Con l’autunno tornano a pieno ritmo le iniziative di socializzazione nel condominio solidale di via Pavese, un progetto innovativo del Comune di Macerata nato con l’obiettivo di contrastare la solitudine delle persone e favorire la costruzione di rapporti di buon vicinato. In collaborazione con associazioni del territorio - come l’Università della Terza Età (UTE) e Anteas - si sono attivati nuovi spazi di condivisione e supporto reciproco, fondamentali per il benessere della comunità del condominio.
Il condominio solidale offre un calendario di attività pensate per coinvolgere persone di tutte le età: dalle lezioni di Hatha Yoga promosse dall’UTE, al corso di scacchi a cura di Anteas passando per l’iniziativa “Pomeriggi in quartiere 7x7”, il servizio di aiuto compiti per studenti, sostenuto dal Comune di Macerata, che rappresenta anche un’opportunità per favorire lo scambio intergenerazionale. A supportare la quotidianità degli abitanti, inoltre, prosegue il progetto che prevede la presenza dell’infermiera di condominio - iniziativa interna al progetto Pu.A.S.S.E’. – una figura preziosa per l’assistenza e il sostegno ai residenti.
“Questo modello di abitare arricchito, che unisce autonomia individuale e senso di comunità, è una delle risposte che stiamo costruendo come Amministrazione per combattere l’isolamento sociale – ha detto il vice sindaco e assessore alle Politiche Sociali Francesca D’Alessandro -. Grazie alla famiglia tutor, figura chiave nel facilitare le relazioni, si rafforza ulteriormente il legame tra i condomini, offrendo loro un ambiente sicuro e stimolante”.
Il condominio solidale di via Pavese rappresenta un esempio virtuoso di convivenza in cui ognuno può sentirsi parte di un gruppo pur mantenendo la propria indipendenza e la propria privacy. Le attività proposte sono strumenti concreti per promuovere l’inclusione sociale e rispondere ai bisogni dei residenti, costruendo così un tessuto sociale forte e solidale.
I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Tolentino hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Macerata due uomini, di origini straniere, residenti in Abruzzo.
Il 23 agosto, i due, risultati poi essere padre e figlio, avevano sottratto numerosi profumi, per un valore di 1510 euro, da un supermercato di Tolentino, allontanandosi poi rapidamente con un’auto a noleggio.
Grazie all’analisi delle immagini degli impianti di videosorveglianza dell’esercizio commerciale e del Comune, è stato possibile risalire alla targa e quindi, al luogo in cui l’auto era stata noleggiata, in Provincia di Pescara. Lì i carabinieri del posto hanno fornito le immagini dei circuiti di videosorveglianza locali, attribuendo anche un nome a uno degli indagati, noto per numerosi precedenti per reati contro il patrimonio.
Analizzando le sue abituali frequentazioni, i militari del Nor hanno riscontrato che il più giovane dei due, anche lui con precedenti specifici, corrispondeva a colui che materialmente aveva preso e occultato i prodotti all’interno del negozio di Tolentino.
I due uomini, rispettivamente di 49 e 26 anni, dovranno rispondere di furto aggravato in concorso.
Camion si ribalta lungo la Provinciale: strada chiusa al traffico. L'incidente si è verificato questa mattina, intorno alle 10,30, lungo la Provinciale 125, in contrada Ributino nel territorio comunale di Tolentino.
Per cause da accertare un autocarro, che trasporta breccia, si è ribaltato lungo la sede stradale. Lanciato l'allarme sono accorsi sul posto i mezzi di soccorso dei vigili del fuoco che si sono occupati della messa in sicurezza del camion. La squadra di Macerata, intervenuta con un'autobotte e con l'ausilio dell'autogru, ha provveduto a raddrizzare il mezzo pesante e a mettere in sicurezza l'area dell'intervento. Non si segnalano feriti. Il tratto della Provinciale è stato chiuso al traffico il tempo necessario per completare le operazioni di rimozione del mezzo incidentato.
Sul posto anche la polizia locale per dirigere la viabilità.
Un’opportunità unica per gli studenti di accedere a percorsi formativi innovativi in ottica europea: è anche questo Erua, l’alleanza che unisce l’Università di Macerata ad altri sette atenei internazionali. Grazie a progetti come i seminari itineranti che vedono intere classi spostarsi attraverso gli otto Paesi europei del sodalizio, l’esperienza Erua offre una mobilità differente rispetto al tradizionale Erasmus, arricchendo la vita accademica con scambi interdisciplinari e un dialogo profondo tra saperi e culture diverse.
A dimostrarlo è stata la prima di queste iniziative ospitata da UniMc, per la precisione dal Dipartimento di Scienze della formazione, dei beni culturali e del turismo. Nei giorni scorsi l’Ateneo ha accolto 34 studenti dell’Università dell’Egeo in Grecia, guidati dalle professoresse Angeliki Kitsiou ed Evangelia Kavakl del Dipartimento di tecnologia culturale e comunicazione. A dare loro il benvenuto, il rettore John Mc Court.
Il seminario, a cui hanno partecipato studenti Unimc dei corsi di laurea in Management dei beni culturali e in International tourism and destination management, ha approfondito l’utilizzo delle tecnologie cyber-fisiche e dell’informatica sociale applicata alla valorizzazione del patrimonio culturale. Le sessioni di lavoro, condotte dalle docenti Francesca Coltrinari, Patrizia Dragoni e Silvia Ceccacci, con il supporto di Edith Cognini, responsabile del gruppo di lavoro Erua per l’innovazione didattica, hanno esplorato come queste tecnologie possano migliorare la conservazione, la gestione e la diffusione del patrimonio culturale.
Il programma ha previsto anche momenti di interazione culturale, con visite ai musei della città, che hanno permesso agli studenti greci di conoscere il patrimonio di Macerata, approfondendo, al tempo stesso, la conoscenza del modello universitario italiano. In questi stessi giorni, un gruppo di studenti di Management dei beni culturali, accompagnati dalla professoressa Mara Cerquetti, si è recato a Mitilene per partecipare a un altro seminario Erua incentrato sul digital storytelling come strumento educativo.
L’incontro tra studenti e docenti di realtà accademiche europee diverse non solo stimola una contaminazione di idee, ma offre agli studenti l’opportunità di sperimentare un contesto didattico arricchito da metodologie e prospettive diverse, valorizzando al contempo il potenziale formativo di Macerata come città universitaria.
La serata di festeggiamenti del giovedì universitario si è conclusa con un episodio di vandalismo che ha colpito il centro storico di Macerata. Questa mattina, i passanti hanno notato due graffiti sulla facciata della chiesa di San Filippo Neri, che si affaccia su Via Santa Maria della Porta: una svastica e una stella di David, con un segno di uguale fra i due simboli.
I simboli utilizzati suggeriscono un intento provocatorio e offensivo, con l'autore del graffito sembra voler affermare una presunta equivalenza tra la svastica e la stella di David. L'accostamento potrebbe riflettere un messaggio antisemita o una critica estrema, suggerendo che il simbolo del nazismo (la svastica) e quello dell'ebraismo (la stella di David) siano in qualche modo simili o uguali. L'interpretazione più plausibile è legata alla questione israelo-palestinese. Alcuni gruppi utilizzano analogie del genere per sostenere che lo Stato di Israele, rappresentato dalla stella di David, si comporti in modo oppressivo come il regime nazista. In entrambi i casi, il gesto resta grave, specialmente se si considera che è stato realizzato su un edificio storico e religioso, risalente al XVII-XVIII secolo.
Anche quest’anno, la UOSD di Pediatria e la UOC di Ostetricia dell'Ospedale di Civitanova Marche e il Comune di Civitanova Marche partecipano alla Giornata mondiale del prematuro, un evento che viene celebrato ogni anno il 17 novembre illuminando un luogo simbolico della città di viola.
Il claim della giornata 2024 è: "Ogni anno oltre 13 milioni di bambini nascono prematuri. Accesso a cure di qualità ovunque!". Per la campagna 2024, a Civitanova si è deciso di accendere le luci viola dell’albero stilizzato d’acciaio di Piazza Conchiglia.
"È costante e quotidiano l’impegno dei medici, del personale infermieristico, ostetrico ed OSS delle nostre Unità Operative al fine di garantire le migliori cure possibili ai nostri prematuri", dicono il dottor Di Prospero e la dottoressa Fabbrizi, responsabile Uosd Pediatria Civitanova Marche.
"I nostri piccoli, nati prima del termine della gravidanza, sono quelli che vengono al mondo tra le 34 e le 37 settimane di vita; piccoli guerrieri che la scienza definisce 'late preterm' e che vengono oggi tanto attenzionati dalla Società Italiana di Neonatologia, per le problematiche che possono presentare subito dopo la nascita e nelle età successive, problematiche che vanno conosciute e dove possibile prevenute . aggiungono Di Prospero e Fabbrizi -. L’obiettivo della Pediatria di Civitanova per il nuovo anno sarà l’apertura di un nuovo ambulatorio (gestito dalle dottoresse Maura Mastrocola e Patrizia Di Matteo) di follow-up del neonato (piccolo per età gestazionale, late preterm o con altre patologie che necessitano un follow-up specialistico) per garantire la presa incarico dei piccoli pazienti con le loro problematiche anche nei mesi successivi alla nascita".
"Negli ultimi anni l’impegno della pediatria e della ostetricia cittadina nei confronti dei bambini, dei neonati e delle loro famiglie è sempre cresciuto - aggiunge il sindaco Fabrizio Ciarapica - con l’obiettivo appunto di garantire le migliori cure possibili senza allontanarsi dalla propria famiglia e dalla loro città. I dati ci dicono che nelle Marche ogni anno più di 700 bambini nascono prima del termine di gravidanza, una realtà che ci porta a sostenere questa lodevole iniziativa, illuminando l’albero posto nel cuore del borgo marinaro per 'accendere una luce' su questa importante problematica e con l’occasione rivolgere un sentito ringraziamento al reparto di Civitanova per l’eccellente lavoro svolto al fianco dei bimbi e dei loro genitori".
Non risponde alle chiamate, trovato morto in casa, ad Urbisaglia, il 64enne Roberto Latini. La tragica scoperta è stata fatta questa mattina dai vigili del fuoco che, avvertiti da amici e familiari dell’uomo i quali non riuscivano a contattarlo, si sono recati nell'abitazione dove viveva. Una volta all’interno, hanno trovato il 64enne ormai senza vita.
Sul posto anche i sanitari del 118 e i carabinieri per gli accertamenti di rito. L’uomo, secondo i primi elementi acquisiti, è deceduto nella notte a causa di un malore che gli è stato fatale. La notizia, diffusasi velocemente in paese, ha lasciato sgomenta la comunità di Urbisaglia.
Roberto Latini era molto conosciuto, infatti, nel borgo dell’entroterra maceratese e non solo. Di professione autotrasportatore, era tra gli ideatori della tradizionale corsa degli asini (Palio dell'Assunta) che si tiene ogni anno ad agosto alla Maestà di Urbisaglia. Appena ieri sera, era stato visto ridere e scherzare con amici in un bar cittadino, poi il tagico epilogo.
Profondo cordoglio è stato espresso anche dal sindaco urbisalviense Riccardo Natalini: "Con grande dolore apprendiamo della scomparsa di Roberto Latini, affettuosamente conosciuto da tutti come 'Pumpì'. Uomo di straordinaria energia e gioia di vivere, Roberto è stato uno dei fondatori della storica Festa della Maestà, contribuendo con passione e dedizione alla tradizione che ancora oggi caratterizza la nostra comunità. Lo ricorderemo per la sua allegria e per l'amore che ha sempre dimostrato per il nostro paese".
I funerali avranno luogo domani, sabato 16 novembre, nella chiesa parrocchiale di Urbisaglia alle 15:30.
(E.L.)
La recente notizia dell'installazione di un'antenna 5G nella frazione di Grottaccia ha riacceso i riflettori su una questione che, secondo Raffaele Consalvi, consigliere comunale di Per Cingoli, rischia di diventare una vera e propria emergenza per territorio. L’esponente del Pd non ha dubbi: quello che inizialmente potrebbe sembrare un singolo, banale progetto di infrastruttura, è in realtà la punta dell’iceberg di un problema più ampio e preoccupante, che coinvolge la salute e il benessere di tutti i cittadini.
"Parliamo di inquinamento ambientale – esordisce Consalvi – un 'mostro subdolo' che non si vede, ma che, nel tempo, mina la salute delle persone. Un fenomeno che fino a pochi anni fa Cingoli nemmeno si immaginava, ma che oggi sta diventando sempre più evidente".
Il consigliere de fa notare che nella zona di Grottaccia, dove è prevista l’installazione dell’antenna 5G, ci sono già altre fonti di inquinamento, come un elettrodotto ad alta tensione che passa a pochi centinaia di metri dalle abitazioni e dalle attività commerciali, e che emette onde elettromagnetiche. A pochi chilometri di distanza, poi, c’è la discarica provinciale, il cui ampliamento è già previsto dai progetti del Cosmari. "Siamo di fronte a un'accumulazione di fattori di rischio che, nel lungo periodo, potrebbero avere un impatto negativo sulla salute di chi vive in queste zone", sottolinea Consalvi.
Ma non è tutto. Consalvi allarga la sua analisi a questioni altrettanto rilevanti per la comunità. "Il piano di ampliamento della discarica prevede altri cinque o sei anni di attività, ma la vera preoccupazione arriva da ciò che potrebbe succedere dopo. La Regione Marche sta pensando di bandire le discariche e sostituirle con impianti di incenerimento. E il sito più probabile per un inceneritore potrebbe essere proprio quello di Botontano, che servirebbe l’intera regione", afferma i, mettendo in evidenza i possibili rischi legati a questa prospettiva.
Aggiungendo un altro capitolo alla lista delle criticità, l'esponente del Pd menziona anche le problematiche derivanti dall'allevamento intensivo nella zona di Rangole, che da tempo sta sollevando proteste tra i residenti e gli operatori economici locali. "Le difficoltà sono evidenti – prosegue Consalvi – e continuano a crescere, con una situazione che non sembra destinata a migliorare senza un intervento concreto da parte delle istituzioni".
Infine, c’è la questione del lago, una risorsa fondamentale per l’irrigazione e per l'approvvigionamento idropotabile. "Da anni il lago è soggetto alla proliferazione di un'alga rossa che rilascia tossine Inoltre, quest'estate abbiamo assistito a un episodio di contaminazione da pesticidi, che, pur non compromettendo i parametri di potabilità, ha comunque influito sulla qualità dell’acqua. Questo è un altro campanello d’allarme", spiega Consalvi, che non nasconde la sua preoccupazione.
Di fronte a questo scenario, Consalvi chiede un cambio di passo. "Cingoli ha bisogno di un'amministrazione che riconosca la gravità di questi problemi e che non si limiti a minimizzare o a nascondere sotto il tappeto le difficoltà. È il momento di unire le forze e affrontare queste sfide con coraggio e trasparenza, per la salute e la sicurezza dei cittadini", conclude il consigliere comunale.
La campagna europea dei biancorossi si apre con il piede giusto in Repubblica Ceca. Al debutto stagionale in Challenge Cup, la Cucine Lube Civitanova lascia subito il segno espugnando in tre set (16-25, 18-25, 14-25) il campo del VK Karlovarsko. Padroni del gioco per quasi tutto l’incontro, gli uomini di Giampaolo Medei possono guardare con ottimismo alla gara di ritorno per il passaggio del turno, in programma mercoledì 20 novembre (ore 20.30), tra le mura amiche dell’Eurosuole Forum. Prima, però, a tenere banco sarà la grande sfida casalinga di Regular Season contro la Valsa Group Modena, in calendario domenica 17 novembre (ore 18).
All’Hala Micovych Sportu i cucinieri fanno sembrare fin troppo facile un match che alla vigila presentava più di un’insidia. Buona la concentrazione del gruppo, ottima risposta di Giovanni Gargiulo, titolare a sorpresa al posto di Marko Podrascanin ed esordiente nelle competizioni europee. Adis Lagumdzija chiude da top scorer con 14 punti (69% con 4 ace e 1 muro), ma il premio di MVP va a Mattia Bottolo (12 punti con il 75% in attacco e 3 ace).
Lube schierata con Boninfante in cabina di regia e Lagumdzija terminale offensivo, Bottolo e Nikolov laterali, Gargiulo e Chinenyeze centrali, Balaso libero. Padroni di casa in campo con Chirivino al palleggio e Janson opposto, Sestan e Bajandic laterali, Balaz e Spulak al centro, Pfeffer libero.
LA GARA
Il primo set è deciso da una Lube performante al servizio (3-0 gli ace) e precisa in attacco (54% contro il 50% dei padroni di casa). Il team marchigiano parte contratto (7-5), ma cresce fino a trovare il sorpasso targato Nikolov e l’immediato +3 grazie al mani out di Lagumdzija seguito da un errore dei cechi (8-11). Civitanova mette il turbo e allunga fino al +7 sul muro di Lagumdzija e l’ace di Bottolo (13-20). I biancorossi dominano la scena (14-22). Lagumdzija va a segno dai nove metri (7 punti personali con 62% di positività, 1 ace e un block), poi il muro biancorosso chiude i giochi (25-16).
Nel secondo set la Lube è un diesel, poi domina il gioco in attacco (65% contro il 42%), timbra 5 ace contro i 3 dei cechi, riceve meglio e vince 2-1 il duello dei muri. Nikolov non trova subito il ritmo (8-4), ma i biancorossi arginano il primo strappo dei rivali centrando il pari a quota 9 con Lagumdzija. Civitanova alza il livello a muro (13-14) e, come nel set precedente, mette alle corde il Karlovarsko con il servizio. Di Nikolov il block del +4 (14-18), di Gargiulo l’ace del +5 (16-21). La Lube termina il set con gli innesti Orduna e Dirlic, ma la gloria finale è per Bottolo, autore dell’ace decisivo (18-25). Tutti gli attaccanti biancorossi si esprimono con percentuali tra il 60% e l’80% nelle offensive.
Nel terzo parziale c’è solo la Lube in campo. Avvio fulminante della Lube con Lagumdzija che batte forte (1-9). Sul muro e il primo tempo di Gargiulo, intervallati dall’attacco di Bottolo, il divario è incolmabile (2-13). Medei rivoluziona la formazione dando spazio Orduna in diagonale con Dirlic, al giovanissimo centrale brasiliano Tenorio e allo schiacciatore iraniano Poriya, autore di un diagonale imprendibile (8-17). I padroni di casa cercano di riscattarsi nel finale rosicchiando punti (12-19). Il punto finale lo mette a terra Tenorio (14-25).
TABELLIINO
VK Karlovarsko – Cucine Lube Civitanova 0-3 (16-25, 18-25, 14-25)
VK Karlovarsko: Fiser 2, Manoogian (L) ne, Pfeffer (L), Bajandic 8, Seidl 4, Balaz, Chromec, Chirivino, Sestan 6, Pastrnak 1, Janson 6, Spulak 6. All. Mascia
Cucine Lube Civitanova: Chinenyeze 4, Gargiulo 6, Loeppky (L) ne, Orduna, Bisotto, Balaso (L), Boninfante 1, Poriya 5, Nikolov 13, Lagumdzija 14, Dirlic 3, Podrascanin ne, Bottolo 12, Tenorio 1. All. Medei
Arbitri: Jakisa (BIH) e Thomsen (DEN)
Note: durata set 21’, 24’, 22’. Totale 1h 7’. Karlovarsko: errori al servizio 10, ace 5, muri 3, attacco 45%, ricezione 39% (18%). Civitanova: errori al servizio 12, ace 11, muri 7, attacco 65%, ricezione 45% (22%). Spettatori: 1.000. MVP Bottolo.
Fra gli universitari, anche i più brillanti, è molto diffuso il blocco dello studente.
Il blocco dello studente universitario si manifesta in molte forme. Solitamente, non si riesce a ricordare ciò che si è studiato, ci si sente stanchi e demotivati. Per alcuni compaiono degli stati di ansia accompagnati da insonnia e nervosismo. L’idea di dover affrontare un esame appare molto complicata e si tende a procrastinare. Alla lunga, il blocco dello studente universitario può divenire un problema molto gravoso. Le sue conseguenze riguardano, soprattutto, il non riuscire a completare il piano di studi e quindi a laurearsi.
Il blocco dello studente universitario, come riconoscerlo
Il blocco dello studente universitario si presenta in vari modi. E’ possibile non riuscire a mantenere la concentrazione e finire per trascorrere la giornata sui social o ad ascoltare musica. Per altri si accompagna ad uno stato di stanchezza fisica e mentale che rende impossibile affrontare gli impegni. Invece, alcuni studenti si sentono impauriti dalla corposità del materiale da conoscere. Quando si attua il blocco dello studente universitario si cade in un circolo vizioso fatto procrastinazione e sensi di colpa. Si tende a tralasciare gli studi per attività più piacevoli ma poi ci si ritrova a dover fare i conti con i rimorsi di coscienza. Spezzare questa catena è possibile.
Allontanare ansia e paura
Per molti studenti universitari il principale ostacolo alla laurea è la paura. Si manifesta con il timore di deludere i familiari e sé stessi e con la sensazione di stare perdendo tempo.
Inoltre, può capitare di sentirsi sotto pressione, a causa delle domande di amici e parenti, e di sentirsi incapaci di affrontare le varie prove.
Alcuni accorgimenti sono utili per contrastare la paura e ritrovare il coraggio di andare avanti.
Uno dei grandi nemici degli studenti è il perfezionismo. Aver studiato bene ed essere preparati è fondamentale ma ciò non deve portare ad un accentuato perfezionismo. Conoscere tutto lo scibile è impossibile così come lo è possedere in maniera compiuta una materia d’esame.
Per allontanare la paura bisogna imparare a non indugiare sui pensieri negativi. Il consiglio è quello di fissare l’attenzione sul percorso fatto, cercando di focalizzare l’obiettivo. Non bisogna poi mai dimenticare che si può sbagliare anche se si è stati diligenti. Se si dovesse ricevere un voto non eccellente o essere rimandati la parola d’ordine è reagire positivamente, cercando di capire quali siano i motivi del fallimento. Si tratta soltanto di un esame universitario che si può ripetere a breve termine.
Per vincere l’ansia e lo stress è importante prevedere dei momenti di riposo, da trascorrere preferibilmente all’aria aperta. Una passeggiata nel verde, una lettura rilassante o due chiacchiere con gli amici di sempre sono rimedi infallibili per sentirsi subito meglio.
Infine, un aspetto essenziale ma spesso trascurato riguarda la cura del proprio benessere psicofisico. Il corpo ha bisogno di un’alimentazione variata, ricca di cibi di stagione. Invece, bisogna limitare gli alcolici ed i superalcolici, la caffeina e la teina. La sonnolenza postprandiale può rappresentare un ostacolo allo studio. Le pietanze che causano sonnolenza sono quelle più ricche di grassi, zuccheri e calorie. Le paste molto condite, le fritture ed i panini molto elaborati sono da destinare alle giornate in cui non si deve studiare.
Altrettanto importante è avere un buon sonno; generalmente, si consiglia di riposare fra le sette e le otto ore per notte. Per facilitare il riposo notturno è importante che la stanza da letto sia buia e non troppo riscaldata. Nei momenti antecedenti il sonno è meglio non utilizzare pc e telefonino. E’ consigliato conciliare il sonno con la lettura, oppure sorseggiando una tazza di latte caldo. Insomma il riposo è un aspetto da non trascurare, anche perchè è ormai risaputo quanto possa giovare al nostro sistema immunitario.
I segreti per superare il blocco dello studente universitario
Il primo segreto per superare il blocco dello studente universitario è ammettere di avere un problema. Eludere la questione è deleterio perché si perde ulteriormente tempo prezioso. Invece, la strategia ottimale è accettare di essere bloccati. Successivamente si possono mettere in atto dei comportamenti per riprendere gli studi.
La prima regola è concedersi un buon arco di tempo per preparare la prova.
Avere del tempo necessario per studiare e ripassare permette sia di non dover fare le notti sui libri sia di arrivare all’esame meno stressati. In base ai giorni a disposizione si può stabilire una tabella di marcia ben bilanciata. I giorni a ridosso della prova non dovrebbero essere troppo faticosi.
Il giorno prima dell’esame si dovrebbe dedicare qualche ora soltanto a ripassare e a rinfrescare qualche nozione. Vietato trascorrere l’intera giornata e tutta la notte sui libri perché si rischia di arrivare agli esami innervositi e stanchi.
Per affrontare meglio le ore di studio ci si può affiancare ad un collega. Studiare in coppia permette di affrontare al meglio la sfida riducendo la noia.
Le metodologie di studio sono molteplici ma ci sono dei punti fissi da non dimenticare. Dopo aver letto a voce alta e con calma il capitolo da studiare si sottolineano i concetti essenziali. I dati principali possono essere trascritti creando una mappa concettuale. Successivamente si ripete a voce alta ciò che si ricorda, valutando se si sono toccati tutte le nozioni importanti. Periodicamente, ciò che si è imparato andrà ripetuto così da cristallizzare le informazioni. Una volta che si è studiato tutto il materiale è bene simulare la prova d’esame con un collega. Domande e quiz sono uno strumento valido per migliorare la dialettica, superare la timidezza e capire se sia necessario ripassare alcuni argomenti.
Un consiglio sempre valido riguarda il piano di studi. Gli esami più complicati non devono essere tutti vicini alla tesi. E’ meglio distribuirli durante il percorso, così che non si vada incontro a periodi di grande fatica ed ansia.
Un segreto per superare il blocco dello studente universitario è confrontarsi con i colleghi che hanno già affrontato quella determinata prova. E’ un modo pratico per capire quali siano le aspettative dei docenti e quindi prepararsi adeguatamente. Inoltre, è bene assistere alle interrogazioni così da poter osservare realmente l’andamento della prova.
Quando si tratta di scegliere i giusti elementi di fissaggio per un progetto, la conoscenza delle classi di resistenza di vita e bulloni è di prioritaria importanza per garantire la sicurezza e l’efficacia di una struttura. Indipendentemente dal fatto di lavorare ad un progetto di ingegneria civile o alla costruzione di macchinari, la loro conoscenza aiuta a comprendere la capacità di carico e le caratteristiche meccaniche delle viti che utilizzerai. Inoltre, è necessario comprendere quando e come utilizzare correttamente viti specializzate: scopri le viti autofilettanti come queste, adatte a garantire la massima tenuta in materiali e ambienti diversi.
Cosa si intende per “classi di resistenza” e come scegliere correttamente le viti in base a questo indicatore
Per “classe di resistenza viti”, s’intende un indicatore utile a fornire la capacità di sopportare carichi senza deformarsi o rompersi. Il valore fornito, di conseguenza, determina l’idoneità di una vita per un’applicazione specifica, che viene indicata da due numeri separati da un punto (ad esempio, 10.9): il primo numero identifica la resistenza alla trazione della vita espressa in centinaia di MPa (megapascal), il secondo, invece, è il rapporto percentuale tra la resistenza alla trazione e il limite di snervamento.
In termini pratici, una classe pari a 8.8 vanta una resistenza alla trazione di 800 MPa e un limite di snervamento pari all’80% di detta resistenza, ossia 640 MPa. Questa classificazione agevola il compito nella scelta nella scelta di viti effettivamente adeguate alle esigenze del progetto, garantendo che le stesse siano in grado di sopportare le sollecitazioni alle quali verranno sottoposte.
Scegliere la vita con la giusta classe di resistenza viti, di conseguenza, è una questione in primis di sicurezza, ma riguarda, secondariamente, anche l’efficienza economica. L’utilizzo di viti con classe di resistenza troppo bassa potrebbe potenzialmente causare guasti di grave entità alla struttura, mentre quelle con resistenza troppa alta - nel caso in cui non fossero effettivamente necessarie - potrebbe risultare inutile e dispendioso dal punto di vista economico.
All’atto concreto, l’utilizzo di viti con classe di resistenza decisamente elevate (ad esempio, 10.9 o 12,9) è necessario in applicazioni industriali pesanti, come la costruzione di ponti, perché sono in grado di sopportare carichi decisamente elevati senza subire deformazioni, mentre in applicazioni meno critiche, ad esempio costruzioni di strutture leggere, si può ricorrere all’utilizzo di viti con classi di resistenza decisamente più basse (ad esempio, 4.6 o 5.8).
Correlazione tra classi di resistenza e trattamenti termici
La determinazione della classe di resistenza viti è direttamente collegata ai trattamenti termici a cui essa è sottoposta; quest’ultimi, infatti, sono in grado di modificare le proprietà meccaniche dell’acciaio, migliorando resistenza e durezza del medesimo e garantendo che la vite sia in grado di sopportare le sollecitazioni previste.
Le viti temprate, ad esempio, ampliano durezza e resistenza alla trazione delle viti, rendendole adatte per applicazioni che richiedono una grande capacità di carico. Quando sono trattate tramite rinvenimento, invece, le viti aumentano la loro duttilità e resistenza alla rottura. Per indurire la superficie della vita, invece, si opta per la cementificazione, in grado di migliorare la resistenza all’usura.
La giusta combinazione di questa serie di trattamenti termici è a dir poco fondamentale per produrre viti con le giuste proprietà meccaniche richieste dalle diverse applicazioni in ambito industriale, dove, come già scritto precedentemente, è fondamentale garantire la massima sicurezza.
L’importanza delle certificazioni
Il rispetto della normativa, come si evince da questo nostro articolo riguardante l’urbanistica cittadina, è di fondamentale importanza in qualsiasi ambito della nostra società. Anche la costruzione di viti e bulloni, di conseguenza, devono rispettare rigorosamente quanto previsto dalle leggi, risultando conformi agli standard internazionali come ISO, DIN o ANSI.
Le viti utilizzate nel mondo delle costruzioni, ad esempio, sono sottoposte a obbligo di certificazione per garantire il soddisfacimento dei requisiti di resistenza e durabilità. Oltre a questi aspetti, la certificazione permette anche la tracciabilità in caso di verifiche o richiami.
Per approfondire questa importante tematica, è consigliato consultare fonti autorevoli come l’American Society for Testing and Materials (ASTM), che fornisce standard dettagliati per le viti e i bulloni al fine di garantire che i componenti utilizzati siano adeguati all’applicazione prevista.
Come scegliere e utilizzare viti e bulloni
Nella scelta, devono essere considerati altri fattori al di là della classe di resistenza viti. E’ importante, infatti, prestare attenzione a materiale, lunghezza e diametro della vite, analizzando, in primis, le specifiche del progetto. Grazie a esse si possono identificare i carichi previsti e le condizioni ambientali utili per selezionare la classe di resistenza e il tipo di vite più adatto.
A titolo esemplificativo, applicazioni esterne o ambienti umidi richiedono l’utilizzo di viti con rivestimenti anticorrosivi. Infine, come descritto nel precedente paragrafo, è necessario assicurarsi che le viti siano certificate e conformi agli standard internazionali per garantire la sicurezza e la qualità del progetto.
D’altro canto, esistono delle viti innovative e certificate che offrono massima sicurezza. Basti pensare, ad esempio, alle precedentemente citate viti autofilettanti, progettate per tagliare la propria filettatura nel materiale, evitando la necessità di perforare un foro filettato. Un’altra innovazione è rappresentata dalle viti rivestite che, grazie a materiali come zinco e nichel, proteggono l’acciaio sottostante dalla ruggine.
Si è conclusa con successo nei giorni scorsi l’attività didattica teorico-pratica del Master di secondo livello in “Ortopedia e Traumatologia Ortopedica dei piccoli animali”, tenutosi presso l’Ospedale Veterinario Universitario Didattico di Unicam a Matelica e diretto dalla prof.ssa Angela Palumbo Piccionello, docente della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria e direttrice anche dell’OVUD.
Obiettivo del master è quello di fornire competenze specialistiche per la diagnosi e il trattamento delle principali patologie ortopediche del cane e del gatto, nonché fornire al medico veterinario le conoscenze indispensabili per la giusta indicazione alle varie indagini strumentali e l’interpretazione dei risultati, nonché all’uso corretto dei dispositivi medici e attrezzature chirurgiche utili al trattamento del paziente.
Oltre ai docenti Unicam, sono intervenuti anche docenti di fama internazionale che hanno relazionato e guidato nelle sessioni pratiche i venti medici veterinari frequentanti il master e provenienti da tutta Italia.
“Nell’ultima sessione dedicata alla chirurgia ortopedica mini invasiva – ha sottolineato la prof.ssa Palumbo Piccionello – uno dei sostenitori del master, l’azienda americana Arthrex, leader mondiale in strumenti chirurgici per medicina umana e veterinaria, ci ha inviato otto colonne di artroscopia super accessoriate ed ad altissima risoluzione. E’ la prima volta che in Italia viene inviata strumentazione di così alta qualità per un corso in medicina veterinaria. Sono le colonne artroscopiche più performanti al mondo ed è per noi motivo di grande orgoglio aver potuto offrire questa opportunità ai corsisti”.
In occasione della Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra il 25 novembre, la consigliera comunale di Macerata, Sabrina De Padova, organizza un evento di grande rilevanza per sensibilizzare la comunità sul tema della violenza di genere, un problema sociale che purtroppo non accenna a diminuire. Da anni impegnata nella lotta contro le discriminazioni di genere, sia come presidentessa del Consiglio delle Donne che come consigliera comunale, Sabrina De Padova ha sempre posto l’accento sull’importanza di educare fin dalle scuole alla parità di genere e al rispetto reciproco.
Quest'anno, per dare ulteriore forza al messaggio, l'evento si concentrerà sulla proiezione del film "Non sono quello che sono", diretto e interpretato dall'attore, sceneggiatore e regista Edoardo Leo, che esce nei cinema oggi,14 novembre. La pellicola è una traduzione in chiave moderna dell’Otello di Shakespeare, riscritta in dialetto romano e napoletano, e affronta temi universali e ancora drammaticamente attuali, come la violenza domestica, la gelosia patologica, il razzismo, il maschilismo e il patriarcato. In un’epoca in cui i notiziari quotidianamente riportano notizie di femminicidi, il film offre uno spunto di riflessione sulla natura tossica di molte relazioni e sul pericolo che queste possano sfociare in tragedie fatali.
Un film che riflette sul maschilismo inconsapevole
"Non sono quello che sono" non si limita a raccontare una storia di violenza, ma cerca di indagare a fondo anche sulle dinamiche psicologiche che portano un uomo a compiere atti violenti. Edoardo Leo, attraverso una visione originale del classico shakespeariano, induce lo spettatore a riflettere sul maschilismo inconsapevole e sui comportamenti patriarcali che spesso sono interiorizzati, ma che non vengono riconosciuti come tali. La tragica vicenda di Otello e Desdemona, infatti, trova paradossalmente un parallelo con le violenze quotidiane che molte donne subiscono nelle relazioni moderne, e mostra come la gelosia, la possessività e la disuguaglianza possano trasformarsi in atti di violenza.
Sabrina De Padova ha voluto sottolineare l'importanza che sia un uomo, come Edoardo Leo, a prendere la parola su un tema così delicato, in quanto la riflessione deve coinvolgere tutta la società, e non solo le donne. "Ogni individuo, uomo o donna che sia, ha una responsabilità nel riconoscere e contrastare il problema della violenza di genere," ha dichiarato la consigliera. "Questo film ci invita a guardare dentro di noi, a comprendere come spesso siamo inconsapevoli dei meccanismi di oppressione che perpetuiamo."
Un incontro per riflettere insieme
L’evento, organizzato in collaborazione con Monica Perugini, titolare del Cinema Multiplex di Piediripa, avrà luogo il 18 novembre e offrirà un'occasione di riflessione collettiva sulla violenza di genere. La serata si aprirà alle ore 20.00 con un incontro che vedrà la partecipazione della psicologa Luciana Del Grosso, che affronterà la tematica della violenza di genere, analizzando le sue radici psicologiche e sociali. A seguire, alle ore 20.30, ci sarà l'intervento da remoto di Edoardo Leo, che dialogherà con il pubblico per approfondire il messaggio del film e le problematiche legate alla violenza sulle donne.
Alle 21.10, infine, verrà proiettato il film "Non sono quello che sono". Un’occasione per riflettere insieme su una problematica che, purtroppo, non è ancora stata adeguatamente superata, e che continua a colpire quotidianamente donne in tutto il mondo.
Il mese di novembre, con le sue giornate più corte e fredde, porta con sé anche un appuntamento che scalda i cuori di molti: la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare. Sabato 16 novembre, si rinnova un evento che è diventato, negli anni, un simbolo di solidarietà concreta e necessaria, soprattutto in un periodo in cui le difficoltà economiche si fanno sentire sempre di più.
Nelle Marche, la povertà ha ormai assunto un volto familiare. I dati parlano chiaro: l'11% dei cittadini vive al di sotto della soglia di povertà, e dal 2019 al 2021 le persone senza fissa dimora sono aumentate del 13,6%. Dietro queste cifre ci sono volti, storie di famiglie che lottano per arrivare a fine mese, di anziani soli, di giovani che si confrontano con la precarietà. Per tanti di loro, il Banco Alimentare rappresenta un punto di riferimento, un aiuto concreto che porta un po’ di sollievo nelle loro vite.
"Grazie alla rete costruita da Banco Alimentare Marche con oltre 290 enti caritativi, ogni anno si riescono a sostenere più di 43.000 persone. Tuttavia, le necessità continuano a crescere e le scorte non sono mai sufficienti a coprire tutti i bisogni", si legge in una nota del Banco Alimentare. È qui che entra in gioco la Colletta Alimentare: un’occasione fondamentale per rifornire i nostri magazzini e offrire un aiuto tangibile a chi si trova in difficoltà. Giunta alla sua 28ª edizione, questa iniziativa non è solo un gesto di donazione, ma un’esperienza di comunità che arricchisce tutti, coinvolgendoci in un autentico spirito di gratuità".
"L'entusiasmo dei giovani è uno dei segnali più positivi. In molte città marchigiane, scuole e istituti superiori collaborano con noi per sensibilizzare gli studenti al valore del dono e alla lotta contro lo spreco alimentare. Per questi ragazzi, partecipare alla Colletta significa non solo donare, ma anche comprendere più a fondo le sfide sociali che ci circondano. - spiega ancora il Banco alimentare - Quest'anno, oltre 5.000 volontari saranno presenti in 390 supermercati delle Marche. A loro va il nostro più sincero ringraziamento: sono loro a invitare i clienti ad acquistare alimenti non deperibili — olio, legumi, conserve di pomodoro, tonno, carne in scatola, alimenti per l’infanzia — da donare a chi vive nell'incertezza del prossimo pasto. In un contesto segnato dall’inflazione, che ha ridotto il potere d’acquisto di molte famiglie, ogni confezione di cibo raccolta rappresenta un atto di speranza e di resistenza".
"Nella provincia di Maacerata, abbiamo coinvolto 93 punti vendita, che vedranno l’entusiasta partecipazione di circa 1000 volontari. Questi ultimi saranno presenti per accogliere i clienti e raccogliere le donazioni, dimostrando ancora una volta come il nostro territorio risponde con generosità e spirito di solidarietà. Un grande impegno collettivo che trasformerà una semplice spesa in un gesto concreto di aiuto verso chi è in difficoltà".
"Vorrei sottolineare che questa grande mobilitazione non sarebbe possibile senza il supporto di tante realtà locali: l’Esercito, l’Aeronautica Militare, Poste Italiane, la Croce Rossa, i Lions Club, il Rotary, protezioni civili comunali e molte associazioni territoriali sono unite a noi in questo sforzo collettivo. tra queste l’azienda Ciccioli HR di Corridonia che, come è ormai tradizione da alcuni anni, mette a disposizione tutto il proprio magazzino per lo stoccaggio provvisorio degli alimenti proveniente dai supermercati che avvalendosi di molti volontari tra i quali spiccano numerosi dipendente della ditta Ciccioli HR stessa che gratuitamente donano il proprio alla sistemazione nei pallet che poi in tarda serata con due TIR anche questi offerti gratuitamente trasporteranno gli alimenti al magazzino del Banco alimentare di San Benedetto del Tronto". "È la prova che, unendo le forze, possiamo fare davvero la differenza per chi è più vulnerabile".
"Grazie al sostegno di aziende e volontari, solo nell’ultimo anno siamo riusciti a distribuire oltre 3.600 tonnellate di alimenti nella nostra regione, sostenendo mense per i poveri, case-famiglia, e centri di accoglienza. Questo dimostra che la Colletta non è solo una risposta immediata alle emergenze, ma parte di un impegno costante per combattere lo spreco alimentare e trasformare eccedenze in risorse per chi non ha nulla."
"Quest’anno, aderiamo anche alla Giornata Mondiale dei Poveri, un’iniziativa lanciata da Papa Francesco per ricordarci che la solidarietà non ha confini e deve partire da ciascuno di noi per raggiungere una dimensione più ampia e universale".
"In chiusura, vorrei rivolgervi un invito speciale: sabato 16 novembre, prendiamoci un momento per fermarci e fare un gesto di solidarietà. Che si tratti di una confezione di tonno, di un barattolo di legumi, o del vostro tempo come volontari, ogni contributo conta. Se non potete partecipare di persona, ricordate che fino al 30 novembre sarà possibile fare donazioni online. La generosità non ha bisogno di grandi gesti, ma di semplici scelte fatte con il cuore".
La Civitanovese annuncia un nuovo rinforzo per l'attacco: si tratta di Edoardo Tassi, attaccante classe 1998, che vanta un'esperienza significativa tra Lega Pro e Serie D, con un bottino di 43 reti complessive. Tassi ha iniziato la stagione con l'Alma Juventus Fano, in Eccellenza, mentre nella scorsa annata ha militato nella Rotonda (Basilicata) e nel Portogruaro, dopo un'esperienza con il Monte Prodeco in Veneto.
L’arrivo di Tassi rappresenta una nuova risorsa per l'attacco della Civitanovese, che finora ha segnato solo 8 reti in campionato. Grazie al recente pareggio a Teramo, condito da due gol, i rossoblù hanno superato la Fermana (ferma a 7 marcature) nella classifica delle squadre meno prolifiche del girone, raggiungendo l'Ancona.
Il club ha dato il benvenuto a Tassi sui social con un messaggio di incoraggiamento: "Benvenuto a Civitanova, Edoardo!". La prossima sfida vedrà la Civitanovese affrontare il Chieti, attuale quarta forza del Girone F di Serie D, con l'obiettivo di dare continuità al risultato positivo ottenuto a Teramo. La partita si terrà domenica alle 14:30 al Polisportivo, ei biglietti sono già disponibili in prevendita sul circuito CiaoTickets.
Il docu-film Un confuciano occidentale in Oriente, dedicato alla figura di Matteo Ricci, gesuita italiano che visse in Cina nel periodo della dinastia Ming, ha riscosso grande successo nello stesso stato dell'Asia orientale e in altri Paesi. Prodotto dal Kuangchi Program Service (Kps) in collaborazione con China Central TV (CCTV), il documentario ripercorre la vita e l'opera di Ricci, che si distinse per il suo approccio rispettoso verso la cultura cinese, integrando i valori locali con l'annuncio del Vangelo, un esempio di "inculturazione" ante litteram. Dopo il successo dell’opera in lingua cinese prodotta nel 2020, la versione italiana del documentario televisivo in quattro parti, dedicato al gesuita nato a Macerata il 6 ottobre 1552 e morto a Pechino l’11 maggio 1610, verrà presentata nella serata di oggi, 14 novembre, al Teatro Quirino di Roma.
Ricci è noto per aver studiato la lingua cinese, pubblicato opere in cinese, e creato il primo mappamondo che poneva la Cina al centro. La sua opera ha aperto ponti tra Oriente e Occidente, contribuendo alla diffusione della cultura scientifica e religiosa in Cina. Nonostante il successo, le sue metodologie furono inizialmente criticate all'interno della Chiesa, ma successivamente rivalutate, anche grazie agli sviluppi del Concilio Vaticano II.
Il documentario, che include riprese in vari Paesi, racconta anche il contesto storico e culturale del tempo e l'importanza di figure come Paolo Xu Guangqi, amico di Ricci. Il progetto ha lo scopo di valorizzare l'eredità dei gesuiti che hanno contribuito al progresso culturale e scientifico in Cina, offrendo oggi un esempio di dialogo tra culture.
La prima nevicata della stagione ha fatto il suo ingresso sull'Appennino marchigiano, coprendo di bianco le vette di Sassotetto, frazione di Sarnano. Oggi, verso le 16, la webcam di Santa Maria Maddalena ha immortalato il fenomeno, con la perturbazione che ha portato neve al sito sciistico, aprendo ufficialmente la stagione invernale nella zona. Imbiancato anche il versante di Pintura di Bolognola, il Monte Prata e Castelsantangelo sul Nera.
Questa ondata di freddo, causata da una sciabolata artica, continuerà a colpire la regione anche domani, portando un abbassamento delle temperature e possibilità di nuove nevicate. Tuttavia, gli esperti meteo prevedono che già nel fine settimana le temperature inizieranno a risalire, dando una pausa momentanea al freddo intenso.
Con l'arrivo della neve, le stazioni sciistiche dell'Appennino marchigiano sono pronte ad accogliere gli amanti degli sport invernali, ma chi si aspetta un inverno rigido dovrà attendere ancora: la breve ondata di freddo si esaurirà rapidamente, lasciando spazio a condizioni più miti.
Tra i banchi del mercato o tra gli scaffali dei supermercati e dei negozi specializzati la crescita dei prezzi è una costante a cui, da diversi anni a questa parte, non si sfugge.
Le famiglie hanno imparato a sfruttare a proprio vantaggio tutte le strategie utili a risparmiare, ma sempre più spesso sono costrette ad operare tagli e rinunce, persino a tavola, per arrivare a fine mese.
L’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha rilevato, da tempo, una progressiva riduzione del consumo di carne e pesce (-16,9%, con uno spostamento anche verso il consumo di tagli e qualità meno costosi e meno pregiati); una ricerca sempre più assidua di offerte, sconti, acquisti di prodotti prossimi alla scadenza (abitudine adottata dal 49% dei cittadini); un aumento degli acquisti presso i discount (+11,9%). A questo si aggiunge la rinuncia alle cure: secondo un recente rapporto dalla Fondazione Gimbe, sono 4,5 milioni gli italiani costretti a tale rinuncia, dei quali circa 2,5 milioni rinunciano per motivi economici.
Un quadro desolante che ben rappresenta la situazione di difficoltà in cui si trovano le famiglie, per la quale non si intravedono risposte adeguate sull’orizzonte della manovra economica, quali la rimodulazione delle aliquote IVA sui generi di largo consumo, la creazione di adeguati fondi di contrasto alla povertà energetica e alla povertà alimentare, l’avvio di misure per riequilibrare le disuguaglianze esistenti.
Ma quali sono i prodotti che hanno registrato i maggiori aumenti? Il nostro Osservatorio, che ogni anno monitora i prezzi di un paniere di 100 prodotti di prima necessità, ha confrontato i prezzi attuali con quelli di 10 anni fa, stilando la “top ten” dei maggiori rincari.
In cima alla classifica spiccano gli elementi fondamentali della dieta mediterranea: pasta e olio. Seguono fette biscottate, riso, farina e tonno in scatola. Prodotti i cui prezzi sono notevolmente cresciuti, ma la percezione di tali aumenti è spesso alterata a causa della shrinkflation e della riduzione di formati delle confezioni.
Fortunatamente esistono anche alcuni prodotti (pochi) in controtendenza rispetto al 2014, i cui prezzi hanno registrato una discesa: i cereali da colazione, i biscotti senza lattosio e il pane in cassetta.
È interessante notare come la dinamica dei prezzi di tutti questi prodotti, negli anni, segni un’accelerata decisamente più marcata rispetto all’andamento dell’indice di inflazione per l’intera collettività, nonché a quello relativo ai prodotti ad alta frequenza di acquisto. Questo dà perfettamente la misura di come l’impatto della crescita dei prezzi, specialmente negli ultimi 3 anni, sia stato determinante e deleterio specialmente per le famiglie con redditi medi e bassi, aumentando così, significativamente, le disuguaglianze nel nostro Paese.
Chiamatelo Wanderlust, desiderio di scoperta o passione per il mondo: è quella forza che spinge l’essere umano a uscire dai confini della quotidianità, a camminare, ad abbracciare nuove esperienze e a imparare dal cambiamento. È un impulso potente, che alimenta creatività, innovazione e crescita, favorendo la scoperta di sé attraverso la curiosità e l’incontro con gli altri. Proprio verso questo orizzonte, il Convitto Leopardi di Macerata cammina da oltre 160 anni, promuovendo a ritmo incessante iniziative educative che accompagnano i suoi studenti nel viaggio della conoscenza e della condivisione, dentro e fuori dalle aule, in tutto l’arco della giornata.
Tra le più recenti spicca l’evento “Cammina che ti passa!”, giunto alla sua seconda edizione e molto atteso da tutta la comunità scolastica. Il 7 novembre, duecento alunni semiconvittori dai 6 ai 14 anni hanno colorato le vie storiche di Macerata, guidati dall’educatrice Romina Diletti, ideatrice del progetto, e accompagnati dai volontari dell’associazione podistica A.S.D. Valtenna, che sostiene anche la partecipazione dell’istituto alle “Convittiadi”, le prestigiose Olimpiadi dei Convitti italiani. A sostenere i giovani partecipanti, inoltre, erano presenti educatori, docenti, ex docenti, personale della scuola, familiari e la polizia locale, che ha garantito la sicurezza lungo il tragitto.
Con grande cura e passione, l’educatrice Diletti ha curato ogni dettaglio, dai gadget per i bambini della primaria, realizzati con l’aiuto dell’educatore Marco Cetraro, ai cartoncini “metacognitivi” su cui, al ritorno, ogni classe ha potuto riflettere sull’esperienza. Insieme, questi pensieri hanno dato vita a uno striscione simbolico esposto nell’atrio della scuola, a testimoniare il valore del cammino condiviso.
“Camminare è un gesto semplice e naturale”, ha dichiarato Romina Diletti, “ma quando lo si fa insieme, diventa un’esperienza di crescita, condivisione e scoperta. In un’epoca in cui bambini e ragazzi trascorrono molto tempo davanti agli schermi, mettersi in cammino è una preziosa occasione per riscoprire la natura e il piacere delle relazioni umane. Percorrendo insieme il tragitto, i nostri alunni hanno l’opportunità di conoscersi davvero, al di là dei ruoli scolastici, e di trovare nel gruppo un supporto importante”.
L’evento si è ispirato a un principio fondamentale: “Non camminare davanti a me, potrei non seguirti. Non camminare dietro di me, potrei non guidarti. Cammina al mio fianco e saremo sempre amici”. Un detto antico e carico di significato, che racchiude l’essenza della mission educativa del Convitto Leopardi: camminare insieme, senza competizione, in un clima di amicizia e collaborazione. “Iniziative come questa - ha dichiarato il dirigente Scolastico Roberta Ciampechini - permettono ai ragazzi di vivere l’esperienza della comunità e scoprire la bellezza del mondo che li circonda. Perché si va lontano solo se si viaggia insieme agli altri. Un grazie speciale va all’educatrice Romina Diletti e a tutto il team educativo, che con dedizione e originalità rendono davvero unica questa realtà scolastica”.
Il percorso di circa quattromila passi, da via Capuzi fino a piazza della Libertà e ritorno, ha attraversato piazza Marconi per l’immancabile saluto alla sede del Convitto storico. Un tragitto ricco di significato, un’occasione per alunni e alunne di sentirsi parte della comunità maceratese e di interiorizzare valori civici fondamentali come il rispetto, la solidarietà e il senso di appartenenza.
“Abbiamo accolto l’iniziativa con entusiasmo, perché ci rappresenta”, precisa la vicerettrice Moira Marconi che ha coordinato la manifestazione con l’educatrice Diletti. “Camminare con gli altri insegna il valore della responsabilità e del rispetto. Quando si cammina in gruppo, è importante mantenere il ritmo, rispettare i tempi altrui, aiutare chi è in difficoltà. È un modo per imparare che ogni persona ha il suo passo, ma che, camminando insieme, si può trovare un’armonia comune”.
“Cammina che ti passa!” non è dunque solo un momento di condivisione, ma il simbolo di un percorso di crescita e scoperta che il Convitto “Leopardi” di Macerata traccia ogni giorno, come comunità educante, per i suoi studenti, da oltre un secolo. Passo dopo passo, si costruiscono legami, si valorizzano talenti e si alimenta il desiderio di esplorare il mondo, sicuri che insieme ogni cammino diventi possibile.
La Conferenza regionale ha dato l’ok al progetto di fattibilità tecnico-economica relativo al ponte dell’Intagliata, nel comune di San Severino Marche, in provincia di Macerata.
Si tratta di un intervento da 1,6 milioni di euro che mira alla risoluzione delle criticità connesse al danno prodotto dal terremoto del 2016/2017 con lo scopo di assicurare il proseguimento e l'accelerazione del processo di ricostruzione. Nelle vesti di soggetto attuatore c’è l’Ufficio Speciale Ricostruzione.
«Andiamo a migliorare la viabilità di un punto fondamentale per il traffico veicolare di queste zone - spiega il commissario straordinario alla ricostruzione Guido Castelli -. Non esiste un cratere ricostruito senza infrastrutture adeguate, sappiamo di dover insistere anche su questo punto e i fondi che continuiamo a mettere a disposizione per raggiungere l’obiettivo lo testimoniano. Ringrazio per la forte collaborazione Anas, Usr, Comune e la Regione Marche guidata dal presidente Acquaroli».
«Siamo davvero soddisfatti per l’approvazione del progetto di fattibilità tecnico -economica del nuovo ponte dell’Intagliata, un’opera tanto attesa dalla nostra comunità e fondamentale per la sicurezza e la qualità della viabilità non solo locale ma provinciale e regionale. Quest’opera segna un passo concreto e significativo verso il recupero e l’ammodernamento delle infrastrutture e rappresenta una risposta concreta ai bisogni dei nostri cittadini, migliorando la mobilità e alleggerendo il traffico di un punto strategico lungo la SS. 361, arteria che dal mare unisce l’entroterra – sottolinea la sindaca della città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, che aggiunge -. Ringrazio il commissario alla Ricostruzione, senatore Guido Castelli, l’Ufficio Speciale Ricostruzione, l’Anas e la Regione Marche per il loro sostegno e la sempre preziosa collaborazione e attenzione verso le realtà del cratere. Con questo intervento, San Severino Marche si avvicina a un futuro più sicuro e accessibile, nella direzione di una ricostruzione attenta e completa, che restituisce alla nostra comunità importanti infrastrutture, finalmente moderne e funzionali».
Il progetto scompone l’intervento in due stralci funzionali. Il primo lotto, vale a dire quello finanziato per un importo di 1.250.000 euro (inserito nell’allegato C dell’ordinanza 137/2023 “Interventi per il recupero del tessuto socio-economico delle aree colpite dal sisma della regione Marche”), prevede la realizzazione della bretella per il solo flusso veicolare direzione est-ovest. Al fine di garantire la più vantaggiosa opera infrastrutturale e nell’ottica dell’ottimizzazione delle risorse pubbliche, il nuovo manufatto di attraversamento sarà già adeguato al futuro transito di entrambe le corsie.
La soluzione progettuale consentirà la funzionalità di una corsia a senso unico in direzione Castelraimondo e permetterà fin da subito, di decongestionare il flusso di traffico attualmente in carico al tratto in transito sul ponte dell’Intagliata. Il secondo lotto, una volta finanziato, prevede invece il completamento e la realizzazione della seconda corsia, direzione ovest-est, della rampa di immissione della viabilità proveniente dal centro città, al fine di destinare l’attuale ponte al traffico ciclopedonale.