e di darne comunicazione - aggiunge - riflette la volontà maturata dai genitori, nel momento più brutto della loro vita, di dare speranza ad altri piccoli pazienti. Il loro gesto generoso salverà altre vite".
"Ringraziamo moltissimo questi genitori per la scelta della donazione - afferma il direttore del Centro Nazionale Trapianti, dr. Alessandro Nanni Costa - che testimonia, oltre alla loro generosità e all'attenzione verso i piccoli pazienti in attesa di organi, anche la fiducia nel sistema sanitario e nei medici che hanno preso in carico il loro figlio'' (ANSA).