Lo stop imposto al turismo dalla pandemia da coronavirus ha colpito duramente i tour operator dell’incoming. Tra cancellazioni e mancanza di nuove prenotazioni, le adv hanno già perso circa il 90% del fatturato annuale e non si vedono ancora segnali di recupero. A stimarlo è Inside Marche, l’associazione dei più importanti tour operator marchigiani. Per far fronte alla lunga notte del turismo, l’associazione sta tenendo i contatti con tutti i livelli di governo, locali, nazionale e regionale per sensibilizzare le istituzioni sulla crisi del comparto.
L'incoming turistico organizzato (agenzie e tour operator) è una vera e propria fonte di ricchezza che genera un volume di affari solo nelle Marche di oltre 20milioni di euro ed impiega oltre 200 persone direttamente e con l'indotto; oltre 500mila turisti italiani e stranieri arrivano grazie al lavoro diretto ed indiretto di queste imprese, che permettono ai diversi attori di agganciare economie importanti: strutture ricettive (hotel, agriturismi, B&B, casolari), attività di servizio (bagnini, trasporti pubblici e turistici, guide, musei, ristoranti) e attività commerciali presenti nell’intero territorio regionale.
L'emergenza sanitaria ha causato la cancellazione di tutte le prenotazioni dall’estero e quasi tutte dall'Italia: tutta la promozione e gli investimenti messi in atto da settembre 2019 a marzo 2020 sono andati persi, in un anno che sembrava poter essere da record, grazie alla promozione fatta ed al successo di Lonelyplanet che aveva inserito le Marche nella Top20 delle Regioni da visitare nel mondo.
Riteniamo utili gli interventi di sostegno per le imprese del Governo, a partire dalla cassa integrazione in deroga, anche se andrebbe allungata almeno fino al 31 dicembre 2020; gli interventi sul credito, la moratoria di finanziamenti e mutui e l’introduzione dei voucher per i rimborsi, al fine di evitare il default del sistema turismo. Ma sono utili per limitare i danni immediati, e sono insufficienti ad affrontare l’aggravamento della crisi dovuto al dilagare globale della pandemia, che ha bloccato il mercato turistico internazionale.
“Per noi la cosiddetta ‘fase 2’, che sia tra una settimana o un mese, rischia comunque di essere solo un miraggio - commentano a margine dell’incontro con Celani - anche se si dovesse procedere ad una graduale riapertura delle attività, il blocco imposto in molti Paesi ai viaggiatori italiani e i limiti di spostamento che probabilmente rimarranno in Italia di fatto ipotecheranno tutto il 2020”.
Quindi ben vengano i provvedimenti che la Regione Marche ha deliberato, ovvero prestiti a tasso agevolato,( significa fare debito ) ma serve subito di più: chiediamo alla Regione Marche di istituire un vero e proprio fondo di emergenza sul turismo importante a livello delle altre regioni, in modo che gli operatori di incoming marchigiani siano in grado di poter sussistere e poter operare sui mercati internazionali, ma partendo dai tour operator dell’incoming che sono i primi interlocutori dei tour operator italiani ed internazionali, oltre alla cancellazione di imposte, contributi e tasse locali per il 2020, e la riduzione del 50% per il 2021.
Poi bisognerà mettersi subito al lavoro per la ripartenza: le nostre proposte sono di riconoscere a chi acquista un pacchetto presso un’agenzia di viaggio o tour operator un onere detraibile del 19% del valore del pacchetto acquistato, senza limite di spesa e,fare una iniziativa analoga per attrarre i clienti esteri ed appena finita l’emergenza sanitaria, di co-finanziare, concertandola direttamente con gli operatori, una seria campagna di promo-commercializzazione nel prossimo autunno per puntare a recuperare nel 2021 le perdite di questa stagione.
Associazione Inside Marche
Luigi Settembretti - Presidente Inside Marche
Gli associati:
Fabrizio Oliva - Vacanza Mia sas, Pesaro
Stefania Stefanelli - Greenwich sas, Ancona
Renzo Fazi - Break in Italy di Flavio,Pesaro
Agnese Finoia - Piceno.2 srls Marcuzzo Viaggi , San Benedetto del Tronto
Alessandro Crucianelli - CM Viaggi srl, Macerata
Federico Scaramucci - Urbino incoming sas, Urbino
Elena Popa - Food & relax sas, Venarotta
Adolfo Ciuccoli - Dream Saling srl, Fano
Marco Cadeddu - Esatour Srl,Pesaro
Ceccoli Maria Brunella - Sogno srl cr, Pesaro
Edoardo Settembretti - Terre Marchigiane ass.,Civitanova Marche
Emanuele Piunti -Alemar soc. Coop., San Severino Marche
Enrico Grassi - Marche Holiday spa, Acqualagna
Antonio Perticarini - Spazio Cultura ass., Recanati
Aldo Giustozzi - international service srls, Civitanova Marche
"L'emergenza Covid-19 sta per abbattersi in maniera drammatica sulla stagione turistica che è alle porte - dichiara in una nota il senatore Francesco Battistoni, commissario regionale di Forza Italia Marche -. Oltre agli annunci del governo della serie 'faremo qualcosa' ed il rigetto della nostra proposta di deducibilità delle vacanze in Italia, partita dal Sindaco di Numana Gianluigi Tombolini, non stiamo vedendo nulla per il turismo e la sua ripartenza, niente che dia una prospettiva agli operatori del settore".
Aggiunge: "A tal proposito, Forza Italia ritiene giusto proseguire nella fase di contenimento del virus, ma riteniamo anche opportuno che sia data la possibilità ai gestori degli stabilimenti balneari di poter tornare nelle proprie attività, per effettuare i necessari ed urgenti lavori nelle aree demaniali in relazione allo smaltimento ed al recupero dei rifiuti che sono ammassati lungo le coste - precisa -. Il maltempo ed il lockdown hanno tenuto lontano i gestori ed i loro dipendenti dalle spiagge, e la situazione di pulizia delle stesse è decisamente grave.Crediamo sia una questione di buon senso ed un modo per tutelare la propria attività, la propria pertinenza e soprattutto la cosa pubblica".Il senatore Battistoni ha concluso la sua nota affermando: "Molte regioni a vocazione turistica hanno messo in campo misure del genere; anche le Marche devono farsi carico di questo problema; ovviamente il tutto rispettando le dovute norme di sicurezza e la massima tutela propria e del personale"
"Il comparto dei Vigili del Fuoco si regge sul precariato: 10 mila sono i vigili del fuoco che da anni attendono la stabilizzazione su un totale di 30 mila lavoratori. Li chiamano "discontinui" perché sono assunti con contratti brevissimi della durata massima di 14 giorni al mese, se si ammalano o se subiscono un infortunio sul lavoro sono indennizzati solo per la durata del loro breve contratto. Tale modalità di assunzione non gli consente di maturare la tredicesima mensilità e il TFR". Così, in una nota, il sindacato nazionale Cub pubblico impiego, che chiede a gran voce l'assunzione diretta dei Vigili del Fuoco precari, già dal prossimo decreto di aprile.
"Si tratta di personale altamente qualificato , formato e, di fatto, già operativo che opera nell’incertezza più assoluta, senza tutele previdenziali, assicurative ed economiche, prosegue il sindacato. È impensabile gestire la sicurezza dei cittadini e la prevenzione del territorio in queste condizioni. I pochi vigili permanenti sono già sfiancati dall’emergenza Covid 19 perché stanno operando in condizioni di grande disagio e rischio, con turni di 24 ore consecutive.
È dal 2016 che siamo impegnati su questa vertenza nazionale con manifestazioni a Roma e in tutta Italia; nel 2017 abbiamo ottenuto la formulazione di una graduatoria nazionale che vede la presenza di circa 10 mila vigili del Fuoco precari ma i Governi che si sono succeduti negli anni hanno stanziato pochissime risorse per la loro stabilizzazione.
In questo periodo di emergenza nazionale legata al Covid 19 abbiamo toccato con mano la fragilità del nostro sistema pubblico che negli ultmi vent'anni è stato tagliato, privatizzato, disprezzato dalla politica nella terminologia usata e da chi aveva interesse a depotenziarlo a favore dei privati: ci siamo accorti che la sanità pubblica è l'unica che riesce a garantire la salute dei cittadini. Pertanto bisogna invertire la tendenza investendo risorse in quei comparti che garantiscono la tutela del territorio e la salute pubblica. Uno di questi è proprio il comparto dei Vigili del Fuoco. Per questo motivo abbiamo chiesto al Governo di rendere operativi subito i 10 mila vigili del fuoco discontinui : è necessario farlo già dal prossimo decreto di aprile stanziando adeguate risorse.
Stabilizzare i Vigili del Fuoco precari significa dare dignità a lavoratori che vivono nell’incertezza più assoluta da almeno 20 anni".
Sono proseguiti, e con sempre maggior incisività, anche nel fine settimana di Pasqua i controlli per accertare chi circola senza valido motivo, violando i divieti imposti per il contenimento della diffusione del coronavirus, magari tentando di recarsi fuori città. Sotto la lente in particolare le direttrici che portano verso il mare, i parchi e le mete abituali durante i giorni di festa.
Gli spostamenti nelle giornate del week end di Pasqua erano stati considerati un rischio nell’ambito della pianificazione decisa dal Prefetto e dai vertici delle Forze di polizia, e sono scattati ovunque controlli serrati, secondo gli indirizzi ricevuti dal Ministro dell’interno al fine di non vedere vanificato, l'immane sforzo compiuto dall'intera Nazione.
Nel territorio della provincia di Macerata sono state controllate più di 4.000 persone e 2.375 esercizi commerciali proprio allo scopo di verificare l’osservanza delle misure anti coronavirus, portando così complessivamente a 67.391 i controlli effettuati dai primi giorni di marzo.
Le forze dell'ordine al termine del “fine settimana” hanno effettuato 226 sanzioni, il maggior numero delle violazioni è stato rilevato nella giornata di sabato. Diverse auto sono state fermate, con a bordo anche più persone, mentre tentavano di raggiungere il litorale senza alcuna giustificazione valida per unirsi a parenti o amici per il pranzo di Pasqua.
Uno sforzo corale che ha visto impegnati più di 1100 uomini che, con il supporto anche dell’elicottero del nucleo di Pescara, della motovedetta dell’Ufficio Circondariale marittimo di Civitanova e con l’ausilio di droni, hanno svolto una importante funzione di deterrenza.
Un dispositivo a maglie molto strette quello messo in campo, ad ogni punto nevralgico delle vie di comunicazione, dal Prefetto Iolanda Rolli, con l’ausilio di Polizia, Carabinieri, Finanza, Stradale e con il concorso della Polizia Provinciale, delle Polizie Locali, dei militari dell’Esercito e dell’Ufficio Circondariale marittimo.
E’ stato un week end nel quale è stato utilizzato il massimo dispiegamento di risorse e, anche se le sanzioni non sono mancate, la cittadinanza ha dimostrato, ancora una volta di saper rispettare le regole imposte dalla situazione d’emergenza.
Il Gores ha trasmesso le schede relativa alle progressioni e agli esiti delle indagini di laboratorio delle ultime 24 ore. I tamponi risultati positivi al Covid-19 sono 45 sui 436 analizzati. I nuovi casi portano il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche a 5426 su un totale di 21.949 campioni testati.
Si registra un decremento del rapporto tra tamponi effettuati e casi di positività riscontrati nell'arco delle ultime 24 ore, rispetto alla giornata di ieri quando su 456 tamponi i nuovi casi di positività al Coronavirus erano stati 78, sotto la soglia del 10%.
In termini assoluti, però, si tratta del minor incremento giornaliero di casi dal 9 marzo, quando i nuovi positivi furono 71. L'incidenza generale, in base al totale dei positivi rapportato ai tamponi effettuati fino ad oggi, è del 24,72. Conferma la discesa della progressione dei contagi (ieri era del 25, 01%).
Leggi qui i dati divisi per Provincia
Di seguito nel dettaglio le tabelle rese note dal Gores:
Sono stati resi noti i dati del Gores delle 18, riguardanti il numero di decessi registrati nelle Marche a causa del Covid-19 nelle ultime 24 ore.
Risultano purtroppo morte a causa del coronavirus altre 15 persone. Salgono a quota 728 in totale le vittime, dall'inizio dell'epidemia (469 uomini e 259 donne). Il numero più alto di decessi continua a registrarsi nelle provincia di Pesaro-Urbino (409).
Tra coloro che hanno perso la vita nelle ultime 24 ore, una donna 73enne di Treia deceduta nell'ospedale di Macerata, dove era stata ricoverata. Tra i deceduti a causa del Covid-19 - secondo il report del Gores - anche un 84enne originiaria di Jesi che si è spenta al Covid-Hospital di Camerino. Entrambe le donne presentavano patologie pregresse.
Secondo i dati complessivi, invece, nel 94,5% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 79,5 anni.
Di seguito nel dettaglio i dati del Gores:
Vento di burrasca in arrivo nella nostra regione.
La Protezione civile delle Marche ha emesso un bollettino di condizioni meteo avverse, valido dalle 9 alle 18 di martedì 14 aprile. Le zone di allerta prese in considerazione sono quelle costiere. Il vento medio potrà raggiungere intensità di vento teso, in particolare durante la parte iniziale del periodo di validità sui settori costieri settentrionali; le raffiche potranno raggiungere, in particolare nel corso del pomeriggio, intensità di burrasca.
Il transito di una veloce saccatura sul mar Adriatico durante la prima parte della giornata di martedì 14, associata ad aria in quota fredda e instabile, favorirà anche sulle Marche un temporaneo aumento dell’instabilità con rovesci o temporali sparsi e raffiche post-frontali lungo la fascia costiera.
Come già annunciato dalla Prefettura nei giorni scorsi, la Pasqua e Pasquetta in provincia di Macerata si sono rivelate blindatissime per tenere d'occhio e soprattutto a casa gli eventuali “furbetti” del coprifuoco anti-coronavirus.
Alla vigilia di queste festività erano piovute raccomandazioni a partire dal Governo, passando per il presidente delle Regione fino al comitato scientifico: «gli italiani stiano a casa». La curva dei contagi è in una situazione di decrescita ma non si deve abbassare la guardia, era il messaggio. Un’indicazione che qualcuno non ha recepito, come dimostrano le immagini delle file di macchine che questa mattina, si sono registrate nel posto di blocco fisso organizzato dalla Polizia Stradale all'autogrill Agip della stazione di Montecosaro.
Tutta l'operazione, che si è svolta con la presenza dell'Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza il Questore Antonio Pignataro, è stata impartita dal Servizio di Polizia Stradale di Roma, recepita poi sotto il coordinamento del Compartimento di Ancona e finalmente attuata dalla Polizia Stradale sella sezione di Macerata diretta dal dirigente provinciale il dottor. Tommaso Vecchio.
Un imponente dispiegamento di forze formato da tanti militari e diverse autovetture della stazione mobile con anche un ufficio mobile della Polizia, il tutto con un elicottero a presidiare dall'alto l'intera zona. Per incanalare il traffico verso il posto di blocco dell'autogrill, lungo la strada, erano presenti gli operatori dell'Anas che per l'occasione avevano attuato un restringimento di carreggiata che obbligava di fatto gli automobilisti ad entrare nell'area presidiata dagli agenti. Tanti i veicoli controllati diretti verso il litorale maceratese come sono anche state diverse le sanzioni, per un'attività che non si è limitata solamente a quel tratto specifico della superstrada ma che ha visto i militari della Polizia Stradale impegnati con un posto di blocco dinamico nella statale 77 in direzione monti e anche sulla strada provinciale 483 sempre nel comune di Montecosaro.
Il Gores ha trasmesso le schede relativa alle progressioni e agli esiti delle indagini di laboratorio delle ultime 24 ore. I tamponi risultati positivi al Covid-19 sono 78 sui 456 analizzati. I nuovi casi portano il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche a 5381 su un totale di 21.513 campioni testati.
Si registra una sensibile risalita del rapporto tra tamponi effettuati e casi di positività riscontrati (17,10%) nell'arco delle 24 ore, rispetto alla giornata di ieri quando su 997 tamponi i nuovi casi di positività al Coronavirus erano stati 92, sotto la soglia del 10%.
In termini assoluti, però, si tratta del minor incremento giornaliero di casi dal 9 marzo, quando i nuovi positivi furono 71.
Il rapporto complessivo tra la crescita dei casi e il totale dei tamponi effettuati dall'inizio dell'emergenza, continua a decrescere in termini percentuali attestandosi al 25,01% (ieri era al 25,18%).
QUI PER I DATI PROVINCIA PER PROVINCIA
Ecco nel dettaglio le tabelle pubblicate dal Gores:
Sono stati resi noti i dati del Gores delle 18, riguardanti il numero di decessi registrati nelle Marche a causa del Covid-19 nelle ultime 24 ore.
Risultano purtroppo morte a causa del coronavirus altre 13 persone. Salgono a quota 713 in totale le vittime, dall'inizio dell'epidemia (465 uomini e 248 donne). Il numero più alto di decessi continua a registrarsi nelle provincia di Pesaro-Urbino (399).
Tra coloro che hanno perso la vita nelle ultime 24 ore, una donna 86enne di Camerino deceduta nell'ospedale cittadino, dove era stata ricoverata. Tra i deceduti a causa del Covid-19 - secondo il report del Gores - anche un 50enne di Grottammare che si è spento nell'ospedale di San Benedetto, è la vittima più giovane registrata nelle ultime 24 ore. L'uomo non aveva patologie pregresse.
Secondo i dati complessivi, invece, nel 94,4% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 79,5 anni.
Di seguito nel dettaglio i dati del Gores:
Gli Stati Uniti sono il Paese con più contagi al mondo, e nelle ultime 24 ore ha tolto all’Italia anche il triste primato dei decessi per Covid-19. Un momento storico difficile da commentare, in quanto servono risposte attendibili su come e quando si potrà porre la parola 'fine' a questa emergenza sanitaria.
Grazie all'amicizia di lungo corso con il direttore Guido Picchio, la Redazione di Picchio News ha raggiunto l’accademico napoletano di fama mondiale, il professor Antonio Giordano, direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine della Temple University di Philadelphia e riconosciuto come una delle 100 eccellenze italiane mediche nella diagnosi e cura del cancro polmonare, per farci illustrare come gli Stati Uniti stanno affrontando l’emergenza Covid-19 e quali sono gli scenari futuri in materia di misure preventive e su possibili vaccini.
Prof. Giordano considerando che lei vive e lavora negli Stati Uniti come sta affrontando sia livello professionale che personale questa situazione di emergenza?
"Per contenere il contagio dobbiamo limitare i nostri spostamenti, evitare luoghi affollati e uscire solo se strettamente necessario. Da subito, ho adempiuto a questi doveri come cittadino, come scienziato ho iniziato a studiare le caratteristiche di questo nuovo virus, collaborando, quotidianamente, con esperti di tutto il mondo"
L’Italia è stato il primo paese europeo a confrontarsi con il Covid-19 e, nonostante in alcune zone la curva dei contagi sia in discesa continua, il numero dei nuovi casi e dei contagiati rimane sempre considerevole. Quando pensa che ci potrà essere un’inversione di tendenza di questi dati?
"Le pandemie sono eventi naturali e ricorrenti, non siamo in grado di prevedere con precisione il decorso della pandemia da Covid-19, ma possiamo imparare per somiglianza o per differenza dalle pandemie del passato. Finalmente si inizia a vedere una diminuzione di nuovi casi, ma naturalmente dobbiamo essere cauti prima di abbandonare le misure di contenimento"
Nell’ultimo mese nel nostro paese si sono susseguiti diversi decreti governativi che hanno portato a delle limitazioni sempre più stringenti per la popolazione. Secondo lei tali misure sono state adottate nei tempi giusti o ci sono state delle sottovalutazioni iniziali nel valutare il fenomeno?
"Il rischio è stato sottovalutato e tutti i Governi hanno agito in ritardo. Certamente si sarebbe potuto fare di più, d’altra parte, molti paesi e gli stessi organismi internazionali si sono mossi in modo poco coordinato, spesso confuso e, a volte, contraddittorio. Di fronte all’enorme tragedia di morte e sofferenza provocata dalla pandemia di COVID-19, di fronte al disastro sociale ed economico che sta causando, il mondo nel suo complesso e l’Italia non erano preparati. Una valutazione complessiva però potrà essere fatta solo quando la pandemia sarà finita"
Le strutture sanitarie italiane stanno tutte lavorando a pieno ritmo, così come gli operatori. La stessa situazione si verifica anche in America. Dal suo punto di vista cos’è mancato sotto questo aspetto per una gestione efficace di tutto l’apparato?
"Gli ospedali pubblici stanno affrontando una situazione più complicata e difficile del solito. Abbiamo avuto una tardiva attivazione delle misure di contenimento e una situazione di impreparazione, anche per problemi strutturali negli ospedali; operatori sanitari che operano con turni massacranti e in carenza, mancanza e/o inadeguatezza dei dispositivi di protezione; reparti di terapia intensiva pieni, che rischiano il collasso. Questa situazione va ascritta non solo al Covid 19 ma anche al fatto che, nel corso degli anni, la sanità è stata fatta a pezzi"
Le mascherine sembrano diventate ormai un oggetto indispensabile per tutti noi, oltre che - in certi casi - quasi introvabile. Sono veramente protettive o c’è comunque bisogno di munirsi di altri dispositivi?
"Non abbiamo evidenze per dire che il virus circoli nell’aria. I dati che abbiamo a livello epidemiologico ci dicono che le principali vie di trasmissione sono per droplet e per contatto, per cui - oltre all’uso delle mascherine - è necessario lavarsi le mani e mantenere il distanziamento fisico.
Nelle strutture sanitarie, dove c’è un’elevata circolazione del virus, è raccomandato l’uso di mascherine mediche, respiratori e altri dispositivi di protezione individuale per gli operatori sanitari.
Nei nuclei abitati raccomandiamo l’uso di mascherine mediche. Ne abbiamo di diversi tipi: le mascherine chirurgiche che, non servono a proteggere sé stessi, ma gli altri, e che sono raccomandate per persone infette.
Le mascherine FP2 o FP3, quelle con la valvola, che aiutano le persone a non infettarsi, anche se attraverso la valvola possono uscire i germi del virus. Quindi, le persone che usano questo tipo di mascherina, al di sopra, dovrebbero mettere la mascherina chirurgica.
Infine, abbiamo le mascherine FP2 o FP3 senza valvola, che servono a proteggere sia se stessi sia gli altri. Le raccomandazioni possono cambiare nel tempo sulla base della maggiore conoscenza del virus.
In questa prima fase di lockdown non è necessario utilizzarle, in quanto la principale difesa deve essere il distanziamento, molto probabilmente quando si passerà alla fase 2, e ci si troverà a contatto con altre persone, si dovrà usare la mascherina e quella chirurgica è la preferibile"
Alla luce degli ultimi avvenimenti, quale potrebbe essere l’atteggiamento corretto per non rischiare di perdere il contatto con la realtà visto che, da giorni, siamo costretti a restare chiusi in casa
"Milioni di italiani stanno in casa per limitare il contagio e questa è una situazione nuova per tutti. Bisogna continuare a mantenere quanto più è possibile una routine regolare. Anche questo periodo può avere risvolti positivi, chi sta sperimentando forme di telelavoro, chi si dedica agli hobbies e alla cucina. Le persone possono riscoprire ritmi meno frenetici, utilizzare il tempo in maniera più piena e creativa, riappropriandosi di momenti personali. È difficile rimanere sereni e trasmettere tranquillità, gestire lo stress, non far trasparire la paura, gestire l’ansia, ma l'uomo per sua natura è abituato ad adattarsi alle diverse situazioni: anche a quelle più critiche"
Non si fa altro che parlare della ricerca di un vaccino, da somministrare con un cerotto, che sarebbe capace di mettere la parola fine a questa pandemia. Secondo le sue informazioni, a che punto sono le ricerche in campo scientifico?
"La corsa per mettere a punto un vaccino anti COVID-19 non solo è giustificata, ma assolutamente necessaria dal momento che il Covid-19 uccide adulti e anziani e si trasmette velocemente. Tuttavia, nella sua messa a punto deve essere incluso il tempo necessario per valutarne gli effetti collaterali.
Al momento, gli studi in corso nei laboratori di tutto il mondo, stanno conducendo alla produzione di nuovi dati e, quindi, a diversi progetti sui vaccini. Il vaccino deve essere capace di indurre nell’organismo la produzione di anticorpi per difendersi; per arrivare allo stesso obiettivo le aziende si avvalgono di tecnologie diverse e solo con il tempo potremo capire quale sarà quello più efficiente"
Su quali altre cure si sta lavorando e quali sono i tempi di una loro, eventuale, messa in commercio?
"Attualmente, non esistono terapie specifiche per COVID-19, ma sono tutte sperimentali. La terapia di supporto può far guadagnare tempo al paziente per recuperare le funzioni di base.
Una gamma molto varia di farmaci è stata somministrata ai pazienti di COVID-19.
Tuttavia qualche piccolo segnale positivo arriva e riguarda principalmente quattro trattamenti ancora in fase di test: gli antimalarici clorochina e idrossiclorochina, l’anti-Ebola remdesivir, il farmaco anti-artrite tocilizumab e la terapia al plasma.
La clorochina e idrossiclorochina sono usati anche per il trattamento di altre malattie autoimmuni e dai primi dati sembrano ridurre il peggioramento dell’infezione.
Il tocilizumab è un anticorpo monoclonale diretto contro il recettore dell’interleuchina-6 e sembra avere una forte efficacia anti-infiammatoria. In alcuni casi, specialmente molto gravi, pazienti ricoverati in terapia intensiva e intubati sono migliorati entro 48 ore dalla somministrazione della terapia.
Il remdesivir è attualmente in fase 3 di sperimentazione, cioè nella fase in cui oltre alla sicurezza si valuta l’efficacia del farmaco. Il trattamento consiste nell’utilizzare il plasma dei pazienti guariti dal Covid-19, quindi ricco di anticorpi capaci di fermare il nuovo coronavirus. In ogni caso, trovare un trattamento applicabile richiede un percorso di sperimentazioni rigorosamente controllate e, quindi, tempo"
Ci aiuta a capire se davvero il virus resta nell’aria e dunque vi sia la possibilità di contrarlo attraverso “aria contaminata”?
"Quando le persone sono infette da un virus respiratorio emettono particelle virali ogni volta che parlano, respirano, tossiscono o starnutiscono. Queste particelle sono racchiuse in goccioline (“droplet”) di muco, saliva e acqua. Le goccioline più grandi sono più pesanti e cadono a una distanza ravvicinata e questo è il motivo per cui manteniamo la distanza di almeno 1 metro.
I globi più piccoli evaporano, lasciando virus secchi in sospensione nell’aria che si spostano più lontano e che sono chiamati “aerosol”. Produciamo aerosol quando espiriamo l’aria dai polmoni o quando parliamo.
Le ricerche pubblicate finora suggeriscono che il virus resta nell’aria circostante i pazienti ricoverati negli ospedali, ma non ci sono evidenze che dimostrano che queste particelle siano contagiose. La questione non è se il virus è nell’aria, come detto, ma quanto devono essere concentrate le particelle virali sotto forma di aerosol per infettare altre persone presenti nella stessa stanza. Per rispondere abbiamo bisogno di ulteriori esperimenti"
Come immagina che riprenderà la vita dopo che sarà passata questa emergenza e, secondo lei, cosa cambierà nella quotidianità delle persone?
"Mi auspico, che da questa pandemia se ne esca migliori. Confido che l’umanità possa guardarsi un po' intorno prendendosi cura del nostro pianeta. Il Covid-19 ha potuto diffondersi anche a causa della distruzione dell’ecosistema, e di quelle barriere naturali che avrebbero potuto rappresentare un argine al contagio"
Il Gores ha trasmesso le schede relativa alle progressioni e agli esiti delle indagini di laboratorio delle ultime 24 ore. I tamponi risultati positivi al Covid-19 sono 92 sui 997 analizzati. I nuovi casi portano il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche a 5303 su un totale di 21.057 campioni testati.
Si registra un ulteriore decremento nel rapporto tra tamponi effettuati e casi di positività riscontrati (9,22%) nell'arco delle 24 ore, rispetto alla giornata di ieri quando su 1090 tamponi i nuovi casi di positività al Coronavirus erano stati 127 (11,65%).
È il dato assoluto più basso dal 10 marzo, quando peraltro i tamponi effettuati erano stati soltanto 219.
Il trend al ribasso si conferma anche per quel che riguarda la crescita complessiva dei casi rispetto al totale dei tamponi effettuati dall'inizio dell'emergenza: dato che ora si attesta al 25,18%.
Ecco nel dettaglio le tabelle pubblicate dal Gores:
La BMG Petroli, distributore di prodotti perroliferi di Alba Adriatica, si mette su strada questa volta per un iniziativa di solidarietà verso le famiglie in difficoltà del territorio, in occasione di queste festività segnate dall’ emergenza e dalle ripercussioni anche economiche del Coronavirus.
Nonostante anche il settore della rete di carburanti, registri un calo del 30% e del 50% nelle zone maggiormente colpite dall’ emergenza, la BMG Petroli, sensibilizzata dalle famiglie in difficoltà del territorio, in occasione di Pasqua metterà a disposizione presso la BMG Petroli di Martinsicuro, centro commerciale il Grillo, ogni tipo di genere alimentare, una “Tavolata di beneficenza, per dare sostegno alle persone colpite dalla crisi del Coronavirus”. “Nulla impedirà al sole di sorgere ancora, nemmeno la notte più buia. Perché oltre la nera cortina della notte c’è un’alba che ci aspetta.” Questa e la frase Motivazionale scelta dalla BMG per unirsi alle persone in difficoltà di quel meraviglioso territorio.
Il Gores ha comunicato, attraverso il giornaliero aggiornamento delle ore 12:00, la provenienza provinciale dei 5211 casi positivi al coronavirus su 20060 tamponi effettuati nella Regione Marche. Sono 2121 i contagiati in provincia di Pesaro-Urbino, 1547 in provincia di Ancona, 801 in provincia di Macerata (25 in più di ieri), 354 in provincia di Fermo, 249 in provincia di Ascoli Piceno, 139 extra regione.
Torna a salire il numero dei pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie regionali (si è passati dai 1052 di ieri ai 1078 di oggi). Scende invece il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva (da 127 a 118): 17 di loro sono ospitati nelle strutture sanitarie maceratesi (8 a Civitanova, 9 a Camerino).
Il numero complessivo dei pazienti dimessi e guariti è in costante aumento: si è, infatti, passati da 1086 a 1291.
Ecco la tabella rilasciata dal Gores alle ore 12:00:
Una stretta sui controlli per evitare spostamenti ingiustificati e diffusione del contagio in provincia di Macerata. Per realizzare questo obiettivo il prefetto, Iolanda Rolli, ha presieduto una videoconferenza alla quale hanno preso parte i vertici provinciali delle Forze dell’ordine.
Nel corso della riunione, il prefetto ha ribadito, ancora una volta, la necessità di una linea improntata al massimo rigore in questo momento così delicato nella lotta al virus che sta impegnando anche la nostra provincia già da diverse settimane.
Il momento di maggiore allarme è previsto per il week-end di Pasqua: controlli più serrati, più severi, più frequenti ed organizzati in modo coordinato ed incrociato in modo da ottenere un’azione più efficace del territorio.
Tutti i presenti hanno condiviso l’esigenza di scongiurare movimenti collegati a esodi, gite fuori porta, ricongiungimenti familiari, trasferimenti non giustificati presso le seconde case. Per questo è necessario prevenire e contrastare efficacemente il rischio di comportamenti imprudenti che facciano precipitare la situazione, compromettendo i risultati finora conseguiti
Al fine saranno attivati posti di controllo nei punti nevralgici della viabilità cui concorreranno tutte le Forze di polizia e le Polizie locali.
(Foto di Repertorio)
Il Gores ha trasmesso le schede relativa alle progressioni e agli esiti delle indagini di laboratorio delle ultime 24 ore. I tamponi risultati positivi al Covid-19 sono 127 sui 1090 analizzati. I nuovi casi portano il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche a 5211su un totale di 20.060 campioni testati.
Si registra un decremento nel rapporto tra tamponi effettuati e casi di positività riscontrati, rispetto alla giornata di ieri quando su776 tamponi i nuovi casi di positività al Coronavirus erano stati 129
Ecco nel dettaglio le tabelle pubblicate dal Gores:
Ordinanza a sorpresa dalla Regione Marche a Firma del Presidente Ceriscioli che blinda le Marche nei giorni di festa.
"Preso atto che - si legge nell'ordinanza - a fronte della crescente diffusione epidemiologica, è risultato necessario adottare misure ancora piu stringenti"
Il Presidente della Regione ha ritenuto che consti "rilevante importanza evitare situazioni che nel corso delle prossime festività possano giustificare spostamenti della cittadinanza"
Con tali premesse l'ordinanza ha imposto "Per i giorni 12, 25 aprile 2020 e 1 maggio 2020 la chiusura di tutte le attività di vendita dei generi alimentari e di prima necessità" senza alcuna distinzione tra le attività "di vicinato" e quelle presenti all'interno di grandi strutture o di centri commerciali.
L'ordinanza, con data 10/04/2020 entrerà in vigore alle ore 00.00 dello stesso giorno, ed avrà termine all'adozione di diverso provvedimento.
Il premier Giuseppe Conte ha parlato questa sera intorno alle 19:30 in una conferenza stampa, dove ha annunciato la firma di un nuovo Dpcm che sostanzialmente proroga le attuali restrizioni per il contenimento del contagio da Covid-19, per altre tre settimane.
"Proroghiamo le misure restrittive fino al 3 maggio, una decisione difficile ma necessaria di cui mi assumo tutte le responsabilità politiche, spiega il presidente del Consiglio. La salute è la nostra priorità. non siamo nella condizione di partire a pieno regime". "L'auspicio è che dopo il 3 maggio si possa ripartire con cautela e gradualità, ma ripartire dipenderà dai nostri sforzi. La nostra determinazione è allentare il prima possibile le misure per tutte le attività produttive, per far ripartire quanto prima in piena sicurezza il motore del nostro Paese a pieno regime: non siamo ancora nella condizione di farlo, dobbiamo attendere ancora. Prometto che se anche prima del 3 maggio si verificassero le condizioni, cercheremo di provvedere di conseguenza ad aprire alcune attività produttive". "La proroga che oggi disponiamo col nuovo Dpcm fino al 3 maggio vale anche per quasi tutte le attività produttive, continuiamo a mettere la tutela della salute al primo posto ma ponderiamo anche gli interessi in campo tenendo conto della tenuta socioeconomica"
L'unica eccezione varrà per librerie cartolibrerie. " Dal 14 aprile riapriamo librerie, cartolibrerie e negozi per neonati", continua Conte. Anche qualche altra attività produttiva come quelle relative alla silvicultura le attività forestali".
"Siamo già al lavoro per far ripartire il sistema produttivo - continua il presidente del Consiglio. La fase 2 è già partita. Per questo ci avvarremo di un gruppo di esperti che dialogherà con il comitato tecnico scientifico per modificare eventualmente i modelli organizzativi e lavorativi fin qui pensati. Gruppo di esperti presieduto dal manager Vittorio Colao.
Poi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. "Il protocollo per la sicurezza nei luoghi di lavoro l'abbiamo siglato a metà marzo con le parti sociali: quella è la nostra bibbia da cui partire. Ora gli esperti lo stanno integrando e rafforzando. La raccomandazione ai responsabili delle aziende è in questo periodo di sospensione di sanificare i luoghi di lavoro e per attrezzarsi per una corretta applicazione delle misure di sicurezza nei luoghi di lavoro".
Infine sull'Europa. "Il Mes è uno strumento inadeguato, lotteremo con tutte le nostre forze per avere gli Eurobond. E attacca Salvini e Meloni: "Da loro falsità. Il Mes non è stato istituito da ieri, come falsamente dicono Salvini e Meloni. C'era dal 2012.
È una sfida che non riguarda solo noi, ma anche tutta l'Unione Europea, non firmerò nessun accordo senza avere rassicurazioni in merito".
Sono stati resi noti i dati del Gores delle 18, riguardanti il numero di decessi registrati nelle Marche a causa del Covid-19 nelle ultime 24 ore.
Risultano purtroppo morte a causa del coronavirus altre 7 persone. Salgono a 689 in totale le vittime, dall'inizio dell'epidemia (450 uomini e 239 donne). Il numero più alto di decessi continua a registrarsi nella provincia di Pesaro Urbino (386).
Tra coloro che hanno perso la vita nelle ultime 24 ore, un uomo di 64 anni di Civitanova Marche, Michele Marziali, deceduto nell'ospedale della stessa città rivierasca.
Nel 94,3% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 79,4 anni.
Da registrare che quello odierno è comunque il dato più basso riguardo ai decessi nelle ultime settimane.
Di seguito nel dettaglio i dati resi noti dal Gores:
La Regione Marche istituisce una legge con le misure urgenti per il sostegno alle attività produttive e ai lavoratori autonomi, a seguito dell’emergenza Covid-19. Questa mattina la firma del presidente Luca Ceriscioli, che afferma: È molto importante in un momento come questo l’impegno delle istituzioni per far ripartire l’economia del nostro territorio. Abbiamo dato un segno concreto approvando in pochi giorni e rendendo immediatamente esecutiva una legge che mette in campo 14,2 milioni per dare liquidità alle imprese, un piccolo segno rispetto a tutto quello che servirà mettere in campo, ma essere riusciti a farlo prima di tutti gli altri prima dell’imminente festività di Pasqua assume per noi un valore simbolico straordinario”.
Si istituisce così un fondo di emergenza di 14,2 milioni per le imprese e per i lavoratori autonomi, basato sugli incentivi al sistema del credito, che saranno disponibili da martedì 14 aprile presso i Confidi: 11,7 milioni per prestiti a tasso agevolato e 2,5 milioni per contributi a fondo perduto, per abbattere il costo degli interessi e delle garanzie per l’accesso ai finanziamenti.
La legge prevede un allargamento del credito: da 25 mila a 40 mila euro senza vincolo percentuale di fatturato per le imprese, estensibile a 50 mila euro per le imprese che realizzano nuovi acquisti materiali e immateriali per il rilancio e la diversificazione delle attività, e fino a 5 mila euro per i lavoratori autonomi. La durata prevista del prestito è di 72 mesi, con 24 mesi di preammortamento.
Destinatari delle misure sono le imprese e i lavoratori autonomi. Al fine dell’accesso ai benefici gli operatori economici sono coloro che hanno subìto una crisi di liquidità a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, hanno sede operativa nel territorio e sono operativi alla data del 23 febbraio 2020.
Sulla somma di 14,2 milioni di euro convergono 4 milioni di euro della Regione, 4,3 milioni di Camera di Commercio e Province (da fondi preesistenti in chiusura) e 5,8 milioni di cofinanziamento dei Confidi stessi. Questi saranno destinati per 11,7 milioni all'erogazione di prestiti fino a 40 mila di euro a tasso di interesse agevolato non superiore all’1%, “significativamente più basso – spiega l’assessora alle Attività economiche Manuela Bora - di quello previsto dal Decreto Liquidità per prestiti fino a 25 mila euro (superiore all’1,2%) e di quello di mercato delle banche per prestiti di dimensioni superiori (tra il 2,5 e il 3,5%)”. Gli altri 2,5 milioni serviranno per abbattere il costo degli interessi e delle garanzie per l'accesso ai finanziamenti presso il sistema creditizio per crediti fino a 150 mila euro, un meccanismo che è in grado di attivare, in previsione, ulteriori prestiti per 30,6 milioni.
“Questo fondo serve a rendere gestibile un periodo di transizione – aggiunge Manuela Bora - in attesa che i provvedimenti del governo siano applicati dalle banche e queste mettano a disposizione la liquidità necessaria alle imprese. Proprio quegli aiuti, impressionanti per quantità ma soggetti a regole che non consentono di poterne usufruire nell’immediato, rischiano di lasciare senza risorse soprattutto migliaia di micro e piccole imprese e di lavoratori autonomi della nostra regione”. “Gli imprenditori – conclude il presidente - hanno detto all’unanimità: l’accesso al credito, il pronto cassa sono complicati. La Regione Marche ha risposto: zero burocrazia pubblica e 14,2 milioni subito. Mi aspetto dai confidi uno sforzo straordinario per rispondere velocemente a una straordinaria richiesta di intervento che arriverà nei prossimi giorni e ho avuto rassicurazioni che la liquidità sarà erogata nel giro di una settimana”.