Reduce dalla sua terza stagione in biancazzurro, lo schiacciatore abruzzese Paolo Di Silvestre ha portato con onore i gradi di capitano della GoldenPlast Civitanova. Il laterale più efficace nelle offensive in Serie A3 Credem Banca ha convinto tutti nei panni del leader e, forte di una crescita costante per tecnica e personalità, ha attirato su di lui l’attenzione di molti club di Serie A. Nei due mesi trascorsi in famiglia durante il lockdown, l’atleta non ha mai smesso di allenarsi in casa e ha smaltito a stento il dispiacere per l’interruzione di un torneo che stava affrontando da protagonista. Ecco le sue considerazioni:
Qual è stata la prima cosa che hai fatto in questa nuova fase dopo il confinamento?
“Una passeggiata sul lungomare con i miei amici. Naturalmente rispettando le distanze e tutti muniti di mascherine”.
In questi mesi trascorsi in famiglia ti sei allenato con tuo fratello Alberto, asso del beach volley? “Certo che sì, ho trasformato il garage in una palestra per mantenere la forma”.
Siete competitivi tra di voi? Qual è il punto di forza di tuo fratello? E il tuo? “Siamo sempre molto competitivi. Mio fratello eccelle nella potenza fisica, io punto di più sull’intelligenza tattica”.
Se Alberto giocasse in Serie A di volley nel tuo stesso team che consiglio gli daresti? “Gli ricorderei di unire le forze e fare gioco di squadra per raggiungere gli obiettivi”.
Se non ci fosse stata la diffusione del Coronavirus la GoldenPlast Civitanova avrebbe… “…lottato per i Play Off e per la vittoria finale del Campionato di Serie A3 Credem Banca”.
Cos’ha fatto la differenza nel processo di crescita dei biancazzurri durante la Regular Season? “Il lavoro in palestra e il grande spirito di squadra. Siamo giovani con la testa sulle spalle”.
Qual è stato il momento più esaltante della stagione? “La vittoria in casa con Porto Viro è arrivata con una reazione da grande collettivo”.
Il momento più difficile? “Quando ho appreso la decisione di stoppare il Campionato per prevenire il contagio. Una scelta giusta ma dolorosa”.
Questi mesi da capitano cosa ti hanno fatto capire? “Mi hanno aiutato a crescere e a comprendere quanto sia importante tenere insieme una squadra e lottare all’unisono per gli stessi obiettivi”.
Coach Gianni Rosichini ti ha dato massima fiducia. Cosa gli hai detto o cosa gli vorresti dire? “Con Gianni c’è un bel feeling. Se consideriamo le giovanili, mi allena da dieci anni e devo ringraziarlo per le numerose chance offerte. Gli auguro un ottimo prosieguo di carriera, è un vincente”.
Il colpo alla Ngapeth ormai è parte integrante del tuo repertorio, lo esegui senza nemmeno pensarci? “Non è un tentativo di emulazione, ma un qualcosa di istintivo quando la situazione di gioco richiede una variante”.
Come ti vedi tra cinque anni? “Non ho una risposta certa, ma il futuro posso costruirlo con il duro lavoro. Mi impegnerò per raggiungere tutti gli obiettivi”.
Sembra proprio che tu sia un bravo chef. Che piatto cucineresti ai compagni? “Il mio asso nella manica è la pasta al fumé”.
La domanda è d’obbligo, qual è il compagno più goloso a tavola? “Secondo me Gianluca Dal Corso è una buona forchetta, ma durante il Campionato siamo tutti molto attenti a rispettare le indicazioni dello staff”.
Chi è, invece, il più ligio a osservare una dieta equilibrata? “Pier Paolo Partenio non sgarra mai”.
Qual è il compagno che ti sa dare più carica quando giocate? “Con Paolo Cappio ci carichiamo a vicenda. Ci conosciamo da anni e in campo abbiamo un’intesa collaudata”.
Cosa ti hanno dato i tifosi biancazzurri in questa esperienza? “Ci tengo a ringraziare i supporter. Ci hanno sempre fatto sentire il loro calore. Il sostegno di Passione Biancazzurra ha favorito la mia crescita e quella del team”.
Nei giorni scorsi la sensibilità verso la Croce Verde di Macerata da parte della società civile si è concretizzata con un bel gesto fatto dal signor Jacopo Lorenzetti, titolare del negozio alimentare Coal di via Borghi a Macerata. Lorenzetti ha pensato di donare alla Croce Verde delle mascherine e un utilissimo termometro a infrarossi, che andrà a completare la dotazione di un ambulanza che in questi giorni particolari legati all’emergenza Covid-19, è molto impiegata.
“Si tratta di un bel gesto, spontaneo e concreto – dicono dalla Croce Verde Macerata- un aiuto dato a chi aiuta tutti i giorni. Ringraziamo per la donazione e sottolineiamo come per la nostra Associazione questo tipo di elargizioni sia di vitale importanza. La nostra attività si regge soprattutto sul volontariato e certi atteggiamenti nei nostri confronti sono utili e benvenuti, oltre ad essere in un certo senso un attestato di stima per la nostra attività benefica rivolta al territorio”.
Il comitato parrocchiale di Santa Maria in Selva di Treia ricorda Don Giuseppe Branchesi, a un mese dalla sua scomparsa a causa del Covid-19, e lo fa attraverso una lettera.
“È molto complicato scrivere di te caro don Peppe (cosi come ti facevi chiamare amichevolmente da tutti), ancora con gli occhi gonfi di lacrime ed un nodo in gola… pensando a te e parlando di te.
È già trascorso quasi un mese da quella triste domenica 19 aprile quando, alle ore 12.15 circa, quel rintocco di campane a “festa”, da te voluto, ci ha fatto capire eri tornato alla Casa del Padre. Noi tutti, tuoi fratelli e sorelle di Santa Maria in Selva, piangiamo lacrime di dolore e siamo ancora tutti smarriti e, sinceramente, arrabbiati per un progetto del Signore che non riusciamo o, forse, non vogliamo comprendere.
Grazie Fratello per aver donato tutta la tua vita da sacerdote a questa nostra piccola comunità e per essere stato, con il tuo modo di fare, un uragano di idee e progetti che ci hanno travolto e che poi ci hai spinto a realizzare.
Per noi sei stato una vera guida spirituale, perché ogni tuo gesto era un atto d’amore verso Dio. Sei stato un punto di riferimento perché ci hai visto crescere, cadere e ci hai aiutato a rialzarci; una spalla su cui poggiarsi e piangere quando la nostra fede vacillava, troppo presi spesso da eventi che la vita riservava.
Ci manchi tantissimo don Peppe!
Non abbiamo nemmeno potuto salutarti come avresti meritato. Solo un fugace momento con una preghiera e i tantissimi manifesti affissi davanti alle nostre case. Solo così abbiamo potuto ringraziarti quando il tuo feretro è transitato, per l’ultima volta, davanti alla tua gente di Santa Maria in Selva e Camporota. Sarebbe stata una cerimonia funebre degna di un Capo di Stato; si, un Capo di Stato, perché tu rappresentavi anche questo per noi, anche se, probabilmente, non l’avremmo potuta fare qui nella nostra piccola chiesetta perché, tantissime, forse migliaia, sarebbero state le persone che avrebbero voluto dirti “Grazie”.
È grazie a te che Santa Maria in Selva, piccolissima frazione di circa 500 abitanti, è diventata quasi come una capitale, perché hai sempre coniugato tutte le tue iniziative alla nostra piccola realtà oltrepassando i confini del nostro comune, provincia, regione, nazione.
Domenica scorsa, davanti all’ingesso della nostra chiesa abbiamo voluto affiggere uno striscione in tuo onore perché nessuno deve mai dimenticarti mai. Si tratta solo un piccolissimo gesto della nostra immensa gratitudine verso di te e siamo certi che anche dal Paradiso ci guiderai come hai sempre fatto. (Leggi qui)
Non vogliamo pensare che tu non sia più con noi: ti immaginiamo in nuova missione, questa volta lontano da Santa Maria in Selva, lontano da noi. Ora non possiamo più vederti ma sicuramente continueremo a sentire la tua presenza con noi… sempre.
Hai voluto metterci alla prova: se abbiamo imparato a fare tesoro dei tuoi insegnamenti e se siamo capaci di camminare con le nostre gambe… non so se ci riusciremo, ma ti promettiamo che ci impegneremo a custodire questa parrocchia come amavi fare tu.
Per noi non sei stato solo il nostro parroco, la nostra guida spirituale ma anche un fratello, uno zio, un amico, un compagno.
Ricordiamo le tantissime riunioni del nostro Comitato per le iniziative da organizzare. Eri sempre pronto a spronarci a far bene e anche, perché no, a far festa. Sei sempre stato un fiume in piena e, se a volte sbuffavamo quando c’era da lavorare, poi ci rendevamo conto che era motivo di grande soddisfazione per tutti noi ed avevamo il cuore pieno di gioia. Eri premuroso e godevi nel vederci uniti e con il sorriso lavorando per la parrocchia con l’obiettivo di mettersi “al servizio della comunità e del prossimo”. Dicevi che eravamo “un dono del Signore”.
Ci hai aiutato a capire l’importanza della generosità, come la intendevi tu, il mettersi a servizio a favore di chi ha bisogno; mettevi sempre in primo piano la sofferenza degli ammalati che amavi come te stesso e non facevi mai mancare una parola di conforto e una preghiera per loro.
Da bravo padre spirituale ci ricordavi sempre che la Fede è la nostra via da seguire e che deve stare al primo posto, ogni giorno, anche se, a volte, ci costa sacrificio. Ci hai preso per mano e ci hai insegnato a pregare con semplicità ma in maniera spontanea.
Quante iniziative volute da te! Ci vorrebbe una collana di libri… perché ogni iniziativa non era mai la stessa della precedente, sempre una novità… “grande” don Peppe!
A livello di attività sociali e sportive, in questa parrocchia hai creato l’Oratorio per i giovani, il Circolo, rimesso a posto la nostra chiesa ed il salone parrocchiale, ridato splendore alla nostra ex scuola elementare, realizzato l’impianto sportivo polivalente (addirittura Corrado Barazzutti, attuale tecnico della nazionale di Tennis venne all’inaugurazione), organizzato i “Giochi sotto l’Albero”, i “Giochi sotto le Stelle” coinvolgendo anche gli altri oratori del nostro comune con la presenza di tanti giovani.
Come non citare le innumerevoli iniziative da te promosse, e noi, sempre al tuo fianco, nei luoghi terremotati per portare un po’ di sollievo e conforto alle popolazione colpite da questo drammatico evento naturale con il nostro piatto di eccellenza, la polenta: a Cesi, ultimamente a Muccia o a Castelsantangelo sul Nera ove, tra l'altro abbiamo contribuito anche con una donazione alla realizzazione del centro sociale.
Sei stato presente nel sociale, in particolare, vicino alle associazioni che svolgono un servizio nei confronti di ragazzi diversamente abili attraverso una raccolta fondi, cene o sponsorizzazioni (come la Cooperativa Sociale “Di Bolina”, l’Associazione teatrale culturale “Gli Smisurati” e l’associazione “Oltre i limiti Onlus”).
Amavi tantissimo lo sport e lo hai promosso e sviluppato. Hai fatto muovere i primi passi all’attuale Lube Volley e proprio per i Campioni del Mondo il 13 gennaio abbiamo fatto una grande festa nella nostra piccola frazione, dove tu eri il vero protagonista insieme alla squadra e società. Una bellissima serata che purtroppo ci ha visto per l’ultima volta tutti insieme, una cosa davvero impensabile in quel momento.
Con i nostri ragazzi dell’Abbadiense avevi festeggiato il loro importante traguardo raggiunto, la promozione in 2^ categoria; sempre informato dei loro risultati da Presidente Onorario qual eri e, primo tifoso.
Eri molto orgoglioso dei tuoi parrocchiani per essere stati così sensibili e generosi rispondendo al tuo appello alla solidarietà quando dalla scorsa estate avevi sostenuto una raccolta fondi verso i bambini dell’Africa “Togo” - 2 centesimi il costo per un giorno di vita di un bambino.
Chi di noi non ha in casa una lettera (di Natale o Pasqua) con una tua riflessione cristiana, con un tuo augurio o con una tua poesia in “rima” pensata spesso all’ultimo momento, a volte scritta su di un pezzo di carta strappata dalla tovaglia, nelle varie occasioni di festa in cui eri presente con la tua immancabile firma, cosi particolare e cosi personale… un pupetto da “prete” stilizzato".
Il Comitato parrocchiale: Luisa Belloni - Angela Buschittari – Enzo Conti - Gabriele Domizi – Marina Domizi –Giuliana Giganti - Mauro Lucernoni – Maurizio Montecchiari - Gianni Savi - Gabriele Soldini – Nazareno Sopranzi – Luigi Verdinelli.
Benvenuti a questa nuova puntata, ho aspettato a pubblicare per avere un po' più di dati relativi alla riapertura del 4 maggio e poter dire più accuratamente gli effetti che ci sono stati, sembrerebbe che i contagi continuino la loro discesa.Finalmente le Marche sono scese anche sotto la media nazionale delle terapie intensive anche se i contagi non sono calati moltissimo evidentemente causa dei focolai riaccesi a Pesaro prima e poi qui a Macerata che negli ultimi giorni è stata la pecora nera della regione.+
Nella solita classifica siamo inchiodati al 15-esimo posto notiamo come l'Emilia Romagna abbia migliorato moltissimo la sua situazione quasi dimezzando i contagi in una settimana nonostante le riaperture, purtroppo abbiamo anche il caso del Molise al quale è bastato poco per precipitare in classifica.
Ci apprestiamo a queste nuove riaperture senza ancora una volta la app di tracciamento , la famosa Immuni che dal MIT di Boston addirittura aveva ricevuto il voto massimo, il paradosso una volta che si fa qualcosa di buono ... non la si usa, e soprattutto si va alla riapertura ancora una volta per tutte le regione allo stesso modo, questo è un grave errore personalmente avrei pensato ad una riapertura di luoghi di aggregazione come ristornati e bar (specie al chiuso) solo dove si fossero raggiunti i 5 casi per milione di abitante , o almeno i 10, è chiaro che per luoghi come la Lombardia questo sia ancora davvero troppo presto almeno per mia opinione e magari anche per noi un'altra settimana sarebbe stata utile.Ed ora arriviamo al vero nocciolo di questo articolo, abbiamo tutti la percezione che il virus abbia perso letalità, infondo vediamo il numero di decessi calare ogni giorno no? Ma stanno calando più i contagi o i morti?L'Istituto Superiore di Sanità indica che i decessi avvengono mediamente 6 giorni dopo la scoperta di essere positivi, dunque chi non sopravviverà solitamente lascia questo mondo 6 giorni dopo il tampone positivo, facciamo allora un bel grafico del rapporto fra Decessi al giorno g+6 rispetto ai casi del giorno g... ed ecco cosa abbiamo:Qui miei cari lettori l'amara scoperta , il virus è esattamente letale come all'inizio il rapporto decessi/contagi rimane circa costante quindi stiamo avendo purtroppo un falso senso di calo di pericolosità del virus, da questa analisi il virus ha mantenuto tutta la sua letalità, semplicemente il migliorare della situazione è dovuto al calo dei contagi. Quindi esorto tutti alla responsabilità, sappiamo che le attività all'aperto sono molto meno rischiose che al chiuso quindi posso suggerire di stare il meno possibile al chiuso e quando ci si sta adottare tutte le dovute cautele.
Il Gores, come di consueto, ha trasmesso la scheda relativa alle progressioni e agli esiti delle indagini di laboratorio delle ultime 24 ore. I tamponi risultati positivi al Covid-19 sono 5 sugli 680 analizzati.
I nuovi casi portano il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche a 6683 su un totale di 5668 campioni testati. Dimiuisce in maniera significativa l'incidenza giornaliera del numero dei positivi rispetto alla giornata di ieri, tant'è che in 24 ore si è passati dal 3,4% allo 0,7 % (il dato più basso dall'inizio dell'emergenza). Il rapporto totale tra tamponi effettuati e il numero di positivi continua, invece, la sua lenta e costante discesa (si è passati dall'11,92% all'11,79% di oggi).
Di seguito, nel dettaglio, i dati riportati dal Gores:
"Con il passaggio di consegne è terminata una fase del Covid Center ma non sono terminate le polemiche e soprattutto i dubbi relativi alla sua creazione"
Questo ha dichiarato Fabio Sebastianelli, coordinatore regionale del Popolo della Famiglia per le Marche, commentando ancora una volta le notizie uscite sui media in questi giorni.
"Il Presidente Ceriscioli – continua Sebastianelli- afferma che le terapie intensive degli ospedali non nascono per i pazienti Covid, e che questo centro libererà 17 posti di terapia intensiva ospedaliera, diminuendo il numero dei medici necessari. Di contro il Nursind ( Sindacato Infermieri) forte della professionalità e dell'esperienza acquisita nei reparti, pone dei dubbi sulla apertura del centro marchigiano, mentre quello di Milano chiude. Come già accennato in precedenza, non voglio entrare nel merito della contesa, il tempo e i fatti stabiliranno chi ha ragione e chi no. Quello che mi interessa è sottolineare alcune cose per proporre a chi legge degli spunti di riflessione." "Ceriscioli afferma che nel piano pandemico del 2007 erano previsti almeno 300 posti di terapia intensiva e dice: “Grazie a questa struttura arriviamo proprio a quel numero". E ancora: "Ci siamo resi conto che una struttura del genere alla nostra Regione serve, è provvisoria la sua collocazione qui alla fiera di Civitanova, come abbiamo sempre detto. Ma dovremo ragionare su dove e come realizzarne una in pianta stabile” Quindi dal 2007 esiste un progetto per aumentare posti letto in terapia intensiva e ci sono voluti 13 anni e una pandemia ( anzi la fine di una pandemia) per iniziare a realizzarli? Oltretutto in maniera provvisoria?Su questo aspetto è più che lecito porsi domande.
Altro spunto di riflessione: il Covid Center è stato realizzato richiedendo fondi privati e con 5 milioni della banca d'Italia. In pratica la Regione, dovendo ricorrere ai privati, ha ammesso di non poter far fronte con i propri mezzi all'emergenza. Per quali motivi? Mancanza di soldi o troppa burocrazia? La mancanza di soldi non è accettabile, al limite potrebbe essere comprensibile. Ma la troppa burocrazia è totalmente inaccettabile! Sarebbe -anzi senza usare il condizionale, lo è - la dimostrazione di come un sistema creato per mantenere se stesso, sia inutile e dannoso per lo Stato e per la società. Chi è appassionato di complotti poi, potrebbe ipotizzare che il motivo sia il fatto che dei soldi privati non si debba rendere conto, mentre di quelli pubblici si. Per fortuna io non sono complottista.
Visto però che soldi pubblici sembra siano arrivati, mi trovo costretto come coordinatore regionale del Popolo della Famiglia e come cittadino a tornare a ribattere sulla necessità di trasparenza. A chi sono stati dati quei soldi? E' vero che, come citato in uno degli articoli scritti sull'argomento, sono stati affidati direttamente ad un soggetto privato, il Cisom? Se è vero, su quali presupposti dei soldi pubblici sono stati affidati a privati? Ed infine: Come sono stati spesi? Queste sono domande a cui si devono dare risposte chiare, perchè la distribuzione e l'utilizzo dei soldi pubblici è affare pubblico e i cittadini ( i veri e unici proprietari dei soldi pubblici) hanno diritto di sapere."
La giunta regionale riunita oggi a Palazzo Raffaello ha approvato il Piano territoriale per la riapertura graduale dei centri semiresidenziali sanitari e sociosanitari nella fase 2 dell’emergenza covid-19, per garantire la graduale ripresa delle attività delle strutture, che accolgono persone disabili, anziane e affette da disturbi mentali, nell’osservanza delle misure per la prevenzione del contagio da COVID-19.
Il documento è stato concordato con Asur, enti gestori, organizzazioni sindacali e Anci e contiene le misure per la prevenzione del contagio, le procedure per l’accesso graduale ai centri semiresidenziali sanitari e sociosanitari per persone disabili, anziane e affette da disturbi mentali, le nuove modalità di funzionamento dei centri, i servizi alternativi.
“L’attenzione ai servizi dedicati alle persone più deboli è sempre stata una nostra priorità” afferma il presidente della Regione Luca Ceriscioli. “Riapriamo dunque – prosegue - ma garantendo tutte le condizioni di sicurezza per i pazienti, per gli operatori e per le famiglie. I nostri servizi hanno curato i protocolli nei più minimi dettagli, dimensionando tutte le procedure sia in relazione agli utenti, compresi i casi e le situazioni che necessitano di trattamenti particolari e individuali considerata, sia in relazione alle strutture che li accolgono”.
Impegnate nella gestione di questi protocolli saranno le Unità operative sociali e sanitarie (Uoses), a cui afferiscono in coprogettazione i servizi dei distretti sanitari e dei Servizi sociali degli Ats.
In via prioritaria, e fino alla completa riattivazione dei percorsi per tutti i pazienti, saranno verificati e autorizzati i progetti individuali urgenti e indifferibili, sulla base della condizione clinica della persona o sulla base delle effettive condizioni di sostenibilità del tessuto familiare di riferimento. Quanto alle indicazioni operative da adottare per contrastare la diffusione dell’epidemia, al fine di consentire la ripresa delle attività dei Centri semiresidenziali, i responsabili delle strutture o i loro coordinatori dovranno attenersi a una serie di misure per la prevenzione del contagio e la riorganizzazione dei servizi, che comprendono le verifiche preliminari sullo stato di salute dei pazienti, la regolamentazione degli accessi, l’uso obbligatorio dei dispositivi di protezione (minimo mascherine e guanti), l’attivazione di spazi per la vestizione e svestizione degli operatori, la costante disponibilità di gel disinfettanti o idralcolici a disposizione dell’utenza e degli operatori, la formazione degli assistiti sulle norme di igiene da tenere. Prima della riattivazione del servizio, inoltre, gli operatori e gli assistiti dovranno essere sottoposti a screening per accertamento della positività da COVID-19 da parte dell'Area Vasta competente per territorio e per gli stessi dovrà essere programmato uno screening periodico con cadenza almeno mensile.
Per la graduale riapertura dei Centri, la struttura erogatrice dei servizi semiresidenziali dovrà presentare un Progetto di Struttura, in cui siano esplicitate le modalità di attivazione delle misure di sicurezza per la prevenzione del contagio. Il progetto complessivo presentato dalle strutture erogatrici dovrà essere preliminarmente condiviso con i Dipartimenti della Prevenzione territorialmente competenti.
Gli assistiti che non possono frequentare il Centro o cui è stata ridotta la frequenza per osservare le misure di contrasto al contagio da COVID-19 o che decidono di non voler frequentare, potranno fruire di forme alternative di trattamento, da garantire attraverso la costituzione di Gruppi Operativi Territoriali e l’assistenza individuale domiciliare, per cui sono previste norme speciali di prevenzione del contagio.
I Centri diurni sanitari e sociosanitari potranno attivare anche interventi a distanza per diverse finalità: ascolto, sostegno, counseling, monitoraggio dello stato di salute della persona assistita e dei suoi familiari; proseguimento degli interventi in corso con le modalità telematiche più idonee nonché il supporto ai caregiver per l’organizzazione della giornata e per la scelta delle attività opportune di parent training.
Il sindaco di Montecassiano Leonardo Catena ha emanato nel pomeriggio odierno un'ordinanza dal carattere urgente, a seguito del crollo parziale della copertura in amianto di uno dei capannoni dell'ex Fornace Smorlesi (leggi qui).
Il provvedimento arriva a seguito del sopralluogo avvenuto alla presenza del servizio ISP (Igiene e Sanità Pubblica) dell'Asur Marche Area Vasta 3 e del dipartimento provinciale di Macerata dell'ARPAM. Si è evinto come il crollo della porzione di copertura si sia verificato in occasione dei lavori di rimozione del materiale ferroso presente nell'area, eseguiti dalla Ditta Mancini Leonardo di Pollenza (come dichiarato dalla ditta stessa) e commissionati dalla curatela fallimentare.
Proprio la ditta Mancini si è resa disponibile ad effettuare i lavori di rimozione dell'amianto mediante ditta specializzata (La.G.F. di Montecassiano). Nell'ordinanza emanata dal sindaco si prevede di procedere alla rimozione del materiale in amianto crollato e alla messa in sicurezza dell'area interessata entro il 25 maggio.
In caso di inosservanza di quanto prescritto, si procederà all’esecuzione in danno, impregiudicato l’esercizio dell’azione penale da parte della competente Autorità Giudiziaria.
A verificare la corretta e tempestiva osservanza del provvedimento saranno la Polizia Municipale e il Dipartimento di Prevenzione dell’ASUR Marche – Area Vasta n. 3.
La festa del Patrono San Venanzio a Camerino inaugura la stagione delle fiere dopo il Coronavirus. Torna nella città ducale, infatti, il tradizionale evento fieristico domani (19 maggio), quest'anno dai molteplici significati essendo anche la prima fiera a svolgersi, nelle Marche, dopo l’emergenza e il lockdown causato dell'emergenza Covid19. Novità per il luogo perché le bancarelle saranno dislocate in viale Giacomo Leopardi e nella piazza davanti alla basilica di San Venanzio, dalle ore 8 alle ore 20, con attenzione e controlli al fine di evitare assembramenti. Si potrà accedere esclusivamente da via Farnese e da viale Giacomo Leopardi. E’ previsto un contingentamento numerico. Trattandosi di un luogo a tutti gli effetti commerciale sarà obbligatorio per tutti indossare la mascherina.
Dopo la ripresa del mercato settimanale dei prodotti agro alimentari (lo scorso 2 maggio) il nuovo decreto governativo consente l’apertura anche alle bancarelle di altri prodotti, da qui la decisione di organizzare la fiera: “Naturalmente avverrà in maniera ridotta e dovranno essere rispettate tutte le disposizioni di contrasto, previste dall’emergenza Covid – spiega il sindaco Sandro Sborgia – Lo svolgimento di questa tradizione per noi vuole essere anche un segnale. Un lento ritorno alla normalità, dopo un periodo difficile come quello che abbiamo vissuto e che stiamo ancora vivendo per tutta una serie di situazioni. A Camerino portiamo ancora le ferite del sisma a cui si è aggiunta l’emergenza sanitaria di questi mesi per cui abbiamo cercato, nel possibile, di fare in modo che la comunità potesse vivere la tradizionale festa del Patrono San Venanzio potendo godere di piccoli momenti di svago. Con un grande sforzo e impegno, dunque – continua Sborgia – abbiamo mantenuto questa tradizione che sappiamo quanto sia importante per tutta la comunità, a cui non abbiamo voluto chiedere di rinunciarvi, sempre nel rispetto di tutte le normative. Abbiamo scelto viale Giacomo Leopardi perché più ampio rispetto ad altre vie, con diverse vie di fuga e di accesso. Un ringraziamento doveroso agli impiegati comunali e la Polizia municipale che hanno svolto un grande lavoro in questi giorni, rinunciando anche al fine settimana, affinché tutto potesse essere pronto, nonché alla Protezione civile per il fondamentale aiuto. È una grande vedere come in occasione della festa del Santo Patrono si riscopra la forza di una comunità unita e granitica che affronta senza paura le avversità del momento consapevole della necessità che solo attraverso l'aiuto reciproco potranno essere superati tutti gli ostacoli del nostro tempo”.
I clienti dovranno permanere nella zona della fiera il tempo minimo necessario per l’acquisto della merce. “Raccomando il rispetto scrupoloso di tutte le regole e le disposizioni in materia di contenimento del virus Covid-19, soprattutto il rispetto del distanziamento sociale. È un’attenzione che dobbiamo a noi stessi e agli altri”.
Le nuove Ordinanze sulla semplificazione delle pratiche per ottenere i contributi alla riparazione degli immobili, i Piani Straordinari di Ricostruzione nei comuni più colpiti, l’assegnazione degli studi per valutare la pericolosità delle faglie attive e capaci, il programma delle opere pubbliche ad Amatrice, che vedrà la posa della prima pietra del nuovo ospedale, finanziato dal governo della Germania, nel mese di agosto.
Questi alcuni degli argomenti discussi oggi dal Commissario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini nel corso della sua visita a Campotosto, in provincia dell’Aquila, comune che rientra nel “doppio cratere” del terremoto, colpito nel 2009 e nel 2016, e ad Amatrice, in provincia di Rieti, città che ha accusato un altissimo numero di vittime e danni gravissimi alle abitazioni e alle infrastrutture pubbliche.
A Campotosto, ospite del sindaco Luigi Cannavicci, insieme al direttore dell’Ufficio della Ricostruzione abruzzese, Vincenzo Rivera, all’assessore al bilancio della Regione, Guido Liris, al consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, e davanti a numerosi sindaci dell’Alto Aterno, Legnini ha annunciato l’affidamento nel corso della settimana dei primi quattro studi di approfondimento sulle faglie attive e capaci, e dei successivi tre entro la fine del mese di maggio. L’obiettivo, ha detto il Commissario, è completare questi studi, che attualmente bloccano la ricostruzione in diversi comuni del cratere, prima della fine dell’anno. Nel corso dell’incontro si è deciso di approfondire entro breve tempo tutte le tematiche specifiche relative alla ricostruzione nel “doppio cratere” insieme a tutti i sindaci interessati. Nei giorni scorsi, con la firma di un decreto da parte del Commissario, d’intesa con l’Ufficio Speciale della ricostruzione del cratere abruzzese 2009, sono stati intanto sbloccati i fondi aggiuntivi destinati alla riparazione delle case che hanno subito danni in entrambi i terremoti. A breve, inoltre, è in programma un nuovo incontro tra Legnini e Fabrizio Curcio, responsabile della struttura di missione Aquila 2009, per coordinare tutte le iniziative.
Legnini ha poi visitato Amatrice e alcune delle sue 69 frazioni, molte delle quali, come il capoluogo, letteralmente rase al suolo dal terremoto dell’agosto 2016, registrando un positivo stato di avanzamento dei lavori. Tanto che nel mese di agosto, ha confermato Legnini, accompagnato dal Prefetto di Rieti, Giuseppina Reggiani, dall’assessore alle Infrastrutture della Regione Lazio, Claudio Di Berardino, e dal direttore dell’Ufficio Speciale per la ricostruzione, Wanda D’Ercole, sarà avviata la costruzione del nuovo Ospedale, finanziato dal governo della Germania, ed entro l’anno partirà anche il cantiere delle nuove scuole.
Ad Amatrice, dove si contano circa 300 famiglie sfollate, sarà aperta entro agosto anche una sezione speciale dell’Ufficio Ricostruzione del Lazio, per agevolare le procedure per la riparazione delle abitazioni e degli impianti produttivi danneggiati dal sisma. Legnini ha poi avuto un colloquio con il Vescovo di Rieti, Domenico Pompili, con il quale sono stati messi a punto i passaggi per l’avvio del progetto di ricostruzione dell’Istituto Don Minnozzi, nel centro della cittadina, completamente distrutto, affidato all’architetto Stefano Boeri.
“Ci aspettiamo che grazie all’Ordinanza sulla semplificazione appena varata, e sfruttando le deroghe previste dai Piani Straordinari di Ricostruzione nei comuni più colpiti che sono stati individuati, e che saranno messe a punto entro poche settimane con le Linee Guida, la ricostruzione privata possa finalmente essere avviata. Per la ricostruzione pubblica, purtroppo – ha detto Legnini – occorre una norma di legge che permetta di superare gli ostacoli che sistematicamente bloccano la loro realizzazione. In tre anni la struttura del Commissario ha impegnato una somma importante, circa 3 miliardi di euro, per le opere pubbliche, ma il grado di realizzazione e lo stato di avanzamento è bassissimo”.
Sono stati resi noti i dati del Gores delle ore 18, riguardanti il numero di decessi registrati nelle Marche a causa del Covid-19 nelle ultime 24 ore.
Risultano purtroppo morte a causa del coronavirus altre 2 persone. Nelle strutture sanitarie maceratesi il Gores ha registrato il decesso di un uomo di 86 anni originario di Sarnano che si è spento al Covid-Hospital di Civitanova Marche. Mentre la seconda vittima è una pesarese di 62 anni che ha perso la vita all'ospedale di Pesaro dove si trovava ricoverata.
"Come avevamo detto ieri - ha affermato il presidente Luca Ceriscioli - la battaglia non è finita e occorre non abbassare assolutamente la guardia, in questa delicatissima fase della ripartenza. Le nostre condoglianze vanno alle famiglie e agli amici di chi ha perso la vita e di chi ancora oggi continua a soffrire"
Salgono a quota 986 le vittime complessive, dall'inizio della pandemia. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (522),mentre sono 163 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 94,8 % dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 80,5 anni.
Ecco la tabella resa nota dal Gores:
La Protezione Civile della Regione Marche ha emesso un'allerta meteo alle ore 13 della giornata odierna, valida per 24 ore e partirà dalla mezzanotte tra lunedì 18 e martedì 19 maggio.
La presenza di una struttura depressionaria centrata sul Tirreno determinerà una fase di maltempo, con temporali che localmente potranno avere anche una certa intensità.
Si tratta di un livello “giallo” di criticità che riguarderà le zone 1-3-5 della Regione Marche, in pratica tutti i terittori dell'entroterra.
“Le Marche sono terra di imprese, soprattutto di PMI. Aziende dove nella stragrande maggioranza dei casi il rapporto tra datore di lavoro e collaboratori è franco, schietto, lineare. Nelle nostre aziende lavorare bene insieme è obiettivo comune. Oggi l’obiettivo è farlo in totale sicurezza. Non accettiamo quindi lezioni da chi strumentalmente usa questa tragedia per spezzare questo rapporto di lealtà e fiducia”. Arriva anche da Gianni Tardini, Presidente Piccola Industria Marche il sostegno alla presa di posizione del Presidente Claudio Schiavoni in merito alla mancata firma del protocollo d’intesa con la Regione Marche in tema di sicurezza.
“Nelle Marche l’emergenza sanitaria ci ha visti tutti uniti nel mantenere un comportamento responsabile per contenere il diffondersi del virus e per garantire una ripresa tempestiva delle attività economiche sospese per decreto, riducendo il più possibile l’impatto su un tessuto produttivo già pesantemente provato – spiega Tardini - La crisi economica che ne è seguita dovrebbe vederci altrettanto uniti nel garantire una ripresa delle attività economiche – e una prosecuzione di quelle che non si sono mai fermate – chiara e organizzata. Ci dispiace molto constatare che non è così. Mi riferisco nello specifico al dialogo con la Regione Marche, che in questo momento non sta lavorando per una ripresa armonica e condivisa”.
“La rigida applicazione del Protocollo Nazionale ha permesso a tutte quelle imprese che non si sono mai fermate di avere assicurata la propria continuità produttiva al servizio della collettività, garantendo la tutela della salute di tutti i propri collaboratori, prassi che costituisce modello anche per le imprese che dal 4 maggio hanno riavviato l’attività. – chiosa il presidente di Piccola Industria Marche - Così hanno fatto le imprese marchigiane. L’intesa nazionale, applicata nelle aziende che hanno potuto proseguire le attività, ha dimostrato di funzionare. La tutela della salute dei lavoratori e la sicurezza delle nostre aziende sono principi non negoziabili. Se quel protocollo fosse stato insufficiente – o peggio ancora disatteso – oggi non staremmo qui a disciplinare ulteriori riaperture.
Sorprende quindi la decisione della Regione Marche di proporre un nuovo protocollo e le modalità che hanno portato alla sua firma.
E sorprende ancora di più che il Presidente Ceriscioli non abbia minimamente tenuto conto del ruolo e del peso che la nostra rappresentanza ha sul territorio. Un ruolo guadagnato in oltre cento anni di storia”.
“Non possiamo accettare che Confindustria Marche diventi spettatrice dei processi decisionali - conclude Tardini - o che non vengano messe nelle condizioni di contribuire con proposte alla costruzione di quelle norme che esse stesse saranno chiamate a rispettare. Ricevere bozze di documenti alla vigilia di un’approvazione di Giunta non è accettabile. La costruzione di un Protocollo condiviso è un’altra cosa.
Domenica 17 maggio, nei pressi di Pintura di Bolognola, a circa 1400 metri di quota, all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, è stato ritrovato un individuo ucciso di Vipera dell'Orsini (Vipera ursinii). Si tratta di una specie molto rara in Europa; in Italia vive esclusivamente negli ambienti montani (oltre 1350 m di quota) dei principali massicci montuosi dell'Appennino Centrale tra cui i Monti Sibillini. È quindi tutelata da normative italiane ed europee, tra cui la Convenzione internazionale di Washington (CITES) e la Direttiva “habitat” ed è inserita nella categoria "Vulnerable" nella recente versione della Lista Rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura. Pur essendo una vipera (neanche la vipera comune in realtà costituisce un serio pericolo), è considerata assolutamente innocua per l'uomo, essendo di dimensioni ridotte (meno di 40 cm di lunghezza) e dotata di denti veleniferi molto piccoli e di un veleno blando e idoneo ad uccidere grilli e cavallette di cui si nutre. Vale ovviamente la regola, come per tutti gli altri animali, di non infastidirla avvicinandosi troppo né, tano meno, di tentare di catturarla.
La carcassa dell’animale è stata segnalata ai Carabinieri Forestali di Fiastra dal signor Cosimo Moricca di Osimo, il quale ha poi provveduto ad inviare le relative foto al Parco. Da una prima ricostruzione dei fatti sembra che l’animale sia stato intenzionalmente ucciso.
Nel territorio del Parco, anche grazie alle recenti indagini erpetologiche che hanno portato alla redazione del quaderno scientifico-divulgativo dedicato agli Anfibi e ai Rettili dei Sibillini, la specie è stata rilevata fino ai 2300 metri di quota, ampliando il limite superiore del range altitudinale noto per l'Italia. Peraltro, il sito di ritrovamento a Pintura di Bolognola è particolarmente importante, in quanto si tratta del punto più settentrionale d’Italia dell’areale di presenza di questa specie.
È comunque un evento relativamente raro poterla osservare lungo i sentieri ed uno dei fattori di minaccia più gravi è, per l'appunto, l'uccisione diretta da parte dell'uomo. Purtroppo, l'ignoranza alimenta ancora ingiustificate paure.
“La possibilità di tornare a frequentare le montagne dopo la chiusura dettata dall’emergenza covid19 – sottolinea il direttore, Carlo Bifulco - è una grande opportunità anche per il rilancio delle aree protette e, in particolare, del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, già duramente colpito dagli eventi sismici del 2016. Ma mai come ora la frequentazione di questi ambienti tanto straordinari quanto fragili richiede tutta la nostra attenzione e responsabilità”.
Il Parco lancia, dunque, il suo appello a tutti i frequentatori della montagna affinché le attività escursionistiche avvengano sempre più nella consapevolezza e nel pieno rispetto di quei delicati valori ambientali che un Parco Nazionale ha il compito di tutelare.
Dopo oltre 16 settimane chiude la rianimazione di Marche Nord.
Michele Tempesta, capo dipartimento DEA: “Oggi abbiamo trasferito l’ultimo paziente. Ovviamente restiamo pronti ad accogliere eventualmente nuovi degenti Covid, ma ci auguriamo di poter tenere chiuso il reparto per molto tempo. Marche Nord nei due mesi di emergenza Coronavirus è passata da un decina di posti letto di rianimazione, raggiungendo 40 posti letto, accogliendo 131 pazienti. L’organizzazione è cambiata costantemente con il crescere dell’epidemia ma siamo riusciti a dare a tutti i pazienti il massimo e il meglio delle cure possibili. Sono stati giorni duri e molto complicati, ma oggi tiriamo un sospiro di sollievo. L’attenzione resta comunque massima.
Al momento registriamo, da diversi giorni, zero casi di pazienti che necessitano di cure in rianimazione. Siamo sempre pronti a cambiare l’organizzazione, qualora ce ne fosse bisogno, ma al momento i pazienti che avranno bisogno di queste cure saranno trasferiti nella nuova struttura di Civitanova, cosi da permettere all’azienda ospedaliera di tornare alla quasi normalità dei percorsi”.
Da mercoledì 20 maggio torna il tradizionale mercato del mercoledì in centro storico a Macerata. Tenendo conto delle restrizioni previste dai decreti del Consiglio dei Ministri e da quanto stabilito dai protocolli della Regione Marche legati alle attività di commercio per il contenimento della pandemia, l’assessorato alle Attività produttive, di concerto con il Comando della Polizia locale, ha emesso un’ordinanza con una serie di accorgimenti utili e necessari al regolare svolgimento dei mercati nel territorio comunale.
Il provvedimento prevede:
- per evitare commistione fra banchi alimentari e non alimentari lo spostamento, per quanto riguarda il mercato del centro storico, del banco di vendita alimentare n. 207 in viale Trieste, nell’area di posteggio sita in piazza Vittorio Veneto, dove sono già presenti i banchi alimentari del Farmer Market;
- per quanto riguarda il mercato del Foro Boario di Villa Potenza, la divisione dei banchi alimentari da quelli non alimentari verrà effettuata, viste le tempistiche strettissime, per la prima settimana direttamente sul luogo dal Comando di Polizia Locale, in seguito, se risultassero necessarie, si procederà a definire ulteriori specifiche;
- per la prima settimana di svolgimento dei mercati, dal 18 al 23 maggio, non verranno effettuate le cosiddette operazioni di “spunta”;
- di stabilire che, successivamente al 20 maggio, non verranno messi a spunta per quanto riguarda il mercato del mercoledì del Centro Storico, i posteggi liberi che si trovano in viale Trieste, via Garibaldi e quelli in piazza Vittorio Veneto contraddistinti dai numeri 91, 92, 94, 95 e 96;
- la vendita di capi di abbigliamento e/o accessori usati è ammessa solo se gli stessi sono seguiti dalla documentazione fiscale e sanitaria che ne certifichi la tracciabilità e la provenienza e che ne attesti inoltre l'avvenuta igienizzazione secondo le normative sanitarie vigenti.
Inoltre, per incrementare ulteriormente la sicurezza, come prevede un’ordinanza del sindaco, è obbligatorio indossare la mascherina e i guanti per gli ambulanti e per gli utenti delle bancarelle, ma lo è anche, all’interno dell’area del mercato, per tutti coloro che transitano anche se non sostano ai banchi di vendita.
Il provvedimento prevede anche il divieto di qualsiasi forma di assembramento e il fatto che deve essere sempre osservato il rispetto della distanza interpersonale di almeno 1 metro.
Infine, per quanto riguarda la sosta il Comando della Polizia locale sta predisponendo l’installazione della segnaletica relativa ai divieti di sosta sia nelle consuete aree dedicate al commercio ambulante ma anche in altre zone. I cittadini sono invitati a prestare attenzione e a rispettare i divieti e a collaborare per non incorrere in sanzioni.
Luciano De Cecco è un giocatore della Cucine Lube Civitanova: il Club biancorosso mette a segno un colpo di mercato di livello assoluto siglando un accordo biennale con uno dei migliori palleggiatori del mondo. Il regista della Nazionale argentina (con passaporto italiano), classe 1988 per 194 centimetri di altezza, arriva nelle Marche dopo sei stagioni alla Sir Safety Perugia, con cui è stato protagonista di tante battaglie proprio contro la formazione cuciniera.
Per lui, nel campionato italiano, esperienze anche a Piacenza, Latina, con la Gabeca a Montichiari e poi Monza. Nel suo palmares in Italia ed Europa 1 scudetto, 3 Coppa Italia, 2 Supercoppa italiana, 1 Challenge Cup e 1 Coppa Italia di A2. Può vantare il record di presenze con la maglia della sua Argentina.
“Dopo aver concluso l’esperienza di 6 anni con la Sir, – dice Luciano De Cecco dopo la firma del contratto - un percorso di crescita importante, aver trovato una squadra costruita per vincere che mi ha cercato è stata l’occasione giusta per me per chiudere un cerchio e aprirne un altro. Ormai ho 32 anni, è arrivata questa bella possibilità quindi penso di aver fatto bene il mio lavoro finora: devo dire che essere contattato da una grande società come la Lube mi ha dato tantissimi stimoli. Dalla nuova stagione mi aspetto di poter tornare in palestra il prima possibile, con tanto entusiasmo e gli stessi obiettivi, ovvero stare al vertice e portare a casa trofei. Dopo tante battaglie, sarà strano stare dall’altra parte della rete all’inizio, ma è il mio lavoro e rispetto sempre gli avversari, dando il massimo con la maglia che indosso”.
La carriera di Luciano De Cecco
2020-2021 Cucine Lube CIVITANOVA (SuperLega)
2014-2020 Sir Safety PERUGIA (A1-SuperLega)
2012-2014 Copra PIACENZA (A1)
2011-2012 Gabeca MONZA (A1)
2010-2011 BOLIVAR (ARG)
2009-2010 Dinamo JANTAR (RUS)
2008-2009 Top Volley LATINA (A2)
2007-2008 Gabeca MONTICHIARI (A1) - Atletico BELGRANO (ARG)
2006-2007 BOLIVAR (ARG)
Il palmares del palleggiatore argentino
Club
1 Scudetto (2018)
3 Coppa Italia (2014, 2018, 2019)
2 Supercoppa italiana (2017, 2019)
1 Challenge Cup (2013)
1 Coppa Italia A2 (2009)
Nazionale
1 Giochi Panamericani (2015)
1 Coppa Panamericana (2017)
"I voucher family sono un contributo annuale pensato per la prima volta dall'assessorato alla Famiglia e sono erogati una volta l'anno: è dunque certamente scorretto dire che alcune famiglie lo stavano ricevendo, sottintendendone una loro sospensione, perché è in fase finale la chiusura del procedimento che porterà all'unica erogazione annuale per gli aventi diritto". Così l'assessore Barbara Capponi replica a quelle che definisce come "interpretazioni fantasiose" riguardo la mancata ricezione dei voucher family.
"Inoltre stupisce davvero come si possa argomentare che i destinatari del beneficio sarebbero stati penalizzati nel chiedere i buoni spesa: non vi era alcuna incompatibilità. Lo sbarramento dei 6000 euro in conto corrente è stato inserito per agevolare realmente chi davvero si fosse trovato impossibilitato per mancanza di contanti a fare gli acquisti primari - specifica Capponi -. Un vincolo valido per ogni cittadino".
"Con la Determina dell'11 maggio abbiamo trovato la ditta aggiudicataria per i voucher - prosegue l'assessore -. Da quel momento sono state contattate circa 60 famiglie, per verificare la correttezza del codice fiscale e la correttezza del numero di cellullare dell'utente, al quale verrà inviato un sms di accredito dei voucher sociali direttamente sul telefonino. Si sta, infatti, vagliando l'ipotesi di accreditare direttamente i voucher sulla tessera sanitaria, al fine di evitare che ci si debba recare in Comune".
Scatta la fase 2 dell’emergenza Coronavirus e il Comune di San Severino Marche si appresta a varare una serie di misure straordinarie per aiutare in tutti i modi la ripresa delle attività commerciali e favorire lo sviluppo economico anche in applicazione delle disposizioni governative che saranno contenute nel decreto legge “Rilancio”.
“Per quanto di nostra competenza - spiega il sindaco, Rosa Piermattei - abbiamo deciso di esentare o sospendere i tributi che riguardano anzitutto l’ampliamento esterno delle strutture come bar, ristoranti e tutte quelle altre attività che hanno sofferto di più nella fase di chiusura forzata. In particolare i titolari di attività delle imprese di pubblico esercizio verranno esonerati dal pagamento sia della Tosap che della Tari per l’installazione di strutture temporanee. Il Comune ha deciso di concedere una superficie massima pari a 25 metri quadrati. Fino al 31 dicembre 2020 sono già in vigore l’esenzione dal pagamento della Tosap e dell’Imposta comunale sulla pubblicità, limitatamente alle insegne pubblicitarie, per le attività commerciali e di produzione di beni e servizi con sede legale o operativa nei Comuni del cratere del terremoto. Per tutte quelle attività che non usufruiscono di questa esenzione, comprese quelle con sede legale fuori dal cratere come diverse attività ambulanti, applicheremo l’estensione della sospensione della Tosap e della Cosap. Questo varrà fino al 31 ottobre”.
Va poi ricordato che per i soggetti sottoposti a rateizzazioni di rientro per i mancati versamenti relativi agli anni precedenti, con il decreto Cura Italia sono sospese le rateizzazioni fino al 31 maggio 2020. In assenza di ulteriori provvedimenti normativi nazionali, entro il 30 giugno le rate sospese dovranno essere pagate ma la sospensione delle rateizzazioni verrà posticipata come nel caso precedente. Sempre per quanto riguarda le concessioni relative alle domande di occupazione del suolo pubblico, fino al 31 ottobre saranno riconosciute deroghe pure a chi non risulti in regola con i pagamenti di Tosap, Tari e Imu negli anni precedenti.
Prevista anche l’esenzione del pagamento della Tari per le attività commerciali e di produzione di beni o servizi sottoposte a provvedimento di chiusura per l’intera durata del periodo di serrata. L’esenzione avverrà su domanda dell’interessato (mediante autocertificazione del periodo di chiusura) e il corrispettivo verrà scalato dal pagamento della seconda rata Tari o, per chi effettua il pagamento alla prima scadenza in un’unica soluzione, il corrispettivo verrà rimborsato o compensato con la Tari dell’anno successivo. Sospensione anche dell’importo Tari relativo alle aree di occupazione del suolo pubblico concesse per il periodo 18 maggio 2020 - 31 ottobre 2020. Il pagamento verrà dilazionato all’annualità successiva.
“Dove sarà possibile - spiega poi l’assessore all’Urbanistica, Sara Clorinda Bianchi - lavoreremo con i titolari delle attività per recuperare spazi al fine di poter garantire il distanziamento sociale. La nostra attenzione, infatti, mira anche alla tutela e alla salvaguardia della salute pubblica e questo non dovrà essere mai un dettaglio di scarsa rilevanza. Riaprire in sicurezza deve essere per tutti una priorità e dobbiamo lavorarci insieme”.
A partire da domani 19 maggio, il tradizionale mercato settimanale del martedì tornerà ad essere allestito nei luoghi consueti di svolgimento, ossia in via Giovanni XXIII e in piazzale Gabrielli.
“Pertanto – scrive il Comune in una nota - si raccomanda a tutti coloro che vorranno accedere alle aree del mercato di rispettare la normativa anti covid-19, di adottare tutti i comportamenti igienico-sanitari e di distanziamento sociale adeguati.
In particolare si invitano i Cittadini ad osservare le seguenti misure:
non possono frequentare il mercato quei Cittadini che presentano sintomatologia febbrile e/o simil-influenzale (tosse, congiuntivite ...), o se negli ultimi 14 giorni abbiano avuto contatti con soggetti positivi al COVID-19, o siano rientrati da zone a rischio (indicazioni OMS);
evitare assembramenti e rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro, utilizzare mascherine e guanti protettivi;
qualora nell’area di mercato o fuori dell’area stessa siano previste apposite zone di attesa al fine di evitare assembramenti, il cittadino è invitato ad attendere il proprio turno sia per entrare, sia per essere servito;
durante la fase di vendita il cittadino deve scrupolosamente osservare la distanza minima interpersonale di un metro;
i fruitori dell’area mercatale devono permanere nella zona il tempo minimo necessario per l’acquisto della merce e devono essere muniti di mascherine e guanti, evitando in ogni caso assembramenti.
“Queste misure – conclude l’Amministrazione comunale - sono stabilite per tutelare la salute di tutti i cittadini che sono invitati a rispettarle in maniera rigorosa”.