Nel mondo digitale in continua evoluzione, la visibilità online è fondamentale per il successo di qualsiasi attività. Per la crescita di un business online e per incrementare le vendite di un'azienda, la figura del consulente SEO è una delle più richieste per raggiungere grandi risultati. I SEO Specialist, infatti, giocano un ruolo fondamentale nel garantire che un sito web sia facile da trovare dai motori di ricerca principali come Google, Yahoo, ecc. Ma chi è un SEO Specialist, di cosa si occupa e come diventarlo?
Uno specialista SEO, in primis è un professionista esperto nella pratica dell'ottimizzazione dei motori di ricerca. Ciò significa che sono esperti nell'analizzare, progettare, modificare e migliorare i siti web per massimizzare la loro visibilità sui motori di ricerca. Queste figure lavorano con una varietà di tecniche e strumenti per aumentare il traffico organico verso un sito web, per migliorare il suo posizionamento, per aumentare la sua autorità online e ottenere successo. Lo specialista SEO è quindi, colui che conosce e studia strategie e tecniche per aumentare il numero di persone che visitano un sito web e per ottenere un posizionamento di alto livello nelle pagine dei motori di ricerca principali.
Di che cosa si occupa uno specialista SEO?
Uno specialista SEO ha diverse competenze e si occupa di molte cose, che possono variare a seconda dell'azienda, delle esigenze e degli obiettivi specifici del progetto, ma di solito le principali includono:
analisi delle parole chiave: Identificare delle parole chiave efficaci per il settore e il pubblico di destinazione è un'ottima strategia per ottenere dei contenuti di qualità nel sito web;
scrivere contenuti originali: Creare dei contenuti di alta qualità, pertinenti e ottimizzati per i motori di ricerca e capaci di parlare al pubblico di destinazione;
programmare in HTML, CSS e JavaScript, per garantire una navigazione facile e veloce;
link building: creare dei collegamenti con altri siti web attraverso questi link per aumentare l'autorità del sito web agli occhi dei motori di ricerca;
community: indirizzare traffico mirato verso il sito attraverso la creazione di una Community;
social media: usare i social per diffondere i contenuti di qualità del sito web;
strategie di Marketing: sviluppare e integrare diverse strategie di Marketing dei contenuti;
analisi e monitoraggio: utilizzare gli algoritmi dei motori di ricerca per monitorare le prestazione del sito web e restare sempre aggiornati sui cambiamenti.
In genere, per raggiungere tutti questi obiettivi, il SEO Specialist collabora con altre figure come il copywriter, il social media manager, l'esperto di Google Adwords e il webmaster. In ogni caso, le competenze del SEO sono davvero tante e oltre a quelle che abbiamo già elencato, deve anche conoscere i linguaggi di programmazione, saper usare i CMS ed i loro Plugin e avere conoscenza dei tool di analisi come Google Search Console e Google Analytics.
Come diventare uno Specialista SEO?
La verità è che non esiste una formazione da specialista SEO specifica, ma ci sono tantissimi master in Digital Marketing da poter seguire. Diventare uno specialista SEO richiede un periodo di formazione, esperienza pratica e aggiornamento costante sulle ultime tendenze e tecniche SEO. Inoltre, ci sono anche alcuni corsi in presenza oppure online da poter seguire. Ma ecco quali sono alcuni passaggi essenziali per iniziare una carriera in questo campo:
Acquisire conoscenze di base: per diventare uno specialista SEO è necessario iniziare con risorse online gratuite o corsi di formazione dedicati appositamente all'ottimizzazione dei motori di ricerca per capire i concetti di base e i principi fondamentali.
Esperienza e sperimentazione: mettere in pratica le conoscenze acquisite lavorando su progetti personali o con aziende e siti web per acquisire esperienza pratica.
Continuare a formarsi: dal momento che il panorama SEO è in costante evoluzione, è importante rimanere aggiornati sulle ultime tendenze e tecniche.
Certificazioni e corsi avanzati: è bene considerare la possibilità di ottenere certificazioni riconosciute nel campo dell'ottimizzazione dei motori di ricerca o partecipare a corsi avanzati per approfondire le proprie conoscenze e competenze.
Concludendo, diventare un SEO Specialist richiede impegno, conoscenze specifiche e un costante desiderio di migliorarsi sempre di più e restare al passo con le tendenze. Tuttavia, con la giusta formazione ed esperienza pratica, è semplice avviare una carriera di successo in uno dei settori più dinamici e in crescita del panorama digitale.
Fonte: Web Digital Design
"Ieri nell’aula del consiglio comunale di Macerata si è avuta una classica dimostrazione di come funziona la politica italiana, un vero esempio di rettitudine, quando si è discusso se fosse il caso che il presidente dell'Apm potesse continuare a gestire la municipalizzata nonostante, come risulta dal sito, gli utili siano stati dimezzati". È quanto sottolinea, in una nota, la consigliera comunale del gruppo misto Sabrina De Padova.
"Erano già emerse da parte sia del consigliere Castiglioni che del consigliere Ricotta perplessità nei mesi precedenti, con richiesta d’interventi sia tramite interrogazioni comunali che tramite articoli sui giornali, discussione vivaci con il sindaco, il quale come al solito evita di prendere alcuna decisione - attacca De Padova -. La maggior parte dei politici dell'amministrazione comunale hanno condiviso questo ordine del giorno. Tutte le forze politiche della destra, tranne la Lega, avevano deciso di uscire dall'aula per non votare contro l'odg".
"Purtroppo il 'potente' presidente, viste le sue alte competenze, sembra sia andato a chiedere aiuto in provincia presso il sindaco, nelle vesti di presidente della Provincia, per pietire il rinnovo del suo mandato e ricordargli di rispettare i patti. Si dice che sia recato anche in regione, e si sia attivato con tutte le conoscenze 'ad alto livello', tanto che all'atto pratico la situazione si è rovesciata", punge la consigliera comunale.
"I politici dell’amministrazione di destra hanno dovuto a malincuore votare contro, a causa dell'aiuto chiesto dal nostro sindaco ai vertici politici, che hanno intimato un dietro front - sottolinea la consigliera -. Alla fine anche i colleghi dell’opposizione hanno modificato la loro posizione, astenendosi".
"Nonostante questo cambio di rotta da parte delle forze politiche maceratesi, tutti erano concordi nel criticare duramente l’operato del presidente, ma le parole non hanno corrisposto ai fatti - osserva la consigliera -. Questo evidenzia quanto siano importanti le raccomandazioni, le mancate competenze, le conoscenze, l'attaccamento alle poltrone", .
"Da questo si evince che le scelte non si fanno per onorare il proprio mandato e per il bene dei cittadini, ma in funzione delle direttive di partito che richiamano all'ordine e tutti sono costretti a cambiare idea, ubbidendo", chiosa con amarezza De Padova.
Avere un’identità definita è fondamentale per qualsiasi azienda che intenda distinguersi sul mercato e rendersi riconoscibile agli occhi dei consumatori. Ma se è vero che un brand è chiamato a mantenere una coerenza di fondo in ogni parte della propria attività, è altrettanto vero che i business si trasformano nel corso del tempo e anche le aziende, per restare competitive nel mercato in cui operano, devono evolversi e aggiornarsi. Qui entra in gioco il rebranding, il processo di rivisitazione della brand identity di un’azienda. Che si tratti di un nuovo nome o logo oppure di un autentico restyling di tutti i canali in cui l’azienda risulta esposta, il rebranding ha lo scopo di di “rinfrescare” l’identità dell’azienda ed eventualmente modificarne il posizionamento sul mercato.
Perché fare rebranding
Il rebranding si pone l’obiettivo di modificare la percezione dei consumatori nei confronti dell’azienda in questione. Ci sono diverse motivazioni che possono portare aziende e organizzazioni a pianificare una strategia di rebranding. In questo senso, si può distinguere fra rebranding proattivo e retroattivo:
rebranding proattivo: l’azienda è alla ricerca di un miglioramento della brand image per svariati motivi, ad esempio perché vuole rivolgersi a nuovi target o aprirsi verso nuovi mercati. Un esempio tipico è quando un’azienda inizia a vendere un prodotto o servizio nuovo, diverso rispetto al business iniziale, e deve adattare la propria identità a questa innovazione;
rebranding reattivo: in questo caso l’azienda intende procedere al rinnovo della propria immagine in risposta a eventi specifici, che non devono essere necessariamente scandali aziendali, ma anche innovazioni da parte dei competitor che impongono un cambiamento per mantenere un vantaggio competitivo.
Un’ulteriore distinzione, individuata dagli accademici Muzellec e Lambkin, è quella fra rebranding evolutivo e rivoluzionario. Il primo è un cambiamento meno percettibile, realizzato principalmente su elementi grafici come logo, caratteri tipografici o colori del brand, il secondo è un cambiamento decisamente radicale che ha effetti importanti sul posizionamento del marchio sul mercato.
Logo e immagine aziendale
Le operazioni che possono essere messe in atto nel corso di una strategia di rebranding sono diverse, ma focalizziamoci su uno degli aspetti cruciali, che forse più degli altri può avere valore agli occhi dei consumatori: il logo. È questo, infatti, l’elemento maggiormente esposto al restyling il più delle volte. Una premessa doverosa è che il margine di azione dipende molto dal business di riferimento: ci sono dei settori di mercato tradizionali dove non si può operare un cambiamento radicale (banche, finanza ecc.), altri in cui è possibile sperimentare molto di più. I motivi per i quali si può scegliere di cambiare logo sono principalmente i seguenti:
esigenze di moda: è la casistica più comune, le aziende scelgono di rinnovare la propria immagine per essere al passo con le tendenze del momento e apparire in linea con i tempi dal punto di vista del cliente. Nel caso dei loghi, negli ultimi anni varie aziende hanno imboccato la strada di una graduale semplificazione, alla ricerca di loghi in linea con una realtà smart e d’impatto. Uno degli ultimi esempi è la storica casa cinematografica Warner Bros che nel 2023 ha presentato un nuovo logo: lo storico logo blu e giallo è stato sostituito da un corrispettivo blu e bianco, che riprende le linee essenziali del precedente rendendolo più luminoso e moderno.
brand reputation: a volte capita che un’azienda sbagli alcune mosse di marketing o di gestione e si ritrovi con un danneggiamento della propria reputazione. In questi casi, naturalmente, al cambiamento d’immagine deve accompagnarsi un cambiamento dell’azienda stessa. Per questa ragione, di solito il cambio di logo va di pari passo con il cambio di nome.
fusioni, scissioni o acquisizioni. Quando avvengono fenomeni di questo tipo fra le aziende, è inevitabile che anche l’immagine del marchio subisca un cambiamento. Nel caso di una fusione tra aziende, spesso la scelta è quella di mantenere una parte dell’immagine di entrambe, trovando una fusione armoniosa anche fra i loghi e gli altri elementi grafici.
Si capisce che la scelta di cambiare o rinnovare il logo non è una semplice questione di restyling grafico, ma può coinvolgere in maniera importante il posizionamento sul mercato di un’azienda. Ecco perché i professionisti del settore sono chiamati a unire le competenze grafiche a una strategia trasversale sulle diverse aree del marketing, come questa agenzia per realizzazione logo a Roma che realizza progetti completi di comunicazione.
Conclusioni
Alla luce di quanto detto, emerge chiaramente che il rebranding è un processo talvolta necessario, ma che deve essere valutato con cautela. Questo perché si tratta comunque di qualcosa che può confondere i consumatori, i quali non è detto che accolgano bene il cambiamento (esistono casi di aziende che sono tornate sui propri passi dopo un processo rebranding, proprio perché il cambiamento non era stato apprezzato dai clienti). Dal momento che le operazioni di rebranding comportano spesso dei costi elevati, devono essere considerate con attenzione in relazione a vantaggi e rischi.
Recanati sarà l'unico comune della provincia di Macerata in cui si verificherà il ballottaggio in questa tornata delle elezioni amministrative: come Potenza Picena, era infatti uno dei due comuni che supera i 15mila abitanti chiamati alle urne. Nel comune costiero, però, è bastato il primo turno (leggi qui). Un ballottaggio che appare scontato quello che si profila nella città leopardiana, sebbene sia ancora in corso lo scrutinio delle 19 sezioni.
In lizza per la fascia tricolore, si sono presentati, Antonio Bravi, sindaco uscente, Emanuele Pepa per la coalizione di centrodestra e Francesco Fiordomo, vicesindaco uscente. Il ballottaggio vede in corsa Bravi e Pepa, ma il margine è stato sottile. La seconda tornata è prevista per domenica 23 e lunedì 24 giugno. I seggi saranno aperti dalle 7 alle 23 di domenica e dalle 7 alle 15 di lunedì.
Sezioni 19 su 19
Emanuele Pepa: 46,82%
Antonio Bravi: 27,55%
Francesco Fiordomo: 25,63%
La Civitanovese ha ufficializzato l'acquisto di Ettore Padovani per la stagione calcistica 2024/25. Un colpo importante voluto fortemente dal direttore sportivo Claudio Cicchi, che mette dunque a disposizione di mister Alfonsi un attaccante di assoluto livello per la categoria.
Classe 1989, negli ultimi due anni Padovani ha indossato la maglia del Fano, dove a causa di un grave infortunio al ginocchio non è riuscito a dare continuità a quanto fatto di buono nelle stagioni precedenti. Con oltre 50 gol segnati in Serie D, Padovani porta infatti con sé un bagaglio di esperienze importanti nei campionati interregionali.
Prima del Fano aveva giocato per due anni e mezzo nel Tolentino, vestendo anche la fascia di capitano e facendo innamorare i tifosi cremisi a suon di gol. Ripartirà dunque dalla Civitanovese, che punterà sulla sua voglia di riscatto per affrontare il prossimo campionato di Serie D.
Vanda Broglia è stata confermata sindaca di Sant'Angelo in Pontano al termine degli spogli elettorali delle elezioni amministrative. Con un'affluenza del 78,67%, l'unico candidata in gara con la lista "Sant'Angelo Futura", ha ottenuto 621 preferenze su 994 elettori totali. Sono state 116 le schede nulle e 45 le schede bianche.
Sara Simoncini confermata sindaca di Poggio San Vicino. La prima cittadina uscente è stata confermata al termine degli spogli elettorali delle elezioni amministrative e si appresta dunque a iniziare il suo terzo mandato. Con un'affluenza del 71,98%, l'unica candidata in gara con la lista "Insieme per Poggio" ha ottenuto il 100% delle preferenze con 80 voti.
A Montecassiano è ufficiale la riconferma di Leonardo Catena. Il sindaco uscente ha superato gli sfidanti Alberta GIustozzi (Obiettivo Comune) ed Enzo Piermarini.
Terzo mandato, dunque, per il sindaco in quota Pd che ha ottenuto il 61,13% delle preferenze pari a 2.299 voti, seguito da Alberta Giustozzi con 1.135 voti pari al 30,18%, mentre Enzo Piermarini si è fermato all'8,69% con 327 preferenze. Il Comune di Montecassiano ha registrato un'affluenza del 58,41%, in calo rispetto alle precedenti amministrative (64,73%)
Robertino Paoloni è stato confermato sindaco di Loro Piceno al termine degli spogli elettorali delle elezioni amministrative. Con un'affluenza del 74,61%, unico candidato in gara con la lista "Insieme per il futuro", Paoloni ha ottenuto il 100 % delle preferenze con 1.117 voti. Sono state 48 le schede nulle e 93 le schede bianche.
Vincenzo Felicioli è stato confermato sindaco di Fiuminata al termine degli spogli elettorali delle elezioni amministrative. Con un'affluenza del 63,82% (852 votanti su 1.335 elettori), il sindaco uscente della lista ‘Insieme per Fiuminata’ ha avuto la meglio con il 69,26% (579 voti) su Elisabetta Riccioni della lista ‘Fiuminata di tutti’, che ha invece ottenuto il 30,74% (257 voti).
Matteo Cicconi della lista 'Prolaqueum' è stato riconfermato sindaco di Pioraco, ottenendo l'80,67% dei voti. Cicconi, al secondo mandato da primo cittadino, ha ricevuto 459 preferenze, superando l'altro candidato Fabio Paris della lista 'Aiutiamo Pioraco per un futuro migliore', che ha ottenuto il 19,33% dei consensi con 110 voti. L'affluenza alle urne è stata del 59%, con 577 votanti su un totale di 978 elettori. Durante lo scrutinio sono state conteggiate anche 6 schede bianche.
Monte San Martino ha scelto di nuovo Matteo Pompei come sindaco. Il candidato della lista 'Generazione Monte San Martino' ha ottenuto un ampio consenso, raccogliendo il 69,36% dei voti (335 voti).
Sconfitto il rappresentante del centrodestra Raffaele Anselmi, della lista 'Insieme destinazione futuro', che ha raccolto il 30,64% dei voti (148 voti). L'affluenza alle urne è stata notevole, con l'80,16% degli elettori (497 votanti su 620 aventi diritto) che ha espresso la propria preferenza.
Angela Barbieri della lista 'Progetto in Comune' è stata rieletta sindaco di Montefano, ottenendo il 67,19% dei voti. Barbieri ha ricevuto 1.245 preferenze, superando l'altro candidato Claudio Camellina della lista 'Montefano domani', che ha ottenuto il 32,81% dei consensi con 608 voti. L'affluenza alle urne è stata del 54,37%, con 3.513 elettori su un totale di 978 elettori.
Giuseppe Fabbroni, leader della lista ‘Cittadini al centro’, è stato eletto sindaco di Caldarola con il 51,55% dei voti, corrispondenti a 516 preferenze. Fabbroni ha superato Giovanni Ciarlantini della lista ‘Crederci ancora’, il quale ha ottenuto il 48,45% dei voti, pari a 485 preferenze.
L’elezione di Fabbroni a sindaco rappresenta un cambio di guardia significativo per Caldarola. Ciarlantini era considerato il candidato della continuità, in quanto rappresentava l’amministrazione uscente dopo Luca Maria Giuseppetti. Nonostante ciò, gli elettori hanno deciso di dare fiducia a Fabbroni e alla sua visione per il futuro di Caldarola.
Noemi Tartabini (FdI) confermata sindaca di Potenza Picena. La prima cittadina uscente, sostenuta dalle liste La Città, Avanti Insieme e Centrodestra, ha battuto lo sfidante, espressione del centrosinistra, Mario Morgoni (Pd, Sentire Comune, Comunità, Ecologia e Progresso).
Il comune si conferma, dunque, fortino di Fratelli d'Italia e del presidente regionale Francesco Acquaroli. Stando ai risultati definitivi, la sindaca uscente ottiene 4.634 voti, pari al 58,23%, mentre Morgoni (già sindaco dello stesso Comune ed ex senatore) si ferma a 3.324 preferenze, pari al 41,77%. Discreta l'affluenza alle urne a Potenza Picena attestatasi al 54,64% degli aventi diritto.
"L'affetto dei concittadini mi ha fatto emozionare, non si trattava di un risultato scontato. Sicuramente abbiamo fatto degli errori, ma lavorando sempre con rettitudine e costanza. L'obiettivo primario è continuare nel nostro percorso, abbiamo intercettato delle risorse importanti per il nostro territorio. Le aspettative sono sempre più alte. La campagna elettorale è stata dura, ma i cittadini sono stati molto attenti e ci hanno ridato fiducia. L'educazione e il garbo alla fine premiano. La dedica va a tutti quelli che ci hanno creduto, oltre che a mio padre. Sono certa che dall'alto mi ha dato il suo aiuto". Queste le prime parole di Tartabini a commento del risultato delle urne.
Ufficiale la conferma di Andrea Gentili come sindaco di Monte San Giusto, giunto al suo terzo mandato. Il primo cittadino uscente ha ottenuto 2.349 preferenze attestandosi al 64,69% e superando la lista 'Centro destra sangiustese' di Elena Pompei che si è fermata al 35,31% con 1.282 voti.
"La Gentilezza colpisce ancora", questo lo slogan con cui Gentili ha celebrato il proprio successo elettorale. "Questo risultato è il frutto del lavoro fatto in questi dieci anni insieme alla mia squadra, da soli non si va da nessuna parte. Anche questa volta abbiamo ribaltato a Monte San Giusto il dato politico emerso dalle Europee, raggiungendo quasi il 70%. Nei prossimi cinque anni porteremo avanti il progetto riguardante il campus scolastico e a tutto ciò che attiene al post-sisma, senza dimenticare tutto ciò che attiene al sociale".
Michele Vittori della lista 'Centro destra civico' è stato riconfermato sindaco di Cingoli, ottenendo il 64,89% dei voti. Vittori ha ricevuto 3.454 preferenze, distanziando significativamente il suo avversario Alessandro Maccioni della lista 'Per Cingoli', che ha ottenuto il 35,11% dei consensi con 1.869 voti.
L'affluenza alle urne è stata del 51,22%, con 5.555 votanti su un totale di 10.846 elettori. Durante lo scrutinio sono state conteggiate anche 100 schede bianche. Vittori ha ringraziato i suoi elettori sulla propria pagina Facebook, invitandoli questa sera al Tetto delle Marche per festeggiare il successo elettorale.
Rolando Pecora è stato confermato per il terzo mandato sindaco di Montelupone al termine degli spogli elettorali delle elezioni amministrative. Con un'affluenza del 67,33% (1.785 votanti), unico candidato in gara con la lista "Bene Comune per Montelupone", ha ottenuto 1.455 preferenze. Sono state 182 le schede bianche, 158 le schede nulle.
A Montecosaro è ufficiale l'elezione a sindaco di Lorella Cardinali. La candidata ha ottenuto 1.524 preferenze (42,13%) superando le liste 'Siamo Montecosaro' capeggiata da Antonio Lazzarini (25,60%, 926 voti), " Centro destra unito" di Paola Pantanetti (20,07%,726 voti) e " La Montecosaro che vogliamo" guidata da Mikol Torretti che si attesta al 12,19 % con 441 voti. Sarà, dunque, Cardinali - espressione di una di una civica di centrosinistra (pur senza l'appoggio del Pd) - a raccogliere il testimone dal sindaco uscente Reano Malaisi, che aveva il suo appoggio proprio alla candidata di 'Siamo Montecosaro'.
Mogliano cambia. Il nuovo sindaco è Fabrizio Luchetti, per la lista 'Mogliano Civica 2024', che ha conseguito il 54,50% delle preferenze, per complessivi 1.484 voti. Saranno otto i seggi assegnati alla sua maggioranza nell'assise cittadina. La prima cittadina uscente Cecilia Cesetti si ferma al 45,50% (1.240 voti), ottenendo quattro seggi in Consiglio comunale, ma cedendo la fascia tricolore.