di Ludovico Corvatta

Macerata, Parcaroli inaugura la sede elettorale in via Matteotti: "Qui ascolterò i cittadini" (FOTO)

Macerata, Parcaroli inaugura la sede elettorale in via Matteotti: "Qui ascolterò i cittadini" (FOTO)

Sandro Parcaroli inaugura il suo quartier generale. Il candidato sindaco del centrodestra ha scelto i locali dell'ex farmacia Cappelletti, in via Matteotti, come propria sede elettorale. Una scelta in controtendenza rispetto alla concorrenza, come ci tiene a rivendicare: "Sono l'unico candidato ad avere la sua sede in centro storico, da qui voglio far partire il mio progetto per rilanciare Macerata".  Al taglio del nastro sono presenti il figlio Stefano e la moglie Manuela, l'onorevole Tullio Patassini e il consigliere comunale Andrea Marchiori per la Lega, Paolo Renna e Francesca D'Alessandro per Fratelli d'Italia.  "Mi metto pienamente a disposizione della città - annuncia Parcaroli dopo un brindisi con vino bianco -, voglio parlare con tutti. Assicuro, in questo senso, anche i commercianti che si sono lamentati perché sono andato a trovare altri e non loro: li incontrerò presto".  La volontà è quella di aprire la sede ai cittadini, per ascoltarli, due volte a settimana: il mercoledì mattino (dalle 10 alle 12) e il sabato pomeriggio (dalle 17 alle 19), per due ore. A ciò si aggiunge un numero dedicato (378.3018143) in cui il candidato sindaco del centrodestra - via WhatsApp e Telegram - si impegna a rispondere a tutti i messaggi che gli saranno inviati.  Un pensiero particolare è rivolto ai giovani: "Voglio che tornino a scegliere Macerata come luogo in cui lavorare, investire e fare una famiglia. Basta con la politica del contentino, bisogna guardare in alto".  Ad attendere Parcaroli, ora, un mese e mezzo di lavoro molto intenso. "Sarà un po' come tornare a scuola - dice -, devo studiare tantissime cose rispetto a chi è già in politica da 20 anni. Di giorno andrò in giro e di sera mi metterò a studiare i bilanci, anche per smascherare le stupidaggini che dicono i miei avversari". Ma guai a parlare di fatica: "Ormai penso di essere pronto per le Olimpiadi - scherza -. Stiamo andando veloci, ma quando torno a casa sento l'adrenalina, non la stanchezza. Darò la mia vita per far tornare grande questa città".  Per la presentazione del programma elettorale, c'è il rinvio a settimana prossima. "Lo stiamo completando - afferma -. Vogliamo che sia semplice, anche se si potrebbe scrivere un'enciclopedia con le problematiche attuali di Macerata".   

30/07/2020 23:10
Il nuovo prefetto Flavio Ferdani si presenta: "Felice della nomina, Macerata mi ricorda la mia Toscana"

Il nuovo prefetto Flavio Ferdani si presenta: "Felice della nomina, Macerata mi ricorda la mia Toscana"

Il nuovo Prefetto di Macerata, Flavio Ferdani, si è ufficialmente insediato. Oggi, nel corso di una conferenza stampa, ha illustrato le sue idee e la sua visione del territorio provinciale.  Ferdani, 62 anni e origini toscane, subentra alla dottoressa Iolanda Rolli con la quale afferma di aver avuto un colloquio telefonico nei giorni scorsi. La sua ultima esperienza, protrattasi per circa 3 anni, è stata quella di vice prefetto vicario di Pavia. Le prime impressioni sulla città sono estremamente positive: "Macerata è una bella realtà, mi ricorda la mia Toscana. Adoro il suo clima temperato, dopo anni di nebbia e umidità".  "Sono molto contento di questa nomina, ho trovato una grande accoglienza. La gente qui è estremamente cordiale, ma anche coriacea. L'unico difetto - scherza - riguarda i saliscendi. Qua ce ne sono molti, bisognerà faticare un pò, mi ero oramai abituato alla pianura pavese".  Nella mattinata di oggi il prefetto ha già incontrato il sindaco di Macerata, il presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari e il vescovo Nazzareno Marconi. "Dai colloqui avuti è emersa una grande disponibilità e un'unità di intenti e di visioni. Le problematiche principali del territorio restano quelle connesse allo spaccio di sostanze stupefacenti, alla movida molesta e, ovviamente, alla ricostruzione post-sisma".  "La mia intenzione - aggiunge - è quella di organizzare al più presto degli incontri con il commissario Legnini e con i sindaci delle aree del cratere".  L'emergenza sanitaria connessa al Covid-19 sta particolarmente a cuore al nuovo prefetto visto che Pavia, la città dalla quale proviene, ha attraversato un momento piuttosto delicato a causa del coronavirus: "Siamo stati blindati per mesi. Occorre avere la massima attenzione, anche in vista della riapertura delle scuole e delle tornate elettorali di settembre. Bisognerà garantire il rispetto delle norme e il distanziamento sociale".  Nel pomeriggio il prefetto incontrerà anche i rappresentanti delle forze dell'ordine ("A loro chiederò la massima collaborazione"), mentre non sono ancora stati fissati appuntamenti con imprenditori e organizzazioni sindacali, ritenute componenti "fondamentali per evitare tensioni e contrasti. Un occhio di riguardo - annuncia il prefetto - sarà dedicato proprio alla sicurezza nei luoghi di lavoro".     

27/07/2020 17:20
Confindustria, lo sfogo di Domenico Guzzini: "La situazione in A14 è drammatica, ribelliamoci"

Confindustria, lo sfogo di Domenico Guzzini: "La situazione in A14 è drammatica, ribelliamoci"

"Le Marche sono una regione dimenticata. Viviamo in un territorio che da sempre ha carenze di infrastrutture, ma è il momento di dire basta e ribellarci". Così il presidente di Confindustria Macerata Domenico Guzzini si è espresso in un incontro con i giornalisti convocato nella sede della 'Fratelli Guzzini spa', per esprimere tutto il suo profondo rammarico riguardo i disagi che stanno interessando, da due anni a questa parte, il tratto della A14 che va da Porto Sant'Elpidio a Pescara.  "Sono arrabbiato come cittadino marchigiano e maceratese - tuona Guzzini -, andare in autostrada, anche solo sino a San Benedetto del Tronto, è drammatico. E bisogna pagare anche il pedaggio: una vera follia. Chi si assume la responsabilità di tutto ciò? Non capisco perché il presidente Ceriscioli non prenda alcuna posizione. La stessa autorità giudiziaria deve farsi carico delle conseguenze che ha portato il sequestro dei ponti in A14. Nessuna parla, nessuno fa nulla". "Che lavori in corso ci sono? Io non ho mai visto nessuno lavorare - si chiede il presidente di Confindustria Macerata - Per diventare un Paese moderno, abbiamo bisogno di infrastrutture veloci. Da Ancona a Roma, servono ancora 3 ore e mezzo di treno. Per non parlare della situazione dell'aeroporto. Alla politica dico: è facile fare promesse, attendiamo i fatti. In vista delle prossime elezioni siamo disposti ad ascoltare i programmi di chiunque ma non prenderemo posizioni, siamo con tutti e con nessuno. Vogliamo soltanto il bene del nostro territorio". Un accenno viene fatto soltanto a Sandro Parcaroli, visto che Guzzini ne annuncia le dimissioni dal ruolo di vice-presidente di Confindustria Macerata, a seguito della scelta di correre come sindaco di Macerata alle prossime amministrative (leggi qui).  Lo sfogo del presidente di Confindustria investe anche la ricostruzione post-sisma ("Siamo ancora fermi al palo dopo 4 anni, le nostre aree interne rischiano lo spopolamento") e le problematiche che hanno riguardato l'emergenza coronavirus ("Un nostro dipendente è tornato soltanto oggi al lavoro, dopo oltre due mesi in cui attendeva un tampone. Abbiamo dovuto pagarglielo noi come azienda, oltre ad aver anticipato anche la cassa integrazione a tutti i nostri lavoratori"). Una ferita aperta è anche quella del trasferimento del prefetto Iolanda Rolli: "Hanno deciso di darle una nuova destinazione dopo soli 2 anni. Di solito nelle aziende, quando si nomina un nuovo manager, lo si lascia lavorare almeno 3-4 anni. Avevamo iniziato da poco ad avere un dialogo col Prefetto, peraltro molto disponibile. Ora bisognerà ricominciare da capo". La mancanza di una presenza forte da parte dello Stato si avverte prepotentemente nelle parole di Guzzini. "Non si può scaricare tutto su aziende e dipendenti" dice.  Il pensiero finale torna alla A14: "La magistratura disponga i dissequestri oppure si scelga di controllare la velocità con degli autovelox, ma si faccia qualcosa per far tornare il traffico scorrevole. Non si può continuare così".   

13/07/2020 14:59
A Macerata nasce 'Azione', bordata di Fraticelli a Parcaroli: "Non si inventa un sindaco a 1 mese dalle elezioni" (FOTO)

A Macerata nasce 'Azione', bordata di Fraticelli a Parcaroli: "Non si inventa un sindaco a 1 mese dalle elezioni" (FOTO)

È ufficialmente nato il gruppo maceratese di "Azione", il partito fondato dall'ex ministro Carlo Calenda a seguito della fuoriuscita dal Partito Democratico. La location scelta per la presentazione ufficiale è inusuale per eventi di questo genere: l'azienda Borgani, prossima ai 150 anni di attività e vera e propria eccellenza del territorio nella produzione di sassofoni. È il titolare Orfeo Borgani, che ha ereditato la splendida creatura dal bisnonno Augusto (leggi la storia dell'azienda), a chiarire che uno come lui, rimasto sempre estraneo alla politica, stavolta sia "disposto a dare il suo contributo", perché intorno ad "Azione" vede "tanto entusiasmo".  Non ci sono sedute, tutti gli astanti - di mascherina forniti e disposti quasi in cerchio - ascoltano in piedi le parole del responsabile maceratese del partito, l'avvocato Massimiliano Fraticelli, al cui fianco c'è Tommaso Fagioli, responsabile regionale.  Tra gli uditori, spicca la presenza di Adolfo Guzzini,  presidente dell’Azienda iGuzzini Illuminazione di Recanati, e del dottor Marco Sigona (che da poco ha presentato la lista civica di cui è portavoce, a sostegno di Ricotta). "Per molti di noi si tratta di un ritorno alla politica - esordisce Fraticelli -. Abbiamo scelto Calenda per la sua competenza e serietà oltre che per il suo nuovo modo di vedere la politica. Diciamo 'no' alla vecchia contrapposizione tra destra e sinistra, che ormai si prefigura soltanto come una scusa per non decidere. Ci vorrebbe qualche "Bella Ciao" e "Faccetta nera" in meno, e qualche mammografia in più".  E poi l'atteso annuncio: "Azione non presenterà alcuna lista né a livello locale né a livello regionale. Il perché? Non ci sentiamo ancora pronti, quindi non appoggeremo nessuno con il nostro simbolo. Il Pd è dilaniato da faide interne per le candidature a consigliere regionale mentre la destra a Macerata attende Parcaroli come un Messia. Non ci si può inventare sindaco a 1 mese dalle elezioni. A noi non piace questo modo di fare politica, vogliamo creare qualcosa per il futuro".  Parlando di futuro lo sguardo viene rivolto verso il drappello di giovani virgulti presenti. Di loro, il responsabile regionale Tommaso Fagioli (proveniente da Ancona), si fa vanto: "Nelle Marche - dice - Azione sta riscuotendo un grande successo. Abbiamo già un migliaio di iscritti e decine di nuovi gruppi stanno spuntando come funghi. Abbiamo ricevuto una chiamata anche dal sindaco di Montegranaro, che si è detta interessata ad aderire al nostro movimento. Nessuno di noi ha curriculum prettamente politici, abbiamo tutti il nostro lavoro: non siamo schiavi della politica. Vogliamo metterci la faccia e stare in mezzo alla gente".  A dare il suo endorsement finale è Adolfo Guzzini, che ricorda il rapporto di amicizia che lo lega a Calenda ("Lo conosco da 25 anni, ci sentiamo una volta a settimana"), al quale dà il consiglio di "sorridere di più, sembra sempre arrabbiato". È proprio Guzzini a chiarire ulteriormente come Azione sia un "gruppo nato da poco, che non vuole sbagliare. Qualche rappresentante magari entrerà in liste civiche indipendenti in vista delle Regionali, ma senza simbolo". Prudenza - per ora - è la parola d'ordine.  Lo stesso Carlo Calenda sarà presto a Macerata: il prossimo 28 luglio, ore 21:00, location ancora da definire. 

10/07/2020 14:07
Il dottor Sigona presenta la lista "Macerata Rinnova": "Ricotta l'uomo giusto per dare discontinuità"

Il dottor Sigona presenta la lista "Macerata Rinnova": "Ricotta l'uomo giusto per dare discontinuità"

Nella mattina odierna, al parco di Villa Cozza, è stata presentata ufficialmente la lista civica "Macerata Rinnova", che appoggerà la candidatura di Narciso Ricotta alle prossime elezioni comunali di Macerata.  "Siamo nati come associazione culturale alla fine dello scorso anno, con lo scopo di metterci in ascolto dei bisogni dei cittadini - spiega il dottor Marco Sigona, portavoce della lista -. La nostra trasformazione in lista civica è stata naturale. Ci tengo a precisare come "Macerata Rinnova" non sia la mia lista, ma una lista collettiva. La collettività è proprio uno dei nostri caratteri distintivi, assieme alla moderazione e all'inclusione. Non nascondiamo anche una critica nei confronti di un certo modo di amministrare, tipico della precedente gestione".  Sulla mancata presenza nei manifesti elettorali elaborati da Narciso Ricotta, già presenti in diverse zone strategiche della città, Sigona chiarisce: "Non ci siamo perché quando sono stati fatti non c'eravamo ancora, infatti non ci siamo esposti nemmeno durante le primarie del centrosinistra. Riteniamo Ricotta una persona che porta discontinuità di metodi e contenuti. Non è un leader improvvisato, ma affidabile: è l'uomo giusto per guidare la nostra città".  A specificare i punti nodali del programma elettorale della lista è la professoressa Grazia Di Petta: "Al centro delle nostre proposte ci saranno le persone, abbiamo in mente progetti per ogni fascia d'età: infanzia, adolescenza, età adulta ed età senile. Ai giovani servono spazi di socializzazione che, ad oggi, mancano a Macerata. Allo stesso tempo bisogna pensare anche ai nostri anziani, veri e propri custodi della memoria: l'abbattimento delle barriere architettoniche è prioritario così come il ripristino dei comitati di quartiere. Andranno ripensati come spazi polifunzionali in grado di offrire - tra i tanti servizi - anche medici ed infermieri di zona".  Ecco i nomi candidati della lista "Macerata Rinnova", tutti rappresentanti della società civile e senza precedenti incarichi politici, presenti oggi alla conferenza stampa: Simonetta Porzi, Arianna Mancini, Frediano Colotti, Giuseppe Nardi, Luca D’Innocenzo, Elisabetta Garbati, Anna Marcucci, Nazzareno Tartufoli, Alberto Emiliozzi, Danilo Luciani, Gianluca Fecchi e Pietro Giuggioloni.  Unico volto noto della politica maceratese che compone la squadra di "Macerata Rinnova" è l'inossidabile Ivano Tacconi: "Ho scelto di lasciare l'Udc, perché non si può andare 5 anni con la sinistra e poi i successivi 5 anni con la destra. L'elettorato va rispettato, a me non è mai piaciuto cambiare casacca. Credo in Ricotta perché con lui i progetti si possono portare a termine, e poi l'ho pure visto crescere. Fui io a fargli avere la prima tessera di partito ai tempi della Dc".  In merito alla prospettiva di un possibile accordo con il Movimento 5 Stelle in caso di ballottaggio, i rappresentati di "Macerata Rinnova" non si sbilanciano: "Si tratta di scelte che andranno concertate con la coalizione, non vogliamo dare una risposta a priori". 

02/07/2020 17:22
Macerata, pezzi di cornicione cadono in strada: "Tragedia sfiorata" (FOTO)

Macerata, pezzi di cornicione cadono in strada: "Tragedia sfiorata" (FOTO)

Grossi pezzi di cornicione cadono in strada in via Gramsci, a Macerata: tragedia sfiorata. È quanto avvenuto attorno alle 2:15 di questa notte, in pieno centro. A raccontarci com'è andata è Giorgio Ripari, titolare del Ca'BARet, testimone diretto di quanto accaduto.  "Stavo rimettendo i tavoli e le sedie nel magazzino, quando è caduto un grosso pezzo di cornicione da Palazzo Costa. Io e un ragazzo che passeggiava lungo la via insieme a un amico, siamo stati sfiorati. Ci siamo presi un bello spavento - racconta -, se la caduta fosse avvenuta 2-3 centimetri più in là il ragazzo sarebbe stato preso. Io, nello stesso punto, ero passato soltanto 20 secondi prima. Abbiamo rischiato grosso: la paura è stata tanta anche per altri due ragazzi che si trovavano nelle vicinanze e hanno visto tutto".  "Ho chiamato subito il 113, e poi i carabinieri, che mi hanno passato i vigili del fuoco. Nel giro di 20 minuti sono giunti sul posto, facendo tutte le verifiche del caso con l'autoscala. Stamattina hanno transennato una parte della via, prima che cadesse anche un altro pezzo di cornicione" "In quel palazzo non sono stati fatti i giusti lavori di manutenzione ordinaria - sottolinea Giorgio -. Non si tratta della prima volta che avviene un fatto del genere, alcuni pezzi nei mesi scorsi sono caduti sopra delle auto. L'ultimo episodio risale a due settimane fa circa".  Attualmente la zona è stata transennata.  Prima di togliere le transenne, bisognerà effettuare i necessari lavori di messa in sicurezza dello stabile, che saranno di competenza della proprietà. "Sono costretto a rimanere chiuso - osserva amaramente Giorgio -. C'è il rischio che altri pezzi cadano proprio sopra l'ingresso del bar e, per non intralciare il traffico, non potrò mettere i tavoli all'esterno del locale. Attualmente è chiuso anche il passaggio di vicolo Consalvi. Dopo il coronavirus, anche questo. Il 2020 è proprio un anno fortunato...".   

28/06/2020 13:50
Macerata, vendita di superalcolici a minorenni: il questore chiude per 5 giorni "Spritz & Chips"

Macerata, vendita di superalcolici a minorenni: il questore chiude per 5 giorni "Spritz & Chips"

Vendita di superalcolici a minorenni: il questore Antonio Pignataro dispone la chiusura per 5 giorni, da oggi sino a sabato 27 giugno, del locale "Spritz & Chips" di via Gramsci, a Macerata.  "Non abbiamo scelto questa misura con intento repressivo, ma per dare un messaggio a tutta la città di Macerata: non si vuole penalizzare l'attività degli esercenti, ma difendere i nostri ragazzi. Nelle scorse settimane alcuni sono stati soccorsi mentre versavano in stato di coma etilico". Queste la parole con cui Pignataro presenta il provvedimento nel corso di una conferenza stampa indetta in Questura, alla quale hanno partecipato anche il comandante della Polizia Locale, Danilo Doria, e il comandante provinciale dei Carabinieri, Michele Roberti.  A spiegare nel dettaglio le ragioni della chiusura del locale "Spritz & Chips" è proprio il comandante della Polizia Locale. "Nei giorni scorsi - sottolinea Doria - siamo andati a parlare personalmente con tutti i gestori dei locali del centro storico di Macerata per informarli dei contenuti del nuovo decreto emesso dal sindaco per combattere la movida molesta. Nell'ultimo week-end tutto è andato liscio, ma nella settimana precedente, durante un accertamento compiuto da personale in divisa, abbiamo notato come tre giovani di 15, 16 e 17 anni fossero seduti al tavolo con 3 vodka lemon. Erano soltanto le 22:35".  "Bisogna evitare - ha precisato il questore Pignataro - di avere un'intera generazione malata nei prossimi anni a causa del consumo, sin da giovanissima età, di alcolici e sostanze stupefacenti. Per farlo, serve anche l'aiuto dell'intera comunità, che a Macerata ha sempre mostrato di essere accanto alle forze dell'ordine. Personalmente disporrei la chiusura di tutti i locali alla mezzanotte evitando la vendita di alcolici".  "La vendita di alcol ai minorenni rappresenta un fatto gravissimo - ha ribadito il colonnello Roberti -, comprendiamo la voglia di divertimento dopo il periodo di quarantena forzata imposta dal Covid-19, ma bisogna sempre utilizzare buon senso e intelligenza, per evitare che si commettano sciocchezze".   

23/06/2020 14:20
Macerata, cambio alla guida della squadra mobile: arriva il commissario capo Matteo Luconi

Macerata, cambio alla guida della squadra mobile: arriva il commissario capo Matteo Luconi

Cambio al vertice della squadra mobile di Macerata. Al commissario capo Maria Raffaella Abbate, trasferita alla Questura di Fermo, subentra il commissario capo Matteo Luconi, 33 anni e originario di Ancona. Luconi è stato presentato oggi alla stampa, dopo essere entrato in servizio dal 18 maggio.  La sua ultima esperienza, durata circa due anni e mezzo, è stata presso la Questura di Verbania, dove ha ricoperto lo stesso ruolo che rivestirà a Macerata: dirigente della Squadra Mobile. "Raccolgo un'eredità pesante e preziosa - ha detto Luconi nella conferenza stampa di presentazione odierna -, la collega che mi ha preceduto ha svolto un ottimo lavoro, grazie a una squadra di 20 persone sulla quale conto moto anch'io. I buoni risultati raggiunti sono testimoniati dal feedback fornito dalla popolazione locale, che avverte il senso di sicurezza. Porterò avanti il lavoro svolto sinora con onore e disciplina, cercando di migliorarlo. Sotto la mia guida, la Mobile presterà la massima attenzione nel prevenire e reprimere i fenomeni criminali che destano maggiore allarme sociale, senza tralasciare i gravi fatti che si svolgeranno in provincia, in città come Civitanova Marche e Porto Recanati". Nella seppur giovane carriera, il commissario capo Matteo Luconi ha già maturato esperienze diversificate: nel 2016 è stato direttore delle volanti presso la Questura di Lodi, prima di diventare dirigente dell'Ufficio Immigrazione presso la Questura di Ancona (un'esperienza definita come "molto formativa"), e più recentemente - come detto - direttore della Squadra Mobile a Verbania.  "Conosco già il problema legato all'Hotel House - ha sottolineato -. Un problema che riguarda non solo la sfera di Polizia Giudiziaria, ma anche quella dell'ordine pubblico. Sarà mia premura prendere contatti con le autorità locali, e muovermi tempestivamente in base alle direttive del Prefetto Iolanda Rolli e del Questore Antonio Pignataro. Di certo il settore sul quale ci sarà da lavorare maggiormente è quello dei reati connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti".     

13/06/2020 15:45
Regionali - Paolo Mattei, nipote del fondatore del Gruppo Eni, 'vota' Ciarapica: "Gli imprenditori sono con lui"

Regionali - Paolo Mattei, nipote del fondatore del Gruppo Eni, 'vota' Ciarapica: "Gli imprenditori sono con lui"

Il sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica incassa l'appoggio dei più importanti imprenditori marchigiani in vista di una probabile candidatura a governatore della Regione Marche. Al suo fianco si sono schierati Fabio Giulianelli, patron del Gruppo Lube; Germano Ercoli, titolare dell'azienda Eurosuole; Sandro Paniccia, a.d. di ICA; Maurizio Bernardi; titolare di B-Chem.  A confermarlo è Paolo Mattei, nipote del grande Enrico, fondatore del Gruppo Eni.  "L'idea di proporre il nome di Ciarapica come candidato governatore nella nostra regione è partita da una cena fatta a metà gennaio del 2020 (ne avevamo parlato qui) - racconta Mattei -, alla presenza di numerosi sindaci e industriali, e nel corso del tempo ha preso sempre più quota. Gli imprenditori hanno una grande voglia di cambiamento dopo 30 anni di governo della sinistra. Una sinistra che non ha mai saputo farsi interprete delle loro esigenze, lasciandoli soli così come ha fatto anche con i lavoratori".  "Serve un'inversione di rotta e Ciarapica rappresenta la soluzione ideale in questo senso - aggiunge Mattei -, in quanto ha già saputo porsi come anello di congiunzione tra le problematiche degli industriali e l'amministrazione pubblica. La sua è una figura stimata. Parliamo del sindaco di quella che, probabilmente, è la città più frizzante delle Marche, capace di crescere al ritmo di 1500 residenti l'anno. Civitanova è divenuta comune di riferimento per la manifattura".  "Il fango sta arrivando sin sopra il ginocchio. Per uscire dal pantano nel quale ci troviamo serve uno sforzo enorme da parte di tutti - avverte Mattei -. Le Marche stanno scivolando verso il basso, non ce lo possiamo permettere. Il settore manifatturiero in questi ultimi 5 anni di governo Ceriscioli, anche a causa di problematiche contingenti, si è fortemente indebolito. Va rinforzato senza 'se' e senza 'ma', Ciarapica ha già dimostrato di avere idee brillanti in questo senso. Da qui si deve ripartire il futuro, se non vogliano inabissarci".  A corollario delle parole di Paolo Mattei, va registrato come nelle ultime ore filtri sempre più ottimismo riguardo la possibilità che Fabrizio Ciarapica diventi candidato governatore della Regione Marche come espressione civica del territorio, con l'appoggio del centro-destra.         

10/06/2020 14:24
Monte Cavallo torna a vivere dopo la quarantena: riapre "Il Nido dell'Aquila"

Monte Cavallo torna a vivere dopo la quarantena: riapre "Il Nido dell'Aquila"

Il ristorante "Il Nido dell'Aquila" di Renzo Budassi, a Monte Cavallo, ha saputo nuovamente rialzarsi. Dopo aver superato le difficoltà provocate dal terremoto che ha colpito il paese nel 2016 (leggi qui), Renzo e la sua famiglia sono nuovamente pronti a ripartire dopo gli oltre 2 mesi di chiusura imposti dal lockdown per il contenimento del Covid-19.  "Il Nido dell'Aquila" ha ufficialmente riaperto i battenti il 18 maggio: "È stata dura, per quasi tre mesi non abbiamo avuto alcuna entrata, solo spese. Per scelta, abbiamo preferito rinunciare al servizio da asporto, che abbiamo effettuato soltanto nella giornata di Pasqua e il primo maggio".  "Subito dopo la riapertura l'afflusso di clienti è stato scarso - ci dice Renzo -, ma già da questo fine settimana siamo riusciti a riempiere tutti i nostri tavoli, sia a pranzo che a cena. Speriamo che domani, 2 giugno, il tempo regga e ci permetta anche di aprire gli ombrelloni e mettere qualche tavolo all'aperto. La gente, dopo mesi di quarantena, ha ritrovato la voglia di uscire e in molti preferiscono la tranquillità della montagna al mare, dove c'è maggiore rischio di assembramenti". Nulla è cambiato nella proposta culinaria del locale, che presenta come cavalli di battaglia i piatti tipici della tradizione marchigiana (fettuccine al castrato, ravioli al tartufo, pappardelle al cinghiale, salumi locali..).  A cambiare è stato il numero di coperti del locale, dimezzati dai 100 abituali ai 50 attuali, per ottemperare alle misure di distanziamento sociale. "Ho ricevuto dai miei clienti molti complimenti per come vengono rispettate le norme anti-contagio nel locale - rimarca Renzo -. Abbiamo preferito distanziare i clienti di un metro piuttosto che utilizzare le barriere in plexiglass. A malincuore, però, siamo stati costretti a rinunciare a tutti i ragazzi che lavoravano con noi a chiamata. Ci dispiace, ma non abbiamo potuto fare altrimenti. Ora nel locale, oltre a mia moglie e mia figlia, lavora soltanto una cameriera che abbiamo assunto in maniera fissa".      

01/06/2020 15:27
Il coronavirus cambia il modo di divertirsi dei giovani: movida off-limits, è boom di affitti di case in campagna

Il coronavirus cambia il modo di divertirsi dei giovani: movida off-limits, è boom di affitti di case in campagna

Movida off-limits e limitazione della possibilità di viaggiare, il nuovo trend dei giovani per l'estate 2020 è quello dell'affitto di case vacanza in campagna per ritrovarsi e per tornare a divertirsi insieme. È quanto emerge dalla fotografia che la property manager Maja Gnjidić, ci offre riguardo gli effetti che il coronavirus ha avuto sul suo settore, quello del turismo, non nascondendo le problematiche, ma nemmeno lasciandosi andare allo scoramento. "Nel mese di marzo ho dovuto registrare l'annullamento di tutte le prenotazioni ricevute per la stagione estiva - ci dice -, ma non mi sono lasciata abbattere. Sin da subito ho pensato a come ripartire, la vita va affrontata con intraprendenza. Sono abituata a guardare sempre il bicchiere mezzo pieno, le difficoltà devono trasformarsi in opportunità".  Maja è responsabile di 10 case vacanza, dislocate tra la provincia di Macerata e quella di Fermo. In un periodo emergenziale come quello che stiamo vivendo, ha dovuto completamente ripensare il business plan della sua attività. Da sempre, sin dall'apertura avvenuta 12 anni fa, il suo obiettivo è stato quello di portare capitale estero nel territorio marchigiano, troppo spesso sottovalutato dal punto di vista turistico (anche da chi vi abita). Il suo giro d'affari si è basato, quindi, sull'affitto di case vacanza o sull'acquisto di nuove case - sorte dalla rivalorizzazione dei caratteristici casolari contadini - da parte di turisti stranieri.  "Il rimpianto è forte, in quanto quella all'orizzonte sarebbe potuta configurarsi come la migliore stagione in assoluto per chi, come me, affitta case vacanza. Avremmo avuto difficoltà a trovare un buco libero fra le date" constata con amarezza Maja, che però subito dopo ritrova il suo animo combattivo e osserva: "Tutti i progetti che avevamo in mente per quest'anno, li metteremo in piedi nel 2021. Non ho dubbi. Dopo la notte più buia, arriva sempre il sole". "Per questa stagione ho scambiato le operazioni matematiche del mio business - osserva -, ma la formula è rimasta la stessa. Anche se siamo stati fortemente colpiti, non ci fermiamo. Agosto e luglio si stanno riempiendo in tutte le strutture grazie ai turisti italiani, in particolare da Milano e dal nord Italia. Nella seconda parte di luglio e agli inizi agosto abbiamo qualche prenotazione anche da belgi, olandesi e svedesi".  Ma la vera idea vincente è stata quella di dare la possibilità a giovani ragazzi del posto di affittare ville di un certo valore, a prezzi modici. "Noi proprietari abbiamo deciso di dare in affitto ai giovani le case a prezzi bassi, simbolici. In questo modo riusciremo a non tenere chiuse le nostre strutture e, a fronte dei costi fissi, ricavarne un piccolo guadagno. Stanno arrivando molti interessamenti in questo senso. Dopo 2-3 mesi vissuti dentro le quattro mura di casa, è forte il desiderio di avere una villa con piscina durante il periodo estivo per tornare a respirare".  Capita così che Diego, addetto marketing di 26 anni che vive a Villa San Filippo, abbia deciso, assieme alla sorella che abita a Trodica di Morrovalle e a due amici di Macerata, di prendere in affitto un'abitazione nelle campagne di Mogliano in vista dell'estate: "L'idea è nata col passaparola, visto che il fratello di una mia amica aveva già preso una casa in affitto a Mogliano. Cercavamo un posto dove poter lavorare in smart-working e, nei momenti di pausa, poter fare un tuffo in piscina visto che sia io che i miei amici dovremmo comunque portare avanti il nostro lavoro". Quella della riconversione delle case vacanza in spazi per lo smart-working è un trend in forte crescita, come ci spiega la stessa Maja: "Già da tempo abbiamo notato come moltissimi stranieri, soprattutto scandinavi, vogliano passare l'inverno in Italia e lavorare da casa in un ambiente confortevole con piscina e giardino. Col coronavirus la richiesta, in questo senso, è aumentata. Avevamo già in mente di lanciare un progetto simile".  Anche Federico, giovane di Macerata, ha affittato per questa estate una villa a Mogliano assieme a tre suoi amici: "L'idea è nata prendendo spunto da mia sorella ed il suo fidanzato che, residenti a Londra, hanno preferito passare gran parte della quarantena in Italia, in un posto che permettesse loro di immergersi nella natura, essere indipendenti, ma comunque non troppo lontano dai genitori. Parlandone con qualche amico abbiamo deciso di affittare una villa per l'estate sia perché quest'anno sarà molto difficile viaggiare, sia perché sarà altrettanto importante ricominciare a far girare l'economia, soprattutto quando si tratta di paesini dell'entroterra". In una fase di ripartenza come quella che stiamo vivendo, far muovere l'economia locale è un altro degli obiettivi di Maja: "Insieme a un bar di Mogliano (Baretto 313) stiamo pensando di offrire un buono che gli ospiti delle case vacanza potranno sfruttare durante il loro soggiorno. È necessario fare squadra: o si riparte tutti insieme o si rischia di non ripartire affatto".     

30/05/2020 10:00
Civitanova, nuovo volto per la rotonda di Largo Harris. Cognigni: "Lavori anche al parco Naturino" (FOTO)

Civitanova, nuovo volto per la rotonda di Largo Harris. Cognigni: "Lavori anche al parco Naturino" (FOTO)

Svelato il nuovo volto della rotatoria di Largo Harris, a Civitanova Marche. Lo smantellamento del cantiere è avvenuto nella giornata di ieri, subito dopo l'inaugurazione ufficiale del nuovo Covid Center (leggi qui).  "La rotonda era ormai disseminata di sterpaglie, alcune piante erano state abbattute. Grazie al reperimento di fondi dovuti a un ribasso d'asta e all'intervento dell'azienda Pellegrini abbiamo potuto riqualificarla. Si tratta di una rotatoria importante, in quanto prossima al lungomare sud" ha sottolineato l'assessore Giuseppe Cognigni. Nella rotatoria sono state innestati diversi esemplari di piante secche e cinque piante di arance amare. "Auspico nel buon senso della cittadinanza - spiega Cognigni -, la nuova rotonda non deve essere vista né come un'area di sgambamento per cani né come un'area pedonale".  Quello del restyling della rotonda di Largo Harris è soltanto uno degli interventi di manutenzione e riqualificazione del verde cittadino in programma, come evidenzia l'assessore: "Il mio obiettivo è quello di migliorare in termini paesaggistici ed estetici la città di Civitanova. L'idea è quella di utilizzare alberi di mandarini, arance e limoni per sostituire, sul modello di altri città costiere come Grottammare e San Benedetto del Tronto, le palme danneggiate dal punteruolo rosso".  "Sempre nel corso della settimana - prosegue l'assessore - abbiamo iniziato i lavori che porteranno al rinnovo completo del parco Naturino, sul quale abbiamo investito circa 135mila euro. Si tratterà del primo parco video-sorvegliato della città, ma entro l'anno - per motivi di decoro e di sicurezza - metteremo telecamere di videosorveglianza anche all'interno del Parco Cecchetti e di un parco nel quartiere di Fontespina. Si tratta di un modo per evitare che le nostre aree verdi vengano danneggiate o utilizzate per lo spaccio di sostanze stupefacenti. Saremo il primo comune delle Marche ad avere ben tre parchi cittadini video-sorvegliati".     

17/05/2020 13:25
Montecassiano, crolla tetto all'ex fornace Smorlesi. Allarme amianto: residenti preoccupati. Il sindaco: "Subito un'ordinanza"

Montecassiano, crolla tetto all'ex fornace Smorlesi. Allarme amianto: residenti preoccupati. Il sindaco: "Subito un'ordinanza"

Nella serata di venerdì 15 maggio è crollata una parte di tetto presso l’ex stabilimento produttivo "Fornace Smorlesi" in località Vallecascia di Montecassiano. Un episodio che ha generato forte preoccupazione tra i residenti della frazione, visto che il manto in eternit è rovinato a terra. In zona, infatti, sono presenti molte abitazioni.  "Da subito abbiamo chiamato i vigili urbani, i carabinieri, l'Asur e il sindaco Leonardo Catena - ci dicono i cittadini -. Da gennaio assistiamo a un continuo via vai di persone che svolgono dei lavori nello stabilimento. Più volte abbiamo chiesto informazioni in merito, visto che l'azienda è in fallimento e ha un custode fallimentare. Ci è stato risposto che i lavori in questione riguardano la pulizia dell'azienda, ma niente di più specifico ci è stato detto. Non sappiamo come vengano svolti i lavori né chi li svolga".  Molta è l'apprensione nei riguardi di una situazione di cui i cittadini non riescono a comprendere i contorni: "Dopo il crollo del tetto, gli operai presenti all'interno dello stabilimento sono subito fuggiti. Alle nostre richieste iniziali, in un primo momento, è stato risposto soltanto di chiudere le finestre - raccontano -. Vorremo conoscere in maniera più dettagliata la situazione visto che i nostri bambini, dopo essere stati in quarantena a causa del coronavirus, ora sono costretti a restare in casa per timore dell'amianto. Siamo molto preoccupati, anche perché questo non è il primo grave episodio che riguarda la ditta. Il capannone non può rimanere a lungo in queste condizioni: vanno presi provvedimenti immediati".   A seguito delle continue segnalazioni da parte dei residenti, nella mattinata di ieri - intorno alle ore 9:45 - la responsabile dell’Ufficio tecnico comunale di Montecassiano ha eseguito un sopralluogo per la verifica dello stato di consistenza e accertamento dei luoghi. Non riuscendo a contattare il curatore fallimentare, inizialmente è stato fatto un sopralluogo speditivo esterno. È stata quindi contattata la proprietà Smorlesi, la quale ha fornito telefonicamente le seguenti informazioni: - Nell’insediamento sono in corso i lavori di smantellamento dei macchinari e pulizia dell’area per recupero di tutto il materiale in ferro; i suddetti lavori sono stati commissionati direttamente dalla curatela fallimentare; - Sono altresì in corso le vendite dei laterizi presenti; - Il referente per tali lavori è esclusivamente la curatela in quanto la proprietà non ha più possibilità di gestire alcuna operazione sia in merito di vendite che di lavori. Alle ore 10.15 è stato aperto lo stabilimento permettendo all’Ufficio Tecnico di entrare e di fare l’accertamento dello stato dei luoghi. Parte del tetto è crollata in quanto è caduta metà della capriata in ferro e di conseguenza il manto in eternit è rovinato a terra. A seguito di questo primo sopralluogo speditivo, si è evito che i lavori di smantellamento hanno probabilmente provocato danni alla struttura portante del tetto e pertanto risulta necessario ed urgente che venga rimosso sia tutto ciò che è caduto a terra sia la restante parte del tetto attualmente pericolante. "A tal fine, dopo essere riuscito a raggiungere telefonicamente la curatela - sottolinea il sindaco di Montecassiano Leonardo Catena -, è stato convocato il liquidatore per lunedì 18 maggio alle ore 9.30. A lui è stato chiesto di far presenziare anche la ditta esecutrice del lavori, per l’accertamento formale di quanto verificato oggi.  Alla luce di quanto accertato, lunedì 18 maggio emanerò immediatamente un’ordinanza per la rimozione dell'amianto. Nel frattempo come misura precauzionale (non abbiamo un’analisi tecnica che ci dica se e quanto sia pericoloso il materiale caduto) si invita la cittadinanza residente nelle immediate vicinanze della fornace Smorlesi a tenere chiuse le finestre". "Prenderemo subito tutti i provvedimenti rendendoli esecutivi più rapidamente possibile. Faccio anche presente che l'amministrazione comunale ha chiesto e ottenuto un piano di monitoraggio delle condizioni del capannoni della fornace Smorlesi, in particolare sullo stato di conservazione delle coperture in amianto. Così come negli anni scorsi sono stati bonificati quelli indicati come pericolosi dall'Asur, il piano ci indica tempi e modalità di intervento da qui in avanti. Quindi vi posso assicurare che la situazione viene costantemente seguita dall'amministrazione per gli aspetti ambientali e di salute pubblica" ha concluso il sindaco.

17/05/2020 09:00
"Se n'è andata una persona straordinaria": Mauro Quacquarini ricorda l'amico Sandro Petrone (FOTO)

"Se n'è andata una persona straordinaria": Mauro Quacquarini ricorda l'amico Sandro Petrone (FOTO)

"Se n'è andata una persona straordinaria, con la quale avevo instaurato un'amicizia decennale". Così Mauro Quacquarini, uno dei titolari dell'omonima azienda vinicola e dolciaria di Serrapetrona, ricorda commosso Sandro Petrone, il noto giornalista napoletano scomparso all'età di 66 anni a causa di un tumore ai polmoni. Malattia con la quale lo storico volto del telegiornale di Rai Due combatteva da diverso tempo.  "Il ricordo più vivido che mi rimane di lui - racconta Mauro - è quello della serata di lancio del suo progetto discografico. Un evento che scelse di tenere al nostro Emporio di Civitanova Marche (leggi qui), due anni fa. Sandro era un grande appassionato di musica e un uomo dalla grande generosità. Ci ha aperto persino gli studi Rai di Saxa Rubra, dove era ormai di casa, durante una visita romana che feci assieme all'amico Guido Picchio. In quell'occasione ci svelò tutti i segreti del mestiere. Una giornata che ricordo con emozione".  L'ultima volta che Mauro ha parlato con Sandro risale a poco più di due mesi fa, poco prima della Santa Pasqua. "Non l'ho sentito cambiato. Non si è mai lasciato abbattere alla malattia, affrontava la vita con lo stesso entusiasmo di sempre, confidando nella guarigione. Ogni volta che veniva nelle Marche, non si lasciava sfuggire l'occasione di venirci a trovare in azienda. Era particolarmente colpito dai nostri appassimenti, che riteneva straordinari. Sandro mi ha omaggiato della sua amicizia per anni, la sua perdita è particolarmente dolorosa".     

16/05/2020 12:35
Civitanova, Cognigni sulla fase 2: "Weekend senza multe. Sulle divise degli agenti micro-camere per filmare i trasgressori"

Civitanova, Cognigni sulla fase 2: "Weekend senza multe. Sulle divise degli agenti micro-camere per filmare i trasgressori"

"I civitanovesi, ancora una volta, hanno dimostrato grande senso civico e maturità. Nella stragrande maggioranza dei casi le regole sono state rispettate in questo primo week-end di semi-libertà. La situazione sul nostro lungomare è sempre stata sotto controllo". Così l'assessore alla sicurezza del comune di Civitanova Marche, Giuseppe Cognigni, ha commentato il comportamento dei propri concittadini nel primo fine settimana della fase 2 dell'emergenza coronavirus. Nessuna sanzione è stata elevata.  I controlli sono avvenuti mediante l'utilizzo del quad in dotazione alla Polizia Locale di Civitanova Marche (leggi qui) che ha tracciato tutti gli spostamenti sul lungomare, e mediante due pattuglie che hanno effettuato controlli nei parchi e nelle piste ciclabili: una composta dalla classica volante in auto e un'altra composta da due vigilesse in sella a bici con pedalata assistita. In totale sono stati sei gli agenti della Polizia Locale impegnati nei controlli. A questi si sono aggiunti anche i volontari dell'Associazione Nazionale Carabinieri (Anc) e della Protezione Civile.  Scongiurato anche il rischio di un assalto sul lungomare da parte dei cittadini residenti nei comuni limitrofi: "Il 70% delle persone controllate nelle giornate di sabato e domenica, tramite autodichiarazione, era residente nel comune di Civitanova Marche. Questo conferma la coscienziosità con la quale è stata affrontata l'emergenza sanitaria da parte dell'intera comunità provinciale".  Le situazioni più problematiche si sono verificate nei parchi pubblici dei quartieri San Gabriele e Fontespina, dove alcuni giovani hanno scavalcato i cancelli per giocare a calcio o a basket, senza rispettare le prescrizioni governative per il contenimento del coronavirus. "Sappiamo benissimo che questo è vietato - sottolinea l'assessore -, siamo dovuti intervenire più volte in questo senso. Tra l'altro ho dovuto anche constatare, con amarezza, come un gruppo di giovani, in zona Ponte del Castellaro, abbia schernito le nostre vigilesse quando hanno intimato loro di mettere in atto idonei comportamenti di distanziamento sociale. Si tratta di episodi intollerabili, per i quali saranno presi provvedimenti". "In questo senso - puntualizza Cognigni -, ci siamo già attivati per acquistare piccole telecamere che saranno a disposizione delle forze dell'ordine dal mese prossimo. Si tratta di microcamere che saranno indossate sulla divisa, della grandezza di un pacchetto di sigarette, e che potranno essere attivate qualora si ripetano episodi simili e violazioni delle prescrizioni per il contenimento del coronavirus, in modo da filmare i comportamenti scorretti". 

11/05/2020 12:53
Il grido di dolore dello chef Giuseppe Giustozzi: "Siamo ridotti all'osso, ai nostri dipendenti non è arrivato un euro"

Il grido di dolore dello chef Giuseppe Giustozzi: "Siamo ridotti all'osso, ai nostri dipendenti non è arrivato un euro"

"Il nostro settore, quello turistico-alberghiero, si trova in un'emergenza senza precedenti. Non sappiamo più come poter fronteggiare questa situazione e continuare a pagare le bollette, senza introiti e incassi. Siamo inattivi da tre mesi". Questo il grido di dolore dello chef Giuseppe Giustozzi, proprietario del "Gruppo Giustozzi Hotels - Banqueting & Catering" che, tra dipendenti diretti e indiretti, offre lavoro a circa 35 persone. La crisi economica conseguente all'emergenza sanitaria innescata dall'epidemia del Covid-19, rischia di mettere in ginocchio l'intero indotto turistico. "Penso che per quest'anno sia andato tutto in malora, non vedo la luce - osserva affranto lo chef -. Non lo so come faremo ad andare avanti. Ci troviamo come chi è in mezzo al mare e continua ad annaspare per restare a galla. Non so quanto resisteremo. Siamo all'osso. Per il nostro personale abbiamo scelto la cassa integrazione, ma ad oggi non è ancora arrivato un euro. Molta gente fa fatica a mettere insieme il pranzo e la cena e pagare gli affitti, parliamo di sopravvivenza. I problemi sono giganteschi".  "Già dagli ultimi giorni di febbraio abbiamo ricevuto soltanto disdette e annullamenti delle prenotazioni - aggiunge -. In parecchi casi abbiamo anche dovuto restituire le caparre, che si vanno a sommare alla perdita del 100% dei nostri profitti".  L'unica boccata di ossigeno sembra essere arrivata con lo stop al pagamento dei mutui. "Lo abbiamo richiesto alle banche e sembra che lo abbiano accettato" dice.  "Noi saremmo anche pronti a ripartire - prosegue -, ma se non arrivano le telefonate per le prenotazioni è un disastro. Non possiamo riaprire strutture da 50 o 100 camere, per averne soltanto 2-3 prenotate per sera. È impossibile rientrare coi profitti in questo modo. Inoltre, non abbiamo più una prenotazione per pranzi di cresima, matrimonio o comunione fino ad ottobre".  La situazione critica in cui versa attualmente dal punto di vista lavorativo, non ha impedito allo chef e a suo figlio Samuele, di curare il servizio mensa per coloro che sono stati impegnati nella costruzione del Covid Center di Civitanova Marche (leggi qui). " Ogni giorno abbiamo cucinato come volontari e quindi a titolo gratuito per 400-450 persone, ma è stato un grosso piacere. È stato il nostro modo di offrire un contributo. La gente che ha fatto parte del gruppo di lavoro guidato da Guido Bertolaso è eccezionale".  L'unica speranza, in un momento in cui tutto sembra nero, viene riposta nel decreto da 55 miliardi che dovrebbe essere annunciato dal Governo entro la giornata di oggi: "Quello che serve è un innesto di liquidità importante per sostenere un settore come quello turistico, che è uno dei traini per l'economia italiana". 

09/05/2020 11:08
Macerata, aggressioni in pronto soccorso. Il presidente dell'Ordine degli infermieri:  "Non siamo eroi, ma professionisti. Tutelateci"

Macerata, aggressioni in pronto soccorso. Il presidente dell'Ordine degli infermieri: "Non siamo eroi, ma professionisti. Tutelateci"

"Una settimana fa tutti ci chiamavano eroi, ma basta poco per tornare a essere quelli bistrattati, insultati e vessati, come è sempre stato. I vecchi problemi purtroppo non sono andati in soffitta, nonostante il coronavirus. Si parlava di violenza agli operatori sanitari già dalla fine dello scorso anno, e ora ci troviamo a registrare due nuovi episodi nell'arco di poche ore di distanza l'uno dall'altro". Così Sandro Di Tuccio, presidente dell'Ordine delle professioni infermieristiche della provincia di Macerata, interviene riguardo la preoccupante escalation che si è registrata negli ultimi tre giorni al pronto soccorso dell'ospedale di Macerata.   "Comprendiamo l'esasperazione della gente e il post-trauma da isolamento dovuto al coronavirus, però chi lavora in pronto soccorso e da mesi subisce turni massacranti, deve essere protetto" chiarisce Di Tuccio. L'Ordine degli Infermieri della provincia di Macerata ha segnalato quanto avvenuto al pronto soccorso di Macerarata nelle ultime 48 ore alla Federazione Nazionale (la Fnopi) e richiesto la collaborazione del direttore dell'Area Vasta 3 Alessandro Maccioni per mettere in campo le migliori soluzioni volte a prevenire altre aggressioni.  In queste ore l'Area Vasta si è già mossa mettendo in pronto soccorso un nuovo vigilante. "Sarà in servizio dalla mattina alle 8:00 sino alla sera alle 20:00 - ci anticipa il dottor Di Tuccio -. Il direttore Maccioni è stato rapidissimo nel prendere in mano la situazione. Dopodiché bisognerà dispensare una serie di azioni future per cercare di gestire il problema, divenuto cronico".  Il primo aspetto è quello della formazione del personale: "Gli operatori devono essere in grado di captare i primi segnali di pericolo e cercare di gestirli al meglio - sottolinea Di Tuccio -. In secondo luogo, bisognerebbe predisporre percorsi specifici per i pazienti ritenuti border-line o pericolosi. Infine sperare che, nella cultura sociale, le persone comprendano l'importanza dell'operatore sanitario".  "La situazione è difficile per tutti - prosegue -. La gente è ricolma di frustrazione, per via dei problemi sociali ed economici che il virus sta portando con sé, e si scatena sull'operatore sanitario, già fortemente stressato. Tutto il sistema rischia l'implosione".  Il disegno di legge contro la violenza sugli operatori sanitari era al vaglio in Senato alla fine dello scorso anno, ma tutto è rimasto bloccato a seguito dell'emergenza coronavirus. "Mi auguro che il Governo, oltre che definirci eroi, emani il decreto che faccia diventare l'aggressione al personale sanitario un reato penalmente perseguibile, in modo tale che i protagonisti di questi episodi violenti vengano puniti in maniera seria e si possa avere un deterrente sanzionatorio". "L'invito che faccio ai miei colleghi è quello di segnalare le aggressioni verbali o fisiche subite al Ministero della Salute - conclude Di Tuccio -. Non si deve aver paura di segnalare, altrimenti il problema rischia di non venire mai a galla. Non è giusto da un punto di vista etico e professionale che una persona non possa lavorare tranquillamente".   

07/05/2020 16:07
Porto Recanati, la vicesindaco Ubaldi chiarisce: "Spiagge riaperte dall'11 maggio, ma non per prendere il sole"

Porto Recanati, la vicesindaco Ubaldi chiarisce: "Spiagge riaperte dall'11 maggio, ma non per prendere il sole"

Anticipata la riapertura delle spiagge a Porto Recanati. Lo ha deciso il sindaco Roberto Mozzicafreddo tramite un'apposita ordinanza, che va a modificare quella precedente, con la quale le spiagge restavano chiuse al pubblico fino al 17 maggio.  Ora, con il nuovo provvedimento, già da lunedì 11 maggio sarà possibile svolgere attività motoria e passeggiare sulla sabbia. "I nostri concittadini si sono abituati alla nuova libertà prevista dalla fase 2, quindi abbiamo deciso di affidarci al buon senso della cittadinanza e darle fiducia - precisa la vicesindaco Rosalba Ubaldi -. Sono due le novità rispetto all'ordinanza precedente. Da oggi sarà possibile, anche per i non residenti, fare attività motoria a Porto Recanati, ad eccezione delle giornate di sabato 9 e domenica 10 maggio in cui non si potrà entrare nelle zona centrale della città. Vogliamo evitare gli assembramenti che potrebbero esserci nel week-end. L'obbligo della mascherina sarà previsto nel caso in cui venga meno l'isolamento nello svolgimento dell'attività motoria o sportiva".  "Lo stesso discorso riguarda anche le spiagge - aggiunge la Ubaldi -. Abbiamo deciso di anticipare di una settimana questa misura rispetto a quanto previsto dal Governo. In spiaggia sarà possibile passeggiare senza fermarsi, quindi rimane il divieto di balneazione e quello di stendersi sulla battigia per prendere il sole. In questa fase non possiamo permettercelo".  Nell'Ordinanza del 7 maggio, nel dettaglio, si prevede di: - vietare le spiagge per passeggiate ed attività motorie sino al 10 maggio 2020 e non più fino al 17 maggio; consentire che l’attività motoria possa essere svolta da chiunque, senza limiti di residenza, sull’intero territorio comunale (ad esclusione delle spiagge fino al giorno 10). - vietare l’attività motoria e l'attività all’aria aperta, anche in bicicletta nella zona della città compresa tra il ponte del Fiume Potenza a sud e l’intersezione tra via 29 marzo e via Del Sole a nord limitatamente ai giorni 9 e 10 maggio, per tutti coloro che non siano residenti o domiciliati nel Comune di Porto Recanati, tranne i residenti nel Comune di Loreto limitatamente alle vie: Falcone, Borsellino, Grotte, De Gasperi e Pizzardeto (allo scopo di evitare il sovraffollamento nella zona centrale dove il distanziamento sociale potrebbe essere più difficoltoso). Qui il testo integrale dell'ordinanza.     

07/05/2020 12:11
Porto Recanati, Francesco Massi ha sconfitto il coronavirus: dopo 55 giorni torna nel suo ufficio

Porto Recanati, Francesco Massi ha sconfitto il coronavirus: dopo 55 giorni torna nel suo ufficio

È rientrato oggi nel suo ufficio, dopo 55 giorni vissuti in isolamento domiciliare per via della positività al coronavirus, Francesco Massi. Il segretario generale del comune di Porto Recanati si è potuto nuovamente sedere sulla sua poltrona, dopo settimane piuttosto complesse.  "Oltre alla malattia, ho dovuto superare anche la paura - ci dice -, ma ritrovare i colleghi di lavoro è un piacere. Mi sento fortunato, perché nonostante la lunga quarantena vissuta a casa non ho mai avuto bisogno di un ricovero ospedaliero. Ho accusato febbre alta e forte tosse per 15 giorni, ma mai difficoltà di tipo respiratorio".  "Il tampone positivo è arrivato proprio pochi giorni dopo la scomparsa dei sintomi - racconta Massi -, ma il problema maggiore è stato ottenere i due tamponi negativi nell'arco delle 24 ore, per certificare la mia guarigione. Sono stati necessari cinque test. Per oltre un mese ho atteso il momento del ritorno alla normalità, visto che dopo un tampone positivo, il successivo per constatare la guarigione viene ripetuto a distanza di due settimane".  Francesco Massi, oltre a essere segretario generale del comune di Porto Recanati, svolge lo stesso ruolo anche a Recanati e a Montefano. "È già previsto per domani il mio rientro nell'ufficio di Recanati, mentre martedì sarò a Montefano" dice. Un vero e proprio ritorno alla normalità, al termine di una lunga battaglia.         

29/04/2020 19:10
Covid-19, come accedere ai prestiti da 25mila euro: lo spiega il direttore generale Bcc Fabio Di Crescenzo

Covid-19, come accedere ai prestiti da 25mila euro: lo spiega il direttore generale Bcc Fabio Di Crescenzo

In un momento nel quale con sempre più insistenza si sente discutere di come organizzare la Fase 2 dell'emergenza coronavirus, ancor più fondamentale diventa il ruolo del sistema bancario italiano per fronteggiare la crisi economica. Abbiamo chiesto a Fabio Di Crescenzo, direttore generale della Banca di Credito Cooperativo di Recanati e Colmurano, di raccontarci come la BCC si prepara ad affrontare la ripartenza e di spiegarci quali siano le misure intraprese a sostegno di imprese e famiglie messe duramente alla prova dal lockdown.   Direttore, come avete riorganizzato l’attività lavorativa all’interno delle vostre filiali per garantirne l’apertura nonostante l’emergenza coronavirus?  Fin dall’insorgere di questa tremenda pandemia la nostra principale preoccupazione è stata quella di far convivere misure di protezione delle persone, Dipendenti e Clienti, con l’impegno di mantenere attivo il servizio alla collettività, tenendo anche conto del fatto che la necessità di ricorrere alle tradizionali “operazioni di sportello” riguardava prevalentemente la parte più debole ed esposta della popolazione. Abbiamo fin da subito avuto la fortuna di disporre di adeguati Dispositivi di Protezione Individuale, quali mascherine, guanti e disinfettanti ed attrezzato tutte le postazioni di front office con pannelli in plexiglass oltre alla esposizione di cartelli recanti le indicazioni di carattere igienico e comportamentale che ormai sono entrate nella quotidianità di ognuno di noi. Seguendo ed in qualche caso anticipando le indicazioni delle Autorità e l’evolvere dell’epidemia, abbiamo con tempestività ridotto drasticamente la presenza dei colleghi nei luoghi di lavoro, orientativamente intorno al 50%, creando all’interno di ogni struttura, ove possibile, 2 squadre che si sono alternate senza mai incontrarsi; abbiamo fatto massiccio ricorso allo smart working. Ed inoltre, abbiamo sollecitato in tutti i modi l’operatività a distanza della clientela, incentivando l’utilizzo degli strumenti più adeguati, dall’uso delle carte di debito e di credito all’home banking, offrendo assistenza continua da parte di colleghi esperti del settore. Altro fatto importante, abbiamo costituito un comitato che abbiamo chiamato “Covid-19”, al quale partecipano alcune strutture della Banca particolarmente impegnate nella complessa gestione di questa fase (Direzione, Responsabile dell’Area risorse umane, della Segreteria/Legale, dell’Organizzazione/Continuità operativa), i rappresentanti aziendali di tutte le sigle sindacali ed il Responsabile esterno della sicurezza: un luogo di promozione di iniziative e di condivisione delle strategie che ha visto unirsi tutte le componenti vitali della Banca. Di tutto quanto ho qui cercato di illustrare sinteticamente abbiamo sempre dato comunicazione alla clientela, sia con l’affissione di cartelli nelle nostre filiali, sia con il continuo aggiornamento del nostro sito web, sia con passaggi sulle radio locali e sia con pubblicazioni su organi di stampa a larga diffusione fra le nostre Comunità. Ed infine lasciatemi fare una citazione particolare per gli Amministratori, che hanno dato il loro importante supporto ed il convinto appoggio a qualsiasi iniziativa in favore dei Dipendenti e del Territorio.  Sono state predisposte sanificazioni periodiche degli ambienti?  Abbiamo fin da subito anche avviato un sistematico programma di sanificazione di tutti gli ambienti: la prima operazione è stata effettuata il 15 marzo, nei prossimi giorni verrà effettuata la terza sanificazione di tutti i locali di tutta la Banca. Quante persone possono essere presenti contemporaneamente all’interno delle vostre filiali? Come ne avete regolamentato l’afflusso?  In una prima fase abbiamo ridotto l’afflusso limitando a 2/3 persone la presenza all’interno dei nostri locali per poi scendere all’ingresso di una sola persona alla volta per le operazioni di sportello ed al ricorso al preventivo appuntamento per la restante operatività; fino a giungere alla chiusura del servizio di sportello pomeridiano per tutte le filiali, alla chiusura di 2 giorni alla settimana (martedì e giovedì) di 2 filiali ed alla chiusura totale di 2 filiali presenti in Comuni (Recanati e Macerata) ove la nostra Banca è presente con 2 sportelli. Vi saranno orari di apertura modificati sino al termine dell’emergenza?  Proprio in questi giorni, sulla scorta delle riflessioni che da più parti si fanno sulla cosiddetta “Fase 2” ed anche per l’impulso all’operatività che sta dando la messa a terra delle misure governative di aiuto a famiglie e imprese (sospensione del pagamento dei mutui e nuovi finanziamenti agevolati), ci stiamo preparando ad una fase nuova che vedrà aumentare la presenza del personale e della clientela all’interno delle nostre filiali: allo scopo, stiamo allestendo in tutte le postazioni di lavoro di cui dispone la Banca (un numero vicino a 150) degli schermi protettivi in plexiglass che, accanto all’obbligatorietà di fare uso di mascherine e guanti, dovrebbe preservare personale e clientela da rischi di contagio. E mi fa molto piacere cogliere una occasione come questa per fare un pubblico e particolare ringraziamento a tutti i miei colleghi che in questo periodo hanno dimostrato uno spirito di servizio e di collaborazione fuori dal comune sopportando nel migliore dei modi stress, tensione ed anche legittima paura; a loro voglio rivolgere anche un affettuoso augurio perché nelle prossime settimane e nei prossimi mesi saranno chiamati ad un lavoro ancora più intenso ed impegnativo, sotto tutti i profili: sono certo che risponderanno con il senso di appartenenza, con la dedizione e con la professionalità che sono il segno distintivo della nostra Banca.  Da lunedì 27 aprile, intanto, riapriremo per 3 mattine alla settimana (lunedì, mercoledì e venerdì), le filiali di Piediripa e di Via Nazario Sauro a Recanati. Ci spiega come la BCC gestirà i prestiti garantiti dallo stato per ripartire dopo l’emergenza coronavirus? Chi e come può richiederli?  Con il DL n.18 del 17 marzo (“Cura Italia”) e con il DL n.23 dell’8 aprile, il cosiddetto “Liquidità”, l’autorità governativa ha inteso dare un aiuto a tutti i soggetti danneggiati dall’epidemia, prevedendo la sospensione del pagamento dei mutui per molte categorie (a mio avviso sarebbe stato più opportuno un intervento di maggiore ampiezza in termini di soggetti beneficiari) e la concessione di prestiti garantiti dallo Stato in favore dei soggetti genericamente individuati come “imprese”.  Quanto ai prestiti, sono state declinate singole iniziative tenendo conto della dimensione del soggetto di riferimento e prevedendo, conseguentemente, iter, importi e garanzie differenziate. I moduli di richiesta, oltre che nei siti degli Istituti statali che forniscono la garanzia (MCC, SACE, ISMEA), sono stati messi a disposizione dalla nostra Banca attraverso le pagine on line. Le richieste si possono avanzare utilizzando PEC, mail ed anche via “on line”.  Al momento, e tenuto anche conto del fatto che nei nostri territori sono attive principalmente imprese di piccole dimensioni, l’attenzione è concentrata sui finanziamenti di 25 mila euro, garantiti al 100% dallo Stato ed erogabili senza l’esame del merito di credito da parte della Banca (in effetti si tratta di finanziamenti pari al 25% del fatturato annuo, erogabili con un massimo di 25 mila euro), previsti dal DL 23 “liquidità”, all’art.13 lettera m: nei giorni scorsi sono pervenute diverse decine di richieste che la Banca ha già processato avvalendosi di una task force preventivamente costituita. E ce ne aspettiamo moltissime altre nei prossimi giorni. Ed aggiungo: per inoltrare la richiesta vai sul nostro sito www.recanati.bcc.it e segui il percorso guidato, è molto semplice! Quale sarà il tasso di interesse?  Parlando sempre dei prestiti fino a 25 mila euro, la norma ha previsto solo un limite massimo che oggi si attesta attorno all’1,90%. La nostra Banca ha voluto riservare a tale categoria di finanziamenti un tasso di particolare favore: applicheremo l’1% fisso, a prescindere dalla durata. E per i soci della nostra Banca, un’ulteriore agevolazione: 0,90%. Qual è il tempo previsto prima di avere i soldi e quando si dovranno restituire?  Per i prestiti fino a 25 mila euro garantiti al 100% dallo Stato è stato previsto un periodo di preammortamento di 24 mesi all’interno di una durata massima di 72 mesi: per le richieste già pervenute si può ipotizzare una erogazione nella prossima settimana, a partire già dai primissimi giorni; per quelle che arriveranno si può immaginare un iter di 3 o 4 giorni dal momento in cui sarà stata presentata tutta la prevista documentazione, grazie anche al supporto della nostra Capogruppo ICCREA e ad un processo semplificato di delibera. Per quanto riguarda invece i finanziamenti di maggiore ammontare con garanzie dello Stato inferiori al 100% e destinati generalmente alle imprese di più grandi dimensioni si può prevedere un iter di un paio di settimane per giungere alla erogazione. In questi giorni avete registrato un significativo aumento delle persone che si sono rivolte alle vostre filiali per richiedere i prestiti?  Certamente in questi ultimi giorni il contatto fra la clientela e le strutture operative della Banca si è intensificato molto per l’avvio delle pratiche relative alle misure di aiuto alle famiglie e di sostegno all’economia varate dal Governo: si è trattato, per il momento, di un contatto a distanza, fatto di colloqui telefonici, di scambio di mail e di pec ma riteniamo che nei prossimi giorni salirà notevolmente l’afflusso nelle filiali anche per la formalizzazione di tutte queste pratiche. Sul fronte dei mutui, come vi state muovendo?  Se ci riferiamo ai mutui chirografari ed ipotecari, destinati all’acquisto di beni strumentali e di immobili da parte di imprese e famiglie, cioè alle operazioni che occupano i primi posti nella normale attività della Banca, devo dire che tale comparto è in fortissimo rallentamento, per non parlare di una vera e propria fase di stallo, fermo restando che, a fronte di specifiche necessità della clientela, la Banca è in grado di soddisfare tutte le aspettative della clientela in tempi rapidi.  Avete previsto ulteriori iniziative, oltre a quelle previste dai decreti governativi, a sostegno delle famiglie e delle imprese che si trovano temporaneamente in difficoltà economiche a causa dell’emergenza coronavirus? In effetti la BCC di Recanati e Colmurano aveva in parte anticipato le misure poi adottate dal Governo, mettendo a disposizione delle imprese del nostro territorio, già nella primissima fase della crisi sanitaria, un finanziamento per il “sostegno delle piccole imprese”, di importo fino a 30.000 euro e durata fino a 48 mesi con preammortamento, a tassi agevolati (1,50% per i clienti, 1% per i soci della Banca), attivabile on line e procedura istruttoria semplificata, un prodotto del tutto simile a quello messo in campo dal Governo con il DL Liquidità e del quale abbiamo parlato finora. E tra le altre iniziative già proposte alla clientela mi fa piacere segnalare che il CDA della BCC di Recanati e Colmurano, mostrando grande sensibilità e vicinanza al territorio, ha deliberato di valutare con la più ampia disponibilità le richieste di moratorie al di fuori delle casistiche previste dagli art. 54 e 56 del DL. 18 del 17 marzo 2020, consapevole che le difficoltà che l’attuale situazione di emergenza ha comportato possono riflettersi negativamente anche su fasce di popolazione che apparentemente sembrerebbero indenni da questa situazione, ma che, invece, possono aver bisogno di intervenire a sostegno di familiari e parenti, fenomeno sociale ancora forte nelle nostre piccole comunità locali.  Nella prospettiva di un diverso rapporto Banca/Cliente al quale molto probabilmente ci dovremo abituare in futuro, sono stati rafforzati i servizi on line ed introdotte importanti implementazioni negli strumenti di pagamento elettronico, con particolare riferimento ai massimali a disposizione della clientela, al fine di ridurre l’esigenza di accesso agli sportelli e, nell’immediato, limitare i contatti ed il rischio di contagio.  In conclusione, stiamo affrontando una situazione imprevista per la quale nessuno di noi era preparato e che segnerà un cambiamento epocale e forse irreversibile nelle nostre abitudini, in ogni ambito. Le Banche avranno un ruolo fondamentale nella ricostruzione di un tessuto economico lacerato e fortemente indebolito, in particolare nel settore delle piccole e medie imprese e delle famiglie, in quello che è il mondo di riferimento della nostra Banca. E per dare un messaggio di ottimismo e di speranza dico che la BCC di Recanati e Colmurano saprà essere all’altezza della sfida, saprà aiutare e stimolare le migliori risorse di cui dispongono i nostri territori e sarà al fianco di tutti coloro che vorranno operare per riportare serenità, tranquillità e benessere nelle nostre comunità. Noi ci saremo!        

26/04/2020 11:00
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