Il Gores ha comunicato i risultati delle analisi sui tamponi effettuate nelle ultime 24 ore. Su 745 analizzati sono 141 i positivi.
Stando ai dati odierni, dunque, si registra un'incidenza del 19,44% di positivi rispetto ai tamponi analizzati. Un decremento rispetto a ieri, quando l'incidenza era stata del 23% . Analizzando i dati complessivi, invece, il trend rimane piuttosto stabile, un tampone positivo ogni 3.
Si sta muovendo con tutte le forze e in molteplici direzioni la macchina organizzativa per velocizzare e aumentare le analisi di laboratorio per l’individuazione e l’isolamento del maggior numero possibile di casi positivi di Coronavirus, nonostante le difficoltà determinate dalla necessità dei reagenti.
Ci si muove in più direzioni. Agli Ospedali riuniti di Ancona sta per partire uno screening sierologico, un esame del sangue, sui dipendenti. Il test permette di individuare la presenza di anticorpi che segnalano il passaggio del virus e lo stadio di guarigione. I tamponi saranno dunque effettuati solo su chi risulterà positivo in base all’esame del sangue e questo consentirà di utilizzare tamponi e reagenti solo per i casi effettivamente necessari.
Questo esame sarà svolto attraverso un macchinario specifico, che Torrette ha acquisito nei giorni scorsi e che sarà operativo a brevissimo
Nel dettaglio il grafico del Gores delle ore 9:
L’emergenza Covid-19 si contrasta anche con il supporto informatico.
È quanto sta avvenendo nelle Marche, grazie alla collaborazione tra ASUR e un’azienda di settore (Selda informatica di Ascoli Piceno) che ha messo a disposizione un software per monitorare i pazienti in quarantena attraverso rilevazioni in tempo reale. Un gruppo di trecento operatori ASUR, una parte di quelli in campo, ha la possibilità di condividere ed analizzare l’epidemia in corso, seguire gli ammalati, predisporre analisi, ricercare dati per comprendere l’evoluzione e delineare scenari futuri. ASUR e Selda già collaborano per gestire un patrimonio informativo con il quale, quotidianamente, vengono analizzati una gran mole di dati delle cinque Aree Vaste.
Un’attività che consente di entrare nel dettaglio della singola prestazione e indispensabile per le indagini relative alle ‘Liste di garanzia’ attraverso le quali assicurare l’efficienza della sanità regionale nell’erogazione delle prestazioni mediche. Un bagaglio di conoscenze e competenze ora a disposizione, con questo progetto informatico, per digitalizzare il monitoraggio e l’evoluzione della pandemia in corso”.
Profondo cordoglio nel mondo del giornalismo per la scomparsa di Gianni Rossetti, colpito da infarto nella sua casa di Jesi a 74 anni. Rossetti è stato da sempre protagonista dell’Ordine dei giornalisti delle Marche, fin dalla sua nascita, nel 1986, quando si è staccato dall’Emilia-Romagna: subito segretario e poi per oltre vent’anni Presidente, un incarico interrotto solo da una parentesi come consigliere nazionale.
“Gianni Rossetti era l’Ordine e l’Ordine nelle Marche era Gianni. Si è battuto per difenderne autorevolezza e importanza. Ha lasciato la presidenza solo per assumere la direzione della Scuola di Giornalismo di Urbino che ha fortemente voluto, fondato e sostenuto dal 2011 fino al 2017”. Lo ricordano così Carlo Verna, presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti, e Franco Elisei, presidente dell’ Ordine giornalisti Marche.
“Infaticabile, tenace e creativo, ha iniziato la sua carriera professionale al Corriere Adriatico per poi passare al Resto del Carlino e alla Rai, Tg3 Marche. Come presidente è stato promotore di innumerevoli iniziative per la categoria dei giornalisti. E’ stato anche fiduciario per la Casagit. E ha guidato l’Ordine in anni difficili, è riuscito a dargli una sede di proprietà, unico allora in Italia.
Con la sua forte determinazione e quella dei consigli che lo hanno sostenuto, è riuscito a superare ogni ostacolo, soprattutto di natura economica. Ha coinvolto tutte le scuole delle Marche nell’iniziativa “Il Giornale delle scuole” che anche quest’anno seguiva personalmente. Ha realizzato “Le Voci delle Marche”, un volume che per la prima volta raccoglieva tutte le testate della regione. Si è dedicato ai giovani, insegnando per anni giornalismo all’Università di Urbino. Un collega pieno di interessi, poliedrico, a cavallo della storia del giornalismo: ha visto la trasformazione dell’informazione, dal piombo al web, dalla televisione al multimediale. E’ con profondo dolore che i Consigli di ieri e di oggi hanno appreso la notizia della sua scomparsa.
Ed è con profonda gratitudine per la sua straordinaria volontà di trasmettere momenti di esperienza e saggezza, che vogliamo ricordarlo. E quando lasceremo alle spalle questo momento cosi drammaticamente segnato dall’epidemia sanitaria, l’Ordine delle Marche con la partecipazione anche dell’Ordine nazionale, sarà promotore di un evento pubblico per salutarlo con un grande e caloroso abbraccio”. concludono. Anche la redazione di Picchio News si unisce al cordoglio per la scomparsa di Gianni Rossetti.
(Foto Ansa)
L'Emergenza Coronavirus sta mettendo a dura prova la tenuta finanziaria delle aziende di ogni settore in tutto il territorio nazionale.
Un periodo sicuramente di rinuncie e cambi di strategia ed è proprio sotto quest'ottica che va interpretata la scelta annuncita dal presidente della Tod's Diego Della Valle e dal suo vice Andrea di rinunciare ai propri compensi relativi al 2020.
Stop anche all'assemblea dei soci che sarà rinviata al 3 giugno e ai dividendi.
Sono arrivati i consueti dati del Gores delle ore 18, riguardanti il numero di decessi registrati nelle Marche a causa del coronavirus nell'ultima giornata.
Anche oggi il dato è piuttosto alto: nelle ultime 24 ore risultano purtroppo morte a causa del coronavirus altre 35 persone, 452 in totale dall'inizio dell'epidemia (305 maschi e 147 femmine) . Nella giornata di ieri i decessi causati dal Covid-19 erano stati invece 22.
Sono 18 le persone scomparse del Pesarese nelle ultime 24 ore, 24 nell'Anconetano, 6 nel Fermano. Sette i decessi che coinvolgono invece la provincia di Macerata: due uomini di Monte San Giusto entrambi di 79 anni sono deceduti nelle strutture sanitarie di Civitanova Marche. Una donna di 90 anni di Recanati è morta al Pronto Soccorso civitanovese mentre un uomo di 92 di Civitanova Marche, uno di 82 di Recanati e un altro di 75 anni di Porto Potenza sono deceduti al Covid-Hospital di Civitanova Marche.
Da registrare fuori provincia il decesso di un 70enne di Civitanova Marche deceduto all'Ospedale di Urbino.
Nel 95,6% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e l'età media è di 79,6 anni.
Di seguito nel dettaglio i dati del Gores:
In questo periodo di crisi e di incertezza sociale ed economica, Confartigianato Macerata-Ascoli Piceno-Fermo vuole ringraziare tutte le proprie aziende che si stanno adoperando per fornire un aiuto concreto.
Una parte del distretto produttivo collegato all'Associazione si è infatti organizzata per produrre mascherine (non sanitarie), utili nell'emergenza sanitaria Covid-19. Alcune aziende si sono messe quindi subito a disposizione per seguire il progetto di filiera nazionale che deriva da Confartigianato Imprese, e che è stato proposto dal Commissario straordinario per l'emergenza Domenico Arcuri.
Come detto, al momento le imprese di Confartigianato non producono mascherine chirurgiche, FFP2 ed FFP3, anche se qualche azienda sta già facendo richiesta per iniziare questo percorso. Queste particolari mascherine infatti, utilizzate dal personale medico nei reparti di terapia intensiva, necessitano di particolari certificazioni.
Le aziende coinvolte in questo momento garantiscono comunque la produzione di dispositivi di protezione filtranti, che sono utili a qualsiasi altro individuo. La produzione viene realizzata nel pieno rispetto dei canoni di qualità e sicurezza, con il massimo livello del filtraggio dei materiali utilizzati, della salubrità e delle tecniche di lavorazione artigiana.
Ecco i nomi delle imprese che attualmente producono mascherine: Sartoria Giusy (San Severino Marche), Joell&Johanna Fernandez (Montegranaro), Dolcevita Designer (Morrovalle), Valentino Orlandi (Corridonia), Ram 90 (Montecassiano), Art Pelle (Corridonia), Elti Srl (Sarnano).
Per quanto riguarda invece la produzione e la fornitura di dispositivi medici e di dispositivi di protezione individuale (DPI), il decreto “Cura Italia” prevede una misura specifica per tutte quelle aziende che vogliano investire nell’ampliamento o nella riconversione della capacità della propria unità produttiva.
Le agevolazioni, destinate ad investimenti compresi tra un minimo di € 200.000,00 ad un massimo € 2.000.000,00 per spese in opere murarie, macchinari, attrezzature e impianti e programmi informatici, saranno concesse nella forma di finanziamento agevolato a tasso zero sulla base di una percentuale massima del 75% delle spese ammissibili.
Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo è a disposizione per fornire tutte le informazioni utili a chi fosse interessato alla produzione delle protezioni (0733 366 285) o per chi volesse usufruire dell’agevolazione (Ufficio Contributi pubblici alle imprese: Macerata 0733.366421 Ascoli Piceno 0733.366943 Fermo 0733.366932).
Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha chiesto alla Protezione civile nazionale la disponibilità di un ospedale militare da campo, a rafforzare la risposta della regione all'emergenza Coronavirus, nonché l'impegno a sbloccare l'arrivo dell'ospedale da campo cinese, attualmente fermo per problemi burocratici in Cina. La risposta di Borrelli non si è fatta attendere. Il capo della Protezione civile nazionale ha comunicato questa mattina alla Regione che sarà disponibile nelle Marche nel giro di 72 ore un ospedale da campo della Marina Militare.
L'ospedale avrà 40 posti letto di degenza gestiti direttamente dal personale della Marina e 4 letti di terapia intensiva. I posti letto di terapia intensiva verranno gestiti da un pool di medici e rianimatori che il Dipartimento nazionale di Protezione civile ha riservato per la Regione Marche a partire dal 2 aprile. La struttura sarà posizionata a supporto dell'ospedale di Jesi. La localizzazione precisa dipenderà dalla planimetria, che sarà comunicata a breve. Con l'occasione, Angelo Borrelli ha comunicato che si sta ancora lavorando per lo sblocco dell'ospedale da campo cinese destinato alle Marche e non ancora arrivato per problemi di autorizzazioni in Cina.
Confprofessioni Marche aderisce all’accordo tra Regione e parti sociali sulla Cassa integrazione in deroga relativa alle misure di sostegno al reddito per l’emergenza Coronavirus.
“Abbiamo aderito all’accordo del 20 marzo scorso sugli ammortizzatori sociali in deroga – dichiara il presidente Gianni Giacobelli -, che a nostro avviso risponde complessivamente alle esigenze dei molti soggetti, ivi inclusi gli studi professionali, operanti sul territorio che per vari motivi non possono accedere alle misure ordinarie di intervento. In particolare, guardiamo con favore allo sforzo fatto per semplificare, ove è stato possibile, le procedure di fruizione dell'intervento, auspicando ora da parte di tutti i soggetti coinvolti nelle procedure stesse un'interpretazione coerente con il momento di straordinaria gravità che gli operatori economici, come tutta la popolazione, stanno affrontando”.
I professionisti, infatti, a partire da quelli sanitari, hanno un ruolo cruciale: “Gli studi professionali – sottolinea Giacobelli-, che anche il recente Decreto del 22 marzo ha qualificato quali fonte di servizi essenziali per affrontare l'emergenza, sono anche ora in prima linea nel supportare il sistema economico e sociale marchigiano”.
Il Gores ha comunicato, attraverso il giornaliero aggiornamento delle ore 12:00, la provenienza provinciale dei 3558 casi positivi riscontrati in Regione Marche sui 10431 tamponi effettuati: sono 1577 i contagiati in provincia di Pesaro-Urbino, 1019 in provincia di Ancona, 476 in provincia di Macerata (19 in più di ieri), 246 in provincia di Fermo, 179 in provincia di Ascoli Piceno, 61 extra regione.
Sale a 1168 (15 in più di ieri) il numero dei pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie regionali, mentre sono complessivamente 168 i pazienti in terapia intensiva (2 più di ieri): 19 di loro sono ospitati nelle strutture maceratesi (3 a Macerata, 9 a Civitanova, 12 a Camerino).
Continua a salire anche il numero degli operatori sanitari in isolamento domiciliare: 717, 22 più di ieri. Da registrare due nuovi guariti: sale a 12 il numero totale dall'inizio dell'emergenza sanitaria.
Ecco la tabella rilasciata dal Gores alle ore 12:00:
"Il Governo annuncia in pompa magna, alle 20.00 del sabato sera, mentre gli italiani sono a cena, che i comuni avranno a disposizione risorse in più per far fronte alle difficoltà delle famiglie. Peccato che l’anticipo di 4,3 miliardi di euro del Fondo di Solidarietà sia un’entrata già prevista con cui i comuni - tutti - riescono a chiudere il bilancio e a garantire i servizi essenziali di cui il cittadino già fruisce normalmente nel corso dell’anno”.
A dichiararlo sono i sindaci marchigiani della Lega, insieme al responsabile regionale Paolo Arrigoni e al responsabile regionale per gli enti locali Andrea Maria Antonini.
“Il solo anticipo temporale nell’erogazione di quel Fondo, con l’aggiunta di appena 400 milioni, non potrà certo consentire alle amministrazioni comunali di rispondere alla crescente e drammatica domanda da parte della cittadinanza di liquidità per far fronte a bisogni primari”, commenta Arrigoni insieme ai primi cittadini leghisti. “Ora la gente assalirà i Municipi sperando di ricevere un aiuto, ma i comuni sono già costretti a rivedere al ribasso, e di molto, tutte le entrate previste nei propri bilanci: i cittadini, infatti, non saranno di certo in grado di garantire il gettito attualmente previsto per IMU, addizionale IRPEF ed altri tributi locali”.
“Così facendo il Governo Conte ha mandato i Sindaci e le amministrazioni locali in guerra contro i propri cittadini. Lunedì si formeranno code davanti agli uffici dei servizi sociali dei comuni che,con un personale già ridotto all’osso, non potranno dare risposte concrete!”
“Conte ha dichiarato: “non vi lasceremo soli”, ma chi resterà da solo sarà proprio il Presidente del Consiglio dei Ministri – concludono gli esponenti della Lega - mai come questa sera, con la conferenza stampa del Premier, si è giocato con le sofferenze vere degli italiani”.
E’ stato pubblicato online appena due giorni fa, sul sito web della Protezione Civile, il bando per reclutare 500 infermieri da inviare negli ospedali delle città più colpite dall'epidemia.
Una vera e propria task force di centinaia di volontari, selezionati in base alle esperienze professionali "ritenute necessarie", che dovranno compilare la domanda di ammissione entro le 20 del 28 marzo per entrare a far parte di "Infermieri per Covid" e saranno destinati ad operare nelle Regioni più colpite dal Coronavirus.
Un’opportunità senza dubbio ma anche un momento di riflessione sul reale valore di un infermiere come ha messo in evidenza, tramite un video pubblicato sul proprio profilo Facebook, Amedeo Di Giacomo, un operatore sanitario di Macerata che come diversi suoi colleghi sta affrontando in prima linea l’emergenza Covid-19.
“In questi giorni è uscito il bando emanato dalla Protezione Civile dove è scritto che si ricercano 500 infermieri da assumere a tempo zero nelle zone più colpite dall’epidemia – esordisce Amedeo – dopo aver letto questo documento la domanda che mi è sorta spontanea è stata ‘Quanto vale effettivamente un infermiere?’ “
“Tutti sanno che lo stipendio medio si aggira sui 1500/1700 euro lordi e poi magari se si lavora su un reparto operativo dove sono previsti turni di notte, reperibilità o altri servizi si arriva a prendere qualcosa in più – spiega - Il bando in questione prevede per chi lo accetta, il vitto e l’alloggio, ma credo che questo sia dovuto, poi lo stipendio base e più un premio di 200 euro al giorno netti”
“Alla luce di tutti questi dati mi sono chiesto: ‘perché quando si vanno a ridiscutere i contratti nazionali con il Governo, non ci troviamo per esempio 100 euro nette in più in busta paga, anziché 45/50€ come aumento lordo, se ora con questo bando ne sono previsti 200 al giorno? Non credete che ci sia un certo squilibrio tra le due situazioni? “
“Inoltre, si tratterebbe di arrivare da fuori per affiancare un collega che combatte dall’inizio contro il Covid – sottolinea – la cosa strana è che lui continuerà a prendere lo stesso stipendio base previsto dal contratto nazionale mentre chi viene da fuori Regione prenderà il triplo rispetto a quel collega. Tutto ciò credo sia avvilente, dal punto di vista sia etico che morale, in quanto credo che i primi infermieri ad essere incentivati dovrebbero essere proprio quelli che combattono sul posto già da due mesi con turni massacranti e senza sosta”
“La Regione Marche è una delle più colpite da questa emergenza quindi per me che comunque sono impegnato ad affrontarlo in prima linea non avrebbe senso partire – dichiara Amedeo – ovviamente non contesto chi deciderà di aderire al bando però mi disgusta un po' questa misura economica perché dimostra che solo adesso si scopre quando vale veramente un infermiere e allora mi convinco che forse valiamo effettivamente un po' di più a prescindere dall’emergenza”
“Detto ciò sono contento che abbiano risposto presente in tanti e che ci sia stata una grande gara di solidarietà tra colleghi – e conclude – questa è solo una mia considerazione personale ma mi auguro che ora agli occhi di tutti sia chiaro quanto valiamo e parlo anche per i medici, OSS, soccorritori e volontari che sono veramente tanti e sono molto importanti”.
Il Gores ha trasmesso la scheda relativa alle progressioni e agli esiti delle indagini di laboratorio delle ultime 24 ore. I tamponi risultati positivi sono 185 su 547 analizzati. I nuovi casi portano il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche a 3558 su un totale di 10.431 campioni testati.
Si registra un incremento nel rapporto tra tamponi effettuati e casi di positività riscontrati: il 33%, rispetto al 21% della giornata di ieri (117 positivi su 824 tamponi) e al 18% di due giorni fa (82 positivi su 437 tamponi).
Nel dettaglio il grafico del Gores delle ore 9:
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica riguardante le misure già attuate dal Governo in tema di repressione delle condotte a tutela dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 e le innovazioni portate dal successivo D.L. n. 19/2020 entrato in vigore il 26 marzo; di seguito l’analisi posta in essere dall’avvocato Pantana.
Il nuovo plesso della saga emergenziale, propone l’ulteriore decreto legge in meno di un mese, e precisamente il sesto, costituito dal D.L. n.19/2020, che va a riordinare a quanto confusamente in precedenza adottato in materia penale dal Governo in tema di repressione della terribile pandemia che sta attraversando il nostro Paese, il cui art. 4 del decreto reca un vera e propria depenalizzazione (su ciò, però, già non penalmente rilevante), introducendo a livello sanzionatorio una misura sicuramente più onerosa a livello economico qual è la “multa”, come quelle previste per la violazione delle regole del codice della strada, e, pertanto, anch’essa ricorribile in presenza dei presupposti.
Difatti, tale norma prevede che la condotta del disobbediente alle 28 restrizioni previste dall’art. 1, comma 2, costituisce un illecito amministrativo, la multa, punito con la sanzione pecuniaria da € 400 a € 3.000 da pagare entro 60 giorni dalla contestazione della violazione, mentre se ciò avviene entro i 5 giorni è prevista la riduzione dell’importo del 30%, con pagamento della sanzione di € 280.
Nell’ipotesi in cui la violazione avvenga mediante utilizzo di un veicolo, a tal proposito si ricorda che in tale classificazione, ai sensi dell’art. 47 C.d.S., rientra anche la bicicletta, la sanzione è aumentata fino a 1/3; ne deriva che, ai fini del pagamento scontato del 30%, si dovrà, prima, procedere all’aumento e, poi, alla riduzione.
In caso di violazione delle misure concernenti la sospensione o la limitazione di determinate attività, si applica altresì la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio da 5 a 30 giorni, irrogata dall’Autorità competente; mentre in caso di reiterazione specifica della violazione, la sanzione pecuniaria è raddoppiata con pagamento in misura minima pari a 800 euro, e scontata del 30% pari a 560 euro, e quella accessoria è applicata nella misura massima, pari a 30 giorni.
Per quanto concerne le violazioni antecedenti al 26 marzo, il comma 8 dell’art. 4, a fronte dell’elevato numero, oltre 100.000, di violazioni commesse anteriormente, stabilisce che la depenalizzazione si applica retroattivamente, con sanzione amministrativa applicata nella misura minima ridotta alla metà pari a € 200.
Resta, infine, penalmente sanzionata la sola violazione commessa dal soggetto in quarantena, ai sensi dell’art. 260 R.D. 27/7/1934 n. 1265, recante Testo Unico delle leggi sanitarie, il cui assetto punitivo, appositamente modificato, prevede l’arresto da 3 a 18 mesi e l’ammenda da € 500 a € 5.000.
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in una conferenza stampa convocata a Palazzo Chigi ha annunciato, assieme al ministro dell'Economia Gualtieri e al presidente dell'Anci De Caro, il contenuto di un ulteriore provvedimento che verrà attuato nel mese di aprile per sostenere le persone in grave crisi economica.
Attraverso l'informativa odierna, il premier ha chiarito come il Governo intenda fronteggiare le diverse criticità connesse all'epidemia del coronavirus.
"Vogliamo dare il segno concreto della presenza dello Stato. Ci sono tanti cittadini in difficoltà, siamo consapevoli che in molti stanno soffrendo sia dal punto di vista psicologico che da quello materiale. Col ministro Gualtieri abbiamo lavorato per varare subito un provvedimento di grande urgenza, in cui coinvolgiamo i sindaci che sono le nostre prime sentinelle, ci affidiamo a loro. Abbiamo appena firmato un dpcm che dispone la somma di 4,3 miliardi da girare ai Comuni, in anticipo rispetto alla scadenza prevista a maggio".
"A questa somma, con una ordinanza della Protezione Civile, aggiungiamo 400 milioni come ulteriore anticipo che sarà destinato alle persone che non hanno i soldi per fare la spesa. Confidiamo - aggiunge Conte - che già dall'inizio della settimana prossima i sindaci siano in grado di erogarli alle persone bisognose sia in forma di buoni spesa sia con consegna diretta di generi alimentari e di prima necessità. Non vogliamo lasciare nessuno abbandonato a sé stesso. Siamo tutti sulla stessa barca".
"Stiamo lavorando intensamente perchè le misure stanziate con il "Decreto Cura Italia" arrivino subito nelle tasche delle famiglie e delle imprese, entro il 15 aprile (bonus, cassa integrazione ordinaria, cassa integrazione in deroga). Non è semplice, stiamo facendo di tutto perché i tempi ordinari della burocrazia siano azzerati. Su questo sono intransigente, gli uffici dell'Inps stanno lavorando alacremente" conclude il presidente del Consiglio.
"Con questo provvedimento noi rendiamo immediatamente disponibili risorse per i Comuni, in modo che sostengano le persone più in difficoltà nel reperire prodotti alimentari e generi di prima necessità - ha aggiunto il ministro Gualtieri -. Vorrei ringraziare l'Anci per la collaborazione. Non vogliamo lasciare nessuno da solo" ha ribadito.
Il Gores ha appena comunicato, attraverso il consueto aggiornamento delle 18, i decessi registrati nelle Marche a causa del coronavirus nelle ultime 24 ore. Sono state 22 le vittime, un dato in leggera diminuzione rispetto alla giornata di ieri, quando i morti legati all'epidemia da Covid-19 erano stati 28.
Dall'inizio dell'emergenza sanitaria sono state 386 le persone che hanno perso la vita a causa del Coronavirus nella nostra regione: nel 97,4% dei casi presentavano patologie pregresse.
È ancora una volta il Pesarese a pagare il prezzo più alto in termini di vite spezzate (242). All'ospedale di Macerata ha perso la vita un 79enne di Corridonia, mentre al Covid-Hospital di CIvitanova Marche è scomparso un 80enne di Macerata.
"Come ogni sera, l'abbraccio di tutta la regione va alle loro famiglie, ai loro amici e agli operatori sanitari che sono in prima linea senza conoscere soste, né sabati, né domeniche" ha dichiarato il presidente Luca Ceriscioli.
Di seguito, nel dettaglio, il report del Gores:
In un momento in cui l'Italia intera sta lottando contro una delle più drammatiche emergenze che il Paese abbia mai affrontato, le iniziative benefiche danno voce allo stato d'animo di tutta la popolazione e partono dal cuore.
Il Direttore Generale dell’ASUR Marche, Dr.ssa Nadia Storti, a nome di tutta l’Azienda Sanitaria Regionale, ringrazia Giuseppe Santoni, titolare della Santoni SpA, luxury brand italiano specializzato nella creazione di calzature e accessori in pelle, fortemente legata al territorio di origine della famiglia Santoni e dell'omonima azienda, le Marche, per l’encomiabile iniziativa #NoiSiamoLeMarche che sta coinvolgendo imprenditori marchigiani e non solo, in una raccolta fondi per attrezzature da donare al sistema sanitario regionale. Dopo una settimana dal lancio, i primi 120.000 euro raccolti sono stati destinati all'acquisto di n. 15 ventilatori polmonari che hanno attrezzato altrettante postazioni di terapia intensiva.
‘Le Marche sono la mia terra, la terra della mia famiglia, della mia azienda, delle persone che lavorano con me. Una terra bella, che oggi è in difficoltà a causa dell'emergenza Coronavirus. A questa terra, che mi ha dato tanto, ora voglio essere io a dare’ afferma Giuseppe Santoni, che ha quindi deciso di coinvolgere gli imprenditori marchigiani, ma non solo, per dare un sostegno concreto.
‘L’iniziativa #NoiSiamoLeMarche -spiegano i promotori- intende supportare il territorio in una delle esigenze più impellenti del momento, quella di potenziare i reparti di terapia intensiva delle strutture sanitarie locali, in modo che possano assistere e curare la parte colpita della popolazione. #NoiSiamoLeMarche è un appello corale e messaggio di unità, forza e speranza a favore delle Marche, unica regione italiana al plurale, per la quale l’io diventa noi’.
Di seguito il link alla raccolta fondi per continuare a donare: https://bit.ly/3aWxKY5
Un terremoto di magnitudo 3.2 è stato registrato a largo della costa anconetana, ad una profondità di 10 chilometri, con epicentro posizionato a una distanza di 14 chilometri da Senigallia e 17 chilometri da Montemarciano.
La scossa è avvenuta alle 13:58 della giornata odierna, secondo quanto rilevato dall'INGV, istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.
Il sisma è stato avvertito chiaramente in tutto l'Anconetano.
Il Gores ha comunicato, attraverso il giornaliero aggiornamento delle ore 12:00, la provenienza provinciale dei 3373 casi positivi riscontrati in Regione Marche su 9884 tamponi effettuati: sono 1507 i contagiati in provincia di Pesaro-Urbino, 944 in provincia di Ancona, 457 in provincia di Macerata (46 più di ieri), 241 in provincia di Fermo, 163 in provincia di Ascoli Piceno, 61 extra regione.
Sale a 1153 il numero dei pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie regionali, ma sono complessivamente 166 i pazienti in terapia intensiva.
Ecco la tabella rilasciata dal Gores alle ore 12:00:
Nella mission della CNA compaiono a chiare lettere parole come valori, solidarietà e mutuo aiuto. Sono in genere concetti astratti che si scrivono in capo ad ogni statuto ma capita a volte che si abbia la possibilità di provarlo concretamente e metterlo in pratica. Il brutto momento che tutti stiamo attraversando è l’occasione giusta.
Il Presidente CNA Giorgio Ligliani racconta come << molti artigiani in questi giorni ci hanno scritto e chiamato per mettersi a disposizione e fare qualcosa di utile. “Bisogna metterci i sentimenti, che sono quelli dell’empatia e del mutuo aiuto, necessari per sostenersi nei momenti di maggiore difficoltà” le loro parole. Abbiamo ragionato in fretta sul “cosa possiamo fare” e subito è stata presa in considerazione nella piramide delle priorità la necessità maggiore: le mascherine per tutti. Ci siamo dati da fare quindi per coordinare la riconversione dei laboratori artigianali che hanno subito dato la loro disponibilità per produrre le introvabili mascherine>>.
Questi i risultati dopo appena una settimana: <<Siamo riusciti ad oggi, ma è un dato provvisorio in quanto molti altri si stanno adoperando in tal senso, ad attivare ben 6 linee produttive nella nostra provincia, 26 in tutta la regione, coordinate tutte dalla nostra Associazione – commenta orgoglioso il Presidente CNA. Le vogliamo citare una per una per ringraziarle >>.
Sono 6 le aziende associate alla CNA di Macerata che hanno risposto “presente” all'appello lanciato da Federmoda: Francesca Spose e la Sartoria Manu 77 di Montecosaro, Tappezzerie di Gobbi Fabiano e i Mastri Pellettieri - Niva di Giuliana Bernardoni a Tolentino, Art Pelle di Corridonia, Valentini Orlandi borse di Corridonia.
<<Artigiani – prosegue Ligliani - non certo mossi dal calcolo economico, si spera che finita l’emergenza tutto torni alla normalità, ma solo perché nel nostro Paese c'era bisogno di questi dispositivi di protezione individuale>>.
La produzione di mascherine è, in realtà, solo l'ultimo step di un percorso piuttosto complesso che la CNA si è impegnata da subito a sbrogliare, grazie al lavoro delle competenze della task force attivata e collegata direttamente con gli uffici del Mise.
Il Presidente CNA però avverte: <<Il nostro auspicio ora è che la burocrazia non osi fermare questa solidarietà e che l'Istituto Superiore di Sanità trovi in fretta un laboratorio per testare materiali e prodotto in modo da rendere certificate e disponibili al più presto le mascherine. Per ora non possiamo che ringraziare di cuore i nostri artigiani che ci hanno fatto riscoprire appieno l’elemento passionale di questo lavoro>>.
Mentre si attende che tutte le procedure di autorizzazione vengano portate a termine e i sanitari possano così partire alla volta del capoluogo dorico, tra le due realtà è già iniziato uno scambio di informazioni utili a contrastare il Covid-19. Nel corso di una videoconferenza, alla quale erano presenti il Dott. Michele Caporossi (Direttore Generale di Ospedali Riuniti Ancona), il Prof. Marcello D'Errico (Direttore SOD Igiene Ospedaliera), il Dott. Marcello Tavio (Direttore SOD Malattie Infettive), il Prof. Abele Donati (Direttore SOD Clinica Anestesia e Rianimazione) e i direttori e gli esperti del Gruppo Enze, presente anche Xiaomei Yin president International Medical Exchange Center- Italy, sono state affrontate diverse questioni.
"Adesso è il momento più duro per l’Italia, ha detto Chen Haixiao, Direttore del Gruppo Enze: noi lo abbiamo vissuto 6 settimane fa. Ne abbiamo fatto esperienza nell'arco di oltre 50 giorni, dal ricovero del primo caso sospetto alla dismissione di tutti i pazienti. E oggi tutti i nostri esperti combattono in prima linea per eliminare il virus." Quella del tempo decorso dall’esordio dell’emergenza in Cina al decadimento della stessa è una delle informazioni acquisite tra le più interessanti, i medici cinesi hanno parlato di 55 giorni per quanto riguarda la loro esperienza.
Lo scorso 24 marzo sono state inviate alla volta di Ancona 27 scatole contenenti tute protettive, occhiali di protezione, mascherine mediche e guanti. La videoconferenza, che è durata circa un'ora e mezza, si è conclusa con un augurio da parte dei medici dell’Ospedale Taizhou, che ai loro colleghi del Bel Paese hanno detto, in italiano: "Forza Italia, forza Ancona!"
NOTA Il Gruppo Enze ha firmato un accordo collaborativo con l’Ospedale di Ancona nel settembre 2013 e finora ha inviato 81 operatori medici in 33 reparti in Italia per la formazione, stringendo un'amicizia profonda con l’ospedale di Ancona