Il Servizio Sanità delle Marche comunica che, nelle ultime 24 ore, sono stati testati 718 tamponi: 377 nel percorso nuove diagnosi (di cui 206 nello screening con percorso Antigenico, con 3 positivi rilevati) e 341 nel percorso guariti (un rapporto positivi/ testati del 4,5%). Il tasso di incidenza del virus, a ieri, era di 30,40 nuovi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti (due giorni fa era al 30,50).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 17, di cui 2 nella provincia di Macerata, 12 nella provincia di Ancona e 3 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (4 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (3 casi rilevati), contatti in ambito domestico (5 casi rilevati), contatti extra regione (1), positivi in ambito scolastico/formativo (2 casi rilevati), casi in attesa di approfondimento epidemiologico (1).
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un decremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 4,5% oggi, contro il 5,2% registrato ieri.
Invariato il numero dei ricoverati per Covid-19 nelle Marche: sono 56, tra i quali 12 in Terapia intensiva (numero invariato rispetto a ieri), 26 in reparti non intensivi, e 18 pazienti nel reparto di Semi Intensiva. Lo comunica il Servizio Sanità della Regione.
Nelle ultime 24 ore, purtroppo, si è registrato un decesso correlato al Covid-19: si tratta di una 89enne di Amandola, spirata presso la Residenza Valdaso.
Vi sono, infine, 35 pazienti ospitati nelle strutture territoriali (alla Rsa di Campofilone) e due nei pronto soccorso degli ospedali regionali: uno a Camerino e uno a Fabriano.
Un clandestino di 17 anni è stato scoperto nel pomeriggio di ieri al porto di Ancona: era 'agganciato' sotto ad un tir appena sbarcato dalla Grecia, quando ha perso la presa ed è caduto a terra. La sua presenza, attorno alle 17, è stata notata dalla polizia di frontiera che ha fermato il mezzo e chiamato i soccorsi per il giovane rimasto ferito ad una gamba.
Sul posto è arrivata la Croce Gialla che ha portato il giovane, probabilmente di origine afghana, al pronto soccorso dell'ospedale di Torrette. Dopo le cure mediche il 17enne sarà affidato al Comune. Sono in corso - come riferisce Ansa - controlli da parte della Polmare per chiarire la posizione del camionista.
Sale l'ncidenza di contagi da coronavirus su 100mila abitanti nelle Marche: nelle ultime 24 ore 91 i casi positivi e incidenza che si attesta al 30,50. Intanto i ricoveri per Covid-19 aumentano di un' unità rispetto a ieri portandosi a 56. Non si registrano nelle ultime 24 ore decessi.
Lo comunica il Servizio Sanità della Regione.
La provincia di Pesaro Urbino ha fatto segnare il maggior numero di casi nell'ultima giornata (52); seguita da Macerata (13), Ancona (7), Ascoli Piceno(5). Non si registrano casi invece nella provincia di Fermo; 14 i casi da fuori regione. Diciannove le persone con sintomi, 21 i contatti stretti di positivi, 27 quelli domestici, 4 in ambito scuola/formazione e 2 sul lavoro; per 15 casi approfondimento epidemiologico. I tamponi eseguiti sono 2.958 di cui 1.762 nel percorso diagnostico (5,2% di positivi) e 1.196 nel percorso guariti, a cui si sommano 968 test antigenici (con 13 positivi).
Invariati i ricoverati in Semintensiva, che rimangono a 20, e nei reparti intensivi (12), mentre aumentano di un'unità i ricoverati in reparti non Intensivi (24); quattro i dimessi in un giorno. Gli assistiti nelle strutture territoriali sono 37 mentre 3 sono i pazienti distributi nei pronto soccorso regionali, 1 al Torrette, 1 a Fabriano e 1 a Camerino. Il totale dei positivi scende a 2.301 (-2) e le persone in isolamento domiciliare (-3), portandosi a 2.245 , i guariti/dimessi superano i 109mila (109.149).
"La nostra incondizionata solidarietà alle forze dell'ordine che ieri hanno dovuto affrontare la violenza inaudita messa in atto da alcuni gruppi durante la manifestazione a Roma per il no al Green pass. Altrettanta e convinta solidarietà al segretario Maurizio Landini, per l'attacco alla sede nazionale della Cgil".
È quanto afferma il presidente del Consiglio regionale delle Marche, Dino Latini, dopo quanto avvenuto ieri nella capitale.
"Le manifestazioni pacifiche - prosegue - hanno la piena legittimità, come è altrettanto legittimo esprimere le proprie opinioni, sia pure in forma di dissenso. La violenza, invece, non ha mai alcuna giustificazione perché diventa inevitabilmente uno sfregio alla democrazia. Prendere di mira un'organizzazione sindacale, presidio indiscusso di questa democrazia, è ancora più grave e deve far riflettere".
L'auspicio del presidente Latini è che "venga ripristinato nel Paese un clima di serenità e dialogo, isolando e condannando chi tenta di insinuarsi nelle manifestazioni per altri scopi. Abbiamo attraversato momenti difficili e ancora non sappiamo quando rivedremo completamente la luce in fondo al tunnel. Ora più che mai abbiamo bisogno di collaborare ed essere uniti per ridare ai nostri cittadini le necessarie certezze per il loro futuro. E la salvaguardia della democrazia è fondamentale".
Torna l'appuntamento con la rubrica settimanale "La Strada delle Vittime", nella quale si affronta l'analisi della casistica criminale con approccio vittimologico. Di seguito proponiamo il caso di questa puntata.
“Sua madre si tirava i pugni in pancia quando era incinta. Ha minacciato di dargli fuoco. Solo per questo avrebbero già dovuto toglierlo a lei”. Queste sono le accuse mosse alla ex compagna dal papà di Alex, un bellissimo bambino di due anni, ucciso a Città della Pieve lo scorso 1 ottobre.
Il primo ottobre la madre del piccolo è entrata in un supermercato della zona ed ha messo il corpicino già privo di vita del figlio sul nastro trasportatore della cassa. Un corpicino straziato da 7 coltellate.
Gli inquirenti hanno ritenuto ci fossero gravi indizi per affermare la colpevolezza della donna. La 44enne di origini ungheresi si trova oggi in carcere con l’accusa di omicidio, mentre lei continua a proclamare la sua innocenza.
Dopo la morte del piccolo, Katalina, questo il nome della madre, avrebbe inviato tramite un social, la foto del cadavere del piccolo al padre in Ungheria, che alla vista di quell'immagine ha allertato tutte le autorità competenti.
Gli inquirenti ipotizzano che dietro la morte del piccolo ci sia una vendetta tra ex coniugi: l’autorità giudiziaria ungherese aveva revocato alla madre la custodia del figlio, stabilendo che la donna potesse incontrarlo solamente per 6 ore al mese, ma con la presenza di assistenti sociali. Katalina sarebbe per questo scappata in Italia e il padre Norbert Juhasz ha chiesto aiuto alla polizia ungherese, denunciando la scomparsa.
Il padre di Alex afferma: “Ha rapito il mio Alex il giorno in cui avrebbe dovuto consegnarmelo perché il tribunale lo aveva affidato a me, è scappata in Italia e lo ha ucciso e poi ha confessato di averlo ammazzato in un messaggio a un amico. Lui mi ha chiamato ed è andato subito alla polizia ungherese, ma era già troppo tardi. Katalina gli ha anche mandato una foto del bimbo pieno di sangue e ha scritto 'adesso non sarà più di nessuno".
Non è il primo caso di cronaca in cui una madre viene ritenuta colpevole di aver ucciso il proprio figlio: pensiamo al primo caso mediatico del genere, il delitto di Cogne, per il quale venne accusata di omicidio volontario la madre del piccolo Samuele, Annamaria Franzoni. A 19 anni dal terribile delitto la donna, che dopo anni di detenzione è ritornata in famiglia, non ha mai confessato la sua colpevolezza mentre gli esperti, nel giugno del 2006, conclusero che la Franzoni avrebbe sofferto di un grave disturbo di personalità e avrebbe compiuto il delitto in uno “stato crepuscolare” per cui può aver ucciso il suo bambino ma l’avrebbe rimosso.
Pensiamo al caso di Loris Stival, strangolato con delle fascette di plastica dalla madre Veronica Panerello per la quale la Cassazione, nel 2019, ha confermato la condanna a 30 anni di carcere.
Perchè le madri uccidono i figli?
Ragioni molteplici legate a fattori personologici, culturali, o psicopatologici. Se il fattore psicopatologico è la motivazione più “rassicurante” per l’opinione pubblica, perchè “giustifica” con la malattia mentale un gesto che altrimenti non può essere tollerato in alcun modo, non si può nascondere che esistano anche madri spinte da motivazioni razionali, come la vendetta per punire il partner che le ha tradite o abbandonate.
Ciò non significa che queste donne siano perfettamente lucide nel momento in cui tolgono la vita al proprio figlio. Entrano piuttosto in uno stato dissociativo in cui l’emozione che le guida è totalizzante e distruttiva.
Un’emozione devastante che, spesso, prende forma da relazioni familiari irrisolte, e anzi gravemente compromesse. “E' difficile, prendersi cura di qualcuno, se ancora hai bisogno che qualcuno si prenda cura di te.”
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica riguardante i rapporti affettivi interpersonali e nello specifico i diritti e doveri tra i conviventi di fatto. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana, alla domanda posta da una lettrice di San Severino Marche che chiede: “Quali sono i diritti e doveri tra i due partner nascenti dalla convivenza di fatto?"
La famiglia legittima, che trae origine da un atto formale (il matrimonio) con cui marito e moglie si obbligano ad una reciproca assistenza materiale e morale, si distingue dalla cosiddetta famiglia di fatto, in cui tali doveri sorgono spontaneamente per effetto della condotta di vita dei due partner; si tratta di una situazione di fatto che trova copertura costituzionale grazie all’art. 2 Cost., che tutela le cosiddette formazioni sociali, ove ciascun individuo esplica la propria personalità.
La nozione di convivenza di fatto, che nel corso degli anni è stata oggetto sia di elaborazione giurisprudenziale che di interventi normativi discontinui, consiste nella relazione stabile tra due persone caratterizzata da un elemento soggettivo, l’affetto, e da un elemento oggettivo, la reciproca e spontanea assunzione di diritti ed obblighi.
A questa definizione, nel 2016, ha fatto seguito la nozione legale di convivenza di fatto con la legge n. 76/2016 (c.d. legge Cirinnà), con la quale è stata introdotta una disciplina organica della convivenza more uxorio: all’art.1, comma 36, ha definito i conviventi di fatto come due persone maggiorenni che, sebbene non vincolate da rapporti di parentela, affinità o adozione, da matrimonio o da unione civile, siano unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale; la circostanza che nessuno dei conviventi di fatto possa essere sposato comporta che non è possibile considerare convivenza di fatto quella in cui uno dei soggetti coinvolti sia solo separato e non divorziato dal precedente partner.
Nonostante la legge Cirinnà, al comma 37 dell’unico articolo di cui è composta, richieda la dichiarazione anagrafica per l’accertamento della stabile convivenza, la giurisprudenza ritiene che ciò che conta sia il fatto materiale della convivenza, che può essere accertato in altro modo, anche in assenza di tale dichiarazione; pertanto, la legge n. 76/2016 si applica anche alle coppie che abbiano volontariamente omesso di procedere alla registrazione anagrafica.
Gli indicatori che rilevano ai fini dell’accertamento di un rapporto di convivenza sono plurimi; si pensi, per esempio, alla ricorrenza di un progetto di vita comune, alla prestazione di reciproca assistenza, alla compartecipazione di ciascuno dei conviventi alle spese comuni, all’esistenza di un conto corrente comune e, infine, alla coabitazione.
In merito a quest’ultimo indicatore, la Corte di Cassazione si è espressa con l’ordinanza n. 9178/2018 chiarendo che la coabitazione, indice che finora era stato considerato rilevante per l’esistenza di una famiglia di fatto, non è più un elemento imprescindibile, essendo diventato un indice meramente recessivo a fronte del mutato assetto della nostra società; la Suprema Corte, nella citata ordinanza, tra i fattori complici del suddetto mutamento annovera la crisi economica, la sempre maggiore facilità dei contatti telefonici e l’economicità dei trasporti.
La scelta del luogo di abitazione, infatti, spiega la Corte, non può essere sempre conforme alle scelte affettive delle persone, ma può essere necessitata dalle circostanze economiche; così come la ricerca di un lavoro può portare l’individuo a spostarsi in un luogo diverso da quello in cui risiede il proprio centro affettivo e a trascorrervi gran parte della settimana o del mese: non per questo si può dire che venga meno la famiglia.
Nonostante debba escludersi un’applicazione per analogia delle norme dettate specificamente per la famiglia legittima, al convivente more uxorio, in alcuni casi, sono riconosciuti i medesimi diritti che spettano a chi possiede lo status di coniuge. Innanzitutto, al comma 38 della legge Cirinnà è prevista l’equiparazione del convivente al coniuge nei casi stabiliti dall’ordinamento penitenziario, tra i quali assume un certo rilievo il diritto di visita; i detenuti, infatti, hanno il diritto di avere dei colloqui con i familiari, per tali intendendosi non solo il coniuge, i parenti e gli affini entro il quarto grado, ma anche il convivente, indipendentemente dal sesso.
Oltre a ciò, in caso di malattia o ricovero di uno dei conviventi, il comma 39 della legge citata prevede che il partner abbia il diritto di visita e possa accedere alle informazioni personali riguardanti il convivente, secondo le regole di organizzazione delle strutture ospedaliere previste per i coniugi e gli altri familiari.
Il convivente, inoltre, ai sensi del comma 48 della legge Cirinnà, può essere nominato amministratore di sostegno del partner infermo oppure suo curatore o tutore qualora quest’ultimo venga dichiarato inabilitato o interdetto. II comma 65 della legge n. 76/2016, infine, prevede che in caso di cessazione della convivenza di fatto, il giudice stabilisca il diritto del convivente di ricevere gli alimenti qualora versi in stato di bisogno e non sia in grado di provvedere al proprio mantenimento; gli alimenti sono assegnati per un periodo proporzionale alla durata della convivenza e in rapporto alle possibilità dell’alimentante.
Si tratta di un diritto ad una prestazione di tipo strettamente alimentare, che si differenzia sia dall’assegno di mantenimento a favore del coniuge separato sia dall’assegno divorzile. Da ultimo, ai sensi dell’art. 199, comma 3, lett. a), c.p.p., il convivente dell’imputato in un processo penale ha il diritto di astenersi dal testimoniare.
Per quanto riguarda, invece, ai diritti del convivente superstite, il comma 42 della legge n. 76/2016, prevede che in caso di morte del proprietario della casa di comune residenza il convivente superstite abbia il diritto di abitarvi ancora per due anni o per un periodo pari alla convivenza se superiore ai due anni, e comunque non oltre i cinque anni; tale diritto viene meno qualora il convivente superstite contragga matrimonio o si unisca civilmente ad altra persona ovvero in caso di nuova convivenza di fatto.
Il comma 44, inoltre, prevede il diritto del convivente a subentrare nel contratto di locazione della casa di comune residenza intestato all’altro convivente, in caso di morte di quest’ultimo. È altresì prevista la risarcibilità del danno da perdita del convivente derivante dal fatto illecito di un terzo; invero, il comma 49 della legge Cirinnà prevede che nell’individuazione del danno risarcibile vengano applicati i medesimi criteri individuati per il risarcimento del coniuge superstite.
Al convivente spetta, dunque, in concorso con i familiari della vittima, il risarcimento del danno patrimoniale, commisurato ai contributi per il mantenimento dovuti o fondatamente attesi per il futuro e venuti a mancare in seguito all’uccisione, oltre che il risarcimento del danno non patrimoniale, consistente nel dolore derivante dalla perdita del partner.
Infine, in materia di successione per causa di morte, il convivente more uxorio del defunto non è contemplato tra gli eredi legittimi, ossia tra coloro che possono succedere ex lege qualora il de cuius non abbia redatto il testamento; la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 310/1989 ha negato l’illegittimità di tale esclusione e con la legge 76/2016 la situazione non è mutata, infatti tuttora non sono previsti diritti successori ex lege a favore del convivente.
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Un eccezionale documento video accerta la presenza dell'orso marsicano sui Monti Sibillini. Nella serata di ieri, infatti, le pagine Facebook "Guida Naturalistica o Ambientale Escursionistica" e "L'occhio nascosto dei Sibillini" hanno condiviso le immagini girate da Filippo Monachesi durante un sopralluogo sui nostri monti.
Queste rarissime riprese testimoniano che l'orso, dopo anni di ipotetici avvistamenti, è tornato sui Sibillini dopo circa 10 anni, visto che l'ultimo esemplare accertato era stato Ulisse, che ha frequentato i nostri monti dal 2007 al 2010.
La guida, appena ha visto l'orso, ha cominciato ad indietreggiare lentamente e con calma, senza movimenti bruschi e non dandogli le spalle. Poi a debita distanza ha cominciato a filmare sempre continuando a indietreggiare lentamente. L'orso si è alzato due volte sulle zampe posteriori, non per aggredire, ma per vedere meglio e valutare la situazione (la vista è il suo senso meno sviluppato).
L'intero girato è ora a disposizione dell'ente Parco dei Sibillini, al quale spetterà predisporre tutte le opportune indicazioni.
Di seguito proponiamo il video dell'avvistamento:
Prosegue il calo dell'incidenza di contagi da coronavirus su 100mila abitanti nelle Marche: nelle ultime 24 ore 49 casi e incidenza a 28,80. Intanto i ricoveri per Covid-19 sono saliti a 55 (+4) ed è deceduto un 64enne di Amandola (Fermo), con patologie pregresse, ospite della Residenza Valdaso, portando il totale a 3.082.
Lo comunica il Servizio Sanità della Regione.
La provincia di Macerata ha fatto segnare il maggior numero di casi nell'ultima giornata (20); seguita da Ancona (14), Fermo (4), Pesaro Urbino (3) e Ascoli Piceno (2); sei i casi da fuori regione. Dodici le persone con sintomi, 11 i contatti stretti di positivi, 14 quelli domestici, tre in ambito scuola/formazione e uno sul lavoro; per sei casi approfondimento epidemiologico. I tamponi eseguiti sono 2.851 di cui 1.585 nel percorso diagnostico (3,1% di positivi) e 1.266 nel percorso guariti, a cui si sommano 851 test antigenici (19 positivi).
In crescita i ricoverati in Semintensiva (20; +3) e nei reparti non intensivi (23; +2), mentre sono in diminuzione i ricoverati in Terapia Intensiva (-1); tre i dimessi in un giorno. Gli assistiti nelle strutture territoriali sono 39 mentre i pronto soccorso regionali tornano Covid-free. Il totale dei positivi cala a 2.303 (-48) e le quarantene per 'contatto' a 2.935 (-151), i guariti/dimessi superano i 109mila (109.056).
Nell’ambito del progetto “Lidmo – Libertà di movimento”, realizzato con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri e destinato ai cittadini residenti in alcune realtà del cratere, tra cui rientra il Comune di San Severino Marche, venerdì 15 ottobre, dalle ore 15 alle ore 17,30, e sabato 16 ottobre, dalle ore 9,30 alle ore 12, nel parco della Bocciofila di via Della Resistenza verrà proposto un corso gratuito di base di nordic walking.
La lezione sarà tenuta dagli istruttori della Asd Nordic Walking Green che metteranno a disposizione dei partecipanti anche i bastoncini per camminare.
Il nordic walking è una attività di camminata che permette di utilizzare l’uso dell’intero corpo con maggiore intensità di movimento coinvolgendo anche i muscoli del torace, i dorsali, i tricipiti, i bicipiti, le spalle e gli addominali.
Il Servizio Sanità delle Marche comunica che, nelle ultime 24 ore, sono stati testati 2589 tamponi: 1376 nel percorso nuove diagnosi (di cui 626 nello screening con percorso Antigenico, con 16 positivi rilevati) e 1213 nel percorso guariti (un rapporto positivi/ testati del 5,2%). Il tasso di incidenza del virus, a ieri, era di 29,37 nuovi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti (due giorni fa era al 30,90).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 71, di cui 11 nella provincia di Macerata, 23 nella provincia di Ancona, 18 nella provincia di Pesaro-Urbino, 4 in provincia di Ascoli Piceno, 5 in provincia di Fermo e 10 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (15 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (17 casi rilevati), contatti in ambito domestico (22 casi rilevati), contatti extra regione (1), positivi in ambito scolastico/formativo (5 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (2 caso rilevato), casi in attesa di approfondimento epidemiologico (9).
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra una leggero aumento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 5,2% oggi, contro il 4,1% registrato ieri.
Stabile il numero dei ricoverati per Covid-19 nelle Marche: sono 51, tra i quali 13 in Terapia intensiva (-2 rispetto a ieri), 21 in reparti non intensivi, e 17 pazienti nel reparto di Semi Intensiva. Lo comunica il Servizio Sanità della Regione.
Nelle ultime 24 ore si registra anche un decesso corrrelato al Covid-19: la vittima è un 71enne di Muccia che ha perso la vita all'ospedale di Ancona.
Vi sono, infine, 39 pazienti ospiti nelle strutture territoriali (alla Rsa di Campofilone).
L’astensione alle amministrative dimostra una scarsa rappresentatività dei candidati? O rappresenta una colpevole passività dell’ elettorato? Oppure l’astensionismo è legato alla pandemia?
Forse è una forma di protesta per lo scollamento della politica dalla vita reale e quotidiana dei suoi elettori, una politica che promette, ma il cui fine è la ricerca della maggioranza e la volontà di mantenere la poltrona?...
Fatto sta che la decisione degli italiani è stata chiara: ha votato la metà degli aventi diritto.
Secondo i dati ufficiali del Ministero dell’Interno alle elezioni comunali si è presentato alle urne il 54,7% degli aventi diritto: 5.503.824 persone sulle 12.147.040 complessive.
Alla precedente tornata elettorale, il dato era stato del 61,58%; l’astensione è cresciuta dell’ 8%.
Il tema dell’astensionismo non è argomento nuovo, domina da anni il dibattito politico ed ha raggiunto il suo apice alle amministrative appena concluse.
La partecipazione elettorale del popolo italiano negli anni è diminuita in maniera sostanziale.
Il “non voto” pesa.
In un ’intervista rilasciata alla sezione “24+ Italia // Politica” de il Sole 24 Ore a Cristopher Cepernich, sociologo dei media e dei fenomeni politici all’Università degli Studi di Torino, l’esperto afferma: “Che l’astensionismo fosse un rischio era prevedibile, ma che fosse così alto non me l’aspettavo. Si vota meno perché non si trova una rappresentanza in cui avere fiducia, e questo è ancora più vero nelle periferie, dove dai dati emerge che l’affluenza alle urne è stata più bassa. A votare sono i quartieri benestanti, mentre le periferie hanno disertato le urne”.
Le motivazioni degli astensionisti sono certamente le più diverse, ma gli astenuti delusi dalla sinistra, dalle destre, da Conte sono accomunati dalla disaffezione, dalla rabbia, dalla delusione e dalla convinzione che la politica sia ormai distante.
Vasta operazione antibracconaggio effettuata dalla Polizia Provinciale in collaborazione con le Guardie Venatorie volontarie delle associazioni di settore.
In cinque distinti servizi notturni che hanno interessato l’intero territorio provinciale sono stati individuati e sequestrati dodici richiami acustici a funzionamento elettromagnetico vietati dalla normativa vigente e posizionati nelle ore notturne nelle campagne per mano dei bracconieri, in località vocate alla sosta delle quaglie che in questo periodo stanno effettuando la migrazione per il raggiungimento dei luoghi di svernamento. Questi richiami hanno lo scopo di concentrare le quaglie in luoghi dove poi possono essere abbattute in modo indiscriminato.
I sequestri hanno interessato i comuni di Monte San Martino, San Ginesio, Monte San Giusto, Morrovalle, Montelupone, Appignano e Recanati.
La Federcaccia Provinciale di Macerata ha ringraziato, in una nota, “sia le proprie Guardie Venatorie volontarie che hanno partecipato in modo determinante a questi servizi, sia l’agente della Polizia Provinciale che ha coordinato in modo impeccabile le stesse Guardie, riuscendo a ridimensionare questi vergognosi atti di bracconaggio”.
“Come Federcaccia – continuano - condanniamo senza mezzi termini ogni atto di bracconaggio e, proprio per tutelare tutti i cacciatori che praticano l’attività venatoria nel pieno delle regole e del rispetto delle leggi vigenti, saremo presenti sul territorio con le nostre Guardie Venatorie Volontarie in piena collaborazione con la Polizia Provinciale, per reprimere eventuali illeciti”.
Per segnalazioni, il coordinamento provinciale Guardie Venatorie Volontarie Federcaccia è contattabile tutti i giorni al 339/5981898 e la Polizia Provinciale al 800216659.
Bentrovati cari lettori a questa nuova puntata della mia rubrica, nella quale si analizza l’andamento del contagio da coronavirus nelle Marche e in Italia.
Osservando il grafico dei contagi si può notare come la discesa sembri essersi quasi esaurita e potrebbe, anzi, profilarsi l'inizio di una risalita. L'ingresso dell'autunno e la riapertura delle scuole potrebbero contribuire, in questo senso, a una leggera accelerazione del virus.
In ogni caso, le grandezze ospedaliere sono ancora in discesa e la regione Marche vede un miglioramento generalizzato della situazione relativa a ricoveri e contagi. Tutte le regioni italiane si attestano sotto al 10% di terapie intensive.
Un anno fa proprio di questi periodi, dopo che per tutta l'estate avvertivo del pericolo che stava crescendo, lanciavo l'allarme: tutto stava ricominciando come nella primavera del 2020, in poco tempo gli ospedali sarebbero stati di nuovo pieni. Alcuni mi dissero che facevo infondato allarmismo, poi abbiamo visto cosa è successo...
Ora il virus è ben più contagioso di un anno fa, ma la situazione è sotto controllo grazie alle vaccinazioni. Essendo da noi più "fresche", sembra che stiamo tenendo meglio questa ondata autunnale rispetto ad altre nazioni: mi preoccupa un po' più quella primaverile.
Novità di questi giorni è una pillola antivirale che è stata approvata con la procedura di emergenza che sembra ridurre del 50% i casi gravi, ma assolutamente non può essere considerata a mio avviso un'alternativa al vaccino. Quest'ultimo, infatti, protegge al 90% dai casi gravi, il che significa una protezione 5 volte maggiore.
Invece se combinassimo le due cose potremmo pensare ad un 95% di protezione? Non lo sappiamo, perchè non si hanno dati sull'uso della pillola specificatamente su soggetti vaccinati.
I Giovani del FAI, con il supporto di tutte le Delegazioni, i Gruppi FAI e i Gruppi FAI Ponte tra culture, propongono per sabato 16 e domenica 17 ottobre la decima edizione delle Giornate d’Autunno con visite in 600 luoghi solitamente inaccessibili o poco noti in 300 città d’Italia tra cui 42 luoghi del Ministero della Difesa, dello Stato Maggiore della Difesa e delle Forze Armate, aperti in occasione del centenario del Milite Ignoto.
Nelle Marche saranno 46 i beni aperti (35 nella passata edizione) a cura dei 500 volontari FAI dei singoli presidi territoriali, 5 Delegazioni provinciali, 6 Gruppi FAI, 5 Gruppi FAI Giovani. Con loro anche 250 Apprendisti Ciceroni.
Quest’anno, tra le aperture proposte, ecco alcuni luoghi sorprendenti delle Giornate FAI: la Rocca di Offagna, provincia di Ancona, e la Rocca Varano, in provincia di Macerata, esempi di strutture difensive medievali; le terre del vino, scelte dal gruppo FAI di Jesi a raccontare una tradizione.
Borghi come Castel Trosino, provincia di Ascoli Piceno, insediamento longobardo, sede di una ricchissima necropoli che con quella di Cividale del Friuli attesta della storia altomedievale dell’Italia e il Borgo di Candelara, in provincia di Pesaro. Numerosi Palazzi: a Fermo, tra gli altri, Palazzo Bernetti Evangelisti, Palazzo Falconi, a Pesaro Palazzo Baldini.
Curiosità eccellenti possibili solo nelle due Giornate: nella sede regionale FAI di Palazzo Bazzani sarà esposta la copia settecentesca della più antica Tabula Militaris romana, la Tabula Peutengeriana, prestata per l’occasione dal collezionista privato che la possiede. Ad Ascoli il Polittico di Sant’Emidio del Duomo di Carlo Crivelli del 1473 ancora non rimontato e non ricollocato nella sua sede originaria, oggetto di restauro appena terminato sarà visibile ad altezza d’uomo in un’ottica tutta particolare.
Inoltre, in occasione del centenario della traslazione della salma del Milite Ignoto, il Ministero della Difesa, lo Stato Maggiore della Difesa e le Forze Armate concederanno l’accesso straordinario in loro luoghi-simbolo di significativa importanza storica e istituzionale. Nelle Marche due le aperture di tale genere ad Ancona, tra cui Villa Bonci, sede del Complesso Aereonautica Militare di Loreto e Palazzo Bonarelli, sede del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri.
Tutti i visitatori potranno sostenere il FAI. È infatti suggerito un contributo non obbligatorio di 3 euro. La donazione online consentirà, a chi lo volesse, di prenotare la propria visita, assicurandosi così l’ingresso nei luoghi aperti dal momento che, per rispettare la sicurezza di tutti, i posti saranno limitati.
Il Servizio Sanità delle Marche comunica che, nelle ultime 24 ore, sono stati testati 3174 tamponi: 1725 nel percorso nuove diagnosi (di cui 785 nello screening con percorso Antigenico, con 11 positivi rilevati) e 1449 nel percorso guariti (un rapporto positivi/ testati del 4,1%). Il tasso di incidenza del virus, a ieri, era di 30,90 nuovi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti (due giorni fa era al 31,70).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 70, di cui 14 nella provincia di Macerata, 20 nella provincia di Ancona, 21 nella provincia di Pesaro-Urbino, 6 in provincia di Ascoli Piceno, 5 in provincia di Fermo e 4 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (13 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (15 casi rilevati), contatti in ambito domestico (19 casi rilevati), contatti extra regione (2), positivi in ambito scolastico/formativo (4 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (1 caso rilevato), casi in attesa di approfondimento epidemiologico (16).
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra una certa stabilità rispetto alla giornata precedente: incidenza al 4,1% oggi, contro il 4,4% registrato ieri.
In diminuzione di quattro unità il numero dei ricoverati per Covid-19 nelle Marche: sono 51, tra i quali 15 in Terapia intensiva (numero invariato rispetto a ieri), 19 in reparti non intensivi, e 17 pazienti nel reparto di Semi Intensiva. Lo comunica il Servizio Sanità della Regione.
Nelle ultime 24 ore, fortunatamente, non sono stati registrati decessi correlati al Covid-19.
Vi sono, infine, 41 pazienti ospiti nelle strutture territoriali (alla Rsa di Campofilone).
La Città di San Severino Marche renderà omaggio al dottor Carlo Furbetta, per oltre un ventennio medico chirurgo e primario presso l’ospedale civile settempedano, intitolandogli il largo antistante la Casa di riposo “Lazzarelli”, ex nosocomio cittadino.
Fu qui che il dottor Furbetta, nato a Fabriano nel 1906, svolse la sua professione di primario chirurgo per oltre un ventennio.
La cerimonia di intitolazione si terrà sabato prossimo (9 ottobre), alle ore 15,30, alla presenza dei familiari del medico, del riconfermato sindaco, Rosa Piermattei, dei rappresentanti dell’Amministrazione comunale, degli amici e dei cittadini che hanno proposto l’intitolazione alla memoria di quello che fu uno spazio tanto caro all’illustre professionista ancora oggi celebrato con immutato affetto da tante persone e dai figli, Giorgio e Francesco, che ne hanno ereditato l’amore per la medicina.
Laureatosi a Roma con il massimo dei voti, Furbetta come primo incarico ricoprì quello di interino alla condotta di Fiuminata e poi divenne assistente all’ospedale di Fabriano. Durante il secondo conflitto mondiale prestò servizio militare all’ospedale di Ancona poi, dal 30 luglio 1941 al 5 marzo 1943, partecipò alla campagna di Russia con il 238° ospedale da campo mobilitato e fu protagonista di tanti interventi chirurgici che gli valsero la Croce di merito. Specializzatosi in chirurgia, dal 1933 al 1952 la casistica operatoria gli attribuisce 3.359 interventi, il 99% dei quali riusciti. Fu primario chirurgo e direttore dell’ospedale civile “S. Sollecito” di Matelica e sostituto primario a Fabriano.
Dal 1953 fino al 1976 fu primario chirurgo dell’ospedale settempedano. La qualità del suo operato rendeva l’ospedale un punto di riferimento e di approdo per soluzioni diagnostiche e chirurgiche difficoltose o ritenute di alta specializzazione. Una diagnostica che ai tempi era prevalentemente affidata a uno studio clinico e semeiologico del paziente. Il suo sapere e le sue mani abili risolvevano con naturalezza problemi diagnostici di qualsiasi entità. Eseguiva interventi chirurgici che solo in alcuni ospedali maggiori e centri universitari venivano attuati.
Nel corso del suo primariato eseguì oltre 10mila interventi nobilitando tecniche consolidate e innovative, con dedizione, studio entusiastico ed esercizio continuativo.
Nel 1980 venne eletto cittadino dell’anno. In seguito ha ricevuto anche l’onorificenza di Cavaliere del lavoro.
L’Italia è un Paese pieno di borghi incantevoli pieni di storia e tradizione: Travel and Leisure ha passato in rassegna tutti i Comuni con una popolazione al di sotto dei 10.000 abitanti, elencando i 12 piccoli borghi più belli d’Italia dove godersi la “Dolce Vita“.
Treia è stata inserita in questa speciale classifica insieme a Anghiari (Toscana), Cortina d’Ampezzo (Veneto), Tropea (Calabria), Norcia (Umbria), Palmanova (Friuli Venezia Giulia), Bosa (Sardegna), San Vito Lo Capo (Sicilia), Otranto (Puglia), Brisighella (Emilia Romagna), Civita di Bagnoregio (Lazio), Porto Venere (Liguria).
Il concorso è stato effettuato da initalia.virgilio.it.
Inoltre è arrivato il successo anche nel Concorso Nazionale Borghi in Moto riservato ai comuni del Club de I borghi più belli d’Italia: Treia è il comune più visitato d’Italia.
“Due prestigiosi riconoscimenti nell’anno del boom turistico per la città del bracciale che ci rendono orgogliosi di amministrare questa splendida comunità e ci danno ancora più slancio per gli appuntamenti futuri dal TTG Travel Experience di Rimini di metà ottobre alla Borsa Mula in programma proprio a Treia dal 16 al 24 ottobre”, così l’amministrazione comunale di Treia.
Il Servizio Sanità delle Marche comunica che, nelle ultime 24 ore, sono stati testati 3378 tamponi: 2019 nel percorso nuove diagnosi (di cui 1082 nello screening con percorso Antigenico, con 32 positivi rilevati) e 1359 nel percorso guariti (un rapporto positivi/ testati del 4,3%). Il tasso di incidenza del virus, a ieri, era di 31,57 nuovi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti (due giorni fa era al 29,9).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 86, di cui 15 nella provincia di Macerata, 31 nella provincia di Ancona, 22 nella provincia di Pesaro-Urbino, 4 in provincia di Ascoli Piceno, 9 in provincia di Fermo e 5 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (16 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (41 casi rilevati), contatti in ambito domestico (21 casi rilevati), contatti extra regione (1), positivi in ambito scolastico/formativo (6 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (1 caso rilevato).
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un leggero decremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 4,3% oggi, contro il 4,6% registrato ieri.
In aumento di due unità il numero dei ricoveri per Covid-19 nelle Marche: sono 61, tra i quali 16 in Terapia intensiva (-2 rispetto a ieri), 25 in reparti non intensivi, e 20 pazienti nel reparto di Semi Intensiva. Lo comunica il Servizio Sanità della Regione.
Nelle ultime 24 ore, fortunatamente, non si verificati fortunatamente decessi correlati al Covid-19.
Vi sono, infine, 38 pazienti ospiti nelle strutture territoriali (alla Rsa di Campofilone). Una persona Covid positiva è ospitata al pronto soccorso dell'ospedale di Fabriano.
Sono piovute centinaia di segnalazioni nel pomeriggio di oggi, a partire dalle ore 17:30, riguardo il malfunzionamento delle piattaforme social Facebook, Instagram e WhatsApp. I problemi sono diffusi in tutta Italia.
Il malcontento monta visto che i problemi si sono registrati mentre è in corso lo spoglio dei voti per le elezioni Comunali 2021. Il malfunzionamento colpisce l'apertura delle applicazioni con un caricamento che non riesce a completarsi.
Su Twitter sono entrati in tendenza gli hashtag #FacebookDown, #WhatsAppDown e #InstagramDown.
Arrivano i dati definitivi sull'affluenza alle urne per le elezioni comunali 2021. In provincia di Macerata si è votato per decretare Sindaco e Giunta di sette comuni: Morrovalle, Bolognola, Porto Recanati, San Severino Marche, Esanatoglia, Muccia, Castelraimondo).
L'affluenza complessiva nella Regione Marche si è attesta al 57,13% degli aventi diritto: la maggiore partecipazione alle urne si è avuta nella provincia di Pesaro-Urbino (59,90%), mentre in provincia di Macerata si è fermata al 56,41% (5 anni fa era al 61,59%).
Nei sette comuni in cui si svolgono le Amministrative in provincia di Macerata, l'affluenza è stata la seguente: Bolognola (84,21%, 5 anni fa era al 61,79%), Castelraimondo (57,93%, 5 anni fa era al 62,14%), Muccia (85,25%, 5 anni fa era all'83,11%), Morrovalle (55,17%, 5 anni fa era al 61,04%), Esanatoglia (71,82%, 5 anni fa era al 72,36%), Porto Recanati (54,84%, 5 anni fa era al 58,76%), San Severino Marche (54,07%, 5 anni fa era al 58,76%).
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