La ViaSoccer LLC ha organizzato una donazione che consiste in 85.000 mascherine (sia di tipo chirurgico, medico che regolare) provenienti dai comuni e settori privati cinesi per sostenere la provincia di Macerata nella lotta contro il COVID-19. In seguito a numerosi tentativi, è stata trovata una soluzione per spedire i prodotti in tre partite:
1. Al comune di Macerata, al reparto di oncologia dell’ospedale di Macerata, l’ospedale di Civitanova, l’ospedale di Camerino e l’Ufficio Scolastico Provveditorato della provincia di Macerata 2. Al comune di Recanati 3. All’Ordine deg li Architetti di Macerata
Tra i donatori ci sono il comune di Taicang (unita da un patto di amicizia con la città di Macerata) il distretto Xiangcheng di Suzhou (unita da un patto di amicizia con la città di Recanati), l’Ordine degli Architetti di Taicang (legato da un accordo con l’ordine degli architetti di Macerata), alcuni imprenditori di Taicang, gli insegnanti di educazione fisica che hanno appreso tecniche di allenamento di calcio dagli allenatori italiani mandati dalla ViaSoccer e persone che hanno partecipato ai nostri scambi culturali tra le Marche e la provincia di Suzhou, “Apprezziamo l’azione rapida e l’amore da parte della gente di Taicang e di Xiangcheng, soprattutto da quelli che hanno visitato la provincia e si sono innamorati della regione. In Cina più di 100 persone hanno collaborato con noi per raccogliere queste donazioni. La loro gentile donazione mostra come i semi dell’amicizia piantati attraverso gli scambi culturali stiano germogliando in buone azioni” ha detto Sue Su, Presidentessa di ViaSoccer.
Dietro l’urgente richiesta da parte degli ospedali nella provincia di Macerata, ViaSoccer ha agito per beneficienza e con tempi e risorse limitati. Queste spedizioni sono i primi tentativi per aprire un canale per future donazioni o importazioni necessarie. “Siamo felici di condividere le informazioni relative ai fornitori di risorse mediche soltanto con le amministrazioni pubbliche e gli ospedali che abbiano necessità. La ViaSoccer desidera aiutare le città e le persone per scopi puramente umanitari” ha detto Dario Marcolini, Vicepresidente di ViaSoccer, “anche perché attualmente c’è molta difficoltà nel riuscire a far arrivare fisicamente in Italia qualsiasi tipo di materiale, a causa dello stop di tutti i voli diretti giornalieri e delle restrizioni alle dogane, il che ci obbliga a focalizzarci agli enti che hanno un reale bisogno”.
I consiglieri di minoranza del Comune di Potenza Picena, Enrico Garofolo e Valentina Campiguaini intervengono in merito alle dichiarazioni del capogruppo di maggioranza Luca Strovegli, il quale ha espresso, in una nota, la sua approvazione per l’operato della Giunta Taratabini nell’affrontare l’emergenza Covid-19. (LEGGI QUI)
“Strovegli parla di ricerca “spasmodica” di visibilità – affermano in una nota congiunta i due consiglieri - , precisiamo che le proposte avanzate per contrastare il diffondersi del Covid-19 nelle due lettere aperte alla Giunta non erano e non sono ricerca di “visibilità”, ma l’iniziativa di chi preoccupato dalla totale assenza di Delibere di Giunta e/o Ordinanze prova a dare il proprio contributo e a favorire ulteriori iniziative, con spirito propositivo e di responsabilità, offrendo più volte la propria totale e leale collaborazione. Ancora ad oggi, però, non risultano atti ufficiali del nostro Comune né per l’istituzione del Centro Operativo Comunale (C.O.C.), né per quanto riguarda l’organizzazione del personale, dei servizi e l’individuazione delle attività indifferibili da rendere in presenza (disposizioni del DPCM 11 Marzo 2020), né tanto meno per la chiusura al pubblico di giardini e cimiteri.
Atti questi che numerosissimi altri Comuni hanno già adottato nel rispetto delle nuove normative e delle indicazioni degli Enti preposti e che continuiamo ad auspicare vengano presto adottati anche dal Comune di Potenza Picena. A ben vedere l’unico “in cerca di visibilità” è proprio il capogruppo Strovegli che, senza proporre nessun contributo di idee o proposte va sulla stampa con il solo intento di “fare quadrato” attorno alla propria Giunta, come se questo fosse il tempo di personalismi o di chiusure. È tempo, invece, di collaborare, anche a più mani, e noi offriamo le nostre, di mani e di idee”.
“Strovegli inoltre invoca senso di responsabilità e coesione, concetto che ci trova in totale accordo e che come gruppo di minoranza sin dall’inizio dell’emergenza stiamo svolgendo in modo corretto e propositivo con spirito di collaborazione. Forse la predica è rivolta all’Assessore alla Cultura e Turismo Tommaso Ruffini – proseguono i consiglieri di minoranza - che con il vergognoso post e successivo commento ha insultato mezza Europa. Al capogruppo di maggioranza chiediamo allora di condannare pubblicamente quelle parole offensive e di prenderne le distanze. Il silenzio della Giunta non “risolve” la questione anzi, la fa restare aperta: abbiamo protocollato una mozione per chiedere a tutto il Consiglio comunale e alla Giunta Tartabini di condannare quelle affermazioni. Ne parleremo nel prossimo Consiglio comunale, proprio per chiarire definitivamente se la maggioranza condivide o meno i concetti elegantemente espressi da Ruffini”, concludono i consiglieri. . Lo stesso Ruffini, infatti, in un post su facebook, aveva apostrofato nei giorni scorsi con epiteti pesanti tedeschi e francesi, la cosa aveva sollevato molte polemiche.
Dopo due settimane di applicazione dello smart working in seguito all’emergenza Covid-19, i dipendenti dell’Unione Montana Monti Azzurri hanno potuto effettuare, in assenza di vincoli orari o spaziali, le proprie mansioni da casa senza perdere efficacia ed efficienza. È quanto emerge dai dati raccolti dalla Cisl Fp di Macerata che per prima aveva sollecitato il ricorso al lavoro a distanza negli enti locali della provincia.
Lo smart working ha infatti permesso di migliorare la fruizione dei tempi di lavoro, favorendo un modello più sostenibile ma anche produttiv: è stato possibile riscontrare un aumento dell’attività produttiva in ogni area di attività dell’Unione Montana.
Anche da casa è stato possibile concludere azioni amministrative come pubblicazione di graduatorie di bandi ed avvisi, così come non ha segnato il passo, anzi, è incrementata, l’azione di comunicazione interna ed esterna dell’ente. Non si è fermata neanche la formazione, che si è svolta da remoto tramite 5 videoconferenze che sono state anche occasione, per i dipendenti dell’Unione Montana, per potenziare ed accelerare il reskilling delle competenze digitali e permettere un’evoluzione della cultura digitale dell’intera organizzazione.
Infine, tramite all’intensificazione dei contatti costanti e giornalieri con i referenti dei servizi, è stato possibile ripianificare progressivamente gli interventi sociali a favore dei soggetti più vulnerabili.
Non deve essere trascurato neanche il benefico ambientale: in media, i lavoratori agili hanno evitato di percorrere 218 chilometri al giorno, risparmiando economicamente ed in termini di tempo, “guadagnando” minuti nonché riduzione dello stress da spostamenti. Questo ha permesso di ottenere un modello di lavoro più sostenibile e in linea con i traguardi europei, nonché nuove procedure che hanno favorito un auto-apprendimento che porta a rivedere il proprio metodo di organizzazione del lavoro incentivando l’acquisizione di maggiore autonomia e responsabilità, esportabile e implementabile oltre l’attuale difficile fase di emergenza.
«L’incremento di attività riscontrato è in parte derivante dall’aumentato carico di lavoro connesso all’emergenza, ma di certo è stato assecondato da modalità organizzative più agili e flessibili – dichiara Alessandro Moretti, Referente territoriale per Macerata della Cisl Fp Marche -. Il lavoro che stanno facendo i dipendenti dell’Unione Montana Monti Azzurri deve essere preso ad esempio da tutti gli altri enti della provincia. Invitiamo le amministrazioni pubbliche a ricorrere allo smart working tutte le amministrazioni pubbliche del territorio: non esiteremo a ricorrere al Prefetto di Macerata nel caso non siano ottemperate le direttive del Governo sulla messa in sicurezza dal contagio dei dipendenti rimasti a garantire i servizi essenziali».
L'U.R.C.A. – Gestione Fauna Ambiente –A.P.S., associazione ambientalista composta principalmente da cacciatori di selezione particolarmente attenti all’ambiente e alla società in cui viviamo, c'è e vuole dare il proprio contributo per collaborare a contenere i danni conseguenti all'epidemia dì Covid_19.
Il Consiglio direttivo Nazionale dell'U.R.C.A, infatti, sentito a mezzo chat (strumento indispensabile in questo periodo, che diventerà mezzo necessario e ufficiale per intrattenere i rapporti fino al termine dell'emergenza) ha deciso all'unanimità di invitare tutti i soci, amici e simpatizzanti in forma volontaria a fare una donazione per la gestione dell'emergenza sanitaria legata al coronavirus sul c.c. dedicato dell'Urca come già si è fatto per l'emergenza terremoto .
IBAN IT87D0335967684510700238263 - Banca Prossima agenzia n.00042 Bologna, Carta Prepaid intestata ad U.R.C.A. - Sezione Regionale Emilia Romagna , che a sua volta l'U.R.C.A. verserà in una unica soluzione alla Protezione civile Nazionale. CAUSALE: Insieme si può sconfiggere il coronavirus, i Selettori ci sono.
“La Sezione U.R.C.A. – Gestione Fauna Ambiente di Macerata si è immediatamente attivata, afferma il Presidente Francesco Marchetti, effettuando un versamento di euro 500 che verranno devolute, insieme alle altre donazioni, alla Protezione Civile Nazionale. Ancora una volta i cacciatori di URCA Macerata si distinguono per sensibilità e partecipazione in questo difficile momento di emergenza sanitaria”.
“In questo momento di difficoltà per tutti vorremmo porre l’attenzione sulla nostra figura che nonostante il duro lavoro che si trova a svolgere ogni giorno negli ospedali, case di riposo o altre strutture spesso non si sente valorizzata quanto dovrebbe. Questa non vuol essere una critica ma un invito ad informarsi sul ruolo e sul contributo non meno importante che essa da al malato”. È l’appello dei rappresentanti aziendali del sindacato Oss “SHC Human caring” dell’Area Vasta 3 Macerata.
“In questo momento di emergenza credo sia giusto far sentire la gratitudine e la stima verso chi ogni giorno affronta questa situazione e non dimenticare che dietro ogni operatore c’è una persona,un essere umano, una famiglia”, affermano i rappresentanti del sindacato Mario Lippolis e Mauro Menichelli.
“Per svolgere al meglio il proprio lavoro ogni figura deve essere fornita di tutti i dispositivi di protezione indispensabili per salvaguardare la propria salute e quella di chi ha di fronte e di essere informato. Crediamo che questo sia uno degli obblighi principali che il datore di lavoro deve adempiere per far si che il lavoratore si senta maggiormente preso in considerazione e tutelato. Negli ultimi dati diverse tra le persone contagiate nelle Marche sono operatori sanitari e questo deve farci riflettere. Ora come ora non possiamo permetterci che questo accada per di più non dovuta ad una sopravvalutazione dell’operatore ma ad una mancanza vera e propria dei presidi giusti. Si invita quindi ad una maggiore attuazione del senso di responsabilità che deve avvenire però da entrambe le parti. In ultimo ci sentiamo di incoraggiare la nostra figura e di ringraziare tutti gli operatori sanitari per il lavoro e il sacrificio che stanno facendo in questo periodo, augurandoci di vedere il prima possibile dei miglioramenti”, concludono.
L'emergenza Covid-19, con tutti i cambiamenti imposti sulle abitudini di ognuno di noi, non incide sulle nascite e l'inizio di settimana che si è vissuto all’Ospedale Civile di Macerata ne è la più felice delle dimostrazioni: "Tra lunedì e mercoledì abbiamo assistito a 16 parti di cui 2 gemellari per un totale di 18 neonati -ad annunciarlo è il dottor Roberto Castellini, direttore del reparto di Pediatria e Neonatologia-. 2 gemelli sono nati prematuramente, ma godono di buona salute e sono seguiti dal personale del reparto di Patologia Neonatale"
La paura che sta un po’ attanagliando la gente in questo periodo non sembra comunque far scemare la gioia che da sempre accompagna le nuove nascite come ci ha spiegato il dottor Castellini che, insieme alla sua equipe, in questi giorni ha potuto assistere a tanti raggi di sole che hanno reso meno grigio un momento realmente difficile soprattutto per quel personale sanitario impegnato ad affrontare questa emergenza in prima linea: " Assistere a tante nascite in un periodo così duro è sicuramente un dato positivo e che da speranza - spiega il dott. Castellini - fortunatamente di nuovi nati c'è ne sono e sono sempre tanti; per me e la mia squadra c'è un gran lavoro da fare ma la soddisfazione è tanta ,anche cosiderando che tutto ciò sta accadendo a Macerata e questo senza dubbio è un valore aggiunto"-
"La Pediatria può contare su una equipe medica e infermieristica formata da componenti molto validi che forse a volte non vengono apprezzati abbastanza – conclude Castellini - sicuramente in questo momento il loro impegno è minore rispetto a quello di altri che lavorano nelle terapie intensive degli ospedali dove in quei reparti il personale è sottoposto ad uno stress importante. La tensione derivante dal nostro lavoro è senza dubbio in positivo ma è sempre una pressione che va gestita nella miglior maniera possibile".
Primo caso di positività al Coronavirus anche a Sarnano,come ha comunicato il sindaco Luca Piegentili tramite la pagina Facebook istituzionale del comune.
Si tratta del Dott. Sauro Bruè che appena appresa la notizia lo ha tempestivamente comunicato al fine dell'adozione degli eventuali provvedimenti del caso per poi essere messo in regime di isolamento domiciliare insieme alla sua famiglia. L'amministrazione comunale ha provveduto a invitare tutte le persone che hanno intrattenuto rapporti con lui dal 1° marzo ad oggi a segnalarlo al numero verde regionale 800936677.
Non c'é pace per la casa di riposo di Cingoli. Dopo che il premier Conte quest'oggi ha inviato due medici Ufficiali della Marina Militare nella struttura, su sollecitazione dell'amministrazione comunale cingolana e successivamente del senatore Matteo Salvini, la situazione resta ancora drammatica.
Come affermato dallo stesso sindaco Michele Vittori in vari appelli televisivi, infatti, i contagiati al momento sono 34, con due operatrici sanitarie malate. Due purtroppo le persone decedute tra gli anziani ospiti della struttura.
Nel frattempo il Procuratore di Macerata , Giovanni Giorgio, ha aperto un fascicolo per l'ipotesi di reato di omicidio colposo plurimo aggravato da lesioni personali. Al momento non ci sono indagati, ma spetterà ai carabinieri svolgere accertamenti per verificare ciò che sia avvenuto all'interno della casa di riposo e verificare se ci siano ipotesi di reato.
“Questo pomeriggio, abbiamo avuto il grande piacere di ricevere due Ufficiali medici della Marina Militare.
Domani, sapremo quale sarà il contributo in termini di risorse umane fornito dalla Marina Militare. Abbiamo così la forte speranza che tutti i nostri ammalati potranno essere curati in modo professionale e continuativo”. Lo comunicano, via social, il sindaco di Cingoli Michele Vittori e il vicesindaco Filippo Saltamartini in merito alla drammatica vicenda della casa di riposo, dove sono giunti questo pomeriggio due medici militari, come richiesto nei giorni scorsi dalla stessa Amministrazione comunale.(LEGGI QUI) Il premier Giuseppe Conte, infatti, ha inoltrato la richiesta alla Protezione Civile, che oggi ha sbloccato la situazione inviando i primi due rinforzi presso la struttura.
“Quando abbiamo constatato che il servizio sanitario nazionale Asur non era in grado di affrontare l'epidemia all'interno della casa di riposo – afferma Saltamartini nel post - abbiamo subito pensato agli angeli con la divisa, ed abbiamo chiesto l'intervento dell'Esercito.
Lo abbiamo chiesto alla Prefettura, al Governo, al Ministero dell'Interno, ma senza avere risposte.
Ieri l'intervento di Salvini ha sbloccato la situazione che rischiava di impantanarsi tra polemiche dei responsabili della sanità marchigiana chiamati a rispondere del loro operato”.
“Ringraziamo Salvini, per averci aiutati”, prosegue Saltamartini. Ma anche i volontari della Croce rossa e soprattutto il personale della cooperativa e gli infermieri dell'Asur che da ieri mattina lavorano all'interno di una struttura che ha 34 malati di coronavirus. Non per ultimi ma per primi tutti i medici di ogni disciplina e grado. Quando sei di fronte al rischio della vita, comprendi bene chi sono e che cosa fanno.Grazie, questa è l'Italia che ci piace, pur nelle avversità dell'epidemia", ha concluso il vicesindaco di Cingoli.
(Foto tratta dal post facebook del vicesindaco Filippo Saltamartini)
I consiglieri regionali di Fratelli d'Italia, Forza Italia e Lega con una nota congiunta hanno richiesto la valutazione dell'allestimento nelle Marche di una struttura unica di rifermento per i pazienti affetti da Coronavirus.
Ecco il testo integrale del comunicato:
"In questa prima fase emergenziale comprendiamo che sia stato necessario attrezzarsi per far fronte al crescente numero di contagiati e non è nostra intenzione entrare nel merito ora delle modalità e delle scelte fin qui assunte ma vogliamo rinnovare la nostra piena disponibilità a collaborare al governo regionale. Ci conforta la notizia dell’arrivo di 300.000 mascherine poiché ci era stata sollecitata da più parti l’urgente necessità di sopperire alla scarsità dei dispositivi di protezione per i medici, gli operatori sanitari e tutto il personale coinvolto, che deve lavorare in sicurezza e a cui va tutta la nostra più profonda gratitudine. Condividiamo inoltre la decisione del governatore Ceriscioli di estendere la campionatura dei tamponi agli asintomatici e in particolare sollecitiamo una priorità per le categorie più esposte al rischio per tentare quanto più possibile di arginare il contagio.
Alla luce di tutte queste considerazioni e dei dati odierni che mostrano un nuovo incremento del numero di contagiati, e viste anche le esperienze della Cina e della Lombardia, riteniamo che sia prudente immaginare fin da ora uno step successivo. Ci sembra una iniziativa lungimirante pensare all’allestimento di una struttura unica di riferimento per la cura del Covid19 anche nella nostra regione. Chiediamo al governatore Ceriscioli di iniziare, con i suoi tecnici, a valutare il sito più idoneo, che potrebbe essere individuato nelle vicinanze di un ospedale esistente, oppure di prendere in considerazione la zona dell’Interporto o l’utilizzo di capannoni industriali oggi inutilizzati riconvertiti allo scopo, l’importante è che si possa realizzare ed attrezzare in tempi brevissimi. Questo presidio dovrebbe supportare l’emergenza e poi progressivamente sostituire la riorganizzazione fatta in questa prima fase. Tutto ciò dovrebbe servire, immaginando che l’emergenza non sarà brevissima, non solo per scongiurare il collasso del sistema sanitario regionale già in grande difficoltà, ma anche per evitare quella promiscuità che mette a rischio ogni giorno decine di operatori, medici e pazienti.
Anche nell’ottica di una organizzazione centralizzata della gestione di questa emergenza e davanti alle tante singole iniziative di solidarietà che si sono manifestate, oltre al conto corrente regionale già attivato, chiediamo la possibilità di ragionare su un centro di riferimento che possa coordinare le donazioni, renderle immediatamente fruibili e soprattutto che vada a coprire le reali necessità, senza il rischio che la solidarietà si perda nei meandri della burocrazia".
"Sono in aumento i casi di positività al Covid-19 del personale ospedaliero anche nelle Marche. La situazione è insostenibile: servono dispositivi di sicurezza e riconoscimenti economici a questi eroi della sanità". A comunicarlo, in una nota, è il sindacato Cisl Fp.
"Anche nelle Marche purtroppo sono in costante aumento i casi di personale sanitario risultato positivo per avere, con coraggio, espletato la propria missione in condizioni sempre più complicate, tra mancanza di adeguati DPI, in particolare modo mascherine, orari di lavoro sempre più intensi e pericolosi, ferie e riposi saltati, stress psicologico alle stelle, impossibilità spesso di andare in bagno dopo dieci ore di lavoro".
"La percentuale degli operatori positivi sul totale regionale dei contagiati è intorno all'11% ed è in costante aumento – ammonisce Luca Talevi, Segretario Generale della Cisl Fp Marche -. Tra poco, coprire i turni in ospedale sarà impossibile. Le mascherine FFP2 devono essere consegnate a tutti gli operatori sanitari a prescindere dal reparto ove operano".
"I cittadini – prosegue Talevi - devono comprendere che bisogna stare a casa per provare veramente a fermare il virus, e che è necessario aumentare la tutela dell'intero personale sanitario. La Regione deve, oltre che ringraziare, riconoscere con un apposito stanziamento il valore e l'enorme lavoro quotidianamente assolto dall'intero personale sanitario con particolare riferimento ad infermieri, OSS, personale tecnico ed amministrativo".
"Serve un impegno straordinario per uscire insieme da questo complicatissimo momento» conclude il Segretario Generale della Cisl Fp Marche".
Di seguito il grafico con i casi di contagio del personale sanitario delle Marche e di coloro che sono in isolamento domiciliare:
È arrivato anche oggi il consueto aggiornamento delle ore 18 da parte del Gores sui dati dei decessi nelle Marche, a causa del Coronavirus.
"Dati tristi anche oggi, con ben 23 decessi" afferma il presidente Luca Ceriscioli. "Non è ripetitivo - aggiunge - ed è sentito e condiviso con tutta la regione, l'abbraccio virtuale a tutti coloro che soffrono e a tutte le persone che lavorano giorno e notte in questa emergenza. Rinnovo a tutti l'appello a stare a casa. Non metterci a rischio, e quindi non ammalarci, è il migliore aiuto che possiamo dare alle persone più deboli e al personale sanitario, che stiamo ammirando ogni giorno per il lavoro infaticabile che si sta portando avanti".
In regione sono morte 114 persone dall'inizio dell'epidemia. Nove le vittime nel Maceratese.
Il report dei decessi di oggi pubblicato dal Gores
"Sono stati attivati dei servizi mirati a far rimanere le persone a casa il più possibile in modo che questa emergenza passi il prima possibile". Non solo un forte messaggio, ma anche un impegno preso dal sindaco di Muccia Mario Baroni che così come i suoi concittadini, è anche lui in queste settimane chiamato ad affrontare responsabilmente l’emergenza Coronavirus.
"In accordo con i volontari Protezione Civile - spiega Baroni - da lunedì abbiamo attivato il servizio per quanto riguarda la consegna di farmaci a domicilio e inoltre abbiamo reso note alla cittadinanza delle locandine dove sono scritti tutti gli esercizi commerciali che si sono disponibili ad effettuare la consegna della spesa o dei pasti a casa, il tutto completamente gratuito. Queste sono soluzioni che oltre a spingere la gente a seguire le indispensabili precauzioni previste dal decreto “Io resto a casa", sono nate per rispondere ai bisogni essenziali delle persone più anziane o o con ridotta mobilità"
Delle misure di contenimento del Covid-19 che stanno proseguendo con opere di prevenzione e sanificazione del territorio.: "Ci siamo organizzati per cercare di eliminare al massimo ogni possibilità di rischio di contagi e infatti da ieri mattina abbiamo provveduto alla disinfezione delle strade nelle zone più abitate come le località di Giove,Col di Giove, Varano e nelle frazioni di Massaprofoglio e Costafiore. Di questo devo ringraziare il Cosmari che sono stati molto celeri e disponibili nel fare tutto il lavoro in questo momento di difficoltà".
Come da richiesta del Servizio Sanitario Regionale per affrontare l’emergenza che si è venuta a creare a seguito dell’epidemia Covid-19, Residenze Anni Azzurri, Santo Stefano Riabilitazione e Villa dei Pini mettono a disposizione posti letto in alcune proprie strutture marchigiane, finalizzati a consentire il trasferimento di pazienti dalle strutture pubbliche e liberare queste ultime per i crescenti casi emergenziali di pazienti affetti da Covid-19 che necessitano delle cure in fase acuta.
I posti letto messi a disposizione sono complessivamente 188, tutti destinati a pazienti Covid positivi nelle fasi post-critiche e stabilizzati, sono suddivisi in 100 posti letto presso la Residenza Anni Azzurri Valdaso a Campofilone, 80 presso il Santo Stefano Riabilitazione di Villa Fastiggi a Pesaro e 8 presso la Clinica Villa dei Pini di Civitanova Marche.
Le tre strutture del Gruppo Kos si sono attivate, con la massima attenzione per la salute di tutti, pazienti e personale, con personale formato e predisponendo tutte le misure e i dispositivi di protezione individuale necessari per la tutela del personale (il kit completo, indicato a norma di legge per queste specifiche emergenze).
Tutti i posti letto di cui sopra verranno attivati in modo progressivo a partire da domani (giovedì 19), compatibilmente con la necessità di non sguarnire altre strutture Santo Stefano Riabilitazione e Anni Azzurri che nel frattempo stanno continuando ad operare a favore dei pazienti ricoverati.
Di seguito nello specifico le tipologie di pazienti per posti letto:
- 8 posti letto presso Villa dei Pini + 30 posti letto presso Villa Fastiggi + 20 posti letto presso Campofilone per ricoveri ospedalieri in area medico-riabilitativa, in ossigenoterapia stabilizzati, in respiro spontaneo da almeno 72 ore
- 50 posti letto presso Villa Fastiggi + 80 posti letto presso Campofilone per ricoveri extra-ospedalieri in riabilitazione estensiva, pazienti stabilizzati, in respiro spontaneo da almeno 72 ore.
"Situazione drammatica, stiamo vivendo un incubo. Su 41 ospiti iniziali, ne abbiamo 34 positivi al coronavirus e 2 purtroppo sono morti. Viviamo in una grande difficoltà". Torna a ribadirlo il sindaco di Cingoli Michele Vittori in collegamento con la trasmissione di La7 "Tagadà", nel pomeriggio di oggi.
"I familiari degli anziani ospiti sono tutti preoccupati e lo sono anche io come loro, come se fossero miei nonni - prosegue il sindaco -. Abbiamo bisogno del supporto del Sistema sanitario nazionale per poterli assistere. Ad ora l'emergenza è gestita solamente dal personale della cooperativa, ma non è sufficiente in quanto si tratta di personale non formato per questo tipo di situazioni. Abbiamo richiesto l'invio del personale medico/infermieristico dell'Esercito. Ad oggi non abbiamo avuto nessuna risposta".
"Dei 34 anziani positivi, sono 5 o 6 le situazioni più gravi e 10 le situazioni meno gravi. Ciò che mi preoccupa di più è il personale che sta operando senza dispositivi di sicurezza individuale adeguati: il mio timore è che possano veicolare il virus verso l'esterno. Siamo riusciti a fornire agli operatori una quantità pari a circa un centinaio di mascherine che ci sono state donate da un'azienda locale, ma non basta" conclude nel suo appello il sindaco.
L' Asur ha comunicato che da venerdì 13 marzo a oggi, mercoledì 18 marzo, sono stati effettuati 353 controlli (tra sopralluoghi e contatti telefonici) per verificare il rispetto delle condizioni di sicurezza sanitaria per i lavoratori nelle aziende delle cinque Aree Vaste della regione. Le prime verifiche sono servite a individuare le aziende con irregolarità, alle quali sono state indicate precise prescrizioni, da verificare con ulteriori controlli.
“I luoghi di lavoro – afferma il presidente Luca Ceriscioli – sono gli ambienti sui quali dobbiamo vigilare al massimo ora in termini di contenimento del contagio. Gli ispettori svolgono per questo una funzione importante, ma altrettanto fondamentale è il ruolo dei datori di lavoro, che con senso di responsabilità devono adottare le scelte più opportune, anche di chiusura delle attività, nel caso in cui non sia possibile garantire la sicurezza. È importante, infine, anche il ruolo dei lavoratori, soprattutto in termini di rispetto delle regole base di comportamento”.
Al fine di facilitare le operazioni di ispezione, ma anche le imprese, la Regione ha elaborato e diffuso nei giorni scorsi una check list contenente i criteri da rispettare, su cui verteranno i controlli.
In aderenza alle decisioni assunte nel corso delle riunioni tecniche di coordinamento dirette dal Prefetto di Macerata, Iolanda Rolli, i Reparti della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Macerata partecipano alle attività di controllo finalizzate al rigoroso rispetto delle misure disposte dall’Autorità di Governo per contenere la diffusione del Coronavirus.
Nell’ambito di tali controlli, in Montecosaro, una pattuglia della Compagnia di Civitanova Marche ha intimato l’alt ad un autoveicolo, condotto da un ventisettenne di Civitanova Marche in compagnia di una ragazza. Entrambi, alla richiesta di dichiarare il motivo della loro circolazione, non erano in grado di fornire valide giustificazioni, quali previste dalle normative di cui ai Decreti del P.C.M. dell’8 e 9 marzo 2020.
Nel corso del controllo, l’uomo manifestava evidenti segni di nervosismo ed improvvisamente, con una brusca manovra, metteva in moto l’autovettura, dandosi a repentina fuga.
L’inseguimento, così innescatosi lunga la Strada Provinciale 485, direzione Civitanova Marche, si protraeva per qualche chilometro. Bloccato il veicolo, la conseguente ispezione del mezzo permetteva di rinvenire e sottoporre a sequestro circa 4 grammi di marijuana, dei quali il giovane civitanovese si addossava il possesso.
La successiva perquisizione eseguita presso l’abitazione dello stesso, esperita con l’ausilio dell’unità cinofila in forza alla Compagnia, permetteva di rinvenire, nel garage, occultato all’interno di uno pneumatico, un involucro di cellophane trasparente contenente 136 grammi di marijuana, nonché materiale utilizzato per il confezionamento delle dosi.
L’uomo è stato tratto in arresto per detenzione di sostanza stupefacente per fini di spaccio e, su disposizione del Magistrato di turno, condotto agli arresti domiciliari. Lo stesso è stato altresì denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e, unitamente alla ragazza, per il reato di inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità, vista l’insussistenza di validi motivi per poter circolare.
Le operazioni di servizio si inseriscono nel più ampio dispositivo di controllo del territorio, attuato dalla Guardia di Finanza, mirante a garantire la più stretta osservanza delle vigenti disposizioni a salvaguardia della salute dei cittadini nonché al contrasto di condotte marcatamente illegali e fraudolente che abbiano correlazione con l’emergenza sanitaria in corso.
Tempo di lauree, ovviamente in modalità telematica, anche al Polo di Medicina Veterinaria della Scuola di Bioscienze di Unicam che ha sede a Matelica.
Nella giornata di oggi mercoledì 18 marzo 24 laureande e laureandi, collegati da casa o dai loro alloggi, da molte regioni d'Italia, hanno discusso le loro tesi per il corso di laurea magistrale a in Medicina Veterinaria e per i corsi di laurea in Sicurezza delle Produzioni Zootecniche e Valorizzazione delle Tipicità Alimentari di Origine Animale ed in Sicurezza delle produzioni animali.
Le tre Commissioni appositamente costituite hanno ascoltato le relazioni ed al termine li hanno proclamati dottoresse e dottori.
Grande gioia dall’altra parte dello schermo, per i ragazzi che sono stati festeggiati dai parenti più stretti e da Unicam, che ha voluto far recapitare loro una lettera di felicitazioni ed un kit per festeggiare, comprendente il tocco, palloncini bio, coriandoli con semi di fiori da piantare, medaglia, tutto “griffato” Unicam e rigorosamente riciclabile, in linea con la nostra idea di "festeggiamenti sostenibili", affinché possano comunque sentire la vicinanza dell'Ateneo.
“In questo difficile momento che non solo l’intero nostro Paese, ma tutto il mondo sta attraversando, - ha sottolineato il Rettore Unicam professor Claudio Pettinari – vogliamo che i nostri ragazzi sentano l’abbraccio di Unicam, dei suoi docenti, del suo personale tecnico amministrativo, dei colleghi studenti. Siamo insieme: distanti, certo, ma uniti. Li abbiamo visti arrivare ragazze e ragazzi, pieni di speranza e voglia di apprendere e Li salutiamo ora donne e uomini pronti per affrontare il loro futuro. Sono sicuro che, seppur senza tutti i festeggiamenti desiderati, questa giornata rimarrà comunque nel loro cuore una delle più belle ed emozionanti. Li aspetto tutti, insieme a tutti i collegati laureati nel corso dell’anno accademico, alla Festa della Laurea, che ogni anno Unicam organizza nel mese di settembre, per salutarli, stringere loro la mano ed abbracciarli. Come dice il nostro Presidente del Consiglio, “restiamo distanti oggi, per abbracciarci più forte domani”.
Quali misure adottare per il trasporto dei pazienti oncologici e dializzati in questo momento di emergenza? Lo chiede in una lettera il sindaco Fabrizio Ciarapica al presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, al direttore generale Asur Marche Nadia Storti e dell'Area Vasta 3 Alessandro Maccioni.
“Non dimentichiamoci delle persone la cui salute è gravemente compromessa a causa di patologie oncologiche o in trattamento di dialisi e facciamo squadra per garantire gli stessi servizi ai cittadini: le risposte da dare in questo momento sono tante e siamo a lavoro per poter assicurare a tutti i servizi di sempre”. Questo l'appello del sindaco Fabrizio Ciarapica dopo la decisione della Regione Marche di trasformare in Covid-hospital l'ospedale Civitanova. Il Sindaco riferisce che, a cascata, sono sorte una serie di problematiche amministrative per la gestione dei vari servizi di tipo socio-sanitario, come quella del trasporto socio-sanitario dei malati che devono recarsi presso altri nosocomi per le terapie.
“La mia è una semplice richiesta di chiarimenti unita a una proposta – dichiara Ciarapica – perché in questi giorni sto ricevendo tantissime richieste via telefono o e-mail da parte di persone affette da patologie gravi e purtroppo anche per loro c'è emergenza di ricevere cure. Per questo motivo ho scritto alla Regione affinché estenda la gratuità del servizio di trasporto per le terapie dei malati che in precedenza facevano riferimento all’Ospedale di Civitanova Marche e di tutti quelli che facevano riferimento agli altri Presidi Ospedalieri trasformati.
Spesso infatti i malati non possono utilizzare mezzi propri, specie per gli effetti post trattamento, e non possono certamente avvalersi di mezzi pubblici – scrive il Sindaco Ciarapica nella lettera. Trattandosi di persone estremamente fragili ed esposte più di altri ai pericoli di contagio, l’unico trasporto possibile sta diventando solo quello tramite Croce Verde e Croce Rossa, che è a pagamento oltre che a disponibilità limitata per l'emergenza Covid. Sono inoltre da escludere trasporti collettivi proprio in relazione alle necessità di tutela imposte dall’emergenza epidemiologica.
Confidiamo – conclude il Sindaco di Civitanova - nel favorevole accoglimento della richiesta e restiamo in attesa di urgente riscontro necessario per rassicurare cittadini in particolare condizione di fragilità”.
Pulizia e disinfezione delle strade con mezzi propri: il comune di Pieve Torina, dopo l’attivazione del COC (Centro Operativo Comunale) con specifiche operatività e servizi per gestire la situazione di emergenza dovuta all’epidemia di coronavirus, si appresta a proseguire l’opera di prevenzione e sanificazione del territorio.
“Ci siamo organizzati per cercare di eliminare al massimo ogni possibilità di rischio di contagi, e la disinfezione delle strade è una delle opzioni che percorreremo insieme a tutte le misure di prevenzione che abbiamo già attivato” sottolinea il sindaco, Alessandro Gentilucci. “È uno sforzo enorme quello che stiamo chiedendo ai nostri dipendenti e ai collaboratori, ma necessario per garantire la sicurezza della comunità di Pieve Torina, composta per lo più di persone anziane e già fortemente provata dalle tragiche esperienze del sisma. D’altra parte” prosegue il sindaco “ai cittadini chiedo di rispettare le indicazioni che impongono di limitare quanto più possibile l’uscita dalle proprie abitazioni, un sacrificio necessario per non rendere vano il lavoro che stiamo portando avanti”.
La pulizia delle strade proseguirà ciclicamente “almeno fino a quando non finirà l’emergenza” assicura Gentilucci, “perché è fondamentale, in situazioni come questa, far capire alla gente che le istituzioni sono presenti ed operative, e che continuano ad assicurare i servizi essenziali per la cittadinanza”. L’attività di prevenzione avviata dal comune si è esplicitata anche con la distribuzione di mascherine protettive ai titolari di esercizi commerciali ed attività che prevedono l’esposizione al pubblico. Ricordiamo infine che il COC di Pieve Torina è operativo 24 ore su 24 ed è contattabile al numero 0737.518022.