Un incontro cordiale e costruttivo, quello tenuto stamattina presso la sede della Presidenza della Regione a Palazzo Raffaello, tra il Governatore Ceriscioli e una nutrita rappresentanza della Federazione Ordini Ingegneri delle Marche.
Primo di una serie di appuntamenti in programma con i vertici delle istituzioni locali, la riunione è servita in primo luogo a presentare ufficialmente al Presidente della Regione il nuovo Consiglio Direttivo di Feding Marche, insediato lo scorso ottobre, che resterà in carica per il prossimo quadriennio.
Presenti all’incontro, oltre al Presidente della Federazione regionale e consigliere dell’Ordine di Fermo Ing. Massimo Conti, i presidenti degli ordini provinciali Ing. Romagnoli per Ancona, Ing. Fazi per Pesaro-Urbino, Ing. Paulini per Macerata, Ing. Babini per Ascoli Piceno, Ing. Tibaldi (nella doppia veste di Vice Presidente dell’Ordine di Macerata e di Funzionario Regionale), l’Ing. Dora de Mutiis e l’Ing. Mattioni rispettivamente Direttore e Segretario di Feding Marche. Il Presidente Ceriscioli era coadiuvato dall’Ing. Raniero de Angelis.
Dopo una breve introduzione del Presidente Conti sul ruolo della professione di Ingegnere, di particolare importanza perché svolge una funzione di supporto tecnico per il proprio territorio riguardo a temi fondamentali come la sicurezza, l'inquinamento, lo sfruttamento dell'energia, la pubblica e privata incolumità, la richiesta della Federazione è stata quella di poter esercitare a pieno titolo questi compiti anche nell’ambito delle scelte sociali e politiche che interessano la regione. Per questa ragione sono state poste al Governatore delle Marche alcune istanze, raccolte dalla base della compagine ordinistica, per affrontare la particolare fase post terremoto che sta attraversando la regione.
In primis è stato proposto di istituire un tavolo tecnico, che possa riunirsi con cadenza almeno mensile, composto dagli Uffici Speciali per la Ricostruzione della Regione e i rappresentanti della Rete delle Professioni Tecniche Regionale. Proposta accolta favorevolmente dal Presidente Ceriscioli, in un’ottica di confronto e sinergia continua tra tecnici che ben conoscono peculiarità e problemi del territorio, così da poter interagire al meglio sulla produzione normativa relativa alla ricostruzione.
Altro tema delicato è stato quello della Legge Sismica che prevede il passaggio di competenze dalle strutture del Genio Civile ai Comuni, introducendo l’autorizzazione sismica onerosa in luogo del semplice deposito con controllo a campione ad oggi vigente. Cambiamento che sta volgendo le sue mosse proprio contestualmente al sisma e che per Feding Marche potrebbe rappresentare un passo indietro nel mondo delle costruzioni, nella sicurezza pubblica e privata.
Il rischio paventato dai rappresentanti degli ingegneri marchigiani è che “il deposito delle opere strutturali” con relativa autorizzazione in capo ai comuni marchigiani, che adotteranno altrettante metodologie più o meno aderenti alla norma, possa creare situazioni caotiche per professionisti, imprese e un aggravio di costi e tempi per i cittadini. Il Presidente Ceriscioli, pur non condividendo le preoccupazioni dei tecnici su quest’ultimo tema, non ha escluso la possibilità di prevedere l’accorpamento di tali funzioni in ambiti territoriali più ampi come le Province o gli ATO.
Infine, l’ultima questione posta dalla Federazione Ordini Ingegneri Marche è stata il mancato coinvolgimento delle professioni tecniche al “Patto per lo sviluppo per le aree del sisma e per le Marche”, attivato il 22 novembre scorso. Una cabina di regia strategica nella quale sono state chiamate tutte le categorie economiche, imprenditoriali, sociali ed università, cui è stato chiesto di includere anche le categorie professionali, riconoscendone il ruolo strategico per la loro presenza all’interno delle istituzioni e quale parte integrante del sistema socio-economico regionale. Istanza, quest’ultima, fatta propria dal Governatore della Regione.
Si avvicina l’anno nuovo e, come ormai consolidata e piacevole tradizione, presso la BCC di Civitanova e Montecosaro è stato presentato il calendario 2018, frutto del progetto “Un Monumento per amico”, coordinato dall’Assessorato Servizi Educativi-Formativi del Comune di Civitanova, con la collaborazione dell’Archeoclub-Sez. Civitanova Marche e della Banca di Credito Cooperativo di Civitanova Marche e Montecosaro che fin dalla prima edizione ne ha sostenuto le spese di realizzazione.
“Un Monumento per amico” prevede dei lavori, ricerche e approfondimenti di personaggi, luoghi e monumenti storici di Civitanova effettuate durante l’anno scolastico dagli studenti delle scuole del territorio.
Nel corso della cerimonia sono stati consegnati alle Scuole del territorio i contributi con cui l’Istituto di credito civitanovese sosterrà l’iniziativa anche per l’anno scolastico in corso e che interessa gli Istituti scolastici R. Elena, U. Bassi, Tacito, S. Agostino, “L. Da Vinci”, “V. Bonifazi”, F. Corridoni, l‘Ipsia e il Liceo Scienze umane “Stella Maris”.
“La cultura è la più grande forma di libertà – ha detto il DG Moreschi – sappiate che il vostro percorso scolastico è prezioso e fondamentale per rendervi definitivamente liberi ed avere la consapevolezza di decidere, capire e valutare se quello che vi vien raccontate è una fake news oppure”.
“Un monumento per amico è una delle iniziative culturali di eccellenza della nostra città – ha detto l’Assessore ai Servizi Educativi-Formativi Barbara Capponi - ed è per questo che abbiamo proposto agli organizzatori alcune idee per continuare con rinnovato slancio questa iniziativa così importante per i nostri giovani”.
Anna Vecchiarelli, presidente dell’Archeoclub-Sez. di Civitanova, ha evidenziato che il calendario rappresenta una “vera e propria bibliografia di Civitanova, della sua storia, dei monumenti più importanti e dei personaggi che ne hanno scritto pagine fondamentali”. Alla prof.ssa Vecchiarelli ha fatto eco il prof. Stefano Papetti, direttore della Pinacoteca di Ascoli Piceno e voce di eccellenza di “Un monumento per amico”.
Di seguito i monumenti, i mestieri ed i personaggi approfonditi nel calendario 2018: il mestiere dell’ebanista, quello della doratura, Manuela Cerolini, Milo Manara, Romolo Marcellini, Pietro Zampetti, la chiesa di San Savino, la chiesa di San Marco, la chiesa della Beata Vergine del Buon Consiglio, la Villa giardino Buonaccorsi e l’ “Arco sul mare”.
277milioni e 996 mila euro è l’investimento previsto dal secondo Stralcio delle Opere Pubbliche per la provincia di Macerata.
Il piano verrà illustrato oggi 12 dicembre durante il Comitato istituzionale provinciale per l’attività di ricostruzione post sisma .
All’incontro saranno presenti i Primi Cittadini, il presidente della Provincia Pettinari e l’assessore alla Protezione Civile Angelo Sciapichetti.
Sono pianificati stanziamenti per 31 scuole, 27 municipi e 59 opere pubbliche.
Ai comuni più danneggiati è rivolta particolare attenzione con l’erogazione di contributi per 29 opere. Si raggiunge così l’obbiettivo dell’integrale finanziamento di edifici scolastici e comuni.
All’ordine del giorno oltre all’approvazione del secondo Stralcio del Piano, le Modifiche al D.L. 189/2016 che contiene le misure a favore delle popolazioni terremotate. Ci saranno anche approfondimenti sulle infrastrutture per la banda ultra larga e la rendicontazione sulle attività di Protezione Civile svolte fino ad oggi.
Cassette di polistirolo, bottiglie di plastica, sacchetti e ogni tipo di rifiuto possibile. Così si presentava questa mattina in qualche punto, il porto di Civitanova. Una situazione di degrado assoluto, come testimoniano le immagini scattate da un appassionato di pesca che ha denunciato il fatto sui social.
Quello che preoccupa ed inquieta maggiormente è che ci sono immagini del 2014 che sono identiche a quelle odierne, il che significa che la situazione va avanti ormai da anni, sintomo della più assoluta mancanza di senso civico da parte di alcuni, che vedono il mare come pattumiera, dove abbandonare di tutto.
Qualcuno con un po' di nostalgia, commenta dicendo che "non tutti i porti sono uguali, in alcuni vedi i pesci nuotare.. come si vedevano a Civitanova 30 anni fa", ricordando come anche la più piccola carta possa ucciderne uno.
Una scena che è un vero e proprio pugno in un occhio, pensando soprattutto al progetto di riqualificazione del porto che è stato fatto la scorsa estate, con i bellissimi murales di vari artisti. Osservando la situazione in mare tra le barche, si addice poco il titolo dell'iniziativa e verrebbe piuttosto da dire "Vedo nero", altro che a colori.
Svariate volte è stato affrontato il problema dei capi bestiame dei territori colpiti dal sisma che a seguito di questo sono rimasti senza stalle e quindi senza alcun riparo dalle rigide temperature che stanno interessando i paesi dell'entroterra.
A tal proposito ha rilasciato una dichiarazione il senatore della Lega Paolo Arrigoni in veste di componente della Commissione ambiente e Territorio di Palazzo Madama.
"Le chiacchiere stanno a zero. L'inverno è arrivato. Sollecitiamo con urgenza la regione Marche a fornire le stalle agli imprenditori che, ad oggi, rischiano di veder morire di freddo tutti i loro capi di bestiame. Dopo l'ordinanza dei comuni di abbattere entro febbraio le stalle abusive costruite in piena emergenza subito dopo il sisma dello scorso anno, non è stata fornita ancora nessuna risposta concreta. Un ritardo inaccettabile che rischia di compromettere ancor più una situazione già molto difficile e far finire sul lastrico decine di aziende. Ritardi nella consegna delle casette, ritardi nella consegna delle stalle e centinaia di animali a rischio. Questo è il quadro drammatico di un governo che a parole ha promesso aiuti, ma nei fatti ha completamente abbandonato queste persone. Non è possibile nessuna ricostruzione se dallo Stato arrivano solamente divieti, esecuzioni forzate e abbattimenti. L'economia di tutta la zona di Macerata colpita dal terremoto non può permettersi l'ennesimo bluff dal governo e dalle istituzioni locali. Attendiamo una risposta celere per non vedere scene già viste".
Una delegazione dell’associazione “I Ponti del Diavolo”, guidata dal presidente Carla Passacantando, con il consigliere comunale Monia Prioretti è stata ospite del comune di Canino per dar seguito al gemellaggio tra i Ponti del Diavolo suggellato a Tolentino lo scorso settembre.
Il gruppo tolentinate è stato invitato nella cittadina in provincia di Viterbo in occasione della 57° Sagra dell’olio che si è tenuta il 2,3,8,9,10 dicembre e lo scorso venerdì ha partecipato alla sfilata, per le vie della città,del corteo storico Paolo III di Canino insieme ai gruppi di Monterotondo, Viterbo, Farnese, Bolsena, Tarquinia, Ischia di Castro, Montalto di Castro, Latera.
Al termine si è tenuta la cerimonia per la firma del gemellaggio, come era avvenuto in piazza della Libertà a Tolentino, ospitando quest’ultimo e Canino un Ponte del Diavolo. Il patto è stato sottoscritto da Carla Passacantando e da Arsenio Cucchiari dell’associazione “Luciano Bonaparte” di Canino, dal consigliere Monia Prioretti per il comune di Tolentino e dal sindaco di Canino, Lina Novelli. Prima dello scambio dei doni, di prodotti tipici di entrambe le località, tra i quali il vino cotto da parte della delegazione di Tolentino, sono seguiti gli interventi dei diversi rappresentanti per illustrare la storia dei due ponti, le tradizioni di entrambe le realtà e del rapporto che si è ancor più consolidato all’insegna dell’amicizia volto a scambi culturali, turistici, commerciali, economici.
La delegazione tolentinate all’arrivo è stata accolta in Municipio dal primo cittadino Lina Novelli, da altri sindaci di città limitrofe e non solo. Durante la permanenza nella cittadina in provincia di Viterbo, il gruppo tolentinate ha visitato il Ponte del Diavolo di Vulci, il museo archeologico allestito nel castello di Vulci, il museo di San Francesco, le terme di Vulci, un oleificio di Canino. “Abbiamo trascorso dei giorni fantastici – afferma il presidente Carla Passacantando - con i nostri amici di Canino. Un ringraziamento particolare va al sindaco Lina Novelli per l’ospitalità”.
"Qui a Recanati ogni volta che torno trovo nuovi progetti, entusiasmo, attivismo. Siete un esempio positivo". Il sottosegretario al Mibact On. Borletti è intervenuta all'incontro promosso dal Centro Studi Leopardiani in occasione degli 80 anni dalla fondazione.
Accompagnata dal Sindaco Fiordomo e dall'Assessore Soccio ha raggiunto anche il Colle dell'infinito per verificare i lavori di rigenerazione.
"Siete in fase molto avanzata, sono passati appena quattro mesi dalla mia presenza per l'apertura della Casa di Silvia e trovo una situazione ottima. Vedrete che questo progetto del Fai sarà una meraviglia", ha aggiunto la Borletti che era accompagnata anche dalla Presidente Regionale del Fai Stipa, dalla Contessa Olimpia Leopardi, dal Presidente del Centro Studi Fabio Corvatta e da Umberto Piersanti, del Centro Mondiale della Poesia.
L'incontro ha visto la partecipazione anche dei parlamentari Manzi e Morgoni, della Prof. Melosi di Unimc e del nuovo Questore.
“Nei diversi incontro di questo autunno con la commissaria Paola De Micheli ci siamo sfiatati, chiedendo al governo che incalzasse regioni e organi preposti per dare assoluta precedenza all’installazione delle “Soluzioni abitative d’emergenza” mancanti e alla risoluzione dei problemi relativi alle stesse. Se i lavori hanno subito un’indubbia accelerata in varie aree del cratere sismico, purtroppo ci tocca constatare ancora una sequela di errori marchiani: la vicenda dei boiler installati sui tetti delle casette in località come Visso, Gualdo di Castelsantangelo ed Arquata del Tronto ha del grottesco".
Questo il commento dell'On. Patrizia Terzoni, portavoce del Movimento 5 Stelle presso la Camera dei Deputati.
Le segnalazioni di famiglie rimaste senz’acqua in questo week end si sono moltiplicate a causa delle basse temperature, e sposiamo in pieno le rimostranze del sindaco di Visso Antonio Pazzaglini, che per mesi ha ripetuto come certe soluzioni fossero inadeguate per le località appenniniche senza che nessuno lo ascoltasse. Le tubature non coibentate issate in alto nelle pareti e i fantomatici boiler montati sui tetti sono l’ennesimo pasticcio, che si somma al disagio di tutti quei comuni dove in gran fretta si sta procedendo all’istallazione in zona Cesarini di casette che dovevano essere consegnate a settembre o a ottobre. Si continua purtroppo a prendere in giro chi da oltre un anno sta patendo le pene dell’inferno e non ha più nulla: ribadiamo ancora una volta che per fare interventi efficaci è necessario allentare le maglie della burocrazia. Per questo chiediamo che vengano risolti questi problemi di carattere idrico e che si faccia tesoro di certe criticità relativamente alle Sae in via di ultimazione e non si proceda con approssimazione: lasciare famiglie provate senz’acqua è inaccettabile”.
A Colmurano un nuovo modulo prefabbricato è stato donato dalla fondazione De Agostini e Gus (gruppo umana solidarietà) all’azienda Mamma Asina.
Un gesto di grande generosità che permetterà all’allevamento Mamma Asina (www.mammasina.it) di ripartire con la propria attività. L’azienda, che alleva asine destinate alla produzione di latte per uso alimentare e per la produzione di cosmetici, unica nelle regione Marche, dopo il sisma del 2016 aveva interrotto il proprio lavoro. La stalla ed i locali destinati alla mungitura ed alla lavorazione e conservazione del latte erano risultati infatti inagibili.
“Oggi è una bella festa - ha dichiarato il sindaco Ornella Formica – Ci sono le stalle consegnate dalla Regione e c’è il volontariato che si concretizza. Non sono solo parole e non è solo burocrazia. C’è la passione e c’è lo studio per un progetto serio di valorizzazione del nostro territorio: sono queste le nostre armi vincenti che porteranno sviluppo dei nostri territori”.
Il modulo abitativo sarà in parte allestito come laboratorio in cui verrà pastorizzato ed imbottigliato il pregiatissimo latte d’asina da proporre come alternativa al latte vaccino ed in parte sarà destinato a punto vendita per il latte e i cosmetici Mamma Asina. L’azienda agricola sarà così pronta ad accogliere famiglie e piccoli studenti che vogliano vivere un’esperienza a contatto con la natura e con questo docile animale.
“Ringrazio la fondazione De Agostini ed il Gus che hanno reso possibile tutto questo- dice Roberta Rapaccetti, titolare dell’azienda - la regione, l’amministrazione comunale e tutte le persone che con il loro sostegno ci hanno aiutato e ci aiutano tutt’ora in questa nuova sfida. Ci sentiamo onorati e privilegiati per quanto stiamo vivendo; ci riteniamo in dovere di far crescere non solo la nostra azienda ma anche il contesto sociale e economico in cui viviamo e di supportare il nostro territorio fornendo anche nuove opportunità di sviluppo turistico. Non sarà facile riuscire ad emergere in tale contesto, ma abbiamo avuto un’occasione di rinascita e faremo di tutto per non sprecarla”.
Allerta vento forte per domani, martedì 12 dicembre, che riguarderà tutta la regione.
La Protezione Civile ha pubblicato un bollettino di avviso di condizioni meteo avverse che durerà per tutte le 24 ore della giornata di domani.
Particolare attenzione per chi vive nell'entroterra dove il vento soffierà più forte.
"Una società che vuole guardare avanti ed essere sana è una società che deve avere memoria di quello che è successo, soprattutto per non ripetere gli stessi errori. Uno degli errori che c'è stato in questo Paese delle grandi fratture, dei traumi, è stata la violenza politica degli anni Settanta''. Così il direttore di Repubblica Mario Calabresi, a margine della cerimonia con cui il Comune di Cingoli ha intitolato a suo padre, il commissario Luigi Calabresi, il nuovo Convitto per gli studenti.
''Tenere viva la memoria di persone che sono morte facendo il loro lavoro per lo Stato - ha detto Mario Calabresi - è un modo per segnalarle anche ai giovani, quelli che arriveranno lì davanti alla targa e si chiederanno 'chi è'. Sapranno che c'era un commissario di Polizia che ha fatto il suo lavoro e per questo è stato ammazzato quando c'era il terrorismo''.
(Fonte Ansa)
"Il Paese vi è riconoscente, grazie per quello che fate". Con queste parole il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha consegnato la medaglia d'oro al Valore Civile al dipartimento della Protezione civile per l'intervento nei terremoti che dall'agosto 2016 hanno colpito il centro Italia.
(Ansa Marche)
"Accolgo con soddisfazione e gioia il riconoscimento che mi è stato conferito. Lo dedico alla vittime del terremoto e alle persone che vivono ancora nel bisogno".
Così, in un videomessaggio inviato dall'alto Atlantico, dove è in navigazione solitaria l'attore e regista marchigiano Neri Marcorè ha ringraziato per il conferimento del premio Picchio d'oro, il massimo riconoscimento della regione, conferitogli oggi a Fermo nell'ambito della Giornata delle Marche.
Premio speciale del presidente alla Lega del Filo d'oro. Il Picchio d'oro è stato consegnato dal presidente Luca Ceriscioli alla moglie di Marcorè, Selene, e a Giambattista Tofoni, direttore esecutivo di RisorgiMarche, il festival per la rinascita delle comunità colpite dal sisma, voluto da Marcorè, con 13 concerti allestiti sui monti Sibillini.
La motivazione del premio, letta dal consigliere Claudio Minardi, sottolinea che RisorgiMarche ha rappresentato per molti "un'autentica scoperta delle bellezze naturali e artistiche delle Marche''.
(Ansa)
Questa mattina a Camporotondo di Fiastrone si è tenuto un incontro tra il sindaco Emanuele Tondi e il coordinatore dei Comitati Terremoto Centro Italia, Francesco Pastorella per fare il punto della situazione sui vari iter burocratici per arrivare alla consegna delle Sae e sulle condizioni in cui versano le stesse. Presente anche una delegazione del Comitato 30 Ottobre di Tolentino.
"Il 27 dicembre 2016: questa la data entro cui abbiamo dovuto comunicare il numero preciso di Sae di cui necessitavamo e, ci era stato detto che la costruzione delle stesse avrebbe richiesto 6 mesi - ha affermato il sindaco Tondi. A gennaio poi - ha continuato - abbiamo proposto l'area su cui edificare le Sae. Il mese successivo, geologi e ingegneri hanno provveduto a fare i controlli del caso e solo nel mese di marzo abbiamo ricevuto il placet a costruire in quanto l'area è risultata idonea".
"Nonostante ciò - ha poi affermato Tondi - a Camporotondo 7 Sae forse non riusciranno ad essere consegnate neanche alla fine dell'anno in corso in quanto, pur essendo terminati i lavori di costruzione, il progetto non prevedeva l'allaccio alla rete fognaria e questo ha richiesto una variante con un conseguente allungamento dei tempi.
Casi analoghi li abbiamo riscontrati a Pieve Torina, dove due anziane a cui è stata consegnata una casetta, non possono abitarla in quanto vi è una fuga di gas; ancora a Fiastra, dove vi sono casette le cui porte blindate non chiudono come dovrebbero, lasciando passare così aria gelida nelle abitazioni".
La situazione è decisamente critica, sia per le abitazioni in quanto tali, sia per il clima rigido che interessa i comuni terremotati che di certo non facilita le cose.
E’ sempre stato desiderio dell’Arcivescovo Francesco Giovanni che i beni artistici e culturali presenti nelle chiese e nelle cappelle della diocesi di Camerino – San Severino Marche restassero, nei limiti del possibile, in diocesi in quanto opere appartenenti al popolo, testimonianza di fede, storia e tradizione tramandata nel corso dei secoli, ad esclusione delle opere gravemente danneggiate che sono state trasferite direttamente alla Mole Vanvitelliana di Ancona per il necessario restauro.
Questo è stato fin dai primi giorni successivi al devastante sisma del 2016 poiché a causa gli innumerevoli danni subiti dagli edifici in cui tali beni da secoli si trovavano, si è reso necessario il loro trasferimento in sedi più sicure.
Sono stati, così, individuati dai competenti uffici diocesani, primo fra tutti l’ufficio per i beni culturali, alcuni luoghi ritenuti idonei per la conservazione, nei quali sono stati fatti i lavori necessari per rendere tali ambienti dotati delle condizioni necessarie per il deposito delle opere stesse.
Una decisione quella dell’arcivescovo che ha trovato anche la condivisione dei sindaci dell’intero territorio, consapevoli che soltanto in tal modo il patrimonio presente nelle chiese e nelle cappelle “ferite” potesse essere tutelato evitandone il trasferimento altrove.
Questa scelta ha ricevuto nella giornata di giovedì 7 dicembre anche il placet delle competenti autorità. Ricevuti dall’Arcivescovo e dal responsabile dell’Ufficio Diocesano per i Beni Culturali, mons. Cherubino Ferretti, la dottoressa Francesca Furst, coordinatrice del Segretariato Regionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per le Marche, il Maggiore Carmelo Grasso, comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, l’architetto Gisella Capponi, Direttore dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro, insieme a tre restauratori tra cui l’architetto Scarpitti che ha curato il progetto di allestimento dei depositi dell’arcidiocesi, hanno visitato il Palazzo Vescovile di San Severino, i sotterranei medievali del Palazzo Arcivescovile e il deposito Pennesi di Camerino, e hanno espresso parere favorevole in merito alle condizioni ambientali e di sicurezza predisposte per a conservazione delle opere che potranno così rimanere nella diocesi.
Dal prossimo mese di gennaio, infatti, grazie anche all’aiuto assicurato dal Ministero, tali opere saranno posizionate in rastrelliere e soppalchi attrezzati per la loro conservazione e l’eventuale esposizione al pubblico.
Due squadra unite nel nome di un grandissimo appassionato di sport. La partita fra Casette Verdini e Montemilone, un derbyssimo sempre molto sentito, è stata il momento per ricordare Valerio Belfiori, collaboratore delle giovanile del Montemilone scomparso prematuramente il 19 giugno scorso ad appena 44 anni (qui).
Al termine della partita, i presidenti delle due società, Peppe Marinangeli e Paolo Pasquali, hanno voluto dedicare una targa da affiggere nei rispettivi campi sportivi in ricordo di Valerio, un ragazzo sempre sorridente, correttissimo, che incarnava perfettamente quello che dovrebbe essere il vero spirito sportivo. Un momento di grandissima emozione che ha profondamente e sinceramente commosso i presenti.
Oltre alle due targhe per le società, altre due sono state consegnate ai genitori e alla compagna di Valerio.
Ha accusato problemi respiratori, ma è stata dimessa già nella serata di ieri dall'Ospedale di Civitanova Marche, nonna Peppina, la terremotata 95enne di San Martino di Fiastra diventata un simbolo del popolo del sisma.
Giuseppa Fattori è andata a stare a casa di una delle figlie: con il freddo e la neve infatti è troppo pericoloso tornare nel container che la ospita. La norma 'salva-Peppina' approvata dal Parlamento dovrebbe consentirle di rientrare nella casetta di legno, abusiva, fatta costruire dai familiari a San Martino, ma le procedure sono ancora in corso. (Ansa)
In realtà, la signora Peppina, però, ancora non sta bene. A chiarirlo è la figlia Agata in un commento sui social network affermando che "Mamma è stata dimessa perché in ospedale corre maggiori rischi di prendere delle infezioni ma non sta bene. Qualcuno ha scritto che noi figlie dovremmo vergognarci perché non l'abbiamo portata con noi prima che si ammalasse. Io sono convinta che non siamo io e mia sorella a doverci vergognare ma che l'epilogo fosse questo. Dopo una strenua resistenza mia madre si è dovuta rassegnare a ciò che non voleva assolutamente fare: lasciare San Martino e andare al mare".
Le luci installate sulle palme dei giardini di Piazza XX settembre, come si dice in questi casi, sono diventate virali ed hanno raggiunto la ribalta nazionale.
Nel pomeriggio se ne sono occupati anche giornalisti di un certo calibro, dato che perfino lo storico Giordano Bruno Guerri, ha twittato una foto dei nostri giardini con il seguente commento: "A Civitanova Marche festeggiano il Natale così, forse si sono dimenticati che Gesù è stato concepito in un altro modo”.
Anche il quotidiano Huffingtonpost, nella sua edizione digitale, si è occupato dell'affaire palme "falliche", titolando: "Le 'ambigue' luci natalizie di Civitanova Marche non sono passate inosservate per un (ovvio) motivo".
Dopo l'ubriacatura iniziale, però, fatta di una vera e propria valanga di post e condivisioni, sempre nel pomeriggio, qualcuno spinto dal dubbio ha iniziato a curiosare tra vecchi articoli di giornale, scoprendo quello che era noto a molti ma che nessuno aveva detto fino a quel momento, per non "rompere il giocattolo": l'illuminazione delle palme è identica a quella degli anni precedenti, solo che per qualche strano motivo, se n'è parlato solo quest'anno.
La discussione sui social non è passata inosservata nemmeno dalle parti di Palazzo Sforza e questa sera c'è stato un finale inaspettato per il "palme gate", con le luminarie sulla parte superiore che sono state spente, lasciando acceso solamente il busto.
La Protezione civile delle Marche ha diffuso un nuovo avviso di condizioni meteo avverse valido dalla mezzanotte del 10 dicembre a tutto l'11 dicembre.Venti forti in particolare nelle zone interne, deboli precipitazioni e un repentino rialzo del campo termico.L'intensità delle raffiche di vento raggiungerà il grado di tempesta nelle zone montane, di burrasca forte nelle zone alto collinari e di burrasca lungo la fascia basso collinare e costiera.Già oggi si sono visti i primi effetti dell'ondata di venti forti, con i vigili del fuoco impegnati in numerosi interventi per rimuovere alberi caduti o insegne pericolanti.FONTE ANSA
Ventotto sanginesini hanno, da oggi, una casa che possono considerare il loro nuovo focolare domestico.
Sono state consegnate stamattina, infatti, le prime 12 casette (strutture abitative d’emergenza) del Comune di San Ginesio, quelle alle porte del centro storico del paese, in viale del Tramonto.
Un momento atteso a lungo da cittadini e amministratori, e che dà un segnale positivo verso la ripresa della normalità. L’inaugurazione del piccolo agglomerato ha visto la presenza del presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, dell’assessore regionale alla Protezione Civile, Angelo Sciapichetti, dell’intera amministrazione e di tutto il personale del Comune di San Ginesio.
Tanti i rappresentanti delle associazioni che sono state vicine alla popolazione nell’emergenza e oltre, come il Gus-Gruppo umana solidarietà, la Croce rossa Italiana, la Caritas.
La firma dei documenti da parte delle 12 famiglie ha avuto luogo nella sala consiliare del nuovo palazzo comunale, nell’ex Villa Giuffrè, al cospetto dei suggestivi Monti Sibillini stagliati di fronte.
"La sede del nuovo municipio - ha sottolineato Ceriscioli - restituisce grandissima qualità perché il Comune è la casa di tutti ed è un punto di riferimento per la comunità. Un plauso all'amministrazione comunale di San Ginesio che fa poche chiacchiere e lavora molto. Con oggi siamo arrivati a consegnare 579 casette un numero importante se lo sommiamo a 250 che sono quelle finite e in fase di completamento delle opere di urbanizzazione. I cantieri sono sempre tutti in azione per consegnare le casette e proprio ieri abbiamo fatto degli ordini di servizio a ditte che non volevano lavorare. In questi giorni sono state fatte scelte significative per la ricostruzione privata, semplificate le ordinanze sia per la leggera che per la pesante, facilitate le condizioni per i professionisti che possono avere un anticipo per la progettazione, il tutto per far tornane al più presto i cittadini nelle proprie case".
“Restituiamo, dopo più di un anno, ambienti privati e domestici a tanti cittadini costretti a lasciare le proprie case e, in alcuni casi, anche il paese a causa del terremoto - ha commentato il vicesindaco, Eraldo Riccucci - Ci auguriamo che da qui riparta la ricostruzione che tanto aspettiamo. Noi siamo gente abituata a lavorare in silenzio, a lottare. Ce la faremo”.