Sessione di laurea molto particolare, quella dello scorso 15 ottobre, per il corso di laurea Unicam in “Ambiente e gestione sostenibile delle risorse naturali”. I neo dottori Chiara Visentin e Alessandro Bordi e la neo dottoressa Giada Strappaveccia, infatti, durante il loro percorso di studi sono tutti risultati vincitori di una Borsa di Approfondimento.
Questa tipologia di Borsa di Studio rappresenta uno dei punti di forza del corso in “Ambiente e gestione sostenibile delle risorse naturali” che può essere erogata a studenti iscritti ad Unicam già durante il loro primo ciclo di studi triennali, li inserisce nel mondo del lavoro in quanto si richiede ai vincitori di svolgere un’attività professionale legata ad esempio ad una parte di una ricerca già in atto, o ad una competenza specifica richiesta da privati, all’ideazione di attività specifiche richieste da Scuole e/o aziende e consente ai vincitori di acquisire un utile titolo da inserire nel loro curriculum vitae e permette di percepire un piccolo contributo in danaro per la loro attività.
L’altro punto di forza del corso è rappresentato dal fatto che Unicam è gestore e proprietario della Riserva Naturale Montagna di Torricchio, un laboratorio a cielo aperto in cui le studentesse e gli studenti svolgono moltissime attività in campo.
Chiara Visentin ha vinto la Borsa di approfondimento dal titolo “Censimento degli insetti impollinatori e analisi dei network di impollinazione nella riserva Naturale Montagna di Torricchio” in seno al Progetto LIFE Bee-Adapt di cui è responsabile il professor Andrea Catorci. Sotto la responsabilità dello stesso docente, Giada Strappaveccia ha lavorato ad un progetto dal titolo “Studio propedeutico alla compensazione delle emissioni di CO2” nell’ambito di una collaborazione con una ditta di recupero e riuso di materiali di lavorazione della plastica.
Alessandro Bordi è invece risultato vincitore della Borsa legata al “Progetto ECO Cariverona” (Ecosistemi di Comunità=Opportunità) per la riqualificazione dell’Area verde urbana Cesanella a Senigallia, la cui responsabile è la professoressa Paola Scocco.
Queste le impressioni a caldo dei neo-dottori sul loro percorso in Unicam: “Sono estremamente soddisfatto della mia esperienza grazie alla presenza di docenti preparati e sempre disponibili per qualsiasi problematica da risolvere. Reputo alquanto utile l’esperienza della Borsa di approfondimento per la mia crescita personale nell’approccio al mondo del lavoro e poiché mi ha aiutato a capire come si lavora in un team, requisito importantissimo nel mondo odierno".
“In questi tre anni mi sono trovata benissimo. La complicità con i miei colleghi, i legami unici creati con i professori, che hanno condiviso con noi studenti le loro conoscenze e ci hanno costantemente stimolato a migliorare e a pensare in modo critico, sicuramente hanno aiutato a rendere speciali questi anni di formazione. Avere come sfondo i paesaggi di Camerino ha contribuito al nostro stare bene".
Il corso di laurea in “Ambiente e gestione sostenibile delle risorse naturali” prepara tecnici ambientali con due distinti profili professionali: il Tecnico in gestione e valorizzazione delle risorse naturali che abbina ad una solida preparazione di base, in zoologia, botanica ed ecologia, una forte acquisizione di capacità pratiche legate a rilevamento in campo e analisi dei dati e finalizzate alla gestione sostenibile degli ecosistemi e alla conservazione della biodiversità; Il Tecnico della sostenibilità ambientale delle produzioni e green economy è una figura che affronta le nuove sfide ambientali legate alla green economy, all’economia circolare a alla sostenibilità ambientali dei processi produttivi.
Scontro di gioco tra Tempestilli e Ciattaglia. Sembra non arrestarsi la coda velenosa di polemiche, all’indomani della sfida tra Maceratese e Chiesanuova, valevole per i quarti di Coppa Italia Eccellenza Marche. Ora a gettare definitivamente l’acqua sul fuoco della diatriba, ci prova la squadra di Treia attraverso le parole del suo giocatore Denny Tempestilli, autore di un brutto fallo nei confronti di Denny Ciattaglia. Intervento duro giudicato prima da rosso dal direttore di gara, che poi ha cambiato idea innescando la furia della Maceratese (leggi qui le dichiarazioni di De Cesare).
“Chiedo scusa al ragazzo, questo anzitutto - dichiara Tempestilli - . Sono entrato effettivamente in modo scomposto e purtroppo sono andato a vuoto, ma solo fortuitamente e in modo involontario ho colpito al volto Ciattaglia con il mio braccio”. “Mi dispiace davvero, però, ripeto, un conto è sbagliare l'intervento e un altro è avere la volontà di far male e si tratta della prima cosa. Purtroppo capita nel calcio e mi dispiace doppiamente che mi veda coinvolto come il cattivo. Chiedo ancora scusa e spero di rivedere presto Ciattaglia in campo”.
Il 15 ottobre, in occasione della manifestazione “Le Marche, una Regione da Podio”, Silvio Calvigioni Tombolini ha ritirato il premio insieme ad altri celebri marchigiani.
Molto più che una regione, ma una culla della più autentica eccellenza Made in Italy che non disdegna fortunate incursioni anche nel mondo sportivo. Tutto questo – e anche di più – sono le Marche che, con i suoi figli più celebri e medagliati, in questo caso, è stata celebrata a Roma lo scorso 15 ottobre da “Le Marche una regione da Podio”.
Un evento, giunto alla sua seconda edizione, che ha visto tra i suoi protagonisti anche Tombolini, che ha fatto della sartorialità italiana il suo tratto caratteristico esportando in tutto il mondo il suo dna marchigiano doc e regalando ancora più lustro alla sua regione e al suo territorio, a cui l’azienda di Colmurano è legata a doppio giro.
Nel Salone d’Onore del CONI, al Foro Italico, è stato Silvio Calvigioni Tombolini, direttore commerciale, marketing e comunicazione, a ritirare il premio assegnato dalla manifestazione ideata da Vladimiro Riga.
“Le nostre radici nel territorio marchigiano sono una questione di famiglia e di cuore, come dimostrano le numerose iniziative che, da sempre, portiamo avanti per valorizzarlo, celebrando e tutelando l’apporto delle maestranze che trasmettono il loro know how alle nostre creazioni e mantenendo un legame forte con il suo passato per portarlo nel futuro” ha commentato, a margine del premio, Silvio Calvigioni Tombolini. E infatti del rapporto con la sua terra Tombolini ha fatto un asset vincente che, negli ultimi tempi, si è tradotto nella riqualificazione della sua storica sede, negli investimenti sul capitale umano locale e nella nascita della Fondazione Eugenio Tombolini che, tra i suoi programmi, prevede anche una scuola sartoriale.
“Le Marche, una Regione da Podio” nasce proprio con l’obiettivo di celebrare personalità e aziende,campioni nei più svariati ambiti ma accomunati dall’origine, che hanno contribuito a portare l’eccellenza marchigiana in Italia e nel mondo. Tra i premiati della seconda edizione, che ha visto la presenza del Presidente di Regione Marche Francesco Acquaroli e del presidente del Coni Giovanni Malagò, i campioni olimpici Tommaso Marini, Elisa Di Francisco, Michele Massa e il campione del mondo di vela Alberto Rossi, i premi Oscar Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo Ferretti e molti altri.
Il 23 ottobre alle ore 10, all'interno della Biblioteca Mozzi Borgetti di Macerata, verrà presentato il Bilancio Sociale dell'Inps. Attraverso l'erogazione di più di 400 diverse prestazioni socio assistenziali e previdenziali l'Inps rappresenta uno dei più grandi enti di welfare pubblico d'Europa.
Il rendiconto sociale 2023 ha voluto evidenziare i programmi, le azioni, l'erogazione delle prestazioni che hanno impatto sul contesto socio economico. "Si evince il grande contributo offerto dall'Inps al territorio di riferimento; circa il 70% della popolazione residente si interfaccia con l'Ente in questione durante una delle varie fasi della vita ed è doveroso che ogni anno venga presentato il rendiconto delle proprie attività in modo imparziale, evidenziando successi e criticità. Queste ultime come stimolo al necessario miglioramento - spiega il direttore provinciale dell'Inps Marco Mancini - .
"L'ambiente nel quale l'Ente opera, infatti, presenta sempre nuove sfide e impone di adeguare i servizi alla realtà in continua trasformazione per fornire a tutti gli stakeholders in tempo celere risposte chiare, semplici e complete. Adattarsi al continuo cambiamento è una sfida che non ammette ritardi e che l'Inps dovrà vincere grazie alle sue risorse umane e tecnologiche e in collaborazione con tutti gli altri attori istituzionali della pubblica amministrazione; perché l'unico modo per vincere le sfide del mondo globalizzato è la collaborazione fattiva, la rapida condivisione delle banche dati e l'utilizzo delle tecnologie da adottare all'utenza di riferimento. Questo ruolo da svolgere insieme è fondamentale per la tenuta del sistema sociale, soprattutto in periodi di crisi economica, di calamità naturali e di eventi bellici, conclude Mancini. "La cittadinanza è invitata a partecipare all'incontro"
Approvato in conferenza dei servizi l’intervento di miglioramento sismico della Cattedrale della Santissima Annunziata di Camerino. L’edificio si trova nella porzione settentrionale della città, nella piazza principale. Oltre alla chiesa, su questo grande spazio, si affacciano il palazzo ducale, sede dell’Università di Camerino, e la curia arcivescovile.
L’impianto originario risale presumibilmente al VII secolo, come deducibile da frammenti architettonici presenti nella cripta ascrivibili a tale periodo. Tra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo venne realizzata la cattedrale in uno stile di transizione fra il romanico e il gotico: si trattava di un edificio a tre navate scandite da dieci colonne in pietra e con numerose cappelle laterali. Nel 1748 fu realizzata una nuova facciata.
A seguito del terremoto del 1799 che colpì violentemente la città di Camerino la cattedrale romanico gotica crollò e il progetto per la sua ricostruzione fu affidato ad Andrea Vici, allievo di Vanvitelli che, nel giugno 1800, a seguito di una perizia sui ruderi della fabbrica, elaborò tre possibili soluzioni progettuali per la riedificazione.
Fu scelta l’ultima ipotesi progettuale, che prevedeva una edificazione a pianta longitudinale a tre navate priva di transetto e munita di cappelle laterali, di cui quella posta a metà della navata sinistra con un impianto semicircolare. L’apparato decorativo previsto era arricchito dall’inserimento di capitelli compositi, di nicchie nei pilastri per l’inserimento di statue e di lacunari romboidali nel catino absidale. I lavori furono avviati nel 1806. La chiesa fu edificata più a nord-ovest rispetto a quella presente fino al 1799, consentendo di aumentare lo spazio della piazza antistante e di ampliare, inglobando il nartece, il portico dell’adiacente palazzo arcivescovile.
A seguito della morte di Vici nel 1817 subentrò l’ingegner Clemente Folchi, il quale trasformò il progetto della cappella semicircolare in una rettangolare più profonda. Nel 1832 la cattedrale venne inaugurata e nel 1833 consacrata alla Vergine Annunziata. In seguito, l’edificio non fu oggetto di particolari trasformazioni, se non per i restauri avvenuti a seguito del sisma del 1997.
Le strutture maggiormente danneggiate risultano essere quelle verticali e portanti interne (setti e piloni centrali) e i due campanili sul fronte principale. Sebbene dall’esterno non sia così evidente il grado di danno della Cattedrale, internamente è chiaramente riscontrabile uno stato di danno molto grave. Dopo gli eventi sismici del 2016, i primi interventi di messa in sicurezza furono realizzati nel febbraio 2017 dal Corpo del vigili del fuoco, che si occuparono della facciata e di una porzione dei campanili.
Sono previsti numerosi interventi tra cui azioni di scuci-cuci in corrispondenza delle lesioni passanti e non passanti, dei distacchi e delle ammorsature ritenute non idonee all’incrocio di pareti portanti, il consolidamento degli archi, frontali e laterali, tramite messa in pressione con zeppe in legno, scuci cuci e iniezioni di malte a base calce con additivi espansivi, consolidamento della copertura tramite installazione di cordolo perimetrale e controventi in acciaio, il ripristino e consolidamento dei setti portanti e deipiloni con consolidamento dei basamenti in pietra e delle murature in elevazione, ripristino e consolidamento delle colonne, la ricostruzione delle porzioni di muratura crollate dei campanili, con consolidamento dei basamenti dei pilastri in marmo e consolidamento all’intradosso delle volte con riparazione delle parti lesionate previa battitura a campione delle stesse. Il progetto ha un valore di 7.390.522,85 euro.
"È un progetto fondamentale per tutto il territorio di Camerino. La ricostruzione ha indubbiamente cambiato passo e i risultati si vedono. Vogliamo restituire alla comunità la loro Cattedrale, uno dei simboli del sisma del 26 ottobre 2016- ha dichiarato il commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016, Guido Castelli - . Ringrazio il presidente della Regione Francesco Acquaroli, l’arcivescovo Francesco Massara, il direttore dell’Ufficio speciale ricostruzione Marche Marco Trovarelli e il sindaco Roberto Lucarelli per la continua e incessante collaborazione. La tutela delle nostre chiese è una delle nostre assolute priorità e non ci possiamo fermare nemmeno un minuto per portare a termine il nostro compito”.
L’arcivescovo Francesco Massara evidenzia che “l’approvazione degli interventi per la Cattedrale, a distanza di otto anni dal terremoto, rappresenta un ulteriore tassello di rinascita e di gioia per l’intera comunità. Un grazie al commissario Castelli per la sua vicinanza e per il grande servizio che fa al nostro territorio”.
Il sindaco Roberto Lucarelli aggiunge che l'’approvazione del progetto per la cattedrale è un altro punto fondamentale per la ricostruzione del centro storico e che è un punto di riferimento per la nostra comunità. Un ringraziamento all’arcivescovo massara e al commissario Castelli che, con l’avvicinarsi dell’ottavo anniversario del sisma dell’ottobre 2016, porta a casa un altro importante risultato. Il lavoro di squadra è fondamentale per ricostruire il centro storico più danneggiato delle Marche. Questo insieme ai tanti progetti in corso di approvazione danno una fattiva presenza di quella che è la ricostruzione del centro storico che si è riusciti a sbloccare”.
"Quando la realtà supera la fantasia. Questo è quanto abbiamo assistito a Civitanova Marche. Un concorso che ha destato curiosità sin da quando è stato partorito". È quanto afferma in una nota, Vincenzo Marino, segretario regionale Ugl per la polizia e le funzioni locali, in merito al concorso pubblico per la copertura di un posto da comandante dirigente di polizia locale nel comune rivierasco.
"Inizialmente il Comune utilizza un regolamento comunale attraverso il quale può assumere attingendo la figura ricercata da una graduatoria in essere nei comuni della provincia oppure anche fuori della stessa - ricorda Marino -. Per questo motivo, chiede al comune di Macerata di poter utilizzare la propria graduatoria ma dopo qualche tempo, dovendo assumere scorrendo la graduatoria, cambia strada e l'amministrazione civitanovese bandisce un concorso pubblico".
"Da quando è stato pubblicizzato il concorso, secondo le norme vigenti al 31 luglio 2024, data in cui è stata espletata la prima prova, sono state cambiate per ben tre volte le sedi. Di fatto, da 46 che erano le candidature pervenute inizialmente si sono presentati solo in 24. Tra i partecipanti - prosegue il segretario Ugl - è stata accertata la presenza di un candidato che, un anno fa, faceva parte delle commissioni d'esame per i concorsi di polizia locale, sempre indetti dal Comune di Civitanova Marche, indossando la veste del valutatore".
"Ma le curiosità non sono finite, anzi continuano. A giudicare l'ex valutatore è anche un membro della stessa commissione di concorso per agente e ufficiale di polizia locale di cui l'odierno candidato faceva parte lo scorso anno. Pensavamo di aver visto tutto quello che la fantasia ci avesse suggerito ma invece la realtà è andata oltre - dice Marino -. Lo scorso 31 luglio ci siamo presentati presso la sede del concorso chiedendo di voler assistere alla prova in quanto pubblico ma le porte sono rimaste chiuse".
"A questo punto ci fermiamo lasciando alle autorità competenti informate dei fatti da alcuni partecipanti, con relative previsioni finali, di poter fare le opportune valutazioni ed eventuali azioni", conclude il segretario regionale Ugl per la polizia e le funzioni locali.
Un evento di grande rilievo che ha stimolato un'importante riflessione sugli effetti della trasformazione digitale e delle applicazioni di intelligenza artificiale nella gestione e conservazione degli archivi: questo è stato il convegno “Archivi, archivistica e trasformazione digitale” che l’Università di Macerata ha organizzato oggi, 17 ottobre, in collaborazione con lo spin off Isdif e l’Associazione italiana di documentazione e studi archivistici. L’incontro ha riunito oltre 250 partecipanti, proponendosi come un momento di approfondimento per bilanciare innovazione, dematerializzazione, certezza del diritto, salvaguardia della memoria e diffusione della conoscenza.
L’evento, dedicato al professor Oddo Bucci, al quale è stata consegnata una targa ricordo, ha ricordato l’influente convegno da lui organizzato nel 1990, “L'Archivistica alle soglie del duemila”, che già allora anticipava l’impatto delle nuove tecnologie sugli archivi. Oggi, a distanza di più di trent’anni, la velocità delle trasformazioni digitali e l’adozione di tecnologie avanzate richiedono una rinnovata riflessione su queste tematiche.
La giornata, presieduta da Stefano Pigliapoco, docente Unimc e presidente Isdif, si è aperto con i saluti del rettore John McCourt, rettore dell’Università di Macerata, del direttore generale Archivi del Ministero della cultura Antonio Tarasco e del dirigente dell’area qualificazione e accreditamento dell’Agenzia per l’Italia digitale Gualtiero Asunis.
McCourt ha voluto sottolineare l’importanza dell’impegno di lunga data di Oddo Bucci e Stefano Pigliapoco presso l’ateneo, evidenziando il loro ruolo come punti di riferimento nazionali per l’agenda digitale e evidenziando come gli studi e le intuizioni di Bucci abbiano aperto nuovi percorsi di ricerca, soprattutto orientati all’analisi del rapporto esistente tra l’innovazione tecnologica e i processi di formazione e conservazione degli archivi. “Nei prossimi anni - ha detto - assisteremo a cambiamenti ancora più radicali e rapidi, e forse anche imprevedibili rispetto al passato.
La trasformazione digitale delle organizzazioni, la diffusione delle applicazioni di intelligenza artificiale, il moltiplicarsi delle forme dei documenti informatici all’interno di sistemi informativi automatizzati sono solo alcuni dei fenomeni che incideranno in modo significativo sui processi di gestione e conservazione degli archivi. È necessario porre forte attenzione agli aspetti etici e legali”. Il rettore ha poi posto l’accento sull’importanza di una formazione avanzata per affrontare queste sfide, menzionando il Master in Formazione, gestione e conservazione di archivi digitali in ambito pubblico e privato, attivo dal 2008. “Un gioiello del nostro Ateneo, un punto di riferimento nazionale che intendiamo rafforzare ancora negli anni avvenire”.
Tra le altre figure intervenute, hanno dato il loro contributo Paolo Vadalà, presidente del Tribunale di Macerata, Federico Valacchi, presidente dell’Associazione italiana di documentazione e studi archivistici, Benedetto Luigi Compagnoni, soprintendente archivistico per le Marche, e Erika Vettone, presidente dell’Associazione nazionale archivistica italiana.
Camion si ribalta e finisce fuori dalla sede stradale. I vigili del fuoco, con una squadra proveniente dal comando provinciale di Macerata, sono intervenuti, intorno alle ore 15:00 del pomeriggio, lungo la strada Regina all'altezza della rotatoria che si trova nel territorio comunale di Montelupone, per un autoarticolato che si è parzialmente rovesciato, appoggiandosi su una fiancata, in un campo fuori dalla carreggiata.
Ancora da chiarire l'esatta dinamica di quanto avvenuto. L’autista, in ogni caso, è uscito dalla cabina in autonomia e illeso, tanto che non ha richiesto il trasferimento in ospedale. I vigili del fuoco hanno, inoltre, provveduto a riportare il mezzo pesante sulla sede stradale e alla messa in sicurezza dell'area. Il tratto interessato è stato chiuso il tempo necessario per le operazioni di soccorso.
I militari della compagnia carabinieri di Tolentino continuano la loro intensa attività di contrasto allo spaccio e al consumo di sostanze stupefacenti sul territorio. Nelle scorse ore, un uomo di 36 anni è stato denunciato all'autorità giudiziaria per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti. L'indagine, durata circa un anno, ha permesso di appurare che il soggetto in questione aveva ceduto cocaina a un altro uomo in più occasioni durante tale arco temporale.
Le operazioni investigative hanno permesso di raccogliere prove concrete a carico dell'indagato, consentendo di interrompere l'attività illecita. Inoltre, sempre la compagnia carabinieri di Tolentino ha fermato un giovane di 21 anni durante un controllo stradale.
Il ragazzo, alla guida della propria autovettura, è stato sottoposto a una perquisizione veicolare, durante la quale sono stati trovati 1,8 grammi di hashish. A seguito del rinvenimento della droga, il giovane è stato segnalato alle autorità competenti e la sua patente di guida è stata immediatamente ritirata.
Il comando stazione carabinieri di Recanati ha arrestato un pensionato 69enne residente nel Comune, pregiudicato, su ordine di carcerazione emesso dalla Corte di Appello di Ancona. L'uomo deve espiare la pena di anni 5 e quattro mesi di reclusione, per violazione degli obblighi di assistenza familiare e per bancarotta fraudolenta, reati entrambi commessi nel 2012. L’uomo, dopo le formalità di rito, è stato condotto presso la Casa Circondariale di Fermo.
Sul russare si fa da sempre ironia, ma non tutti sono a conoscenza del fatto che può non essere solo un "rumore", bensì anche un problema di salute. Per questo motivo Fisiomed ancora una volta viene incontro al territorio e lo fa nel modo più comodo e conveniente per i pazienti e gli interessati, vale a dire organizzando una giornata di screening gratuito sul tema.
L’appuntamento è per mercoledì 23 ottobre, a partire dalle 8:20, presso la sede di Corridonia in viale Trento 21. A ricevere, visitare e prendersi cura dei pazienti sarà la dottoressa Simonetta Calamita, specialista dei disturbi respiratori del sonno, nonché otorinolaringoiatra e foniatra.
"Russare: un rumore nella notte o un problema di salute?" questo il nome dato all’iniziativa, utilissima per approfondire, prevenire o limitare cause e sintomi. Parliamo d’altronde di un fenomeno assai diffuso, studi epidemiologici hanno evidenziato che l’80% della popolazione tende a russare durante il sonno e incappa in crisi di apnea caratterizzata da cessazione del respiro di diversa entità. La presenza di almeno 5 apnee per ora di sonno caratterizza la cosiddetta sindrome da apnea ostruttiva del sonno o osas.
CHI COLPISCE - Il sesso maschile in percentuale tripla rispetto alle donne. Tutte le età possono essere interessate, compresa quella adolescenziale con conseguente sonno agitato, secchezza delle fauci, disturbi dell’apprendimento, ritardo della crescita.
COME SI MANIFESTA - Il sonno è disturbato da frequenti risvegli, da sensazioni di soffocamento, da reflusso gastro esofageo e da un fastidioso e assordante rumore per il partner che spesso è costretto a cambiare letto.
EFFETTI E CAUSE - I fattori di rischio sono rappresentati dall’obesità, deposito di grasso al collo, alterazioni anatomiche nel distretto di pertinenza otorinolaringoiatrico, con patologie riguardanti il naso, il palato e la base della lingua.
Il paziente affetto da tale sindrome durante il giorno è stanco, si addormenta dopo pranzo, durante il lavoro, durante la guida dell’automobile. Attenzione, la sonnolenza diurna determinata dalla cattiva qualità del sonno è causa di incidenti sul lavoro e stradali (in Italia il 54% degli incidenti mortali avvengono per colpi di sonno durante la guida).
L’osas rappresenta a sua volta un fattore di rischio rilevante cardiovascolare (ipertensione, ictus, ischemie, insufficienza cardiaca). Evidente l’importanza di una corretta gestione della sindrome che necessiterebbe di una consulenza otorinolaringoiatrica.
Tale specialista con apposita videoendoscopia diurna o notturna (sleep endoscopy) e con apposito monitoraggio cardiorespiratorio o polisonnografia, evidenzia la gravità e la causa di tale sindrome e la corretta terapia che può essere posizionale, medica, chirurgica o protesica. Per info sullo screening gratuito su prenotazione: 0733/433816.
"Si è tornati a parlare questa mattina nel programma Storie Italiane, condotto da Eleonora Daniele su Rai 1, del caso di Leonardo, il ragazzo vittima di bullismo morto suicida a Senigallia con un colpo di pistola. A intervenire ai microfoni è stata la legale della famiglia, Pia Perricci, commentando l’atteggiamento ambiguo della scuola nei confronti dei genitori di Leo: “È arrivata solo una telefonata di meno di due minuti da parte del preside che nel pomeriggio di avantieri ha cercato di parlare di responsabilità al papà di Leo”, ha raccontato l’avvocato sottolineando la mancanza di una parola di conforto da parte del dirigente scolastico.
“Un papà che piange il figlio e che ha risposto ‘guardi non deve parlare con noi di queste cose ma ne parli col nostro legale, grazie per avermi fatto le condoglianze’. A quel punto il preside ha capito di aver fatto una gaffe e ha richiamato facendo le condoglianze anche alla moglie. Io credo che in tutta questa vicenda ci sia un comportamento di omissione totale”, ha poi aggiunto.
Sfuggente è anche l’atteggiamento dei professori raggiunti dall’inviato Alessandro Politi: “Allora per quanto ne so io, rispondendo di me e non di altri, io non ne avevo idea assolutamente, io mi occupo dei miei ragazzi e non vedo situazioni così problematiche lette sui giornali, non ho visto una correlazione fra ciò che ho letto e quello che viviamo tutti i giorni”, ha dichiarato un docente.
L’avvocato ha poi percorso gli ultimi istanti di vita del giovane, spiegando che un docente di sostegno era stato informato del disagio dal ragazzo: “Leo fra il 6 e il 7 ottobre si confida con i genitori che propongono di fare una denuncia ma in quel momento Leo non ha il coraggio per paura, perché voleva risolvere lui, non sappiamo. Poi il giorno 9, e di questo c’è traccia, parla con il docente dicendo di voler cambiare scuola, di non volerci andare più e di voler cambiare classe perché aveva dei problemi e non si trovava bene. Il docente risponde che c’era un obbligo scolastico e quali erano le possibilità ma non ritiene di dover telefonare ai genitori ed informarli del colloquio. Da lì a qualche giorno Leo si è suicidato pensando di non avere più scampo”.
È inoltre trapelata da poche ore la notizia di un brutto voto preso dal ragazzo, un’ulteriore possibile aggravante del gesto estremo: “Il gioco che sta facendo la scuola è brutto, doloroso e anche pericoloso. Non sappiamo da chi sia uscita la notizia, ma bisogna contestualizzare: il compito è stato corretto in classe alla terza ora del 14 ottobre come riporta il registro elettronico. Leonardo non sa di aver preso questo voto perché è già morto. Abbiamo anche notato che i genitori non hanno più accesso alla bacheca del registro, quindi non vedono più neanche le comunicazioni. Mettere il sospetto che Leonardo abbia potuto compiere il gesto indotto dal 4,5 è veramente un comportamento scorretto, di bullismo ulteriore e successivo alla sua morte”, ha infine concluso.
Gli scarichi omologati per Yamaha R7, ancorché di tipologia aftermarket, sono risorse molto utili per cambiare l’aspetto e la voce del gioiellino della casa giapponese. Non è un caso che l’installazione di un nuovo scarico sia tra le attività più frequenti dagli amanti delle due ruote: incide su molti parametri, costa il giusto, impone una spesa sostenibile.
Ne parliamo qui. Presenteremo gli effetti dell’installazione di un nuovo scarico sulla moto, forniremo consigli per scegliere il modello più adatto alle proprie esigenze, indicheremo dove acquistare uno scarico omologato per la Yamaha R7 capace di esprimere qualità e affidabilità.
Perché installare un nuovo scarico per la Yamaha R7
La Yamaha R7 è una moto pensata per la circolazione urbana ed extraurbana ma dall’anima profondamente sportiva. Il suo design ricorda quello delle moto da corsa e lo stesso si può dire delle prestazioni, che sono nettamente superiore alla media. Dunque, beneficia dell’installazione di componenti che potenziano questo aspetto, che evidenziano le peculiarità della moto, che riducono la distanza rispetto ai modelli da racing.
Componenti come gli scarichi aftermarket, per l’appunto. Gli scarichi aftermarket non sono originali ma non per questo esprimono una qualità inferiore. Anzi, la loro peculiare conformazione interna e l’impiego di materiali avveniristici consentono una velocizzazione dei fumi, a cui corrisponde un’ottimizzazione totale del consumo di carburante. In tal modo, si apprezzano effetti sotto tanti punti di vista: prestazioni, sound, esperienza di guida. Le prestazioni aumentano, il sound si fa più rumoroso e aggressivo, l’esperienza si fa più comoda (in virtù della riduzione del peso).
Ovviamente, abbiate cura di acquistare solo scarichi omologati per la vostra Yamaha R7. L’omologazione è necessaria per viaggiare su strada e impone limitazioni circa l’inquinamento acustico e atmosferico. Niente che possa inficiare la qualità dell’esperienza di guida.
Come scegliere lo scarico
La domanda di scarichi aftermarket è cresciuta negli ultimi anni. A questa domanda è corrisposta un aumento dell’offerta, che a sua volta si è tradotta nell’immissione nel mercato di una infinità di modelli. Risultato: è sempre più difficile scegliere, è sempre più facile cadere preda dell’imbarazzo della scelta.
Il primo consiglio, quando ci si approccia a questo mondo, è di passare in rassegna le proprie esigenze, capire il reale motivo che si cela dietro l’acquisto. Alcuni, alla prova dei fatti, puntano all’estetica, altri al sound, altri alla potenza. Saperlo è fondamentale, giacché, oggi come oggi, gli scarichi sono ben specializzati.
Per il resto, è bene analizzare alcuni parametri, i quali rivelano la capacità del modello di soddisfare questa o quella esigenze. Per esempio, si dovrebbe guardare ai materiali: l’acciaio garantisce potenza ma non durata, e assicura un sound roboante; la fibra di carbonio spicca per leggerezza e per un suono più vibrante e così via.
Infine, è sempre bene verificare la presenza dell’omologazione. Delle volte, i riferimenti sono incisi direttamente sullo scarico ma in ogni caso dovrebbero essere contenuti nei documenti trasmessi in concomitanza dell’acquisto. Chiedere esplicitamente informazioni al venditore, tuttavia, rimane un’ottima idea.
Dove acquistare scarichi omologati per Yamaha R7
Il consiglio più efficace è però un altro: scegliere con cura il rivenditore. In particolare, dovreste puntare i fari sui negozi che:
- Assicurano un’offerta non solo di qualità, ma anche ampia. In tal modo, massimizzerete le probabilità di trovare esattamente ciò che state cercando.
- Garantiscono un’esperienza d’uso comoda, che si pone dalla parte del cliente e non lascia spazio alle ambiguità.
- Erogano un servizio di assistenza completo, che fornisce un aiuto concreto in fase di valutazione.
A rispondere a questo identikit è soprattutto Roadsitalia. Si tratta di un rivenditore che però è anche un produttore. Esatto, produce in autonomia gli scarichi. Per giunta, conferendo ad esso una qualità sopraffina, valorizzata dall’attenzione al dettaglio tipica delle produzioni artigianali. L’offerta è comunque ampia, sicché si trovano molti modelli compatibili, molti scarichi omologati per Yamaha R7.
Sullo sfondo, uno staff pronto ad aiutare l’utente, ad accompagnarlo nella fase della scelta, a fornire un servizio che va oltre l’assistenza e sfocia nella consulenza vera e propria.
Cento chilometri di vero enduro tra le colline di Castelraimondo, Sefro, Pioraco e Camerino per circa 200 piloti che domenica scorsa (13 ottobre) hanno partecipato alla decima edizione della Motocavalcata Long Raid, manifestazione non competitiva organizzata dal Moto Club di Castelraimondo con il patrocinio del Comune.
I partecipanti sono partiti domenica mattina da piazza Dante e hanno percorso il 90% del tracciato in fuoristrada, con anche un punto ristoro fissato all’ex crossodromo del monte Gemmo. Terminata la manifestazione i piloti hanno gustato un ottimo pranzo presso il ristorante "La torre del buongustaio" in località Torre del Parco.
"Ringrazio il Moto Club di Castelraimondo guidato dal presidente Enrico Marinelli per il successo di questa splendida decima edizione della Motocavalcata che si conferma un evento molto apprezzato e partecipato - ha commentato l’assessore allo Sport Edoardo Bisbocci - al di là del valore sportivo della manifestazione, mi preme sottolineare anche come questa iniziativa sia un ottimo modo per far scoprire le nostre meravigliose colline a centinaia di piloti provenienti da tutta Italia".
La bellissima piazza Del Popolo è pronta ad accendere i motori in vista della 17esima edizione del Rally delle Marche che il 16 novembre partirà proprio dall’ovale simbolo della città degli Smeducci.
L’evento, organizzato dalla Prs Group con il patrocinio di Aci Sport, del Coni e del Comune di San Severino Marche, toccherà le province di Macerata ed Ancona e sarà valido per il campionato italiano rally terra. All’appuntamento motoristico prenderanno parte i piloti di livello nazionale e internazionale, provenienti da tutta Europa.
La cerimonia ufficiale dello "start" si terrà sabato 16 novembre, dalle ore 18:30 alle 20:30, ed offrirà al pubblico uno spettacolo unico sopra la piattaforma che verrà allestita in piazza dagli organizzatori. Durante il weekend di gara, la piazza ospiterà anche il riordino delle vetture, in programma per tutta la giornata di domenica 17 novembre, in tre momenti chiave della competizione, fornendo un'ulteriore occasione per ammirare da vicino le auto da corsa e vivere da protagonisti l'adrenalina del rally.
Il Rally delle Marche è un appuntamento imperdibile per gli appassionati di motori. Da sempre una vera e propria “carovana” segue le evoluzioni dei piloti trascinando con sé team, tecnici, esperti e numerosi visitatori. La manifestazione interesserà anche le strade settempedane, ovviamente: domenica sono in programma due prove speciali sugli sterrati tra le località Santo Stefano e Agello e sulla comunale Stigliano – quadrivio di Serripola al confine con Gagliole. Su questi stessi tracciati i concorrenti potranno effettuare le ricognizioni nella giornata di venerdì 15 novembre.
L’annata per la sezione atletica leggera del Cus Macerata sta volgendo al termine e Prato è stata sede della quarta e ultima prova del campionato italiano di marcia. Questa volta sull'impegnativa distanza della 20km, il Cus è stato rappresentato dalla rientrante Elisa Marini e dalla più esperta Giulia Miconi. E proprio Giulia ha regalato e si è regalata uno splendido terzo posto nella categoria Senior.
Sul percorso toscano tutto pianeggiante e in ottime condizioni di clima e temperatura, le atlete cussine hanno marciato quasi sempre appaiate, con la Miconi a guidare la Marini che esordiva con più di qualche timore su questa distanza.
Entrambe hanno tagliato il traguardo con un ottimo risultato cronometrico, valso come detto la medaglia di bronzo nella categoria senior per la Miconi (prossima alla laurea magistrale in Scienze Motorie). Elisa invece ha concluso al quarto posto tra le Juniores. Dunque appena sotto il podio, il piazzamento che lascia sempre un po’ di amaro. Va ricordato però che era al rientro nelle gare di marcia dopo una stagione segnata da problematiche articolari.
Ora manca solo un appuntamento per concludere la stagione agonistica 2024. Domenica il Cus sarà di scena a Grottammare, sempre con la marcia e con l’allieva Sofia Tomassoni.
La biblioteca comunale “Francesco Antolisei” Città di San Severino Marche da giovedì 24 ottobre, a partire dalle ore 18, ospiterà un ciclo di quattro incontri, dal titolo “Quella stanza tutta per sé”, dedicati all’esplorazione della scrittura al femminile nell’Ottocento.
L’iniziativa verrà accolta nella sala del Caffè letterario e sarà dedicata, per la prima delle quattro date in programma, al romanzo “Teresa” di Neera, pseudonimo di Anna Maria Zuccari.
Curata da Lucia Tancredi e realizzata in collaborazione con l’Associazione Sognalibro, la rassegna nasce grazie al contributo della Commissione Pari Opportunità della Regione Marche e al patrocinio della Città di San Severino Marche.
“Quella stanza tutta per sé” riprende il titolo di un saggio di Virginia Woolf, libro che ha segnato un punto di svolta nella riflessione sul ruolo della donna nella cultura e nella società. Attraverso l’analisi del romanzo “Teresa”, le partecipanti saranno invitate a riflettere sul mondo femminile dell’Ottocento, sulle sue aspirazioni e sulle sue contraddizioni. Il laboratorio dedicato alla scrittura femminile si rivolge, in modo particolare, a tutte le donne interessate ad approfondire la storia della letteratura femminile e a scoprire nuove autrici. Gli incontri, caratterizzati da un approccio partecipativo e conviviale, offriranno l’opportunità di confrontarsi con altre donne, di condividere le proprie esperienze e di sviluppare le proprie capacità espressive.
A guidare gli incontri sarà Lucia Tancredi, scrittrice e docente nota per i suoi romanzi storici e per i suoi saggi dedicati all’arte e alla cultura. Tra le sue opere principali spiccano Io Monica e La vita privata di Giulia Schucht, romanzi che esplorano figure femminili dimenticate o poco conosciute. Lucia Tancredi è anche impegnata nella promozione della lettura e della cultura con eventi e conferenze.
Partono lunedì 21 ottobre i lavori per completare l'asfaltatura di Corso Garibaldi, nel tratto compreso tra via Carnia e via Aldo Moro. "Dopo aver terminato con notevole anticipo i lavori nel primo tratto - spiega il sindaco Fabrizio Ciarapica – ultimiamo l’asfaltatura di tutto Corso Garibaldi. Successivamente partiranno i lavori nel restante tratto di Viale Vittorio Veneto. Due opere di riqualificazione importanti per un costo complessivo di 790 mila euro".
L’intervento, la cui ultimazione è prevista entro il 19 novembre, sarà suddiviso in due stralci per ridurre al massimo i disagi alla circolazione. Il primo prevede, sin da lunedì, la chiusura al traffico dall'intersezione con via Carnia sino all'incrocio con via Zavatti. In tale periodo il traffico proveniente da Corso Garibaldi sarà convogliato in direzione sud seguendo il seguente tragitto: Corso Garibaldi, via Carnia/via Nelson Mandela, via Zavatti e Corso Garibaldi.
Successivamente, in base all'avanzamento dei lavori verrà chiuso anche l'ulteriore tratto di Corso Garibaldi, da via Zavatti a via Aldo Moro. Durante tale periodo, verrà consentito l'attraversamento di Corso Garibaldi per le auto che provengono da via Zavatti. Per recarsi all'uscita sud della città, invece, il percorso alternativo sarà il seguente: Corso Garibaldi, Via Carnia o via Nelson Mandela, Via Zavatti, Via Marinetti, Via Aldo Moro.
Modifiche alla viabilità anche per le strade perpendicolari che confluiscono su Corso Garibaldi: per quanto riguarda via Zavatti verrà consentito l'attraversamento, in via Pasubio sarà interdetto il transito veicolare a partire dall'intersezione con Viale Vittorio Veneto, eccetto residenti.
Durante i lavori sarà vietata la sosta ambo i lati H24 lungo tutto il tratto oggetto di intervento, in base all'avanzamento dei lavori. La ditta appaltatrice è la ditta "Marche Asfalti s.r.l." di Morrovalle.
È nata Àlima (Associazione liberi movimenti artistici). Otto ragazze, amiche ed ex allieve della maestra Alina Bianchi, hanno dato vita a una nuova realtà con l’obiettivo di portare avanti le arti performative, a partire dalla danza e dal teatro. Non solo corsi con docenti qualificati. Ma anche spettacoli, mostre, workshop, collaborazioni di eventi, volti alla diffusione della bellezza.
Katia Donati (presidente), Agnese Pantaleone (vicepresidente), Rachele Bitocchi, Olimpia Bitocchi, Veronica Paccaloni, Virginia Ruggeri, Greta Borgognoni e Giulia Moretti, che facevano parte del gruppo stabile di danza “Il Gabbiano” della Fondazione Culturale Diffusione Danza di Recanati, hanno deciso di recuperare un luogo del cuore per tutta la cittadinanza: uno spazio all’interno del chiostro di Sant’Agostino, sede storica della scuola della maestra Bianchi. Chiuso da oltre un anno. Da quando l’insegnante purtroppo è venuta a mancare. Un posto che nell’ultimo secolo è stato anche circolo ricreativo e casa per associazioni. E che da sabato 19 ottobre tornerà a splendere e spalancare le sue porte grazie ad Àlima. Nel giorno dell’Open day, dalle 16.30, sarà nuovamente aperto al pubblico.
“Sarà occasione di incontro e presentazione del nostro amato progetto – spiega il direttivo, composto dalle otto socie -. Si potranno sperimentare di persona le attività proposte dalla nostra associazione e conoscere i maestri”. Per il corso di teatro (bambini, ragazzi e adulti) il docente è Rodolfo Salustri, mentre per le lezioni di tango (ugualmente a tutti i livelli) la maestra è Maria Paola Svampa.
“Il nostro progetto pone le sue radici nel recupero dello storico locale della Fondazione Culturale Diffusione Danza, della sua anima – continua il direttivo -. Vogliamo dare un risvolto contemporaneo alla storia che la maestra Alina Bianchi ha scritto in ben 56 anni di attività della Fondazione. Noi tutte siamo state sue allieve. Vogliamo dare una nuova veste a quanto di più prezioso ci ha trasmesso: la passione per l’arte e la cultura, che oggi ci spingono ad affrontare questa nuova avventura. Lo dobbiamo a lei”.
Nel 2010 la Bianchi aveva ricevuto un prestigioso riconoscimento, era stata nominata membro del Cid, il Consiglio internazionale della danza dell’Unesco. Nel 2016 era stata insignita come “cittadina benemerita” per la sua “attività di direttrice artistica, coreografa e insegnante della Fondazione Culturale Diffusione Danza, prima artefice e ispiratrice di una scuola di danza a Recanati”.
“Àlima è un’associazione di promozione sociale che desidera essere attiva sia a livello formativo che performativo – concludono le promotrici -, uno spazio di creazione, innovazione, e memoria, che nasce dall'esigenza di continuare a perseguire ciò che ci è stato insegnato. Ciò per cui vale la pena vivere, e ciò per cui, dopo un po' di tempo trascorso in apnea e in balìa delle onde, stiamo riemergendo”. Non a caso Àlima in arabo significa “sapiente” e in africano “figlia”. Un nome che porta con sé un senso di saggezza, intelligenza, conoscenza. E anima.
Quaranta anni compiuti lo scorso 13 ottobre e un match di grande prestigio come regalo: sabato alle 20:45 all'Alianz Stadium di Torino Gianluca Sacchi dirigerà Juventus-Lazio, match valido per l’ottava giornata di Serie A.
L’arbitro maceratese ritrova così la Juventus dopo 9 mesi, quando lo scorso 11 gennaio aveva arbitrato il match di Coppa Italia contro il Frosinone, vinto 4-0 dai bianconeri. In totale sono cinque le partite della Vecchia Signora dirette da Sacchi, per un bilancio di 3 vittorie, un pareggio e una sconfitta.
Cinque anche i precedenti con la Lazio, imbattuta con Sacchi con 4 vittorie e un pareggio. L’ultima volta che i biancocelesti sono stati arbitrati dal fischietto maceratese è coincisa con la festa scudetto dell’Inter dello scorso 19 maggio. Sarà dunque il gettone numero 59 in Serie A per Sacchi, che può così festeggiare il traguardo dei quarant’anni con un’altra partita di livello arbitrata in carriera.
(Credid foto: Ansa)
Vi piacerebbe essere sospesi tra le nuvole, in un cielo stellato tra il tramonto e l’aurora? È questa la straordinaria esperienza vissuta, nella scorsa settimana, da alcuni studenti frequentanti la classe seconda della scuola secondaria di I grado del Convitto Nazionale "Giacomo Leopardi" di Macerata, che hanno avuto l'opportunità di partecipare, in via sperimentale, nelle ore del Semiconvitto, a un laboratorio Shiatsu tenuto dalle esperte Marzia Marone e Simona Magna Detto Calcaterra, fautrici del progetto Shiatsu De Angeli per ragazzi, coadiuvate dagli esperti di Olistica Shiatsu Ikigai.
Ad accompagnare gli studenti nel futuribile setting di "Arti Native Digital", presso l’Ex Mercato delle Erbe di Macerata, l’educatrice Manuela Rapaccini e la vicepreside Barbara Fausti. L’iniziativa, inserita nella cornice del Festival Overtime, giunto alla sua 14esima edizione, ha visto l’interazione di alunni, alunne, educatori e docenti del Convitto che, accompagnati con mano e voce sapiente dagli Shiatsuka presenti, dopo una lezione teorica tenutasi al mattino presso la Biblioteca Mozzi Borgetti, hanno messo in pratica il dialogo Shiatsu tra operatori e riceventi attraverso la pressione di palmi, pollici, gomiti e ginocchia.
"La location ha lasciato tutti senza fiato - ha commentato la vicepreside Barbara Fausti -. La stanza allestita per il laboratorio era un cielo stellato in lento movimento su cui i materassini futon erano sospesi come nuvole. L'illusione è stata quella di immergersi in una sorta di paesaggio virtuale olografico, dove i colori soffusi tra l’azzurro, il rosa e il verde, proiettati su pavimento e pareti, e la musica rilassante di sottofondo, ricreavano un effetto di sospensione aerea e di rilassamento. L'entusiasmo tra gli alunni è stato palpabile, anche grazie alla grande professionalità degli operatori, che ringrazio sentitamente".
"Sembrava di essere nel bel mezzo di un’aurora boreale - raccontano gli studenti coinvolti - E questo ci ha permesso di predisporci al meglio per il laboratorio. Ci hanno infatti spiegato che ogni seduta Shiatsu deve avvenire in un ambiente calmo e confortevole per recepire i benefici del trattamento, ma non pensavamo certo di poter sperimentare un viaggio tra le nuvole. Non volevamo più andare via".
Il progetto ha avuto l’obiettivo di avvicinare i giovani allo Shiatsu, una pratica di origine giapponese che favorisce il benessere psico-fisico attraverso il tocco consapevole e la pressione sui punti energetici del corpo. Gli esperti, con anni di esperienza e certificazioni nella disciplina, hanno mostrato agli alunni come lo Shiatsu non solo aiuti a ridurre stress e tensioni, ma possa anche migliorare la concentrazione, la postura e la consapevolezza del proprio corpo.
Ne sono state introdotte le basi con un linguaggio semplice e accessibile, coinvolgendo ragazzi e ragazze con esempi pratici e attività di gruppo, in modo divertente. Gli studenti hanno imparato a individuare i "meridiani energetici" e, divisi in coppie di lavoro, sono stati affiancati da un professionista Shiatsu che li ha guidati negli esercizi.
Il dirigente scolastico Roberta Ciampechini si è detta particolarmente orgogliosa dell’iniziativa, che risponde in pieno alla mission educativa della scuola. "Siamo molto soddisfatti del riscontro positivo da parte di alunni e famiglie", sottolinea il dirigente.
"Il laboratorio si inserisce in un percorso di iniziative e di progetti-pilota pionieristici mirati alla cura dello studente come persona di cui siamo fieri - aggiunge -: al Convitto sperimentiamo in classe i protocolli del Mindful Teaching in collaborazione con l’Università di Macerata, e promuoviamo pratiche che possano garantire ai nostri alunni una maggiore consapevolezza di sé. Non solo: siamo attenti in questo settore anche al dialogo con le più recenti frontiere della tecnologia, nella convinzione che possano stimolare mente e corpo dei nostri alunni e che siano chiavi di volta preziosissime sia per la didattica che per ampliare le possibilità di comunicare e di star bene a scuola e fuori".
"A tal proposito, posso anticipare che, nelle prossime settimane, le classi seconde della scuola secondaria di I grado del Convitto saranno protagoniste, insieme ai loro insegnanti, di un nuovo eccezionale viaggio in una location speciale curata da Rainbow, Unimc e Università Politecnica delle Marche per saggiare dispositivi di ultimissima generazione in grado di tarare linguaggi e contenuti in base al proprio livello di apprendimento, come immersive rooms, virtual showcases, room scale e videomapping. Strumenti di grande valore per un uso consapevole, condiviso ed emozionale del digitale", conclude Ciampechini.