La Lube Civitanova vola alle Final Four di Coppa Italia. I campioni del mondo in carica conquistano il pass per la fase finale della manifestazione tricolore, che si terrà alla Unipol Arena di Bologna nel weekend del 22 e 23 febbraio, grazie alla vittoria in quattro set (25-23, 25-14, 18-25, 25-19) contro la Vero Volley Monza.
Un primo e un terzo set balbettanti, confermano le ombre che aleggiano sulla versione 2020 della Lube. Piccoli passaggi a vuoto che andranno limati quando la stagione entrerà nel vivo. Alle Final Four bolognesi Civitanova incontrerà in semifinale (22 febbraio alle ore 15:30) la vincente del match in programma domani (ore 20:30) tra Milano e Trento. Nella parte bassa del tabellone si sfideranno Leo Shoes Modena e Sir Safety Conad Perugia, entrambe vincenti in tre set rispettivamente con Ravenna e Padova.
LA CRONACA
Sestetto iniziale ideale per Fefè De Giorgi: Anzani e Simon centrali, Bruno in cabina di regia, Leal e Juantorena schiacciatori, Balaso libero e Rychlicki opposto.
Anche Fabio Soli conferma la formazione tipo. Al centro ci sono Yosifov e Beretta , palleggiatore Orduna, schiacciatori Louati e Dzavoronok, opposto Kurek. Il libero è Goi.
PRIMO SET - Il primo allungo del match lo firmano gli ospiti con un muro possente di Yosifov su primo tempo di Anzani (1-3). Lo svantaggio è ricucito in men che non si dica dalla Lube (5-5), anche grazie a un errore in contrattacco di Kurek. Le due squadre procedono appaiate sino al dodici pari, con Civitanova che evidenzia qualche difficoltà di troppo nel trovare il giusto tempo di salto a muro.
A trascinare fuori dalle sabbie mobili i campioni del mondo contribuisce Bruno con due prodezze: prima un recupero esaltante oltre i tabelloni pubblicitari e poi un attacco da vero schiacciatore in situazione di emergenza difensiva. Leal con un ace provvidenziale sembra scacciare definitivamente i fantasmi (18-14), ma a muro la Vero Volley riesce a fare la differenza (5 nel parziale) tornando in quota (18-18). Il finale di parziale diventa infuocato.
A spuntarla sono i padroni di casa con la coppia Leal/Anzani sugli scudi (25-23). Deludente Rychlicki con solo il 12% di efficacia in attacco.
SECONDO SET - Meno sofferto il secondo set, quando un turno al servizio di Juantorena sembra già rompere le resistenze monzesi. Il margine di vantaggio appare sin da subito più che confortante, con la Lube che torna a ruggire anche in fase di muro (8-2). Anche Rychlicki appare decisamente rinfrancato (6 punti) e si aggiunge alla schiera di buone notizie che giungono a De Giorgi.
Bruno regala numeri a profusione in fase di palleggio, a coronare un parziale senza storia (25-14).
TERZO SET - Monza prova ad abbozzare una reazione in avvio di terzo set. Le bordate di Dzavoronok e il servizio di difficile lettura di Yosifov mettono in crisi la ricezione di Civitanova. La scelta di Fabio Soli di lasciare in panchina il grande ex Kurek e schierare Buchegger ripaga.
Louati entra in striscia al servizio e la Vero Volley si porta a massimo vantaggio (10-18). De Giorgi sceglie saggiamente di far riposare i big in vista di un quarto set alle porte: i lombardi si aggiudicano il parziale senza difficoltà (18-25).
QUARTO SET - Un ace di Dzavoronok spaventa Civitanova anche in avvio di quarto set, ma nel momento del bisogno sale in cattedra capitan Juantorena. Lo schiacciatore italo-cubano porta a break la Lube (7-5).
La partita sale in maniera evidente di giri con scambi che si fanno sempre più spettacolari. A ridare ossigeno ai campioni d'Italia contribuisce un inusuale muro di Bruno, capace con perfetto timing di cancellare Louati (15-12). L'allungo decisivo arriva su un turno al servizio di Rychlicki: l'Eurosuole Forum può fare festa (25-19)
TABELLINO LUBE CIVITANOVA - VERO VOLLEY MONZA 3-1 (25-23, 25-14, 18-25, 25-19)
LUBE CIVITANOVA: Simon 10, Leal 16, Kovar 1, Bruno 4, Anzani 5, Juantorena 14, Rychlicki 8, Massari 1, Diamantini 1
VERO VOLLEY MONZA: Dzavoronok 21, Kurek 4, Louati 12, Orduna 2, Yosifov 10, Galassi, Beretta 5, Buchegger 8, Sedlacek 1
Spettatori: 2439
Incasso: 23934
(FOTO SPALVIERI)
Continua la scia di polemiche legata alla mancata assegnazione a Macerata della sede della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio Marche Sud. La decisione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo di privilegiare Ascoli Piceno agita le acque interne al Partito Democratico, come dimostra lo sfogo apparso sui social del sindaco Romano Carancini, che ha come bersaglio diretto l'assessore regionale Angelo Sciapichetti.
Il primo cittadino maceratese, dopo aver tuonato contro il ministro Dario Franceschi, replica duramente alle dichiarazioni rilasciate da Sciapichetti che ha definito la giunta di Ascoli Piceno "più brava" nel sapersi far ascoltare dai vertici romani. Dichiarazioni che Carancini definisce "incredibili" accostandole a quelle di un "sermone evengelico" e attribuendo all'assessore regionale il costume di scaricare "le responsabilità agli altri".
Il sindaco snocciola tutte le iniziative portate avanti dalla sua amministrazione in ordine cronologico. Dalla richiesta formale di incontro urgente con il capo di gabinetto del MIBACT Lorenzo Casini datata 10 dicembre 2019 sino all'incontro chiesto all'indomani della riunione a Roma con gli altri sindaci del cratere datata 14 gennaio. Iniziative alle quali mai è stata data una risposta.
"E invece il delfino DEM in questa provincia Angelo Sciapichetti - attacca Carancini nel post -, diretto referente e amico di Franceschini in tutte le buone occasioni, assessore di spicco della Regione Marche, cosa ha fatto? Cosa può documentare? È andato ad incontrare Franceschini come dichiara aver fatto la sua collega di Giunta regionale Casini di Ascoli Piceno a sostenere la candidatura di Macerata? Metta sul tavolo il suo impegno e lo faccia conoscere. O forse ha parlato con Franceschini per non spostare la sede a Macerata ma ad Ascoli Piceno così avrebbe avuto possibilità di attaccare l'amministrazione comunale di Macerata e il Sindaco?".
Sciapichetti, contattato dalla nostra redazione, ha preferito non rilasciare dichiarazioni trincerandosi dietro un eloquente: "Chi ha più giudizio, lo adopera".
Ecco il post integrale del sindaco Romano Carancini, in cui compare anche una frecciata al capogruppo del Pd Maurizio Del Gobbo:
La Lube parte con il piede sbagliato nel 2020. Civitanova torna a giocare all'Eurosuole Forum due mesi dopo l'ultima volta, la prima da campione del mondo, e viene sconfitta dall'Allianz Milano al tie-break (23-25, 25-18, 25-13, 23-25, 10-15). Per la banda De Giorgi si tratta della prima sconfitta in Superlega. Il cammino straordinario dei cucinieri si ferma a tredici vittorie consecutive. A guastare la festa è l'opposto olandese Nimir, mpv e top scorer della partita con i suoi 30 punti personali.
La cronaca
Fefè De Giorgi propone nella formazione iniziale Bieniek-Anzani al centro, Juantorena-Leal in banda, Bruno-Rychlicki, Balaso libero. Roberto Piazza schiera la coppia Sbertoli-Nimir palleggiatore-opposto, l'adattato Clevenot e Kozamernik al centro, Basic-Gironi in banda, Pesaresi libero.
PRIMO SET - Civitanova si porta subito a break, approfittando della ricezione piuttosto sbadata della formazione meneghina in avvio (6-4). Un errore in diagonale di Leal dopo scambio prolungato riporta, però, a contatto Milano (10-10). Piazza modifica in maniera camaleontica l'assetto della sua squadra nel corso del set, con la certezza Nimir a bombardare sul campo della Lube (10 punti nel set).
Si procede punto a punto, fino a quando la Civitanova non va doppiamente a vuoto con Leal (disastroso 12% in attacco) e Juantorna concedendo il break agli ospiti (19-21). Tentativo di fuga prontamente stoppato dal muro di Anzani (21-21), ma l'illusione del rientro dura poco. Milano ha a disposizione due set point, il secondo dei quali viene convertito dal solito Nimir (23-25).
SECONDO SET - A far ridestare la Lube nel secondo set ci pensa Rychlicki, il migliore della banda De Giorgi anche nel parziale precedente con 8 punti personali. I cucinieri prendono il largo (10-6), e fanno riaccendere il pubblico dell'Eurosuole Forum. Civitanova fa la voce grossa a muro (5 totali nel parziale) e conquista in scioltezza l'uno pari (25-17).
TERZO SET - Il canovaccio non cambia nemmeno nel terzo set con la Lube che mette subito in chiaro le cose e prende il largo (7-1). Leal sale di colpi, dopo lo spento avvio di partita, e trascina con le sue bordate al più dieci Civitanova (16-6). Milano esce mentalmente dalla partita e subisce un'imbarcata senza appello (25-13).
QUARTO SET - L'Allianz ha un ruggito d'orgoglio, e si porta sul tre a zero immediato. Nimir torna in temperatura: i lombardi si issano sino al più cinque (6-11). La Lube accusa un calo di tensione e sembra non riuscire a ricucire lo strappo.
De Giorgi prova a lanciare un segnale ai suoi inserendo D'Hulst in cabina di regia al posto di Bruno, ma gli effetti non sono quelli sperati. E allora ecco anche Massari e Kovar per Leal e Juantorena. Una rivoluzione che toglie i punti di riferimento a Milano e lancia il rientro della Lube: il Forum esplode dopo che un video-check ravvisa un'invasione e fa tornare i cucinieri a meno due (20-22). L'impresa riesce, però, solo a metà: si va al tie-break (23-25).
Il quinto set vive sul sottile filo dell'equilibrio, sino al cambio campo (8-7). Un muro poderoso di Bieniek regala il break a Civitanova, ma Nimir rovina tutto a suon di ace (10-12). Il turno in battuta dell'olandese è risolutivo e condanna la Lube alla prima sconfitta stagionale in campionato.
(FOTO SPALVIERI)
Tabellino Lube Civitanova - Allianz Milano 3-2 (23-25, 25-18, 25-13, 23-25, 15-10)
Lube Civitanova: Anzani 12, Bieniek 7, Rychlicki 19, Bruno 1, Juantorena 12, Leal 21, Kovar 2, Massari 1
Allianz Milano: Nimir 30, Kozamernik 4, Basic 9, Sbertoli 2, Gironi 4, Alletti 5, Clevenot 14, Okolic 1
Spettatori: 3471
Incasso: 31827
"Ci sentiamo delusi e arrabbiati per la situazione incresciosa che si è venuta a creare nelle scuole di Monte San Giusto". Così parla Barbara Scheggia in un post pubblicato su uno dei gruppi social cittadini per chiamare a raccolta tutti i genitori del paese affinché ci sia una presa di posizione collettiva. Quello che Barbara, mamma di un bimbo che frequenta la primaria "Falcone e Borsellino", chiede - facendosi portavoce di un sentimento diffuso tra i genitori - è maggiore chiarezza da parte delle isitituzioni su quanto sta avvenendo in paese dopo un accertato caso di tubercolosi che risale a pochi giorni fa all'Istituto Lotto (leggi qui).
Difatti, Barbara segnala la presenza di circolari che evidenzierebbero casi di scabbia proprio nella scuola primaria frequentata da suo figlio. Casi che si vanno ad aggiungere a quello accertato di TBC: "Invitiamo tutti i genitori che possono e che vogliono a non mandare i loro figli a scuola. Per dare un segnale forte alle istituzioni e per chiedere che le scuole vengano sanificate e che la situazione venga monitorata per il tempo che sarà necessario". Un'iniziativa che vuole essere un segnale, privo di qualsiasi sfondo politico o scopo allarmistico, per far sì che ai genitori vengano date "informazioni corrette e tempestive". Fatto necessario, ci dice Barbara, proprio per evitare una fuga incontrollata di notizie nelle chat interne dei genitori ed "evitare l’allarmismo di cui tutti sembrano aver paura".
LEGGI ANCHE: IL SINDACO GENTILI CONFERMA: "ALTRI DUE CASI DI POSITIVITA' AL BATTERIO DELLA TBC
"Sappiamo informalmente che l’Asur sta seguendo il protocollo di legge e che il Comune ha convocato riunioni urgenti questa mattina - scrive Barbara -. Ma siamo convinti che seguire il protocollo e le procedure non significa automaticamente agire in maniera responsabile seguendo il buon senso. Siamo particolarmente delusi per l’atteggiamento latitante e omertoso del dirigente scolastico, il quale non ha ritenuto opportuno ne’ informare tutti i genitori (solo le classi interessate sono state convocate) dell’emergenza, ne’ rimandare il piccolo torneo di scacchi tenutosi ieri alla primaria, dove i bambini di tutte le classi hanno condiviso spazi e ambienti per diverse ore".
"Ci verrà risposto che l’Asur sta facendo il necessario, che il Dirigente non può dare informative di un certo tipo senza un certificato dell’Asur, che il Sindaco deve seguire le regole stabilite per legge. Noi crediamo che - conclude la mamma -, al di là di tutte le regole e di tutta la burocrazia, servirebbe agire con buon senso per salvaguardare la salute dei nostri bambini".
I risultati delle attività di scavo in contrada Pace sono stati illustrati nel corso del convegno ospitato al Castello della Rancia di Tolentino dal titolo “Archeologia preistorica a Tolentino. Nuove acquisizioni per lo studio del Mesolitico nelle Marche e in Italia”. Una gremita sala conferenze “Roberto Massi Gentiloni Silverj” ha ascoltato in maniera attenta la presentazione svolta dai quattro ragazzi che hanno condotto operativamente gli scavi archeologici. A dirigerli è stata Alessandra d’Ulizia della Cooperativa ArcheoLab, con il supporto indispensabile di personale specializzato dell’Università degli Studi di Ferrara, dell'Università di Roma La Sapienza e dell'Università di Firenze: Davide Visentin, Alessandro Potì e Arianna Cocilova.
Si tratta di una scoperta dal valore scientifico altissimo, per la quale ci si è avvalsi anche dell'utilizzo di ricostruzioni tridimensionali.
L’eccellente stato di conservazione e la grande ricchezza del sito in termini di materiale recuperato (diverse migliaia di manufatti litici e scarti di lavorazione) ne fanno sicuramente uno dei ritrovamenti più importanti e significativi a livello italiano ed europeo per la ricostruzione dei modi di vita dei nostri antenati preistorici, oltre ad essere il primo sito mesolitico scavato in maniera estensiva nelle Marche.
Lo spazio rinvenuto a Tolentino è diversicato, e può essere suddiviso in tre diverse aree: l'area di scheggiatura, dove venivano lavorate la pietra e la selce; il settore centrale, connesso alle attività alimentari in cui sono stati trovati resti di pasto con frammenti di ossi e una chiocciolaia dell'estensione di 7 metri quadrati tappazzata da diverse centinaia di esemplari di conchiglie terrestri; infine l'area "capanna", nella quale sono state rinvenute le tracce più consistenti di intervento umano con la presenza di strutture abitative (tende) poggianti su due alberi di grosse dimensioni rovesciati dal vento prima dell'arrivo degli antenati mesolitici nella zona.
I lavori di scavo non hanno in alcun modo rallentato quelli per il nuovo campus scolastico, come sottolineato dal sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi. "I due percorsi sono proseguiti in parallelo, non abbiamo perso neanche un giorno. Questa scoperta mi ha dato modo di cambiare il mio orientamento su molte cose - ha sottolineato Pezzanesi -, regalandomi una voglia di conoscere estrema. Il passato ci insegna molte cose e ci prepara al presente e al futuro. La mia intenzione è quella di avere un museo specifico nell'area del nuovo Campus. Si tratta di un'occasione di arricchimento unica per tutta la comunità".
Il lavoro è stato svolto in sinergia tra il Comune di Tolentino, la provincia di Macerata (rappresentata dal presidente Antonio Pettinari) e la Soprintendenza (rappresentata da Maria Mazza).
A dirigere scientificamente gli scavi sono stati Stefano Finocchi e Paola Mazzieri della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche. Entrambi hanno sottolineato come quello di Tolentino sia un unicum italiano.
"Si tratta di un sito all'aperto frequentato per circa un mese dagli antenati mesolitici e datato a 10 mila anni fa, quando ancora non vi erano stanziamenti fissi" ha evidenziato Finocchi
Paola Mazzieri, specialista in Archeologia Preistorica, ha aggiunto: "Questo progetto sarà seguito da un'equipe di almeno 10 persone. Il Mesolitico è uno dei periodi più affascinati della preistoria, caratterizzato da temi molto attuali. Si tratta del periodo della fine delle glaciazioni, contraddistinto da repentini cambiamenti climatici diffusi su larghissima scala e da una crescita demografica rilevante con presenza di migrazioni e spostamento delle popolazioni. Tematiche simili a quelle che affrontiamo oggi".
Presente al convegno anche il professore dell’Università degli Studi di Ferrara Marco Peresani, che ha illustrato le più antiche attestazioni dell'uomo di Neanderthal nella nostra regione a partire dal Paleolitico Inferiore; mentre a spiegare nel dettaglio le caratteristiche del periodo legato al Mesolitico è stata la professoressa Federica Fontana, anche lei proveniente dall’Università degli Studi di Ferrara.
"Abbiamo lavorato in condizioni difficili, il mio staff è stato più volte messo in discussione ma nonostante questo abbiamo ottenuto numeri straordinari. L'idea delle dimissioni mi ha sfiorato più volte, ma si fa fatica ad abbandonare una famiglia, perché per me era questo gruppo di calciatori rappresentava una famiglia". Così mister Daniele Marinelli commenta il sorprendente esononero da allenatore della Maceratese. Una notizia che gli è stata ufficialmemente comunicata soltanto ieri sera, nel parcheggio dell'Helvia Recina.
Nella conferenza stampa indetta al "Centrale Plus" di Macerata, Marinelli ha spiegato le sue ragioni per tutelare il lavoro fatto insieme al suo staff: "Sino a dicembre avevamo numeri straordinari con il primo attacco delle Marche, poi la squadra è stata smembrata nel mercato invernale. Sono stato accusato di non far giocare la Maceratese in modo eccelso, ma i numeri dicevano il contrario".
Proprio il mercato di riparazione, che ha totalmente rivoluzionato il sistema di gioco della squadra, è al centro del dibattito. Marinelli dice che le scelte sono state prese direttamente dal presidente Crocioni e dal dirigente Enzo Vissani: "Le mie direttive erano quelle di mantenere il gruppo che si era creato. Avevo chiesto alla società soltanto due cose: rinforzare il pacchetto Under e rinforzare l'assetto centrale visto che in questo momento la rosa conta soltanto cinque over per quattro ruoli (i due difensori centrale e i due centrocampisti centrali). Non è stato il d.s Proculo a portare Adami, Perfetti e Bernacchini".
La cessione di Luca Jachetta costituisce l'inizio dei problemi in casa Rata: "La domenica mattina prima della terza giornata di campionato il dirigente Enzo Vissani ha preso in disparte il giocatore e gli ha detto di giocare meglio, di fare più gol e assist. Da quel momento qualcosa si è incrinato sino ad arrivare alla cessione, sebbene mi fosse stato assicurato il contrario. Il mio più grosso rimpianto è proprio quello di essermi fidato troppo di alcune persone per le questioni legate al mercato. Jachetta era il fulcro del nostro sistema di gioco, con 3 gol e 9 assist. Con lui si partiva sempre uno a zero".
Riguardo le motivazioni che hanno portato al suo esonero, Marinelli sottolinea: "Mi è stato detto che c'era bisogno di dare una scossa all'ambiente, ma secondo me quello che serve è solamente la serenità. Ai giovani pesa l'ansia di dover vincere a tutti i costi. Eravamo ancora perfettamente in linea con gli obiettivi stagionali visto che siamo a sei punti dalla capolista Atletico Ascoli che sta facendo un campionato straordinario e ha ottenuto 42 sui 48 punti disponibili. Non so bene cosa sia successo in società, dovete chiedere a loro".
"Bisognava trovare un nuovo equilibrio visti i tanti giocatori arrivati e quelli venduti, c'era bisogno di tempo ma sicuramente col lavoro saremmo riusciti a conquistare la promozione in Eccellenza - aggiunge Marinelli - La Maceratese ha bisogno di rinforzi per potersela giocare fino alla fine. Se questi rinforzi dovessero arrivare ora, sarebbe un insulto per tutti i tifosi della squadra visto che si sarebbe soltanto perso del tempo prezioso".
Al futuro tecnico biancorosso, Francesco Nocera, Marinelli non vuole dare troppi consigli "Nocera è un allenatore esperto, sicuramente saprà cosa c'è da fare", mentre sulla prospettiva di tornare un giorno ad allenare la Maceratese, magari con un'altra dirigenza, non ha dubbi: "Allenarsi e giocare all'Helvia Recina regala grandi emozioni, non avrei alcun dubbio nell'accettare".
Inizia da 0:23
Accertato un caso di tubercolosi all'Istituto Comprensivo Lorenzo Lotto di Monte San Giusto. Ad essere colpita è stata una bambina di 11 anni, che frequenta la prima media, e che attualmente è ricoverata all'ospedale Salesi per una forma conclamata del morbo. La segnalazione risale a due giorni fa, l'8 gennaio, e da allora sono state intraprese - come da procedure standard - le azioni rivolte alle persone e agli ambienti dove la bambina si è mossa negli ultimi periodi.
Le tempistiche per la trasmissione della tubercolosi sono molto lunghe pertanto la bimba, originaria del Pakistan, ha frequentato l'Istituto mentre la malattia era già in fase infettiva. Esiste il rischio che vi sia stato contagio, pertanto sono già stati informati tutti i genitori degli alunni del "Lorenzo Lotto" oltre che i professori e il personale ATA della scuola.
L'ipotesi più probabile è che la bambina sia stata infettata da un componente secondario della famiglia, visto che il riscontro sui familiari conviventi è stato negativo. Le indagini sono ancora in corso e si stanno concentrando in particolar modo su una parente, non ancora rintracciata.
L'Italia è indenne da tubercolosi, ma si è tornati a riscontrare qualche caso, dovuto alle migrazioni da paesi dove la tubercolosi è endemica, proprio come il Pakistan. "Questo non vuol dire che tutti i pakistani siano malati - sottolinea Alberto Tibaldi, capo del Dipartimento Prevenzione dell'Area Vasta 3 -, ma che vi sono dei focolai all'interno delle popolazioni. Focolai che il nostro sistema sanitario riesce ad intercettare con puntualità".
"Il caso clinico della bambina è sotto controllo - spiega il dottor Tibaldi -. I medici dell'igiene e sanità pubblica dell'Area Vasta 3 di Macerata hanno attivato tutte le misure necessarie per controllare eventuali altri casi o scongiurare che ci siano stati altri contagi".
Sono stati organizzati incontri su appuntamento tra i medici dell'Area Vasta 3 e tutti i genitori degli alunni entrati in contatto con la bimba. I medici spiegheranno nel dettaglio in cosa consiste la malattia, le sue potenzialità e il rischio di contagio.
Inoltre, sono state date informative ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta di tutto il territorio comunale di Monte San Giusto e di Morrovalle, per fare in modo che si abbia una maggiore attenzione nella diagnostica di sintomi legati all'apparato respiratorio, avvisaglia di possibile contrazione della tubercolosi. Per questi casi sono stati previsti accertamenti più approfonditi per evitare che si confondano i sintomi della TBC con quelli influenzali, legati alla stagione invernale.
Saranno svolti test specifici (testi di Mantoux, ndr) e radiografie su tutte le persone entrate in contatto con la bimba, visto che il contagio avviene per vie aeree. "La probabilità che ci sia stato è molto bassa - rassicura il dottor Tibaldi -, ma non si possono dare percentuali certe in merito. La tubercolosi è una malattia subdola, con alta variabilità nella casistica di contaminazione".
"Si tratta di una tradizione storica del paese, che si protraeva da tantissimi anni. È un peccato che venga cancellata in maniera definitiva". Così il consigliere Mirko Salvatori, rappresentante del gruppo consiliare di minoranza "Insieme Possiamo", commenta la scelta dell'amministrazione Romoli di vietare il corteo funebre sino alla porta d'ingresso del paese, che si attuava al termine di ogni rito religioso.
"Il corteo costituiva un momento di aggregazione consolidato in un paese piccolo come il nostro, per dare l'ultimo saluto a una persona cara. Il percorso riguardava l'interno delle mura per un totale di non più di 200 metri visto che il cimitero si raggiungeva in ogni caso in auto vista la distanza dal centro cittadino, quindi credo fosse una questione di facile gestione. Dispiace da un punto di vista morale e sentimentale che si cancelli questa tradizione, sebbene vengano soltanto applicate le leggi. Il malumore della popolazione si avverte in maniera evidente".
Salvatori ha sollevato la questione anche con un'interrogazione in Consiglio Comunale, laddove il sindaco Mauro Romoli ha ribadito come - per esigenze di rispondenza a una legge sull'ordine pubblico - non fosse più possibile prevedere il corteo, salvo in casi eccezionali: "Non ci è chiaro quali siano questi casi eccezionali, si sperava che almeno da morti potessimo essere tutti equiparati" conclude amaramente Salvatori.
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"Siamo insieme e vogliamo restarci. Entro fine gennaio esprimeremo il nostro candidato sindaco, abbiamo il compito di portare finalmente un cambiamento in questa città. Ricotta non rappresenta altro che una costola di Carancini. Noi "pistacoppi" non meritiamo più di vivere questa situazione". Queste le parole con cui Maurizio Mosca è intervenuto nella conferenza di fine anno, alla quale il centro-destra maceratese ha partecipato in blocco e in maniera compatta, come non avveniva da anni.
"Vedo tutti molto preoccupati sul fatto che non abbiamo ancora presentato un candidato e un programma, ma sono tutte grandi cavolate. Non ho mai lavorato tanto come quest'anno per una campagna elettorale e vi assicuro che il candidato non verrà imposto dall'alto ma sarà espressione delle decisioni di coloro che sono presenti oggi a questo tavolo" ha rassicurato Mosca, al quale è spettato il compito di muovere i fili della conferenza e cronometrare, con rigore, il tempo degli interventi dei suoi alleati (4 i minuti concessi a ognuno).
Un tavolo al quale erano assenti Gabriele Mincio, Francesca D'Alessandro e Simone Livi: "Sono tutti in montagna, beati loro - ha detto Mosca -, ma aderiscono in pieno al nostro progetto".
Il primo a prendere la parola è stato il consigliere comunale della Lega Andrea Marchiori. Il focus del suo discorso è stato posto sul bilancio: "Quando il bilancio non è in ordine - ha sottolineato -, crolla tutto il castello politico e così è stato sotto la giunta Carancini. Da qui si deve partire per costruire una città migliore. Nel recente passato i soldi dei maceratesi sono stati spesi in maniera spregiudicata. La stessa Corte dei Conti ha segnalato un loro utilizzo anomalo, con indebita anticipazione - che è poi divenuta finanziamento - al Gus". Su questo tema lo stesso Marchiori rilancia: "Non verranno più finanziati progetti SPRAR".
"Un'altra Macerata è possibile, il centro-destra sarà aperto, plurale e sereno - ha annunciato il consigliere e coordinatore provinciale di Forza Italia, Riccardo Sacchi -. Siamo aperti al contributo di tutti per risanare la Galleria degli Orrori dell'amministrazione Carancini. Gli ultimi dati elaborati dal Sole 24 Ore ci dicono come siamo al terzo posto per reati connessi alla droga e al 56° posto per i reati in generale, prima provincia delle Marche. La città ha avuto un calo di 1.600 abitanti e anche per quanto riguarda l'ecosistema urbano, tanto caro all'amministrazione Carancini, i dati mettono in risalto una perdita di 8 posizioni. Per non parlare delle tante opere pubbliche incompiute, prima delle quali la piscina per il cui progetto sono stati buttati via 2 milioni e 200 mila euro".
Deborah Pantana (Idea Macerata), l'unica ad aver sforato leggermente nel suo intervento ed essere stata goliardicamente ripresa da Mosca, ha posto l'accento sullo spirito di rinnovata unione che si respira all'interno della coalizione di centro-destra: "Non sono servite molte parole, è bastato guardarci in faccia per capire che era il momento di mettere da parte i dissapori e dare finalmente una risposta a questa città. Sono felice nel vedere l'entusiasmo che ci circonda. Dobbiamo rimettere al centro le famiglie maceratesi, sono stanca di vederle soffrire per arrivare alla fine del mese: vanno adottate misure a loro sostegno. Non si può continuare ad accogliere tutti: vogliamo che le famiglie possano ritornare a passeggiare per il centro senza paure".
Sulla stessa lunghezza d'onda anche Anna Menghi (Comitato Anna Menghi): "Sentiamo la responsabilità di dare un'opportunità di cambiamento alla città. Dobbiamo ridare speranza ai nostri cittadini dopo i danni causati dalla sinistra e creare un'alternativa per Macerata".
Francesco Luciani, che da poco ha fatto il suo approdo alla Lega, ha affrontato il tema della sicurezza: "Ringrazio le forze dell'ordine per quello che fanno ogni giorno. Le stesse forze dell'ordine che sono state dimenticate dal Governo Carancini. Una delle nostre prime azioni riguarderà le assunzioni di vigli urbani visto che attualmente sono in 36, a dispetto del numero minimo fissato per legge a 43. La sicurezza è importante e non finiremo mai di sottolinearlo. Macerata è troppo buia, le telecamere di videosorveglianza attualmente presenti sono state installate su nostra iniziativa".
Il comparto della cultura, evidenzia invece Mattia Orioli (Nuovi Cristiani Democratici Uniti), deve essere "libero e non ideologizzato come da tipico ragionamento della sinistra radical chic. Bisogna concepire una nuova visione dello Sferisterio, facendolo risaltare attraverso un sistema turistico organizzato".
Paolo Renna (Fratelli d'Italia), si fa espressione della sua generazione: "La sinistra ha dimenticato le giovani famiglie maceratesi, governando la città come fosse un affare privato. Il nostro intento sarà, invece, quello di rimettere al centro della cosa pubblica i cittadini. I tanti giardini pubblici della città sono stati ridotti del 20%: il verde sembra essere diventato un problema per l'amministrazione Carancini, invece per noi sarà una risorsa".
Non sono mancati riferimenti a come la città e il suo centro storico "stiano morendo" e alla perdita di prestigio del capoluogo, anche dal punto di vista sportivo, con la migrazione della Lube a Civitanova e la scomparsa della Maceratese dal calcio che conta. In un Caffé Venanzetti che ha visto una numerosa partecipazione della cittadinanza, si è sancito il primo passo del centro-destra verso le amministrative del 2020.
In ragione della fine dell’anno, delle imminenti festività e dell’avvicinarsi della scadenza del mandato dell’attuale Consiglio di Amministrazione, mi limiterei ad alcune considerazioni sostanziali approfittando inoltre di questo spazio per dire grazie a qualcuno e porgere i Migliori Auguri di Buone Feste a tutti.
Prima considerazione: IL RISULTATO
Abbiamo registrato, con una punta di orgoglio, che la BCC di Recanati e Colmurano ha incassato il prestigioso riconoscimento dell’Istituto Tedesco “Qualità e Finanza “ che ha posizionato il nostro Istituto al primo posto della classifica delle banche regionali nelle Marche. Credo, senza mezzi termini, che tale risultato sia la conseguenza di un pervicace e fruttuoso lavoro di squadra.
Costituirebbe peraltro errore, giudicare la cosa quale punto di arrivo. C’è ancora da lavorare per rendere la banca sempre più rispondente alle esigenze della clientela , esigenze in continua evoluzione , specie se rivolgiamo la nostra attenzione al mondo dei giovani. Nuovi prodotti, potenziamento ed ampliamento dei servizi, una politica di gestione del credito che tenga conto delle istanze dei soci, del territorio, delle famiglie, delle imprese, senza mai deragliare dai binari delle pur stringenti normative che disciplinano l’esercizio di tale potere. Una finanza attenta e mirata.
Seconda considerazione: IL CAMBIAMENTO
Al suddetto risultato la nostra BCC è pervenuta anche in virtù dell’adesione al Gruppo Bancario ICCREA. Entrare a far parte di un Gruppo Bancario, da un lato costituisce una vera e propria ga-ranzia di stabilità, dall’altro implica il coinvol-gimento della struttura in una serie di attività ulteriori rispetto a quelle di natura “ ordinaria “ cui tutti noi eravamo abituati. Una problematica su tutte: la migrazione dei dati in applicazione del nuovo sistema informatico.
Si è trattato di un vero e proprio sconvolgimento che ha richiesto e richiede tuttora enorme im-pegno e sacrificio, soprattutto a carico del per-sonale dipendente, costantemente in prima linea in questo oneroso ma inevitabile processo di revisione. A tal proposito giova fare appello anche alla pazienza ed alla disponibilità della nostra clientela che, pur subendo il disagio che tale trasformazione sta comportando, ha fornito ampia dimostrazione di aver compreso la portata innovativa dell’iniziativa.
Terza ed ultima considerazione di carattere generale: Emergono nuovi rischi – Innovazione
Stiamo assistendo , con preoccupante frequenza, agli effetti devastanti che stanno producendo i cambiamenti climatici. Sembra tuttavia stia crescendo , fortunatamente, la consapevolezza della portata dell’impatto che tali cambiamenti possono determinare sul sistema finanziario. Oggi più che mai occorrono politiche mirate e misure concrete che rafforzino la resistenza del nostro sistema finanziario: occorre pertanto convogliare i risparmi verso investimenti sostenibili. Non a caso le Autorità Europee hanno inserito per la prima volta i rischi climatici nella mappa dei principali fattori di rischio per il sistema bancario. In buona sostanza , il rischio climatico impatterà seriamente su tutti i processi bancari nel breve e medio termine. Dovremo perciò fare i conti con questi rischi ed iniziare ad intraprendere le opportune iniziative per la loro gestione. Risultato, cambiamento, innovazione , sono fattori ed obiettivi che non possono essere perseguiti né raggiunti se non attraverso la passione, il sereno lavoro, il gioco di squadra. Grazie allora ai dipendenti tutti della BCC di Recanati e Colmurano i quali hannodimostrato il giusto grado di perseveranza aiutando la barca a raggiungere l’approdo.
Silvia Cempini è una giovanissima, ma affermata violoncellista recanatese che oggi vive tra Rotterdam (in Olanda) e Monaco di Baviera (in Germania), dove si è affermata come musicista. È tra le fondatrici del progetto musicale del "Phoenix Ensemble", con il quale ha concerti programmati sino al 2021 nelle sale concerto italiane, tedesche e olandesi. Sin da piccola è stata contornata dalla musica visto che la mamma è uno dei primi violini all’Opera di Monaco di Baviera, mentre il padre è un contrabbassista marchigiano, fondatore ed ex-primo contrabbasso dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana che tuttora insegna al Conservatorio Rossini di Pesaro.
Le abbiamo chiesto di raccontarci la sua passione e il suo legame con le Marche, regione nella quale è nata e vissuta sino ai 4 anni.
Quando e come nasce la decisione di approfondire lo studio del Violoncello? Cosa ti ha spinto a scegliere proprio questo strumento?
Venendo da un ambiente di musicisti professionisti, la musica è sempre stata molto presente ed importante durante la mia infanzia (e naturalmente anche dopo). Per questo penso che sia stato naturale per me voler imparare uno strumento musicale abbastanza presto. All’età di 4 anni, subito dopo essermi trasferita a Monaco di Baviera, volli assolutamente imparare a suonare il contrabbasso, come mio papà, ma ai tempi non esistevano ancora contrabbassi per bambini, perciò i miei genitori decisero di farmi cominciare con uno strumento un pò più piccolo, il violoncello, pensando che avrei sempre potuto cambiare più tardi. Alla fine però m’innamorai dello strumento e al contrabbasso non ci pensai proprio più.
Avere due affermati musicisti come genitori quanto ha influito nello sviluppare la tua passione? Raccontaci di loro. Ti hanno indirizzata o lasciata libera di fare le tue scelte nel mondo della musica?
Mia mamma è una dei primi violini all’Opera di Monaco di Baviera, mio padre, contrabbassista marchigiano, è il fondatore ed ex-primo contrabbasso dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana e insegna tuttora al Conservatorio Rossini di Pesaro.
Come già accennato, la musica è sempre stata molto presente nella mia vita quotidiana, anche i miei nonni e i miei zii sono musicisti professionisti in varie orchestre tedesche. Ho passato una gran parte della mia infanzia nel teatro dell’opera di Monaco (mentre mia mamma suonava), luogo che, ancora oggi mi dà un senso di “casa” appena ci metto piede. Ascoltare e parlare di musica, assistere a concerti, come suonare musica da camera insieme (anche con altri musicisti e colleghi del teatro), sono sempre state attività regolari di famiglia. Anche mia nonna è una violoncellista e, durante un periodo nella mia adolescenza, ricevetti lezioni di violoncello e di pianoforte da lei.
Sinceramente, I miei genitori non mi hanno mai forzato nella scelta di intraprendere la carriera da musicista professionista, ho frequentato un liceo classico (non musicale) a Monaco e, accanto alle lezioni di violoncello, ho ricevuto anche una formazione di danza classica, fino ai 17 anni. La scelta di diventare comunque violoncellista professionista era semplicemente dovuta al fatto di sentire un grande amore e un forte senso di identificazione per lo strumento e per la musica in sé. Quando suono mi sento me stessa e “a casa”, e questi sentimenti prevalgono su tutte le altre opzioni e le difficoltà che questo mestiere comporta.
Sei nata a Recanati e hai vissuto nelle Marche fino ai 4 anni, prima del trasferimento a Monaco di Baviera. Sappiamo che sin da piccola hai assistito alle opere della stagione lirica di Macerata, che fascino hanno esercitato su di te?
Un gran fascino. Ascoltare un’opera in un posto come lo Sferisterio è magico, per me è sempre stata ed è tuttora un’esperienza travolgente. Ricordo che durante certe recite il cielo era completamente stellato e sembrava completamente in simbiosi con il palco dello Sferisterio, in certi momenti sembrava che il tempo stesso si fosse fermato per ascoltare le storie di Mimì, Floria Tosca, Rigoletto...
Ora vivi tra l'Olanda (Rotterdam) e la Germania (Monaco di Baviera) e sei riuscita ad affermarti come violoncellista. Ci racconti come è decollata la tua carriera da professionista?
In realtà è stato un processo abbastanza naturale. Verso la fine del mio Bachelor e l’inizio del Master cominciai a suonare sempre di più in giro per l’Europa in varie formazioni (cameristiche/solistiche ed orchestrali). Un concerto tirò dietro l’altro e gli impegni e le opportunità divennero sempre più numerose e frequenti.
Ci spieghi meglio il progetto del Phoenix Ensemble che ti vede tra le protagoniste, e con il quale stai girando l'Italia e l'Europa in concerto?
Il Phoenix Ensemble è nato 2017 grazie all’amicizia tra me e la clarinettista bergamasca Letizia Elsa Maulà e il nostro amore per la musica da camera. L’idea era di creare un Ensemble con componenti fissi, con cui poter lavorare regolarmente ed esibirsi in varie formazioni, cosa che dà molte più possibilità e libertà riguardo la scelta del repertorio e delle venues.
Al momento l’Ensemble è formato da vari musicisti internazionali (che provengono, oltre che dalla Germania e l’Italia, anche dal Kazakistan e dagli Stati Uniti) e si esibisce regolarmente in sale da concerto olandesi, tedesche e italiane e ha concerti pianificati fino al 2021. Il nome Phoenix deriva dall’uccello leggendario che rinasce dalle proprie ceneri, è ispirato alla città di Rotterdam, dove ho conosciuto Letizia durante i miei studi, nella quale (insieme a Monaco di Baviera), sono tuttora residente, e alla quale siamo entrambe molto affezionate. La città, dopo essere stata bombardata nel 1943, è stata ricostruita e reinventata completamente, diventando quello che è al giorno d’oggi.
Qual è secondo te il modo migliore per riportare la musica classica tra i giovani?
Potrei immaginare vari modi. In generale credo sia essenziale trasmettere ai giovani l’importanza della cultura, non come un bene di lusso, ma come una parte importante della definizione della civilizzazione umana. Da parte dello Stato penso che questo voglia dire: continuare ad investire sulle orchestre, supportare giovani artisti e nuove idee e creare delle realtà di lavoro interessanti per le nuove e future generazioni di artisti. Individualmente penso che sia importante circondare la gioventù fin dall’infanzia con arte e musica, frequentare concerti e idealmente insegnare a suonare uno strumento musicale.
E sono convinta che anche noi artisti abbiamo un ruolo importante per riavvicinare i giovani all'ascolto della musica classica, creando per loro dei momenti speciali e formativi durante i nostri concerti e trasmettendogli il concetto che non si tratta di un’arte invecchiata o “morta”, ma di una forma d’arte piena di vita.
C'è speranza di ammirarti in concerto anche nelle Marche? Torni spesso?
Probabilmente avrò delle opportunità concertistiche nelle Marche durante l’estate 2020. Date più vicine in Italia saranno a marzo a Bergamo e a Firenze in primavera.
La Cassazione ha assolto il maceratese Maurizio Riccitelli dall'accusa di lesioni personali procurate al fratello Mario. Sono stati annullati gli effetti della sentenza di condanna - arrivata in primo grado - senza rinvio, visto che il reato contestato è entrato in prescrizione.
I fatti per i quali Riccitelli era imputato risalgono al primo gennaio del 2010 e riguardavano l'accoltellamento del fratello Mario, al quale erano state inferte lesioni personali giudicate guaribili in meno di 40 giorni. Circostanza per la quale erano state richieste le aggravanti in quanto il fatto era stato commesso con arma e ai danni di un familiare.
Il 30 aprile del 2015, in primo grado, arrivò la sentenza di condanna a sei mesi di reclusione, contestualmente all'assoluzione per un secondo capo d'accusa riguardante presunti maltrattamenti continuati in famiglia, nell'arco dell'anno 2009, ai danni della madre (Delfina Mari, ora deceduta) e del fratello Mario.
Il 22 gennaio 2018, in secondo grado, la sentenza di colpevolezza viene riformata per quanto riguarda la concessione dei benefici di legge prima che la Cassazione, con notifica arrivata il 23 dicembre 2019, annulli senza rinvio la condanna in quanto il reato contestato è entrato in prescrizione.
"C'è grande soddisfazione per l'esito della vicenda - sottolinea l'avvocato Oberdan Pantana, legale di Riccitelli -. Maurizio non aveva in alcun modo posto in essere quanto contestato. Con il fratello Mario i rapporti erano stati già riallacciati da tempo, tanto che in primo grado venne revocata la costituzione di parte civile".
Il direttore Gianni Niccolò ha presentato nella giornata odierna il bilancio di fine anno sull'attività di Confindustria Macerata, presso la sede di via Weiden, affrontando a 360 gradi la situazione delle imprese della nostra provincia, ancora fortemente afflitte dalle problematiche del post-sisma.
Tante sono le criticità sottolineate da Niccolò: "Riscontriamo la necessità di avere maggiore supporto nei riguardi di un territorio come il nostro - afferma Niccolò -, nel quale si stanno acuendo le difficoltà, a partire dalla crisi che attraversa il complesso del settore calzaturiero. A ciò si aggiungano i ritardi che stanno interessando la ricostruzione post-sisma. Ci troviamo in una situazione di paralisi a causa di un eccessivo formalismo delle regole. Inoltre, la vicenda di Banca delle Marche continua a trascinare con sé diverse ferite".
Il territorio provinciale risulta caratterizzato da "una scarsa propensione agli investimenti", ma vi sono anche spiragli di ottimismo: "Il progetto della Shoes Valley rappresenta sicuramente un'opportunità per integrare turismo e cultura con il nostro "made in" calzaturiero. Progetto per il quale ci aspettiamo risposte dalla Regione, si prenda esempio da realtà come l'Emilia Romagna. Il secondo tema è quello dell'asse Foligno - Civitanova Marche, una novità assoluta nel panorama nazionale. La SS77 va rivitalizzata e promossa con un progetto di marketing che che esalti le eccellenze che si trovano lungo questa arteria".
"Bisognerebbe togliere tasse ai nostri imprenditori, più che fornirgli continui incentivi" prosegue il direttore Niccolò che sull'idendikit ideale del nuovo governatore della Regione Marche, in vista delle elezioni ormai prossime, non si sbilancia: "Bisogna dare importanza diversa alla gestione della cosa pubblica. È necessaria maggiore competenza nel mondo della politica". Margini di apertura si riscontrano riguardo l'idea di una fusione dei vari enti territoriali di Confindustria: "Un'ipotesi che ha ripreso vigore".
"Un altro tema importante è quello dei rifiuti speciali - conclude Niccolò -, visto che non abbiamo discariche nel territorio di Macerata e dobbiamo dipendere da altre realtà. Le nostre imprese sono sempre più in difficoltà nel gestirli: i costi per il loro smaltimento sono aumentati del 150%. Si tratta di una problematica che va ad intaccare l'intero ciclo dell'economia circolare".
Nella mattina odierna i Carabinieri del Comando provinciale di Macerata, in collaborazione con i colleghi della Compagnia di Cerignola, hanno arrestato una banda di ladri di auto, proveniente dal Foggiano. Si tratta di quattro pregiudicati - residenti trai i comuni di Cerignola e San Ferdinando di Puglia - nei confronti dei quali è stata eseguita ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. Tre di loro sono originari di Cerignola, mentre il quarto membro è di nazionalità rumena. Il più giovane componente della banda ha soltanto 21 anni, mentre il più anziano trentasei: di 25 e 30 anni gli altri due arrestati. Tutti vantano diversi precedenti per reati legati agli stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di armi.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata, sono state condotte dalla Sezione Operativa della Compagnia di Macerata in sinergia con il Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Macerata, e hanno permesso di acclarare che i quattro soggetti si sono resi responsabili, in modo continuativo dal febbraio al settembre scorso, di numerosi furti di autovetture di grossa e media cilindrata (per lo più Volkswagen Golf, Up, Tiguan, Audi A3, Seat Leon e Ibiza), in numerose località nelle vicinanze del tratto autostradale dell’A/14 che collega il foggiano all’Emilia Romagna. L'operazione è stata soprannominata "Radiator Spings", traendo spunto dal celebre cartone animato "Cars".
Sono in totale 36, nel complesso, i furti scoperti dagli investigatori dell’Arma, commessi tra Abruzzo (7, la maggior parte dei quali a Giulianova), Grottammare (2), la provincia di Macerata (13, tra Macerata e Civitanova Marche), quella di Pesaro (2, a Gradara e Gabicce) e Fermo (7, tra Sant'Elpidio a Mare, Porto Sant'Elpidio e Porto San Giorgio), Rimini (4) e Cesena (1). Il primo furto risale allo scorso 27 febbraio, proprio a Civitanova Marche.
Il guadagno illecito stimato è di circa 500.000 euro (considerando anche il successivo riciclaggio dei veicoli), oltre agli inquantificabili danni morali subiti dalle vittime dei furti, molti dei quali hanno dovuto sostenere grandi sacrifici per l’acquisto delle proprie auto, che nessuno purtroppo potrà restituirgli.
L’indagine ha preso le mosse dal mese di maggio di quest’anno, quando nella città di Macerata sono stati denunciati i primi furti di autovetture. L'attività investigativa, prolungatasi per oltre 5 mesi, si è basata in un primo momento su un’ampia attività di analisi del traffico telefonico (sviluppati oltre 2 milioni di dati su tutte le celle delle località dove si sono consumati i furti), per poi procedere con uno studio del “modus operandi” adottato dagli indagati nella commissione dei colpi e all’accurato esame dei numerosi filmati acquisiti dalle videoriprese di sorveglianza sia della città di Macerata che di altri comuni della provincia, nonchè dei relativi passaggi dai caselli autostradali.
L'acquisizione del traffico telefonico ha permesso di localizzare tutte le utenze in uso al gruppo malavitoso, acclarandone il loro rodato modus operandi nonché l'utilizzo di un linguaggio in codice.
IL MODUS OPERANDI - Gli indagati partivano all'ora di cena da Cerignola per raggiungere nel pieno della notte le città prossime alle uscite autostradali dell’A14 delle regioni Abruzzo, Marche ed Emilia Romagna; quindi spegnevano i telefoni che poi accendevano e utilizzavano quasi esclusivamente dopo i raid notturni. Giunti nelle località prescelte individuavano l’obiettivo (un’auto e a volte anche più macchine nella stessa notte).
A seguire, la banda metteva in atto la tecnica della “centralina modificata”, consistente nella sostituzione della centralina elettronica originale con un’altra contraffatta, che permette di accendere il veicolo con la chiave corrispondente alla centralina modificata ad hoc in loro possesso, dopo aver forzato anche il blocchetto di accensione. Dopo la commissione dei furti, i malfattori riaccendevano i loro cellulari e ritornavano alla volta di Cerignola.
È stato inoltre possibile appurare che il leitmotiv della banda pugliese era quello di muoversi sempre con la stessa macchina per giungere sui luoghi dei furti e che, una volta rubati i veicoli, utilizzavano la stessa come “staffetta”, che precedeva sempre di alcune centinaia di metri l’auto rubata, costantemente in contatto con il complice che era alla guida (da solo) dell’auto rubata, per assicurare che la strada fosse libera da posti di controllo delle Forze dell’Ordine. Per ogni colpo la banda era sempre composta da 3-4 persone.
Una volta fatto rientro a Cerignola, le autovetture rubate finivano nelle mani di ricettatori, che le smontavano fino a renderle semplici carcasse, prive di ogni componente, così come è stato poi confermato dal massiccio rinvenimento di scocche di autovetture del 30 luglio scorso, sul letto del torrente Carapelle del Comune di Cerignola, dove un quantitativo ingente di mezzi è stato letteralmente cannibalizzato e poi abbandonato.
Durante le diverse perquisizioni domiciliari effettuate, i militari hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro 6 radio portatili ricetrasmittenti, 9 telefoni cellulari e 1 navigatore TOM TOM (dalla cui cronologia sono emersi numerosi passaggi presso le località dei furti).
Si è avverato il sogno di Sofia Tornambene. La 16enne di Civitanova Marche è la vincitrice assoluta di X Factor 2019. La giovanissima cantautrice, che ambisce a vivere della sua musica, ha sbaragliato la concorrenza nella finale del talent show targato Sky Uno, andata in scena al Mediolanum Forum di Assago.
Ad aprire la serata è stato il super ospite Robbie Williams, che ha duettato con ciascuno dei quattro concorrenti in gara. La prima a esibirsi è stata proprio Sofia che, assieme ad una delle più grandi pop star internazionali, ha interpretato il celebre brano "She's the one". I due hanno cantato su un ponteggio mobile che li ha visti dapprima separati, e poi uniti sul finale della canzone. La grande emozione del condividere il palco con un mostro sacro come Robbie Williams si è avvertita, ma il giudice Sfera Ebbasta ha comunque promosso la sua prediletta riprendendo nel suo commento il titolo della canzone: "Non so se sia stata una scelta casuale, ma è proprio vero: she's the one (lei è l'unica, ndr).
E anche il pubblico si è mostrato d'accordo promuovendo Sofia alla seconda manche. Il primo degli eliminati è Davide Rossi, concorrente della categoria Under uomini di Malika Ayane.
Nella seconda manche Sofia si è esibita con un "best of" del proprio percorso a X Factor riproponendo le tre cover più riuscite ("Papaoutai", "Fix You", "C'est la vie"). Particolarmente coinvolgente l'interpretazione del brano di Stromae.
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"Molto brava e precisa. Ha tenuto molto bene la scena" ha commentato Mara Maionchi al termine della performance. "Non vedo l'ora di vedere come crescerai, continua così" ha aggiunto Malika Ayane, mente Sfera non ha nascosto l'entusiasmo: "Il percorso che hai fatto qua dentro è straordinario, sei veramente una professionista. Non so quante tue coetanee sarebbero state in grado di superare una pressione del genere".
Un coro unanime di complimenti che ha spalancato a Sofia le porte della finalissima assieme ai Booda, come da verdetto del pubblico tramite televoto.
A decretare il vincitore sono gli inediti. Sofia canta in maniera meravigliosa il brano "A domani per sempre" scritto quando aveva solo 14 anni. Un'esibizione che lascia incantato tutto il Forum. "Sei un qualcosa di mai visto nella musica italiana - commenta un estasiato Sfera Ebbasta -. Spero di condividere presto le classifiche con te".
Dopo una nuova apparizione sul palco di Robbie Williams, che ha promosso un doppio cd in uscita di canzoni natalizie, viene proposta una clip che riassume il percorso dei due finalisti. "Mi sento davvero maturata al termine di questa esperienza - dice una commossa Sofia poco prima del verdetto -, ho scoperto cose di me che prima non conoscevo. Ho iniziato nella cameretta assieme a mio padre e ora sono qui: ancora non mi sembra vero. Ringrazio tutti".
A decretare ufficialmente il vincitore è Alessandro Cattelan con la consueta formula: "Il pubblico con i suoi voti ha deciso che il vincitore di X Factor 13 è Sofia". Una pioggia di coriandoli accoglie la consegna del premio: è tutto vero Sofia.
Si terrà sabato 14 dicembre a partire dalle ore 18:00 presso la Libreria Mondadori, al Corridomnia Shopping Park, la presentazione del mini-book "#chicFORLIFE" di Barbara Trasatti. Sarà la stessa autrice a raccontarlo al pubblico attraverso un dialogo imperdibile con Carina Fisicaro, life coach al femminile nonché fondatrice di "DonnaOn".
"#ChicFORLIFE" rappresenta il debutto nel mondo dell'editoria per la poliedrica Barbara, brillante grafica pubblicitaria nonché consulente d'immagine ed esperta social. Impegni ai quali recentemente ha aggiunto quello di speaker radiofonica: "Mi sentivo stretta nella sola veste di grafica - racconta la Trasatti -. Volevo uscire fuori dal recinto della routine per poter esprimere tutta me stessa".
Una pubblicazione che "nasce per tutte quelle donne come me che - spiega Barbara -, non più ragazzine, si sentono comunque fighe, intelligenti e piene di sogni ancora da realizzare". Si tratta di un progetto che porta a compimento nove anni di esperienze vissute dalla Trasatti a partire dalla fondazione nel 2010 del gruppo "Stronze & Co.", che conta oggi quasi 9.000 seguaci.
Il mini-book si prefigura come un sogno che Barbara è riuscita a realizzare in meno di 12 mesi, quando dal gennaio di quest'anno ha deciso di lanciarsi nella nuova avventura: "Mi sono costruita dei rituali che mi hanno impedito di arrendermi. Ho imparato a conoscere il mio sogno e mi sono fabbricata una 'scatola delle strategie' per realizzarlo. Ci sono riuscita, il sogno è diventato realtà. Ancora non mi sembra vero che sabato faremo la presentazione - confida -, è successo tutto così velocemente".
Il mini-book raccoglie una collezione di aforismi ideata dalla Trasatti attraverso un lavoro introspettivo e che ha preso spunto dalle celebri citazioni di cui ogni giorno si affollano le bacheche social: "Quante volte ci sarà capitato di vedere un aforisma sui social e di non condividerne appieno il significato. Ebbene, è proprio questo il lavoro che ho fatto". Accanto alla libera interpretazione di alcuni tra gli aforismi più celebri, Barbara ha anche inserito dei giochi di parole frutto del suo stesso processo creativo che si accompagnano ad illustrazioni di cui lei stessa è autrice.
"ChicFORLIFE riflette il mio modo di essere e la mia femminilità - dice Barbara -. Ogni mattina quando esco di casa, anche se abito in provincia, mi dò sempre l'occasione di sperare che qualcosa di bello accada. Questo mio modo di essere si riflette anche nel modo glam di vestire. In tutte le esperienze avute sinora sentivo di non aver liberato abbastanza l'animo modaiolo che è in me, perfettamente riflesso in questo mini-book".
Sul social Pinterest la pagina #chicFORLIFE conta già oltre 12mila seguaci, ma Barbara non vuole fermarsi: "Il progetto che ho in mente è molto ampio e questo mini-book ne costituisce soltanto una parte che si va ad aggiungere all'attività online che gode già di un grande riscontro. Sto già pensando ad una seconda edizione dedicata agli uomini visto che molti di loro mi hanno fatto notare come si siano ritrovati negli aforismi presenti nel manuale".
L'appuntamento, dunque, è per sabato 14 dicembre a partire dalle 18.00.
Questa mattina, presso il Teatro "La Filarmonica" di Macerata, il colonnello Michele Roberti, Comandante Provinciale dei Carabinieri, ha fornito il bilancio dei risultati ottenuti durante il corso dell'anno e scambiato gli auguri natalizi con tutti i comandanti di stazione.
"Oggi tutta l'Arma è presente in maniera corale. Se siamo riusciti ad ottenere degli ottimi risultati è proprio grazie all'impegno collettivo - ha sottolineato Roberti -. Non esistono super uomini né super donne, esiste un gruppo che ogni giorno si impegna a fare qualcosa in più dell'ordinario, come evidenziato dal vescovo Nazzareno Marconi in occasione dei festeggiamenti di Santa Barbara".
Roberti ha proseguito il suo discorso snocciolando i dati del consuntivo di fine anno: "Nei due settori che maggiormente ci vedono coinvolti, prevenzione e repressione, abbiamo raggiunto ottimi risultati. Si registra un calo generale del 15% di tutti i reati nella nostra provincia, che possiamo certamente definire sicura. Nello specifico il calo delle rapine è stato del 46%, quello dei furti del 19% mentre del 15% è stato quello delle truffe e delle frodi informatiche".
"Sulla ricostruzione - ha aggiunto Roberti - voglio ringraziare pubblicamente il Prefetto che ci ha fornito il suo sostegno nelle pratiche relative alla nuova caserma di Camerino. Attendiamo a breve la firma del protocollo d'intesa per capire come, dove e con quali soldi verrà ricostruita. I veri eroi sono proprio coloro che si trovano a vivere nel cratere nonché i carabinieri che continuano a lavorare in silenzio da 3 anni a questa parte all'interno dei container. Mi auguro che entro il 2020 si possa dare avvio ai cantieri per dare loro un nuovo Comando Stazione".
"La sicurezza è un bene che va mantenuto tutti i giorni - ha concluso Roberti -. Molti carabinieri saranno per le strade anche durante le feste natalizie. Li invito a prestare un occhio di riguardo verso tutte quelle persone che si troveranno a viverle in solitudine. Quando sarete in giro affacciatevi per fare un augurio anche a loro".
Il comandante ha poi donato il calendario 2020 dell'Arma dei carabinieri e una preziosa xilografia dell'artista fermano Sandro Pazzi al prefetto Iolanda Rolli e al Procuratore della Repubblica Giovanni Giorgio. Quest'ultimo ha scherzato con Roberti: "L'impressione è che voglia aspirare a diventare il nuovo vescovo". "Non esistono Maradona della giustizia - ha aggiunto Giorgio -, voglio ringraziarvi tutti per il fondamentale lavoro che portate avanti. Mi rammarico soltanto del fatto che vi sia una sola donna presente".
Ai ringraziamenti si è unita anche il prefetto Iolanda Rolli: "Siete le prime sentinelle del territorio, avete un ruolo importantissimo: il vostro servizio è quasi una missione. L'anno prossimo speriamo di brindare anche per l'apertura di nuove stazioni e nuove caserme".
La Lube Civitanova più forte anche dei propri fantasmi. Dopo due finali perse consecutivamente nel Mondiale per club, il terzo tentativo è quello buono per la formazione biancorossa che batte in quattro set (25-23, 19-25, 31-29, 25-21) il Sada Cruzeiro e si laurea campione del mondo per la prima volta nella sua storia. I brasiliani vengono piegati nel palazzetto di casa a Betim, dopo quasi tre ore di match. Si tratta del terzo trofeo vinto dalla Lube nel 2019, un anno indimenticabile in cui sono arrivate anche la Champions League e lo scudetto.
La cronaca
Fefè De Giorgi ripropone Simon-Bieniek al centro, Juantorena-Leal in banda, Bruno-Rychlicki, Balaso libero. Mendez schiera come da previsioni Cachopa-Evandro palleggiatore-opposto, Isac-Otavio al centro, Conte-Perrin in banda, Lukinha libero.
PRIMO SET - Inizio di partita piuttosto equilibrato. La Lube riesce a chiudere avanti di uno al primo time-out tecnico grazie un primo tempo anticipato giocato da Bruno con Simon (8-7). Il break arriva sulle ali del mani out trovato da Juantorena, quando al servizio c'è Leal (11-9). A riprendere Civitanova ci pensa Conte, con un grande ace (15-15). Si gioca punto a punto, sino a quando Leal non decide di scatenarsi dai nove metri. Il brasiliano, caricato dal ritorno a casa, innesca la fuga dei cucinieri (20-16). A vanificare il tentativo di rientro dei brasiliani, ci pensa il grande ex Simon con l'ace (25-23).
SECONDO SET - La Lube ricomincia da dove aveva lasciato. Una pipe giocata ad altezze siderali da Leal lancia i cucinieri all'immediato break (5-3). Ancora una volta, però, Cruzeiro riesce a trovare le risorse necessarie a tornare in carreggiata sul dieci pari. Il Sada viene trascinato da un Filipe indiavolato capace di stampare due ace consecutivi dai nove metri e portare la sua squadra avanti di tre (14-17). Civitanova esce mentalmente dalla partita e cede di schianto (19-25). Sei muri subiti e otto battute sbagliate per i cucinieri.
TERZO SET - La Lube resta in affanno anche nel terzo set. I brasiliani partono decisamente meglio dai blocchi (3-6). A far rientrare i biancorossi a contatto ci pensano le bordate in battuta di Leal e il carisma di capitan Juantorena (6-6). Civitanova riesce a ricostruire un piccolo vantaggio grazie agli ace scagliati da Leal (14-12), ma il finale è tutto in volata: si va ai vantaggi. La Lube annulla ben quattro set point al Sada e passa a condurre grazie al pallonetto spinto di Juantorena che consegna ai cucinieri il terzo set (31-29).
QUARTO SET - Il Sada accusa il contraccolpo e va fuori giri in un paio di contrattacchi, regalando un piccolo margine di vantaggio alla Lube (4-2). In attacco, dopo essere stato a lungo ignorato da Bruno, torna a farsi vedere anche Rychlicki. De Giorgi decide a sorpresa di alternare i liberi con la staffetta Balaso-Marchisio quando si va a ricevere. Una mossa che paga. Quando Rychliicki si mette anche a murare, Civitanova imbocca la strada del successo (20-17). A far esplodere di gioia i biancorossi è meritatamente Leal, autore dell'attacco che chiude la contesa nonché mvp del torneo. Il sogno diventa realtà: la Lube vince il Mondiale per club.
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Il tabellino
CUCINE LUBE CIVITANOVA: Anzani, Kovar, D'Hulst, Marchisio (l), Juantorena 21, Massari n.e., Leal 20, Ghafour 1, Rychlicki 9, Diamantini n.e., Simon 9, Bruninho, Bieniek 3, Balaso (l). All. De Giorgi.
SADA CRUZEIRO: Weber 4, Perrin 1, Luchinho (l), Otavio 9, Rodrighinho, Conte 21, Evandro 12, Batista n.e., Isac 10, Fernando 1, Lucas (1), Wellington n.e., Filipe 3, Hugo n.e. All. Mnendez.
ARBITRI: Casamiquela (Arg); Vera (Perù).
PARZIALI: 25-23 (34'); 19-25 (30'); 31-29 (49'); 25-21 (31').
NOTE: Lube: 28 battute sbagliate, 6 aces, 7 muri vincenti, 38% in ricezione (12% perfette); 49% in attacco. Sada: 27 b.s., 6 aces, 5 m.v., 48% in ricezione (28% perfette); 50% in attacco.
(FOTO FIVB)
La Lube Civitanova fa dieci su dieci in campionato. Gli uomini di coach Fefé De Giorgi hanno la meglio della Vero Volley Monza in quattro set (25-16, 25-21, 18-25, 25-23) e consolidano il primo posto in campionato, dove sinora hanno lasciato per strada un solo punto nella trasferta di Ravenna. Quella di stasera è stata l'ultima partita casalinga del 2019 per i cucinieri, che sabato partiranno alla volta del Brasile, per tentare di portare a Civitanova il primo titolo stagionale: il Mondiale per club. La vittoria è stato il miglior modo per congedarsi dai tifosi dell'Eurosuole Forum in vista del 2020.
Oltre ai tre punti, l'altra buona notizia di serata è stata il rientro in campo di Osmany Juantorena, dopo i problemi al ginocchio che lo avevano costretto a saltare le ultime tre partite. La curva "Lube nel cuore" per l'occasione gli ha dedicato un coro personalizzato sulle note del tormentone estivo "Amore e Capoeira".
LA CRONACA
Sestetto iniziale ideale per coach Fefè De Giorgi: Anzani e Simon centrali, Bruno in cabina di regia, Leal e Juantorena schiacciatori, Balaso libero e Ghafour opposto.
Anche coach Fabio Soli conferma la formazione tipo. Al centro ci sono Yosifov e Beretta , palleggiatore Orduna, schiacciatori Louati e Dzavoronok, opposto Kurek. Il libero è Rossini.
PRIMO SET - Inizio convinto per Civitanova. Capitan Juantorana, giocando con le mani del muro avversario, trova due punti consecutivi e lancia la Lube sul tre a zero. Segnali più rassicuranti sulle sue condizioni fisiche in vista dell'imminente Mondiale per club, Osmany non potrebbe lanciarne. I primi tempi di Anzani funzionano a meraviglia (4 punti e il 100% in attacco), mentre Bruno si concede persino il lusso di trovare un grande ace: il margine diviene sin da subito incolmabile (9-4). Monza si innervosisce e spreca parecchie opportunità in contrattacco, con un Kurek che appare in serata negativa. Il primo set non ha storia (25-16).
SECONDO SET - L'avvio di secondo set è molto più equilibrato. Si procede a braccetto sino al nove pari, poi la Lube scappa di nuovo. Due muri consecutivi, tra cui uno splendido di Leal su Kurek, portano al break (11-9). Il brasiliano sale in cattedra e diventa devastante con le sue bordate in contrattacco (ben 7 punti nel parziale, 86% di efficacia). Monza non riesce a trovare soluzioni convincenti per opporsi alla superiorità di Civitanova: arriva il due a zero (25-21).
TERZO SET - Il parziale si apre con un muro vincente di Dzavoronok. Monza conquista il primo break della partita (4-6), e prova a prolungare la contesa. In casa Lube il livello di attenzione cala, come dimostrato da due brutti errori di Simon. È il tempo dei cambi per Fefé De Giorgi che spedisce in campo Rychlicki al posto di un Ghafour piuttosto spento, nella serata che lo vede opposto alla sua ex squadra. Dentro anche il centrale polacco Bieniek e Jiri Kovar. I risultati, almeno inizialmente, non sono quelli sperati: gli ospiti vanno sul più quattro (10-14). Poi un turno al servizio di Rychlicki riesce a riportare la Lube sino al meno uno (13-14). Dall'altro lato, però, Dzavoronok è straripante (10 punti nel parziale) e trascina la partita al quarto set (18-25).
QUARTO SET - Il quarto set si apre sinistramente come il terzo. Dzavoronok continua a fare la voce grossa e cancella Ghafour a muro. Monza riesce ad ammortizzare l'attacco della Lube e si porta sul tre a zero. A riportare a contatto Civitanova è il polacco Bieniek, riproposto nuovamente in campo al posto di Simon (4-5). A firmare la nuova parità è capitan Juantorena (6-6). Scacciati i fantasmi, è lo stesso Osmay a portare al sorpasso la Lube (9-7). L'Eurosuole Forum torna ad accendersi. La Vero Volley, però, si dimostra osso duro.
Gli ospiti riportano il parziale in equilibrio e rendono il finale infuocato (16-16). Juantorena inizia ad accusare la fatica dopo il periodo di stop forzato e perde lucidità nei colpi, venendo rilevato da Kovar. A regalare lo strappo decisivo alla Lube, come avvenuto tre giorni fa a Vibo, è un turno al servizio di Leal. De Giorgi, dopo tanta sofferenza, può continuare a sorridere: Civitanova resta imbattuta.
TABELLINO LUBE CIVITANOVA - VERO VOLLEY MONZA 3-1 (25-16 25-21, 18-25, 25-23)
LUBE CIVITANOVA: Ghafour 8, Simon 2, Leal 15, Kovar, Bruno 7, Anzani 10, Juantorena 13, Rychlicki 2, Bieniek 6
VERO VOLLEY MONZA: Dzavoronok 26, Kurek 8, Louati 10, Orduna 2, Yosifov 3, Galassi 10, Sedlacek 1
Spettatori: 4150
Incasso: 37804
(FOTO SPALVIERI)
L'Albania questa notte è stata attraversata da uno sciamo sismico culminato con una scossa di magnitudo 6.5 registrata intorno alle quattro italiane, con epicentro a Durazzo. Il terremoto è stato avvertito anche in Puglia, Basilicata, Abruzzo e Campania. Sono ancora in corso le operazioni di recupero: la stima provvisoria è di 7 morti e centinaia di feriti.
A Tirana, la capitale, è presente una delegazione marchigiana che sta partecipando da sabato 23 novembre alla fiera "Tirana International Fair", per promuovere i prodotti enogastronimici locali. La delegazione conta una decina di produttori provenienti da Monte San Giusto, Monte San Pietrangeli e Mogliano. "Stiamo tutti bene - rassicurano -, abbiamo vissuto soltano una grande paura, il ricordo è tornato al 2016. Siamo tutti un pò spossati dopo una nottata passata svegli, ma continuiamo a lavorare - anche affrontando il terremoto - sperando che questa fiera possa aprirci nuovi mercati" raccontano.
"Alloggiamo in tre alberghi a breve distanza l'uno dall'altro. Nel nostro - ci racconta la signora Mariella, moglie dell'ex candidato sindaco del comune di Monte San Giusto Giuseppe Sardini - è anche saltata la luce dopo la scossa più forte delle 4 di notte (di 6.5 gradi, dr). Poco più tardi altre due scosse di magnitudo cinque. Una volta tornata la luce siamo scesi dal letto e siamo andati in strada, era pieno di gente. Fortunatamente nelle tre strutture nella quali alloggiamo non ci sono stati danni, se non qualche lieve crepa. Il moto del sisma era ondulatorio, tanto che alcune boccette che avevamo in bagno non si sono addirittura mosse. Io e mio marito alloggiamo al secondo piano, quindi dopo un'ora circa passata in strada, abbiamo preferito restare inizialmente nella hall dell'albergo per poi provare a risalire e rimetterci a letto, vestiti, per riposarci ancora un pò".
"Lo sciame è iniziato intorno alla mezzanotte e sta tuttora proseguendo con lievi scosse di assestamento. Poco fuori città - prosegue Mariella -, dalle prime informazioni che ci sono arrivate, sono crollati due palazzi. La stima dei feriti a Tirana al momento sarebbe di 50 persone (l'epicentro si trova a circa 30 chilometri, ndr). L'aeroporto questa mattina è stato chiuso in via precauzionale. La fiera termina questa sera, ma per domani non c'erano voli previsti per il ritorno in Italia quindi torneremo nella giornata di giovedì. Al momento siamo al lavoro normalmente: abbiamo iniziato alle 10 anziché alle 9 come da orario d'apertura consueto per verificare che la struttura nella quale siamo ospitati non presentasse danni dovuti al terremoto".