Si terrà quest’anno a Macerata giovedì e venerdì 23 e 24 maggio il 23° Concorso "Chinese Bridge" per gli studenti universitari italiani e di San Marino. L'evento, patrocinato dalla sezione per la Scienza e l'Educazione dell'Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia, sarà ospitato e organizzato dall'Istituto Confucio dell’Università di Macerata.
Il "Chinese Bridge" 汉语桥 è una competizione annuale di lingua e cultura cinese a livello mondiale. La prima fase prevede una selezione da parte di ogni Istituto Confucio che sceglie i propri migliori rappresentanti. La seconda fase, nonché la semi-finale, si svolge in ciascun Paese. Il vincitore o la vincitrice otterrà la possibilità poi di rappresentare il proprio Stato nella finale che si svolgerà in Cina. A Macerata parteciperanno otto Istituti Confucio italiani per un totale di 14 tra studentesse e studenti.
La competizione si articolerà in quattro fasi: un test di conoscenza della lingua e della cultura cinese; un discorso in cinese nel quale i concorrenti spiegheranno la loro visione sul tema “Un mondo, una famiglia; il talent show con performance che coinvolgeranno diversi aspetti della cultura cinese come canzoni, danze popolari, opera, spezzoni teatrali, arti marziali, calligrafia, pittura, cerimonia del tè; domande e risposte improvvisate. Alla fine delle quattro prove, i primi tre classificati sulla base dei punteggi totalizzati nelle quattro fasi precedenti, affronteranno un'ultima prova: la risposta a una domanda senza possibilità di preparazione. Questa prova decreterà il vincitore e le due medaglie d'argento. Altri premi verranno poi assegnati alle eccellenze nelle diverse fasi del concorso.
L’accoglienza e la prima fase si svolgeranno giovedì al Polo Pantaleoni, mentre la gara vera e propria e il talent show si terranno venerdì al Cinema Italia tra le 9 e le 16:30. L’ingresso è libero e gratuito.
PROGRAMMA 23 E 24 MAGGIO
Giovedì 23 maggio | Polo Didattico “D. Pantaleoni” e Cinema Italia
ore 15:00 - 17:00: registrazione partecipanti e accoglienza presso il Polo Didattico “D. Pantaleoni”
ore 17:30 - 18:15: 1° fase, prova di lingua cinese in Aula Gialla, Polo Didattico “D. Pantaleoni”
ore 18:30 - 22:00: prove generali delle esibizioni presso il Cinema Italia
Venerdì 24 maggio | Cinema Italia
ore 09:00 - 09:15: Apertura dell'evento e saluti istituzionali
ore 09:15 - 10:45: 2° fase, discorso sul tema del concorso "天下一家 One World, One Family"
ore 10:45 - 12:15: 3° fase, talent show
ore 12:30 - 13:30: pausa pranzo per concorrenti e staff
ore 13:30 - 15:00: 4° fase, domande e risposte improvvisate
ore 15:00 - 15:30: Fase "di spareggio", domande senza possibilità di prepararsi
ore 15:30 - 16:00: Calcolo punteggi, discussione giudici / Coffee Break
ore 16:00 - 16:30: Premiazioni e foto di gruppo. Chiusura dell'evento
Risultati prestigiosi in quel di San Benedetto del Tronto per i portacolori della Polisportiva Montecassiano.
Durante la prima prova di qualificazione alla finale del Campionato regionale di Società cadetti (under 16) svoltosi lo scorso fine settimana infatti, la parte del leone la recitano Diego Cingolani e Nicolò Formentini, rispettivamente terzo nel lancio del giavellotto (e terza miglior prestazione sociale di sempre della specialità) con la misura di 34,05m e secondo, al primo anno di categoria, nel getto del peso con la misura di 9,44m. Per entrambi ovviamente la misura rappresenta il nuovo record personale.
Da non sottovalutare inoltre la prova di Gaia Bracalenti, che nella gara di lancio del martello cadette, probabilmente quella più equilibrata e di elevato livello tecnico dell’intero programma, porta a casa un quinto posto e un lancio da 33,00m, per un miglioramento complessivo del record personale di 3 metri. Tale prestazione, oltre a rappresentare la seconda miglior prestazione sociale di sempre, le permette di avvicinare ulteriormente il minimo di partecipazione ai Campionati Italiani di categoria, fissato a 38,00m.
Buoni riscontri infine anche da parte di Elena Senesi, che debutta con 16,81m nel lancio del disco e 15,61m nel lancio del giavellotto, e di Alice Grioli, che nel salto in lungo si porta a 4,23m.
“Questi ragazzi e ragazze stanno crescendo molto bene in termini di capacità agonistica; di conseguenza anche i risultati iniziano a crescere di qualità, e tutto questo non può che essere di buon auspicio per il loro futuro e per il nostro come società. Attendiamo poi il pieno recupero di alcune infortunate per testare le nostre qualità in ottica staffetta 4x100”. Hanno commentato a caldo i due tecnici Iacopo Palmieri e Nicholas Formiconi.
Foto di RUGGIERI/ FIDAL Marche
Si aprono ancora nuove prospettive per le relazioni internazionali dell’Università di Macerata. Ieri, martedì 21 maggio, Il rettore John Mc Court insieme alla delegata per l’Erasmus e la mobilitazione europea Emanuela Giacomini ha accolto l’ambasciatore del Messico in Italia Carlos Garcia de Alba, a Macerata insieme alla sua famiglia.
È stata un’occasione di dialogo e confronto, per porre le basi di nuove collaborazioni e rafforzare ulteriormente la dimensione internazionale dell’Ateneo, che, unico nelle Marche, fa parte dell’alleanza europea Erua (European reform University alliance) insieme ad altri sette atenei di altrettante nazioni.
“È stata un'importante opportunità per discutere concretamente future collaborazioni, a partire dall’impegno a individuare un Ateneo messicano di vocazione umanistica come il nostro per un gemellaggio e uno scambio iniziale di docenti che possa poi aprire alla mobilità degli studenti” spiega il rettore John Mc Court. Macerata è stata la prima università marchigiana visitata dall’ambasciatore. “La sfida è quella di conoscerci, valutando ed esplorando insieme la possibilità di collaborazione accademiche e scientifiche”, ha detto de Alba.
Ospitati nei container, ma non erano terremotati: indagato l’ex sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi. Secondo gli inquirenti, dal 2017 al 2022, avrebbe permesso a diverse persone che non avevano titolo di alloggiare nei moduli per gli sfollati.
Conclusa un’indagine dei carabinieri, partita Il 12 gennaio dello scorso anno, quando militari sono intervenuti presso il villaggio container di via Colombo a Tolentino, ove erano state segnalate possibili tensioni tra il personale addetto alla vigilanza dell’area e alcuni cittadini stranieri ospiti della struttura, che erano stati invitati dall’Amministrazione Comunale a lasciare senza ritardo i moduli abitativi occupati (leggi qui per saperne di più) .
Le iniziative di carattere informativo, condotte da militari del dipendente Norm, hanno consentito in prima battuta di accertare che i giovani stranieri erano tutti dipendenti di un’azienda del posto e che gli stessi erano stati autorizzati ad alloggiare presso la struttura di proprietà del Comune e attrezzata a seguito del sisma del 2016, in forza di un non meglio definito accordo di natura economica tra comune e azienda.
La singolare circostanza che aveva visto soggetti non terremotati tra gli ospiti del villaggio container, aveva reso quindi necessario il compimento di una serie di approfondimenti investigativi, effettuati attraverso acquisizioni testimoniali e documentali; ciò ha permesso di verificare che dal 2017 al 2022 vi erano state assegnazioni a numerose persone, ammesse a fruire dei servizi della struttura senza il titolo previsto dalla norma.
Nel novembre del 2022 è emerso, infatti, che il Dipartimento della Protezione Civile avrebbe provveduto alla liquidazione dei costi sostenuti dall’Amministrazione Comunale di Tolentino per i soli soggetti titolati e cioè quelli che a seguito del sisma del 2016 avevano perso la propria abitazione, per cui quanto speso per i non aventi titolo, sarebbe dovuto essere imputato al bilancio comunale.
È stato quindi accertato dai militari che, ai fini delle assegnazioni ai soggetti “non terremotati”, non erano state stilate graduatorie di merito né seguite procedure formali. Al termine di una approfondita analisi della documentazione acquisita e posta al vaglio dell’autorità giudiziaria, la Procura della Repubblica di Macerata ha emesso il l’avviso di conclusione delle indagini preliminari e informazione di garanzia nei confronti del sindaco in carica all’epoca dei fatti, Giuseppe Pezzanesi appunto, per il reato di abuso di ufficio, in violazione delle norme sisma e delle varie ordinanze di Protezione Civile nel tempo intervenute.
Nell’esercizio delle proprie funzioni, senza alcun atto dispositivo approvato, aveva consentito, dal 2017 al 2022, l’accesso e la permanenza nell’area container di via Colombo destinata ai soli cittadini terremotati a persone diverse e quindi non aventi titolo, cagionando un danno economico di rilevante entità alla pubblica amministrazione per un importo quantificato in 902.840 euro, dei quali 134.000 circa per le spese del vitto - imputate senza delibera di Giunta e/o atto di indirizzo, al capitolo di bilancio riservato alle politiche di agevolazione della casa ed emergenza sociale -.
Nell’avviso di garanzia all’indagato, notificato dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile il 15 maggio 2024, è stato indicato un ulteriore capo d’imputazione in relazione alla medesima violazione, per aver autorizzato l’accesso all’area di 14 dipendenti di un’azienda locale, nessuno dei quali avente titolo alla concessione del beneficio, con un danno per la pubblica amministrazione quantificato in 47.518 euro.
L’indagato potrà presentare le proprie difese nelle prossime fasi del procedimento.
Tutta la famiglia biancorossa ha vissuto le settimane dopo la conclusione del campionato come una lunga serie di festeggiamenti e celebrazioni per la meritata conquista della promozione, il giusto epilogo di una stagione storica per Macerata.
Nel frattempo però il direttore generale Italo Vullo non ha mai smesso di lavorare in vista del prossimo campionato e sta allestendo una squadra all’altezza della nuova categoria: il roster ripartirà da alcuni tra gli atleti protagonisti della promozione, più una serie di innesti di valore che andranno ad aggiungere qualità al gruppo guidato da coach Castellano. Nei prossimi giorni verranno quindi annunciate le conferme in casa Volley Banca Macerata e i nuovi arrivi.
È tempo di saluti per chi invece lascia la famiglia biancorossa, un gruppo di ragazzi che resterà per sempre nella memoria della Pallavolo Macerata e della città. L’opposto Nicolò Casaro, che ha trascinato la squadra a suon di punti; gli schiacciatori Enrico Lazzaretto, riuscito a mantenere la promessa fatta al suo arrivo di regalare a Macerata la promozione, e Lucho Zornetta, che ha aggiunto qualità ed esperienza alla squadra. Poi il centrale Michele Orazi, che ha potuto festeggiare la vittoria del campionato nella sua città natale. È stato un ritorno da incorniciare per lo schiacciatore Mitja Pahor e il palleggiatore Luca Scrollavezza, che quest’anno hanno vestito nuovamente il biancorosso e ora lo lasciano da campioni. Infine i giovani, l’opposto Davide D’Amato e lo schiacciatore Gaetano Penna, bravi a farsi trovare pronti nel finale di stagione per sostituire l’infortunato Casaro, e il libero Jacopo Ravellino, che chiude nel migliore dei modi la sua esperienza di tre anni a Macerata. Hanno tutti messo in mostra il loro valore come atleti, ma anche professionalità e carattere fuori dal campo. A loro la Pallavolo Macerata augura di conquistare nuovi successi nel proseguimento della carriera.
Grande interesse e partecipazione emotiva della classe IV M del liceo scientifico "Galileo Galilei" di Macerata all'incontro con l'autore promosso nell'ambito del “Progetto Biblioteca” dalla docente Giuseppina Capodaglio.
Raccolti nella biblioteca della sede centrale del liceo in via Manzoni 95, gli studenti hanno intervistato la dottoressa Maria Laura Rosati, affermato medico dermatologo, scrittrice del romanzo "Dispassione", edito da Liberilibri, selezionato al premio Campiello nel 2021. È stata proprio la passione per la scrittura, dunque, ad aver favorito il ritorno a scuola della dottoressa, peraltro già premiata dal Galilei come ex studentessa d'eccezione nella serata del 16 dicembre 2023 a teatro Lauro Rossi, insieme ad altri prestigiosi ex allievi del liceo, durante le celebrazioni dei 100 anni della scuola.
Nelle prime ore della mattina di lunedì 20 maggio Maria Laura Rosati ha catturato l'attenzione degli studenti rispondendo alle numerose domande che le hanno rivolto dopo la lettura del suo romanzo più noto, "Dispassione". In biblioteca la dottoressa ha espresso tutto il suo amore per la scrittura, che "è la diretta conseguenza del grande trasporto per la lettura, manifestatosi in me sin da bambina"; con queste parole, dirigendosi verso le vetrine aperte della Biblioteca, ha sfilato tutte quelle opere classiche a cui è affezionata, complimentandosi con la ricchezza dei volumi presenti a scuola ed invitando gli studenti a far buon uso di quel tesoro. Poco abituati a maneggiare volumi cartacei, molto più abili con i libri virtuali, gli studenti sono rimasti affascinati dalla lezione della Rosati, dal garbo e dalla determinazione della dottoressa a coinvolgerli nella lettura.
Giuseppina Capodaglio ha ringraziato calorosamente Maria Laura Rosati per aver accolto l'invito a scuola e per aver messo la sua esperienza a disposizione della classe. Non è mancato un momento di saluto con il Dirigente Scolastico Roberta Ciampechini che si è complimentata con l'iniziativa, volta alla valorizzazione della lettura negli spazi della Biblioteca scolastica.
Questa mattina presso l'azienda agricola Costa a Macerata, si è tenuto l’evento di presentazione del candidato di Fratelli d’Italia, Francesco Carducci, per le Elezioni Europee dell’8 e 9 giugno. L’incontro, organizzato e coordinato da Olivier Ramasso, ha rappresentato un momento importante di confronto per tutta la circoscrizione del Centro Italia (Lazio, Toscana, Umbria e Marche), dove i cittadini avranno l’opportunità di eleggere i propri rappresentanti al Parlamento Europeo.
Tra i presenti, Andrea Pettinari, presidente di Confagricoltura Macerata, Alessandro Alessandrini, direttore regionale di Confagricoltura Marche, l’agronomo ed ex assessore alla Provincia di Macerata, Gino Pasquali, e i rappresentanti di due associazioni di cacciatori.
Francesco Carducci, esponente di Fratelli d’Italia, si presenta come una figura di spicco all’interno del partito. La sua candidatura mira a portare avanti una visione europeista che valorizzi l’identità delle Nazioni, passando da un concetto di Unione Europea a quello di una Confederazione Europea di Stati Sovrani cooperanti su macro questioni. Nel suo programma affronta tematiche come il piano di investimenti pubblici per la crescita in chiave anti austerità, la difesa del Made in Italy, una politica industriale comune nel settore della Difesa, la semplificazione burocratica a livello europeo. Inoltre sono state toccate tematiche come il ruolo dell’Unione Europea e dell’Italia nel contesto internazionale.
Il candidato alle Europee ha inaugurato il suo discorso delineando un suo profilo politico e professionale: “Sono figlio di diplomatici, ho sempre girato il mondo fin da piccolo poi dai 18 anni mi sono stabilito a Roma. Nella mia vita ho fatto politica a fasi alterne; ho ricoperto il ruolo di Segretario Particolare e Capo della Segreteria del Ministero degli Affari Esteri con l’on. Colombo nel 1992, successivamente sono stato Assessore al Turismo e Grandi Eventi e Rapporti Internazionali al Comune di Roma, ho fatto il Consigliere Regionale del Lazio e Capogruppo dell’UDC dal 2010 al 2013. Pensavo di aver smesso con l’attività politica perché sono un imprenditore nel campo della cultura e, invece, così non è stato”.
Carducci è poi entrato nel vivo della questione europea, avanzando una critica sull’attuale politica dell’austerity verso i Paesi più indebitati: “La posizione dell’Unione Europea, guidata dalla Von Der Leyen, sulle politiche economiche è stata finora quella di una sostanziale austerità nei confronti dei Paesi con forte debito sovrano come Spagna, Grecia; un'unica linea attuata allo scopo di sanare i bilanci pubblici per poi ripartire su un progetto di sviluppo. Tuttavia, questa politica ha avuto un effetto contrario: l’Europa tecnicamente è entrata in recessione".
"Per fortuna, l’Europa dell’ultima fase, soprattutto dopo il Covid, ha messo in campo delle risorse per lo sviluppo che ammontano a 800 miliardi di cui quasi 240 miliardi sono andati all’Italia. Forse questa è una delle ragioni per le quali noi oggi abbiamo un tasso di crescita dell’1%, che sembra qualcosa di miracoloso, mentre la Germania sta di fatto in recessione”.
Dai confini europei è poi passato a un confronto con la politica degli Stati Uniti: “Joe Biden a fine marzo ha presentato al Congresso un progetto di investimenti di duemila miliardi di dollari che riguardano per metà la transizione energetica, quindi risorse per le imprese al fine di attuare questa transizione e l’altra metà per la rilocalizzazione di tutta una serie di imprese che erano andate a produrre nel sud-est asiatico e che con il blocco del commercio internazionale hanno visto un periodo di crisi per quanto concerne l’approvvigionamento di tante materie prime che erano funzionali allo sviluppo”.
Carducci ha ulteriormente scandagliato il tema della politica europea, mettendo in luce un possibile modello di cooperazione e investimento che include sia i titoli di Stato sia i capitali privati: “Si parla di New Deal, di Transizione e poi non vengono stanziati fondi per realizzare tutto ciò. Come si può immaginare che avvenga una trasformazione senza una politica di investimenti? Come ha evidenziato Draghi nella sua relazione di qualche mese fa, occorre mettere in campo una politica, un mercato di capitali con chi vuole partecipare, non necessariamente tutti e 27 gli Stati membri, altrimenti dovremmo passare attraverso un cambio della Costituzione che non si fa in poco tempo. Perché si crei una politica di crescita e sviluppo è necessario anche un impiego di capitali privati, non solo Eurobond; altrimenti siamo fuori dalla competizione internazionale. Solo con lo sviluppo si aumenta l’occupazione, si può pensare di pagare gli oneri del nostro debito”.
Il candidato, nel corso della presentazione del suo programma politico, si è infine soffermato sulle sfide legate alla riforma dell’architettura istituzionale e della funzionalità degli organismi europei:
“Questa Europa sta a un bivio: occore una capacità di riformarsi a partire dal metodo con il quale il Consiglio d’Europa delibera: oggi si delibera all’unanimità. Nel 1957 erano sei i partner che fondavano un mercato comune e avevano una loro logica di esistenza e operato; oggi con 27 Stati, significa che si ingessa un intero Consiglio e quindi non si ha l’elasticità e la velocità di rispondere alle sfide e alle esigenze del tempo presente”.
Una tematica di urgente e stringente attualità, che ha innescato un prolifico e approfondito confronto tra i presenti, è stata quella dell’Agricoltura; attività quest’ultima che costituisce il 38-40% del bilancio europeo e che, negli anni, è scesa da una percentuale che un tempo superava persino il 50%.
A intervenire in merito all'argomento, è stato Andrea Pettinari che non ha risparmiato un’accurata e diretta critica verso una certa noncuranza da parte dell’attuale governo nei confronti delle istanze avanzate da Confagricoltura:
“Per parlarci molto chiaro il nostro mondo politico fa riferimento all’ala del centro- destra; tuttavia, l’attuale governo sia a livello locale, sia a livello nazionale, a parte i proclami, la comunicazione che sa fare molto bene, fondamentalmente non ha raccolto e portato avanti le nostre problematiche, creando delusione e difficoltà in un momento come questo dove occorre veramente un supporto per il tipo di politica che portiamo avanti noi: quella che si fa portatrice delle esigenze e problematiche delle aziende agricole, della vera agricoltura che non è solo quella delle ‘tipicità’”.
Una critica che è andata ad analizzare gli effetti collaterali di una politica agricola comunitaria che ha creato problematiche dal punto di vista della produzione: “Ci avete messo in difficoltà per coltivare il grano, il girasole, la colza; non c’è stato un vero ascolto e dopo due anni ci siamo trovati dei trattoristi, che sono anche imprenditori, i quali hanno dedicato parecchio tempo e soldi alle manifestazioni perché veramente arrabbiati, a tal punto che, spesso e volentieri, non sono riusciti a comunicare al meglio le loro proteste. Per tale motivo, questo grande movimento oggi ha perso un po’ quella verve che riprendiamo noi di Confagricoltura”.
“Sono problematiche serie- continua Pettinari: noi veniamo da due anni in cui fare il bilancio di un’azienda agricola è veramente complicatissimo. Siamo passati dal prezzo del girasole di 72 euro di due anni fa agli attuali 35 euro, il grano da 50 euro è passato ai 30 euro. Inoltre, bisogna tener conto che può avvenire la situazione in cui per una o due stagioni la condizione meteorologica sia causa di produzioni quantitativamente e qualitativamente scarse e così le aziende vanno in difficoltà. Abbiamo seguito le linee guida per gli investimenti come PNRR, 4.0, PSR, 5.0 ma non sono sufficienti. Noi a livello locale siamo pronti a sostenere la candidatura di Francesco Carducci nella speranza che possa farsi effettivo portavoce di queste istanze perché ormai tutto si gioca sul tavolo europeo”.
Impresa solo sfiorata per Giulio Pellizzari, che nella sedicesima tappa del Giro d’Italia si è dovuto inchinare a Pogacar a 700 metri dal traguardo. Un sogno, la prima storica vittoria nella Corsa Rosa, che stava per concretizzarsi, soprattutto quando il giovane corridore di Camerino ha superato Ewan Costiou a 1,5 chilometri dal traguardo. Nel rush finale però “il cannibale” è tornato a farsi vivo e, nel momento in cui i due sembravano poter arrivare insieme al traguardo, il marchigiano ha dovuto cedere il passo allo sloveno, alla sua quinta vittoria in questo Giro.
Oltre alla grandissima tappa corsa da Pellizzari, da sottolineare anche il bellissimo siparietto avvenuto sotto la tenda che accoglie i corridori per le premiazioni. Un momento che cattura l'essenza del ciclismo: arriva Tadej Pogacar, seguito poco dopo da Giulio Pellizzari, che prima si congratula con chi gli ha sottratto la vittoria e poi chiede a Pogacar un ricordo: i suoi occhiali. Lo sloveno sorride, toglie gli occhiali dal casco e li porge a Giulio con un inchino. Poi si sfila la maglia rosa e la dona a Pellizzari, stringendolo in un abbraccio caloroso e complimentandosi con lui.
Grazie all’intervento degli esperti della Struttura Commissariale è stato sbloccato l’ultimo intoppo per quello che è considerato un intervento storico per la città di Macerata: la demolizione e ricostruzione di una serie di edifici in via Pantaleoni per il cui completamento sono previsti tre anni di lavori per un importo stimato di 50 milioni di euro.
Una segnalazione pervenuta alle autorità il 5 maggio scorso sulla presenza di nidi attivi in uno degli edifici aveva messo in forse il cronoprogramma e gettato nello sconforto i proprietari che aspettano di poter rientrare nelle proprie case da otto anni. L’intervento della Struttura commissariale sisma 2016 ha sbloccato una situazione che rischiava di prolungare i lavori a data da destinarsi.
È stato avviato un monitoraggio sui nidi che ha accertato lo stato di avanzamento della riproduzione dei balestrucci. Il monitoraggio si è protratto per dieci giorni fino a quando è stato acclarato l’avanzato stato riproduttivo dei pulcini di balestruccio grazie a una verifica diretta sul posto avvenuta tramite una gru con cestello che ha permesso di verificare l’avvenuto involo.
Il sopralluogo degli esperti della Struttura Commissariale ha accertato che dalla demolizione non si provocherà nessun danno alla colonia di balestrucci che è già in fase di preparazione alla dispersione se non un eventuale disturbo minimo derivante dal possibile, ma non accertabile, accorciamento del periodo che precede la dispersione degli stessi. Per ovviare anche a questo minimo disturbo la ditta è stata invitata ad attendere un ulteriore breve periodo prima della demolizione per assicurare la non violazione delle norme a protezione dell’avifauna e, allo stesso tempo, rispettare il cronoprogramma dei lavori.
“Ancora una volta – ha dichiarato la Struttura commissariale – abbiamo dimostrato che è possibile coniugare le esigenze dell’uomo con quelle della natura operando attraverso la scienza e non con le ideologie. L’intervento a Macerata oltre a confermare il nostro impegno per accelerare i tempi della ricostruzione, conferma l’efficacia della nostra azione ispirata al pragmatismo e alla ricerca delle soluzioni dei problemi”.
Nel calcio, ad ogni livello, ci sono storie di allenatori che si fondono con quelle delle società. Da Guy Roux (all’Auxerre dal 1961 al 2005) a Ronnie McFall (Portadown 1986-2016), da Sir Alex Ferguson (Manchester United 1986-2013) ai nostri Guido Baccani (Lazio), Vincenzo Esposito (Prato), Claudio Foscarini (Cittadella) e Giovanni Trapattoni (Juventus), gli allenatori più longevi – ma sarebbe più opportuno definirli i più fedeli – sono stati protagonisti di storie talmente belle e intense che si fa una fatica enorme nel disgiungerle dai club di appartenenza e, quando si tratta di annunciare un addio, la fatica diviene ancora più pesante.
Facendo le dovute proporzioni, anche la storia intrecciata tra la Cluentina Calcio e Pietro Canesin rientra nel novero delle collaborazioni a lungo termine caratterizzate da profonde amicizie, proficue collaborazioni e successi importanti che, nella fattispecie, si traducono in cinque anni di pur semplici salvezze dirette nel campionato di Promozione che, rapportate alle possibilità del club, equivalgono ad altrettanti campionati vinti.
Dal prossimo anno Pietro Canesin non sarà più l’allenatore della Cluentina: lo ha annunciato congiuntamente al presidente del sodalizio Massimiliano Marcolini spiegando con dovizia di particolari i motivi di tale dolorosa scelta: “in tutto questo tempo ho accumulato circa duecento panchine, tre quarti delle quali vissute con la Cluentina: è giunto il momento di capire chi sono e quanto valgo fuori da questo contesto. E' un po’ come tuffarsi in un mare aperto per vedere se sono capace di nuotare dato che, fino a questo momento, ho vissuto in una sorta di paradiso calcistico all’interno del quale ho avuto anche e soprattutto la possibilità di sbagliare e, a un tempo, di correggere i miei stessi errori. Sono cresciuto grazie a questo clima contrassegnato costantemente dalla stima e dalla fiducia, ma oggi sento che è arrivato il momento di mettermi alla prova con altre esperienze per crescere ancora di più”.
Canesin tiene a precisare che non è stato ancora contattato da nessun’altra squadra: “All’orizzonte non c’è assolutamente nulla e la scelta dunque prescinde da qualsivoglia opportunità: è una decisione tutta personale, la Cluentina non c’entra, anzi: qui, pur non avendo vinto mai nulla, ho ricevuto tantissimo e posso dire, senza ombra di dubbio, che sarò eternamente grato alla società per avermi permesso di fare ciò che mi piace nel miglior modo possibile. Quanto mi è stato dato sul piano umano è infinitamente più grande di quanto io abbia potuto dare sul piano tecnico”.
Anche il presidente Massimiliano Marcolini, pur visibilmente dispiaciuto, tiene a sottolineare l’importanza del percorso fatto insieme al mister: “Abbiamo incontrato Pietro nel 2018 quando, dopo aver giocato a lungo nella Cluentina, era diventato l’allenatore del Montelupone: rimanemmo estasiati di fronte a ciò che aveva costruito con quella squadra e decidemmo di provare a portarlo con noi. Nacque un feeling incredibile perché interpretavamo il calcio alla stessa maniera: armonia nello spogliatoio, novità tattiche e gruppo straordinariamente coeso. Il resto è storia e Canesin ha saputo dare alla Cluentina molto di più di ciò che gli era stato chiesto: ci ha dato identità calcistica, uno stile distinguibile, un bel gioco all’interno di un contesto caratterizzato da una vera e propria fratellanza. Rimarrà sempre uno di noi, farà sempre parte della nostra storia e della nostra famiglia: gli auguriamo il meglio e speriamo di vederlo quanto prima tra i professionisti perché è lì che merita di stare”.
"Non è posto in discussione l’impiego del contributo di 3 milioni di euro per la realizzazione di una Rsa ad Appignano". Lo assicura l'assessore regionale alla sanità, Filippo Saltamartini. Nella casa di riposo di Appignano, gestita dall'Inrca, sono attualmente assistiti sette ospiti, nessuno dei quali, a seguito di valutazione multidimensionale, "è risultato essere in possesso dei requisiti per essere ospitato in una casa di riposo, in considerazione del grado di non autosufficienza registrato", sottolinea Saltamartini.
"Per tale ragione l'Inrca, dopo aver incontrato la Fondazione Falconi e il comune di Appignano, ha espresso la necessità per il servizio sanitario regionale che la struttura torni a garantire i servizi propri dell'ente che si configura come istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, ossia quelli riabilitativi, vista la carenza di posti letto nelle strutture riabilitative", prosegue l'assessore.
"Da evidenziare, inoltre, che i suddetti pazienti hanno bisogni sanitari che proprio per il grado di non autosufficienza riscontrato non possono essere garantiti all'interno della struttura dove sono attualmente collocati - puntualizza ancora Saltamartini -. Pertanto la necessità di procedere ad una collocazione in strutture più idonee alla loro condizione di salute, rientra proprio nella necessità di garantire a queste persone l'assistenza di cui hanno bisogno".
"La necessità di restituire una struttura riabilitativa al territorio di Appignano scaturisce dalla necessità di sopperire ad una carenza che si è venuta a creare nel 2010, quando venne tolto il servizio, che oggi l'assessorato regionale alla sanità è nelle condizioni di restituire a questo territorio e ai suoi cittadini", ribadisce Saltamartini.
Dopo il grande successo di partecipazione ottenuto anche quest’anno dagli Aperitivi europei, nell'ambito della Festa dell'Europa 2024, organizzata dal comune di Macerata, oggi nella sala consiliare di piazza della Libertà, è avvenuta la premiazione dei locali che hanno ricevuto dal pubblico il maggior numero di preferenze.
Quest'anno, come noto, era possibile recensire i locali attraverso un'app, ideata e messa a disposizione gratuitamente dal giovane programmatore Mauro Torresi, assegnando un voto da 1 a 5 su tre categorie quali miglior allestimento, miglior proposta culinaria e miglior rapporto qualità-prezzo. I download dell'app sono stati 1.184 e 1.036 i voti dati.
A svettare su tutti gli esercizi commerciali che hanno aderito agli Aperitivi, in totale 73, è stata l’Osteria Agnese che, con la Romania, ha ottenuto la migliore valutazione generale, frutto della media delle tre categorie di giudizio a disposizione dei votanti, locale che ha ricevuto anche l'Eu.Genio d'oro, la tradizionale mascotte della Festa dell'Europa.
Migliore locale, ottenendo il più altro numero di voti, è stato invece Spritz and Chips che ha proposto specialità dei Paesi Bassi. La Lokanda Mala Gel si è aggiudicata invece il riconoscimento per il miglior allestimento, l’Osteria Agnese per la migliore proposta culinaria mentre a Macerati - Spiriti Conviviali la vittoria per la categoria miglior rapporto qualità-prezzo.
Per l'amministrazione comunale la cerimonia di premiazione è stata l’occasione per ringraziare i locali che, rispettando le regole e mettendo autentico spirito di adesione alla Festa dell'Europa, hanno valorizzato un'esperienza di aggregazione e partecipazione, permettendo alla città di godere di un evento unico che richiama a Macerata migliaia di perone. L'edizione 2024 è stata numericamente un grande traguardo ma sicuramente anche un punto di ripartenza per continuare a crescere e proporre nuove iniziative anche sul fronte degli allestimenti.
Nuovi orari e nuovo medico per garantire l’apertura anche a maggio dell’ambulatorio provvisorio di medicina generale in sostituzione del dottor Carducci (andato in pensione recentemente).
"Il nuovo medico è il dottor Lorenzo Tiralti - fa sapere Il Comune di Castelraimondo - mentre l’ambulatorio di via Strada Camerte, 1 sarà aperto per il periodo dal 17 maggio al 27 maggio con i seguenti orari: martedì 21 maggio dalle ore 9 alle 11; mercoledì 22 maggio dalle ore 15 alle 19; giovedì 23 maggio dalle ore 9 alle 13; lunedì 27 maggio dalle ore 9 alle 13.
Continuano gli incontri nell’ambito delle attività previste dal Laboratorio Eesg Marche - Environmental Social Governance nato dall’accordo di collaborazione tra Intesa Sanpaolo, Intesa Sanpaolo Innovation Center, Confindustria Macerata e Fondazione Marche per supportare le imprese nei processi di transizione ambientale, sociale, digitale e di governance, in linea con gli obiettivi dell'Unione Europea e dell'Agenda 2030 dell'Onu.
Una realtà attivata lo scorso gennaio da Intesa Sanpaolo con la partnership della Confindustria maceratese e della Fondazione Marche che si pone, appunto, l’obiettivo di accelerare la crescita sostenibile delle pmi marchigiane, mettendo a disposizione progetti di accompagnamento legati all’innovazione e alla transizione sostenibile, digitale e circolare.
L’incontro di martedì 21 maggio, in cui si è affrontato il tema "Gli elementi per una Filiera Sostenibile", ha visto l’introduzione ai lavori del presidente Pi Confindustria Macerata Paolo Ceci, il quale ha evidenziato come Confindustria Macerata ha creduto fin da subito al progetto proposto da Intesa San Paolo, ritenendolo il completamento di un percorso sulla sostenibilità già da qualche anno intrapreso dall'associazione.
Ha inoltre sottolineato come sia importante approfondire il ruolo della filiera nel percorso d’integrazione della sostenibilità nel business aziendale e nell'economia di un territorio, nonché fare rete e creare sistemi di aziende che abbiano la sostenibilità come driver di sviluppo, anche attraverso la scelta di fornitori qualificati in ottica di implementazione delle sue performance Esg.
Tematica ripresa e sviluppata da Stefania Celeste (Corporate Partnership & Business Developer Circularity Srl Società benefit) nel suo intervento “Gli elementi per una filiera sostenibile”, mentre nella tavola rotonda, moderata dal Presidente Ceci, a cui hanno partecipato Renzo Casavecchia (CSR & QHSE Director Arena Spa), Luca Bortolami (CEO Tigamaro Srl), Diego Mingarelli (CEO Diasen Srl), Fabio Renzi (Segretario Generale Fondazione Symbola), Claudio Stecconi (Direttore Area Imprese Marche Intesa Sanpaolo), si è affrontato il tema “Strategie per uno sviluppo sostenibile delle Filiere”.
A fine aprile, mentre in Atene la fiamma olimpica veniva consegnata alla delegazione di Parigi 2024, in Italia si è accesa un’altra fiaccola, quella della sedicesima edizione delle Olimpiadi dei Convitti Nazionali di sport, cultura e valori umani: le Convittiadi 2024.
Il Convitto Leopardi di Macerata, con più di 160 anni di storia educativa al suo attivo, non poteva mancare e ha onorato la città di Macerata e le Marche come unico rappresentante della propria regione a questa prestigiosa maratona.
Otto giorni di gare, giochi, festa, rispetto di sé e degli altri, tra il 28 aprile e il 5 maggio, in un setting tra i più suggestivi d’Italia: Catanzaro, “Città dei due mari” tra lo Ionio e il Tirreno, culla del nome stesso “Italia”, che deriva proprio dalla trasformazione del nome con cui i Greci chiamavano i Vituli, le antiche popolazioni di queste terre dedite al culto del dio Vitulus, ma anche capoluogo della Calabria, la regione delle meraviglie, tra la Scilla di Omero, i Bronzi di Riace, le sabbie magiche della Costa degli Dèi e i Castelli aragonesi e svevo-normanni. E sono proprio i Bronzi di Riace a dare la cifra simbolica di una delle kermesse ludico-culturali più importanti d’Italia: guerrieri, atleti e capolavori dell’ingegno umano, si pongono come messaggeri attraverso i secoli degli ideali di bellezza e di armonia che nello sport e nelle arti rivivono ogni giorno.
Numeri da capogiro per questa edizione: trentacinque istituzioni convittuali coinvolte, a rappresentare tutte le regioni d’Italia e tutte le sfumature dell’educazione, da Aosta a Palermo, da Udine a Cagliari, passando per Roma e Napoli; duemiladuecento gli alunni partecipanti, tra la secondaria di I e II grado, accompagnati da più di duecento educatori.
Macerata e le Marche hanno fatto bella mostra di sé grazie al Convitto Leopardi: con il suo team di quarantuno alunni semiconvittori di prima e seconda classe della secondaria di I grado, il Convitto si è cimentato in gare di calcio a 5 femminile e maschile, calcio balilla, pallavolo e sand volley, tennis, tennis tavolo, nuoto, atletica, scacchi ed ha allietato due serate con esibizioni teatrali e musicali, ottenendo ottimi risultati in campo nazionale, sia sportivi che umani.
Ad alzare l’asticella delle emozioni, spiccano i Premi Fair Play conferiti ai giovanissimi Gabriele Lia (2C), Jacopo Carducci (1C), Benedetta Cioci (2A), Tommaso Ferranti (1A) e Domenico Armando (2A), il primo posto nei loro gironi per Diego Scattolini (1A) e Tommaso Ferranti (1A) arrivati ai quarti di finale nel tennis tavolo, coadiuvati da Antonio Ardiccioni (2A) e Gabriele Lia (2C). Strepitose le vittorie della squadra di sand volley contro Cagliari, Assisi, Cosenza, Udine, fermata solo dal Napoli al tie break di un combattutissimo quarto di finale. Eccellenti, su 89 partecipanti, il 5° posto di Giovanni Birettoni (2A) e il 9° posto di Sofia Ferranti (2A) nella corsa campestre rispettivamente maschile e femminile. Tante le sorprese regalate pure dal team di calcio maschile, trionfante contro Verona, Venezia e Cosenza, battuto solo dal Torino, e da quello di calcio femminile, che ha raccolto numerose vittorie, tra cui quelle prestigiose contro Milano e Palermo, arrivando anche in questo caso ai quarti di finale. Successi dal volley, vincente su Venezia e Assisi, e dal nuoto, con Vincenzo Azzari (2D), eroico nei 50 stile libero e nei 50 dorso, con tempi che gli hanno consentito il primo piazzamento in batteria. Notevoli pure il 14° posto ottenuto dai maceratesi nel ranking generale del Torneo di Scacchi, e gli spettacoli imbastiti dai talentuosi atleti-musicisti, guidati dai loro educatori, a conferma del lavoro compiuto nel quotidiano da questa scuola, non solo nelle discipline sportive ma anche nell’allenamento alla logica, al gioco mentale e alla sensibilità artistico-musicale. Anche il disegno ha avuto la sua parte nel concorso nazionale per il Logo delle Convittiadi: sono le alunne Zuzanna Kalinska, Sofia Ferranti, Emma Cirilli, Giovanni Birettoni e Sara Cipolletti ad averlo realizzato durante le ore del semiconvitto e in collaborazione con la Professoressa di Arte e immagine Cinzia Frezzotti.
Un viaggio nella convivialità più genuina per i giovanissimi partecipanti di questa sedicesima edizione, che ha inteso proprio stimolare nei ragazzi e nelle ragazze senso di appartenenza e confronto aperto attraverso sport, arti e cultura, dando la possibilità di tradurre in modelli comportamentali sani i valori civici del rispetto, della collaborazione e del senso di gruppo, progetto intorno al quale batte da sempre il cuore del Convitto come istituzione educativa.
Ma anche un viaggio nella storia d’Italia e nella sua geografia, tra Patrimoni Unesco e “Memory of the World”, che ha lasciato tutti davvero senza fiato: innumerevoli i ricordi da portare a casa e da condividere in classe con professori e compagni, dalla Cerimonia di apertura con accensione della fiaccola olimpica e giuramenti di atleti e giudici, trasmessa anche in diretta web, alle premiazioni di chiusura, dalla vita nel Villaggio olimpico, tra allenamenti e intrattenimenti, alle amicizie intessute con ragazzi e ragazze di tutta Italia, dalla formazione etica al gioco individuale e di squadra intesi come educazione al tifo non aggressivo, consapevolezza di sé e accettazione della sconfitta, alla gita di istruzione che il Convitto di Macerata ha deciso di annettere all’evento, per arricchirne il percorso di andata, presso Castel del Monte, in Puglia, a corredo di un anno scolastico già ricchissimo di opportunità e stimoli educativi per gli alunni e le alunne di questa scuola.
Grande la soddisfazione del dirigente scolastico Roberta Ciampechini, che loda il team del Convitto per il valore dimostrato e i riconoscimenti ricevuti: “Mi congratulo in particolare per i Premi relativi al Fair Play - sottolinea il DS – in quanto merito del lavoro fruttuoso e collaborativo di un’intera comunità educante: famiglie, educatori, docenti e personale tutto della scuola. Il fatto che il Convitto si sia distinto a livello nazionale per la sua capacità di gareggiare con onestà e solidarietà dà l’occasione per riflettere proprio sullo spessore formativo di questa scuola, su quanto l’Esprit olympique di Coubertin sia incarnato nei nostri alunni, ed è qualcosa che non si improvvisa ma si costruisce nel tempo. Tengo a ringraziare in primis l’educatrice Romina Diletti, referente del progetto Convittiadi 2024, alla quale si deve il complesso lavoro organizzativo, già messo in moto a inizio anno con la collega Maria Cristina Francia insieme a tutti gli educatori, e gli accompagnatori che, con Romina Diletti e la Vicerettrice Moira Marconi, si sono spesi generosamente per l’iniziativa, motivando e sostenendo i ragazzi con cura e professionalità durante tutto lo svolgimento delle Convittiadi, in rappresentanza dell’intero istituto: Marco Cetraro, Alessandro Coluccini, Francesco Del Gobbo, Michela Mariani, Lucia Pelagagge, Stefano Stefanelli”.
“I frutti straordinari raccolti in questa occasione, in termini non solo sportivi o artistici, ma anche umani e relazionali - commenta infine la vicerettrice Marconi - derivano da un impegno profuso giorno per giorno da educatori e docenti, sia di mattino che di pomeriggio, nel delicato compito di tirare fuori il meglio da ragazzi e ragazze, che è del resto la vera essenza dell’educare (e-ducere), coltivandone e facendone emergere i talenti, un impegno che è impossibile da descrivere in poche parole e che solo vivendo la realtà del Convitto si riesce a comprendere e ad apprezzare a pieno”.
L’organizzazione dell’edizione 2024 dell’iniziativa nazionale è stata affidata all’A.N.I.E.S. (Associazione Nazionale Istituti Educativi dello Stato) e al Convitto “Pasquale Galluppi” di Catanzaro. L’evento ha avuto partners d’eccezione a livello nazionale come CONI, Falkensteiner Club Funimation e, a livello locale, il patrocinio del Comune di Macerata. Numerosi gli sponsor che hanno contribuito a vestire alunni e alunne con le bellissime divise d’istituto, tra cui Buccolini Group, Andrea Paganelli Agenzia di rappresentanza di materiale elettrico industriale e A.S.D. Valtenna.
Rino Barillari, "The king of paparazzi", aggredito a Roma dal celebre attore francese Gerard Depardieu. È successo nel primo pomeriggio di martedì 21 maggio all’interno dell’Harry’s Bar in Via Veneto, "la strada della Dolce Vita".
Barillari, amico fraterno del nostro direttore e fotoreporter Guido Picchio, era intento a fotografare Depardieu in compagnia di una bellissima donna, quando quest’ultima gli si è avventata addosso come una furia, colpendolo con diversi calci. A quel punto è stata la volta di Depardieu, che ha sferrato una serie di pugni al fotoreporter, scaraventandolo a terra.
"Mi fa male la testa. Mica ho più 15 anni, ne ho 79", ha dichiarato al Messaggero in seguito al fattaccio Barillari, che nel frattempo è stato trasferito in ospedale per essere sottoposto alle cure del caso. "La guera è guera" recita il suo famoso motto. Non appena ristabilito, "The King" ha infatti già fatto sapere di voler denunciare Depardieu ai carabinieri.
Da oggi Civitanova ha sei nuovi ambasciatori della Transizione ecologica 2024. Questa mattina presso l’Auditorium dell’Istituto Da Vinci, è stato conferito il titolo a scuole, imprese ed associazioni vincitrici. “Un premio - ha detto l’assessore alla Transizione ecologica Roberta Belletti - che nasce lo scorso anno durante il ciclo di incontri sulla transizione ecologica, con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza sulle questioni ambientali del nostro tempo e offrire una visione trasversale sul tema della sostenibilità".
"Un percorso dinamico, di confronto e interazione continua con i cittadini, e un modo anche divertente e stimolante per diffondere il messaggio della transizione ecologica. Ringrazio le scuole, le imprese e le associazioni che hanno partecipato, gli uffici, rappresentati dall’architetto Lorenzo Picchietti del Settore Pianificazione Urbanistica e Sabrina Petrucci di Marche a rifiuti zero che hanno lavorato intensamente in questi mesi per consentire a noi tutti di ritrovarci qui oggi”.
In tutto sono stati 17 i progetti presentati e valutati dal Comitato presieduto da Piero Croia, consigliere comunale e presidente del Comitato, Ruben Baiocco dell’Università degli studi di Milano Statale, Giulio Vesprini, Urban Artist e direttore del Museo d’arte Urbana Vedo a Colori. “Ho accettato di fare il presidente di Commissione con molto entusiasmo – ha detto il consigliere Croia -, ma devo dire che è stato tutt'altro che facile scegliere a chi assegnare questo premio, soprattutto per la qualità dei progetti".
"Voglio ringraziare l'assessore Roberta Belletti per il grande lavoro che sta portando avanti anche su questo fronte, ma soprattutto voglio ringraziare ognuno di voi per la creatività e l'impegno che avete messo in questa iniziativa”. Tre le scuole che hanno ricevuto il premio di Ambasciatore della Transizione ecologica 2024: l’Annibal Caro (Istituto comprensivo C Via Ugo Bassi, Classi terze) con il progetto “Agenda 2030. Emergenza climatica: qui ed ora”; l’Ipsia F. Corridoni, classe 2 I, con il progetto “Ipsia Repair Café”; l’IS Leonardo Da Vinci di Civitanova classe 3 M, con il progetto “Con il depaving verso un futuro verde”. Tra le imprese, a pari merito il Consorzio Operatori Cuore Adriatico e la 4 Energy, per il progetto “Centro commerciale sostenibile” e Adriatica Oli per il progetto "I boschi urbani". Per la categoria “associazioni” il premio è stato consegnato ad “Astuta Ability Academy, con il progetto Ecol-abilità - autonomia e inclusione”. A tutti i partecipanti è stato consegnato un riconoscimento.
Sabato 22 giugno è tempo de "La Notte dei migliori anni '70/'80/'90", un evento straordinario che animerà le vie del centro storico di Tolentino a partire dal tramonto fino a notte fonda con musica dal vivo, karaoke, giochi e intrattenimento per tutte le età. Ospite speciale della serata dj Fargetta.
Le piazze saranno animate da live band che eseguiranno i più grandi successi di ciascun decennio. Dai ritmi disco degli anni '70 alle melodie pop e rock degli anni '80, fino ai brani grunge e dance degli anni '90, ci sarà musica per tutti i gusti.
L'allestimento del karaoke darà la possibilità di sentirsi delle vere e proprie star. Che siate fan degli Abba, dei Queen o delle Spice Girls, tutti avranno l'occasione di divertirsi con gli amici. La serata offrirà anche un'ampia varietà di giochi per coinvolgere grandi e piccini.
Per i bambini, ci saranno attività divertenti come il limbo, la caccia al tesoro e giochi con hula hoop. Gli adulti potranno sfidarsi in quiz musicali, giochi da tavolo vintage, competizioni di ballo. Inoltre, ci saranno angoli dedicati ai videogiochi classici per i più nostalgici. I ristoratori del centro storico predisporranno tavoli all’aperto dove sarà possibile degustare specialità tipiche locali legate anche al tema della serata, per ogni decennio.
Per tutta la durata dell'evento, i negozi resteranno aperti, offrendo una fantastica opportunità di fare shopping con sconti e proposte commerciali di qualità. Saranno allestiti, inoltre, set fotografici con scenografie e oggetti tipici di ogni decennio. Si potrà posare con jukebox, cabine telefoniche e altri elementi iconici degli anni '70, '80 e '90.
Gli organizzatori della Pro Loco 2.0 invitano tutti a vestirsi a tema: pantaloni a zampa, giacche di pelle, abiti fluo e tutto ciò che rappresenta gli anni '70, '80 e '90. L'atmosfera sarà resa ancora più autentica con decorazioni vintage, luci stroboscopiche e una pista da ballo illuminata.
Le tradizioni funerarie sono antiche quanto l’uomo e sarebbe impossibile tracciare un excursus lungo e dettagliato di ognuna di esse. Ciò che possiamo dire è che nel corso dei secoli in Occidente il rapporto con il defunto ed il significato stesso della morte è cambiato più volte.
Quel che è certo, è che si credesse o meno in una vita dopo la morte, il defunto veniva sempre “salutato” con una speciale attenzione. Gli antichi Egizi si preoccupavano di far sì che avesse tutto il necessario per affrontare al meglio la vita ultraterrena.
I Greci immaginavano i loro cari estinti in un contesto colmo di sofferenza: gli inferi. Per questo depositavano sui loro occhi delle monete, che sarebbero servite per accedere nell’aldilà. Si adoperavano poi con offerte e sacrifici in loro onore, per poterne alleggerire la condizione. Nella Roma antica, invece, le personalità più illustri ricevevano un funerale in pompa magna con cortei sfarzosi, che avevano il compito di celebrare la vita e le gesta del defunto.
Anche oggi non c’è una dimensione collettiva che valga per tutti i popoli del mondo, poiché essa varia in base alla cultura o alla religione. Sicuramente il rito funebre più diffuso in Italia è quello cattolico, che prevede la celebrazione della messa in onore del defunto. Possiamo constatare, però, alcune dinamiche che negli anni si sono rimodulate.
Siamo ad esempio meno propensi ad accettare la morte come lo eravamo un tempo, complice il progresso scientifico e l’allungamento dell’età media. A ciò si aggiunge la paura dell’ignoto, che forse nell’era in cui ogni risposta è a portata di google, diventa ancor più disarmante.
Cambia anche la modalità del rito funebre, poiché negli ultimi anni la pratica della cremazione ha conosciuto un notevole aumento. Ancora, in alcune città si può contare sulle case funerarie, che ospitano la salma, quando la casa è piccola oppure quando il decesso avviene in ospedale. È questo il caso della casa funeraria a Legnano di Luoni Onoranze Funebri, un luogo adibito al raccoglimento, dove ci si può recare per l’ultimo saluto. In questi luoghi è spesso possibile anche celebrare funerali laici, una tendenza in costante crescita.
Insomma, tra passato e presente molte cose sono cambiate e continueranno a cambiare, ma la morte scuote l’esistenza di chi è in vita e rimane sempre la necessità di dire addio nel modo che si ritiene più opportuno.
Macerata piange Pio Serafini, storico barista de "La Sportiva" e tifosissimo della Maceratese, venuto a mancare all’età di 69 anni. Un personaggio conosciuto e amato da tutti, sia dalle vecchie che dalle nuove generazioni.
Oltre alla sua attività dietro il bancone, Pio era noto per la sua partecipazione attiva ai pranzi organizzati dalla Curva Just, dove la passione per il calcio e l’amore per la Maceratese univano centinaia di tifosi. La società biancorossa lo ha salutato con questo post sulle proprie pagine social.