Da oggi sarà possibile richiedere il contributo straordinario che la Regione Marche ha destinato alle famiglie marchigiane in situazioni di svantaggio economico, con figli studenti che effettuano il primo o secondo ciclo di istruzione o percorsi di istruzione terziaria, per l’acquisto di personal computer utili per la didattica digitale integrata.
L’importo totale è di 2,5 milioni di euro: un intervento necessario e compatibile con le disposizioni restrittive volte al contenimento e mitigazione del rischio di diffusione della pandemia.
"Con questa misura si mira ad abbattere il più possibile il divario digitale che ha messo in difficoltà parte degli studenti nella prima fase della pandemia, al fine di garantire parità di accesso all’istruzione e alla formazione evitando possibili forme di esclusione, marginalizzazione e abbandono scolastico”, ha dichiarato l’assessore all’istruzione Giorgia latini.
Ê doveroso ovviare alle carenze nella dotazione di dispositivi e strumenti digitali riscontrate in ambito scolastico e familiare, con azioni di sostegno all’acquisto di strumentazione informatica, indispensabile agli studenti per lo svolgimento dell’attività didattica".
Così l’assessore regionale all’Istruzione Giorgia Latini ha commentato il bonus riconosciuto per ogni nucleo familiare con figli studenti a seguito della spesa sostenuta per l’acquisto di dispositivi informatici necessari alla fruizione della didattica digitale integrata (600 euro per un personal computer portatile e 570 euro per un computer fisso con relativi accessori e software). La Regione si prefigge l’obiettivo generale di investire nell’istruzione con la consapevolezza che la qualificazione del capitale umano costituisce uno strumento indispensabile per la promozione dell’economia della conoscenza. Il contributo è concesso con la procedura “a sportello” fino ad esaurimento delle risorse. Le domande saranno istruite e valutate avvalendosi degli esiti dell’elaborazione automatica realizzata dalla piattaforma informatica regionale (Siform 2).
Il bando è disponibile al seguente link: clicca qui
"Nel 2020 la ricostruzione del Centro Italia dopo i terremoti del 2016-17 ha avuto una forte accelerazione, nonostante la pandemia, che ha imposto anche un blocco temporaneo dei cantieri, e alla decisiva evoluzione della normativa e delle procedure, che ha richiesto agli uffici e ai professionisti un adattamento". È quanto afferma il Commissario Straordinario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini.
Le domande dei contributi pubblici per la riparazione dei danni alle abitazioni private e alle attività produttive, secondo il Rapporto 2020 sulla ricostruzione appena pubblicato, sono cresciute del 62%, da 12 a quasi 20 mila, per un importo complessivo richiesto di 5,6 miliardi di euro.
Le istanze approvate, anch’esse cresciute del 62%, sono passate da 4.200 a quasi 7 mila, con la concessione di contributi per 1,62 miliardi di euro.
Le somme effettivamente erogate sulla base dello stato di avanzamento dei lavori nei cantieri hanno segnato un progresso ancora più accentuato, e sono più che raddoppiate rispetto a fine 2019, passando da 303 a 709 milioni di euro. L’andamento positivo è confermato nei primi due mesi del 2021, con i contributi erogati per 88 milioni di euro.
"Decisive, per l’accelerazione, sono state l’Ordinanza 100, che ha rivoluzionato le procedure ed accorciato drasticamente i tempi di concessione dei contributi, e la 107, che di fatto sbloccato la ricostruzione dei comuni più colpiti, introducendo i Programmi Straordinari, che sono in corso di adozione in una trentina di comuni del cratere" puntualizza Legnini.
Si registrano progressi anche sul fronte delle opere pubbliche, la cui realizzazione, finora sostanzialmente bloccata, viene favorita dal pacchetto di semplificazioni introdotto dal governo, che contempla anche poteri straordinari per il Commissario. Le stazioni appaltanti delle 1.288 opere pubbliche contenute nel nuovo elenco unico, finanziato con 1,8 miliardi, hanno appena provveduto a trasmettere al Commissario il cronoprogramma dei lavori, in base ai quali si prevede l’avvio entro il 2021 di 624 nuovi cantieri. Nel 2020 la spesa per le opere pubbliche è stata di 60 milioni di euro, con un incremento del 32% sull’anno precedente.
Il Rapporto 2020 fa, inoltre, il punto sull’andamento della ricostruzione pubblica e privata, per la prima volta anche in relazione ai danni stimati per ciascuno dei 138 comuni del cratere sisma 2016, e contiene specifici approfondimenti sulla situazione del personale addetto alla ricostruzione, sui nuovi presidi di legalità ed i controlli ANAC, sul Recovery Fund per le ricostruzioni, sugli studi attualmente in corso delle faglie e dei dissesti idrogeologici del territorio, sull’attività del Servizio di assistenza rivolto ai professionisti e ai cittadini.
“Nel corso del 2020 sono andati definendosi, facendo leva sulle decisive misure varate dal Governo e dal Parlamento, i contorni di una strategia per ricostruire e far ripartire i territori investiti dalla doppia emergenza, che nel 2021 potrà trovare compiuta attuazione” scrive il Commissario Legnini nell’Introduzione al Rapporto 2020. “I cardini per promuovere questa visione – sottolinea il Commissario - sono quelli della semplicità delle regole, della loro chiarezza e stabilità, di un modello di ricostruzione di qualità, sicuro e sostenibile, dell’integrazione della ricostruzione materiale degli edifici con iniziative di rinascita economica e sociale di questi territori”.
Successo confermato per l’iniziativa “Adotta un quattro zampe!”, promossa dal Comune di Treia a partire dal settembre 2018.
Il progetto, voluto e curato dall’assessore all’Ambiente e alla tutela degli animali Luana Moretti e gestito operativamente dal comando di Polizia Locale guidato dalla Dott.ssa Barbara Foglia, mira a contrastare, in modo efficace e permanente, il problema del randagismo, facendo della sensibilizzazione e dell’adozione consapevole le principali linee di azione.
Ma di cosa si tratta nello specifico? Il Comune di Treia ha previsto l’erogazione di un contributo annuo di 200 euro da corrispondere per i primi tre anni alla famiglia affidataria, così da garantire la copertura delle spese veterinarie e alimentari del cane.
Questo piccolo ma importante incentivo economico, unitamente alla campagna di sensibilizzazione, ha permesso a molti animali abbandonati e soli di essere reinseriti in un contesto familiare ed affettivo che ne migliora la qualità della vita e, al contempo, ha permesso a molte famiglie di compiere un gesto di generosità e sensibilità consapevole nei confronti del mondo animale.
Non solo, il successo del progetto coinvolge ovviamente anche la struttura del canile di Macerata.
Nel 2017, infatti, prima dell’attuazione dell’iniziativa di cui si tratta, i costi di ospitalità e di sostentamento dei cani randagi ammontavano a circa 40.000 euro annui per un totale di 45 cani; oggi, a fronte della continuità del progetto, i costi di accoglienza sono scesi a circa 17.000 euro annui e i cani presenti al canile sono soltanto 17.
L’ottimo risultato raggiunto è frutto, dunque, di un progetto ben pensato ed altrettanto ben attuato che pone al centro la cura dell’animale e la consapevolezza che l’adozione rappresenta un importante gesto di amore: adottare un cane è una scelta importante, anche se adulto può dare moltissimo senza chiedere niente di speciale in cambio, se non amore e rispetto.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati 7061 testati tamponi: 4779 nel percorso nuove diagnosi (di cui 2089 nello screening con percorso Antigenico) e 2282 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 15,9%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 759: 131 in provincia di Macerata, 331 in provincia di Ancona, 156 in provincia di Pesaro-Urbino, 76 in provincia di Fermo, 49 in provincia di Ascoli Piceno e 16 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (105 casi rilevati), contatti in ambito domestico (142 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (274 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (8 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (5 casi rilevati), contatti in ambito assistenziale (4 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (22 casi rilevati), screening percorso sanitario (2 casi rilevati).
Per altri 197 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 2089 test e sono stati riscontrati 149 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 7%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia un incremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 15,88% oggi, rispetto all'8,23% di ieri.
In diminuzione di tre unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 645, di cui 84 in terapia intensiva (+6 rispetto a ieri). Sono, invece, 42 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 123 pazienti: 50 all'ospedale di Macerata, 55 al Covid Hospital e 18 a Camerino. Altre 19 persone sono accolte nei Pronto Soccorso di Civitanova Marche, Macerata e Camerino.
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio Sanità delle Marche:
Verrà emessa, nella mattinata odierna. un'ordinanza sindacale del primo cittadino di Esanatoglia Luigi Nazzareno Bartocci con la quale si prevede la chiusura, in tutto il territorio comunale, delle scuole oltre che l'anticipo del coprifuoco alle ore 21:00.
A comunicarlo è stato lo stesso primo cittadino attraverso una nota stampa diffusa nella serata di ieri, in cui ha sottolineato come "la possibilità che da giovedì prossimo (4 marzo ndr), l'aumento della popolazione studentesca, rappresenti un possibile rischio per la ripresa della circolazione virale, induce a predisporre la chiusura di ogni plesso scolastico del nostro Comune, anticipando quelle che saranno le certe decisioni che dovrà assumere la Regione Marche nei prossimi giorni".
Ciò nonostante lo screening eseguito con tampone antigenico sui bambini e bambine delle classi della materna e della terza e quinta elementare abbia dato esito negativo.
"Pur restando preoccupato dal fatto che la chiusura delle scuole, possa creare un afflusso incontrollato di ragazzi e ragazze in giro per il paese o che gli stessi, vengano per necessità familiare affidati a soggetti fragili quali i nonni, saremo costretti alla chiusura - ha aggiunto il sindaco -. Comprendo le preoccupazioni delle famiglie ed anche le difficoltà che questa decisione crea, proprio per questo si è deciso di lasciare un intero giorno alle famiglie per organizzarsi ed istituzioni scolastiche per l'attivazione della DAD".
"Resterà in vigore la ordinanza di chiusura dei giardini pubblici e degli spazi attrezzati all'interno del centro abitato e verrà anticipato alle ore 21:00 il cosiddetto coprifuoco disposto dal DPCM" ha inoltre comunicato Bartocci.
"Comprendo la preoccupazione dei cittadini e quindi anche le imprecisioni che leggo in giro, frutto magari della scarsa conoscenza delle Norme o la confusione delle stesse anche riguardo alle reali potestà di un Sindaco, magari sono normative di recente emanazione ed in un momento straordinario ed emotivamente pesante come questo possono fuorviare anche gli addetti ai lavori od aspiranti tali, ma vi garantisco che ogni azione od atto preso è stato, per quanto possibile in tempi e modi, condiviso con i gruppi consiliari che ringrazio pubblicamente e soprattutto con il supporto spesso telefonico oltre l'orario lavorativo, con Medici, Pediatri, Direttori Asur e personale amministrativo" ha puntualizzato il primo cittadino.
"Un Sindaco ha il dovere di assumere decisioni, senza l'arroganza del ruolo, ascoltando gli esperti, valutando le potenzialità del suo territorio, verificandone le difficoltà e soprattutto confidando nella comprensione e nell'aiuto della popolazione - conclude Bartocci -. La più grande soddisfazione di un Sindaco è vedere che Cittadini ed Istituzioni reagiscono insieme alle difficoltà, responsabilmente".
Su indicazione del Dipartimento di Prevenzione dell’Area Vasta 3 dell’Asur Marche è stata disposta la chiusura, in via precauzionale, di tutte le classi della Primaria del plesso di Cesolo dell’Istituto comprensivo “P. Tacchi Venturi”.
Il provvedimento è stato preso d’intesa con la Dirigenza scolastica e con il sindaco della Città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, che ha tenuto costanti contatti con il direttore dell’Area Vasta 3, dottoressa Daniela Corsi, e con quello del Dipartimento di Prevenzione, dottor Alberto Tibaldi.
Nello stesso plesso restano aperte, invece, le tre sezioni dell’Infanzia.
Per le prossime ore è attesa una nuova comunicazione, sempre da parte dell’Asur, per stabilire i tempi e la scadenza del provvedimento. Da sabato 27 febbraio, e fino al 12 marzo, la classe prima della stessa Primaria era stata chiusa per quarantena. Poi dal 1 marzo, con provvedimento valido fino al 5 ma che probabilmente proseguirà fino al 12 marzo, era stata chiusa la classe terza e infine da martedì 2, anche in questo caso con provvedimento valido fino al prossimo 12 marzo, era stata chiusa anche la classe quarta.
Come da procedure indicate dall’Asur per la gestione di casi e focolai di Sars-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia, la chiusura di una scuola, o parte della stessa, deve essere valutata dal Dipartimento di Prevenzione dell’Asur considerato il numero di casi confermati e di eventuali cluster oltre al livello di circolazione del virus all’interno della comunità scolastica.
I provvedimenti possono essere assunti in funzione del tasso di incidenza ma anche delle assenze. Durante la fase di indagine epidemiologica, a seguito anche di un singolo caso, si valuta l’attivazione della didattica a distanza o della chiusura delle classi, dei plessi o di interi istituti.
++ AGGIORNAMENTO ORE 13:00 ++
Il Dipartimento di Prevenzione dell’Area Vasta 3 dell’Asur Marche ha confermato la chiusura della scuola Primaria del plesso di Cesolo dell’Istituto comprensivo “P. Tacchi Venturi” fino al 12 marzo.
Il provvedimento, firmato dal direttore dell’Uoc Isp Prevenzione malattie infettive e cronico degenerative, dottoressa Franca Laici, è stato notificato in mattinata alla dirigente del Comprensivo, professoressa Lauretta Corridoni, e al sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei.
“A seguito della valutazione del rischio per l’insorgenza di casi confermati positivi in classi diverse della scuola Primaria di Cesolo, come di seguito esposto: un’alunna di terza, un insegnante di prima e un insegnante di quarta; tale numero di casi confermati può considerarsi un cluster. Secondo il rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità Covid-19 n. 58/2020 Rev. del 28 agosto 2020 contenenti “Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di Sars-Cov-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia”, tale quadro richiede la chiusura della scuola fino al 12 marzo, termine della quarantena delle classi interessate, in quanto la situazione potrebbe generare un potenziale rischio per gli studenti di tutta la scuola. Al termine di questo periodo - è scritto nel provvedimento del Dipartimento di Prevenzione dell’Av3 Asur Marche - si valuterà, in base al livello di circolazione del virus all’interno della comunità, se prolungare o meno la chiusura”.
Con apposita ordinanza sindacale, l'Amministrazione Comunale di Sarnano ha adottato, in via cautelativa, diverse misure finalizzate al contenimento della diffusione del virus Covid-19.
Misure che saranno in vigore dalla giornata di oggi, mercoledì 3 marzo.
Nel dettaglio si prevede la chiusura ed il divieto di utilizzo del Parco del Serafino e delle attrezzature ivi presenti; del campo da gioco denominato "minipitch" e di ogni altro impianto sportivo all'aperto; dei giardini pubblici di Piazza della Libertà e degli spazi antistanti e circostanti gli edifici scolastici di Largo Crivelli (al di fuori dell'orario scolastico) e Largo Ricciardi.
Disposta, inoltra, la chiusura e il divieto di accesso all'area delle cascate ricomprese nel percorso denominato "Via delle Cascate Perdute", oltre alla chiusura del mercato del giovedì, salvo che per le attività di vendita di soli generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici.
Nell'ordinanza si ricorda anche il "divieto di assembramento in tutte le aree pubbliche o di uso pubblico, comunque denominate, strade, piazze, larghi, parcheggi" e "il mantenimento di un distanziamento interpersonale di almeno un metro, nonché l'utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei luoghi pubblici e privati aperti al pubblico, sia all'aperto che al chiuso".
"Per quanto concerne le scuole presenti nel territorio comunale - aggiunge Luca Piergentili, sindaco di Sarnano -, considerato che il nuovo Dpcm di prossima entrata in vigore stabilisce che l'eventuale chiusura, anche in singoli ambiti comunali, sia di competenza dei Presidenti delle Regioni, si soprassiede da ogni determinazione in merito, anche in considerazione del fatto che, ad oggi, l'incidenza dei contagi riscontrabile sulla popolazione scolastica residente a Sarnano appare marginale rispetto al dato complessivo dei contagi. Ad ogni buon conto, in accordo con la Dirigenza Scolastica ed in collaborazione con le Terme di Sarnano, è stato organizzato uno screening (su base volontaria) per gli studenti dell'unica classe delle elementari che era stata posta in quarantena e che, terminata la stessa, ritorneranno a scuola."
"Da ultimo rivolgo un forte appello a tutti i concittadini sarnanesi affinché, al di fuori dei motivi di lavoro o di necessità, con senso di responsabilità riducano al minimo le uscite dalla propria abitazione" ha raccomandato Piergentili.
(Credit foto: SarnanoTurismo.it)
I ministri per gli Affari regionali e della Salute, Mariastella Gelmini e Roberto Speranza hanno illustrato - tramite una conferenza stampa tenutasi a Palazzo Chigi- le nuove misure del Dpcm sull'emergenza epidemiologica da Covid-19.
"Dpcm frutto di un confronto importante con il Parlamento, con le Regioni e con il Comitato Tecnico Scientifico - così esordisce il ministro Speranza -. Siamo convinti che per far ripartire il Paese si debba vincere la battaglia sanitaria. La curva dà segnali piuttosto robusti di risalita e facciamo i conti con la presenza di alcune varianti temibili del virus, in particolare quella inglese".
Il provvedimento entrerà in vigore dal 6 marzo e rimarrà valido sino al 6 aprile, comprendendo tutto il periodo delle festività pasquali.
Si mantiene l'impianto delle misure essenziali attualmente vigenti, attraverso la conferma della divisione in colori delle Regioni. "L'innovazione più rilevante riguarda le scuole, in zona rossa gli istituti di ogni ordine e grado avranno la didattica a distanza. Stesso dicasi per le zone che raggiungono 250 casi ogni 100mila abitanti".
"Non è un dpcm last minute, si è fortemente voluto un cambio di passo nei tempi e nel metodo. La bozza del dpcm era già pronta dallo scorso venerdì" ha puntualizzato il ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini.
"L'eventuale cambio di fascia avverrà non nel weekend, ma dal lunedì per salvaguardare le attività economiche, come quelle inerenti la ristorazione - aggiunge Gelmini -. È stata accolta anche la richiesta delle Regioni di costituire un tavolo tecnico per valutare i 21 criteri di assegnazione delle fasce. Inoltre dal 27 marzo sarà possibile tornare, a fronte di prenotazione online, a frequentare i luoghi della cultura. Non possiamo annunciare l'apertura delle attività economiche chiuse da tempo perché le varianti colpiscono pesantemente, ma nel decreto sostegno abbiamo previsto risorse per 200 milioni di euro per il supporto alle famiglie sul tema dei congedi parentali".
All'incontro con i giornalisti hanno partecipato il presidente dell'Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, e il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli.
Brusaferro ha sottolineato come la "trasmissibilità del virus è aumentata del 35 al 40% con le varianti inglesi, che hanno una prevalenza del 54% rispetto ai casi totali. È la variante dominante del quadro epidemiologico italiano. Nel nostro territorio c'è anche la presenza in alcune Regioni della variante brasiliana, che ha il 4,3% dell'incidenza totale. È particolarmente diffusa in Umbria, Lazio, Toscana e Marche: la sfida in questo caso è il contenimento, servono chiusure rapide e circoscritte. Un dato particolarmente preoccupante perchè queste variabili sono nuove e non garantiscono la stessa copertura immunitaria. Ci sono anche alcuni segnali della variante sudafricana, che si stima attorno alle 0.4%, ma si tratta di casi facilmente tracciabili".
"Abbiamo anche noi evidenze chiare sul fatto che la variante inglese è più trasmissibile nelle fasce di età comprese tra i 10 e i 19 anni, ma anche tra i 6 e 10 anni" nelle quali "vi è un aumento del numero di casi infetti come Sars-Covid 2. Questo maggiore potere infettante o contagiante non si associa a patologia più grave". Lo dice il presidente del Css Franco Locatelli.
"I bambini, per dare un messaggio molto chiaro, restano fortunatamente risparmiati dalle forme più gravi" ha ancora spiegato Locatelli.
Chiusura di giardini, parchi e impianti sportivi pubblici all'aperto nel comune di Matelica. È quanto previsto dal primo cittadino Massimo Baldini, a seguito di un'apposita ordinanza sindacale che va ad aggiungersi alla prevista chiusura di tutti i plessi scolastici comunali sino al prossimo venerdì 5 marzo (leggi qui).
È stata disposta la chiusura temporanea di tutti i parchi, i giardini, e degli impianti pubblici sportivi di libero accesso all’aperto (campetti di calcio, di basket, bocciodromi, piste di pattinaggio ed altri luoghi simili) presenti sul territorio comunale, a partire da domani (mercoledì 3 marzo) e fino alla revoca "salvo successive e diverse disposizioni, o provvedimenti regionali o statali che stabiliscano più ampie limitazioni".
"Si raccomanda il rispetto delle limitazioni al fine di contenere il contagio. Si confida nella sensibilità e senso civico della cittadinanza" conclude Baldini.
Viene riaperta domani mattina la provinciale 29 “Collamato”. La strada era stata chiusa una settimana fa a causa della caduta di alcuni massi sulla sede stradale (leggi l'articolo), proprio all’altezza di Collamato, tra Esanatoglia e Fabriano.
I tecnici erano subito intervenuti sul posto, chiudendo la provinciale. Il giorno seguente, alla luce del giorno, erano stati effettuati i sopralluoghi per verificare l’intervento da eseguire.
In tempi rapidissimi la Provincia di Macerata ha operato per il ripristino della circolazione: è stato effettuato così il disgaggio della parete rocciosa e sono state installate le reti a protezione della sede stradale.
L’intervento ha avuto un costo di 68mila euro. Per una settimana il traffico da e per Collamato e Fabriano è stato dirottato in direzione Matelica, ma da domani mattina, con la messa in sicurezza della parete rocciosa interessata dai distacchi, viene ripristinata la regolare circolazione viaria.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati 11 decessi correlati al Covid-19.
Una vittima è stata registrata nel Maceratese: si tratta di una 75enne di Civitanova Marche spirata al Covid Center.
Quattro decessi segnalati all' INRCA di Ancona: sono una 95enne, una 91enne e una 106enne, tutte di Camerano insieme ad una 94enne originaria del Capoluogo di Regione.
Nell'Anconetano si sono avute anche altre due vittime: un 79enne di Osimo a Torrette e un 88enne di San Paolo all'Ospedale di Jesi.
Due, invece, le persone spirate al nosocomio di Pesaro: si tratta di una 81enne pesarese e un 91enne di Pennabilli mentre una 81enne del Capoluogo di Provincia ha trovato la morte presso la Residenza Sanitaria Galantara.
Infine, nella provincia di Fermo, un 86enne di Porto Sant'Elpidio si è spento all'INRCA.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2286 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (850), mentre sono 384 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 96,1% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.
Zona rossa per tutta la provincia di Ancona. È quanto prevede una nuova ordinanza firmata dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli fino al prossimo 5 marzo, in quanto dal 6 marzo entrerà in vigore il nuovo Dpcm emanato dal Governo, valevole fino alle festività pasquali.
"Da domani mattina, mercoledì 3 marzo, dalle ore 8, la provincia di Ancona passerà in zona rossa - lo comunica Acquaroli tramite un post pubblicato sui social -. Il provvedimento sarà valido fino al giorno di scadenza dell’attuale Dpcm ancora in vigore, e cioè venerdì 5 marzo. Per il periodo successivo emaneremo un nuovo provvedimento, non appena sarà noto il testo definitivo del nuovo Dpcm che entrerà in vigore da sabato 6 marzo".
"La situazione è in continuo divenire ed è monitorata costantemente e l’analisi settimanale dei dati, effettuata ieri, ha evidenziato la necessità di intervenire con un ulteriore provvedimento sulla provincia di Ancona - aggiunge il governatore -. Restano sempre attenzionati tutti gli altri territori con particolare riguardo all’andamento epidemiologico in crescita sulla provincia di Macerata".
"A tutti raccomando il massimo rispetto delle disposizioni contenute nei provvedimenti regionali e nei Dpcm. È fondamentale frenare quanto prima la diffusione del virus. È il momento della massima responsabilità di ciascuno di noi" conclude Acquaroli.
Secondo quanto disposto dal decreto del Presidente del Consiglio dello scorso 14 gennaio nelle zone rosse è vietato "ogni spostamento fatto salvo per il rientro presso la propria abitazione, per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o salute".
Per bar e ristoranti è consentito solo l'asporto e la consegna a domicilio fino alle ore 22, fatti salvi gli esercizi con codici ateco 56.3 e 47.25 dove l'asporto è previsto fino alle ore 18:00. Chiuse anche tutte le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione i beni di prima necessità. Aperte edicole, tabaccherie, farmacie e parafarmacie.
Lo svolgimento della didattica in presenza è previsto nei limiti consentiti (nel comune di ancona tutte le scuole sono chiuse fino al 5 marzo), ma nell'ordinanza si raccomanda fortemente "lo svolgimento dell'attività didattica con modalità a distanza in tutti gli istituti scolastici in cui si registra un aumento dei casi di contagio da virus Sars-Cov-2".
Occorrerà sempre far uso dell'autocertificazione riguardo alle cause giustificative dello spostamento e nel territorio regionale è fortemente raccomandato di rispettare rigorosamente il divieto di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico, all’interno e nelle adiacenze di qualsiasi tipologia di attività e nelle aree pubbliche e private ad uso pubblico.
Leggi QUI il testo integrale dell'ordinanza
Si è svolto l'incontro tra Governo e Regioni sul nuovo Dpcm. Vi hanno preso parte il ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini e della Salute Roberto Speranza, il titolare dell'Istruzione Patrizio Bianchi.
All'incontro partecipano anche il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo, il presidente dell'Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro e il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli.
Scuole chiuse in zona rossa e facoltà nelle altre regioni di chiudere gli istituti se, a livello locale, si raggiungono 250 casi ogni 100mila abitanti. E' la linea decisa nella cabina di regia a Palazzo Chigi in vista del nuovo dpcm Covid, a quanto si apprende da diverse fonti di governo. Questa soluzione recepisce in sostanza le indicazioni del Cts sulle scuole e porta alla chiusura anche delle elementari e delle medie, con il ritorno alla didattica a distanza, nelle aree rosse e ad alto contagio.
Gli esponenti del Comitato tecnico scientifico hanno illustrato alle Regioni il parere del comitato relativo alla situazione epidemiologica delle scuole. Il parere era stato chiesto espressamente dei presidenti nella riunione con il governo della settimana scorsa e i ministri degli Affari Regionali Mariastella Gelmini e dell'Istruzione Patrizio Bianchi hanno portato la richiesta all'attenzione del governo nel corso della cabina di regia.
(Fonte: ANSA)
Teneva illegalmente un cinghiale dentro un capanno: denunciato cacciatore
I carabinieri forestali di Fermo hanno sorpreso una persona che deteneva illegalmente un esemplare della specie cinghiale (Sus scrofa L.) all'interno di una stalla in località rurale del Comune di Campofilone. La detenzione di animali di quella specie, se non espressamente autorizzata, costituisce violazione di legge, contravvenendo alla normativa sulla detenzione di animali selvatici pericolosi.
L'esemplare era stato prelevato in natura dalla persona, un cacciatore, all'età presumibile di pochi mesi, lo scorso settembre. L'uomo, privo di autorizzazione, è stato denunciato per la violazione della legge n. 15 del 1992, che regolamenta la detenzione di animali che possono costituire pericolo per la salute e l'incolumità pubblica. Il responsabile dell'accaduto rischia pene che prevedono l'arresto fino a sei mesi o l'ammenda da 15mila a 300mila euro. L'animale è stato sequestrato penalmente: sarà trasferito in una struttura idonea alla sua custodia.
La normativa punisce in ogni caso chi detiene specie di mammiferi e uccelli prelevati in natura, prevedendo pene particolarmente severe quando si tratta degli animali elencati nel Decreto del Ministero dell'Ambiente del 19 aprile 1996, ovvero le specie che possono costituire pericolo per la salute e l'incolumità pubblica, tra cui anche volpi, istrici, caprioli, daini e appunto cinghiali. Non è infrequente che esemplari di queste specie, sottratte al normale sviluppo comportamentale che avviene in natura, possano divenire aggressive nei confronti dell'uomo.
(Fonte Ansa)
Nei giorni scorsi il vicesindaco Silvia Luconi, insieme al Consigliere delegato al Commercio Andrea Crocenzi, al Comandante della Polizia Locale David Rocchetti e al funzionario dell’Ufficio Commercio del Comune di Tolentino Stefano Gentili, ha incontrato una rappresentanza dei commercianti ambulanti, dei commercianti del centro e delle associazioni di categoria per presentare una nuova ipotesi di riorganizzazione degli spazi espositivi e di vendita del mercato settimanale in centro storico.
L’intento dell’Amministrazione comunale è quello di far coesistere insieme, malgrado le comprensibili difficoltà, il ritorno nelle piazze e nelle vie del centro del mercato settimanale del martedì, le esigenze dei commercianti in sedi fissa del centro e i tanti cantieri aperti per la ristrutturazione degli immobili danneggiati dal terremoto.
Sono state vagliate due differenti ipotesi: la prima, più estesa, prevede le bancarelle in piazza dell’Unità, in via Parisani, piazza Martiri di Montalto, via Pacifico Massi, piazza della Libertà, corso Garibaldi, via Roma, area parcheggio largo Marcorelli mentre la seconda ipotesi prevede spazi minori per le bancarelle, individuati in piazza dell’Unità, in via Parisani, piazza Martiri di Montalto, via Pacifico Massi, piazza della Libertà.
"Abbiamo voluto presentare queste nostre idee – precisa il Vicesindaco Luconi - sia agli ambulanti che agli esercenti del centro storico per due motivazioni: la prima è che volevamo che entrambe le categorie capissero che da parte della Giunta esiste una ferma volontà di portare avanti gli impegni presi in primis dal Sindaco lo scorso Settembre e la seconda perché ritenevamo necessario che entrambi comprendessero le differenti, ma parimenti importanti esigenze di ciascuno di loro, punto fondamentale per iniziare un lavoro condiviso, duraturo e fruttuoso. Chi si occupa di commercio, che sia in sede fissa, che sia in sede ambulante, ha una dignità che non può cedere il passo a prese di posizione che andrebbero a ledere inesorabilmente i loro fatturati".
"Oltre alle due ipotesi elaborate dai nostri uffici e che sapevamo non potessero coprire tutte le esigenze - aggiunge Luconi -, abbiamo chiesto di introdurre e valutare eventuali modifiche, da elaborare con la Polizia locale anche per fare uno studio approfondito sulla modifica della viabilità del centro, altro punto focale da non poter non prendere in considerazione. La volontà comune è quella di riportare il mercato in centro, come più volte dichiarato dal Sindaco Pezzanesi. Per fare questo abbiamo deciso di fare un percorso condiviso per giungere a una decisione comune che eviti problematiche a una o all’altra categoria di commercianti. Portare il mercato in centro, come si può immaginare, significherà anche l’apporto di modifiche continue perché la ricostruzione, che è solo all’inizio, va avanti e quindi l’apertura di nuovi cantieri farà rimodulare gli spazi espositivi".
"Un elemento importante richiesto dagli ambulanti, da non trascurare, è quello di dare continuità al mercato; l’impegno che ci siamo presi quindi è quello di scendere direttamente in strada con il collega Crocenzi e il Comandate Rocchetti, per vagliare le ulteriori richieste che ci sono state fatte dagli ambulanti e soprattutto per capire se siano compatibili con la viabilità e le eventuali emergenze o se ci sarà bisogno di un nuovo eventuale piano del traffico da adottare durante il mercato - puntualizza il Vicesindaco -. Vogliamo anche parlare con tutti coloro che potrebbero essere interessati dalle modifiche richieste lo scorso venerdì, per far sì che non ci sia la creazione di un disagio, ma di un’opportunità. Crediamo che le scelte calate dall’alto non funzionino e che un amministratore debba scendere tra la gente e parlare, anche quando i temi sono più ostici".
"Il cronoprogramma che ci siamo dati è quello di incontrarci di nuovo prima del periodo Pasquale per definire un progetto che potrà essere attuato dopo settembre, anche in considerazione delle norme anti contagio da covid" ha concluso Luconi.
"E’ stato un primo passo necessario – ricorda il consigliere delegato Andrea Crocenzi - anche in virtù del periodo che stiamo vivendo, per non trascurare nessuna categoria commerciale della nostra Città. Inoltre dobbiamo tenere in considerazione anche il vasto territorio di riferimento e quindi vogliamo rivalutare il nostro mercato settimanale per confermarlo come uno dei meglio organizzati e con proposte commerciali di qualità. Un ringraziamento va al Sindaco e alla Giunta per aver subito condiviso questa nostra proposta e anche al Comandante Rocchetti e al Funzionario del Suap gentili per aver sempre seguito attentamente l’evolversi del nostro mercato settimanale e non ultimi tutti i commercianti, sia in sede fissa che ambulanti, che ogni giorno, in maniera encomiabile, si impegnano per superare questa difficile crisi e per poter offrire a una vasta clientela prodotti di qualità e convenienti".
Cambio della guardia nell'Associazione Cronometristi Maceratesi. A Maurizio Boldrini, presidente uscente, l'assemblea elettiva ha eletto per il quadriennio 201-2024 Mario Zega.
Nuovo anche il Consiglio Direttivo di cui ne fanno parte Luigi Micozzi, Stefano Nardi, Paolo Moretti, Mariano Cappellacci e Lorena Pinciaroli.
Per il collegio dei revisori dei conti sono stati eletti Giorgio Alfei e Gabriele Piermattei, mentre il collegio dei probiviri è composto da Enzo Pietrella, Luciana Prinicipi ed Ambra Baldassarri.
Nella prima delibera di consiglio, l'Associazione ha prorogato i termini di iscrizione al nuovo corso per allievi cronometristi. Gli interessati potranno inviare la propria adesione a crono.macerata@ficr.it, mentre maggiori informazioni potranno essere richieste ai numeri 331.6007000 - 366.3589067 - 333.6155105.
“Dobbiamo organizzarci e farci trovare pronti in vista della ripartenza. La nostra è una città molto attrattiva. La proposta va modernizzata e digitalizzata in un’ottica di insieme che coinvolge tutti gli attori e l’intero territorio aldilà dei campanili”.
Lo slancio a ragionare in termini di programmazione e di sinergia è del sindaco Sandro Parcaroli intervenuto al primo tavolo con i gestori delle attività alberghiere di Macerata fortemente voluto dall’assessore al Turismo Riccardo Sacchi.
Obiettivo: pensare oltre l’emergenza e riprendere l’ascolto di una categoria tra le più colpite dall’attuale crisi dovuta all’emergenza da Covid-19.
Sul piatto diverse questioni. Dall’analisi della situazione alle possibili forme di sostegno per gli esercizi ricettivi, vessati non solo dal calo drastico degli arrivi e delle presenze ma anche dalla lamentata carenza di forme di sostegno da parte del Governo.
“Abbiamo voluto dare sin da ora un segnale di attenzione e sensibilità alle attività ricettive a partire da quelle alberghiere – spiega l’assessore Riccardo Sacchi. – Abbiamo ascoltato le istanze degli esercenti che stanno vivendo un momento di estrema difficoltà nel portare avanti le proprie attività. Loro sono la prima interfaccia del visitatore e del turista che arriva a Macerata e devono essere sostenuti in un’ottica sinergica di riorganizzazione dell’attuale offerta dei servizi da parte del Comune. Purtroppo la carenza di risorse del momento impone un’attenta analisi delle soluzioni. Oggi avvertiamo l’importanza di ascoltare le richieste e le proposte degli operatori del settore e di portarle allo studio dell’Amministrazione al fine di intervenire in maniera concreta per sostenere queste attività”.
“In questo quadro drammatico prendiamo atto con molto favore dell’attenzione dimostrata da questa Amministrazione – commenta Giorgio Pietrella titolare dell’Albergo Arena e referente per Federalberghi – A partire dall’abolizione dell’imposta di soggiorno decisa a pochi giorni dall’insediamento fino alla pratica dell’ascolto e del confronto che prende avvio con questo tavolo. Un confronto che auspichiamo possa continuare attraverso sessioni programmate periodicamente”.
Tra le proposte avanzate dagli albergatori l’estensione delle aperture museali soprattutto nei mesi estivi e in concomitanza con il festival dell’opera, il coordinamento e il confronto costante con l’Università con particolare riguardo agli eventi e ai convegni accademici, il coordinamento delle associazioni e delle guide turistiche, la riorganizzazione della promozione uniformando la comunicazione relativa alle attività ricettive della città contenuta nei siti della Regione e della Provincia, bonificare la segnaletica turistica dalle vecchie indicazioni di attività non più attive in città.
Atti vandalici ripetuti nel parcheggio di viale Matteotti: denunciati 10 giovanissimi
A seguito di una complessa indagine iniziata lo scorso mese di dicembre 2020, gli agenti della Polizia Locale coordinati dal Comandante commissario David Rocchetti, hanno segnalato all’autorità giudiziaria 10 ragazzi tolentinati, tra cui la maggior parte minorenni.
I fatti. Il personale dell’Assm spa aveva segnalato alcuni danneggiamenti avvenuti al primo piano del parcheggio di viale Matteotti, appena ristrutturato.
Attraverso la visione delle immagini delle telecamere del sistema di videosorveglianza è emersa la realizzazione di varie scritte con vernice indelebile, l’uso improprio di un estintore e soprattutto il danneggiamento di una telecamera del sistema di videosorveglianza. Inoltre uno dei ragazzi ha compiuto atti osceni verso la telecamera rivolgendosi proprio agli agenti della Polizia Locale.
Danneggiamenti che sono continuati anche nel pomeriggio seguente con l’accensione di due fuochi che hanno danneggiato le pareti del garage, lo scarico di un estintore e il danneggiamento di una cassetta anti-cendio dove è riposta la manichetta.
Diversi quindi i danni causati alla struttura e al sistema di videosorveglianza per cui attraverso le immagini, gli agenti sono riusciti a risalire ai colpevoli e a denunciarli sia alla Procura dei Minori presso il Tribunale di Ancona che alla Procura del Tribunale di Macerata. Inoltre tutti gli autori sono anche stati multati in quanto non hanno rispettato le norme anticovid, essendo sprovvisti di mascherine e non aver rispettato il distanziamento sociale.
“Voglio evidenziare l’ottimo lavoro degli agenti di Polizia Locale – sottolinea il Comandante Rocchetti - che, malgrado il numero esiguo e l’emergenza covid, si impegnano rispondendo sempre positivamente e riuscendo a raggiungere importanti obiettivi. Questa segnalazione all’autorità giudiziaria deve essere interpretata anche come un segnale di monito per far cessare danneggiamenti e atti di teppismo. Accendere fuochi in un parcheggio può essere particolarmente pericoloso. Inoltre non è più tollerabile il danneggiamento fine a se stesso della cosa pubblica o di presidi antiincendio che, in caso di pericolo, possono essere molto importanti. Quindi attività di indagine, utilizzando la videosorveglianza, per identificare gli autori di queste violazioni”.
Il Sindaco Giuseppe Pezzanesi ringrazia il Comandante Rocchetti e gli agenti della Polizia Locale. “Plaudiamo – ha detto - al funzionamento tecnico delle strutture di videosorveglianza che implementeremo e che ci mettono nelle condizioni di garantire la sicurezza e anche di individuare i colpevoli di danneggiamenti. Mentre noi costruiamo una città migliore qualcuno si preoccupa di fare atti vandalici. In questo caso specifico gli agenti hanno sviluppato un’azione sinergica, per niente facile, che ha portato all’individuazione di chi ha commesso il reato, anche per metterli nella condizione di risarcire. Questo è un esempio anche per ricordare che delinquere non è giusto. Una situazione che deve servire anche per educare questi giovani. I nostri agenti danno sempre risposte molto efficaci e per questo li ringraziamo anche a nome dei cittadini”.
“Ancora una volta – ricorda l’Assessore alla Polizia Locale e Sicurezza Giovanni Gabrielli - l’inciviltà di qualcuno vuole vanificare il lavoro dell’Amministrazione comunale e dell’Assm. Subito dopo i lavori di ristrutturazione, infatti, il parcheggio era stato danneggiato. Grazie al lavoro di indagine dei nostri agenti sono stati individuati i colpevoli. Una brillante operazione per garantire la sicurezza e il rispetto delle leggi nella nostra Città”.
Il gioco d’azzardo è la grande passione degli italiani. Si farebbe fatica ad ammetterlo ma i dati sono incontestabili su questo. Scommesse sportive ma anche casinò online, poker room, slot machine online. Insomma, un mondo variegato che ha saputo far fronte anche all’emergenza Coronavirus, attualmente ancora in atto. Secondo i dati riportati dal sito Top Bonus Italia, il settore del gambling toccherà entro il 2024 un valore totale di 88,7 miliardi di euro. Gli italiani continuano a giocare, pandemia o non pandemia. Lo conferma anche una ricerca dell’istituto mUp Research, in collaborazione con Norstat. Su un campione di italiani, l’8,8% ha risposto dicendo che la priorità nelle spese superflue ma irrinunciabili va al gioco d’azzardo. Un campione di 3.9 milioni di italiani la pensa così. Percentuali che non si avvicinano ai dieci milioni che scelgono i viaggi, o al 18,9% che dà preferenza allo shopping o ai 9,6 milioni che optano per strumenti tecnologici. Il gioco non è una priorità ma resta sempre sotto la lente d’ingrandimento dei giocatori italiani, come ben sanno le casse del Fisco. Chi sono gli attori di questo boom? In prima fila si trovano le scommesse sportive, da sempre passatempo numero uno per gli appassionati di sport. Spiccano anche però le slot machine, il poker online, i casinò. Successo che non manca di certo nemmeno per le Videolottery, le VLT, macchinette da gioco ad alta volatilità che presentano grosse possibilità di vincita. Il gioco vince, anche contro gli ostracismi che da tempo ci si rivoltano contro. Non ultimo quello recente del governo Conte I, nel 2018. Il Decreto Dignità a suo tempo non riuscì a fermare la spesa, arrivata a 106,8 miliardi a fine 2018. Con un trend sempre più in crescita. Sei anni fa, nel 2015, la spesa era di 88 miliardi. Diventati poi 96 nel 2016, 102 l’anno successivo. Di questa grossa porzione di cifre astronomiche molti vengono spesi in VLT e Slot machine (48,6 miliardi); 19,7 invece vanno ai giochi di carte, mentre le scommesse sportive si collocano sul podio con 10,9 miliardi. Di converso crollano Lotterie e Lotto, rispettivamente con 9,2 e 8 miliardi. Si sta assistendo ad una mutazione di scenari. Cifre importanti che però preoccupano in ambito medico, in particolare nell’ambito sanitario e di dipendenza. Chi ha vissuto lunghi periodi di lockdown è stato più soggetto a certe oscillazioni. In Italia invece si è scelta la linea del rigore, con l’inserimento obbligatorio della tessera sanitaria per giocare. Difatti resta la regolamentazione l’unica strada agibile per far sì che miliardi spesi dai giocatori non finiscano nelle casse della criminalità organizzata.
Per i bimbi la cameretta rappresenta un vero e proprio rifugio dove giocare, studiare ed esprimere la propria personalità. Per renderla accogliente e confortevole è importante creare un perfetto equilibrio tra design, funzionalità e svago, magari coinvolgendo il diretto interessato nella progettazione, per essere certi di soddisfare ogni sua esigenza.
Oltre a essere il luogo deputato allo studio, al gioco e al riposo, negli ultimi tempi la cameretta dei bambini ha assunto la funzione di spazio adibito all'insegnamento per via della didattica a distanza. Essendo l’ambiente dove ragazzi e adolescenti trascorrono la maggior parte del loro tempo, è fondamentale che ogni elemento sia funzionale alle loro specifiche esigenze, suscitando emozioni piacevoli e positive.
Pressa l'importanza di una progettazione mirata e personalizzata che tenga conto anche dello spazio disponibile e delle inclinazioni del bambino, oggi vi proponiamo alcune idee di arredamento che vi permetteranno di creare un ambiente confortevole e accogliente a costo quasi zero.
Alcune raccomandazioni prima di cominciare
A differenza della camera da letto dei genitori, quella dei bambini richiede accorgimenti specifici in fatto di design e stile per favorire lo sviluppo psicofisico, la creatività e la voglia di apprendere. Prima, però, di correre in negozio alla ricerca delle migliori soluzioni d'arredo per una cameretta a misura di bimbo, ci sono alcune accortezze da seguire in fase progettuale per essere certi di prendere le giuste decisioni.
Innanzitutto, bisogna tenere presente che le pareti delle camerette sono maggiormente esposte allo sporco e ai graffi, quindi sarebbe opportuno applicare una vernice protettiva che aumenti la resistenza del rivestimento a macchie, urti e sbalzi di temperatura. Allo stesso modo, anche la pavimentazione andrebbe protetta da potenziali lesioni e danneggiamenti, magari posizionando un tappeto antiscivolo nei punti nevralgici della stanza per permettere al bimbo di giocare in sicurezza e salvaguardare, al contempo, la superficie sottostante da ogni possibile disastro.
Infine, dal momento che i bambini crescono a vista d'occhio, è buona norma scegliere complementi d'arredo “trasformabili” che guardino al futuro e seguano le varie fasi di crescita del piccolo, modificando la loro destinazione d'uso a seconda dell'età.
Organizzare al meglio gli spazi
Come facile intuire, le parole chiave per arredare una cameretta destinata ai bambini sono resistenza, funzionalità e sicurezza. Per quanto riguarda la scelta dei mobili è sempre meglio abbracciare la filosofia del "less is more" per evitare di rendere l’ambiente troppo opprimente e disagevole.
A tal proposito un lettino, una scrivania con delle sedie, un armadio e un contenitore per i giochi saranno più che sufficienti per rendere la stanza funzionale e accogliente. Quanto alle finiture, è opportuno preferire rivestimenti idrorepellenti o laccati per garantirsi una maggiore durata nel tempo e semplificare le successive operazioni di pulizia in caso di sporco e macchie.
Se la stanza designata presenta metrature particolarmente ridotte, si possono adottare soluzioni salvaspazio molto ingegnose che permettono di sfruttare al meglio lo spazio disponibile, come i letti soppalcati o a castello, gli armadi a ponte e i pouf contenitori.
Altro elemento da non sottovalutare è la sicurezza, preferendo complementi trattati con vernici atossiche e realizzati con materiali testati secondo i rigorosi standard qualitativi previsti dalle normative vigenti. Infine, verificate che non ci siano spigoli vivi e bordi taglienti potenzialmente pericolosi, così che possiate dormire sempre sonni tranquilli.
Illuminazione e colori
Per stimolare la fantasia e la creatività dei bambini è fondamentale anche scegliere i giusti colori in modo da cerare un'atmosfera confortevole e rilassante. Per farli sentire a loro agio è sempre buona norma coinvolgerli nella scelta dell'impronta stilistica da dare alla cameretta, optando per un tema (giungla, mondo marino, principesse, supereroi e così via) che rispecchi i gusti e le inclinazioni dei diretti interessati.
Oltre a scegliere insieme le tonalità delle pareti e le varie decorazioni per abbellire la stanza, è importante anche predisporre un sistema di illuminazione adeguato per donare un tocco allegro e divertente all'ambiente. Una bella lampada da soffitto dalle forme giocose e colori vivaci renderà l'atmosfera più calda e accogliente, mentre un applique da parete a tema animali o cartoni animati si rivelerà utile come luce notturna per vincere la paura del buio.
Un occhio anche al comfort
Quando si tratta di arredare la cameretta di un bambino è necessario valutare attentamente anche il livello di salubrità dell'ambiente. Partendo dalla temperatura, dal momento che il range ideale dovrebbe aggirarsi tra 19 e 22°C, è opportuno posizionare un termometro da ambiente per tenere sempre sotto controllo la situazione e intervenire sugli impianti termici quando necessario.
Se non è possibile installare un climatizzatore si può ricorrere a un modello portatile o un raffrescatore evaporativo (come quelli recensiti in questo articolo) per rendere l'aria, non solo più fresca quando fa caldo, ma anche più salubre. Infine, è importante arieggiare regolarmente la stanza spalancando porte e finestre per non più di dieci minuti al giorno, così da favorire il ricambio dell'aria e abbassare il tasso di umidità responsabile della formazione di muffe e cattivi odori.