di Giammario Scodanibbio
Incidente a Montecassiano, auto abbatte recinzione e si ribalta in un campo: donna trasportata all'ospedale
Nel tardo pomeriggio lungo la strada provinciale 77, nel territorio di Montecassiano, un’autovettura condotta da una donna è uscita di strada a Sant’Egidio di Montecassiano. Secondo le prime ricostruzioni, la conducente ha perso il controllo del veicolo, abbattendo la recinzione di un’abitazione, urtando lateralmente contro una quercia sul lato passeggero e ribaltandosi in un campo adiacente. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri di Montecassiano, il personale del 118 e i Vigili del Fuoco di Macerata, che hanno estratto la donna dall’auto. Nonostante i danni ingenti al veicolo, la conducente ha riportato ferite lievi ed è stata trasportata in codice giallo all’ospedale di Macerata per ulteriori controlli. Le autorità continuano a indagare per accertare le cause precise dell’incidente.
Tragedia in montagna: donna precipita dal Pizzo Berro per 30 metri e perde la vita
Tragedia nel pomeriggio sui Monti Sibillini, in prossimità del Pizzo Berro (2.200 metri), dove una donna di 64 anni, originaria di Torino, ha perso la vita dopo essere precipitata in un burrone per circa 30 metri durante un’escursione nel territorio comunale di Ussita. La donna stava percorrendo un sentiero insieme al marito e a un gruppo di amici quando è caduta improvvisamente. A nulla sono valsi i soccorsi: il marito, medico, una volta raggiunto il punto della caduta, non ha potuto far altro che constatare il decesso della moglie. L’allarme, scattato poco prima delle 15, ha fatto mobilitare tre squadre del Soccorso Alpino e Speleologico Marche che hanno raggiunto la zona nonostante le difficoltà dovute alla posizione impervia e al maltempo che ancora interessa l’area. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco, con le squadre di Tolentino, Visso e Macerata e con l’elicottero Drago 155 decollato dalla base di Pescara, che ha provveduto al recupero della salma. Nel frattempo, i compagni di gita sono stati riaccompagnati a valle dai tecnici del soccorso alpino. Le operazioni si sono concluse solo dopo diverse ore, con la collaborazione del personale sanitario del 118 e dei carabinieri, incaricati dei rilievi di legge.
Nubifragio a Pesaro: anche i vigili del fuoco di Macerata inviati per gli aiuti
Un nubifragio si è abbattuto sul Pesarese verso le ore 21:00 di mercoledì portando il buio e poi acqua, tanta acqua (in alcune zone tanta grandine) e poi fulmini, lampi fortissimi che illuminavano il lavoro di un vento che spazzava tutto. La bomba d'acqua è l'anticipo del maltempo in arrivo dicono gli esperti, ed ha colpito pesantemente il Pesarese prima di arrivare, in maniera molto piu mite, nell'Anconetano in piena notte. I territori piu colpiti sono quelli dell'interno Pesarese: Vismara, Tombaccia, Torraccia, Cattabrighe sono le zone interessate da vasti allagamenti mentre nella zona tra Novillara e Candelara si contano decine di alberi crollati, alberi che hanno anche divelto linee elettriche e ostruito le strade principali. Problemi anche nella città di Pesaro dove il vento ha provocato molti disagi e numerosi sottopassi si sono allagati intrappolando gli automobilisti. Il sindaco ha immediatamente attivato il CoC e messo in campo una task force operativa a supporto dei vigili del fuoco che già dalle prime ore dell'emergenza hanno attivato la colonna mobile regionale ricevendo ausilio della colonna dai comandi di Ancona. Da questa mattina, anche il comando di Macerata ha inviato i mezzi della colonna mobile di soccorso con il proprio personale e sono a disposizione altre risorse da altri comandi qualora la situazione non migliorasse. Alle 8:00 di oggi erano 50 le richieste di intervento ricevute dalla sala crisi, tutti interventi eseguiti principalmente per la rimozione di alberi caduti, ripristino di linee telefoniche ed elettriche e messa in sicurezza di tettoie sradicate. Alle ore 10:00 erano 350 le richieste di intervento, in continuo aumento. Sul posto, oltre ai vigili del fuoco, sono al lavoro i volontari della Protezione Civile, Marche Multiservizi, l'Aspes oltre al personale della polizia locale e tutte le forze di polizia. "Purtroppo - si legge in una nota del Sindaco di Pesaro - questi eventi estremi, sempre più frequenti anche nel nostro territorio a causa del cambiamento climatico, ci ricordano quanto sia importante restare attenti e uniti".
Macerata, addio a Giuseppa Nardi: storica sarta e madre dell'ex sindaco Carancini
Si è spenta ieri mattina, all’ospedale di Macerata dove era ricoverata da alcuni giorni, Giuseppa Nardi, storica sarta maceratese e madre dell’ex sindaco di Macerata, Romano Carancini. Conosciuta da tutti come “Peppa”, classe 1936, avrebbe compiuto 89 anni il prossimo 30 agosto. Originaria di Montecassiano, era andata in pensione dopo una lunga carriera come abilissima sarta, lavorando per molti anni presso la Pellicceria Gabriella di Macerata. Era rimasta vedova nel 2021, dopo la scomparsa del marito. Lascia i due figli, Romano e Maria. La camera ardente è stata allestita nella sala del commiato della Croce Verde a Sforzacosta. I funerali si svolgeranno giovedì alle ore 10:00, presso la chiesa di Santa Croce a Macerata. Alla famiglia Carancini giungano le più sentite condoglianze da parte della redazione.
Cingoli, perde il controllo della moto in curva: gravissimo un giovane di 16 anni
Grave incidente motociclistico nella giornata odierna a Grottaccia di Cingoli. Un giovane di 16 anni ha perso il controllo del proprio motociclo di cilindrata 125 in prossimità di una curva, uscendo rovinosamente di strada per poi colpire un albero che lo ha sbalzato in una scarpata. Sul posto è immediatamente accorso il personale dei vigili del fuoco del distaccamento di Apiro unitamente ai sanitari del 118 che, constatate le gravi condizioni del ragazzo, hanno richiesto l'intervento dell'eliambulanza. Il paziente è stato stabilizzato sul posto per poi essere elitrasportato all'ospedale Torrette di Ancona in codice rosso. Sarà ora compito delle autorità ricostruire la dinamica dell'accaduto. Dalle prime testimonianze sembrerebbe che il motoveicolo fosse stato acquistato da poco e forse la poca conoscenza del mezzo, unita a qualche manovra troppo audace, potrebbe aver contribuito allo schianto. Il giovane si trova in prognosi riservata.
Tolentino, "Vietato vietare il campeggio": tende no, refusi sì nell'ordinanza anti-bivacchi
Benché leggi nazionali e leggi regionali vietino il campeggio libero in aree urbane, sono molti i campeggiatori che vorrebbero fermarsi con tende o roulotte in qualsiasi posto utile e campeggiarvi senza essere costretti a pagare i dazi del campeggio. Ormai da anni le associazioni dei campeggiatori stanno mandando appelli e preghiere affinché venga riconosciuta la possibilità di fare campeggio libero, appelli finora totalmente inascoltati. Salvo alcune deroghe di comuni Montani che permettono il campeggio libero in determinate zone. Il comune di Tolentino invece ha deciso di ascoltare queste richieste emanando un'ordinanza che di fatto "vieta la possibilità di vietare" il campeggio in tutto il territorio comunale. Siamo, ovviamente, nel campo della goliardia. Il riferimento è all'ordinanza firmata dal sindaco Mauro Sclavi e già entrata in vigore per dire "basta" ai bivacchi e agli accampamenti abusivi nelle aree pubbliche (qui l'articolo con tutte le disposizioni). Ordinanza che, a poche ore dalla pubblicazione, sembra aver ottenuto il favore della maggioranza della popolazione per quanto riguarda il suo obiettivo: salvaguardare il decoro, la sicurezza e la vivibilità degli spazi cittadini. A qualcuno, però, non è sfuggita la topica grammaticale presente nel testo del decreto (vedi foto copertina e sottostante, ndr): "[...] è vietato in tutto il territorio del Comune di Tolentino [...] il divieto di campeggio". Passaggio che, confidiamo, verrà corretto quanto prima con il caricamento di un nuovo documento all'interno della sezione "amministrazione trasparente" del sito del comune di Tolentino.
Magliano di Tenna, vasto incendio nelle campagne: evacuate alcune famiglie (FOTO)
Un vasto incendio ha colpito il territorio del comune di Magliano di Tenna, in provincia di Fermo, causando forte apprensione tra i residenti della zona. Le fiamme, divampate poco dopo mezzogiorno in una scarpata incolta, si sono rapidamente propagate a un terreno alberato, coinvolgendo anche un vigneto e il campo agricolo adiacente, fino ad arrivare a ridosso di alcune abitazioni. Vista l'entità del rogo e la vicinanza alle case, le autorità hanno disposto l'evacuazione precauzionale di alcune famiglie, mentre sul posto si è attivato un imponente dispiegamento di soccorsi. Al lavoro sette squadre dei vigili del fuoco, giunte da due province: Fermo (comando provinciale e distaccamento di Amandola) e Macerata (comando provinciale e distaccamento di Civitanova Marche), con l'ausilio di autobotti e mezzi 4x4. Determinante anche il contributo aereo: è intervenuto l’elicottero AIB regionale (Anti Incendio Boschivo), coordinato dal DOS VVF (Direttore delle Operazioni di Spegnimento), che ha effettuato ben 37 lanci d’acqua per contrastare le fiamme dall’alto. Dopo alcune ore di lavoro intenso, i vigili del fuoco sono riusciti a circostruire e domare le fiamme, riportando la situazione sotto controllo. Sono ora in corso le operazioni di bonifica e sorveglianza dell’area, affidate alle squadre della Protezione civile regionale per evitare che il rogo possa riattivarsi. Sul posto, oltre alle squadre operative, erano presenti anche le autorità e i carabinieri, a cui spetta ora il compito di ricostruire le cause dell'incendio, ancora in fase di accertamento.
Entra alla festa dei bambini armato e spara: morta una donna, gravissima la figlia
Una tranquilla festa di compleanno si è trasformata in una tragedia nella serata di ieri a Marotta, in provincia di Pesaro e Urbino. Cinque bambini stavano festeggiando il quinto compleanno di un’amichetta in un casolare, quando un uomo armato ha fatto irruzione. Secondo le prime ricostruzioni, Sandro Spingardi, 70 anni, per cause ancora da accertare, è entrato nel pergolato esterno all’abitazione dove si svolgeva la festa. L’area è la stessa in cui viveva la vittima e dove l’uomo risiedeva in una roulotte. La lite tra lui e i presenti sarebbe scoppiata a causa della musica alta, che il 70enne non sopportava. Il diverbio, alimentato da vecchi rancori familiari, è degenerato quando Spingardi ha aperto il fuoco. La prima vittima è stata Griselda Cassia Nunez, 44 anni, di origine boliviana, nonna della festeggiata e cognata dell’aggressore. L’uomo ha poi sparato anche alla figlia della donna, Kenia Cassia Vaca, 28 anni, che è stata trovata gravemente ferita nel giardino dell’abitazione, dove probabilmente era riuscita a trascinarsi. Una madre presente alla festa è riuscita a mettere in salvo i bambini, portandoli fuori dalla casa mentre l’uomo continuava a minacciare le donne con l’arma. Dopo l’aggressione, Spingardi si è rifugiato in un capanno per gli attrezzi, asserragliandosi all’interno. All’arrivo dei Carabinieri, è iniziata una trattativa che si è conclusa intorno alle 22, quando l’uomo si è consegnato spontaneamente. È attualmente in stato di fermo nel carcere di Pesaro. Durante l’interrogatorio in caserma a Fano, Spingardi avrebbe dichiarato: “Non volevo uccidere, non volevo che morissero”. La giovane ferita è stata trasportata in condizioni gravissime all’ospedale di Torrette di Ancona. I cinque bambini, tutti di cinque anni e in stato di choc, sono stati trasferiti al reparto di neuropsichiatria infantile dell’ospedale di Fano per essere valutati. Nessun altro è rimasto coinvolto nella sparatoria. Le indagini proseguono per chiarire le dinamiche e le motivazioni del gesto, che ha profondamente scosso la comunità locale. (Foto Ansa) AGGIORNAMENTO È stata dimessa dall'ospedale di Torrette Kenia Cassia Vaca, la 28enne ferita ieri sera nella sparatoria a Marotta di Mondolfo dove è stata uccisa sua madre, Griselda Cassia Nunez, di 44 anni. La donna, che voleva raggiungere la figlia di cinque anni, verrà rivista a breve dai chirurghi maxillofacciale: è stata colpita da due colpi in modo superficiale, nel sottocute della zona addominale e sul volto, vicino a un orecchio. È già stata sentita dalle forze dell'ordine in ospedale.
Ngwang e il video provocatorio davanti alla Prefettura: stop all’espulsione, la decisione passa alla Cassazione
La notizia è apparsa oggi e sta già facendo discutere l’opinione pubblica. Al centro del caso la decisione del tribunale di sospendere l’espulsione di Ibii Ngwang, ex calciatore della Cluentina Calcio e residente a Macerata. Classe 1998, circa due mesi fa Ngwang aveva girato un video davanti alla Prefettura di Macerata, pronunciando frasi offensive contro le istituzioni, contro Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Il tutto in perfetto stile trap, con toni provocatori: «Melo’, ho saputo che hai una bella figlia. Io sono nero, bello figo, con mio fratello Bello Figo. Mangiamo gratis, dormiamo gratis, non paghiamo l’affitto e poi scop… le ragazze italiane». Il video era esploso in rete suscitando forti polemiche. La Cluentina Calcio aveva annunciato immediatamente la rescissione del contratto con il calciatore, ma il caso ha avuto ulteriori sviluppi: Ngwang e l’amico che lo riprendeva, un 24enne, sono stati denunciati per vilipendio. Pochi giorni dopo, sono arrivate le scuse pubbliche di Ngwang:«Non volevo offendere l’Italia e gli italiani che mi hanno accolto con solidarietà e amicizia, né il ministro Salvini e la presidente Meloni, né la Polizia». Nonostante le scuse, il questore di Macerata ha proposto l’espulsione dal territorio nazionale. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha accolto la proposta, firmando un decreto motivato con parole molto dure: «Atteggiamento indegno e spregevole da parte del cittadino camerunense verso i minori e il genere femminile [...] un irrispettoso scherno alla società civile italiana che, di fatto, gli consentirebbe di vivere sul territorio nazionale senza doveri né oneri [...] una totale mancanza di rispetto verso l’istituzione della Polizia di Stato». Contestualmente è stata revocata la carta di soggiorno e firmato l’ordine di accompagnamento alla frontiera. Tuttavia, il 7 maggio, la giudice Alessandra Filoni del tribunale di Ancona non ha convalidato il decreto di accompagnamento alla frontiera, ritenendo che il comportamento del giovane non fosse «idoneo a giustificare un’esecuzione immediata e coattiva del provvedimento di allontanamento». La giudice ha inoltre rilevato che Ngwang si era «più volte scusato per le dichiarazioni rese, che non intendeva come offensive». Il caso a quel punto è finito in Cassazione, mentre i legali del giovane camerunense hanno impugnato il decreto di espulsione. Ricevuto il ricorso, la giudice Silvia Albano ha fissato l’udienza per il 23 dicembre e, in attesa della pronuncia definitiva, ha sospeso il decreto di espulsione motivando così la decisione: «Non può evincersi che lo straniero, figlio di cittadino italiano, abbia tenuto comportamenti che costituiscono una minaccia concreta, effettiva e sufficientemente grave ai diritti fondamentali della persona o all’incolumità pubblica». Secondo la giudice, è necessario tener conto del fatto che Ngwang risiede regolarmente in Italia da quando era minorenne, convive con il padre cittadino italiano, non ha precedenti penali e svolge attività lavorativa come calciatore professionista, ricevendo una regolare retribuzione. A ciò si aggiunge l’elemento delle scuse pubbliche rilasciate subito dopo l'accaduto. La decisione ha scatenato reazioni sui social, dove molti utenti hanno criticato duramente la sospensione del provvedimento, accusando la magistratura di essere troppo indulgente. La posizione del tribunale si inserisce comunque in un quadro giuridico che richiede l’esame puntuale e individuale dei casi, tenendo conto della proporzionalità della misura rispetto al comportamento contestato.
Le Frecce Tricolori omaggiano Loreto e la sua patrona
Sono comparse in mattinata nei cieli di Loreto in tutto il loro splendore le Frecce Tricolori nella formazione che porta il bianco, il verde e il rosso al seguito. La pattuglia acrobatica nazionale è appoggiata in questi giorni all'aeroporto di Falconara per la preparazione dello spettacolo di domani, sabato 21 giugno, a Porto San Giorgio. Durante uno degli spostamenti, la squadriglia si è fermata a sorvolare in diversi passaggi la chiesa di Loreto seguita dall'immancabile tricolore. L'omaggio, ovviamente rivolto alla Madonna di Loreto, patrona dell'aviazione, è durato alcuni minuti con la formazione che si è resa protagonista di affascinanti acrobazie immortalate dai residenti che, in pochissimo tempo, hanno riempito i social. (Foto prese dalle pagine social)
Grande successo per "la Transumanza", due giorni da pastori nei Sibillini immersi nella natura
Sono partiti alle 9:00 da Pontelatrave: butteri, pastori, veterinari, organizzatori, tutti ad accompagnare il gregge che doveva arrivare sulle alture. Ad affiancare la squadra, tanta gente. Dai venti partecipanti stimati, se ne sono presentati una cinquantina: grandi, piccoli, famiglie e anziani che hanno aderito all'iniziativa “La Transumanza”, vivendo due giorni da pastori nel cuore dei Sibillini. L'evento, aperto a tutti e con partecipazione gratuita, è stato organizzato da “La Banda Dei Manigoldi” con il contributo fattivo dell'avvocato Borgani di Macerata, di tutta la famiglia dell'allevatore Giambattista Pizzi, dei professionisti zootecnici e di tante realtà del territorio, sempre nell'obiettivo di “fare comunità”: in, per e con la montagna e con i suoi custodi. “Un’avventura tra montagne e natura”, recita il manifesto, creata per avvicinare la gente comune a un mondo, quello della pastorizia, che sembra ormai dimenticato ma che è lì, a due passi da noi, e vive grazie al rispetto dei luoghi, della natura e soprattutto degli animali. Un mestiere sottovalutato, ma duro e impegnativo, anche se ricco di soddisfazioni. La prima tappa, di 14 km da Pontelatrave a Rote di Valle Sant’Angelo, è trascorsa anche troppo velocemente, con tutto il gruppo che è arrivato a destinazione prima delle 16. Ma non era ora di riposare. Bisognava provvedere alla sistemazione del gregge nel recinto e poi fare la marcatura delle pecore, riproducendo una sigla con la vernice sul vello dell'animale per riconoscere il proprio gregge in caso di fuga. Tutte operazioni a cui hanno partecipato con grande impegno anche i novizi pastori, mantenendo serrato il gregge e adoperandosi in tutte le altre mansioni, sempre sotto lo sguardo vigile degli allevatori, pronti a insegnare e a redarguire gli “allievi”. L'entusiasmo è salito sin da subito. “Non pensavo fosse così – le parole di un adolescente – è stato bellissimo vedere la montagna vera, con i cavalli che ti girano intorno, le pecore al fianco che devi esser pronto a riprendere, sembrava un film dei cowboy”. Ma la vera rivoluzione è stata abbandonare tutto ciò che è ormai quotidianità per riabbracciare l'ambiente. Per quasi tutto il tragitto la copertura internet era assente, un’assenza che oggi sarebbe destabilizzante per un adolescente e che poteva essere un problema, ma non per i ragazzi presenti: “All'inizio avevo provato a mettere una foto su (un social), ma non prendeva internet. È strano, ma non ci ho pensato più. Avevo troppo da fare”, dice soddisfatto un ragazzino dopo cena. Avrà 12 anni e scappa via subito: vuole andare a vedere se il cavallo veramente si è addormentato in piedi. Già, perché la serata è continuata con una cena a base di prodotti locali degli allevatori, offerta dall'organizzazione sotto un tendone messo a disposizione dal Montelago Celtic Festival e montato grazie alla collaborazione attiva della Comunanza Agraria di Valsant’Angelo di Pieve Torina. E poi canti e stornelli tradizionali sotto le stelle, al ritmo dell'organetto. Nelle tende montate dai partecipanti, però, l'alba della seconda giornata arriva troppo presto ed i neo pastori sono svegliati con un'abbondante colazione a base di latte, caffè, dolci e marmellate casalinghe: insomma una tipica colazione rurale, buona e sostanziosa. Ma c'è poco tempo, perché i mandriani non perdono tempo. Ecco allora che si inizia: bisogna provvedere alla tosatura delle pecore per alleggerirle, poi pensare alla mungitura e infine alla lavorazione del latte. E poi si riparte, per accompagnarle al pascolo attraverso gli ultimi dieci chilometri di sentieri quasi scomparsi, che si inerpicano sulla montagna conducendo finalmente il gruppo a Collattoni, meta finale del viaggio. All'arrivo, tanta emozione. Per un’impresa vissuta, per le persone conosciute, ma anche per un mondo che è tutto intorno a noi e che molti sembrano aver scoperto in questa esperienza: riconoscendo alberi, assaggiando bacche, guidando pecore, raccogliendo latte e guardando il mondo con più tranquillità. Riuscendo a capire il valore che l'ambiente e gli animali hanno per noi e quanta bellezza non avevamo visto, non perché si nasconda a noi, ma perché – senza saperlo – siamo noi che ci siamo nascosti ad essa.
Si lancia fuori dall'auto della polizia in A14: immigrato trasportato a Torrette
Viaggiava sui sedili posteriori del veicolo della polizia che lo stava accompagnando al CPR di Potenza da Vicenza quando, nel tratto compreso tra i caselli di Ancona Nord e Ancona Sud, ha improvvisamente aperto lo sportello, gettandosi sull'asfalto. È successo nel pomeriggio di ieri e, sotto gli occhi attoniti degli altri utenti della strada, l’uomo – uno straniero irregolare proveniente dalla Tunisia – è caduto rovinosamente, rotolando sull’asfalto autostradale. Immediato l’intervento degli agenti che lo stavano scortando: hanno messo in sicurezza la zona e allertato i soccorsi. I sanitari del 118, giunti sul posto, hanno prestato le prime cure e trasportato il ferito all’ospedale regionale di Torrette. Le sue condizioni non sarebbero gravi. Sull’episodio sono in corso accertamenti da parte delle forze dell’ordine.
Porto Recanati, auto divorata dalle fiamme vicino al casello dell'A14
Erano da poco passate le 22 della serata di ieri quando un automobilista, in prossimità del casello autostradale di Porto Recanati, ha notato delle anomalie al proprio veicolo. Dopo essere uscito dall'autostrada, ha immediatamente accostato l’auto, che nel giro di pochi istanti ha cominciato a sprigionare del fumo. È scattata subito la chiamata al 112, che ha inviato sul posto una squadra dei Vigili del Fuoco di Osimo. Nonostante l’intervento tempestivo, le fiamme hanno rapidamente avvolto la vettura, una diesel di recente immatricolazione, sotto gli occhi attoniti degli altri automobilisti in transito. Una densa colonna di fumo bianco si è alzata in cielo durante le operazioni di spegnimento. L’auto è andata completamente distrutta. Si registrano soltanto lievi danni al manto stradale e alle infrastrutture vicine, ma fortunatamente nessuno degli occupanti è rimasto ferito.
Papa Leone XIV e il suo legame con le Marche: "Padre Bob" e le sue visite a Tolentino
Correva l’anno 2023, precisamente il 17 settembre, quando per l’ultima volta un monsignore “venuto da fuori” aveva fortemente voluto raggiungere Tolentino per poter officiare, come prefetto del dicastero dei vescovi, la Santa Messa del Perdono in onore di San Nicola da Tolentino, nella festa del Perdono. Celebrò la Messa dedicata a San Nicola. Il monsignore, amico di Tolentino e della Confraternita di San Nicola, non era certo alla sua prima visita in città per onorare il Santo, al quale sono molto legati gli Agostiniani, tanto che in molti lo conoscevano semplicemente come "Padre Bob". Il 2023 fu l’ultima volta da monsignore, dicevamo, ma solo perché pochi giorni dopo, il 30 settembre, Papa Francesco firmò la sua nomina a cardinale. A dicembre dello stesso anno, fece ritorno nelle Marche per l’ultima visita, ma fu anche la sua prima uscita da cardinale, per celebrare la Messa in onore della Madonna di Loreto, in occasione della Giornata della Memoria della Beata Vergine Maria e della rievocazione della Traslazione della Santa Casa. Sempre a Tolentino, dopo la sua nomina a Sommo Pontefice, il priore di San Nicola, Massimo Giustozzo, ha aggiunto un ringraziamento per il nuovo Papa al termine dell’adorazione nella basilica. Il primo a congratularsi pubblicamente è stato Dino Latini, presidente del Consiglio regionale:«A nome dell’Assemblea Legislativa delle Marche, desidero esprimere la più sincera gioia per l’elezione di Sua Santità Robert Prevost, che ha scelto il nome di Leone XIV». «La sua chiamata a guidare la Chiesa universale giunge in un momento storico che interpella profondamente la coscienza di ogni uomo e donna. Le sfide del nostro tempo — la pace tra i popoli, la giustizia sociale, la tutela del creato — richiedono uno sguardo alto, radicato nel Vangelo e capace di parlare al cuore dell’umanità. Sua Santità raccoglie oggi l’eredità spirituale e pastorale di Papa Francesco, un pontificato che ha saputo indicare con chiarezza una via fatta di misericordia, dialogo e attenzione verso gli ultimi». «È una via luminosa, tracciata con coraggio e umiltà, che ora continuerà sotto la sua guida, con nuova forza e rinnovata speranza. La nostra regione, terra di spiritualità e solidarietà, si unisce quindi in un messaggio benaugurale per il suo ministero, affinché sia sempre sostenuto dalla luce dello Spirito e accompagnato dal conforto dei credenti di tutto il mondo». Piene di gioia anche le parole del vescovo di Macerata, Nazzareno Marconi:«È stata una sorpresa, una bella sorpresa, di quelle che fa il Signore. Papa Leone XIV, Robert Francis Prevost, è un agostiniano, un buon amico delle Marche, particolarmente devoto di San Nicola da Tolentino. Conosce bene i nostri territori e la nostra realtà». «Si tratta di un uomo che ha vissuto tante esperienze, come quella di vescovo missionario in Perù; per questo sa unire la capacità di dialogo con i potenti a quella di stare con i poveri, che conosce bene». «Nel suo saluto ha ricordato la pace del mondo, perché ce n’è un gran bisogno oggi, e il suo affidarci alla Madonna. Papa Leone XIV è un uomo dalla profonda fede mariana, come del resto l’Ordine degli Agostiniani.Il Signore non sbaglia quando fa le cose. Che il Signore benedica e sostenga Papa Leone XIV, e noi lo accompagniamo con la nostra preghiera».
Droga e refurtiva in casa: in manette 30enne recanatese
Tutto è partito da un controllo della polizia locale nel parco cittadino “Passeggi” di Fano, effettuato a seguito di numerose segnalazioni da parte dei cittadini per situazioni di degrado e disturbo della quiete pubblica. Nel corso dell’intervento, avvenuto lo scorso 25 aprile (ma reso noto solo ora), gli agenti hanno arrestato un uomo di 30 anni, residente a Fano ma originario di Recanati, trovato in possesso di sostanze stupefacenti già suddivise in dosi, pronte per lo spaccio. In seguito all’arresto, le autorità hanno disposto una perquisizione presso l’abitazione del sospettato. All’interno dell’appartamento, gli agenti hanno rinvenuto un ingente quantitativo di materiale di dubbia provenienza: dispositivi elettronici, droni, computer portatili, orologi, documenti intestati ad altre persone, carte bancarie e altri strumenti di pagamento. Il giorno successivo all’arresto, l’uomo è stato processato per direttissima. Il giudice ha disposto per lui la misura cautelare dell’obbligo di firma.

cielo coperto (MC)



