Da Lorena Polidori, coordinatrice provinciale di Forza Italia, riceviamoNon è mio costume e soprattutto non appartiene alla mia sensibilità personale, prima che politica, inserirmi in dibattiti che non riguardano il mio partito. Soprattutto non avrei mai pensato di essere costretta a puntualizzare concetti che, pure ai bambini, dovrebbero essere ovvii. Tuttavia le polemiche degli ultimi giorni all'interno del Partito Democratico provinciale hanno trovato oggi il loro punto massimo di crisi che non riguarda solo loro, ma mette in discussione la tenuta della maggioranza che governa la Regione Marche.Proprio pochi giorni fa abbiamo seppellito le vittime del terremoto che ha distrutto interi paesi in provincia di Ascoli Piceno e ha reso inagibili moltissime abitazioni in diversi centri della nostra provincia. La politica e tutti coloro che fanno politica hanno il dovere morale di rispettare i lutti e di operare con gesti concreti di solidarietà affinché i gravi disagi che hanno colpito molti nostri concittadini, siano ridotti al minimo. La gravità della situazione - che forse non appare a tutti anche nella sua complessità e ramificazione - non dovrebbe concedere un attimo di sosta a chi politicamente opera nella Regione Marche per questa finalità. Chi chiede di distogliere l'attenzione da questa unica priorità per discutere di equilibri politici in giunta regionale non si rende conto di mancare gravemente di rispetto alle persone che hanno avuto lutti o danni. E che quotidianamente si trovano ad affrontare difficoltà insuperabili. Mentre si registrano ancora intere famiglie senza tetto, parlare di improbabili verifiche è semplicemente demenziale e profondamente riprovevole.Da coordinatrice provinciale di Forza Italia - partito che in Regione sta all'opposizione - mi sento di stigmatizzare questi inqualificabili comportamenti che provengono, a mezzo stampa, da una parte del Partito Democratico. Per fortuna non da tutti. Questo è il momento dell'emergenza, della solidarietà e della fatica. È' il momento in cui tutti ci dobbiamo sentire comunità. Senza alcuna distinzione. Il presidente Ceriscioli, in questo particolare momento, è il Presidente di tutti ed ha tutto il nostro sostegno. Voglio augurarmi che si sia trattato solo di uno spiacevole, triste episodio e che per il bene di tutti non accada mai più. Invito, in proposito, la segretaria regionale del PD a vigilare e censurare, qualora capitassero ancora, queste condotte.
Un contributo di 90.000 euro destinato ad un intervento sociale immediato, da individuare, di concerto con le istituzioni locali, il più presto possibile. E’ quanto CGIL CISL UIL Marche hanno messo a disposizione delle comunità duramente colpite dal sisma del 24 agosto scorso, tra i vari interventi a tutela del lavoro e di solidarietà alla popolazione terremotata. Avviata una campagna informativa nei luoghi di lavoro di tutta la regione per sostenere la sottoscrizione nazionale promossa da CGIL CISL UIL e Confindustria, che prevede un contributo volontario pari ad un’ora di lavoro da parte dei lavoratori e un analogo contributo da parte delle imprese. I fondi raccolti saranno destinati, come in altri casi di calamità, a sostegno delle popolazioni, con interventi su servizi e strutture di pubblica utilità, in accordo con le istituzioni locali e con le autorità preposte alla ricostruzione nelle regioni colpite dal sisma.A tutela del lavoro Cgil Cisl Uil Marche hanno inoltre chiesto, a livello regionale e nazionale, l’intervento di ammortizzatori sociali in deroga per i lavoratori occupati in attività fortemente danneggiate o distrutte dal sisma, in prevalenza piccole imprese agricole, di allevamento, di trasformazione alimentare, oltre che di turismo e servizi. La Regione, con cui sono già fissati incontri specifici sul tema, può autorizzare in questa prima fase il trattamento di cassa integrazione in deroga per i dipendenti di imprese del turismo, del commercio, dell’artigianato, del settore agricolo e delle aziende industriali che non hanno accesso agli ammortizzatori sociali ordinari o che li hanno esauriti. Ci sono però limiti all’utilizzo in termini di durata (max 3 mesi di utilizzo), settori, risorse disponibili. Il sindacato pertanto chiede al Governo un provvedimento che preveda l’allungamento a 12 mesi del periodo massimo di cassa integrazione per i dipendenti delle aziende danneggiate, l’estensione della cig agli stagionali e a chi non ha maturato l’anzianità, ai lavoratori residenti o dimoranti nei Comuni colpiti dal sisma, che si siano trovati nella impossibilità di recarsi al lavoro per gravi motivi familiari o seri danni alla abitazione.Al contempo Cgil Cisl Uil chiedono anche la sospensione fino al 31 dicembre 2016 dell’efficacia dei provvedimenti di licenziamento, adottati in conseguenza della crisi sismica nel territorio e applicando anche a questi lavoratori l’intervento della Cig in deroga. Si attende ora che al pressing dei sindacati e delle regioni colpite, risponda il Governo con un decreto specifico e uno stanziamento ad hoc per gli ammortizzatori sociali per le aree terremotate.CGIL CISL UIL Marche mettono, inoltre, a disposizione dei cittadini ospitati nelle tendopoli o comunque colpiti dal sisma, operatori sindacali specializzati nel fornire informazioni e assistenza per pratiche ed obblighi amministrativi.
Università di Macerata e Università Politecnica delle Marche insieme per formare giovani imprenditori attraverso la commistione di saperi apparentemente distanti. I rettori, Luigi Lacchè per Macerata e Sauro Longhi per Ancona, hanno firmato questa mattina un accordo di collaborazione nell’ambito della formazione imprenditoriale degli studenti.“Il nostro obiettivo – ha spiegato il rettore Lacchè – è quello di favorire l’integrazione tra competenze umanistiche e tecniche, tra umanesimo e tecnologie”. Le principali aree di studio e ricerca dell’Ateneo maceratese – lettere, lingue, giurisprudenza, economia, scienze politiche e della comunicazione, pedagogia, beni culturali e turismo – si bilanciano perfettamente con quelle dell’Ateneo anconetano – agraria, economia, ingegneria, medicina e scienze. “Abbiamo bisogno di contaminazione – ha ribadito il rettore Longhi -. Imprenditori non si nasce, ma si diventa”.Dal 2013, entrambe le realtà universitarie hanno attivato laboratori nati come luogo d’incontro e, appunto, di contaminazione tra studenti di discipline diverse: il Contamination Lab “cLab” dell’Univpm e il Laboratorio umanistico per la creatività e l’innovazione “Luci” di Unimc. Entrambi offrono un percorso formativo per stimolare la sinergia tra formazione accademica e attività di impresa, a stretto contatto con manager ed imprenditori. Da quest’anno entrambi i laboratori apriranno le porte anche agli studenti dell’Università partner, così da poter creare gruppi di studio e lavoro dove i partecipanti, con formazione diversa, possano confrontarsi e collaborare insieme a un obiettivo comune: lo sviluppo di idee imprenditoriali. Saranno, inoltre, sviluppati iniziative formative comuni.“Dico sempre ai miei studenti – è il stato commento di Longhi – che devono pensare di creare lavoro per se stessi ma soprattutto per gli altri. Avete tutti gli strumenti per innovare e offrire nuove opportunità”. Come ha spiegato Lacchè, inoltre, “Questi laboratori si pongono anche come strumento strategico per promuovere ed incentivare la “terza missione” dell’ateneo, intesa come valorizzazione dei risultati di ricerca, produzione di beni pubblici nel campo sociale e culturale e diffusione della cultura d’impresa tra gli studenti”. Ambedue mettono a disposizione spazi di lavoro attrezzati pensati proprio per favorire il lavoro di gruppo e supportano gli allievi nella partecipazione a competizioni di carattere nazionale e internazionale. All’ultima edizione del Luci, grazie anche alla convenzione con la Camera di Commercio di Macerata, hanno partecipato 45 studenti universitari, 11 studenti dell’Itet "G.B. Carducci - G. Galilei" di Fermo e 65 studenti provenienti da sette istituti d’istruzione superiore della provincia di Macerata.Per l’Università di Macerata, alla firma erano presenti anche la direttrice del Luci e delegata del rettore ai rapporti con le imprese Francesca Spigarelli, il direttore generale Mauro Giustozzi e il direttore di Scienze politiche Francesco Adornato, che da novembre succederà a Lacchè nella carica di rettore.
Il Consiglio regionale, al termine della seduta straordinaria dedicata al sisma del 24 agosto, ha approvato all'unanimità una risoluzione, sottoscritta dall'intero Ufficio di presidenza - primo firmatario il presidente dell'Assemblea, Mastrovincenzo - e da tutti i capigruppo. L'atto, rinnovando vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite dal terremoto, impegna l'Esecutivo regionale ad “adoperarsi affinché tutti i soggetti competenti, attori della gestione dell'emergenza e del processo di ricostruzione, operino il più celermente possibile al fine di alleviare le sofferenze e disagi” nei luoghi del sisma.Il Consiglio regionale chiede, inoltre, alla Giunta Ceriscioli “di implementare sul sito web della Regione Marche un'apposita pagina dedicata al post-terremoto, dove pubblicare tutti gli atti degli organi regionali competenti, la relativa documentazione e richiamare, con collegamenti ipertestuali, la documentazione degli organi nazionali” in modo che possano, in piena trasparenza, essere visionabili da tutti i cittadini “i contributi stanziati e gli affidamenti per lavori, servizi e forniture”. L'atto impegna la Giunta regionale “affinché chieda anche al Governo di prevedere l'implementazione di una pagina simile sui siti nazionali degli enti e organi competenti, permettendo così controlli incrociati”. Con la risoluzione - posta al voto al termine di un lungo dibattito, nel corso del quale sono intervenute tutte le forze politiche – si intende, inoltre, promuovere “iniziative di solidarietà specifiche dei singoli consiglieri” attraverso, in particolare, il versamento “di mille euro nel conto corrente della Conferenza dei Presidente delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome con l'obiettivo di raggiungere la cifra simbolica di un milione di euro in tutt'Italia”.
Gli appartamenti dati in locazione dalle persone fisiche sono 545, quelli gestiti invece dalle 10 agenzie immobiliari coinvolte 479, per giri di affari - rispettivamente - di 4.471.121 e 1.095.350 euro, con l’aggiunta di Iva non versata per 444.493 euro. Complessivamente si arriva a poco più di 6 milioni di euro. Quasi tutto, rigorosamente, in nero. Sono le cifre dell’operazione Black House, effettuata dagli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Udine, che ha scoperto un giro enorme di affitti estranei a qualsiasi tipo di imposta nella località turistica di Lignano Sabbiadoro, cuore pulsante dell’estate in Friuli. Tanti i corregionali che affittavano con queste modalità - sui 396 privati identificati 139 sono udinesi, 58 pordenonesi, 10 goriziani e 13 triestini -, ma i protagonisti della vicenda arrivano un po’ da tutta Italia. Sono coinvolti infatti residenti nelle province di Bergamo, Belluno, Bologna, Brescia, Como, Catania, Macerata, Milano, Piacenza, Padova, Rimini, Roma, Trento, Torino, Treviso, Varese, Venezia, Vicenza e Verona. Non mancano nemmeno i residenti all’estero, che per la precisione sono 4.In alcuni casi i proprietari omettevano parzialmente di dichiarare i redditi, mentre nelle situazioni di maggior gravità gli immobili risultavano completamente locati “in nero”. Di questi ultimi le posizioni più eclatanti sono quelle di un nucleo familiare residente nella provincia di Macerata - che ha locato senza pagare un euro di tasse 33 appartamenti, ricevendo canoni per 226.985 euro. Un singolo proprietario di Lignano Sabbiadoro ne aveva locati 19, ricevendo canoni per 186.049 Euro, e un altro di Treviso - con 10 appartamenti - aveva intascato 207.843 euro. L’azione operativa è stata orientata alla scoperta di patrimoni immobiliari, talvolta cospicui, destinati a villeggianti per i quali, anche sfruttando la limitata durata dei contratti e l’estemporanea presenza dei locatari - spesso stranieri -, i proprietari degli immobili non dichiaravano i canoni percepiti. L’operazione è stata pianificata a seguito di una preliminare attività di analisi della realtà economica, che registra oltre 5 milioni di presenze turistiche durante la stagione estiva. In questo ambito sono stati condotti, mediante specifici applicativi informatici, un rilevamento e una mappatura “quantitativa/analitica” degli immobili presenti nell’area del comprensorio di Lignano potenzialmente destinabili alle attività di locazione. Il monitoraggio ha permesso di censire circa 27.000 immobili: tenuto conto della popolazione residente - circa 6.000 persone - e delle unità che risultano locate o dichiarate come seconde case -5.000 -, è emersa la situazione palesemente anomala di circa 16.000 unità immobiliari apparentemente inutilizzate dai proprietari. Avvalendosi di un database appositamente realizzato sono stati pertanto condotti una serie di interventi che hanno portato all’individuazione di 1.024 unità immobiliari locate a vacanzieri in contesti estranei al fisco.
Da Belforte arriva un accorato consiglio per la ricostruzione delle scuole ai sindaci delle città devastate dal sisma del 24 agosto. A parlare è l'architetto Mario Sensini che ha scritto una lettera aperta ai primi cittadini Stefano Petrucci di Accumoli, Sante Stangoni di Acquasanta Terme, Sergio Pirozzi di Amatrice, Aleandro Petrucci di Arquata del Tronto e Francesco Nelli di Cittareale.La proposta dell'architetto Sensini di superare lo stereotipo del "dov'era e com'era", ipotizzando un polo scolastico unitario, capace di unire le forze e realmente utile alla crescita della popolazione e del territorio.Questo il testo della lettera aperta:"Sono un giovane pensionato-architetto che non si rassegna, ho dedicato gran parte della mia attività alla “cosa pubblica” attraversando anche le problematiche della ricostruzione del sisma Umbria/Marche del 1997, mi sento di darVi un suggerimento su un argomento: LE SCUOLE; - argomento che ho avuto modo di approfondire anche di recente, per un’iniziativa del comune dove abito, in merito all’accorpamento delle scuole dell’Istituto comprensivo “Simone De Magistris” di Caldarola (MC) - argomento che, per quanto Vi riguarda, ha a che fare con lo slogan “Com’era e dov’era”, slogan che si credeva definitivamente archiviato e che, invece, è riemerso con forza anche all’indomani del terremoto che ha colpito le Vostre terre.Ci ha messo “un carico” anche l’architetto, senatore a vita, Renzo Piano con sue dichiarazioni post-terremoto alla stampa: “ricostruire tutto dov’era e com’era, preservando i centri storici, rispettando l'attaccamento alle case antiche, quel fortissimo rapporto affettivo che fa parte della nostra storia, della nostra natura umana, della nostra identità”. Ovviamente si è aperto un dibattito a distanza sulla questione, “Penso che sia necessario ricostruire lì dove le case erano, per mantenere il tessuto urbano e la socialità esistente, per non mandare via la popolazione”, afferma il presidente del consiglio nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, Giuseppe Cappochin che aggiunge: “Non sarà possibile ricostruire con gli stessi materiali: sarà necessario utilizzare criteri antisismici, poi, però, con le finiture si potrà riproporre il contesto urbano che c’era prima, almeno nei centri storici” è certamente una precisazione sul tema “Dov’era, ma non com’era” in opposizione al “Com’era e dov’era”. “Serve un cantiere lungo due generazioni - ha dichiarato ancora Renzo Piano a La Repubblica – e con un respiro internazionale, contributi dal mondo intero perché la straordinaria bellezza dell'Italia non appartiene solo a noi, è un patrimonio dell'umanità”. ”Parliamo – ha specificato - di un intervento progettato su 50 anni e su due generazioni in tutta la dorsale degli Appennini, la spina dorsale dell'Italia da Nord a Sud".Cari Sindaci, tutto questo lasciamolo al dibattito culturale, nel frattempo, la mia modesta esperienza sul campo mi permette di indicarVi un percorso lontano dagli slogan e diretto ad affrontare con efficacia le problematiche della ricostruzione all’interno di quell’interesse sul “patrimonio dell’umanità” di cui parla Renzo Piano; affrontate il tema della ricostruzione, non solo al di fuori degli slogan, ma anche al di fuori di tutti quei limiti burocratico-istituzionali rappresentati dai confini amministrativi di comuni, province, regioni che da tempo non corrispondono più alla realtà del nostro Paese. Allargate la Vostra attenzione ai territori per mettere al centro del dibattito locale le possibili azioni di rigenerazione degli stessi; Vi accorgerete subito come cambia il punto di vista, l’identità dei luoghi sarà preservata, dice il commissario straordinario Errani, ma il suo punto di vista è diverso.All’interno di questo quadro di tipo territoriale ci sono le SCUOLE, nel Vostro ambito territoriale ci sono due Istituti Comprensivi, uno ad Amatrice che comprende anche le scuole di Accumoli e Cittareale sotto la provincia di Rieti, l’altro a Acquasanta Terme che comprende anche le scuole di Arquata del Tronto, sotto la provincia di Ascoli Piceno. La popolazione in età scolastica compresa tra 3 e 13 anni, in totale, è inferiore alle 600 unità (552 il dato del sito tuttitalia.it) con un minimo di 21 ragazzi a Cittareale ed un massimo di 218 ad Acquasanta Terme.La dimensione è quella giusta per uscire dal tema della ricostruzione ed entrare nel campo della rigenerazione con un polo scolastico unitario che assorba i due Istituti comprensivi, un polo scolastico da realizzare insieme come risposta unitaria per rafforzare proprio quell’identità di cui parla il commissario Errani che altrimenti rimarrebbe confinata all’interno delle singole municipalità con effetti del tutto marginali rispetto a quel patrimonio dell’umanità di cui parla il senatore a vita. Nei Vostri territori, lungo la vallata del Tronto, ho avuto modo di riscontrare aree dismesse, aree che presentano tutti i requisiti per partecipare a quel processo di rigenerazione senza dover ricorrere all’occupazione di nuovo suolo; non cadete nella “trappola” del dibattito “com’era e dov’era”, cogliete questa “dolorosa occasione” per unire le Vostre forze e rimuovere tutti quegli ostacoli, culturali, politici, burocratici che frenano il rinnovo del nostro Paese nel nome della conservazione di un’identità che molto spesso si traduce in arretratezza, ignoranza, emarginazione e presidio di un territorio che non è più in grado di offrire qualcosa di veramente utile per la crescita della sua popolazione. Cari sindaci, Vi prego di leggere attentamente il programma e le linee guida del MIUR per le scuole innovative, capirete subito che quelle linee guida non potrebbero mai trovare applicazione in una piccola scuola di paese, mentre in ambito territoriale rappresenterebbero quell’alternativa ai “non luoghi” che caratterizzano la dispersione catturando l’attenzione di grandi e bambini. Per darvi una dimensione concreta di come potrebbe essere un polo scolastico di 5/600 ragazzi vi allego alcune immagini di un’idea progettuale, una sorta di studio-ricerca che aveva come obiettivo la riunificazione in un unico sito di tutte le scuole dell’Istituto comprensivo distribuite su cinque comuni, si tratta di una grandezza comparabile con le esigenze dei Vostri territori; ovviamente l’iniziativa, nonostante un atto di assenza del MIUR, si è bloccata per ragioni che, ad essere generosi, potremmo definire di tipo campanilistico; è doveroso annotare che oggi, le scosse che dal 24 di agosto fanno tremare anche il nostro territorio hanno reso inagibili diversi edifici scolastici oggetto di programmi di trasformazione in funzione del nuovo polo.Cari sindaci, Vi saluto con un abbraccio di solidarietà augurandovi un buon lavoro per la rigenerazione dei Vostri territori".
In arrivo temporali e vento forte, già nelle prossime ore. A confermarlo è il portale geometeo.it secondo cui "Le prossime ore saranno caratterizzate da un generale peggioramento delle condizioni meteo sulla nostra regione per il transito di un sistema frontale seguito da aria più fresca ed instabile. Sulle Marche quindi atteso un generale aumento delle nubi, specie dal pomeriggio, con rovesci temporaleschi anche diffusi a cui sarà associato un sensibile calo termico".A questo proposito, anche la Protezione Civile delle Marche ha emesso una allerta meteo valida fino alla mezzanotte di oggi, lunedì 5 settembre.In vista del maltempo, dei fogli con istruzioni e raccomandazioni sui comportamenti da tenere nelle tende e nelle vicinanze degli impianti in caso di temporale sono stati affissi nelle tendopoli di Arquata del Tronto, uno dei Comuni devastati dal sisma del 24 agosto. Sfollati e addetti della Protezione civile si preparano ad affrontare l'ondata di maltempo annunciata per oggi da un avviso di condizioni meteo avverse. Ma presso il Com (Centro Operativo Misto) allestito in un ex allevamento ittico lungo la Salaria fanno notare che "le tende sono in grado di resistere a qualunque nubifragio, sono sigillate e isolate, hanno strutture robuste". Per soluzioni più stabili, come i moduli abitativi (anche se i sindaci stanno premendo per l'autonoma sistemazione con contributo), invece ci vorrà più tempo.
Tragedia lungo l'autostrada A 14 tra gli svincoli di Porto Recanati e Civitanova, lungo la corsia sud. Due persone sono morte in un tremendo incidente nel quale sono rimaste coinvolte diverse vetture. Da quanto si è appreso, a perdere la vita sarebbe stata una coppia francese.A bordo dell'auto c'era anche la figlioletta di sei mesi che, però, si è salvata, ma è stata portata in ospedale in eliambulanza. Lo schianto sarebbe avvenuto in seguito al tamponamento con un mezzo dell’Anas. Traffico in tilt per diverso tempo per consentire all'eliambulanza di atterrare sull'autostrada.
Dall’inizio della sequenza del terremoto di magnitudo 6.0 avvenuto alle ore 03:36 italiane del 24 agosto, la Rete Sismica Nazionale (RSN) dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha localizzato complessivamente oltre 5300 eventi: 159 i terremoti di magnitudo compresa tra 3.0 e 4.0; 15 quelli localizzati di magnitudo compresa tra 4.0 e 5.0 e uno di magnitudo maggiore di 5.0, quello di magnitudo 5.4 (Mw 5.3) avvenuto il 24 agosto alle ore 04:33 italiane nella zona di Norcia (PG). Dalle 19.00 di ieri sera (ora dell’ultimo aggiornamento) è stato registrato un solo evento di magnitudo maggiore o uguale di 3.0, alle ore 06:22 di questa mattina di magnitudo M 3.2 localizzato in Provincia di Macerata nei pressi di Castelsantangelo sul Nera.
Anci Marche ha deciso la nomina di una commissione straordinaria per il terremoto. Lo ha annunciato il presidente Maurizio Mangialardi, durante un direttivo straordinario insieme alla Protezione civile regionale e alla Regione Marche, alla presenza anche di Marco Iachetta, vice delegato di Anci nazionale per la protezione civile.La commissione sarà composta dallo stesso Mangialardi (Senigallia) e dai sindaci di Macerata, Fermo, Ascoli Piceno, Fabriano, Arquata, Force, Montegallo, dall'assessore Stefano Foresi per il Comune di Ancona, e dal coordinatore dei piccoli Comuni di Anci Marche Roberto De Angelis. Mangialardi ha esortato a continuare con lo "spirito collaborativo" che ha caratterizzato la prima fase dell'emergenza. Secondo l'assessore regionale Sciapichetti, "i sindaci sono i primi volontari nella tragedia del sisma, nella quale la solidarietà incredibile ed ha permesso di lavorare in sinergia con la Protezione Civile per gestire l'emergenza, dando risposte nell'epicentro e negli altri Comuni". (Ansa)
Sono stati provocati dall'attivazione di nuove faglie i terremoti di magnitudo 4.5 avvenuto alle 12:18 nel Maceratese e di magnitudo 4.3 registrato nella notte, alle 3:34 nell'area di Perugia. "Si sono attivate nuove faglie, secondo l'andamento teorico noto. Il quadro di interpretazione della situazione non cambia", ha osservato il sismologo Massimo Cocco, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).Le repliche avvengono perchè quando la faglia principale rilascia energia con il terremoto, induce le faglie adiacenti a caricarsi ulteriormente ed eventualmente a rompersi. "La faglia madre perturba il volume circostante, al punto che altre faglie più piccole che si trovano nelle vicinanze possono rompersi, dando le repliche", ha spiegato Cocco. Terremoti di magnitudo 4, come quelli avvenuti oggi nel maceratese e a Perugia, "sono stati generati da piccole faglie". La zona attivata negli ultimi giorni e che ha portato alle due repliche più forti è a Nord rispetto a quella più attiva nei giorni successivi al terremoto del 24 agosto, compresa fra Norcia, Amatrice e Accumoli. I sismologi sanno che è una zona con "un sistema di faglie complesso". Non stupisce quindi che, alla luce delle caratteristiche di quest'area, si siano registrati terremoti più forti rispetto a quelli di intensità decrescente dei giorni scorsi. "Sappiamo - ha concluso Cocco - che le fluttuazioni a livello di giorni non sono significative e non hanno nessuna validazione statistica".La scossa di magnitudo 4.5 è stata distintamente avvertita nelle Marche alle 12:18. Secondo l'Ingv l'epicentro del sisma, avvenuto a 9 km di profondità, è fra Castelsantangelo sul Nera (Macerata), Montegallo e Montemonaco, nell'area del terremoto del 24 agosto scorso, ma la scossa è stata avvertita fino ad Ancona e Fabriano. A seguire si sono avute altre 4 scosse nella stessa zona, la più forte di magnitudo 3, le altre fra 2.1 e 2.5. Tante le chiamate ai centralini dei vigili del fuoco per avere informazioni.Molta paura, ma al momento nessuna segnalazione di ulteriori danni nei Comuni dell'epicentro. Lo hanno riferito i sindaci. Paura, anche se nessuno è sceso in strada e non ci sono state richieste di soccorso, anche a Macerata. La scossa è stata sentita anche ad Accumoli, sotto il tendone del campo sfollati, dove era in corso una riunione con il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, il commissario Vasco Errani e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Curcio ha interrotto il suo intervento. Alcuni fra i terremotati che assistevano ai lavori si sono spaventati. (Ansa)
La nuova supestrada 77 non sembra così fortunata, un altro incidente si è verificato questa mattina proprio nel tratto inaugurato a luglio.All’uscita di una delle gallerie nei pressi di Foligno, in direzione mare, poco prima uscita Colfiorito, un’auto ha preso fuoco. La famiglia, moglie e marito, partiti da Spoleto per trascorrere la giornata al mare viaggiavano su una Peaugeot diesel che, per cause ancora da accertare si è incendiata.Sul luogo sono arrivati i Vigili del Fuoco del comando di Perugia che hanno raggiunto celermente l’incendio e poi è arrivata anche la cisterna da Foligno.Purtroppo l’auto è totalmente distrutta, ma i due coniugi sono sani e salvi.[video width="368" height="656" mp4="http://picchionews.it/wp-content/uploads/2016/09/video-1472897462.mp4"][/video]
Dopo l'allarme lanciato ieri dai sindacati regionali della scuola circa il possibile trasferimento presso le sedi assegnate del personale docente e amministrativo della scuola residente nelle zone colpite dal sisma, il Ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, ha firmato l'ordinanza urgente che eviterà a docenti, educatori e componenti del personale Ata residente in edifici crollati, inagibili o indisponibili a causa del terremoto del 24 agosto di trasferirsi per insegnare altrove. È' l'onorevole maceratese Irene Manzi a dare la notizia del provvedimento appena adottato dal Ministero. "Dopo giorni di costante lavoro, in stretto contatto con sindacati, istituzioni regionali e parlamentari, il Ministero dell'Istruzione adotta un provvedimento urgente che riguarda direttamente anche la regione Marche e la provincia di Macerata. Questo consentirà al personale attualmente sfollato di poter restare nelle proprie zone di residenza, in questo modo evitando un trasferimento che avrebbe ulteriormente aggravato le condizioni materiali e psicologiche di quanti hanno perso la propria casa a seguito del sisma. Questo non esaurisce i tanti problemi che si stanno registrando in questi giorni nella nostra provincia, duramente colpita dal terremoto, (che ben conosciamo,ma cominciare dal mancato differimento delle imposte in alcuni dei Comuni maceratesi più colpiti, su cui insieme ai colleghi stiamo continuando a sollecitare un ampliamento del provvedimento adottato ieri), ma è segno di una presa di coscienza importante riguardo alla gestione della fase post-sisma."
Dalla segreteria provinciale di Rifondazione Comunista riceviamo"Se il buon giorno si vede dal mattino, l’esclusione dei comuni del maceratese colpiti dal terremoto, dalla sospensione degli adempimenti tributari fino alla fine di dicembre, testimonia del rischio che una gestione centralizzata dell’emergenza e della ricostruzione può rappresentare per il territorio. Di fatto, quella che ci auguriamo sia una macroscopica, ancorché imperdonabile distrazione, dimostra però della poca autorevolezza e del poco ascolto della giunta regionale marchigiana, allude ad un modello che tenderà a dare agli enti locali, aldilà delle dichiarazioni del commissario Errani un ruolo ancillare e, funzionalmente burocratico, nelle scelte dei tempi, delle caratteristiche, dei progetti, non solo edilizi ma pure di salvaguardia e valorizzazione delle attività economiche, che dovranno segnare il percorso della ricostruzione.Eppure le Marche hanno affrontato già nel '98 un’emergenza di questo tipo, che caratterizzata da una gestione regionale ha pur dato, nonostante tutto, buoni risultati e oggi può vantare un bagalio di esperienze e capacità per governare questa emergenza e il futuro. Occorre che i territori, gli enti locali interessati, la regione Marche trovino quanto prima l’occasione di un progetto condiviso e la determinazione di perseguirlo in un confronto serio e autorevole con il Governo e il suo Commissario. Noi ci fidiamo solo del protagonismo dei cittadini e del cuore del popolo che in questi giorni ha con generosità e intelligenza cominciato a scavare e ricostruire".
La Protezione civile delle Marche, in considerazione dell’ingente quantità di materiali generosamente pervenuti verso le popolazioni colpite, comunica che l’invio di ulteriori donazioni in termini di generi di prima necessità (cibo, vestiti, ecc.) nel magazzino della Protezione Civile ubicato nel Comune di Maltignano, Strada Provinciale Val di Tronto, deve essere sospeso fino a nuova comunicazione, per consentirne la catalogazione e lo stoccaggio.
Da oggi, giovedì primo settembre, sarà possibile riscuotere l’assegno mensile della pensione negli Uffici postali mobili di Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto, Norcia e Visso.Ad Arquata l’ufficio mobile, posto nelle adiacenze del centro operativo di Borgo di Arquata, estenderà la sua apertura al pubblico osservando i seguenti orari per tutta la settimana: lun – ven 8,20 – 16, 30, sabato 8,20 – 13,00.I pensionati residenti nelle zone colpite dal sisma possono comunque ritirare la loro pensione presso i 13 mila Uffici postali d’Italia.
E' giallo a Chiaravalle, dove una ragazza di 28 anni, Blandine Diavila, è stata trovata morta nella sua abitazione. A rinvenire il cadavere della giovane è stato il fidanzato che avrebbe affermato di aver trovato Blandine impiccata. Il corpo della ragazza è stato rinvenuto a terra dai soccorritori: il fidanzato, nel tentativo di rianimarla, l'avrebbe adagiata sul pavimento.L'ipotesi più probabile sembra quella del suicidio, ma ci sono alcuni particolari che non convincono gli inquirenti, fra cui alcune tracce di sangue rinvenute nell'abitazione. Non ci sono, invece, biglietti o messaggi che spieghino un eventuale suicidio. Le indagini vengono condotte dai carabinieri e coordinate dal pubblico ministero Irene Bilotta, arrivata sul posto con il medico legale Adriano Tagliabracci. Il pm ha disposto l'autopsia, che si svolgerà domani, e una serie di accertamenti tecnici anche su cellulari e pc della ventottenne.Gli accertamenti tecnici - spiegano fonti investigative - serviranno soprattutto a escludere altre ipotesi. Le tracce di sangue (piuttosto circoscritte) trovate sul corpo della giovane potrebbero essere legate a lesioni relative al gesto suicida. Blandine non ha lasciato messaggi e non risulta soffrisse di crisi depressive: figlia di un buttafuori di origine straniera (lei però aveva la nazionalità italiana), piuttosto noto nel suo ambiente, lavorava come barista in una discoteca a Montemarciano e seguiva corsi di danza in una palestra di Castelfidardo. Era ben inserita e non sembra avesse particolari problemi. Ma - fanno notare le fonti investigative - non si possono escludere momenti di fragilità, forse legati a crisi sentimentali.
''Nelle Marche il territorio interessato dal sisma è molto più ampio del cratere in senso stretto: sono circa 60 i Comuni che hanno subito danni e lesioni. Errani saprà lavorare insieme ai sindaci, insieme agli enti locali, insieme alle forze del territorio in un regime di alta qualità dal punto di vista amministrativo, con grande rigore e pulizia''. Così il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, ''molto soddisfatto della nomina di Errani a commissario straordinario per il sisma''.''Errani saprà lavorare insieme ai sindaci, agli enti locali, alle forze del territorio in un regime di alta qualità dal punto di vista amministrativo, con grande rigore e pulizia''. Così il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, nella conferenza stampa sul sisma a Palazzo Chigi. Per il governatore delle Marche Errani ''è una persona in grado di accompagnare bene questo percorso con piena dedizione, grande esperienza e vicinanza al territorio. Lo conosco bene, è una persona molto capace e questo mi sembra uno dei requisiti principali che un commissario debba avere''. ''Allo stesso tempo - ha continuato - Errani ha una cultura del territorio che non è banalmente legata al fatto di essersi occupati di enti locali, ma al fatto di saper cogliere tutti gli elementi di cui una realtà ha bisogno per poter ripartire: certamente parliamo delle case per chi non le ha più, ma anche di un tessuto economico che va ripristinato''. L'Emilia Romagna, ha ricordato Ceriscioli, ''è stata la prima, nella fase della ricostruzione, a mettere dei vincoli anche per il privato che sceglieva una ditta per fare i lavori. Nel momento in cui entrava in gioco il contributo pubblico ci doveva essere anche un criterio di trasparenza e pulizia nell'appalto". (Ansa)
C'è comprensibile preoccupazione nella popolazione per la continua serie di scosse sismiche che dalle 3.36 del 24 agosto si susseguono incessantemente e vengono avvertite distintamente in tutto il maceratese. Si rincorrono anche voci, spesso incontrollate che non fanno altro che aumentare la paura in una situazione già oggettivamente molto difficile. A poco più di una settimana dall’inizio della sequenza con il terremoto di magnitudo 6.0, la Rete Sismica Nazionale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha localizzato complessivamente oltre 3400 eventi: 147 i terremoti di magnitudo compresa tra 3.0 e 4.0; 13 quelli localizzati di magnitudo compresa tra 4.0 e 5.0 ed uno di magnitudo maggiore di 5.0 (quello di magnitudo 5.4 (Mw 5.3) del 24 agosto alle ore 04:33 italiane nella zona di Norcia. Per cercare di fare chiarezza, spieghiamo meglio cosa sono le zone sismiche e in quali di esse sono inseriti i Comuni delle Marche.Innanzitutto, va precisato che fino al 2003, il territorio nazionale era classificato in tre categorie sismiche a diversa severità. I Decreti Ministeriali emanati dal Ministero dei Lavori Pubblici tra il 1981 ed il 1984 avevano classificato complessivamente 2.965 comuni italiani su di un totale di 8.102, che corrispondono al 45% della superficie del territorio nazionale, nel quale risiede il 40% della popolazione. Nel 2003 sono stati emanati i criteri di nuova classificazione sismica del territorio nazionale, basati sugli studi e le elaborazioni più recenti relative alla pericolosità sismica del territorio, ossia sull’analisi della probabilità che il territorio venga interessato in un certo intervallo di tempo (generalmente 50 anni) da un evento che superi una determinata soglia di intensità o magnitudo.Il provvedimento detta i principi generali sulla base dei quali le Regioni, a cui lo Stato ha delegato l’adozione della classificazione sismica del territorio (Decreto Legislativo n. 112 del 1998 e Decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001 - "Testo Unico delle Norme per l’Edilizia”), hanno compilato l’elenco dei comuni con la relativa attribuzione ad una delle quattro zone, a pericolosità decrescente, nelle quali è stato riclassificato il territorio nazionale. Zona 1 - E’ la zona più pericolosa. Possono verificarsi fortissimi terremoti Zona 2 - In questa zona possono verificarsi forti terremoti Zona 3 - In questa zona possono verificarsi forti terremoti ma rari Zona 4 - E’ la zona meno pericolosa. I terremoti sono rari Di fatto, sparisce il territorio “non classificato”, e viene introdotta la zona 4, nella quale è facoltà delle Regioni prescrivere l’obbligo della progettazione antisismica. A ciascuna zona, inoltre, viene attribuito un valore dell’azione sismica utile per la progettazione, espresso in termini di accelerazione massima su roccia (zona 1=0.35 g, zona 2=0.25 g. zona 3=0.15 g, zona 4=0.05 g).Il nuovo studio di pericolosità, allegato all’Opcm n. 3519, ha fornito alle Regioni uno strumento aggiornato per la classificazione del proprio territorio, introducendo degli intervalli di accelerazione (ag), con probabilità di superamento pari al 10% in 50 anni, da attribuire alle 4 zone sismiche.Suddivisione delle zone sismiche in relazione all’accelerazione di picco su terreno rigido (OPCM 3519/06) Zona sismica Accelerazione con probabilità di superamento pari al 10% in 50 anni (ag) 1 ag >0.25 2 0.15 <ag≤ 0.25 3 0.05 <ag≤ 0.15 4 ag ≤ 0.05 Andiamo a vedere qual è la classificazione sismica dei Comuni della provincia di Macerata, sei dei quali sono stati inseriti in fascia 1: Castelsantangelo sul nera, Monte Cavallo, Muccia, Pieve Torina, Serravalle di Chienti e Visso. Tutti gli altri risultano inseriti nella zona 2. Di seguito anche le tabelle relative ai Comuni delle province di Ancona, Fermo - Ascoli Piceno e Pesaro.
Continua lo studio delle deformazioni del suolo e delle sorgenti sismiche legate agli eventi del 24 agosto 2016. Questa attività è coordinata dal Dipartimento della Protezione Civile (DPC)e viene svolta da un team di ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente, CNR-IREA di Napoli) e dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), centri di competenza nei settori dell’elaborazione dei dati radar satellitari e della sismologia, con il supporto dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI).A valle dei primi risultati ottenuti dal team CNR-INGV grazie all’uso dei dati radar del satellite giapponese ALOS 2 e dei satelliti europei Sentinel-1 del Programma Europeo Copernicus, l’analisi si arricchisce anche dei risultati ottenuti grazie ai sensori (operanti in banda X) della costellazione italiana COSMO-SkyMed, sviluppata dall'ASI in cooperazione con il Ministero della Difesa. In particolare, sfruttando la tecnica dell’Interferometria SAR Differenziale, che è basata sul confronto tra immagini radar acquisite prima del sisma ed immagini successive all’evento, è stato possibile rilevare le deformazioni del suolo con accuratezza centimetrica. A tal riguardo, è stata generata la mappa di deformazione co-sismica ottenuta dalle immagini radar acquisite dai satelliti COSMO-SkyMed da orbite discendenti il 20 agosto 2016 (pre-evento) e il 28 agosto (post-evento).“Tali risultati forniscono informazioni sulle deformazioni del suolo con grande dettaglio spaziale, grazie alle elevate risoluzioni del sistema COSMO-SkyMed, e possono quindi essere particolarmente rilevanti per lo studio dei processi geologici e geofisici in atto”, spiega Riccardo Lanari, direttore del CNR-IREA. "La migliore risoluzione di misura delle deformazioni fornita dai satelliti COSMO-SkyMed consente di individuare effetti localizzati (frane, faglie riattivate) che vengono in continuazione verificati sul campo dalle nostre squadre di emergenza”, prosegue Stefano Salvi, dirigente tecnologo dell'INGV. A conferma di ciò, nella figura è mostrata la mappa di deformazione ottenuta dai dati COSMO-SkyMed, relativa all’area che si estende dalle zone di Tufo e Pescara del Tronto fino all’area di Castelluccio, che grazie all’alta risoluzione dei dati elaborati evidenzia molto bene una deformazione localizzata (identificata dalla freccia) che è probabilmente legata ad un fenomeno di instabilità di versante. Si tratta di un’area che si estende circa per 800 metri per 600, sul fianco del Monte Vettore. “Per la frequenza di acquisizione, numero di immagini e risoluzione, COSMO-SkyMed si conferma un asset nazionale di fondamentale importanza, anche per le sinergie europee ed internazionali nella gestione delle emergenze”, conclude Alessandro Coletta dell’ASI, direttore della missione Cosmo-SkyMed.