Prosegue il calo dell'incidenza di contagi da coronavirus su 100mila abitanti nelle Marche: nelle ultime 24 ore 49 casi e incidenza a 28,80. Intanto i ricoveri per Covid-19 sono saliti a 55 (+4) ed è deceduto un 64enne di Amandola (Fermo), con patologie pregresse, ospite della Residenza Valdaso, portando il totale a 3.082.
Lo comunica il Servizio Sanità della Regione.
La provincia di Macerata ha fatto segnare il maggior numero di casi nell'ultima giornata (20); seguita da Ancona (14), Fermo (4), Pesaro Urbino (3) e Ascoli Piceno (2); sei i casi da fuori regione. Dodici le persone con sintomi, 11 i contatti stretti di positivi, 14 quelli domestici, tre in ambito scuola/formazione e uno sul lavoro; per sei casi approfondimento epidemiologico. I tamponi eseguiti sono 2.851 di cui 1.585 nel percorso diagnostico (3,1% di positivi) e 1.266 nel percorso guariti, a cui si sommano 851 test antigenici (19 positivi).
In crescita i ricoverati in Semintensiva (20; +3) e nei reparti non intensivi (23; +2), mentre sono in diminuzione i ricoverati in Terapia Intensiva (-1); tre i dimessi in un giorno. Gli assistiti nelle strutture territoriali sono 39 mentre i pronto soccorso regionali tornano Covid-free. Il totale dei positivi cala a 2.303 (-48) e le quarantene per 'contatto' a 2.935 (-151), i guariti/dimessi superano i 109mila (109.056).
Nell’ambito del progetto “Lidmo – Libertà di movimento”, realizzato con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri e destinato ai cittadini residenti in alcune realtà del cratere, tra cui rientra il Comune di San Severino Marche, venerdì 15 ottobre, dalle ore 15 alle ore 17,30, e sabato 16 ottobre, dalle ore 9,30 alle ore 12, nel parco della Bocciofila di via Della Resistenza verrà proposto un corso gratuito di base di nordic walking.
La lezione sarà tenuta dagli istruttori della Asd Nordic Walking Green che metteranno a disposizione dei partecipanti anche i bastoncini per camminare.
Il nordic walking è una attività di camminata che permette di utilizzare l’uso dell’intero corpo con maggiore intensità di movimento coinvolgendo anche i muscoli del torace, i dorsali, i tricipiti, i bicipiti, le spalle e gli addominali.
Il Servizio Sanità delle Marche comunica che, nelle ultime 24 ore, sono stati testati 2589 tamponi: 1376 nel percorso nuove diagnosi (di cui 626 nello screening con percorso Antigenico, con 16 positivi rilevati) e 1213 nel percorso guariti (un rapporto positivi/ testati del 5,2%). Il tasso di incidenza del virus, a ieri, era di 29,37 nuovi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti (due giorni fa era al 30,90).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 71, di cui 11 nella provincia di Macerata, 23 nella provincia di Ancona, 18 nella provincia di Pesaro-Urbino, 4 in provincia di Ascoli Piceno, 5 in provincia di Fermo e 10 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (15 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (17 casi rilevati), contatti in ambito domestico (22 casi rilevati), contatti extra regione (1), positivi in ambito scolastico/formativo (5 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (2 caso rilevato), casi in attesa di approfondimento epidemiologico (9).
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra una leggero aumento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 5,2% oggi, contro il 4,1% registrato ieri.
Stabile il numero dei ricoverati per Covid-19 nelle Marche: sono 51, tra i quali 13 in Terapia intensiva (-2 rispetto a ieri), 21 in reparti non intensivi, e 17 pazienti nel reparto di Semi Intensiva. Lo comunica il Servizio Sanità della Regione.
Nelle ultime 24 ore si registra anche un decesso corrrelato al Covid-19: la vittima è un 71enne di Muccia che ha perso la vita all'ospedale di Ancona.
Vi sono, infine, 39 pazienti ospiti nelle strutture territoriali (alla Rsa di Campofilone).
L’astensione alle amministrative dimostra una scarsa rappresentatività dei candidati? O rappresenta una colpevole passività dell’ elettorato? Oppure l’astensionismo è legato alla pandemia?
Forse è una forma di protesta per lo scollamento della politica dalla vita reale e quotidiana dei suoi elettori, una politica che promette, ma il cui fine è la ricerca della maggioranza e la volontà di mantenere la poltrona?...
Fatto sta che la decisione degli italiani è stata chiara: ha votato la metà degli aventi diritto.
Secondo i dati ufficiali del Ministero dell’Interno alle elezioni comunali si è presentato alle urne il 54,7% degli aventi diritto: 5.503.824 persone sulle 12.147.040 complessive.
Alla precedente tornata elettorale, il dato era stato del 61,58%; l’astensione è cresciuta dell’ 8%.
Il tema dell’astensionismo non è argomento nuovo, domina da anni il dibattito politico ed ha raggiunto il suo apice alle amministrative appena concluse.
La partecipazione elettorale del popolo italiano negli anni è diminuita in maniera sostanziale.
Il “non voto” pesa.
In un ’intervista rilasciata alla sezione “24+ Italia // Politica” de il Sole 24 Ore a Cristopher Cepernich, sociologo dei media e dei fenomeni politici all’Università degli Studi di Torino, l’esperto afferma: “Che l’astensionismo fosse un rischio era prevedibile, ma che fosse così alto non me l’aspettavo. Si vota meno perché non si trova una rappresentanza in cui avere fiducia, e questo è ancora più vero nelle periferie, dove dai dati emerge che l’affluenza alle urne è stata più bassa. A votare sono i quartieri benestanti, mentre le periferie hanno disertato le urne”.
Le motivazioni degli astensionisti sono certamente le più diverse, ma gli astenuti delusi dalla sinistra, dalle destre, da Conte sono accomunati dalla disaffezione, dalla rabbia, dalla delusione e dalla convinzione che la politica sia ormai distante.
Vasta operazione antibracconaggio effettuata dalla Polizia Provinciale in collaborazione con le Guardie Venatorie volontarie delle associazioni di settore.
In cinque distinti servizi notturni che hanno interessato l’intero territorio provinciale sono stati individuati e sequestrati dodici richiami acustici a funzionamento elettromagnetico vietati dalla normativa vigente e posizionati nelle ore notturne nelle campagne per mano dei bracconieri, in località vocate alla sosta delle quaglie che in questo periodo stanno effettuando la migrazione per il raggiungimento dei luoghi di svernamento. Questi richiami hanno lo scopo di concentrare le quaglie in luoghi dove poi possono essere abbattute in modo indiscriminato.
I sequestri hanno interessato i comuni di Monte San Martino, San Ginesio, Monte San Giusto, Morrovalle, Montelupone, Appignano e Recanati.
La Federcaccia Provinciale di Macerata ha ringraziato, in una nota, “sia le proprie Guardie Venatorie volontarie che hanno partecipato in modo determinante a questi servizi, sia l’agente della Polizia Provinciale che ha coordinato in modo impeccabile le stesse Guardie, riuscendo a ridimensionare questi vergognosi atti di bracconaggio”.
“Come Federcaccia – continuano - condanniamo senza mezzi termini ogni atto di bracconaggio e, proprio per tutelare tutti i cacciatori che praticano l’attività venatoria nel pieno delle regole e del rispetto delle leggi vigenti, saremo presenti sul territorio con le nostre Guardie Venatorie Volontarie in piena collaborazione con la Polizia Provinciale, per reprimere eventuali illeciti”.
Per segnalazioni, il coordinamento provinciale Guardie Venatorie Volontarie Federcaccia è contattabile tutti i giorni al 339/5981898 e la Polizia Provinciale al 800216659.
Bentrovati cari lettori a questa nuova puntata della mia rubrica, nella quale si analizza l’andamento del contagio da coronavirus nelle Marche e in Italia.
Osservando il grafico dei contagi si può notare come la discesa sembri essersi quasi esaurita e potrebbe, anzi, profilarsi l'inizio di una risalita. L'ingresso dell'autunno e la riapertura delle scuole potrebbero contribuire, in questo senso, a una leggera accelerazione del virus.
In ogni caso, le grandezze ospedaliere sono ancora in discesa e la regione Marche vede un miglioramento generalizzato della situazione relativa a ricoveri e contagi. Tutte le regioni italiane si attestano sotto al 10% di terapie intensive.
Un anno fa proprio di questi periodi, dopo che per tutta l'estate avvertivo del pericolo che stava crescendo, lanciavo l'allarme: tutto stava ricominciando come nella primavera del 2020, in poco tempo gli ospedali sarebbero stati di nuovo pieni. Alcuni mi dissero che facevo infondato allarmismo, poi abbiamo visto cosa è successo...
Ora il virus è ben più contagioso di un anno fa, ma la situazione è sotto controllo grazie alle vaccinazioni. Essendo da noi più "fresche", sembra che stiamo tenendo meglio questa ondata autunnale rispetto ad altre nazioni: mi preoccupa un po' più quella primaverile.
Novità di questi giorni è una pillola antivirale che è stata approvata con la procedura di emergenza che sembra ridurre del 50% i casi gravi, ma assolutamente non può essere considerata a mio avviso un'alternativa al vaccino. Quest'ultimo, infatti, protegge al 90% dai casi gravi, il che significa una protezione 5 volte maggiore.
Invece se combinassimo le due cose potremmo pensare ad un 95% di protezione? Non lo sappiamo, perchè non si hanno dati sull'uso della pillola specificatamente su soggetti vaccinati.
I Giovani del FAI, con il supporto di tutte le Delegazioni, i Gruppi FAI e i Gruppi FAI Ponte tra culture, propongono per sabato 16 e domenica 17 ottobre la decima edizione delle Giornate d’Autunno con visite in 600 luoghi solitamente inaccessibili o poco noti in 300 città d’Italia tra cui 42 luoghi del Ministero della Difesa, dello Stato Maggiore della Difesa e delle Forze Armate, aperti in occasione del centenario del Milite Ignoto.
Nelle Marche saranno 46 i beni aperti (35 nella passata edizione) a cura dei 500 volontari FAI dei singoli presidi territoriali, 5 Delegazioni provinciali, 6 Gruppi FAI, 5 Gruppi FAI Giovani. Con loro anche 250 Apprendisti Ciceroni.
Quest’anno, tra le aperture proposte, ecco alcuni luoghi sorprendenti delle Giornate FAI: la Rocca di Offagna, provincia di Ancona, e la Rocca Varano, in provincia di Macerata, esempi di strutture difensive medievali; le terre del vino, scelte dal gruppo FAI di Jesi a raccontare una tradizione.
Borghi come Castel Trosino, provincia di Ascoli Piceno, insediamento longobardo, sede di una ricchissima necropoli che con quella di Cividale del Friuli attesta della storia altomedievale dell’Italia e il Borgo di Candelara, in provincia di Pesaro. Numerosi Palazzi: a Fermo, tra gli altri, Palazzo Bernetti Evangelisti, Palazzo Falconi, a Pesaro Palazzo Baldini.
Curiosità eccellenti possibili solo nelle due Giornate: nella sede regionale FAI di Palazzo Bazzani sarà esposta la copia settecentesca della più antica Tabula Militaris romana, la Tabula Peutengeriana, prestata per l’occasione dal collezionista privato che la possiede. Ad Ascoli il Polittico di Sant’Emidio del Duomo di Carlo Crivelli del 1473 ancora non rimontato e non ricollocato nella sua sede originaria, oggetto di restauro appena terminato sarà visibile ad altezza d’uomo in un’ottica tutta particolare.
Inoltre, in occasione del centenario della traslazione della salma del Milite Ignoto, il Ministero della Difesa, lo Stato Maggiore della Difesa e le Forze Armate concederanno l’accesso straordinario in loro luoghi-simbolo di significativa importanza storica e istituzionale. Nelle Marche due le aperture di tale genere ad Ancona, tra cui Villa Bonci, sede del Complesso Aereonautica Militare di Loreto e Palazzo Bonarelli, sede del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri.
Tutti i visitatori potranno sostenere il FAI. È infatti suggerito un contributo non obbligatorio di 3 euro. La donazione online consentirà, a chi lo volesse, di prenotare la propria visita, assicurandosi così l’ingresso nei luoghi aperti dal momento che, per rispettare la sicurezza di tutti, i posti saranno limitati.
Il Servizio Sanità delle Marche comunica che, nelle ultime 24 ore, sono stati testati 3174 tamponi: 1725 nel percorso nuove diagnosi (di cui 785 nello screening con percorso Antigenico, con 11 positivi rilevati) e 1449 nel percorso guariti (un rapporto positivi/ testati del 4,1%). Il tasso di incidenza del virus, a ieri, era di 30,90 nuovi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti (due giorni fa era al 31,70).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 70, di cui 14 nella provincia di Macerata, 20 nella provincia di Ancona, 21 nella provincia di Pesaro-Urbino, 6 in provincia di Ascoli Piceno, 5 in provincia di Fermo e 4 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (13 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (15 casi rilevati), contatti in ambito domestico (19 casi rilevati), contatti extra regione (2), positivi in ambito scolastico/formativo (4 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (1 caso rilevato), casi in attesa di approfondimento epidemiologico (16).
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra una certa stabilità rispetto alla giornata precedente: incidenza al 4,1% oggi, contro il 4,4% registrato ieri.
In diminuzione di quattro unità il numero dei ricoverati per Covid-19 nelle Marche: sono 51, tra i quali 15 in Terapia intensiva (numero invariato rispetto a ieri), 19 in reparti non intensivi, e 17 pazienti nel reparto di Semi Intensiva. Lo comunica il Servizio Sanità della Regione.
Nelle ultime 24 ore, fortunatamente, non sono stati registrati decessi correlati al Covid-19.
Vi sono, infine, 41 pazienti ospiti nelle strutture territoriali (alla Rsa di Campofilone).
La Città di San Severino Marche renderà omaggio al dottor Carlo Furbetta, per oltre un ventennio medico chirurgo e primario presso l’ospedale civile settempedano, intitolandogli il largo antistante la Casa di riposo “Lazzarelli”, ex nosocomio cittadino.
Fu qui che il dottor Furbetta, nato a Fabriano nel 1906, svolse la sua professione di primario chirurgo per oltre un ventennio.
La cerimonia di intitolazione si terrà sabato prossimo (9 ottobre), alle ore 15,30, alla presenza dei familiari del medico, del riconfermato sindaco, Rosa Piermattei, dei rappresentanti dell’Amministrazione comunale, degli amici e dei cittadini che hanno proposto l’intitolazione alla memoria di quello che fu uno spazio tanto caro all’illustre professionista ancora oggi celebrato con immutato affetto da tante persone e dai figli, Giorgio e Francesco, che ne hanno ereditato l’amore per la medicina.
Laureatosi a Roma con il massimo dei voti, Furbetta come primo incarico ricoprì quello di interino alla condotta di Fiuminata e poi divenne assistente all’ospedale di Fabriano. Durante il secondo conflitto mondiale prestò servizio militare all’ospedale di Ancona poi, dal 30 luglio 1941 al 5 marzo 1943, partecipò alla campagna di Russia con il 238° ospedale da campo mobilitato e fu protagonista di tanti interventi chirurgici che gli valsero la Croce di merito. Specializzatosi in chirurgia, dal 1933 al 1952 la casistica operatoria gli attribuisce 3.359 interventi, il 99% dei quali riusciti. Fu primario chirurgo e direttore dell’ospedale civile “S. Sollecito” di Matelica e sostituto primario a Fabriano.
Dal 1953 fino al 1976 fu primario chirurgo dell’ospedale settempedano. La qualità del suo operato rendeva l’ospedale un punto di riferimento e di approdo per soluzioni diagnostiche e chirurgiche difficoltose o ritenute di alta specializzazione. Una diagnostica che ai tempi era prevalentemente affidata a uno studio clinico e semeiologico del paziente. Il suo sapere e le sue mani abili risolvevano con naturalezza problemi diagnostici di qualsiasi entità. Eseguiva interventi chirurgici che solo in alcuni ospedali maggiori e centri universitari venivano attuati.
Nel corso del suo primariato eseguì oltre 10mila interventi nobilitando tecniche consolidate e innovative, con dedizione, studio entusiastico ed esercizio continuativo.
Nel 1980 venne eletto cittadino dell’anno. In seguito ha ricevuto anche l’onorificenza di Cavaliere del lavoro.
L’Italia è un Paese pieno di borghi incantevoli pieni di storia e tradizione: Travel and Leisure ha passato in rassegna tutti i Comuni con una popolazione al di sotto dei 10.000 abitanti, elencando i 12 piccoli borghi più belli d’Italia dove godersi la “Dolce Vita“.
Treia è stata inserita in questa speciale classifica insieme a Anghiari (Toscana), Cortina d’Ampezzo (Veneto), Tropea (Calabria), Norcia (Umbria), Palmanova (Friuli Venezia Giulia), Bosa (Sardegna), San Vito Lo Capo (Sicilia), Otranto (Puglia), Brisighella (Emilia Romagna), Civita di Bagnoregio (Lazio), Porto Venere (Liguria).
Il concorso è stato effettuato da initalia.virgilio.it.
Inoltre è arrivato il successo anche nel Concorso Nazionale Borghi in Moto riservato ai comuni del Club de I borghi più belli d’Italia: Treia è il comune più visitato d’Italia.
“Due prestigiosi riconoscimenti nell’anno del boom turistico per la città del bracciale che ci rendono orgogliosi di amministrare questa splendida comunità e ci danno ancora più slancio per gli appuntamenti futuri dal TTG Travel Experience di Rimini di metà ottobre alla Borsa Mula in programma proprio a Treia dal 16 al 24 ottobre”, così l’amministrazione comunale di Treia.
Il Servizio Sanità delle Marche comunica che, nelle ultime 24 ore, sono stati testati 3378 tamponi: 2019 nel percorso nuove diagnosi (di cui 1082 nello screening con percorso Antigenico, con 32 positivi rilevati) e 1359 nel percorso guariti (un rapporto positivi/ testati del 4,3%). Il tasso di incidenza del virus, a ieri, era di 31,57 nuovi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti (due giorni fa era al 29,9).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 86, di cui 15 nella provincia di Macerata, 31 nella provincia di Ancona, 22 nella provincia di Pesaro-Urbino, 4 in provincia di Ascoli Piceno, 9 in provincia di Fermo e 5 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (16 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (41 casi rilevati), contatti in ambito domestico (21 casi rilevati), contatti extra regione (1), positivi in ambito scolastico/formativo (6 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (1 caso rilevato).
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un leggero decremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 4,3% oggi, contro il 4,6% registrato ieri.
In aumento di due unità il numero dei ricoveri per Covid-19 nelle Marche: sono 61, tra i quali 16 in Terapia intensiva (-2 rispetto a ieri), 25 in reparti non intensivi, e 20 pazienti nel reparto di Semi Intensiva. Lo comunica il Servizio Sanità della Regione.
Nelle ultime 24 ore, fortunatamente, non si verificati fortunatamente decessi correlati al Covid-19.
Vi sono, infine, 38 pazienti ospiti nelle strutture territoriali (alla Rsa di Campofilone). Una persona Covid positiva è ospitata al pronto soccorso dell'ospedale di Fabriano.
Sono piovute centinaia di segnalazioni nel pomeriggio di oggi, a partire dalle ore 17:30, riguardo il malfunzionamento delle piattaforme social Facebook, Instagram e WhatsApp. I problemi sono diffusi in tutta Italia.
Il malcontento monta visto che i problemi si sono registrati mentre è in corso lo spoglio dei voti per le elezioni Comunali 2021. Il malfunzionamento colpisce l'apertura delle applicazioni con un caricamento che non riesce a completarsi.
Su Twitter sono entrati in tendenza gli hashtag #FacebookDown, #WhatsAppDown e #InstagramDown.
Arrivano i dati definitivi sull'affluenza alle urne per le elezioni comunali 2021. In provincia di Macerata si è votato per decretare Sindaco e Giunta di sette comuni: Morrovalle, Bolognola, Porto Recanati, San Severino Marche, Esanatoglia, Muccia, Castelraimondo).
L'affluenza complessiva nella Regione Marche si è attesta al 57,13% degli aventi diritto: la maggiore partecipazione alle urne si è avuta nella provincia di Pesaro-Urbino (59,90%), mentre in provincia di Macerata si è fermata al 56,41% (5 anni fa era al 61,59%).
Nei sette comuni in cui si svolgono le Amministrative in provincia di Macerata, l'affluenza è stata la seguente: Bolognola (84,21%, 5 anni fa era al 61,79%), Castelraimondo (57,93%, 5 anni fa era al 62,14%), Muccia (85,25%, 5 anni fa era all'83,11%), Morrovalle (55,17%, 5 anni fa era al 61,04%), Esanatoglia (71,82%, 5 anni fa era al 72,36%), Porto Recanati (54,84%, 5 anni fa era al 58,76%), San Severino Marche (54,07%, 5 anni fa era al 58,76%).
A SAN SEVERINO VINCE ROSA PIERMATTEI: LEGGI QUI
TESTA A TESTA A PORTO RECANATI: LEGGI QUI
CONFERMATA CRISTINA GENTILI A BOLOGNOLA: LEGGI QUI
Il Servizio Sanità delle Marche comunica che, nelle ultime 24 ore, sono stati testati 828 tamponi: 395 nel percorso nuove diagnosi (di cui 208 nello screening con percorso Antigenico, con 7 positivi rilevati) e 433 nel percorso guariti (un rapporto positivi/ testati del 4,6%). Il tasso di incidenza del virus, a ieri, era di 29,9 nuovi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti (due giorni fa era al 30,43).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 18, di cui 1 nella provincia di Macerata, 12 nella provincia di Ancona, 3 nella provincia di Pesaro-Urbino e 2 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (4 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (5 casi rilevati), contatti in ambito domestico (8 casi rilevati), contatti extra regione (1).
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un incremento tipico del weekend rispetto alla giornata precedente: incidenza al 4,6% oggi, contro il 3,4% registrato ieri.
In aumento di una unità il numero dei ricoveri per Covid-19 nelle Marche: sono 59, tra i quali 18 in Terapia intensiva (-1rispetto a ieri), 25 in reparti non intensivi, e 16 pazienti nel reparto di Semi Intensiva. Lo comunica il Servizio Sanità della Regione.
Nelle ultime 24 ore non si verificati fortunatamente decessi correlati al Covid-19.
Vi sono, infine, 41 pazienti ospiti nelle strutture territoriali (alla Rsa di Campofilone). Una persona Covid positiva è ospitata al pronto soccorso ddell'ospedale di Torrette.
Nell’anno della pandemia sono crollati tutti gli indicatori economici più importanti. Questi i dati elaborati da CNA Macerata e presentati dal Presidente Maurizio Tritarelli: “Nel 2020 nelle Marche la disoccupazione è quasi raddoppiata (+71%), il PIL è sceso di 9 punti, la produzione del 14%, gli investimenti delle imprese del 12% e le esportazioni dell’11%. Il settore Moda, pelletteria e calzature nel primo trimestre 2021 ha subito un crollo dell’export del 13,7%, qui a crisi si è aggiunta crisi”.
Il Presidente CNA Macerata prende come riferimento temporale il 31 dicembre del 2019, quando tutto doveva ancora iniziare, e il 28 febbraio di quest’anno quando si è registrato il punto più basso: “In questi terribili 14 mesi solo nella provincia di Macerata abbiamo perso 619 imprese (-1,8%), di cui 234 artigiane, nello stesso periodo in tutta la regione Marche sono calate dell’1,2%, mentre la media italiana non è arrivata allo 0,1%”.
Nella nostra provincia quindi la crisi dovuta alla pandemia è stata più forte rispetto alla media regionale e soprattutto alla media nazionale: “L’economia locale – commenta Tritarelli – ha reagito in ritardo rispetto alle regioni del nord. E questo è avvenuto sia ad inizio pandemia, quando aveva retto più a lungo, per poi crollare come le altre con il protrarsi della crisi, ma purtroppo anche nei tempi di ripresa, quando a febbraio 2021 abbiamo registrato il minor numero di imprese attive, 33.720 in tutta la provincia”.
Gli indicatori hanno qui ripreso l’ascesa solo a marzo: “Grazie alla campagna vaccinale e ai dati di una estate da tutto esaurito – sottolinea Tritarelli – in soli 6 mesi abbiamo recuperato 270 imprese. I settori turistici e quelli legati alle costruzioni hanno trainato l’anagrafe delle imprese”.
Ora il problema si sposta alla difficoltà nella ricerca del personale per queste nuove imprese e per tutte quelle che vogliono investire. Tritarelli, su questo aspetto, cita i dati dell’ultimo bollettino Unioncamere: “Le opportunità di lavoro previste nel periodo settembre - novembre 2021 in provincia di Macerata sono ben 7.780. Nel 26% dei casi gli ingressi nel mondo del lavoro previsti saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 74% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita). In 35 casi su 100, però, le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati”.
Da questa criticità muove la recente iniziativa della CNA di Macerata: “Stiamo organizzando corsi formativi per studenti che prevedono esperienze in azienda. Abbiamo chiesto alle nostre imprese di dare la loro disponibilità ad ospitare gli stage e ai nostri imprenditori di salire in cattedra e di diventare docenti. Siamo convinti che l’esperienza pratica sia il metodo più efficace per insegnare e per apprendere un mestiere”.
Il Servizio Sanità delle Marche comunica che, nelle ultime 24 ore, sono stati testati 3246 tamponi: 1921 nel percorso nuove diagnosi (di cui 1136 nello screening con percorso Antigenico, con 13 positivi rilevati) e 1325 nel percorso guariti (un rapporto positivi/ testati del 3,4%). Il tasso di incidenza del virus, a ieri, era di 30,43 nuovi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti (due giorni fa era al 31,30).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 66, di cui 19 nella provincia di Macerata, 16 nella provincia di Ancona, 20 nella provincia di Pesaro-Urbino, 3 nella provincia di Fermo, 3 nella provincia di Ascoli Piceno e 5 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (15 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (17 casi rilevati), contatti in ambito domestico (20 casi rilevati), contatti extra regione (2), casi che necessitano di ulteriore approfondimento epidemiologico (12).
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra una certa stabilità rispetto alla giornata precedente: incidenza al 3,4% oggi, contro il 3,1% registrato ieri.
In diminuzione di 7 unità il numero dei ricoveri per Covid-19 nelle Marche: sono 58, tra i quali 19 in Terapia intensiva (+1 rispetto a ieri), 23 in reparti non intensivi, e 16 pazienti nel reparto di Semi Intensiva. Lo comunica il Servizio Sanità della Regione.
Nelle ultime 24 ore non si sono registrati decessi correlati al Covid-19.
Vi sono, infine, 41 pazienti ospiti nelle strutture territoriali (alla Rsa di Campofilone). I Pronto Soccorso degli ospedali regionali sono tornati Covid-free.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica riguardante i rapporti tra la coppia e nello specifico la liceità o meno di condotte a tutela della privacy. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana, alla domanda posta da una lettrice di Macerata che chiede: “Controllare il cellulare del proprio coniuge comporta un reato?".
La Costituzione tutela le libertà individuali quali diritti fondamentali e inviolabili di ogni essere umano. In particolare l'art. 15 tutela la libertà e segretezza della corrispondenza prevedendo che «la libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili».
Per corrispondenza deve intendersi non solo la posta epistolare ma tutte le attuali forme di comunicazione come ad esempio sms, email, Whatsapp, Facebook. Nessun rapporto tra persone, nemmeno il rapporto matrimoniale tra i coniugi, quindi, può limitare tale diritto.
Già nel 1974 la Suprema Corte aveva stabilito che gli artt. 143, 144 e 145 c.c., seppure in un contesto ordinamentale in cui la donna non aveva parità di diritti nel rapporto coniugale, non riconoscevano al marito, nè espressamente né implicitamente, un jus corrigendi sulla moglie, né il diritto di controllarne fraudolentemente le telefonate o la corrispondenza, neppure se l'attività fraudolenta fosse stata ispirata dal desiderio di accertare la sospetta infedeltà della moglie, di tentare di ricondurre la donna sulla via dell'onestà e di non far affidare nel giudizio di separazione l'educazione del figlio a madre non degna (Cass. pen., 24 maggio 1974 n. 8198).
Tale principio è stato poi confermato dalla stessa Corte con la sentenza n. 6727/1994 che ha stabilito che i doveri di solidarietà derivanti dal matrimonio non sono incompatibili con il diritto alla riservatezza di ciascuno dei coniugi ma ne presuppongono anzi l'esistenza, dal momento che la solidarietà si realizza solo tra persone che si riconoscono di piena e pari dignità.
Ciò vale anche nel caso di infedeltà del coniuge, poiché la violazione dei doveri di solidarietà coniugale non è sanzionata dalla perdita del diritto alla riservatezza. Pertanto, quando ci si impadronisce del cellulare del coniuge con l'intento di spiarne il contenuto, bisogna essere consapevoli che tale semplice gesto può avere delle conseguenze più o meno gravi. A tal proposito, bisogna scindere ciò che è illecito in sede penale e ciò che è lecito, a seconda del fine, in sede civile.
Analizzando il profilo penalistico della questione, ed in risposta, pertanto, alla nostra lettrice, risulta corretto affermare che per la giurisprudenza di legittimità e di merito leggere le email, i messaggi su Facebook e su Whatsapp, gli sms e tutto ciò che può essere contenuto in programmi tecnologici di messaggistica, senza avere ottenuto il preventivo consenso del coniuge, costituisce reato.
Per meglio specificare le varie condotte, se ne riportano alcuni esempi. Per ciò che concerne l'email, la Suprema Corte si è più volte pronunciata sul punto affermando che integra il reato di cui all'art. 615-ter c.p., 'Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico', la condotta di colui che accede abusivamente all'altrui casella di posta elettronica trattandosi di una spazio di memoria, protetto da una password personalizzata, di un sistema informatico destinato alla memorizzazione di messaggi, o di informazioni di altra natura, nell'esclusiva disponibilità del suo titolare, identificato da un account registrato presso il provider del servizio (Cass. pen., Sez. V, 28 ottobre 2015, n. 13057).
Alla luce di tale principio, è agevole rilevare che anche leggere la chat altrui violando la password o prenderne visione quando il titolare dell'account sia momentaneamente assente, configura il suddetto reato.
La Corte di appello di Taranto con la Sentenza n. 24/2016 ha ritenuto configurabile il reato previsto dall'art. 616, comma 1 c.p., 'Violazione della corrispondenza altrui', quando uno dei coniugi apre la posta elettronica dell'altro attraverso una password di accesso, il cui possesso non è stato frutto di una rivelazione di tale password, ma il risultato di una operazione di memorizzazione eseguita dal computer all'atto dell'utilizzo da parte di chi ne ha diritto ed avvenuta all'insaputa dello stesso.
E ancora, la Suprema Corte ha ritenuto configurabile il reato di rapina ex art. 628 c.p. nel caso di un soggetto, che aveva sottratto mediante violenza alla ex fidanzata il telefono cellulare, al fine di rivelare al padre della donna, la relazione sentimentale che questa aveva instaurato con un altro uomo.
La Corte ha ritenuto sussistente il dolo specifico richiesto quale elemento soggettivo del reato, in quanto il profitto può concretarsi in ogni utilità, anche solo morale, nonché in qualsiasi soddisfazione o godimento che l'agente si riprometta di ritrarre, anche non immediatamente, dalla propria azione, purché questa sia attuata impossessandosi con violenza o minaccia della cosa mobile altrui, sottraendola a chi la detiene.
Alla luce di ciò, ha statuito il seguente principio di diritto «nel diritto di rapina sussiste l'ingiustizia del profitto quando l'agente, impossessandosi della cosa altrui (nella specie un telefono cellulare), persegua esclusivamente un'utilità morale, consistente nel prendere cognizione dei messaggi che la persona offesa abbia ricevuto da un altro soggetto, trattandosi di finalità antigiuridica in quanto, violando il diritto alla riservatezza, incide sul bene primario dell'autodeterminazione della persona nella sfera delle relazioni umane» (Cass. pen., Sez. II, 10 marzo 2015, n. 11467; Cass. pen., Sez. II, 10 giugno 2016, n. 24297).
Infine, qualora, invece, si proceda a installare apparecchiature atte ad intercettare o impedire comunicazioni o conversazioni telefoniche, si configurerà il reato previsto dall'art. 617-bis c.p., con una pena prevista da 1 a 4 anni di reclusione.
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Il Servizio Sanità delle Marche comunica che, nelle ultime 24 ore, sono stati testati 3131 tamponi: 1855 nel percorso nuove diagnosi (di cui 1010 nello screening con percorso Antigenico, con 12 positivi rilevati) e 1276 nel percorso guariti (un rapporto positivi/ testati del 3,1%). Il tasso di incidenza del virus, a ieri, era di 31,30 nuovi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti (due giorni fa era al 31,60).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 57, di cui 13 nella provincia di Macerata, 13 nella provincia di Ancona, 14 nella provincia di Pesaro-Urbino, 1 nella provincia di Fermo, 9 nella provincia di Ascoli Piceno e 7 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (12 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (15 casi rilevati), contatti in ambito domestico (18 casi rilevati), contatti extra regione (2), contatti in ambito lavorativo (1), setting scolastico/formativo (2), casi che necessitano di ulteriore approfondimento epidemiologico (7).
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un decremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 3,1% oggi, contro il 5,3% registrato ieri.
In diminuzione di 5 unità il numero dei ricoveri per Covid-19 nelle Marche: sono 65, tra i quali 18 in Terapia intensiva (+1rispetto a ieri), 27 in reparti non intensivi, e 20 pazienti nel reparto di Semi Intensiva. Lo comunica il Servizio Sanità della Regione.
Purtroppo, nelle ultime 24 ore, si è verificato un decesso correlato al Covid-19: si tratta di un 80enne di Tolentino spirato presso la Residenza Valdaso.
Vi sono, infine, 41 pazienti ospiti nelle strutture territoriali (alla Rsa di Campofilone). Una persona Covid positiva è ospitata al pronto soccorso di Macerata.
“100.000 euro ancora a disposizione per le imprese del territorio”: è il presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino, Alessandro Gentilucci, a sollecitare la partecipazione al bando per la richiesta di contributi a fondo perduto per le microimprese che abbiano sede legale e/o operativa nei comuni facenti parte della strategia aree interne Alto Maceratese di cui l’Unione è soggetto capofila.
“Si tratta di una misura che rientra nelle strategie di rafforzamento della competitività economica del sistema imprenditoriale. La dotazione complessiva di partenza era di oltre 600.000 euro” ricorda Gentilucci, “e vi è ancora la possibilità di ottenere contributi a fondo perduto per qualificare e innovare le proprie attività visto che sono ancora disponibili risorse. È un’opportunità da sfruttare al meglio nell’ottica di incentivare investimenti e lavoro nel nostro contesto territoriale e consentire il rilancio dei settori produttivi”.
La domanda va presentata a sportello attraverso la piattaforma SIGEF. Il bando è consultabile al seguente link: https://www.regione.marche.it/Entra-in-Regione/Fondi-Europei/bandi-Fesr/bandi/id_11498/4685.
Sono circa 27mila i cittadini che, alla scadenza di ieri, hanno prenotato formalmente la richiesta di contributo per la riparazione o la ricostruzione degli edifici danneggiati dal terremoto del 2016. Le manifestazioni di volontà giunte sulla piattaforma elettronica del commissario straordinario alla ricostruzione, Giovanni Legnini, riguardano 3 mila edifici con oltre 70mila singole unità immobiliari al loro interno, con un costo stimato di 14,5 miliardi di euro.
Considerando le pratiche già presentate agli Uffici della ricostruzione, approvate o ancora in fase istruttoria, le richieste di contributo presentate o prenotate con la manifestazione di volontà sono in tutto 47.274, e riguardano 58.566 edifici, per oltre 125 mila unità immobiliari.
I costi presunti per la riparazione e ricostruzione di questi edifici ammontano, tenendo conto anche delle richieste già presentate, a 19,7 miliardi di euro.
"Abbiamo chiesto ai cittadini che non avevano ancora presentato la richiesta di contributo di prenotarla formalmente, e hanno risposto in modo massiccio entro il termine previsto", dice il commissario Legnini, che aggiunge: "Oggi sappiamo con certezza quanto lavoro resta da fare per completarla e quante risorse sono necessarie: siamo solo ad un terzo del cammino, ma è chiaro che servono maggiori fondi di bilancio, rispetto ai 6 miliardi stanziati, per finanziare quest'operazione".
Gli edifici per i quali sono state presentate o prenotate le richieste di contributo sono circa 60mila a fronte di 80mila edifici dichiarati inagibili dopo il sisma sulla base delle schede Aedes e Fast.
Non necessariamente dovranno essere ricostruiti tutti: tuttavia, ne mancano all'appello 20mila, e in base alle norme questi immobili perderebbero il contributo. Prendendo atto dell'ampia adesione dei cittadini, la Cabina di coordinamento sisma, riunita ieri a Roma, ha deciso una proroga del termine per presentare la manifestazione di volontà al prossimo 15 dicembre.
"Non possiamo permetterci di tagliare fuori un numero potenziale così elevato di cittadini, magari anziani, o persone che hanno difficoltà di accesso alle informazioni" ha concluso Legnini.