La Vis Civitanova si impone per 2-0 in casa dell’Atletico Oristano ed agguanta matematicamente il treno dei play-out. Le rossoblu colgono un prezioso successo in trasferta che gli permette di poter giocarsi la salvezza con l’opzione dei play-out. Una rincorsa importante quella delle “ragazze de citanò” che sono riuscite a cogliere questo obiettivo a due giornate dal termine del campionato, che saranno utili per prepararsi al meglio in vista di questo passaggio fondamentale per tenere la categoria.
Rossoblu che si presentano all’appuntamento senza Giorgia Comizzoli, fuori per infortunio, e Gabriella Piscitelli ancora out per squalifica. Un match condizionato dal caldo, dove nella prima frazione non ci sono stati particolari sussulti con una traversa colpita dalle locali. Nella ripresa a sbloccare il match ci pensa al 55’ Uzqueda, su corner di De Luca, con la Vis Civitanova che riesce bene a gestire il vantaggio e a chiudere la questione nel finale con una super punizione dai 30 metri di De Luca.
“Grande vittoria, un successo meritato – afferma Giulia De Luca - É stata una partita tirata nel primo tempo, mentre secondo tempo abbiamo avuto diverse occasioni, sbloccando il risultato su calcio d'angolo e chiuso la partita su un mio calcio di punizione. Sono contenta di aver segnato in una partita così importante che ci permetterà di accedere ai play out”.
Tre giorni intensi, tra prospettiva teorica e attività esperienziali, orientati al reciproco apprendimento di buone pratiche per la gestione del patrimonio culturale intangibile e lo sviluppo del turismo sostenibile. Un’occasione formativa unica, che ha visto riuniti quattordici studenti dei corsi di laurea magistrale in bei culturali e management del turismo dell’Università di Macerata e quindici dell’Università di Scienze applicate di Heilbronn, Germania.
Sono il frutto del programma di didattica e ricerca sul patrimonio culturale immateriale e sullo sviluppo del turismo sostenibile nelle Marche (“Intangible cultural heritage and sustainable tourism development in the Marche Region, Italy”) promosso dall’Università di Scienze applicate di Heilbronn, Germania, in collaborazione con l’Università di Macerata e I-strategies.
Coordinati dai docenti Simone Betti, Giuseppe Capriotti, Mara Cerquetti e Pierluigi Feliciati per Unimc e da Martina Shakya per l’Ateneo tedesco, gli studenti hanno partecipato ad un laboratorio tenuto nella sede del dipartimento maceratese e alle visite organizzate tra Offida, Acquaviva Picena e Ascoli Piceno, comprendenti incontri con portatori di interesse pubblici e privati locali, degustazione di vini, show cooking e gamified tour (Marche Food & Wine Memories Gamified Tour).
Si è trattato anche di un prezioso momento di scambio volto a esplorare le ulteriori possibilità di sviluppo della collaborazione didattico-scientifica tra i due Atenei, già uniti da un accordo Erasmus e intenzionati a realizzare un doppio titolo nel settore del turismo. L’attività è stata supportata finanziariamente dal Servizio Tedesco per lo scambio accademico o Daad, la più grande organizzazione mondiale di supporto nel campo della cooperazione accademica internazional, linea di finanziamento “Higher Education Dialogue with Southern Europe 2022”. Una prima visita era stata già programmata per il 2021, poi cancellata a causa della pandemia.
Sabato 23 maggio 1992. Falcone, accompagnato dalla moglie e dalla sua scorta, fa rientro a Palermo per trascorrere un fine settimana in famiglia. Nessuno è informato di quel ritorno. Nessuno oltre i servizi segreti. Quello è il giorno nel quale l’ombra della Mafia prenderà definitivamente il sopravvento sulla figura dello Stato. Quello è il giorno della Strage di Capaci.
Sono trascorsi 30 anni da quel giorno e una verità processuale non è fino in fondo servita per accertare responsabilità e connivenze dello Stato. Sabato scorso la redazione di Picchio News è stata ospite del Via Tacito di Civitanova Marche per rivivere quel giorno. Oggi il racconto del Generale Paolo Piccinelli, che in Sicilia presterà servizio negli anni successivi alle morti di Falcone e Borsellino.
“Stavo terminando il mio primo anno di servizio operativo al 1° Battaglione Carabinieri “Piemonte” a Moncalieri, vicino Torino, quando arrivò dirompente la notizia dell’”attentatuni”: l’attentato di Capaci. Ero ancora giovane, soprattutto professionalmente, e acerbo del fenomeno mafioso.
Ma quell’attentato, in me che mi sentivo un uomo dello Stato e al servizio della gente, suscitò forte emozione e sgomento e aprì una forte curiosità a studiare e a cercare di capire il fenomeno mafioso. Ed è stato in quel periodo che cominciò a prendere corpo il desiderio di andare a prestare servizio in Sicilia (ci riuscii nel 1996, dopo aver maturato altre esperienze a Perugia e a Milano, e ci rimasi complessivamente per 11 anni).
Il fatto poi che 57 giorni dopo, il Procuratore Aggiunto Paolo Borsellino e i suoi agenti di scorta vennero travolti dall’esplosione di un altro attentato non fece che riempirmi la testa di tanti interrogativi. Mi domandavo come era possibile che accadesse un fatto del genere dopo quanto successo neanche due mesi prima a Falcone.
Mi chiedevo se potesse rispondere al vero la considerazione dello stesso Falcone quando affermava: “In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggere”. Non ci volevo credere, non ci potevo credere.
Ho seguito nel corso degli anni l’andamento delle vicissitudini giudiziarie che hanno riguardato le due stragi e quanto accaduto in questi 30 anni non avrebbe potuto trovare spazio neanche nella più fervida fantasia di qualche pluripremiato sceneggiatore hollywoodiano. Pentiti e falsi pentiti, mafiosi condannati e poi assolti, persone arrestate e poi scarcerate, computer manomessi, agende scomparse!
Ma ciò che desta forse più scalpore e indignazione è l’ombra, a dire il vero molto consistente, di una regia esterna alla mafia per la realizzazione di questi e degli altri attacchi terroristici che hanno caratterizzato buona parte degli anni 80 e 90 nel nostro Paese.
E purtroppo la Sicilia non è nuova a questo fenomeno. Sono decenni che si assiste ad un avvicendarsi di periodi in chiaroscuro nella lotta alla mafia. Basti pensare ad esempio al bandito Salvatore Giuliano, al suo ruolo e alle differenti versioni che ancora oggi si raccontano della sua morte (nel 2010, ero in servizio al Reparto Operativo di Palermo, si è reso necessario riesumarne il cadavere per essere certi, attraverso l’esame del DNA, che si trattasse realmente del bandito).
Per non parlare di come vennero condotte le indagini relative all’uccisione di Peppino Impastato, voce solitaria, isolata, ma tremendamente coraggiosa ed efficace contro la mafia, fatto esplodere sui binari della tratta ferroviaria tra Palermo e Punta Raisi nel 1978 da mano mafiosa e indicato dapprima come vittima dell’attentato da lui stesso realizzato e poi come suicida.
Solo la pervicacia del fratello Giovanni, della mamma Felicia Bartolotta e la costante attività del Centro Impastato sono riusciti a dare dignità a Peppino e a far emergere la matrice mafiosa del delitto. E l’elenco potrebbe continuare, ma preferisco non andare oltre.
Resta tuttavia l’amara considerazione che purtroppo una terra bellissima come la Sicilia, dove la stragrande maggioranza delle persone sono oneste, sia stata, e probabilmente lo è ancora, terra di compromessi tra parti deviate dello Stato e criminalità organizzata, in nome di una bramosia di potere e di interessi che ha portato solo spargimento di sangue, spesso di innocenti, molte volte di servitori dello Stato, di uno Stato a cui credevano e che invece li ha traditi!
La rievocazione storica del Palio dei Castelli, la fiera del Patrono, l’inaugurazione del nuovo Museo Diocesano, l’esibizione del Piccolo Coro dell’Antoniano e poi molti altri eventi ancora come il concerto di Mahmood, il San Severino Blues Marche Festival, gli appuntamenti dei Teatri di Sanseverino, le serate di shopping Sotto le Stelle, la rassegna Una Piazza da Cinema.
La città di San Severino Marche è pronta a tuffarsi per l’Estate 2022. Anche quest’anno l’Amministrazione comunale, insieme alla Pro Loco e alle associazioni settempedane, ha realizzato un calendario di appuntamenti che andranno avanti fino a settembre. Da sabato 4 a sabato 11 giugno torna la rievocazione del Palio dei Castelli insieme ai festeggiamenti in onore di San Severino vescovo che domenica 5 porteranno la fiera del Patrono per le vie e le piazze della città. Grande evento culturale sabato 11 giugno con l’inaugurazione del nuovo Museo diocesano alla presenza del critico d’arte Vittorio Sgarbi. Con l’occasione verrà inaugurato anche il MARec, il Museo dell’Arte Recuperata che esporrà per la prima volta le opere salvate dalle chiese dopo il sisma del 2016.
Sabato 25 giugno, invece, il Piccolo Coro dell’Antoniano di Bologna “Mariele Ventre” porterà in piazza del popolo una serata dedicata allo Zecchino d’Oro. Domenica 26 giugno si ricorderà la figura di don Quinto Domizi in un convegno a lui dedicato. Giovedì 30 giugno, venerdì 1 e sabato 2 luglio arriva il “Sanseverino Festival” insieme al primo Premio Remo Cerquoni mentre domenica 3 luglio torna la rassegna “Una Piazza da Bimbi”. Venerdì 8 luglio concerto “Insieme per gli altri”, sabato 9 concerto “Una verde frontiera tra il suonare e l’amare”.
Venerdì 15 luglio l’evento dell’estate con il concerto live di Mahmood, il vincitore del Festival di Sanremo. Giovedì 21 e venerdì 22, sabato 23 e domenica 24 luglio, giovedì 28 e venerdì 29, sabato 30 e domenica 31 luglio, arrivano poi le serate del grande spettacolo del Circo El Grito. Il mese di luglio si chiude, domenica 31, con la passeggiata “Zaino in spalla per Buca d’Aria”. Sabato 27 agosto piazza Del Popolo ospiterà, invece, il ritorno del Gran Galà della Moda. Settembre si apre, giovedì 1, con la Cena in piazza e prosegue, da giovedì 8 a domenica 11, con Tiello Street poi, sabato 25, con il Concerto di fine estate. Ma in programma ci sono anche tante altre date.
Per tutto il mese di giugno, ogni giovedì sera, shopping Sotto le Stelle con i negozi del centro aperti fino a tarda sera. I Teatri di Sanseverino propongono tre eventi per l’estate: domenica 3 luglio il concerto “Voci in libertà”, sabato 16 luglio il duo Massimo Mazzoni al sax e Christian Riganelli alla fisarmonica e lunedì 8 luglio la serata alle terme romane dell’antica Septempeda dedicata alle “Memorie di Adriano”.
Il San Severino Blues Marche Festival, rassegna che rende preziose le estati settempedane, propone invece tre date: domenica 10 luglio Eric Gales, sabato 6 agosto e domenica 21 agosto con due artisti di fama internazionale. A luglio torna anche la rassegna “Una Piazza da Cinema” con proiezioni il 7, 13, 20 e 27. Infine torna anche la rassegna “Una Piazza d’Altri Tempi” con mercatini serali tutti i mercoledì di agosto e la mostra mercato domenica 29 maggio, domenica 31 luglio e domenica 30 agosto.
Grinta, sacrificio e umiltà, così Fabrizio Ravanelli ha incantato i soci del Panathlon Club Macerata ospitati per l’occasione dalla suggestiva location del teatro della Filarmonica. Giocatore simbolo della Juventus degli anni ’90, ha raccontato la sua incredibile carriera alternando aneddoti e ricordi del passato a commenti sul campionato in corso e l’attualità.
È stato uno degli attaccanti più apprezzati del calcio italiano. Cresciuto nelle giovanili del Perugia, nel 1992 è approdato alla Juventus, divenendo un’autentica leggenda, capace di infrangere record (prima cinquina bianconera in Coppa UEFA nella partita contro il CSKA Sofia) e di far diventare pura moda la sua esultanza dopo il gol, che consisteva nel coprirsi la testa con la maglia di gioco e continuare a correre con le braccia divaricate. Con la Juve “Penna Bianca” in 4 anni ha conquistato 8 trofei, tra cui la Champions del '96 in campo in tridente insieme a Vialli e Del Piero. Nella finale di Roma contro l’Ajax bellissimo il suo gol del momentaneo vantaggio, ricordato con commozione in sala dall’atleta perugino.
Ottimo finalizzatore, attaccante dinamico e forte fisicamente, ha collezionato gol e presenze anche in Premier League e in Francia. Fu infatti tra i primissimi calciatori italiani a sperimentare la carriera all’estero (Middlesbrough e Marsiglia). Tornato in Italia nel 1999, con la maglia della Lazio ha vinto 1 scudetto, 1 Coppa Italia e 1 Supercoppa Italiana. Nell'intera carriera ha inoltre collezionato 22 presenze in Nazionale, segnando 8 reti.
“La mia favola è cresciuta grazie alla forza e al sacrificio – ha esordito Fabrizio Ravanelli intervistato dal presidente del Panathlon Club Macerata Michele Spagnuolo – grazie alla mia famiglia e a mio padre. Da bambino dopo una partita in cui non mi ero impegnato, mio padre a 4/5 chilometri da casa mi fece scendere dall’auto per farmi capire che in quello sport l’impegno era fondamentale.
Ho avuto la fortuna di conoscere a 23 anni un ambiente come quello della Juventus, un presidente come Giampiero Boniperti e uno spogliatoio incredibile. Mi sembrava di vivere una cosa non reale – ha continuato “Penna Bianca” – di vivere una favola. La firma del contratto, gli allenamenti in cui poter dimostrare di essere all’altezza di giocatori del calibro del mio mito Gianluca Vialli. Ho vissuto quei momenti come occasione di crescita mia personale, poi piano piano, allenamento dopo allenamento, ho preso consapevolezza e mi sono conquistato il posto.
Quello che mi manca di più del calcio giocato è l’adrenalina prima delle grandi partite, quella che non fa dormire la notte, ma soprattutto lo spirito di squadra. Nel calcio attuale, rispetto a quello dei miei tempi, c’è più cura tattica, più attenzione ai dettagli, ma si è perso lo spirito di un tempo e la voglia di stare insieme.È cambiato tutto.”
Durante la serata non sono mancati riferimenti al campionato attuale di serie A, apertissimo fino all’ultima giornata così come non accadeva da tempo, ma anche un pensiero affettuoso all’Ucraina e al suo popolo, conosciuto da Ravanelli in occasione dei suoi mesi da allenatore all’Arsenal Kiev. “Un grande onore poter ospitare una conviviale così partecipata e così importante. Ringrazio Fabrizio per essere qui con noi in nome dell’amicizia che ci lega da anni – ha affermato il presidente del Panathlon Club Macerata Michele Spagnuolo.
“Il calcio e lo sport significano passione, umiltà, sacrificio. Valori che hanno accompagnato Ravanelli fin da bambino, quando si andava ad allenare a Perugia in autostop. Penso che dalle sue parole dobbiamo tutti portarci a casa un insegnamento, quello di credere nei nostri sogni. Sognando e sudando tutti possiamo raggiungere grandi risultati. Permettemi anche di segnalare – ha concluso il suo intervento Spagnuolo – come il Panathlon Club Macerata sia sempre più radicato sul territorio. Gli ingressi dei nuovi soci testimoniano come il direttivo stia lavorando bene, portando avanti con determinazione e concretezza i veri valori dello sport”.
Nel corso della conviviale sono stati infatti cinque gli ingressi come nuovi soci del Panathlon Club Macerata. Nello specifico: Julia Fedorova (personal trainer e “StudioPPT” Founder), Mauro Giustozzi (Direttore Generale Università di Macerata), Marco Scarponi (Presidente Anfass Macerata), Giovanni Torresi (vice presidente vicario del Coni Marche e Presidente del Tennis e Padel Team di Macerata) e Fabiano Tombolini (Presidente dell’Associazione Tennis Macerata).
Tra gli 80 ospiti della serata anche il consigliere internazionale Panathlon International Luigi Innocenzi, il Governatore Area 5 Panathlon D.I. Francesco Franceschetti, il vice Governatore Area 5 Panathlon D.I. Stefano Ripanti, i presidenti dei Panathlon club marchigiani di Senigallia, Jesi, Osimo e Ascoli, il presidente del Coni Marche Fabio Luna, l’artista Nazareno Rocchetti, una delegazione degli Juve Club di Potenza Picena e Treia. Il prossimo appuntamento conviviale sarà giovedì 9 giugno 2022 in occasione dei Campionati Italiani di Scherma Paralimpica organizzati dal Comune di Macerata in collaborazione con Macerata Scherma Asd.
Soddisfazione da parte del Madiere ed un sentito ringraziamento ai partecipanti ed alla Capitaneria di Porto che ha dato il patrocinio all’iniziativa, per l’ottima riuscita della manifestazione “Vivi Porto – Giornata ecologica” che si è svolta oggi dalle 9 alle 11 nell’area portuale di Civitanova.
Armati di sacchetti, guanti e cappellino dell’organizzazione un centinaio di volontari hanno setacciato agni angolo del porto raccogliendo una notevole quantità di rifiuti che poi sono stati depositati nel piazzale antistante il pontile “La Rosa dei Venti”.
Particolarmente gradita la presenza di molte famiglie con al seguito i loro bambini che si sono distinti per il particolare impegno profuso nella raccolta dei rifiuti.
“Il porto è particolarmente caro ai civitanovesi e la grande adesione alla nostra iniziativa testimonia questo attaccamento – ha commentato Gianni Santori presidente del Madiere – Tanto più in un momento come questo in cui si torna a parlare di privatizzazione di tutte le concessioni portuali”.
I rifiuti raccolti accatastati in mezzo al piazzale sono una vetrina di quello che il comportamento incivile delle persone abbandona nel porto: plastica in quantità ma anche pneumatici di auto e perfino una bicicletta. Alle 11 i partecipanti si sono riuniti per il saluto dell’associazione e la foto di rito prima che i mezzi del Cosmari prelevassero i materiali raccolti per lo smaltimento.
Il presidente dell’Unione Montana Potenza Esino Musone di San Severino Marche, Matteo Cicconi, ha espresso in una nota le proprie felicitazioni al sindaco di Treia, Franco Capponi, dopo la recente nomina a rappresentare l’Anci Marche nella cabina di regia della ricostruzione post sisma.
“Formulo i migliori auguri a Capponi, sindaco di uno dei Comuni della nostra Unione, amministratore attento e corretto di uno dei centri colpiti dal terremoto. La ritengo una figura super partes che ha già dato molto, avendo anche coordinato la commissione Anci terremoto, e che sicuramente, visto l’alto rilievo professionale, può contribuire alla gestione di questioni molto sentite dai territori e dalla popolazione. Sicuramente il suo nome non è legato a scelte politiche ma premia competenze e impegno”.
Ci sono giochi entrati nella storia e che hanno divertito nel corso degli anni milioni di persone in tutto il mondo. È il caso del BlackJack, storico gioco di carte nato nella Francia del XVII secolo. Fin da subito è risultato essere tra i più popolari nei casinò terrestri e successivamente anche in quelli online, con i giochi blackjack che mai hanno snaturato la loro essenza nel mondo digitale, anzi, risultando ancora più affascinanti.
In origine prendeva il nome di “21”, come i punti da dover totalizzare per battere il banco e vincere la partita. Il BlackJack è un gioco di astuzia, ragionamento e anche di fortuna, per questo motivo può sembrare un gioco molto difficile da giocare, ma in realtà bastano poche mani per apprenderne a pieno le basi.
Il gioco nel corso degli anni ha collezionato una serie di curiosità particolari, di seguito ve ne raccontiamo alcune.
Il gioco di carte più redditizio
Per quanto possa sembrare strano da pensare, perdere al BlackJack è quasi impossibile. Infatti uno dei fattori che ha reso popolare il gioco è l’alta percentuale di vincita, unita alla possibilità di portare a casa ricche somme. Non a caso è considerato il gioco più redditizio dei casinò, anche se nella variante online le opportunità si dividono equamente tra giocatore e banco.
Quella volta che rovinò un casinò e salvò la FedEx
Ci sono molte storie legate a questo gioco che vengono spesso raccontate dai vari appassionati, come quando un australiano mandò in bancarotta un casinò e una ragazza salvò dal fallimento la FedEx.
Sono storie incredibili che raccontano la forza dei BlackJack. Nel primo caso, un miliardario e appassionato del gioco francese, Kerry Parker, nel 1997 ha mandato in bancarotta il casinò MGM vincendo l’incredibile cifra di 30 milioni di dollari in una sola notte. Una vincita da capo giro, al punto che l’uomo originario dell’Australia ha lasciato a due camerieri una mancia di 1 milioni di dollari. Successivamente Parkr ha aperto un casinò chiamato Crown.
La FedEx è una delle più grandi aziende di trasporto al mondo, nata per mando di Frederick Smith. L’uomo, in preda ad un periodo di crisi, decise di recarsi in un casinò a Las Vegas per tentare la fortuna e con gli ultimi 5 dollari riuscì a portare a casa una cifra vicina ai 32 mila dollari. Una vincita modesta, ma che gli ha portato ad un successo senza precedenti, visto che da quel momento salvò l’azienda dal fallimento e la portò in cima al mondo.
Napoleone amava il BlackJack
Come detto ad inizio articolo, il BlackJack nasce in Francia e fin da subito ha colpito il comandante francese Napoleone Bonaparte. Molti scritti narrano di lui intento a passare le giornate giocando al famoso gioco di carte, così come di lui che spiega ai suoi soldati le regole basi, divertendosi insieme. Napoleone era un vero e proprio amante, al punto da inventare vere e proprie strategie per battere i suoi avversari.
Non è ancora finita. La Virtus Civitanova cede anche in gara 4 e perde la serie di playout contro la General Contractor Jesi per 1-3. Ma se per i leoncelli la retrocessiane è solo un ricordo, per gli aquilotti la strada verso la salvezza, seppur molto irta, è ancora aperta: il ko di Montegranaro contro Cesena, infatti, spedisce i gialloblu in Serie C Gold a causa del peggior piazzamento durante la regular season e manda la Virtus agli spareggi-salvezza (in programma nel weekend del 4-5 giugno) con le rappresentanti degli altri tre gironi: in palio, in una sorta di Final Four con semifinali e finale in gara secca, c’è ancora una salvezza.
Che sia una serata importante lo si capisce dalla tensione con la quale le due squadre approcciano il match. Gay scioglie il ghiaccio dalla lunetta per l’Aurora, si scatena Costa sul fronte civitanovese (10 sei primi 16 punti virtussini portano la sua firma), ma la difesa della squadra di coach Schiavi è svagata, lascia troppi spazi nel pitturato e gli ospiti ringraziano.
Rocchi brucia la difesa a suon di penetrazioni alimenta la prima fuga della General Contractor, che sulla tripla di Rizzitiello è già scappata a +9 (12-21 all’8’). A inizio secondo quarto Civitanova rischia il tracollo come in gara 1 e gara 3: Jesi tocca più volte il +14 sfruttando con sagacia le falle della difesa di Civitanova, che però ha il merito di non mollare la presa: il -9 firmato da Felicioni a metà gara non è poi così male (32- 41).
La musica cambia totalmente a inizio terzo quarto. Coach Francioni rischia il claudicante Gloria per preservare dai falli Cocco e Rizzitiello, ma Vallasciani è un leone, colpisce da fuori, colpisce a sotto, è ovunque sulle due metà campo e a Jesi, che pure apre il quarto con tre triple della coppia Gay-Rocchi, d’improvviso viene il braccino.La Virtus rosicchia punto su punto, spreca pure qualche occasione di troppo, ma corona la sua rincorsa con due liberi di Vallasciani che valgono il pareggio a quota 60 all’ingresso nell’ultimo minuto del terzo periodo.
È Rocchi, da buon ex dell’incontro, a ricacciare in gola le urla virtussine: una sua tripla da fantascienza tiene l’Aurora avanti a fine terzo periodo (60-63), poi ritorna Gay e la General Contractor mette le ali su un parziale di 2-14 (62-74 a 5’ dalla sirena).L’orgoglio di Musci riporta per un attimo la Virtus sotto la doppia cifra di svantaggio (68-76 con 3’ da giocare), ma i buoi sono scappati: Jesi va al mare, mac’è ancora vita sul pianeta Civitanova.
Rintracciata ad Ancona una minorenne che nei giorni scorsi si era allontanata da un Comune della Toscana, facendo perdere le proprie tracce. Nella tarda mattinata di domenica l'equipaggio di una volante, durante un posto di controllo in viale Marconi ad Ancona, ha notato la presenza di una ragazza, corrispondente alla descrizione di una minore che, nei giorni scorsi, si era allontanata da un comune toscano facendo perdere le proprie tracce.
I poliziotti l'hanno fermata: era sprovvista di documenti, ma ha ammesso subito di essere la giovane scomparsa.È stata accompagnata in Questura e dopo le necessarie verifiche gli agenti hanno accertato che era la minorenne che si era allontanata dalla Toscana. La giovane è stata, quindi, affidata alle cure di operatori di una struttura per minorenni.
Si chiudono i giochi al Mapei Stadium di Reggio Emilia: il Milan batte 3-0 il Sassuolo ed è "Campione d'Italia" per la stagione 2021-2022. A pochi minuti dal triplice fischio finale, anche i tifosi maceratesi si sono riversati per le strade a festeggiare fra cori, bandiere e spumante il diciannovesimo scudetto dei "diavoli".
Da Macerata a Tolentino, fino a San Severino e Civitanova si celebra un successo che mancava da undici anni, e che già sta facendo impazzire il mondo dei social.
Ecco il video-servizio:
L’incidente è avvenuto nel pomeriggio di domenica, intorno alle ore 18. Un ragazzo di 32 anni percorreva in solitaria con la sua bici le discese del Free Ride Bike Park di Frontignano (Ussita), quando ha improvvisamente perso il controllo del mezzo. Il giovane, cadendo in corsa, ha sbattuto violentemente l’addome contro il manubrio e riportato ulteriori contusioni.
Intervenuti sul posto dopo pochi minuti dalla segnalazione, i medici del 118 hanno prestato le prime cure e, successivamente, ordinato il trasporto d’urgenza del 32enne in ambulanza verso l’Ospedale di Macerata in codice rosso, per essere sottoposto a ulteriori accertamenti.
La segnalazione è arrivato nel tardo pomeriggio, intorno alle ore 19: marito e moglie viaggiavano in moto in direzione Morro di Camerino, quando all’improvviso hanno perso il controllo del mezzo e sono finiti in una scarpata – riportando numerose fratture e contusioni - nei pressi della frazione di Sant’Erasmo.
Una volta avvisati dell’accaduto, sono intervenuti i sanitari del 118 che – dopo aver prestato le prime cure – hanno disposto il trasporto della coppia in ambulanza verso il Torrette di Ancona, in codice rosso. Sul posto, sopraggiunte anche le forze della Polizia Locale per effettuare le indagini di rito e ricostruire l’esatta dinamica dei fatti.
Termina con una sconfitta la stagione regolare del Tolentino, che alla 34esima e ultima giornata di campionato conclude 2-1 la trasferta a Montegiorgio. “Siamo soddisfatti del terzo posto – commenta mister Mosconi -, oggi non abbiamo giocato male, ma la Samb rimane una grande squadra”.
I cremisi cedono, oltre ai tre punti, anche la seconda posizione in graduatoria in favore del Trastevere. Dopo un primo tempo sofferto, dove i padroni di casa hanno trovato il sorpasso grazie alla rete di Marchionni, i ragazzi di Mosconi cambiano marcia nella ripresa e cercano di recuperare.
Zammarchi ristabilisce il pareggio con un gran gol e riapre la partita. Dopo un finale di gara combattuto, Perpepaj beffa all’ultimo l’estremo ospite e conquista la vittoria.
La sfida playoff per il Tole sarà quindi contro la Sambenedettese, mercoledì prossimo a orario da definire. Il Trastevere affronterà in casa la Vastese.
Resta invariato a 120 il numero dei ricoveri legati al covid nelle Marche: 599 379,32 (ieri 392,89). Sono 4 i pazienti in terapia intensiva (invariato), 22 quelli in semi intensiva (-3), e 94 quelli in in reparti non intensivi (+3).La percentuale di occupazione rimane stabile al 1,7% per le intensive e al 11,6% per i non intensivi.
Nessun decesso da segnalare nelle ultime 24 ore, con il totale che resta fermo a 3.895. Sono 599 i nuovi casi rilevati, con il tasso di incidenza cumulativo che continua a scendere fino a 379,32 su 1000mila abitanti (ieri 392,89). I positivi sono il 22,9% dei 2.615 tamponi diagnostici (3.007 quelli complessivi). Il maggior numero di casi, come sempre in provincia di Ancona, 156, seguita da Macerata con 113, Ascoli Piceno 107, Pesaro Urbino 104, Fermo 100, fuori regione 19.
Le fasce di età più colpite sono 45-59 anni con 149 casi e 25-44 anni con 135 casi, a seguire 60-69 anni con 80 casi. Ci sono 11 persone in osservazione nei pronto soccorso, 48 ospiti nelle strutture territoriali. I positivi ad oggi risultano 4.205 tra ricoverati e isolamenti, le persone in quarantena o isolamento domiciliare sono 10.257, di cui 220 sintomatici. I dimessi/guariti dall'inizio della pandemia salgono a 460.857.
La cavalcata della Recanatese termina con un pareggio in casa contro Chieti per 1-1. Match ininfluente in termini di classifica per i leopardiani, data la vittoria proclamata già tre giornate fa.
Primo tempo povero di emozioni con le due squadre poco incisive in fase offensiva. Al fischio del direttore di gara, la frazione si chiude a reti inviolate.
Nella ripresa i ritmi si alzano e i giallorossi arrivano a minacciare il sorpasso. A trovare la conclusione in rete è Marafini (61’) che sigla l’1-0. Ma il Chieti è determinato a difendere la posizione in graduatoria e parte in cerca del pari. Al 74’ Fabrizi salva il risultato trasformando per l’1-1 finale.
La Città di Treia al Salone del Libro a Torino domenica 22 maggio alle 12.30 nello spazio della Regione Marche per presentare i due importanti appuntamenti: il “Giù La Piazza Festival” (il 2-3-4 settembre) - dedicato a storie, presentazioni di libri, incontri con scrittori e scrittrici - e il Premio Letterario “Dolores Prato” - la prima edizione, riferita ai più bei libri di scrittrici italiane e pubblicati dagli editori negli ultimi due anni.
Due eventi voluti dal Comune per celebrare i 130 anni dalla nascita di Dolores Prato, scrittrice tra le voci più importanti della letteratura del Novecento, che ha saputo cogliere il genius loci della città e l’ha resa protagonista dei suoi romanzi, come nel più famoso “Giù la piazza non c’è nessuno”. A presentare le iniziative sono state la direttrice del festival Stefania Monteverde, e la curatrice del premio Lucrezia Sarnari, intervistate per l’occasione dal giornalista e conduttore Alvin Crescini.
“Vivere in piazza - ha spiegato Stefania Monteverde - è un modo di essere tutto italiano, ed è lo stile che vogliamo dare al nostro festival, ispirandoci al titolo del più famoso romanzo di Prato. A chi segue le rotte del turismo letterario diamo appuntamento a Treia la prima settimana di settembre, non solo uno dei borghi più belli d’Italia, ma anche una comunità che ha saputo raccogliere il patrimonio di libri e storie ereditate dalla scrittrice Dolores Prato”.
“Premiamo le scrittrici che scrivono le belle storie – ha aggiunto Lucrezia Sarnari - per dare spazio a chi nella storia ha subìto troppo spesso ingiuste marginalizzazioni. Abbiamo già ricevuto 29 libri dalle case editrici italiane, indipendenti e non, più o meno grandi, ed ora le giurie stanno leggendo per selezionare le vincitrici che saranno premiate durante il Giù La Piazza Festival. Anche con il premio facciamo di Treia un luogo di incontro dell’editoria italiana, di chi scrive, di chi legge”.
“Ringraziamo la Regione Marche che ci mette a disposizione lo spazio per essere al Salone del Libro di Torino – hanno concluso il sindaco Franco Capponi e l’assessore David Buschittari - Il Giù La Piazza Festival e il Premio Letterario “Dolores Prato” al Salone del Libro rappresentano un’occasione per lanciare lo sviluppo del nostro territorio anche verso quel turismo letterario che può trovare a Treia e nelle Marche speciali itinerari narrativi”.
La Maceratese supera la Cleuntina 1-0 all’Helvia Recina e consolida il secondo posto, interrompendo la serie positiva degli avversari. Ottava vittoria di fila per la squadra di Trillini - maturata dopo una partita tesa e poco pulita, ma sicuramente ricca di emozioni - che sembra finalmente aver trovato la chiave del proprio successo.
Primi 45' di gara dominati dai biancorossi, specialmente nel finale dove sono piovute le occasioni da gol, fra cui un rigore parato da Scoppa. Il vantaggio arriva solo nella ripresa grazie al solito Dieme: quinto centro in stagione per lui. La buona difesa maceratese e la maiuscola prestazione di Santarelli congelano il risultato sull’1-0 finale.
La Cronaca. Primo tempo che parte equilibrato, con le due formazioni in fase di studio. Man mano che i minuti passano i biancorossi alzano i giri e si fanno sempre più pericolosi. Ottimo l’estremo ospite Scoppa che prontamente riesce a sventare ogni offensiva, dimostrandosi il migliore in campo in questa prima frazione.
La tensione culmina nel finale dove la Rata si mangia di tutto: su tutti è Ripa ad andare più vicino al gol, ma la ribattuta termina fuori. Sugli sviluppi del sesto corner biancorosso, l’arbitro segnala un fallo di mano in area e Tittarelli batte dal dischetto. Ma Scoppa dice ancora di no e salva con un miracolo il risultato allo scadere.
Inizio di ripresa nervoso con la Maceratese che si affretta a caccia del gol. Il vantaggio arriva al 58’ con Dieme che riesce a concludere in rete la brillante azione di Perez. Mister Canesin cerca di cambiare le carte con una girandola di cambi, inserendo forze fresche in campo.
La Cluentina riesce ad uscire dalla propria metà campo e la coppia Montserrat-Gianfelici inizia ad impensierire Santarelli. La stanchezza inizia a farsi sentire e gli ospiti incalzano cercando di ribaltare il risultato, ma la Maceratese è brava a smorzare il ritmo mantenendo un buon possesso palla. Salvataggio in extremis di Santarelli che sventa il tentativo di Porfiri diretto verso l’incrocio dei pali.
(Fonte foto: pagina Fb Maceratese)
Don Alberto Bastoni, riminese, ex vice parroco della cattedreale di Ascoli Piceno, si è recato ieri in udienza per venire ascoltato nel processo che vede imputati un uomo e una donna con l'accusa di avergli spacciato cocaina. La vicenda risale al giugno del 2020, quando i Carabinieri del capoluogo ascolano, a seguito di una perquisizione in Curia, avevano trovato Don Alberto in possesso di poco più di tre grammi di sostanza stupefacente.
Il religioso era stato accolto nella provincia meridionale delle Marche dopo essere stato coinvolto in un altro scandalo nel 2012, quando era parroco di Collevalenza, frazione di Todi in provincia di Perugia, dove venne trovato in possesso di cocaina in macchina e in seguito indicato da un testimone come frequentatore di festini a base di sesso e droga.
All' udienza di ieri, nel ripercorrere i fatti del 2020 ha raccontato di essersi recato dalla imputata, una donna brasiliana di 44 anni, per una prestazione sessuale e di aver poi assunto la cocaina che lei stessa gli avrebbe procurato. In precedenza ne avrebbe acquistata un altro quantitativo dal secondo imputato, originario della città.
L’ex religioso, sospeso dalla diocesi di Ascoli Piceno nell’immediatezza dei fatti, era stato indagato anche dalla Procura di Ancona per detenzione e scambio di materiale pedopornografico scaricato da internet.
A partire da lunedì 23 maggio, il taser sarà operativo anche a Macerata e Fano (Pesaro Urbino). "E' la finalizzazione di una lunga fase - ha spiegato il sottosegretario all'Interno Nicola Molteni - iniziata nel 2014 quando il Parlamento ha dato il via libera per la prima volta all'introduzione dell'arma nella dotazione effettiva delle nostre Forze dell'Ordine e proseguita, a partire dal 2018, con una attenta e articolata sperimentazione".
"Gli operatori della sicurezza a cui verrà assegnata la pistola a impulsi elettrici - prosegue Molteni - hanno seguito un iter formativo qualificante per l'utilizzo di questo strumento non letale, che è innanzitutto un mezzo di difesa a tutela della incolumità di chi è impegnato nei servizi di vigilanza e controllo del territorio. L'utilizzo operativo del taser - conclude il sottosegretario - è stato avviato lo scorso 14 marzo e sta seguendo un cronoprogramma serrato. Siamo orgogliosi di aver offerto alle Forze di Polizia uno strumento in più per svolgere nel migliore dei modi, e con la massima sicurezza possibile, il loro fondamentale lavoro per la collettività".