Vessata, insultata e aggredita verbalmente dal marito, ossessionato dalla gelosia, una donna è dovuta scappare di casa e si è rivolta alla polizia per denunciare il coniuge che le ha causato perdurante e grave stato d'ansia e di paura tale da temere per la propria incolumità personale.
A carico dell'uomo, un 46enne, è scattata una misura cautelare, eseguita dalla Squadra mobile di Ancona, che prevede il divieto di avvicinamento alla moglie ad una distanza non inferiore a mille metri con applicazione del braccialetto elettronico.
L'ordinanza cautelare è stata emanata dal gip di Ancona a carico di un 46enne, ritenuto responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie.
Dalle indagini della Squadra Mobile, coordinate dalla Procura di Ancona, l'indagato avrebbe aggredito ripetutamente e verbalmente la moglie, sottraendole anche i telefoni cellulari, scaraventati a terra e danneggiati, creando in tal modo un clima intollerabile fra le mura domestiche.
Dal 46enne ci sarebbero state reiterate minacce, ingiurie che hanno portato a litigi e contrasti anche per futili motivi riconducibili, secondo l'idea dell'indagato, alla gelosia nei confronti della consorte.
Da qui la necessità per la donna di allontanarsi dalla casa e di rivolgersi alle forze dell'ordine. All'esito dell'attività info-investigativa, il gip ha accolto la richiesta della Procura della Repubblica e ha disposto l'applicazione della predetta misura cautelare eseguita ieri pomeriggio dalla polizia.
Il provvedimento, ricorda la Questura, "costituisce misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui è ammesso mezzo di impugnazione e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva".
Il Secchia Rubiera batte 33-31 la Macagi Cingoli e si aggiudica gara 1 della semifinale play-out di Serie A Gold di pallamano. I ragazzi di Palazzi, infatti, pagano il black-out a fine primo tempo, quando gli emiliani sono riusciti a portarsi a +7. Il tentativo di rimonta nel secondo tempo si è fermato al -2 finale.
Ora la salvezza si deciderà al PalaQuaresima di Cingoli giovedì 23 maggio alle 19:00: in caso di vittoria dei cingolani, la serie andrà a Gara 3 di sabato 25 maggio, sempre sul Balcone delle Marche. In caso di pareggio o sconfitta, sarà finale play-out contro la perdente di Pressano-Trieste.
Primo tempo - Eppure per 20 minuti i cingolani avevano risposto colpo su colpo al Rubiera, che, a differenza della sfida della regular season di un mese fa, si sono presentati con il recuperato Boerlegui, reduce da un infortunio al menisco. Al 4’ Shehab e Codina firmano il primo vantaggio della Macagi (2-3), ma una doppietta di Strada ribalta il parziale sul 4-3.
Le due squadre si fronteggiano a viso aperto, con alte percentuali realizzative, fino al 9-9. Qui Rubiera, pur in inferiorità numerica, trova l’uno-due con Giovanardi e Kasa, piazzando l’11-9 al 19’. Dopo l’11-10 di Mangoni, Rubiera trova un break di 3-0 firmato doppio Stada e Kasa, parziale di 15-10 al 24’.
Cingoli prova a rialzarsi con l’ex D’Benedetto, tuttavia De La Santa realizza il nuovo +5 (16-11). Palazzi chiama time-out, ma non sortisce l’effetto sperato: dopo il 17-12 di D’Benedetto, infatti, due gol consecutivi di Boerlegui fanno chiudere il primo tempo ai locali sul 19-12.
Secondo tempo - A inizio ripresa il Secchia Rubiera allunga ulteriormente, la Macagi Cingoli si sveglia però la rimonta si ferma sul più bello, quando ormai è troppo tardi. Al 37’, infatti, Kasa trascina i padroni di casa sul +9 del 24-15. Gli ospiti, dall’altra parte, provano a rialzarsi: uno 0-3 con doppio Somogyi e Ciattaglia vale il -6 (24-15), poi l’uno-due Codina-Ciattaglia piazza il -5 del 27-22 al 49’.
Boerlegui e Kasa mantengono il +6, poi il 10 locale segna la rete del nuovo +7 sul 31-24. La Macagi non molla e con uno 0-4 firmato D’Benedetto, Codina Vivanco, Mangoni e ancora Codina si riporta a -3 sul 31-28 al 55’.
Sul 32-29, Rubiera resta in doppia inferiorità numerica ma la Macagi non riesce a sfondare, con un dubbio fallo fischiato a Codina che aveva segnato l’eventuale -2 all’alba del penultimo minuto. Kasa chiude i giochi, prima degli ultimi due gol ininfluenti di Codina Vivanco e Shehab, per il definitivo 33-31.
Tabellino
Secchia Rubiera 33-31 Macagi Cingoli (19-12)
Secchia Rubiera: Voliuvach, Bartoli, Benci, Bortolotti, Oleari 1, Kasa 11, Bartoli 2, Boerlegui 8, Meletti, Giovanardi 2, De La Santa 2, Strada 6, Bonassi, Canelli, Boni, Ceccarini. All. Ferroni-Morelli
Macagi Cingoli: Albanesi, Mihail, Santamarianova, D’Agostino, Ciattaglia 3, Shehab 5, Mangoni 3, Somogyi 4, Bordoni, Latini, Strappini, D’Benedetto 5, Rossetti, Compagnucci, Gigli, Codina Vivanco 11. All. Palazzi
Arbitri: Fornasier-Schiavone
(Credit foto: Linda Lusetti)
Cerimonia molto partecipata sabato in onore del maresciallo capo Sergio Piermanni, a 47 anni dalla tragica morte avvenuta all’alba del 18 maggio nel corso della sparatoria con il clan dei catanesi nei pressi della stazione ferroviaria.
Tante le autorità civili e militari, i cittadini, le associazioni combattentistiche e del soccorso e di volontariato raccolti attorno al monumento dedicato all’eroe sul lungomare sud intitolato alla Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria e stretti accanto alla vedova Giovanna Paolone e alla figlia Dominique.
Il presidente Anc Roberto Ciccola ha dato in benvenuto a nome della città insieme al primo cittadino Fabrizio Ciarapica, presente anche una nutrita delegazione dei rappresentanti istituzionali dei comuni di Montelupone, Recanati e Porto Recanati, Potenza Picena, Montecosaro, Morrovalle.
"Vogliamo che Piermanni sia sempre vivo nei nostri cuori e trasmettere ai giovani il suo esempio. E’ doveroso ringraziare il nostro eroe per il suo sacrificio, a lui sono dedicati tanti monumenti e anche il lungomare perché la città non dimentichi", ha detto Ciarapica nel corso della cerimonia aperta dalla Banda cittadina che ha eseguito l’Inno d’Italia, seguito dall’alzabandiera e la deposizione della corona d’alloro.
Presente per la prima volta anche il neo maresciallo Samuele Piermanni, pronipote di Sergio, che ha scaldato i cuori con il racconto di quell’alba di sangue attraverso le parole del padre; parole difficili da ascoltare per un bambino ma che hanno aperto la strada della sua vocazione.
"Mi sento orgoglioso di avere avuto uno zio così esemplare, i carabinieri sono portatori di bene e in questo momento storico così difficile e di guerre, il mio dovere è aiutare le persone ed essere al servizio del bene proprio come ha fatto mio zio, un modello di dedizione al dovere che ha messo da parte gli interessi personali per il bene della comunità", ha detto.
Ospiti anche il ten. Serafino Piermanni, presidente Anc di Bologna, presente con delegazione e bandiera di sezione, il generale di corpo d'armata Rosario Aiosa e il maresciallo maggiore Angelo.
Albanesi, anche loro protagonisti dei tragici fatti. L’Arma era rappresentata dal comandante provinciale col. Nicola Candido, il comandante della Compagnia di Civitanova, il capitano Angelo Chiantese e i due ex comandanti Massimo Amicucci ed Enzo Marinelli.
Il generale Tito Baldo Honorati ha invitato con parole forti tutti i presenti ad andare oltre gli aspetti formali: "Nulla scalfisce il valore storico o morale della cerimonia - ha detto - tutti noi, dalla più alta autorità ai bambini, siamo nessuno al cospetto di chi ha dato la vita. Se vogliamo veramente rendere omaggio alla sua memoria dobbiamo condividere i valori che Piermanni incarnava. Li dobbiamo comunicare e trasmettere comportandoci per primi da persone perbene e bravi cittadini".
Poi il corteo ha attraversato il Varco sul mare per raggiungere il monumento ai giardini di piazza. Alle ore 19 è stata celebrata la santa messa presso la chiesa di San Pietro celebrata da don Mario Colabianchi.
Le due squadre più in forma del momento, Treiese e Ripe S.Ginesio, si affrontano nella semifinale playoff del Girone F di Seconda Categoria. Stadio gremito, tifo assordante, bandiere, fumogeni e tanta passione. Ci sono tutti gli elementi per un grande pomeriggio di sport.
Nella Treiese, mister Micucci lancia Tamburri dal primo minuto dopo essere stato in ballottaggio fino all’ultimo con Pulita. Dall’altro lato, i ripensi schierano la formazione tipo che ha chiuso il girone di ritorno da imbattuta.
PRIMO TEMPO - Il match inizia a ritmo lento con le due squadre che attuano una lunga fase di studio per non disperdere troppe energie a causa delle alte temperature. Il primo squillo è della Treiese, Carnevali lascia partire un tiro debole che non impensierisce Morichetti.
Al 21’ si sblocca il punteggio: Costa Molleker taglia in due in campo con un suggerimento perfetto per Boe che insacca mettendo il pallone all’angolino. I locali reagiscono ed iniziano ad avvicinarsi con pericolosità all’area ospite. Giammarco Marini spara di poco alto al termine di un’azione molto ben orchestrata.
Il pari è nell’aria e si concretizza al 36’: Lorenzo Patrassi sfrutta tutta la sua abilità nel gioco aereo e capitalizza in rete con un colpo di testa che si deposita alle spalle del portiere. La prima frazione di gara si chiude in parità con la Treiese ad attaccare con più intensità.
SECONDO TEMPO - Il Ripe S.Ginesio inizia i secondi quarantacinque minuti di gioco con il giusto piglio ed indirizza subito l’incontro a suo favore. Al 54’ Cardinali libera un tiro a giro dal limite dell’area che si estingue di pochissimo sul fondo.
Gli ospiti aumentano il ritmo e trovano il secondo goal al minuto 56’: Boe sigla la sua doppietta personale con un gesto tecnico di pregevole fattura che fa esplodere il pubblico di fede ripense.
I rosanero hanno tra i piedi la palla per chiudere definitivamente la contesa ma è il palo a spegnere la gioia di Costa Molleker che già pregustava il sapore del goal.
La Treiese si riversa tutta in avanti alla ricerca del pari che basterebbe, al termine dei 120’, per approdare alla finale. All’85’, Salvatori prova a sorprendere Morichetti da calcio di punizione ma la palla si perde a lato di pochissimo.
La Treiese si aggrappa all’orgoglio e riesce a pareggiare a tre dal novantesimo sugli sviluppi di un corner. Il 2-2 è siglato da Francucci che svetta in maniera imperiosa al centro dell’area ospite e si lascia andare in una esultanza liberatoria.
Al 90’ c’è ancora spazio per Costa Molleker che fa correre un brivido lungo la schiena dei tifosi rossoblu. Il tiro insidioso dell’attaccante argentino finisce fuori di poco. Il triplice fischio arriva al termine di cinque minuti di recupero.
SUPPLEMENTARI - La Treiese inizia i supplementari difendendosi con ordine dalle sortite degli ospiti che non hanno più alternative alla vittoria. Al 106’, Carducci impegna seriamente Tamburri che risponde con un intervento magistrale.
I locali passano in vantaggio grazie ad una magia di Cincera che salta l’avversario con un numero di alta scuola e deposita alle spalle di Morichetti con un tocco delizioso.
I ripensi accusano il colpo e subiscono anche il goal del definitivo 4-2. Francucci raccoglie il lancio di Francesco Patrassi e insacca con facilità alle spalle dell’estremo difensore rosanero. Per Francucci è il centesimo sigillo con la maglia della Treiese.
Una vittoria storica per la giovane società di Treia che accede per la prima volta ad una finale playoff di Seconda Categoria. Ad attenderli ci sarà la Belfortese. Esce tra gli applausi il Ripe S.Ginesio che conclude una stagione giocata ad altissimo livello.
Tabellino Treiese - Ripe San Ginesio
TREIESE: Tamburri, Marini L, Rango, Carnevali, Carbonari (82’ Pretini), Pascucci (75’ Salvatori), Patrassi F, Marini G, Francucci F (12’ sts Francucci N), Patrassi L (71’ Fammilume), Latini (61’ Cincera). A disposizione: Pulita, Gasparrini, Zemrani, Pasqualini. Allenatore: Rodolfo Micucci.
RIPE S.GINESIO: Morichetti, Campetella (93’ Carradori), Paolucci, Moriconi, Lauriola, Moglianesi, Boe (75’ Carducci), Cardinale (75’ Rau), Annessi (59’ Cervigni), Costa Molleker, Galanti (72’ Bartolini).
A disposizione: Renzi, Servili, Firmani, Pierucci. Allenatore: Mauro Borioni.
MARCATORI: BOE 21’, 56’, PATRASSI L 36’, FRANCUCCI 87’, 116’ (sts), CINCERA 115’ (sts).
ARBITRO: Cittadini – Sezione di Macerata.
ASSISTENTI: Grieco – Sezione di Macerata; Bruno – Sezione di Macerata.
NOTE: ammoniti Rango, Marini G, Pascucci, Salvatori, Galanti, Moriconi, Moglianesi, angoli 2-4, recuperi 1’-5’-1’-2’, presenti 300 spettatori al “Capponi” di Treia.
(Articolo di Cristiano Lambertucci)
Sono il veronese Umberto Scandola, insieme al friulano Paolo Cargnelutti, su una Skoda Fabia R5 evo, i vincitori del 31° Rally Adriatico, terzo atto del Campionato Italiano Rally Terra (CIRT), affiancato dalla seconda del Campionato “Junior”. Per il pilota veronese, già Campione d’Italia nel 2013, si tratta dell’ottavo sigillo posto in questa gara, della quale si conferma ampiamente il più vincente dell’albo d’oro.
Gara simbolo delle competizioni su fondo sterrato, “l’Adriatico”, organizzato da PRS Group in collaborazione con il Comune di Cingoli, segnava il classico “giro di boa” stagionale ed ha proseguito un Campionato di grandi performance, dopo l’avvio di Foligno ed il prosieguo in Val d’Orcia, un valore cristallino di piloti e macchine che le celebri strade bianche intorno a Cingoli hanno ulteriormente esaltato.
Una gara che ha regalato emozioni forti, con la leadership passata di mano tre volte e caratterizzata costantemente da duelli sul filo dei decimi di secondo, con la fase centrale delle tre prove del primo pomeriggio che hanno dato uno scossone ai vertici, per poi arrivare a definire le posizioni sotto la bandiera a scacchi con i tre impegni finali.
Il primo leader del rally è stato lo stesso Scandola, che fino alla quinta prova era riuscito a tenere la testa, poi l’aver dovuto correre il secondo giro delle tre prove previste partendo – da regolamento - come primo sulla strada lo ha messo in difficoltà ed a quel punto la classifica, dalla sesta chrono era passata in mano per quattro decimi, al fiorentino Tommaso Ciuffi, in coppia con Cigni, anche loro su una Fabia. Nelle ultime tre prove si è assistito al vero e proprio colpo di reni di Scandola, che firmando il miglior tempo su tutte ha potuto chiudere da vincitore. Una vittoria importante, la sua, che gli ha consentito di passare al comando della classifica provvisoria di un solo punto sul vicentino Alberto Battistolli, aprendo così una fase finale di stagione che si annuncia incandescente.
Gara di livello, quella di Ciuffi. Il fiorentino “figlio d’arte” ha sempre viaggiato su ritmi di vertice e proseguendo il trend della gara precedente in Val d’Orcia si è confermato tra quelli da battere in Campionato e di certo tra coloro che posso puntare allo scudetto.
Come allo scudetto pensa Alberto Battistolli, con Scattolin alle note sulla nuova versione della Fabia. Anche lui ha sempre gravitato nell’attico della classifica perdendo però il contatto con gli altri due con la penultima prova a causa di una problema di natura elettrica. Il figlio del grande “Lucky” ha quindi chiuso sul gradino più basso del podio, comunque con merito per aver anche lui vivacizzato non poco la giornata tricolore marchigiana.
Quarta piazza finale per il bergamasco Enrico Oldrati, in coppia con il lucchese Ciucci. Anche loro si sono sempre distinti per prestazioni altisonanti e alla fine hanno trovato il sorriso potendo aggiungere punti importanti per il campionato.
La top five è stata completata dai finlandesi Heikkila-Temonen, con la Toyota GR Yaris Rally2. Il vincitore della prima gara di Campionato a Foligno, reduce dall’incidente al secondo round stagionale, contava su questa gara per un riscatto ma non è mai entrato in sintonia con le “piesse” cingolane, senza quindi mai graffiare come avrebbe voluto.
Perfetta, per non dire cristallina la sesta piazza ottenuta da Lugi Ricci, in coppia con Biordi, su una Skoda pure loro. Pilota di lungo corso, ma fermo da sei mesi e comunque con alle spalle un’attività ridotta ai minimi termini rispetto alla maggioranza dei competitor (due sole gare corse nel 2023), il 56enne bresciano si è subito trovato a proprio agio sulle veloci strade incontrate, sempre lottando con forza nella top ten, a conferma della sua grande esperienza, quella che appunto gli ha consentito un ritorno alle gare in grande stile. Per lui un brivido nel tris finale di impegni per problemi legati alla valvola pop-off della turbina.
Pregevole settima posizione sotto la bandiera a scacchi per il giovane riminese Angelo “Pucci” Grossi, con l’aretino Cardinali al fianco, anche loro su Skoda. Anche per loro una gara sempre di alto profilo, una foratura iniziale non ne ha scalfito la tempra, proseguendo assai bene fino all’epilogo.
Ottava posizione per un altro equipaggio finlandese, Lavio-Vaaleria (Skoda), i quali hanno proseguito a far bene sulle strade bianche italiane, davanti di un solo secondo sul bergamasco Matteo Gamba, con alle note Nicolò Gonella (Skoda) e chiude la top ten il versiliese Emanuele Dati, con Fenoli, i quali hanno così riscattato in ampia parte l’avvio di campionato sfortunato.
Ancora una prestazione raffinata per il giovane comasco Matteo Fontana, affiancato da Arnaboldi, su una Ford Fiesta Rally3 a trazione integrale. Sua la tredicesima posizione assoluta.
Tra le due ruote motrici la miglior performance l’ha messa in campo dal padovano Nicolò Marchioro, con l’esperto marchetti alle note su una Peugeot 208 Rall4. Ha saputo regolare con decisione il giovanissimo trentino Alessandro Nerobutto, con Giulia Zanchetta, su vettura analoga.
Finale da thrilling per la corsa riservata agli Junior, tutti su una Renault Clio Rally5. Per otto delle nove prove aveva fatto man bassa di scratch l’equipaggio trevigiano Zanin-Pizzol ma allo start dell’ultimo impegno una panne della vettura li ha fermati per poi beffardamente ripartire dopo un pesante ritardo cheli ha affondati in classifica. Il successo è andato quindi astata appannaggio dei friulani Doretto-Frigo, i quali hanno bissato il successo della prima prova sugli asfalti piemontesi di Alba del mese scorso mentre la terza piazza è andata poi ai campani Dei Ceci-Lazzarini, con terzi i sardi Ricciu-Corda.
Notevole l’impatto sul territorio che quest’anno ha avuto la gara tornando a Cingoli dopo due anni. L’ampia presenza di iscritti, diversi dei quali anche stranieri, ha generato anche un forte interesse di addetti ai lavori ed appassionati ed infatti il week end ha avuto l’overbooking per la maggioranza delle strutture ricettive, con evidente ritorno economico in un “Balcone delle Marche” scaldato dal sole.
CLASSIFICA FINALE (TOP TEN): 1. SCANDOLA-CARGNELUTTI (Skoda Fabia R5 Evo) in 47'01.3; 2. CIUFFI-CIGNI (Skoda Fabia R5 Evo) a 5.0; 3. BATTISTOLLI-SCATTOLIN (Skoda Fabia Rs Rally 2) a 34.1; 4. OLDRATI-CIUCCI (Skoda Fabia Rs Rally 2) a 35.3; 5. HEIKKILA-TEMONEN (Toyota Yaris) a 57.3; 6. RICCI-BIORDI (Skoda Fabia R5 Evo) a 1'00.8; 7. GROSSI-CARDINALI (Skoda Fabia R5 Evo) a 1'11.8; 8. LAVIO-VAALERIA (Skoda Fabia R5 Evo) a 1'18.0; 9. GAMBA-GONELLA (Skoda Fabia Rs) a 1'19.0; 10. DATI-FENOLI (Citroen C3 R5) a 1'25.1.
Venerdì 17 maggio, presso la Chiesa Sacra Famiglia di Milano, il Coro Vocinarmonia dell’Istituto Comprensivo De Magistris di Caldarola, diretto dal maestro Maurizio Maffezzoli, ha partecipato alla nona edizione della rassegna “Rogoredo in musica”, insieme al coro Scolastico di Rogoredo dell’I.C. Pasquale Sottocorno di Milano, diretto dal maestro Alessandro Nardin.
I piccoli cantori, alunni delle classi quarte e quinte dell’Istituto, hanno eseguito 10 brani per cori di voci bianche, di cui uno con l’accompagnamento dell’Harmonium Orchestra di Rogoredo. I due cori, insieme, hanno concluso il Concerto interpretando il brano Nothing else matters, dei Metallica.
Nella giornata successiva i bambini, accompagnati dai loro insegnanti, hanno avuto la preziosa opportunità di visitare il Teatro alla Scala di Milano e di ammirare i principali monumenti della città.
Con questa uscita continua l'esperienza altamente formativa del coro d’Istituto, nato nell’a.s. 2014/2015, cui hanno sempre creduto i docenti e la dirigente scolastica, convinti che la musica, vissuta con gioia, possa essere per i bambini un importante momento di condivisione e collaborazione, capace anche di consolidare relazioni d’amicizia tra alunni provenienti da plessi diversi.
Per dare l'opportunità alle famiglie di godere della performance canora dei propri figli, mercoledì 5 giugno alle ore 21, il coro si esibirà presso il teatro Comunale di Caldarola.
Tali momenti rimarranno sicuramente tra i ricordi più belli e significativi dei bambini: per questo ci auguriamo di poter riproporre questo tipo di esperienze anche nei prossimi anni.
Una stagione memorabile meritava una vera e propria festa e così è stato per il Chiesanuova. Venerdì sera oltre 150 persone hanno partecipato alla cena allestita all’oratorio, con il presidente del sodalizio Luciano Bonvecchi a condurre la serata e a dispensare i ringraziamenti per un'annata indimenticabile. Dieci mesi stupendi rivissuti anche tramite la proiezione di un video con tutti i gol segnati (il Chiesanuova ha chiuso come miglior attacco).
Bonvecchi ha espresso gratitudine a giocatori, mister Mobili, il suo staff, ai collaboratori, dirigenti, segreteria, ufficio stampa e alla tifoseria sempre al seguito e calorosa. Di fatto ha confermato Mobili, un bis meritatissimo sulla panchina biancorossa dopo il 3° posto nel campionato di Eccellenza e la disputa dei playoff per la prima volta nella storia della società.
“E’ stata una stagione bellissima –ha detto Bonvecchi- che mai avremmo pensato potesse darci tutte queste soddisfazioni. Questa festa è stata organizzata in fretta ma era doverosa per dirvi grazie. La nostra volontà è di mantenere l’intero staff tecnico che ha lavorato ottimamente, mister Mobili continuerà a far parte della nostra famiglia. Sarà poi compito nostro continuare a migliorare la struttura sportiva e mi auguro che i lavori al Sandro Ultimi vengano completati quanto prima. In questa annata abbiamo battuto ogni record d’incasso, ma vogliamo avere il nostro stadio finalmente pieno senza vincoli”.
Anche lo storico parroco della frazione, don Euro, si è complimentato con il club e con Mobili. Il tecnico portopotentino ha dichiarato: “Ho conosciuto una realtà che si è rivelata una bella sorpresa, con una tifoseria che è stata il valore aggiunto. A breve parlerò con il presidente e sarò ben contento se ci sarà il modo di continuare qui”.
Alla cena ha preso parte anche il sindaco Franco Capponi che ha garantito “Abbiamo appaltato i lavori per le ultime opere al campo sportivo (speriamo con torretta per le riprese tv in gradinata e postazioni ad hoc per la stampa) e garantisco che il prossimo campionato la capienza diventerà di 500 posti. Quanto fatto da questa società è motivo di orgoglio per tutta la comunità”.
E’ stata una conviviale all'insegna della spensieratezza, con i giocatori accompagnati da familiari e figli. Una serata che trasudava il giusto orgoglio per quanto ha saputo fare e sta facendo una società che era e rimarrà la più piccola nel massimo campionato regionale, ma capace in campo di essere gigante e mettere paura a tutti. Tra battute e applausi ci sono stati addirittura momenti di commozione, quando Mobili ha pubblicamente elogiato il difensore Monteneri che in questa stagione avrebbe dovuto fare unicamente da vice e invece si è ritrovato a giocare sempre. O ancora quando il dg Sacchi ha lodato il tecnico della Juniores Lupetti, autentico tuttofare del club e bravissimo pure nel preparare la cena ai tanti presenti.
Grande successo per l’insurrezione poetica di Francesca Bottari che dal 7 maggio ha affisso negli spazi pubblicitari 5 cartelli formato 140x200 contenti ciascuno una poesia della poetessa. I posti che le sono stati riservati sono centrali e visibili. I versi si trovano a Largo Conero, Piazzale Lorenzo Lotto, Aldo Moro sul Bifacciale. Le poesie rimarranno ancora esposte per qualche giorno e a inizio giugno ne compariranno delle altre in altra forma, in occasione del Santo Patrono di Recanati. L’iniziativa si chiama appunto “insurrezione poetica” ed è un’azione fatta ed ideata dalla poetessa Bottari, la quale, seguendo un suo sogno, ha iniziato a esprimere la sua arte in un modo del tutto originale.
A Bassano del Grappa, città in cui vive con la famiglia, non è nuova a fare queste insurrezioni poetiche, tant’è che il comune l’ha sostenuta in questa impresa e lo scorso 21 marzo, in occasione della Giornata Mondiale della Poesia, la città si è risvegliata letteralmente dentro una moltitudine di versi. Entro dicembre, le prossime insurrezioni, saranno in 5 paesi del Trentino, luogo di origine della poetessa, in altri borghi storici del Veneto, a Roma e sicuramente ancora a Bassano.
La Città di San Severino Marche ha deciso di rinnovare il proprio impegno a favore della sostenibilità ambientale rafforzando l’adesione al progetto NoiMarcheBikeLife, un'iniziativa dedicata al cicloturismo che coinvolge ben 30 Comuni marchigiani della Provincia di Macerata, Fermo e Ancona e che mira a promuovere un turismo sostenibile e uno stile di vita salutare attraverso l'incoraggiamento del cicloturismo, promuovendo anche l’itinerario “Strade di Marca” che attraversa cinque vallate (Val di Chienti, Vallesina, Val di Fiastra, Valle del Potenza e la Valtenna) collegando oltre 200 strutture bike hotel e bike friendly. Questo percorso, arrivato al secondo posto all’Oscar Italiano del Cicloturismo, non solo celebra la bellezza naturale dei territori ma promuove anche la cultura ciclistica e l'ospitalità del nostro entroterra.
Per ricordare tale adesione nel piazzale Don Minzoni, nei pressi della stazione ferroviaria, è stata posizionata una nuova cartellonistica informativa e pubblicitaria dedicata a tutti i turisti dei pedali. Alla presentazione sono intervenuti il sindaco della Città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, l’assessore comunale al Turismo, Michela Pezzanesi, il presidente dell’associazione sportiva Bike Zone, Gionata Ghergo, e il vice presidente, Valerio Vissani.
Tra i percorsi cicloturistici di NoiMarcheBikeLife, nel territorio del Comune di San Severino Marche, sarà possibile scoprire tre itinerari: “San Severino, un viaggio nel tempo”, “San Severino e le colline di Pitino” e “Settempeda Bike Tour” con lunghezze che vanno dai 18 ai 93 chilometri e di varia difficoltà. La cartellonistica, attraverso mappe interattive scaricabili con QRCode, consente di divertirsi in assoluta sicurezza.
Gli stessi itinrari sono proposti nella WebApp di NoiMarcheBikeLife geolocalizzata con cartelli parlanti lungo il percorso "Strade di Marca". La WebApp, innovativa e bilingue, è accessibile a tutti gli utenti e fornisce ai ciclisti dettagli su servizi utili, punti di interesse e supporto nelle vicinanze, offrendo inoltre itinerari cicloturistici dettagliati che includono dati quali la lunghezza del percorso, l'altimetria, i punti di interesse e il livello di difficoltà.
Il nuovo cartello turistico posizionato nei pressi della stazione consente anche la possibilità di scaricare le tracce GPX.
Venerdì 10 maggio, presso la sala convegni dell’Hotel ristorante “La Foresteria” dell’Abbadia di Fiastra, si è tenuto il terzo incontro annuale tra la “Vezzani S.p.A.” e i suoi clienti presenti nel territorio marchigiano. Quest’anno il titolo dell’incontro era: “Trasformazione & innovazione”.
Da sempre la “Vezzani S.p.A.” che da quasi settant’anni è attiva nel settore dell’“Arte Funeraria” si distingue in questo particolare ambito commerciale per il suo grande patrimonio di cultura artigianale che felicemente convive con i più avanzati sistemi produttivi ed organizzativi. La “Vezzani S.p.A.”, collabora con pittori, scultori e designers di fama internazionale. Il lavoro prezioso degli artisti consente di offrire opere di alta qualità in linea con lo spirito espressivo del momento, congiungendo il passato al presente.
L’evento è stato organizzato in modo impeccabile da Mirko Salvatori, rappresentante per azienda nell’intero territorio marchigiano. È stato un momento di ritrovo utile non solo per la presentazione di nuovi articoli ma soprattutto per rafforzare l’intimo rapporto umano che si è realizzato negli anni.
Dopo le presentazioni iniziali di Mirko Salvatori, la parola è passata a Cristian Vezzani Presidente della “Vezzani S.p.a.” che ha illustrato i nuovi progetti aziendali. Per l’aspetto tecnico è invece intervenuto Manuel Goldoni, in qualità responsabile della Gold Image, azienda specializzata nella creazione di “fotoceramica” che fa parte della grande famiglia “Vezzani S.p.A.”.
In linea con lo spirito dell’Azienda dopo il convegno non è mancato il momento culturale che ha permesso ai partecipanti di visitare e ammirare aiutati da una guida, il “Palazzo Giustiniani-Bandini” e le grotte dell’Abbadia che custodiscono il “Museo del vino” e la “sala delle oliere”.
La giornata è terminata nel ristorante della struttura che ha ospitato l’evento.
Marche International School ha ospitato nella mattinata di sabato 18 maggio un evento straordinario che ha visto la partecipazione dei celebri personaggi dei 44 Gatti, grazie alla
collaborazione con Rainbow. Questo evento ha offerto un’occasione unica per le famiglie del territorio e i bambini di partecipare a una serie di laboratori didattici e ludici, oltre a visitare la scuola e conoscere il suo innovativo metodo educativo. Roberta Palanca, coordinatrice del progetto, ha espresso grande soddisfazione per il successo dell’iniziativa:
"Siamo molto felici che la Rainbow ci ha dato la possibilità di ospitare i 44 Gatti, permettendo alle famiglie del territorio e ai bambini, oltre che di usufruire di una serie di laboratori didattici e ludici, anche di visitare la scuola e conoscere il nostro metodo. Un metodo che si basa principalmente sul bilinguismo e sulla creatività".
La giornata è stata ricca di attività che hanno coinvolto i bambini in esperienze di apprendimento pratico, rispecchiando la filosofia della scuola basata sul “learning by doing”. Tra i vari laboratori proposti, i piccoli partecipanti hanno potuto cimentarsi nello storytelling in inglese, esplorare il mondo sensoriale attraverso attività di sensoring, e addirittura esplorare lo spazio con laboratori scientifici. Un’attività particolarmente amata è stata il cooking lab, dove i bambini hanno imparato a fare le famose tagliatelle di Nonna Pina.
"Crediamo che i bambini debbano essere liberi di esprimere la loro creatività e i loro talenti, perché ognuno di loro è unico. Abbiamo fatto una serie di laboratori che vanno dallo storytelling inglese, per far comprendere come intendiamo veicolare la lingua, alle attività di sensoring. Crediamo che i bambini devono sperimentare, perciò il nostro approccio si basa proprio sul learning by doing. Le attività devono essere vissute per permettere al bambino di divertirsi, giocare e allo stesso tempo di apprendere," ha spiegato Roberta Palanca.
L’ambiente scolastico di Marche International School è studiato per essere un "conductive environment," dove l’architettura e il design degli spazi giocano un ruolo cruciale nell’apprendimento. Grandi vetrate e l’uso di luce naturale non solo favoriscono un ambiente sostenibile, ma contribuiscono anche a stimolare i bambini e a renderli più coinvolti nelle attività scolastiche.
"L’ambiente è fondamentale, i bambini devono trovarsi in uno spazio che veicola l’apprendimento. Deve essere un ambiente bello che riesca a farli sentire più coinvolti. Abbiamo delle grandi vetrate, sfruttiamo il riscaldamento naturale e la luce naturale. Questo, oltre ad essere un vantaggio per l’ambiente, lo è anche per l’apprendimento e per la stimolazione dei bambini," ha aggiunto la coordinatrice.
L’Open Day ha inoltre offerto alle famiglie l’opportunità di conoscere il progetto di espansione della scuola, che diventerà un campus internazionale con spazi all’aperto ottimizzati per l’apprendimento, garantendo una forte interazione tra interno ed esterno anche nelle giornate più uggiose.
"A mio avviso quello che viene trasmesso con questo Open Day è tutto l’impegno e la passione che ogni membro del personale mette a disposizione di Marche International School. Le insegnanti mi dicono sempre due cose: la prima, che riassume un po’ tutto quello che il dottor Straffi è riuscito a fare, è che sono felici di lavorare con noi perché ogni idea diventa realtà. La seconda è che vedono i bambini felici, tant’è che non vogliono andare a casa. Sperano che il weekend passi velocemente per poter tornare a scuola".
Clara Decortes è una nuova giocatrice della Cbf Balducci HR. Si apre col botto il mercato in entrata del Club maceratese che annuncia di aver siglato un accordo per la stagione 2024/25 con la forte opposta bergamasca, classe 1996 per 183 cm di altezza.
Arriva a Macerata la “bomber” dell’ultimo campionato di Serie A2, in cui ha messo in luce tutto il suo talento: la neo arancionera svetta infatti nella classifica delle top scorer, con ben 559 punti messi a segno tra Regular Season e Pool Promozione con la maglia di Mondovì, città dove ha giocato nelle ultime due stagioni.
Oltre alle ultime due annate in Piemonte, Clara Decortes può vantare una grande esperienza nei campionati di Serie A dal 2017 in poi, tra A1 (Brescia e Roma) e A2 (Brescia, Orvieto, San Giovanni in Marignano, Roma), categoria in cui ha anche guadagnato due promozioni nel massimo campionato a Brescia nel 2017/18 e nella Capitale nel 2020/21.
Guardando i numeri per quanto riguarda la Serie A2, la neo giocatrice della CBF Balducci HR si rivela anche la miglior realizzatrice dal 2017 in poi e non solo dell’ultima stagione: ben 2654 quelli messi a segno tra Regular Season e Playoff in 154 gare disputate, con una media di 4,54 punti per set. Garanzia assoluta quindi di esplosività, qualità ed efficienza per l’attacco arancionero nella prossima stagione. Prima dell’arrivo in Serie A per Clara Decortes, cresciuta nelle giovanili del Volley Bergamo disputando il campionato di Serie B1, anche due stagioni sempre in B1 con l’Albese e il Volley Lodi.
“La CBF Balducci HR ha grandi ambizioni e sta costruendo un progetto che mi piace – queste le prime parole di Clara Decortes da neo giocatrice arancionera – Inoltre, quando ho giocato a Macerata da avversaria, ho trovato sempre un bell’ambiente e per me questo è un aspetto importante, ho sentito parlare bene dello staff e di un clima sereno, mi è piaciuta questa combo tra ambizioni e serenità. Gli obiettivi di squadra e personali coincidono: divertirsi ed esprimere un bel gioco, questo è il mio punto di vista. Sta nascendo una bella squadra a livello tecnico, conosco già alcune ragazze che sono grandi lavoratrici e sono sicura che mi troverò bene in questa mia nuova avventura”.
Daspo Urbano per un 25enne che ha dato in escandescenze all'interno di un locale. La scorsa notte è giunta al centralino del commissariato di Civitanova Marche una richiesta di intervento presso un locale del centro, ove era stata segnalata la presenza di un ragazzo in stato di alterazione che molestava gli astanti e che voleva sottrarre arredi dello stesso esercizio.
Il giovane, all’arrivo degli agenti, si è dimostrato estremamente insofferente al controllo, rifiutandosi di fornire le generalità e minacciando i poliziotti intervenuti; risultati vani i tentativi di calmarlo, gli agenti hanno poi provveduto a bloccarlo in sicurezza e accompagnarlo in ufficio per ulteriori accertamenti.
Una volta giunti in commissariato il giovane, non ancora calmatosi, ha cercato di autolesionarisi tanto da rendere necessario l’intervento dei sanitari del 118.
Al termine delle attività il venticinquenne è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e per rifiuto a declinare le proprie generalità. A suo carico la divisione di polizia anticrimine della Questura ha immediatamente adottato il provvedimento di Dacur (Daspo urbano) per un anno, inibendogli l’accesso ed il trattenimento in quell’esercizio ed in quelli limitrofi.
Dopo aver in questi anni arricchito la riflessione sul contemporaneo con l’analisi dei fenomeni musicali, per il 2024 Rocksophia ha voluto ripartire dalla genesi del progetto e dal duplice significato de nome: non solo musica, ma letteralmente lo “scuotersi” che è all’origine del termine “rock”, puntando l’attenzione su uno movimento che è corporeo e fisico, ma anche mentale e spirituale.
Da queste premesse è stato elaborato un programma che avrà al centro proprio l’imperativo “muoversi”: dalla passione per lo sport, in contemporanea con la cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi di Parigi 2024; alla metafora del movimento come cambiamento permanente, come atteggiamento dinamico verso il futuro e verso il mondo.
La presentazione si è svolta venerdì 17 maggio a Civitanova allo chalet Arturo Mare alla presenza del sindaco Fabrizio Ciarapica, del consigliere regionale Pierpaolo Borroni, della Presidente dei TdC Maria Luce Centioni e con la partecipazione di amministratori e consiglieri comunali.
“Nell’anno delle Olimpiadi, Rocksophia dedica l’edizione 2024 del festival al tema “muoversi”, una celebrazione del movimento che parte dalla cura del corpo come corrispettivo della cura dell’anima. Non è un caso che fare sport e fare filosofia, nell’antica Grecia, siano due attività imprescindibili della formazione e dell’educazione dei giovani: è importante allenare i pensieri tanto quanto allenare i muscoli. Ma parleremo anche delle ultime invenzioni della mobilità digitale, in cui la tecnologia diventa strumento per potenziare il corpo, cambiando per sempre la nostra idea di movimento nello spazio e nel tempo” – le parole della direttrice artistica Lucrezia Ercoli - .
A Rocksophia non poteva mancare un tributo ad una delle rockstar più amate dal pubblico internazionale. Bruce Springsteen sarà infatti il protagonista di uno dei philoshow inediti del festival con la filosofia del suo “Born to run”, nato per correre e per fuggire, che incarna il messaggio della nuova edizione di Rocksophia.
“Rocksophia è capace sempre di rinnovarsi e di intercettare le novità tecnologiche per restituirle al pubblico in forma comprensibile, mai banale – ha dichiarato il sindaco Fabrizio Ciarapica - Il tema di quest’anno rappresenta bene la volontà di rinnovamento di Civitanova. La nostra città è viva, attrattiva, cresce e ha tutte le peculiarità per crescere ancora. Questo è il progetto politico di questa amministrazione: sostenere e facilitare la crescita della città. E Rocksophia è uno dei suoi motori culturali di crescita”.
Come nelle edizioni precedenti il festival sarà articolato in quattro giornate di appuntamenti pomeridiani e serali e una preview dedicata ad un nuovo allestimento all’interno della galleria virtuale e modulare MeGa, la novità introdotta da Popsophia in questi anni per esporre i concetti della filosofia. La mostra del 2024 propone una sequenza di installazioni in realtà aumentata visitabile in una dimensione immersiva dal titolo “La quadratura del cerchio” per celebrare il mistero della geometria e gli enigmi delle figure irrealizzabili.
Il Festival è organizzato in collaborazione con l’Azienda dei Teatri e la presidente dei TdC MarianLuce Centioni ha voluto, nel suo saluto, ampliare la metafora del movimento con alcune suggestioni tratte dal cinema, dal teatro e dalla letteratura, ambiti in cui opera l’azienda Teatri di Civitanova: «dare forma e parole al movimento non è semplice - ha detto - ma crediamo che questa sia la partenza verso un bellissimo viaggio, quello di Rocksophia».
L’associazione Città per la fraternità ha assegnato una menzione speciale al Comune di San Severino Marche per il progetto “Per una fraternità circolare”, presentato in occasione dell’undicesima edizione del Premio Chiara Lubich.
“Il progetto - si legge nelle motivazioni che accompagnano il riconoscimento - presenta non una specifica iniziativa ma lo sviluppo di un processo incentrato nel voler fare insieme, migliorare le collaborazioni non solo tra persone ma tra tutte le componenti cittadine, con la convinzione che la cura delle relazioni sia il rimedio più efficace per rigenerare la nostra società e rispondere alle esigenze territoriali, stabilendo conoscenza e valorizzazione di tutte le realtà cittadine sociali, culturali, sportive ed economiche – rispondendo al “circolo vizioso dello svantaggio sociale” con percorsi di vicinanza, sostegno, fraternità circolare”.
Questa mattina il presidente del sodalizio Stefano Cardinali, già sindaco di Montecosaro, ha consegnato al primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, una targa ricordo e una pergamena contenente proprio il testo della menzione.
Alla cerimonia, cui erano presenti anche il sindaco del Comune di Tolentino, Mauro Sclavi, e il delegato per l’Amministrazione tolentinate, Giuliana Salvucci, hanno partecipato l’assessore comunale ai Servizi Sociali, ai Servizi alla Persona e alla Famiglia, Michela Pezzanesi, il presidente del Movimento politico per l’unità, Stefano Properzi, il vicario foraneo e direttore della Caritas settempedana, monsignor Aldo Romagnoli, il coordinatore Novello Frittellini.
“Per la città di San Severino Marche è un onore ricevere questo riconoscimento che ci dà la forza per andare avanti dopo periodi per noi difficilissimi come quelli vissuti dopo il terremoto e dopo l’emergenza Covid e sono felice che oggi sia presente anche il sindaco di Tolentino, realtà con la quale abbiamo un ottimo rapporto, perché l’unione fa veramente la forza” – è intervenuto, portando il proprio saluto, il sindaco Piermattei.
Riconfermato alla guida dell’associazione Città per la Fraternità, che ormai conta l’adesione di ben 150 Comuni italiani, il presidente Cardinali ha ricordato invece l’importanza del messaggio che sta dietro la consegna riconoscimento internazionale che viene assegnato con il Premio Lubich a quelle realtà che continuano a portare avanti di principi della fraternità applicati alle amministrazioni pubbliche.
Ufficialmente consegnato alcune settimane fa nel corso di una cerimonia che quest’anno è stata ospitata a Bra, il Premio Lubich ha visto un grande coinvolgimento da parte della Città di San Severino Marche che, rappresentando diverse associazioni del territorio, ha sviluppato un processo che, unendo le forze, è stato destinato a migliorare relazioni e collaborazioni non solo tra le persone ma anche tra tutte le componenti cittadine con la convinzione che la cura delle relazioni sia il rimedio più efficace per rigenerare la società e rispondere alle esigenze territoriali.
Tra le tante iniziative inserite nel progetto figurano così, ad esempio, la Consulta sociale, che unisce il Comune alla Caritas vicariale, all’associazione Help S.O.S. Salute e Famiglia, la fondazione Opera Pia Luzi, il comitato cittadino della Croce Rossa Italiana, la fondazione “Don Eugenio Angeloni”, la fondazione “Opera Pia Miliani”, la fondazione Ipab “Collio Parteguelfa”, l’associazione il Prisma e le parrocchie e la cosiddetta “Vicinanza sociale” che rappresenta una forma di solidarietà tra famiglie abitanti in un medesimo territorio che ha come finalità quella di sostenere un nucleo familiare attraverso la solidarietà di un altro nucleo o di singole persone in una logica di affiancamento e di condivisione delle risorse e delle opportunità.
Nello stesso progetto rientrano, inoltre, i servizi del centro di ascolto, dell’emporio alimentare i percorsi di prevenzione delle dipendenze digitali e delle ludopatie, la promozione dello sport e della salute, azioni di volontariato da parte della Caritas vicariale nella Casa di riposo e tanto altro ancora.
La Cucine Lube Civitanova alza il muro e fa il pieno di grinta. A.S. Volley Lube annuncia l’ingaggio fino al 2027 del centrale Giovanni Maria Gargiulo, atleta campano classe ’99, alto 210 cm, napoletano originario di Sorrento. Reduce dalla salvezza con la Gioiella Prisma Taranto e dall’esperienza di fine stagione con i transalpini del Turcoing Lille Metropole, quarti in campionato, il gigante in procinto di indossare la casacca cuciniera viene da un periodo denso di impegni, coronato dalla chiamata in azzurro da parte del CT Fefè De Giorgi per il collegiale di inizio maggio a Roma. Gargiulo si prepara inoltre a rinnovare il suo biglietto da visita con il titolo di dottore in Scienze Motorie, grazie alla laurea magistrale conseguita giovedì scorso con votazione di 110 e lode.
Lunedì 20 maggio, alle ore 18.00, la new entry incontrerà giornalisti e tifosi all’Eurosuole Forum per una conferenza stampa di presentazione. Il suo palmares sportivo vanta un argento agli Europei U19 del 2017 e un secondo argento messo al collo nella spedizione con la Nazionale di categoria al Mondiale U21 in Barhain nel 2019.
Avventura, quest’ultima, che ha fatto da preludio al suo percorso in SuperLega Credem Banca, serie affrontata per due stagioni da terzo centrale alla Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia per poi aprire un nuovo capitolo di due annate molto positive alla Gioiella Prisma Taranto, in cui ha mostrato progressi evidenti. Nella Regular Season 2023/24 l’ex tesserato degli ionici ha stampato 36 muri vincenti costituendo con il compagno di reparto Jendryk Jeffrey un duo ermetico e aggressivo sotto rete.
Secondogenito di una famiglia in cui nessuno ha mai giocato a volley, Gargiulo è approdato nel mondo della pallavolo quasi per caso a 15 anni, mettendosi alla prova nel vivaio della Materdominivolley.it Castellana Grotte, spinto da un amico di famiglia che era rimasto impressionato dalla stazza. Giovanni, che all’epoca praticava nuoto e tennis, decise di seguire l’istinto, il resto è storia. L’atleta ha militato per cinque anni in Puglia portando avanti la crescita in A2 e segnalandosi come prospetto prima di spiccare il volo nella massima serie.
Tutto bicipiti e potenza sul taraflex, intellettuale e riflessivo fuori dal campo, tra una partita e l’altra il nuovo centrale della Lube ama alternare la lettura dei saggi di filosofia allo svago con i romanzi gialli, rigorosamente grandi classici.
“Do il mio benvenuto a un giocatore reduce da un’ottima stagione in cui ha mostrato grandi qualità tecniche e caratteriali, ha affermato l’head coach della Cucine Lube Civitanova Giampaolo Medei. “Credo proprio che faccia al caso nostro perché ha margini di miglioramento dal punto di vista tecnico ed è ancora abbastanza giovane. Di sicuro ha personalità e motivazioni per crescere e dimostrare di poter arrivare a livelli più alti nel panorama pallavolistico. Anche il suo atteggiamento in campo e la grinta ci hanno colpito. Siamo sicuri che Giovanni si sposerà benissimo con il progetto Lube per il futuro”.
“Qualsiasi giocatore ambisce a vestire la maglia della Lube”. ha ribattuto Giovanni Gargiulo . “Sono orgoglioso dell’opportunità, è un nuovo punto di partenza. Dico grazie alle squadre in cui ho giocato, tappe importanti nella mia vita. Il progetto biancorosso arriva alla fine di un ciclo a Civitanova ed è ben studiato dalla dirigenza”.
“Ho tanto da dare e posso crescere ancora. Ai tifosi biancorossi dico che potranno sempre contare sulla mia “cazzimma” napoletana sotto rete. Quando gioco mi piace motivarmi e alla Lube gli stimoli sono infiniti. Tra l’altro ho sempre militato in realtà che riuscivano a integrare giovani e veterani dando vita a gruppi uniti. Per me è stata una fortuna avere come compagni giocatori esperti, a prescindere dal ruolo”.
“Tra i vari compagni ho ammirato molto Candellaro, Cester, Lanza, Rizzo e altri. L’idolo indiscusso che mi ha sempre ispirato è Simon. Ho giocato con centrali fantastici come Flavio e i già citati Candellaro e Cester, ma Robertlandy è un mostro sacro. Chinenyeze è il giocatore che più me lo ricorda come stile di gioco”.
Volevano approfittare del loro rientro a casa per il fine settimana con lo scopo di rivendere ogni cosa di cui erano riusciti a fare razzia: gruppi elettrogeni, elettrodomestici, televisori, trapani professionali, canalette in rame, effigi sacre, poltrone, oggetti di antiquariato in ottone.
Avevano quindi caricato i loro mezzi da lavoro, ma sono stati intercettati dai carabinieri delle stazioni di Visso, Ussita e Fiuminata. Sette operai, di cui cinque pregiudicati, tutti dell’area del Casertano, sono stati fermati nel comune ussitano nel corso di specifici controlli svolti dai carabinieri della compagnia di Camerino.
Dopo l’accertamento su strada l’attività dei militari si è spostata agli alloggi occupati dai lavoratori, dove è stata trovata ulteriore refurtiva per un valore complessivo stimabile in circa 20 mila euro.
La perquisizione ha consentito quindi di recuperare beni già oggetto di furto nell’area montana e, tramite un certosino lavoro di ricostruzione dei fatti, di restituire il materiale alle ditte (nel caso degli utensili dal lavoro) o ai privati che avevano recentemente denunciato la sottrazione dei loro beni.
Per tutti e sette gli uomini, di età compresa tra i 20 e i 45 anni, è scattata la denuncia per ricettazione alla Procura della Repubblica dei Macerata.
“Questo è l’esempio lampante della presenza dello Stato vicino ai cittadini già provati e martoriati dagli eventi sismici del 26 e 30 ottobre 2016”. Così Antonio Voto, segretario generale provinciale di Unarma Asc Macerata, il quale esprime la sua massima gratitudine nei confronti degli uomini in divisa.
“Il presidio sul territorio è molto importante, soprattutto in quest’epoca storica dove vede il Centro Italia il più grande cantiere d’Europa. A distanza di 8 anni, i carabinieri continuano senza sosta il controllo sul territorio per prevenire reati contro la persona e il patrimonio”, prosegue il sindacalista
“Cogliamo l’occasione per palesare ancora una volta la carenza di personale che vede coinvolta l’intera Arma ma soprattutto l’alto maceratese, dove paradossalmente avrebbe bisogno di un maggior rinforzo proprio per l’elevato numero di operai che stanno arrivando in zona per la ricostruzione”, così conclude il segretario generale della provincia di Macerata.
“Il percorso del centrodestra è stato chiaro fin dall'inizio, senza personalismi e senza preclusioni: puntare a un forte rinnovamento, per il quale, eravamo e siamo fermamente convinti, occorra coinvolgere le migliori risorse e puntare su qualità e competenze, individuando, unanimemente, in Fabio Fantegrossi il candidato ottimale per guidare questa nuova fase. Così, in una nota, i coordinatori del centrodestra sarnanese fanno chiarezza riguardo la collocazione della compagine alle prossime elezioni comunali di giugno.
“Ci avviciniamo ad una tornata elettorale, che può e deve aprire, una nuova fase per Sarnano, con nuovi protagonisti e rinnovato entusiasmo”, spiegano . Per certo non si poteva restare ancorati a figure che antepongono la propria smania di protagonismo alla necessità di prodigarsi, tutti insieme, per far uscire la nostra Sarnano da una situazione in cui, inspiegabilmente, si è venuta a trovare e che è sotto gli occhi di tutti”
“Dopo lunghi anni, in cui il dibattito politico è stato accantonato (complici anche le tante calamità che si sono, purtroppo, succedute), in cui, una maggioranza di governo, che si professava di una certa area politica, ha preferito andare avanti ‘a testa bassa’, arroccandosi nel palazzo e perdendo di vista, prima di tutto, il contatto con i cittadini, evitando così il confronto con la politica, ma soprattutto, non riuscendo minimamente a percepire la direzione in cui si stava procedendo, le forze politiche di centrodestra si sono assunte la responsabilità di provare a costruire un percorso condiviso e più ampio possibile, con il solo scopo di coinvolgere ogni risorsa utile per far ripartire Sarnano”.
“Tale percorso condiviso, era stato, giustamente, intrapreso con il necessario coinvolgimento delle rappresentanze politiche di minoranza, ma Giacomino Piergentili, al momento delle scelte, ha preferito addirittura spaccare la sua stessa compagine di minoranza, pur di soddisfare la sua morbosa voglia di visibilità, ponendo in essere un chiaro sabotaggio politico del tavolo di confronto, al solo fine di potersi ripresentare, per la settima volta consecutiva, di fronte all'elettorato sarnanese”.
“Il percorso attuato da Giacomino Piergentili è oggi molto chiaro – proseguono nella nota - ha retto il gioco sino ad un certo punto, col solo scopo di sabotare, in extremis, il possibile accordo, di ampio respiro, al solo fine di poter rilanciare le sue aspirazioni da sindaco”.
“Di tutto ci si poteva aspettare, viste anche le sue variegate e passate perfomance, ma mai che giungesse al punto di stringere accordo con la fallimentare maggioranza uscente. Questo è di fatto ciò che è avvenuto. Il tutto, a carte scoperte, è oramai divenuto chiaro a tutti e certificato dai nomi presenti sulla sua lista”.
“Già da qualche mese, si presagiva comunque un chiaro cambio di rotta del Piergentili, alla luce dell’evidente ‘occulto patto di non belligeranza’ e dei tanti ammiccamenti che hanno caratterizzato gli ultimi consigli comunali, in cui il suddetto si è addirittura schierato dalla parte della maggioranza, ponendosi in contrasto con il proprio gruppo di minoranza, che lo ha supportato per cinque anni”.
“In perfetta linea con la propria diabolica strategia il passo successivo era quello di tentare di screditare il candidato sindaco Fabio Fantegrossi, accusandolo di tradimento”. Ma se in un gruppo di quattro consiglieri, tre rimangono uniti ed uno solo lascia per andare a cercare altri lidi, chi è il traditore?" – domandano i coordinatori - .
"Ora tutto torna, ma, sinceramente, resta difficile comprendere, come oggi, il Piergentili e gli amministratori uscenti, che hanno ufficialmente abbandonato la barca alla deriva, ma di certo non hanno ‘mollato la presa’ possano andare in giro a braccetto a chiedere voti, dopo lunghi anni di reciproci insulti, accuse, denunce e siparietti, che hanno stucchevolmente occupato Consigli Comunali, stampa e social".
“Come verranno giustificate agli elettori le tante accuse di danni e catastrofismo, che oggi, si trasformano ‘magicamente’ in lodi ed apprezzamenti per l'operato svolto dall’amministrazione uscente. tutto questo può avere una minima credibilità agli occhi dei sarnanesi?”.
“È già chiara la strategia: guardarsi bene dal parlare del presente o del passato prossimo, cercare solo di creare confusione negli elettori rievocando ad artem il passato remoto pur di distogliere, l'attenzione dei cittadini dai reali e immani problemi odierni, evitando in tutti i modi che il confronto vada su questi temi”.
“Sarebbe questo il percorso nuovo, cristallino e costruttivo per rilanciare il futuro di Sarnano che si prefigge la lista di Giacomino Piergentili? Ci auguriamo che i sarnanesi sappiano aprire gli occhi durante questo mese di campagna elettorale, e respingere al mittente le tante bugie che hanno già iniziato a professare in lungo e in largo”.
Martina, appena maggiorenne, è arrivata a Civitanova all'inizio di quest'anno, portando con sé un bagaglio pesante di esperienze difficili. Proveniente da una situazione familiare segnata da violenza e abuso di droghe, ha deciso di fuggire in cerca di stabilità e di un futuro migliore. La sua determinazione l'ha portata a cercare opportunità sul web, dove ha trovato l'annuncio di Miss Agency, l'agenzia di ragazze immagine gestita da Marco Marozzi.
"Da subito Miss Agency mi ha aiutata, fornendomi un alloggio e garantendomi un lavoro per guadagnarmi da vivere. Da lì posso dire che la mia vita è ripartita," racconta Martina, che ora lavora come ragazza immagine all'Open Gate di Civitanova.
Nonostante i pregiudizi comuni, Martina spiega che il suo lavoro non è come molti potrebbero pensare. I night club, spesso erroneamente accostati a prostituzione, degrado e illegalità, rappresentano per lei un punto di ritrovo per uomini in cerca di compagnia o semplicemente di una serata diversa. "Inizialmente ero spaventata per come ho sempre sentito parlare dei night club. Conoscevo i night club americani, avendo visto alcuni film con strippers, soldi che volano e droghe che circolano. Invece sono stata sorpresa quando ho trovato gente che voleva solo conversare con me. È stato completamente diverso da come me lo aspettavo."
Martina ha deciso di cambiare la sua vita il primo giorno che ha iniziato questo lavoro, assumendo pienamente la responsabilità delle sue scelte e del suo futuro. "Decido io per me, cosa voglio fare e le responsabilità sono le mie," afferma decisa.
Le persone che frequentano i night club sono molto diverse: alcuni sono tranquilli, altri sono turbati da problemi personali, come litigi coniugali. Martina ha incontrato anche uomini più aggressivi, sia verbalmente che fisicamente. Tuttavia, sottolinea l'importanza del supporto del locale in queste situazioni: "Nel momento in cui la ragazza non si sente a suo agio, ha la piena libertà di alzarsi e spostarsi da dove si trova. È dovere del locale toglierti da quella situazione."
Miss Agency le ha offerto un contratto regolare, garantendole un alloggio ma lasciandole la gestione della sua vita fuori dal lavoro. Martina si sente tutelata e supportata dall'agenzia, sapendo di poter contare su di loro per qualsiasi dubbio o necessità. "Con Miss Agency mi sento tutelata e in ogni momento di dubbio mi posso rivolgere al personale per una mano, un consiglio o qualsiasi altra cosa. Rifarei sempre questa scelta".
Incendio nel balcone di una palazzina: paura per una madre e il suo bambino. Pochi minuti dopo la mezzanotte, gli uomini del distaccamento rivierasco sono intervenuti a Porto d’Ascoli, in zona Agraria, per l’allarme generato da fiamme che erano visibili su un balcone al terzo piano di una palazzina.
I vigili del fuoco hanno provveduto a estinguerle con l’ausilio di un estintore e successivamente l’intera zona, dove era presente la caldaia, è stata raffreddata finché la temperatura, misurata con una termocamera, non è tornata su valori nella norma.
Gli operatori dei vigili sono riusciti ad evitare che l’incendio si propagasse all’interno dell’abitazione. Nessun danno alla staticità dell’immobile. Non si registrano feriti o intossicati