Se non hai mai chiesto a un assiduo frequentatore della palestra qual è il suo esercizio per le gambe preferito, provaci; siamo abbastanza convinti che sceglierebbe il Bulgarian Split Squat, ovvero quell'esercizio che in Italia è comunemente conosciuto come "squat bulgaro".
Come mai? Anche se c'è chi lo ama e chi lo odia, senza possibilità di vie di mezzo, si tratta comunque di una sequenza fondamentale pressoché in qualsiasi programma di allenamento, perché va dritto al punto.
Che tu voglia aumentare la forza muscolare, la massa magra o semplicemente definire e tonificare glutei e gambe, questo esercizio fa miracoli. Non a caso, è uno dei più faticosi e impegnativi che esistono! Sicuramente, se lo includi nella tua routine, abbinandoci una dieta bilanciata e includendo l'integrazione di prodotti come la somatropina, ottieni risultati garantiti e sostenibili nel lungo termine.
In questo articolo approfondiamo insieme l'argomento, capendo esattamente che cosa è lo squat bulgaro e sotto quali aspetti si distingue da quello classico.
Buona lettura!
L'ABC dello squat bulgaro
Questa efficacissima variante dello squat classico prevede che il peso sia caricato su una singola gamba, cioè su quella che viene comunemente definita "portante" o "di terra".
L'altra gamba, invece, è appoggiata o su una panca o su una qualsiasi superficie elevata a tua disposizione, a cui darai la schiena.
Il movimento ricorda per certi versi quello di un affondo classico. Sostanzialmente, il termine split incluso nel nome inglese di questo esercizio si riferisce alla posizione "in spaccata", perché la gamba portante anteriore scende in affondo mentre la gamba posteriore si appoggia su un supporto elevato, simulando per l'appunto il principio di una spaccata.
Chi è il suo inventore?
Questo esercizio deve il nome al suo ideatore, Angel Spassov.
Spassov era un allenatore della squadra nazionale bulgara di sollevamento pesi che, tempo fa, decise di includere questa tipologia di squat nella routine di preparazione atletica dei suoi culturisti al fine di migliorarne forza, stabilità e mobilità complessiva della parte inferiore del corpo.
La peculiarità di questo esercizio è che si tratta di una sequenza complessa che coinvolge anche il core, e non solo le gambe, mettendo alla prova al contempo equilibrio e coordinazione dei movimenti. Insomma, è proprio un esercizio a 360°!
Quali sono gli elementi che lo distinguono da uno squat classico?
La differenza principale tra uno squat classico e uno bulgaro è palese già a prima vista, dal momento che cambia il posizionamento degli arti sia inferiori che superiori.
Innanzitutto, in questa tipologia di squat i piedi non risultano sotto le spalle.
L'altra significativa differenza riguarda il carico, perché in questo caso non è distribuito in modo omogeneo su entrambe le gambe.
L'altra differenza riguarda l'attivazione muscolare: lo squat bulgaro coinvolge polpacci, core, glutei e muscoli posteriori della coscia perché richiede una maggiore flessione dell'anca, a differenza dello squat classico che comporta una maggiore flessione delle ginocchia e che, di conseguenza, attiva soprattutto i quadricipiti.
Conclusioni
Dunque, non evitarlo come la peste! Al contrario, cerca di inserirlo il più possibile nella tua routine di allenamento, quanto minimo nei leg day.
Nonostante sia estremamente faticoso e impegnativo (ma del resto: "No pain, no gain!"), questo esercizio rimane a oggi uno dei più efficaci in termini di attivazione muscolare multipla.
La storia si ripete. La produzione del miele delle Marche continua a calare: dopo il 2021, con il raccolto ai minimi storici e un 2022 e un 2023 difficili, nel 2024 si è tornati a una situazione disastrosa. A soffrirne di più sono stati i mieli primaverili con un crollo dell’85% e del 90%, specialmente per il miele di acacia praticamente inesistente. Situazione che è andata migliorando nella stagione estiva ma sempre con un calo del 50%. Un quadro che è simile in tutta la regione e che sta preoccupando gli apicoltori marchigiani rappresentati dai Consorzi apistici delle cinque province marchigiane.
“Lo sfasamento delle temperature degli ultimi dieci anni con inverni poco freddi, primavere anticipate, forti venti e estati torride, sono le principali cause del crollo del miele per il quale gli apicoltori sono stati costretti a somministrare le alimentazioni di soccorso per la sopravvivenza delle colonie con costi elevatissimi - dichiarano i presidenti dei Consorzi della provincia di Pesaro e Urbino Frederic Oliva; della provincia di Ancona, Sergio Cocciarini; della provincia di Macerata, Alvaro Caramanti; delle provincie di Fermo e Ascoli Piceno, Giovanni Zucconi – A questo si aggiunge il forte flusso in entrata dei mieli di importazione che non rispettano gli standard di qualità europei. La Cina, per esempio, con la sua concorrenza sleale uccide noi apicoltori, negli ultimi anni ha dimezzato gli alveari e triplicato l’export di miele che vende a un euro a barattolo”.
La Cina è infatti il primo esportatore mondiale di miele, con una quota in volume del 25% (Ismea-2022). Inoltre, il prezzo è eccessivamente basso ed il mercato è fermo a causa dell’enorme quantitativo di miele che proviene dall’estero. Miele che, da una ricerca della UE, risulta essere adulterato con zuccheri esogeni per il 46% e che entra ad un prezzo notevolmente inferiore al reale costo di produzione”. Nell’ambito della direttiva Breakfast in Ue, si è raggiunto, grazie anche al contributo dei Consorzi marchigiani – un grande obiettivo: introdurre in etichetta l’obbligo di indicare ciascun paese d’origine e la rispettiva quota percentuale nelle miscele di miele.
“Un importante passo avanti – continuano i presidenti – ma servirà ancora tempo prima che gli Stati membri recepiscano la direttiva. La crisi che si è abbattuta sul settore è drammatica con impatti economici devastanti che portano le aziende marchigiane a rischio collasso. Inoltre, va ricordato il ruolo determinante che le aziende apistiche svolgono a difesa della biodiversità e per l’equilibrio dell’ecosistema. Nonostante tutto questo, continua il nostro impegno per la tutela dei mieli marchigiani ma diventa sempre più indispensabile l’intervento della Regione Marche".
"I nostri Consorzi hanno chiesto al presidente Acquaroli e all’assessore all’Agricoltura Antonini di farsi carico dei problemi del settore affinché la Regione possa stanziare quanto prima risorse adeguate a sostegno degli apicoltori al fine di mitigare almeno parzialmente gli effetti negativi del 2024. Inoltre, I Consorzi pongono di nuovo all’attenzione della Regione la richiesta di attivare la misura ACA 18 del Piano strategico della Pac, come è stato fatto nelle regioni limitrofe Abruzzo, Umbria, Toscana, Emilia Romagna, che prevede un pagamento annuale per alveare a favore dei beneficiari che praticano l'attività apistica in aree particolarmente importanti dal punto di vista ambientale e naturalistico. Questo consentirebbe all’apicoltura marchigiana di rientrare tra le destinatarie dei contributi messi a disposizione degli apicoltori dall’UE attraverso le Regioni” - concludono i presidenti.
"Il mattatoio di Villa Potenza non deve morire". L’allarme è lanciato da Coldiretti Marche, Coldiretti Macerata e Bovinmarche, l’associazione che rappresenta oltre 650 allevatori di bovini, ovini e suini e che nei mesi scorsi era stata protagonista del salvataggio insieme a Coldiretti dell’importante struttura della provincia maceratese, unica in regione ad avere i requisiti per lavorare le carni da conferire a Coop.
Una struttura ancora nuovamente a rischio. "La politica deve prendere una posizione chiara su questo tema. Abbiamo già interrogato la Regione Marche, il sindaco e la stessa Provincia di Macerata ma ancora non abbiamo ricevuto risposte concrete e progetti tangibili. Il territorio non può restare senza un mattatoio per la lavorazione delle carni: è una necessità essenziale per il settore zootecnico locale. Non possiamo più attendere. Se non arriverà una presa di posizione chiara e risolutiva, siamo pronti a mobilitarci” annuncia la presidente di Coldiretti Marche, Maria Letizia Gardoni.
Sono circa 600 le aziende zootecniche che si rivolgono al mattatoio di Villa Potenza per la macellazione dei propri capi. Senza, per chi conferisce a Coop, l’alternativa è andare a Teramo o Faenza, con il relativo aumento dei costi, senza considerare la perdita di qualità dovuta allo stress del bestiame durante il trasporto. Nata negli anni ‘90, la struttura ha avuto, nel tempo, difficoltà gestionali ed economiche che sono peggiorate con la crisi Covid. Tanto che oggi è in mano a un commissario liquidatore che ha affidato la gestione al Consorzio Cozoma, "il quale, però, non riesce più ad andare avanti – spiega Domenico Romanini, presidente di Bovinmarche - e minaccia la chiusura. Gli allevatori rischiano di dover spostare la macellazione fuori regione, aumentando i costi e noi stiamo valutando soluzioni per ridurre l’impatto sugli allevatori”.
Coldiretti, regionale e maceratese, fin dall’inizio della crisi avevano subito fatto appello alle Istituzioni per intervenire. “La provincia di Macerata è una delle più importanti per la zootecnia regionale e non può rimanere senza una struttura che è vitale per tutto il settore – conclude il direttore di Coldiretti Marche, Alberto Frau – in questi 5 anni siamo riusciti a far stanziare tra le varie misure quasi 24 milioni di euro per il settore zootecnico bovino, ma sul mattatoio abbiamo sentito solo tante dichiarazioni di intenti; è giunto il momento di mantenere le promesse. Chiediamo subito alla politica di aprire un tavolo di crisi ma se non ci saranno atti concreti a stretto giro saremo costretti a manifestare in piazza in modo corposo come e' nostra prassi. Non c’è più tempo da perdere”
Nella serata di giovedì 30 gennaio, personale della polizia di Stato congiuntamente a quello dei carabinieri, della guardia di finanza e della polizia locale, ha effettuato dei controlli straordinari del territorio nel comune di Macerata. A seguito dell’attività sono state identificate circa 100 persone di cui numerose straniere, tutte regolari sul territorio nazionale.
le forze dell'ordine hanno poi operato dei controlli sia nel centro cittadino, particolarmente affollato in occasione del giovedì universitario, sia nelle zone più periferiche e nello specifico nelle aree industriali e commerciali di Piediripa e Corridonia.
Sono stati volti alcuni posti di controllo all’esito dei quali è stato fermato un cospicuo numero di mezzi ed elevate più di 30 sanzioni amministrative al codice della strada. In occasione di alcuni posti di controllo è stato anche utilizzato l’etilometro da parte della polizia stradale; numerosi sono stati i soggetti identificati con pregiudizi di polizia.
All’esito di alcune verifiche amministrative compiute nei confronti di esercizi commerciali, è stata accertata una violazione della normativa di riferimento e per questo è stato sanzionato ed invitato a regolarizzare la propria posizione un commerciante del centro cittadino.
Il servizio si è concentrato nel centro cittadino anche per mezzo di appostamenti, nei pressi dei giardini Diaz e della stazione ferroviarie nonché nelle aree periferiche di Piediripa e di Corridonia in particolar modo nelle aree commerciali ed industriali.
Le Fiamme Gialle del nucleo di polizia economico-finanziaria di Macerata hanno recentemente eseguito un'importante operazione nell'ambito del contrasto al riciclaggio di denaro, con particolare attenzione alle violazioni delle normative relative all'uso del contante. L'indagine ha riguardato un broker che operava come intermediario nella commercializzazione di prodotti alimentari, per conto di una società estera, a favore di grossisti in tutta Europa.
Nel periodo compreso tra il 12 gennaio 2023 e il 17 gennaio 2024, il broker ha riscosso circa 600.000 euro da sei clienti, principalmente in denaro contante, con operazioni che superavano i 5.000 euro, in parte effettuate in un’unica soluzione e in parte frazionate in modo artificioso, per eludere la normativa antiriciclaggio. La guardia di finanza ha quindi avviato accertamenti sui responsabili, con la segnalazione di sette persone all’autorità competente per l'adozione di sanzioni amministrative, che variano da un minimo di 23.000 euro a un massimo di 1.150.000 euro, sia per i clienti che per il broker.
Nel corso dell'attività ispettiva, è emerso che il commercialista del broker aveva omesso di inviare le necessarie comunicazioni al Ministero dell'Economia e delle Finanze riguardo le violazioni delle disposizioni sull'uso del denaro contante. Nonostante fosse a conoscenza delle operazioni sospette attraverso il proprio incarico professionale, il commercialista non aveva segnalato tempestivamente gli importi movimentati, pari a 600.000 euro. Per questa condotta, il professionista è stato anch'esso segnalato per l’avvio di procedimenti sanzionatori, con multe che vanno da un minimo di 69.000 euro a un massimo di 345.000 euro.
La guardia di finanza, attraverso i suoi controlli specialistici, svolge un ruolo cruciale nella prevenzione delle infiltrazioni criminali e nel contrasto al riciclaggio di denaro illecito. L'uso del denaro contante per importi superiori alla soglia di legge, infatti, è una delle principali modalità utilizzate per occultare il flusso di denaro "sporco". La normativa impone che le transazioni superiori ai 5.000 euro avvengano esclusivamente attraverso strumenti di pagamento tracciabili, come bancomat o carte di credito. Questo sistema, fondamentale per la sicurezza del sistema economico, consente alle autorità di monitorare e fermare sul nascere operazioni sospette.
Gli accertamenti non si fermano qui. Ulteriori indagini verranno condotte per esaminare possibili irregolarità anche sul piano fiscale, con la speranza di individuare altre anomalie che potrebbero essere collegate a un giro di affari illeciti.
1925-2025. Sono un secolo di storia e di vita e nel caso specifico la storia della società calcistica di San Severino. In questo anno ricorre il centenario della Settempeda. Il calcio ha radici profonde anche a San Severino ed è stato molto importante per il paese avendo visto protagoniste più generazioni di giocatori e sostenitori. L'anniversario, dunque, merita di essere celebrato per riscoprire figure, aneddoti e tradizioni locali.
Di queste ultime fa senz’altro parte il Veglionissimo dello Sport che il 1° marzo – sabato di Carnevale – aprirà ufficialmente l'anno del Centenario. Una festa di eleganza, musica old style e divertimento che il club biancorosso ha messo in calendario a Villa Berta come il primo di una serie di eventi ideati che saranno in calendario fino al prossimo Natale.
Accanto al presidente Marco Crescenzi e allo staff dirigenziale, è stato formato un apposito Comitato del Centenario, cui spetta il compito di organizzare e promuovere le varie iniziative: lo presiede Federico Corvini, affiancato da Federico Cardorani, Filippo Sfrappini, Gilberto Cruciani e Laura Ciciliani. Collaborano i “Boys”, cioè la tifoseria organizzata biancorossa, e lo storico del calcio Gabriele Cipolletta. Inoltre l'Amministrazione comunale sarà di sostegno alla Società e al Comitato perché – come ha spiegato in conferenza stampa l'assessore allo Sport, Paolo Paoloni (pure lui protagonista di questa storia avendo indossato la maglia della Settempeda per ben quindici stagioni) - “Si tratta di un anniversario molto importante che dà lustro al calcio locale e rappresenta un'occasione unica per evidenziare i valori più sani dello sport”.
Per l'occasione è stato realizzato anche un logo celebrativo in cui si evidenziano gli anni 1925 – 2025 e il numero cento: i due zeri vicini sono stati uniti per raffigurare volutamente il simbolo dell'infinito, così da proiettare verso il futuro e verso le nuove generazioni un gioco bellissimo come il calcio che affascina e fa pulsare la città di San Severino da almeno un secolo. Al centro del logo la grande S rossa della Settempeda circondata da cerchi (anche gialli, il colore dell'oro, della celebrazione) che non appaiono statici, bensì in movimento, dinamici, come il club che oggi rivive la splendida realtà del campionato di Promozione e nei tanti tornei giovanili cui partecipa.
Tra gli altri eventi che il Comitato sta preparando ci sono una partita amichevole con un club blasonato di livello nazionale (in estate, durante il periodo della preparazione); un convegno sui temi dello sport e del sociale; una mostra fotografica sui 100 anni di storia della società e, a seguire, una pubblicazione dedicata a questo anniversario. Nasceranno anche degli appositi canali social dedicati agli appassionati e che permetteranno a tutti di seguire attivamente le varie iniziative. Ruolo importante avranno anche i “Boys” che hanno promesso coreografie spettacolari durante le manifestazioni che si svolgeranno allo stadio.
Cinque uomini di diverse città italiane sono stati denunciati dalla polizia di Senigallia per aver truffato una donna residente a Montemarciano di migliaia di euro. La vicenda è iniziata con un post su Facebook, che ha attirato l'attenzione della vittima, portandola a cliccare su un link che la indirizzava a un sito di trading online. Qui, la donna ha inserito i suoi dati e ha iniziato a ricevere contatti da parte di finti investitori.
Questi truffatori, spacciandosi per esperti del settore, hanno convinto la donna ad investire su piattaforme di trading che promettevano guadagni facili, anche sulla Serie A di calcio. Inizialmente, la donna ha effettuato bonifici di piccole somme, 250 euro, ma poi è stata spinta a versare importi sempre più alti fino a raggiungere i 15 mila euro.
Solo grazie all'intervento di un amico, che ha consigliato alla donna di rivolgersi alla polizia, le forze dell'ordine sono riuscite a scoprire la truffa. L’indagine condotta dalla polizia di Senigallia ha permesso di individuare i cinque responsabili, finti broker che operavano da Rovigo, Torino, Verona, Roma e Bari.
Ora, i cinque uomini sono stati denunciati all'autorità giudiziaria per truffa. Le forze dell'ordine invitano tutti a prestare attenzione a simili raggiri, che sfruttano la buona fede delle persone per sottrarre loro ingenti somme di denaro.
Oggi si è tenuto, presso la Prefettura di Macerata, il tentativo obbligatorio di conciliazione riguardo lo stato di agitazione del personale delle aziende concessionarie e operative che gestiscono il Servizio Idrico Integrato nell’ambito dell’AATO3. L’incontro, convocato a seguito della proclamazione dello stato di agitazione da parte delle organizzazioni sindacali, Cgil, Cisl e Uil, ha messo in evidenza la persistente incertezza riguardo al futuro della gestione del servizio, un tema che coinvolge oltre 500 lavoratori e l’intera comunità.
"La motivazione che ha portato alla mobilitazione sindacale è il permanere di una situazione di stallo in merito alla costituzione di unsoggetto Unico di Gestione del Servizio Idrico. Nonostante la scadenza imminente delle attuali concessioni (giugno per CMA/Astea e dicembre per le altre), la mancanza di un percorso chiaro da parte dell’Assemblea dei sindaci dell’AATO3 sta creando preoccupazione tra i lavoratori. Senza una decisione concreta, infatti, la privatizzazione del servizio, attraverso una gara europea, sarebbe inevitabile", si legge in un comunicato congiunto dei sindacati .
Durante il tavolo di conciliazione, coordinato dal viceprefetto Ferraccioni, sono intervenuti i rappresentanti delle Aziende coinvolte, con l’eccezione di Valli Varanensi Srl, i quali hanno assicurato che si sta lavorando su un percorso che dovrebbe portare alla costituzione del soggetto unico di gestione, consentendo la proroga delle concessioni in scadenza e risolvendo la problematica del socio privato in Astea. "I sindaci sono uniti nella volontà di giungere a una soluzione", ha dichiarato il sindaco di Tolentino, presente in collegamento.
Nonostante queste rassicurazioni, i sindacati hanno ribadito la necessità di atti concreti da parte dei sindaci e dell’Assemblea dell’AATO3 per garantire la continuità del carattere pubblico della gestione e la tutela occupazionale dei lavoratori. "Siamo favorevoli alle intenzioni espresse dalle Aziende, ma senza azioni concrete, non possiamo fermare lo stato di agitazione del personale", dicono i sindacati, rappresentati sindacali
Il tentativo di conciliazione si è quindi concluso con un mancato accordo, e i sindacati hanno dichiarato che, se non verranno prese misure decisive a breve, si procederà con azioni di mobilitazione, incluso lo sciopero generale del personale. "Se non si arriva a una soluzione, saremo costretti ad intensificare le nostre azioni per difendere il servizio pubblico e i diritti dei lavoratori", affermano.
Parallelamente, gli incontri territoriali organizzati dalle segreterie Confederali di Cgil, Cisl e Uil hanno visto una grande partecipazione da parte dei cittadini. L’assemblea pubblica di ieri a Cingoli, che ha seguito quelle di Recanati, Macerata, San Severino, Tolentino, Muccia e Civitanova Marche, ha visto centinaia di persone presenti. "La comunità è preoccupata e chiede che la politica si assuma finalmente le proprie responsabilità", dichiarano i rappresentanti sindacali.
Il messaggio che emerge da queste mobilitazioni è chiaro: i cittadini e i lavoratori chiedono alla classe politica di garantire la difesa del carattere pubblico del servizio idrico e di evitare che l’acqua, un bene fondamentale, venga sacrificata in nome del profitto. "Il tempo sta scadendo", concludono i sindacati, ribadendo la necessità di una soluzione urgente e condivisa.
Oggi, l’ospedale di Macerata saluta con affetto e gratitudine il dottor Vincenzo Campogiani, dirigente medico presso il reparto di Nefrologia, che dopo anni di impegno, competenza e dedizione, ha deciso di intraprendere il suo meritato pensionamento. Con questo passo, si chiude un capitolo significativo della sua carriera, lasciando un'impronta profonda sia nella sanità che nella vita dei tanti pazienti e colleghi che lo hanno avuto accanto.
"Il dottor Campogiani ha intrapreso la sua carriera con passione e dedizione, diventando una figura fondamentale nel reparto di Nefrologia dell’ospedale di Macerata. Con una solida preparazione scientifica e una straordinaria umanità, ha saputo instaurare un rapporto di fiducia con i pazienti, accompagnandoli con competenza e empatia nelle difficoltà delle malattie renali. La sua capacità di ascolto e il suo approccio attento e rispettoso hanno reso il dottor Campogiani un punto di riferimento per chiunque si sia trovato a varcare la soglia del suo reparto", si legge in una nota del personale ospedaliero
"In questi anni, il dottor Campogiani ha fatto parte di un team di eccellenza, guidato dal dottor Franco Sopranzi, che ha affrontato le sfide della medicina con professionalità, ma anche con quel tocco umano che è fondamentale per una cura di qualità. Il suo pensionamento rappresenta una grande perdita per l’ospedale di Macerata, ma è anche l’occasione per riflettere sull’importanza del suo impegno, che ha lasciato una traccia indelebile non solo nel reparto di Nefrologia, ma anche nei cuori di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di lavorare con lui".
I colleghi, gli infermieri, il personale medico e i pazienti del reparto di Nefrologia e Dialisi, insieme alla direzione dell’ospedale di Macerata, vogliono esprimere il "loro più sincero ringraziamento al dottor Campogiani per la dedizione, l’umanità e l’eccezionale professionalità con cui ha svolto il suo lavoro. Il suo contributo non si limita ai risultati medici, ma tocca anche la sfera emotiva, migliorando la vita delle persone che ha curato e che non lo dimenticheranno mai".
"Auguriamo al dottor Vincenzo Campogiani una pensione serena, ricca di soddisfazioni personali e familiari, consapevoli che la sua passione per la medicina rimarrà sempre nel suo cuore. La sua carriera, contraddistinta da amore per il proprio lavoro e impegno instancabile, continuerà a essere un esempio per le generazioni future di medici e operatori sanitari".
Si è tenuta - presso le aule del Centro per l’Impiego di Civitanova Marche, la giornata di consegna degli attestati per il rilascio degli apprendimenti acquisiti per quanto riguarda i percorsi di Competenze Digitali realizzati a Civitanova Marche, da parte dell’Ente di Formazione L.A.C.A.M. di Matelica, capofila e attuatore di questi percorsi gratuiti di upskilling (aggiornamento) della durata di 60 ore ciascuno, inerenti e finanziati dal programma Pnrr Gol Formazione Professionale della Regione Marche.
Il Programma Garanzia Occupabilità dei Lavoratori – Gol è un’azione di riforma del sistema delle politiche attive del lavoro e della formazione professionale che si inserisce nell’ambito della Missione 5 Componente 1 Riforma 1.1. del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), finanziato con i fondi europei di NextGenerationEU.
L’Ente di Formazione L.A.C.A.M. organizza e attua percorsi formativi sia di breve durata sulle competenze digitali (60 ore) e sulla lingua inglese (55-60 ore) dal livello base a quello avanzato che, di lunga durata (riqualificazione, oltre le 100 ore) per conseguire quelle qualifiche professionali, altamente spendibili nel mondo del lavoro. Tali corsi di formazione, sono rivolti ai beneficiari del programma Pnrr GOL della Regione Marche ed hanno caratteristica di gratuità per il partecipante che, una volta profilato ed associato ai corsi di L.A.C.A.M. da parte degli operatori del Centro per l’Impiego, potrà richiedere anche una indennità di partecipazione, per ogni ora frequentata all’interno dei percorsi formativi proposti da L.A.C.A.M.
"Obiettivo del nostro ente di formazione è garantire agli allievi una formazione puntuale e accurata , con i nostri docenti qualificati e collaboratori didattici, affinché possano inserirsi o reinserirsi nel modo del lavoro, contribuendo con la loro formazione alla competitività delle imprese – spiega la presidente dell'Ente di Formazione L.A.C.A.M. Ivana Marchegiani. Una società che investe nella formazione, vuol dire che investe nel patrimonio più importante che è proprio quello umano. La teoria e la pratica sono una combinazione di cultura e tecnica, quella che occorre per la formazione delle persone e la formazione alle professioni" – conclude Ivana Marchegiani.
Per i cittadini della provincia di Macerata, è fin da subito possibile iscriversi ai corsi di formazione in partenza, sulle competenze digitali, sia di livello standard che avanzato, corsi di inglese su più livelli (A1,2-B1,2-C1,2), corsi di qualifica abilitanti alla professione per manutentore del verde (ultimi posti disponibili per la classe che partirà a Febbraio 2025 in Provincia di Macerata), corsi per aiuto cuoco e pizzaioli, proposti dall’Ente di Formazione L.A.C.A.M.
Per iscriversi occorrerà recarsi presso gli sportelli del Centro per l’Impiego di appartenenza il quale, svolge in maniera puntuale l’attività di profilatura dell'utente e di successiva associazione ai corsi di L.A.C.A.M.
Una giornata importante per la comunità di Sarnano: 15 opere d'arte, restaurate dopo il sisma del 2016, tornano finalmente a casa. La consegna ufficiale avverrà domani, venerdì 31 gennaio, alle 11 nelle sale della Pinacoteca (in allestimento) alla presenza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata. Interverranno l'architetto Giovanni Issini, il dottor Pierluigi Moriconi, il responsabile del laboratorio di restauro e deposito presso la Mole Vanvitelliana e i restauratori dell'Icr.
Le opere saranno ospitate nella rinnovata Pinacoteca Comunale, situata nel cuore del centro storico, presso l'ex Convento di Santa Chiara. L’edificio, gravemente danneggiato dal sisma, è stato oggetto di un importante intervento di miglioramento sismico e funzionale, finanziato a livello regionale e concluso a dicembre 2024. I lavori hanno incluso la sostituzione del tetto, il consolidamento delle murature e il miglioramento degli impianti.
A Sarnano sono 18 le opere messe in salvo. Tra quelle riconsegnate spiccano quattro dipinti di Vincenzo Pagani che compongono il Polittico del Compianto e una preziosa tela di Pietro Procaccini, San Francesco delinea lo stemma del comune di Sarnano nella figura di un Serafino. Un'opera particolarmente significativa in occasione degli 800 anni dal Cantico delle Creature. I dipinti verranno collocati negli ambienti recentemente recuperati della Pinacoteca, in attesa di poter allestire la nuova collezione e renderla fruibile al pubblico.
"Siamo felici di riavere qui a Sarnano questo patrimonio inestimabile di opere, che dopo anni di restauro tornano nella disponibilità di questa comunità - dichiara il sindaco di Sarnano, Fabio Fantegrossi -. Torneranno a casa 15 delle 18 opere che erano state trasferite a seguito del sisma presso la Mole Vanvitelliana e che ci vengono restituite in questa nuova sede museale recentemente restaurata. Non resta che procedere ad un nuovo allestimento delle opere, per poi permetter a tutti di accedere a questa nuova Pinacoteca: una nuova bella pagina della ricostruzione e per il rilancio di questi territori".
"Il rientro in sede di queste opere rappresenta un momento molto importante per il nostro territorio e per la nostra Comunità - commenta Cristina Tartabini, vicesindaco e assessore alla Cultura del comune di Sarnano -. Oggi è un punto di ripartenza e di rinascita dopo le ferite del sisma e il segnale forte che si sta ritornando alla quotidianità e alla vitalità che caratterizza il nostro borgo e la comunità sarnanese che può finalmente riabbracciare veri e propri capolavori di grande valore storico e artistico".
"Le opere saranno collocate all'interno della nuova sede museale che è stata ristrutturata con i fondi sisma ancora in fase di allestimento e non può mancare un doveroso ringraziamento al commissario straordinario Guido Castelli per l'impegno e la vicinanza sempre mostrati verso la nostra Sarnano. Stiamo lavorando intensamente per donare a tutta la comunità ed ai tanti visitatori che frequentano Sarnano un luogo accogliente ed adeguato e per valorizzare al meglio questo nostro prezioso patrimonio storico-culturale che va attentamente preservato", conclude Tartabini.
La restituzione delle opere segna un ulteriore passo verso la completa ripresa del territorio sarnanese, restituendo alla comunità e ai visitatori un patrimonio di inestimabile valore storico e artistico.
Gennaio è il mese della prevenzione del tumore del collo dell'utero e la Regione Marche promuove la prevenzione secondaria di questa patologia attraverso gli screening oncologici. Fino a giugno 2023 lo strumento per la diagnosi precoce di questa patologia era il Pap Test, mentre dal mese di luglio dello stesso anno è strato introdotto l’Hpv Test insieme al nuovo protocollo regionale.
“Nel 2024 come Ast di Macerata abbiamo effettuato più di 7000 esami, Pap Test e Hpv Test, che rappresentano il 33% di adesione da parte delle donne– afferma la dottoressa Lucia Marinelli, responsabile degli Screening dell’Azienda sanitaria. -È un buon risultato perchè abbiamo mantenuto la stessa adesione di quando si eseguiva come esame solo il Pap Test, ma cercheremo in futuro di migliorarci”.
Le campagne di prevenzione primaria (vaccino anti-HPV) e secondaria (test HPV e PAP test) rivestono un ruolo cruciale nel ridurre sensibilmente l'incidenza del tumore, pur essendo in Italia ancora bassi i dati delle coperture vaccinali. “Il tumore del collo dell'utero è il secondo per frequenza tra le donne dopo il tumore della mammella, con circa 2500 diagnosi l'anno. È causato da un'infezione da papillomavirus umano (HPV), che si trasmette per via sessuale.
La maggior parte delle infezioni regredisce spontaneamente, tuttavia quando la stessa persiste nel tempo si formano lesioni nel tessuto del collo dell'utero che possono evolvere in cancro. I programmi di screening offerti dalla sanità pubblica permettono di eseguire gratuitamente esami specifici per individuare precocemente lesioni pre-cancerose in modo da poterle trattare e risolvere” - spiega il dottor Mauro Pelagalli, primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ast di Macerata.
La letteratura scientifica dimostra sia l'efficacia della vaccinazione anche in chi ha già ricevuto trattamenti per lesioni preneoplastiche, che la maggiore efficacia dell'Hpv Test rispetto al Pap Test nel trovare lesioni, nella fascia di età 30-64 anni. “L’Ast di Macerata è impegnata in prima linea nella promozione di campagne di screening, perché crediamo che la diagnosi precoce rappresenti l'arma più efficace nella prevenzione del tumore del collo dell’utero” – dichiara il direttore generale dell’Ast di Macerata dottor Alessandro Marini.
“Come Regione abbiamo potenziato la prevenzione oncologica, estendendo la somministrazione del vaccino anti Papilloma virus anche alle farmacie per allargare la platea delle persone vaccinate, con l’obiettivo di contrastare la malattia e di ridurre i costi sanitari- dichiara il vicepresidente della Giunta e assessore alla Sanità della Regione Marche Filippo Saltamartini - La prevenzione è fondamentale per garantire il diritto alla salute dei cittadini, per questo è importante aderire ai programmi di screening e usufruire delle vaccinazioni offerte”.
Da segnalare che il prossimo 15 febbraio, presso la biblioteca Mozzi Borgetti di Macerata, si svolgerà un importante Congresso sul tema della prevenzione, che è intitolato "Prevenire è proteggere, scegli la vaccinazione" e si rivolge a tutti gli addetti ai lavori e alla cittadinanza. È organizzato dall’Unità Operativa di Ginecologia Oncologica, di cui è responsabile la dottoressa Francesca Orici, che fa parte del Dipartimento Materno Infantile dell’AST di Macerata, diretto dal dottor Mauro Pelagalli, in collaborazione con l'Ordine dei Farmacisti della Provincia di Macerata.
"Sono molto orgoglioso di essere qui oggi per dare avvio a un cantiere tanto atteso che darà una svolta alla viabilità non solo della zona di Piediripa e che ci permetterà di poter intervenire successivamente per la manutenzione del ponte già esistente". Così il presidente della Provincia, Sandro Parcaroli ha aperto questa mattina il cantiere per la realizzazione del nuovo ponte lungo la Sp 34 Corridoniana, che sarà costruito in affiancamento a quello esistente.
"Il nuovo ponte di Piediripa è un tassello molto importante che si inserisce in uno sviluppo complessivo del territorio, penso ad esempio alla Mattei – Pieve, con il nuovo svincolo di Campogiano, al nuovo sottopasso di via Roma, senza dimenticare però lo sviluppo anche della vallata del Potenza, a cui la Provincia sta lavorando", ha aggiunto Parcaroli.
Presenti anche il vicepresidente Luca Buldorini, il sindaco di Corridonia Giuliana Giampaoli, il dirigente dell’ufficio Viabilità della Provincia e responsabile unico del progetto Matteo Giaccaglia, con i tecnici dell'Ente che hanno lavorato al progetto, l’ingegner Marco Petrangeli della Integra srl e i rappresentanti della Rti che si è aggiudicata l’appalto, formata dalla Cagnini Costruzioni srl (ing. Francesca Gubbiotti e Fabio Cagnini) ed Europrogress Group srl. È stato, invece, il parroco di Piediripa, don Roberto D’Annibale, a benedire il cantiere.
"Come avevano annunciato, con l’inizio del 2025 la Provincia avrebbe dato avvio alla costruzione del nuovo ponte di Piediripa e oggi siamo qui a dare contezza di un’altra promessa mantenuta che testimonia un passo fondamentale per il miglioramento della viabilità nella zona - ha aggiunto Buldorini -. Investire in sicurezza stradale significa migliorare la qualità della vita di tutti e sono molto contento che ad aggiudicarsi l’appalto siano state due ditte solide e affidabili. Ringrazio il Ministero delle Infrastrutture per il finanziamento e il costante lavoro che stiamo portando avanti, il dirigente e tutti i tecnici della Provincia per l’importante lavoro svolto che, da oggi, potrà essere monitorato anche da tutti i cittadini".
Il progetto esecutivo, redatto all’interno dell’ufficio Viabilità della Provincia per la parte stradale e dalla società di ingegneria Integra srl per la parte strutturale, prevede la costruzione di un nuovo ponte accanto a quello esistente che presenterà una lunghezza complessiva di 180,45 metri, passando così dalle attuali due corsie alle future quattro corsie (due per ogni senso di marcia).
Prevista anche la realizzazione di una pista ciclopedonale sul lato destro del ponte (direzione Corridonia-Macerata), a due corsie, larga 2,50 metri che permetterà anche la discesa verso le sponde del fiume Chienti, sia dal lato Corridonia che dal lato Macerata. Il progetto prevede anche l’allargamento della strada esistente, verso nord, fino alla rotatoria di intersezione tra la Provinciale 34, la strada 485 e la Provinciale 63 nel comune di Macerata e, verso sud, fino alla rotatoria in prossimità del centro commerciale "CorridoMnia".
Da un punto di vista strutturale è stata scelta una soluzione mista, per cui l’impalcato sarà realizzato in acciaio e calcestruzzo, le fondazioni saranno su plinti in cemento armato, costruiti su pali di grande dimensione.
L’importo complessivo dei lavori ammonta a 9.782.983,82 euro, finanziati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e per il completamento degli interventi sono previsti 350 giorni. Nel tempo programmato per l’ultimazione dei lavori non è compreso il periodo di sospensione necessario per lo spostamento dei sottoservizi da parte degli enti gestori (calcolato in circa 85 giorni).
Una prestazione di carattere e qualità ha permesso alla SiConTe Attila Porto Recanati di aggiudicarsi il derby contro la Svethia Recanati per 76-64. In un PalaMedi pieno in ogni ordine di posto, i ragazzi di coach Coen hanno imposto il loro ritmo fin dall'inizio, grazie a un primo quarto scintillante, per poi gestire con intelligenza i momenti più delicati del match.
Decisivi sono stati Pepo Gamazo e Leonardo Ciribeni, autentici pilastri della squadra. Gamazo ha messo a segno 22 punti e catturato 8 rimbalzi, dominando nel dipinto. Ciribeni, dal canto suo, ha totalizzato 20 punti e messo a disposizione dei compagni tutta la sua leadership.
Nel primo quarto, l'Attila è partita a razzo, segnando 27 punti e lasciando gli avversari a rincorrere grazie alle triple di Mancini, che ha chiuso con 13 punti totali, e alla precisione di Ciribeni. La Svethia ha faticato a contenere l'intensità dei padroni di casa, chiudendo il primo parziale sotto di 9 punti (27-18).
Nel secondo quarto, gli ospiti hanno provato a rientrare in partita con le iniziative di Magrini e Semprini, ma l'Attila ha mantenuto il controllo grazie al dominio sotto canestro di Gamazo e una difesa compatta. Il tabellone all'intervallo segna 43-33 per i padroni di casa.
Il terzo quarto ha rappresentato il momento più critico per i ragazzi di coach Coen. La Svethia, spinta dalle giocate di Andreani e dalla solidità di Urbutis, si è avvicinata pericolosamente fino al -3 (52-49). Ma proprio quando la partita sembrava riaprirsi, l'Attila ha saputo reagire con freddezza. Ciribeni ha ripreso in mano le redini del gioco, mentre Caverni, preciso dalla lunetta, ha permesso ai suoi di chiudere il parziale sul 59-51.
Nell'ultimo quarto, l'Attila ha definitivamente chiuso i conti. Ogni tentativo di rimonta della Svethia è stato respinto con determinazione. Montanari, autore di 9 punti totali, ha trovato canestri importanti, e la tripla di Mancini ha definitivamente spezzato le speranze degli ospiti. Il match si è concluso sul 76-64, un risultato che premia la solidità e la compattezza dei padroni di casa.
Questa vittoria è doppiamente importante per l'Attila: non solo per il prestigio di un derby vinto davanti al proprio pubblico, ma anche perché consente ai ragazzi di coach Coen,a una giornata dal termine della regular season, di agganciare proprio Recanati in classifica a quota 26 punti. L'Attila si unisce così al quartetto che insegue la capolista Matelica, saldamente al comando con 30 punti, conquistando così punti preziosi in vista dei Play-In Gold.
L'Università di Macerata ha ospitato questa mattina il primo dei quattro incontri ospitati dagli atenei marchigiani dedicati ai dottorati di ricerca innovativi a caratterizzazione industriale, con la partecipazione dell'assessore regionale all'Istruzione e Università Chiara Biondi. Un appuntamento cruciale per approfondire il ruolo strategico dei dottorati nel sistema produttivo regionale e per l'acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro.
Il rettore John McCourt ha sottolineato il contributo fondamentale dell'Ateneo maceratese nella progettazione iniziale di questo percorso, che dal 2018 ha coinvolto le quattro università marchigiane in una sinergia volta a rispondere alle priorità della Regione, in linea con la Smart Specialization Strategy, e ha inoltre evidenziato i dati del Rapporto 2024 di AlmaLaurea, che confermano l'eccellenza dei dottorati Unimc: il 95,8% dei dottori di ricerca trova occupazione entro un anno dal titolo. McCourt ha quindi lanciato una proposta: "Auspico che la Regione possa valutare un'apertura intersettoriale, andando oltre il focus esclusivamente industriale per includere settori come cultura, impresa sociale e terzo settore. Innovazione significa anche crescita e benessere per la comunità". Un invito a rendere ancora più ampia e inclusiva la collaborazione tra istituzioni e sistema produttivo, in una visione innovativa e sostenibile. L'assessore ha dimostrato grande disponibilità all'ascolto, lasciando spazio a una riflessione condivisa su come rendere ancora più efficaci e inclusivi i dottorati innovativi nelle Marche.
Biondi ha ribadito il forte impegno della Regione per il finanziamento dei dottorati innovativi, con un investimento di oltre tre milioni di euro attraverso il bando FSE+ Marche 21-27, che ha permesso l'attivazione di 40 borse di studio triennali da 21 mila euro annui per un investimento complessivo di oltre tre milioni di euro. "Abbiamo fortemente voluto questo ciclo di incontri presso i nostri atenei regionali per dare il giusto valore all'intervento dei dottorati innovativi, che rappresentano un esempio virtuoso di sinergia tra Regione, imprese e mondo accademico. I dottorati innovativi rappresentano un intervento propulsivo per lo sviluppo socioeconomico regionale, capace di offrire competenze di alto livello e di focalizzarsi su settori di eccellenza del nostro sistema produttivo", ha dichiarato.
La direttrice della Scuola di Dottorato Laura Melosi ha evidenziato come "la ricerca portata avanti nei corsi di dottorato favorisca l'innovazione dell'intera rete e non di una sola azienda". Un approccio sistemico che permette di creare un patrimonio di conoscenze condiviso fra tutti gli attori coinvolti.
Il programma dei Dottorati innovativi promuove la cooperazione tra Atenei, con percorsi condivisi e tutoraggi incrociati; l’interazione con le imprese, attraverso progetti di ricerca mirati; esperienze all'estero, con almeno sei mesi di formazione internazionale; lo sviluppo dei talenti locali, creando opportunità per i giovani laureati marchigiani. I settori d'intervento rientrano nella Strategia di Specializzazione Intelligente e spaziano dal sistema moda e persona alla meccanica ed engineering, fino ai prodotti e servizi per la cultura, l'educazione e la salute.
Il Comune di Sefro annuncia l'avvio di un importante intervento di ristrutturazione di un immobile di proprietà comunale, destinato ad uso residenziale. L'edificio, un complesso di tre piani situato nel centro storico del paese, tornerà a nuova vita grazie ad un finanziamento di 992.247 euro, erogato con Decreto del Vicecommissario USR del 20 gennaio 2025. L'intervento, che rientra nel piano di ricostruzione post sisma 2016, riguarda un progetto misto pubblico privato composto da due edifici e 3 unità abitative, ai sensi dell’art.12 del Testo Unico.
Questa iniziativa rappresenta un passo fondamentale nel percorso di rinascita intrapreso da Sefro dopo la drammatica sequenza sismica che ha colpito il Centro Italia tra il 2016 e il 2017. Il terremoto, con una magnitudo massima di 6.5, ha causato ingenti danni e provocato la perdita di vite umane in un'ampia area che comprende le regioni di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo. Anche Sefro, con la sua storia millenaria e le sue tradizioni, ha subito la forza distruttrice del sisma, vedendo crollare edifici storici e numerose abitazioni diventare inagibili.
"L'avvio di questo cantiere, che si aggiunge ai numerosi interventi di edilizia privata già avviati, testimonia la volontà di Sefro di non arrendersi e di ricostruire il proprio futuro", ha dichiarato l’assessore per la ricostruzione del Comune di Sefro, Carminelli Corrado. "Dietro a questo traguardo c'è il lavoro instancabile di tante persone che meritano un ringraziamento speciale. Voglio esprimere la mia gratitudine ai dipendenti comunali, che con dedizione e spirito di servizio hanno affrontato le sfide burocratiche e amministrative legate alla ricostruzione, ai professionisti che hanno messo a disposizione le loro competenze, e alle imprese che stanno contribuendo a ricostruire il nostro paese. Un ringraziamento particolare va all'architetto Eleonora Pandolfi, responsabile della ricostruzione privata del Comune di Sefro, per la sua competenza, passione e instancabile impegno nel seguire ogni singolo progetto."
L'assessore Carminelli ha poi ribadito l'importanza di puntare sulla qualità degli interventi di ricostruzione: "Non si tratta solo di ricostruire muri e tetti, ma di rigenerare il tessuto sociale ed economico della nostra comunità. Vogliamo creare un ambiente in cui le persone possano tornare a vivere serenamente, in cui i giovani trovino opportunità di lavoro e in cui Sefro torni ad essere un luogo accogliente e pieno di vita".
A seguito del sisma del 2016/2017, a Sefro sono stati dichiarati inagibili 277 edifici, di cui 86 abitazioni. Ad oggi, sono stati presentati 57 progetti per il ripristino di queste 86 abitazioni, 52 dei quali hanno ottenuto l'approvazione. I lavori sono stati completati in 42 edifici, consentendo ad altrettante famiglie di rientrare nelle proprie case.
"Sappiamo che la strada è ancora lunga", conclude l'assessore Carminelli, "ma non ci fermeremo. Continueremo a lavorare con impegno e determinazione per portare a termine tutti gli interventi, i progetti e i piani avviati per la rinascita di Sefro e di tutto il territorio. La ricostruzione è una sfida che affrontiamo con coraggio e con la consapevolezza che insieme possiamo restituire a Sefro il futuro che merita".
Si prospetta un 2025 all’insegna dei grandi concerti per Brunori Sas, e "L’albero delle noci" si prepara a dare i suoi frutti anche nella stagione estiva. Dopo aver annunciato la traversata live di marzo nei principali palasport italiani, e i due imperdibili appuntamenti Live con Orchestra del 18 giugno al Circo Massimo di Roma e del 3 ottobre all’Arena di Verona, Dario Brunori svela oggi le date del suo “L'albero delle noci - Tour Estate", il nuovo tour prodotto da Vivo Concerti che nei mesi estivi lo vedrà protagonista di 13 appuntamenti nelle arene e nelle rassegne musicali più importanti d’Italia.
Nelle Marche Brunori si esibirà nella Piazza del Popolo di Fermo, il 15 luglio. I biglietti saranno disponibili in prevendita su www.vivoconcerti.com dalle ore 14:30 di venerdì 31 gennaio, e nei punti vendita autorizzati dalle ore 14:30 di lunedì 3 febbraio.
"L'albero delle noci - Tour Estate" è l’occasione perfetta per ascoltare dal vivo e sotto le stelle, insieme ai classici che hanno segnato la carriera ultra quindicennale di Dario Brunori, i brani contenuti nel suo nuovo progetto discografico "L’albero delle noci", in uscita venerdì 14 febbraio per Island Records.
L’Amministrazione comunale di Camerino e il Centro studi teatrali e letterari Ugo Betti organizzano per martedì 4 febbraio 2025 alle ore 18 nella Sala Consiliare del Comune di Camerino in via Conti di Altino n.19 una iniziativa dedicata al drammaturgo Ugo Betti, nato a Camerino il 4 febbraio del 1892.
“Nel giorno della nascita di Ugo Betti” è il titolo dell’incontro che darà l’occasione di presentare le attività e le iniziative del Centro Studi in cantiere per l'anno 2025.
Verrà poi proiettato il video “Una città italiana” realizzato nel 1992 dall’allora Centro interdipartimentale Audiovisivi e Stampa dell’Università di Camerino. Le parole dell’articolo di Ugo Betti “Camerino” dedicato alla sua città natale, pubblicato sulla Gazzetta del popolo del 14 agosto 1934 e ripreso da L’Appennino camerte il 25 agosto dello stesso anno, sono accompagnate da immagini di una Camerino che non c’è più. Saverio Giannella, voce dell’audio che sarà proiettato nella Sala consiliare, sarà presente all’incontro e leggerà alcune poesia tratte dalla raccolta di Ugo Betti "Il re pensieroso" del 1922.
“Nel 2025 – dice il direttore tecnico-scientifico del Centro studi, Francesco Rosati – anno in cui non si svolgeranno il Premio per la Drammaturgia e il Premio per i Giovani (prossime edizioni nel 2026), è nostra intenzione mantenere fede al proposito della nuova composizione del Centro Studi di tenere viva l’attenzione su questo illustre concittadino con iniziative di vario tipo (editoriali, di studio, ricerca e spettacolo) che prevedono anche il coinvolgimento degli studenti”.
“Il nostro Centro studi teatrali e letterari Ugo Betti – sottolinea l’assessore alla cultura della città di Camerino, Antonella Nalli – sta svolgendo un ottimo lavoro nella riscoperta e nella valorizzazione di Ugo Betti. Basti pensare al grosso incremento di partecipanti nei Premi Ugo Betti, sia in quello storico dedicato alla drammaturgia e sia in quello aperto ai giovani delle scuole regionali e al successo della serie di eventi bettiani inseriti nel progetto della Regione Marche “Marchestorie 2024”, che hanno coinvolto, oltre al nostro Comune, anche Valfornace e Serravalle di Chienti. In questo nuovo i componenti del Centro Studi stanno lavorando a una serie di iniziative che vanno ad arricchire l’offerta culturale di Camerino, nel nome di uno dei nostri cittadini più illustri”.
Sembrava ormai fatta per il trasferimento di Fabricio Lovotti, l’attaccante argentino del Tolentino, che negli ultimi giorni era stato accostato all’Atletico Ascoli, squadra di Serie D. Eppure, nonostante le sirene di un campionato superiore e le voci di mercato che lo vedevano già in partenza, Lovotti ha deciso di rimanere fedele ai colori cremisi.
La scelta di Lovotti arriva dopo giorni di suspense, durante i quali i tifosi del Tolentino hanno trattenuto il fiato, temendo di dover dire addio al loro bomber. L’esultanza dopo il gol segnato contro il Fabriano e la standing ovation che lo ha accompagnato all’uscita dal campo avevano fatto pensare a un saluto prima di una nuova avventura. Invece, l’attaccante argentino ha deciso di restare-
Come comunicato ufficialmente dal club, “L’U.S. Tolentino 1919 comunica che il giocatore Fabricio Lovotti resterà a Tolentino”. Una decisione maturata non solo per ragioni sportive, ma anche e soprattutto per un profondo senso di gratitudine. Lovotti ha voluto sottolineare il ruolo fondamentale della società cremisi, che ha creduto in lui sin dal primo giorno.
Accanto a lui, nella scelta, ci sono stati anche il suo entourage, rappresentato da Augustine Marioni e Piero Sileoni, che hanno condiviso e supportato la decisione di rimanere a Tolentino. Ma a fare la differenza, in questi giorni di riflessione, è stato anche il calore dei tifosi. "Fondamentale anche il supporto ricevuto in questi giorni da parte di tutti i tifosi, nei confronti di Lovotti, i quali hanno avuto una parte molto importante nella sua scelta finale di restare a Tolentino per lottare per i colori cremisi". Si legge nel comunicato.
Mister Passarini potrà dunque continuare a contare sui gol del proprio bomber, già a partire dalla prossima delicata sfida sul campo del Chiesanuova, in programma domenica 2 febbario alle ore 15:00 allo Stadio 'Sandro Ultimi'.
"Sui social siamo costantemente impegnati a costruire un'immagine idilliaca di noi, nascondendo le parti oscure. L'inautenticità delle narrazioni personali vale tanto per Chiara Ferragni quanto per la nostra amica del liceo". Lo spiega Lucrezia Ercoli a Porta a Porta analizzando la nuova narrazione di Chiara Ferragni, tra rinvio a giudizio per il Pandoro Gate e drama sentimentale.
La docente e filosofa è stata ospite ieri sera della trasmissione di Rai 1 condotta da Bruno Vespa insieme ad Annalisa Chirico, Candida Morvillo, Federico Mello e Riccardo Signoretti per offrire una lettura delle recenti vicende che hanno riguardato l’influencer ed imprenditrice digitale.
Due i filoni affrontati durante la trasmissione: da un lato la vicenda processuale e l’accusa di truffa aggravata, dall’altro quella umana e sentimentale dopo la scoperta di una relazione parallela dell’ex marito Fedez che durava da prima del matrimonio.
"Il Pandoro gate ha dato avvio ad un cambiamento di narrazione da parte degli influencer – la riflessione di Lucrezia Ercoli – c’è stata un’evoluzione che è un ritorno al passato. Gli influencer e in primis Chiara Ferragni avevano investito il proprio marketing di un’aura morale, legata ai temi della beneficenza e del sociale, sui temi civili e del linguaggio inclusivo. Dopo la deflagrazione del caso pandoro c’è un ritorno indietro al semplice racconto di lifestyle, di disimpegno, un racconto più frivolo, più schiacciato sul personale anziché sul sociale ed è una tendenza mondiale".
Rispetto invece alla questione sentimentale Ercoli sottolinea più che l’aspetto legato al gossip che sta inondando i media come quanto accaduto a Ferragni rappresenti "lo specchio distorto delle nostre vite" dove i social rappresentano il luogo dell'inautenticità patinata in cui nascondere la vera natura delle nostre relazioni.