Ha preso il via questa mattina, lunedì 19 agosto, in via Mattei il secondo step dei lavori di manutenzione straordinaria sulle travi in cemento armato sovrastanti il primo tratto dell’arteria. Si tratta del proseguimento dell’intervento eseguito nel mese di luglio per la ricostruzione del copriferro dell’armatura di acciaio deteriorato dal tempo.
Per garantire l’esecuzione dei lavori nella massima sicurezza il Comando di Polizia locale ha emesso un’ordinanza che prevede limitazioni e divieti per la circolazione stradale.
Il provvedimento riguarda l’arco temporale che va dalle 8:30 alle 19:00 per il periodo che va dal 19 al 30 agosto. Queste le disposizioni che saranno indicate in zona con la segnaletica: Via Mattei, divieto di transito, con sbarramento alla rotatoria di via Roma, sulla semicarreggiata in direzione via Pancalducci, nel tratto compreso tra via Roma e la rotatoria di Via Tucci; deviazione della direttrice di marcia verso via Roma sulla semicarreggiata opposta (quando i lavori interesseranno la semicarreggiata in direzione via Roma); Contrada Fontescodella, direzione obbligatoria “a sinistra”, per i veicoli che provengono dal tratto di strada chiusa dell’omonima via diretti verso via Mattei; Piazzale Velardi, divieto di sosta con rimozione coatta 0/24, dove segnalato.
La Polizia di Stato inizia a svelare il progetto del calendario istituzionale edizione 2020. Quest’anno, la realizzazione dei 12 scatti, che hanno il compito di ritrarre il delicato ruolo degli uomini e delle donne della Polizia di Stato, è stata affidata alla professionalità del noto fotografo Paolo Pellegrin, vincitore di dieci edizioni del World Press Photo.
Dal 2005 membro effettivo di Magnum Photos, una delle più importanti agenzie fotografiche del mondo, con le sue fotografie ha voluto ritrarre l’attività operativa delle donne e degli uomini della Polizia di Stato, attraverso un racconto che mette a fuoco l’umanità dei poliziotti.
Passione, impegno e servizio, tre parole che rappresentano al meglio l’autenticità della Polizia di Stato e che indicano la volontà di essere sempre vicini alla gente, mettendo a disposizione del Paese il proprio lavoro.
Anche quest’anno la realizzazione del calendario ha trovato la partenship di Unicef Italia Onlus. Il ricavato della vendita verrà devoluto al Comitato italiano per l’Unicef per sostenere il progetto connesso alla celebrazione del “Trentesimo anniversario della Convenzione ONU dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”, occasione per riaffermare i diritti degli under 18. Nonostante siano trascorsi 30 anni dalla firma della Convenzione ONU, infatti, ancora troppi bambini vengono privati dei loro diritti, vivendo situazioni di degrado, abuso e violenze.
Grazie all’ormai consolidata partnership con UNICEF, dal 2001 ad oggi sono stati raccolti circa 2 milioni e 650 mila euro e completati diversi progetti, tra cui il progetto UNICEF “Yemen”, cui la vendita dei calendari della Polizia di Stato 2019 ha permesso di devolvere 176.949 euro.
Tutti i cittadini potranno prenotare il calendario da parete (costo 8 euro) e il calendario da tavolo (costo 6 euro), entro il prossimo 23 settembre, facendo un versamento sul conto corrente postale nr. 745000, intestato a “ Comitato Italiano per l’Unicef”. Sul bollettino dovrà essere indicata la causale Calendario della Polizia di Stato 2020 per il progetto Unicef “Trentesimo anniversario della Convenzione ONU dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”. La ricevuta del versamento dovrà poi essere presentata agli Uffici Relazioni con il Pubblico di tutte le Questure d'Italia che forniranno dettagli sulla consegna.
Semaforo verde dall’Ufficio Speciale per la Ricostruzione della Regione Marche al progetto di recupero, dopo il terremoto del 2016, dell’aula Sistemi - Automazione dell’Istituto Professionale di Stato per l’Industria e l’Artigianato “Ercole Rosa” di San Severino Marche.
“Si tratta del primo progetto del Piano opere pubbliche finanziato con Ordinanza 56/2018 da parte del Commissario straordinario alla Ricostruzione - spiega il sindaco, Rosa Piermattei, che aggiunge – Vorrei ringraziare, per il grande lavoro fatto, i tecnici dell’Usr regionale e quelli dell’ufficio Sisma del Comune”.
Con l’approvazione del progetto definitivo per il miglioramento sismico e l’efficientamento energetico della struttura che è ospitata nel cortile interno della scuola, è stata messa a disposizione una somma di oltre 640mila euro. Adesso si dovrà procedere all’appalto delle opere per il quale sarà seguita la formula dell’appalto integrato.
Lo scorso anno con un intervento di somma urgenza, consistito nella realizzazione di una puntellatura di ritegno sulla facciata frontale e nella posa in opera di una rete elettrosaldata di sostegno al paramento interno, l’aula era stata messa in sicurezza.
Il nuovo progetto prevede ora interventi strutturali con l’incamiciatura di travi perimetrali e pilastri ad entrambe le elevazioni, il rinforzo delle murature portanti mediante sistema composito a malta fibro rinforzata, l’esecuzione di scuci e cuci e cuciture armate, il rinforzo del solaio con fasciature in fibra, la sostituzione delle capriate e dell’impalcato della copertura, quella degli infissi esterni, l’applicazione di un rivestimento interno isolante, l’installazione delle controsoffittature, l’allestimento di servizi igienici per disabili, il restauro delle balaustre in cemento artistico, delle targhe e delle scale esterne in cemento, il rifacimento di tutti gli impianti e le tinteggiature interne ed esterne.
Il Ristorante “Da Faustina” si trova incastonato in uno dei paesaggi più belli della provincia maceratese. Collocato nella vallata di Sefro, circondato dagli Appennini, gode anche della suggestività dell’affluente del Fiume Potenza, il torrente Scarsito. Proprio grazie alla presenza del torrente, Sefro è conosciuta come la città della trota e a pochissimi chilometri dal Ristorante “Da Faustina” troviamo anche la troticoltura Rossi, un unicum del nostro territorio.
Abbiamo incontrato la titolare dell’Hotel Ristorante “Da Faustina” Maria Rita e la figlia Marta per farci raccontare la loro storia e quella di nonna Faustina che, nel 1960, decise di intraprendere la strada della ristorazione, un amore e una passione che ha sempre portato avanti nella sua vita.
“Mia suocera Faustina, nel 1960 aprì una trattoria proprio davanti al Ristorante in cui siamo oggi - ci racconta Maria Rita mentre ci delizia con le sue prelibatezze a base di trota -. Lei hai iniziato con una cucina casareccia, molto tradizionale: il suo cavallo di battaglia erano le tagliatelle fatte a mano, anche se da subito ha iniziato a cucinare la trota; ricordo ancora quando si metteva davanti al grande caminetto in granito e controllava la cottura della trota alla brace.”
“Io sono poi subentrata nel 1976 e lo ammetto, non sapevo nemmeno fare un uovo al tegamino – ha proseguito Maria Rita -. All’inizio infatti lavoravo in sala ma, negli anni, ho sempre cercato di rubare con gli occhi ciò che Faustina cucinava e preparava, anche perché lei era molto gelosa delle sue ricette, mi trattava come un’estranea e davvero non le svelava a nessuno. Ricordo ancora che, dopo il servizio serale, salivamo insieme a casa a riposare e lei, durante la notte, scendeva sotto per provare le sue ricette uniche, per non farsi vedere da nessuno e non dover rivelare gli ingredienti, le preparazioni, le cotture. Poi però lavorandoci fianco a fianco per dieci anni sono riuscita a “rubarle” qualcosa” – sorride Maria Rita.
“Nel marzo del 1986 Faustina, mentre era in cucina, perché non poteva essere altrimenti, viene a mancare – ricorda la titolare -. Avevano una decina di matrimoni da preparare e mi ricordo che alcuni ci diedero fiducia, nonostante non ci fosse più lei, altri invece mi mandarono un telegramma per disdire. Io però non mi sono mai persa d’animo e, grazie anche a ciò che lei mi aveva insegnato indirettamente, sono andata avanti con tanto coraggio e passione e oggi posso dire di avercela fatta perché i nostri piatti piacciono e arrivano clienti da dovunque, Jesi, Fabriano, Civitanova e tanti paesi vicini, per gustare le nostre prelibatezze.”
“Il piatto forte di mia suocera Faustina era la trota in salsa verde di cui sono riuscita a replicare la ricetta nonostante lei non me l’avesse mai insegnata – ci racconta Maria Rita -. Poi però, negli anni, per non perdere il passo con i tempi, abbiamo deciso di rivisitare i piatti. Abbiamo ovviamente lasciato la ricetta principe di Faustina e abbiamo aggiunto un po’ del nostro, io e mia figlia Marta: dalla trota salmonata marinata, ai cappellacci con trota, ortica e pomodorini fino alla trota all’arancia, la mia ricetta, e il sushi alla trota, un’idea di mia figlia che ha già riscosso un grandissimo successo. Bisogna sempre reinventarsi in cucina perché per me questa è un’arte. Soprattutto con un prodotto che si presta alla sperimentazione ed è molto lavorabile.”
“Poi c’è Marta, che rappresenta la terza generazione: lei è una ragazza davvero vulcanica, dritta e molto pignola sul lavoro – giustamente! -. Si è diplomata alla scuola Alberghiera, ha partecipato alla Prova del Cuoco e sono felice di questa sua proposta del “Sushi al fiume” che è stato un vero successo e che rifaremo una volta al mese” racconta Maria Rita della figlia.
“La trota è un pesce che qualitativamente non ha nulla da invidiare al salmone e soprattutto ha moltissime proprietà – ci spiega Marta -. Può quindi essere lavorato in moltissimi modi, dall’antipasto, passando per il primo fino al secondo. Inoltre grazie alla collaborazione con la troticoltura Rossi, sappiamo che le nostre materie prime sono fresche, pescate il giorno stesso e allevate con mangimi sani. Poi noi ovviamente cerchiamo sempre di reinventarci e sperimentare, seguendo la stagionalità dei prodotti che il territorio ci offre e abbinandoli alla trota.”
La nuovissima “sfida” di Marta vedrà la luce entro l’estate. “Ho pensato di creare una selezione di sughi pronti, e non solo, a base di trota da proporre al nostro territorio: dal ragù di trota fino a quello abbinato ai pistacchi – conclude -. In questo periodo sto ultimando i dettagli della mia idea e a breve partirà la distribuzione del progetto che si chiamerà “Gli antichi sapori di Nonna Faustina”.
A tre anni dalla prima scossa, quella del 24 agosto del 2016, il tempo sembra essersi fermato nelle zone del centro Italia colpite dal sisma e la ricostruzione è praticamente bloccata mentre i paesi muoiono. È quanto riporta il settimanale Panorama in un lungo articolo dedicato al sisma che ha cambiato per sempre la vita di migliaia di cittadini dei nostri territori.
Nessuno si azzarda più nemmeno a fare pronostici su quanto tempo servirà per ricostruire i paesi devastati del centro Italia e gli abitanti delle Sae, consegnate dopo due anni e con molti problemi, sono molto sfiduciati verso il loro futuro che vedono nelle casette di legno per ancora molto tempo, forse fino alla fine dei loro giorni. Di politici non se ne vedono più da queste parti e dopo quello che hanno promesso e non realizzato, forse è meglio così.
Anche i media nazionali ormai non parlano più del terremoto se non, purtroppo, per riferire di nuove scosse, come quella di qualche giorno fa, distintamente avvertita dalla popolazione. "Secondo le ultime rilevazioni - riporta il settimanale -, resta da smaltire quasi il 40 per cento dei detriti. Cambiano governi e commissari straordinari, le ordinanze si moltiplicano ma tutto resta bloccato. Le zone rosse sono ancora transennate e nulla si muove in attesa delle pianificazioni urbanistiche. Visso, Ussita e Amatrice sono nel mezzo di parchi naturalistici dove anche per spostare un sasso occorrono mille autorizzazioni. Prima di mettere la firma su una delibera, prima di decretare un lavoro, il funzionario di turno e il sindaco vogliono essere sicuri al cento per cento di non incorrere in qualche illecito. La paura di trovarsi, magari tra qualche anno, sotto il faro della Corte dei conti o della magistratura, paralizza. E allora meglio tirarla per le lunghe, nascondersi dietro i cavilli".
Le cifre della (non) ricostruzione sono impietose: quella pubblica non è mai iniziata mentre quella privata conta un numero esiguo di cantieri su 76 mila immobili lesionati o distrutti. E non è questione di soldi perché i fondi stanziati sono di ben 22 miliari che non si riescono a spendere. Secondo gli ultimi dati del commissario straordinario, sono pervenuti 8.168 progetti cioè il 10 per cento degli immobili danneggiati. Questo significa che in tre anni la stragrande maggioranza dei proprietari non si è preoccupata di avviare le procedure per la ricostruzione e a questa lentezza, si sommano i tempi della burocrazia: di 8.168 richieste di fondi pubblici presentate, ne sono state approvate 2.420, cioè una su tre.
C'è anche da dire che i sopralluoghi sui danni non sono ancora ultimati e nelle Marche gli uffici tecnici stanno esaminando le rimanente 7 mila schede Fast, che a dispetto del nome (la tradizione di fast, dall'inglese, è veloce) procedono tutt'altro che spedite. Nel frattempo il tessuto sociale si sgretola e i paesi si spopolano, con molte attività che sono state spostate in altre zone e che difficilmente torneranno nei luoghi di origine.
Un altro grosso ostacolo alla ricostruzione, secondo Panorama, è rappresentato dalle macerie, di cui resta da smaltire ancora il 30/40% con paradossali intoppi burocratici che vietano di usare gli stessi siti di stoccaggio per quelle pubbliche e quelle private e la cosa, come facilmente intuibile, non va certo a favore della velocità. Come se quanto elencato fin'ora non bastasse, ci sono anche discordanze tra le norme emanate per i terremoti del 2009 e del 2016 che in alcuni casi contrastano tra di loro, bloccando le istruttorie delle pratiche per mesi. C’è infine un altro fattore che frena la ricostruzione secondo Panorama: a novembre si vota per il rinnovo del Consiglio regionale in Umbria, mentre le Marche sono chiamate ai seggi a maggio 2020. E nell’attesa meglio non prendere decisioni.
Favorire la promozione e lo sviluppo di Digital Innovation Hub sul territorio regionale. È l’obiettivo del nuovo bando pubblicato dalla Regione Marche per un importo complessivo di € 460.000 euro. La domanda di partecipazione potrà essere presentata sul sistema informatico Sigef a partire dal 1/09/2019 ed entro, e non oltre, il 10/10/2019, alle ore 13:00.
“Con la L.R. n. 25 Impresa 4.0 - Innovazione, ricerca e formazione approvata lo scorso anno - commenta l’assessora alle Attività produttive, Manuela Bora –, la Regione Marche ha voluto tracciare una via marchigiana all’Industria 4.0 al fine di adattare il suo contesto produttivo all’approccio innovativo rappresentato dalla “fabbrica intelligente”, tenendo conto delle peculiarità locali e della necessità di coniugare le tradizionali abilità e i saperi del mondo manifatturiero e artigianale con le nuove tecnologie digitali. Per fare questo occorre però innanzitutto mettere a sistema le competenze disseminate sul territorio promuovendo e sviluppando infrastrutture territoriali fondamentali ai fini del successo di questo processo di trasformazione, come i Digital Innovation Hub, i FabLab e le Accademy aziendali. In modo particolare, i Digital Innovation Hub sono la vera e propria “porta” di accesso per le imprese al mondo di Impresa 4.0 nella misura in cui mettono a loro disposizione servizi per introdurre tecnologie 4.0, sviluppare progetti di trasformazione digitale, accedere all’ecosistema dell’innovazione a livello regionale, nazionale ed europeo”.
Il provvedimento si fonda sul fatto che il sistema economico marchigiano sta da tempo attraversando una fase di trasformazione per evolvere dalla logica localistica dei distretti industriali allo sviluppo di nuovi modelli di business, al fine di accrescere le potenzialità regionali e di proiettarsi nei mercati internazionali. In questo contesto la digitalizzazione dei processi produttivi consentirebbe lo sviluppo di vere e proprie “imprese digitali”, in grado non solo di introdurre al proprio interno le migliori tecnologie digitali di processo, ma soprattutto di innovare la propria offerta di business al mercato. Una evoluzione in grado di implementare il cosiddetto modello di impresa virtuale, che potrebbe facilitare la costituzione di reti di imprese virtuali, potenzialmente in grado di favorire l’aggregazione di un sistema industriale molto frammentato.
Il bando pubblicato dalla Regione è una delle prime iniziative proposte dall’Osservatorio Impresa 4.0. Costituito nel 2018 e composto dai rappresentati delle associazioni di categoria e sindacali maggiormente rappresentative e da quelli delle Università marchigiane, l’Osservatorio ha il ruolo di organo di supporto della giunta regionale per la definizione degli interventi previsti dalla legge stessa ed in particolare per la definizione del Piano Impresa 4.0, al fine di accrescere la competitività delle micro, piccole e medie imprese presenti nel territorio regionale, attraverso lo sviluppo della manifattura innovativa, dei servizi connessi e dell’artigianato digitale, all’interno principi generali dell’economia circolare. Il bando si colloca inoltre all’interno della strategia della Commissione Europea che prevede una razionalizzazione dei DIH presenti nelle singole regioni. A tal fine, è prevista una premialità per quei DIH che vengano promossi da almeno due diverse associazioni di categoria.
Possono beneficiare delle agevolazioni previste dal bando i Digital Innovation Hub regionali localizzati nel territorio della Regione Marche che, alla data di presentazione della domanda di partecipazione, abbiano le seguenti caratteristiche: essere soggetti giuridici autonomi senza scopo di lucro, ad hoc costituiti per lo svolgimento delle attività del Digital Innovation Hub ed essere promossi da un’associazione di categoria delle imprese maggiormente rappresentativa a livello regionale, come risultante dallo statuto.
Link al bando: http://www.regione.marche.it/Regione-Utile/Attività-Produttive/Ricerca-e-innovazione#Digital-Innovation-Hub
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa al risarcimento danni derivanti dallo smarrimento del proprio bagaglio in occasione della partenza per le vacanze estive. E
cco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana alla domanda posta da una lettrice di Matelica che chiede: “Si può chiedere il risarcimento danni alla compagnia aerea per il furto di oggetti contenuti nel proprio bagaglio depositato in stiva durante il viaggio?”
Il caso di specie ci offre l’occasione di far chiarezza su una questione estremamente attuale, sulla quale ha avuto modo di pronunciarsi il Giudice di Pace di Pistoia, il quale ha approfondito e disciplinato in modo del tutto innovativo, una nuova fattispecie in materia di tutela del passeggero e di danno da vacanza, stabilendo testualmente quanto segue: “Nei casi di smarrimento di bagagli, è da ritenersi pacifico che il danno e la relativa responsabilità siano da attribuire esclusivamente al vettore ai sensi della Convezione di Montreal, del codice del consumatore e dell’art. 1681 c.c., non potendo essere invocata una colpa in capo alla impresa di handling gerente il traffico di bagagli presso lo scalo aeroportuale, in virtù del contratto sottoscritto col cliente” (Giudice di Pace di Pistoia, Sent. n. 902/2013).
Difatti l’art. 1681 c.c. citato nella menzionata sentenza, prevedendo testualmente al comma 1° che: “Salva la responsabilità per il ritardo e per l'inadempimento nell'esecuzione del trasporto, il vettore risponde dei sinistri che colpiscono la persona del viaggiatore durante il viaggio e della perdita o dell'avaria delle cose che il viaggiatore porta con sé, se non prova di avere adottato tutte le misure idonee a evitare il danno”, stabilisce, pertanto, una presunzione di colpevolezza a carico del vettore per il sinistro che colpisca il passeggero durante il viaggio, circostanza questa che opera sul presupposto che sussista un nesso di causalità tra l’evento dannoso occorso al viaggiatore e l’esecuzione del trasporto.
A tal proposito, occorre rilevare che al fine di ampliare la tutela del consumatore/viaggiatore, il legislatore ha previsto un onere probatorio aggravato in capo al vettore, e dunque, alla compagnia aerea, alla quale sia mosso un addebito circa la propria responsabilità; difatti la stessa dovrà dimostrare di aver adottato tutte le opportune precauzioni e di aver posto in essere l’esatto adempimento della propria prestazione, oltre alla sopravvenienza per caso fortuito o forza maggiore, di un evento imprevedibile ed improvviso, dal quale sia derivato il fatto lesivo ai danni del viaggiatore, il quale al contrario, dovrà semplicemente dimostrare la sussistenza di un contratto di trasporto col vettore, nonché l’evidente nesso causale col furto subito.
In aggiunta, è opportuno osservare come la sentenza citata, abbia apportato un contributo innovativo a tale disciplina, estendendo la responsabilità del vettore, non solo allo smarrimento dell’intero bagaglio, ma anche al furto degli oggetti in esso contenuti, escludendo tassativamente ogni responsabilità in capo alla ditta di smistamento dei bagagli selezionata dalla stessa compagnia aerea, la quale, in virtù della relazione contrattuale sussistente con lo sfortunato turista e perfezionato al momento dell’acquisto del biglietto, resterà in ogni caso, l’unica obbligata a provvedere al trasporto, alla custodia e a tutte le attività funzionali.
Pertanto, in risposta alla nostra lettrice e in linea con la più autorevole giurisprudenza di merito e di legittimità in tema di risarcimento danni da furto di bagaglio, si può affermare che: “Con l’acquisto del biglietto aereo, il viaggiatore acquirente conclude un contratto che vincola la compagnia aerea all’esatto adempimento della propria prestazione, la quale comprende il trasporto e la custodia dei bagagli, con presunzione di colpa in capo a quest’ultima, per il sinistro che colpisca il passeggero durante il viaggio, operando sul presupposto di un nesso di causalità tra l’evento e l’esecuzione del trasporto, nonché legittimando le pretese risarcitorie per i danni patrimoniali e non patrimoniali da quest’ultimo sofferti” (Cass. Civ. sez. III, Sent. n. 12143/2016).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
I Vigili del Fuoco sono intervenuti intorno alle 14:00 in seguito a una segnalazione per un cornicione pericolante in corso Cavour a Macerata.
La zona pericolante interessa un palazzo che si trova in corso Cavour nell'intersezione con via Morbiducci. I Vigili del Fuoco hanno chiuso parte del marciapiede transennandolo.
Ennesima soddisfazione per il Comune di Petriolo. Sono ben due i progetti che figurano nella graduatoria del bando della Regione Marche per interventi di miglioramento energetico. Le proposte di finanziamento si sono classificate rispettivamente al 9° e al 14° posto con un contributo regionale di 62.982,77 euro (su una spesa ammissibile di 83.977,02 euro, con un punteggio di 9,39) e di 412.152,35 euro (su 529.536,46 euro, con punteggio di 7,52).
Per il bando sono stati complessivamente stanziati oltre 4,2 milioni di euro per 18 domande ricomprese all’interno del programma Por Fesr Marche 2014-2020 per “Interventi di efficienza energetica negli edifici pubblici”. Con il bando la Regione Marche ha inteso sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori. La riduzione progressiva dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture a uso pubblico è stata, dunque, incentivata, attraverso interventi di ristrutturazione di singoli edifici o complessi, l’installazione di sistemi intelligenti di telecontrollo, regolazione, gestione, monitoraggio e ottimizzazione di consumi energetici e delle emissioni inquinanti.
"Nel corso del 2018 abbiamo partecipato al bando con progetti riguardanti la scuola elementare (i cui lavori sono in corso di realizzazione) e gli ambulatori medici - ha spiegato con evidente soddisfazione il sindaco di Petriolo Domenico Luciani -. Entrambi risultano tra i pochi che a livello regionale riceveranno un significativo contributo a fondo perduto".
Rispetto alla scuola primaria “Ginobili”, gli oltre 412mila euro del finanziamento regionale andranno ad aggiungersi ad altri 432mila euro risultanti dal contributo del Gse (Gestore Servizi Energetici). "Questo ci consentirà di rimodulare in maniera significativa il mutuo con cui è stato finanziato l’intervento - ha aggiunto il sindaco Luciani -, che, seppur a tasso agevolato, avrebbe gravato sui bilanci comunali per i prossimi 20 anni. Al contempo, potremo liberare risorse per finanziare la realizzazione di altre opere molto sentite dalla cittadinanza".
Chi segue i social era informato, dato il regolare avviso pubblicato nei giorni precedenti, ma anche con la logica e la razionalità si poteva dedurre che il giorno di Ferragosto, gli operatori della raccolta differenziata non sarebbero passati.
Nonostante ciò qualcuno in via Pavese, a Montecosaro Scalo, se n'è infischiato ed ha portato in strada il sacchetto giallo dei rifiuti indifferenziati, noncurante che sarebbe rimasto a terra e si è guardato bene dal lasciarlo di fronte la propria abitazione, ma l'ha depositato nei pressi dell'isola ecologica.
Risultato, qualche animale di passaggio, cercando resti di cibo, ha strappato i sacchetti, spargendo il contenuto sia sul marciapiede che in strada, lasciando uno spettacolo veramente indecoroso, che la persona che ha pubblicato la foto denuncia sul gruppo social cittadino, definendolo un vero e proprio "scempio".
Una campagna di sensibilizzazione sulla sclerosi multipla attraversando l’Italia. È la sfida di Marco Togni, ingegnere 37enne, ligure, Forrest Gump italiano.
Tappa del suo tour per lo stivale, di oltre sei mila chilometri, è stata anche Camerino dove ha incontrato il sindaco Sandro Sborgia insieme a Patrizia Cingolani, che, con suo marito e la sua bambina, si è appassionata al viaggio del 37enne ligure.
Marco Togni ha deciso di concedersi un anno di stop dal suo lavoro, partendo lo scorso 17 marzo dal ponte Morandi di Genova, per far conoscere in giro per l’Italia le attività dell’Associazione italiana sclerosi multipla. Argomento a cui il primo cittadino della città ducale si è dimostrato molto sensibile, tanto che ha accolto da subito molto favorevolmente l’incontro. “Siamo contenti di poter incontrare Marco e che anche Camerino possa essere una tappa del suo viaggio – ha detto Sborgia – Ci sentiamo molto vicini a lui. Ognuno vive la propria battaglia quotidiana fatta di sfide e di voglia di non mollare, di andare avanti e continuare a combattere. A Camerino il terremoto ha cambiato la vita di tutti noi, ma non vogliamo arrenderci”. Il primo cittadino ha accompagnato Marco Togni nel centro storico della città, in piazza Cavour, a ridosso della zona rossa mostrando le ferite del sisma e scambiando proprio col 37enne ligure le proprie impressioni. “La mia volontà è quella di trasmettere un messaggio, attraverso tutti i canali che ho a disposizione, parlando di una malattia come la sclerosi multipla di cui si conosce ancora molto, troppo poco – ha detto Togni - Non è facile viaggiare e incontrare le istituzioni o gli amministratori nella settimana di Ferragosto, ma ho trovato una grande apertura a Camerino e devo ringraziare per la disponibilità che mi è stata dimostrata e soprattutto per la sensibilità verso questo argomento”.
"Neanche l’afa agostana e la crisi di Governo frenano chi dovrebbe innanzitutto guardare a casa propria prima di ripetere la solita tiritera sulla mancata realizzazione delle Sae a Tolentino. La Presidente del Comitato 30 Ottobre Flavia Giobetti ci fa notare, ancora una volta, il nostro madornale errore nel continuare a insistere a volere appartamenti in sostituzione delle soluzioni abitative emergenziali e ovviamente temporanee. Parla ancora del villaggio container dove in realtà, come sa bene, i terremotati sono ormai davvero pochi in confronto alle tante persone che si trovano ad abitare, per loro libera scelta e/o perché si trovano in difficoltà economica, all’interno dei moduli di via Colombo" a intervenire sullo stato dei lavori degli appartamenti in Contrada Rancia a Tolentino è il sindaco di Giuseppe Pezzanesi.
"Rassicuriamo sui tempi di realizzazione degli appartamenti di contrada Rancia. L’impresa è perfettamente in linea sul crono programma. Lo stop di questi giorni, ci sembra assolutamente comprensibile visto che l’Italia, in questo periodo, tra il 15 ferragosto e domenica 18 agosto, è praticamente totalmente ferma per ferie! Il cantiere da quanto ci risulta riaprirà normalmente lunedì 19 agosto 2019 - prosegue il primo cittadino -. L’occasione ci da la possibilità di dimostrare, se ancora ce ne fosse bisogno, che seguiamo attentamente, giorno dopo giorno, tutti i nostri cantieri e in particolare quelli che interessano le famiglie rimaste senza casa. Inoltre la nostra Giunta non va in vacanza e proprio in queste ore ha provveduto ad approvare i progetti esecutivi per la realizzazione di 66 nuovi appartamenti in piazzale della Battaglia e di altre 8 abitazioni in contrada Paterno. A breve verranno appaltati i lavori e aperti i cantieri a cura di Erap. Precisiamo anche che i lavori in contrada S. Angelo stanno proseguendo secondo il crono programma."
"Questa stessa solerzia e attenzione che la Presidente del Comitato 30 ottobre riserva alla nostra Amministrazione potrebbe anche rivolgerla, se non è troppa fatica o se l’appartenenza politica non fa perdere di obiettività, al Governo centrale e a tutti coloro che ancora, dopo diversi mesi, nulla hanno fatto o poco più di nulla, in merito ai cambiamenti procedurali di cui tutti i Comuni e tecnici del cratere hanno assolutamente bisogno - osserva Pezzanesi - per non parlare delle famiglie che a causa della burocrazia ancora non riescono ad avviare i lavori di ristrutturazione e ricostruzione."
"Si emettono sentenze a senso unico. Solo noi sbagliamo, solo le imprese appaltatrici dei nostri cantieri vanno in ferie, solo loro sono i migliori. Ma del resto da chi cerca di far cassetta di consensi sulle disgrazie altrui cosa ci si può aspettare?" conclude la nota dell’Amministrazione comunale.
''Una situazione che mi ha sconvolto. Pur venendo da Amatrice, visitando questi due centri del maceratese, ne sono rimasto rattristato. C'è un ritardo atavico, forse ancora di più, perché se si considera i cosiddetti centri commerciali (negozi a tempo) che erano frutto di donazioni, i quali sono stati inaugurati dopo due anni e mezzo, noi ad Amatrice li abbiamo aperti dopo neanche un anno e sono ripartite tutte le attività che erano andate sottoterra''. Lo ha affermato Sergio Pirozzi, già sindaco di Amatrice e Presidente della Commissione Grandi Rischi, Terremoto, e assetto del suolo del Consiglio Regionale del Lazio, dopo aver visitato nella giornata di ieri Visso ed Ussita. Ad accompagnarlo il segretario regionale di Federcontribuenti Maria Teresa Nori.
L’ex primo cittadino di Amatrice nella visita ha incontrato il sindaco di Visso, Luigi Spiganti, Angelo Cipro già tecnico in comuni del cratere, l'ingegnere Filippo Sensi del Comune di Visso e il responsabile tecnico degli impianti di Frontignano, Tonino Falconetti. ''Questo - ha tenuto a sottolineare Pirozzi - purtroppo è un cratere troppo vasto e deve essere ristretto ai comuni che hanno il 50 per cento più uno di edifici dichiarati inagibili. Il fallimento di questi tre anni, al di là della solidarietà straordinaria, è che non si ha avuto il coraggio di perimetrare questo cratere ai comuni che hanno avuto la vera distruzione, 28 comuni tra cui appunto Ussita e Visso. Il cratere doveva essere ristretto e il commissario doveva avere poteri straordinari come il sindaco di Genova''.
Paradossale poi, per Sergio Pirozzi la situazione degli impianti sciistici di Frontignano: ''Sono fermi e penso che ci sia una responsabilità oggettiva. Un rifugio chiuso da prima del terremoto, ma così si i rischia di vanificare gli sforzi finanziari ed è un peccato che quelle strutture che potrebbero portare un po' di sollievo alle attività sono abbandonate a se stesse''. L’ex sindaco di Amatrice tornerà nelle prossime settimane su questi territori per fare una visita anche al comune di Castelsantangelo sul Nera.
Altre due abitazioni danneggiate dalle scosse di terremoto dell’ottobre 2016 a San Severino Marche sono tornate agibili. Il sindaco, Rosa Piermattei, ha infatti firmato la revoca dell’Ordinanza con la quale aveva dichiarato non utilizzabili per il sisma i due immobili siti in località Uvaiolo e in via Reduci di Russia.
Per la prima abitazioni sono stati necessari lavori di miglioramento sismico per un importo di poco superiore ai 70mila euro, per la seconda l’importo dei lavori è stato di circa 50mila euro.
Una delle dimore storiche di San Severino Marche, villa Luzi Tinti, torna di nuovo agibile dopo le scosse di terremoto dell’ottobre 2016. Il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, ha infatti revocato l’Ordinanza con la quale aveva dichiarato non utilizzabile lo storico edificio realizzato verso la metà del XIX secolo per volontà del nobile Nicola Luzi, probabilmente in memoria della moglie, Marianna Tinti, deceduta nel 1843. Immersa nel verde del proprio parco, la villa conserva intatto, ancora oggi, l’aspetto originario caratterizzato da una compatta struttura in bugnato e mattoncini che si inserisce a pieno nel solco della tradizione architettonica settempedana dell’Ottocento. Per il recupero dell’edificio l’Ufficio speciale della Ricostruzione aveva riconosciuto ai proprietari un contributo di 250mila euro.
La villa, una delle ville extraurbane presenti nel territorio comunale, pur non presentando una partitura di ordini architettonici secondo le rigide regole della manualistica classica, rientra comunque perfettamente nei canoni del Neoclassicismo non solamente per l’epoca della sua realizzazione quanto, e soprattutto, per la straordinaria purezza della sua stereometria che la rende assimilabile ad un perfetto parallelepipedo diviso orizzontalmente in tre parti, corrispondenti ai diversi livelli, da fasce marcapiano. Il pianoterra, ma solo in facciata, è ritmato da archi appena bugnati mentre più risentite bugne chiudono e delimitano agli spigoli l’intero volume.
Posto in fondo al viale di accesso e circondato da una corona di pini secolari, il fabbricato si distingue per la facciata in mattoni a faccia vista. L’edificio si conclude in alto con un semplice cornicione di gronda, realizzato con elementi in cotto.
Le indovinate proporzioni, la sicurezza con la quale sono state scelte le altezze dei piani e con la quale sono state distribuite le singole aperture, lasciano supporre la mano di una forte personalità. Considerando il forte legame di stima ed amicizia tra il marchese Niccola Luzi e l’architetto Ireneo Aleandri, non si può escludere completamente l’attribuzione dell’opera allo stesso.
Proseguono i servizi di ordine e sicurezza pubblica avviati le scorse settimane dalla Questura di Macerata, guidata da Antonio Pignataro, a seguito delle indicazioni fornite dal Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica e dal Tavolo Tecnico, svolti nei giorni scorsi per assicurare la tutela dei cittadini e delle migliaia di turisti presenti nella provincia di Macerata, specie nelle località ad alta vocazione turistica.
Specifici servizi di prevenzione sono in programma dalle forze dell’ordine lungo la costa, ovvero nelle località marittime di Porto Recanati, Porto Potenza Picena e Civitanova Marche.
Particolare attenzione sarà dedicata ai luoghi destinati a ricevere un elevato numero di persone (es centri commerciali, servizi pubblici, in particolare locali di intrattenimento e luoghi di ritrovo interessati da numerosa affluenza di persone), al fine di prevenire qualunque atto di illegalità.
La pianificazione dei servizi determinerà un dispositivo di sicurezza volto al contrasto alla cosiddetta ”criminalità diffusa” e dei reati, specie di natura predatoria, suscettibili di incremento conseguente alla maggiore circolazione di persone.
In particolare in questi giorni sono in programma lungo la costa numerose iniziative; oltre ai dispositivi ordinari di Polizia dislocati sul territorio, è stato previsto un rafforzamento dei servizi con l’impiego di ulteriori uomini tra Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza.
Impegnate in detti servizi di Prevenzione saranno, oltre alla altre Forze di Polizia, anche le Polizie Locali competenti per territorio e personale degli Uffici investigativi della Questura.
Anche la Capitaneria di Civitanova Marche concorrerà ai servizi attraverso l’effettuazione, con proprie motovedette, di servizi di vigilanza e di soccorso nel tratto di mare antistante le zone interessate dalle iniziative suddette (in particolare per quanto concerne le manifestazioni pirotecniche), al fine di prevenire il rischio di incidenti.
Nell’ambito dei servizi a mare, sarà presente anche un’unità navale della Guardia di Finanza.
La Polizia Stradale garantirà sui tratti autostradali e sulle strade in provincia a maggiore densità di traffico, la vigilanza e la sicurezza stradale attraverso la predisposizione di specifici servizi di controllo, finalizzati alla verifica delle condizioni psicofisiche ed alla repressione degli eccessi di velocità, attraverso l’utilizzo di etilometri e misuratori di velocità. Specifici servizi sono iniziati e proseguiranno con l’ausilio di medici della Polizia di Stato, per l’accertamento immediato sul posto, della guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
Particolari servizi, con l’impiego di uffici investigativi ed il contributo delle Polizie Locali, saranno dedicati al controllo del locali di intrattenimento danzante, per la prevenzione ed il contrasto dei fenomeni legati allo spaccio di sostanze stupefacenti, nonché al rispetto delle normative e Ordinanze comunali da parte dei gestori.
Saranno Intensificati anche i servizi nelle località dell’entroterra, con l’impiego di uomini della Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza, soprattutto nelle località di Pioraco, Sefro e Fiuminata ove nel periodo di ferragosto si svolgono feste e sagre e che sono quindi meta prescelta da tante persone sia locali sia provenienti da altre regioni.
"Quello su cui puntiamo è una grossa riqualificazione del centro, con nuovi parcheggi a disposizione di residenti e turisti, pensati per un città in continua crescita e non solo per come è oggi. Tutto il resto, vale a dire chi farà il progetto (ente pubblico o ditta privata), la posizione idonea ad ospitare i posti auto, realizzarli interrati o silos, l’Amministrazione lo sta ancora valutando perché questo è un progetto che merita riflessioni approfondite, confronti con maggioranza e cittadini, prima di arrivare ad una sintesi finale di proposta, che prevediamo a fine anno. Lo ribadisco, questa è una fase interlocutoria, come dimostra la delibera di cui tanto si parla e che in realtà è solo una presa d’atto per tenere aperto il dialogo con il soggetto proponente, senza che questo costituisca alcun obbligo da parte dell’Amministrazione comune nei confronti dello stesso soggetto privato." L’assessore all’Urbanistica di Civitanova Fausto Troiani fornisce alcune precisazioni sull’opera di riqualificazione che interessa la città rivierasca e che va da piazza XX Settembre al Lido Cluana.
"L’opposizione sta gettando solo fumo negli occhi per non far vedere ai cittadini l’essenziale, che è quello di rendere la nostra città una delle più appetibili del centro Italia - prosegue Troiani -. Ho sentito tante imprecisioni, tanti commenti fuori luogo, si parla solo del parcheggio mentre noi abbiamo una visione di una Civitanova moderna e ragioniamo per dargli un futuro ambizioso. Il parcheggio è solo una componente: qui parliamo di piano particolareggiato del centro storico, parliamo del nuovo piano del porto e della riqualificazione della piazza che avrà una nuova centralità in un sistema molto più ampio. Occorre avere una visone globale, la gente parla di un 10% di una proposta che è tutta da creare."
"La riqualificazione che proponiamo riguarda un contesto urbano ampio, ed ognuna ha una sua peculiarità progettuale e di contesto - continua l'Assessore -. I lavori sono indispensabili per riavviare l’edilizia nel centro storico, fare del porto un luogo nevralgico per una sua trasformazione verso un porto turistico e commerciale, perché legarlo alla sola pesca è un concetto ormai obsoleto. Abbiamo un grosso tema da sviluppare, come quello della piazza riqualificata da un punto di vista di qualità architettonica e dei servizi. E certo, occorre ripensare anche i parcheggi, perché i parcheggi non vanno visti come un problema, ma come risorsa indispensabile allo sviluppo delle attività economiche e sociali. Nessuno pensa a realizzare elementi impattanti, va solo stabilito come realizzare ciò che è meglio e utile per una città che è in continua crescita. Ma per fare questo occorre pensare in termini di globalità, dalla piazza, al borgo marinaro, dal Varco al porto."
"Troppe bugie costruite ad arte, nessuno butta giù l’arco, le auto non deturperanno nulla, non è vero che i posti auto costeranno più soldi per i residenti. Sono molte le cose non vere che stanno circolando, ma la verità è che nulla è stato deciso e invece, è certo, che l’Amministrazione comunale valuterà il meglio per la città e per gli operatori balneari e residenti" conclude Troaini.
In questa particolare fase della vita politica italiana, abbiamo chiesto al commercialista civitanovese Marco Bindelli, consulente aziendale che da anni si occupa della riforma del credito cooperativo di cui è diventato uno dei massimi esperti nazionali con pubblicazioni e interventi anche in alcuni blog di settore e di riferimento, quale a suo avviso dovrebbe essere la strada da imboccare meno traumatica, non solo per il Paese ma nello specifico per la nostra comunità regionale, dal punto di vista anche economico.
"Ritengo deleterio - esordisce Bindelli - per l’economia e il Paese in genere continuare a ricercare governi che non abbiano solidità e unità di intenti. Che sia destra o sinistra o centro, occorre un esecutivo votato dagli italiani che vada in un’unica direzione e che porti alla crescita dell’Italia, rendendo le imprese competitive, abbassando la pressione fiscale e riducendo la burocrazia.
Quindi secondo lei la soluzione migliore è andare alle urne?
"Se all’interno del contratto M5S-Lega fosse stato possibile un rimpasto di governo per tenere conto dei risultati delle votazioni europee credo che sarebbe stato già fatto. L’alternativa di un governicchio che non poggi su basi solide e condivise non riuscirebbe a rimuovere gli ostacoli che bloccano la crescita e la produttività, per cui, meglio ritornare velocemente alle urne, anche per poter approvare una manovra finanziaria coraggiosa."
In questo ha ragione Salvini?
"Sicuramente un’ammucchiata M5S-PD-Leu, magari anche con qualche componente del gruppo misto, seppur di breve durata, oltre a non fornire quella spinta necessaria per il nostro Paese, sarebbe vista come un attaccamento alle poltrone che danneggerebbe, in primis, proprio quei partiti a vantaggio di Salvini e della Lega."
Relativamente alle Banche di credito cooperativo (Bcc), in più occasioni, lei ha detto che l’attuale governo ha operato nell’interesse del credito cooperativo. Ora ha cambiato idea?
"Assolutamente no, anzi colgo l’occasione per ribadire che il governo M5S-Lega (su questo aspetto in perfetta sintonia) ha apportato una serie di modifiche normative nell’interesse del credito cooperativo, delle piccole banche in genere e, da ultimo, con i benefici fiscali previsti dal DL Crescita, delle piccole banche del sud Italia, peraltro correggendo una serie di storture contenute nella cosiddetta riforma Renzi. Poiché il cammino è ancora lungo, specie per l’attuazione di quel principio di proporzionalità della regolamentazione bancaria europea (tanto invocato quanto inattuato), il timore è proprio quello di avere un governicchio che, non solo non porti avanti la politica intrapresa dall’attuale maggioranza nei confronti delle Bcc, ma ne comprometta addirittura i buoni risultati raggiunti. Relativamente alla nostra regione, dopo la disfatta di Banca delle Marche, è importante avere un Governo che difenda le piccole banche marchigiane rimaste, in special modo le Bcc nostrane. Un obiettivo che solo un Governo autorevole votato dagli italiani e interessato a tutelare le piccole Banche potrà attuare.
Di conseguenza, sebbene la decisione spetti al Parlamento e al Capo dello Stato, soprattutto nell’interesse del credito cooperativo, anche per la nostra regione è meglio avere un governo stabile legittimato dal voto popolare."
“È ora di avviare un percorso che veda tutta la montagna unita e un tavolo di trattativa per la realizzazione di un'Unione Montana volta all'inclusione di tutti i Comuni che chiederanno di farne parte e hanno a cuore il destino della montagna. In un momento così delicato e di forte crisi non possiamo più pensare di dividere il nostro territorio che ha forza solo se ci uniamo e guardiamo tutti insieme nella stessa direzione, mettendo da parte personalismi e quanto accaduto in passato”. Ad affermarlo è il sindaco di Camerino Sandro Sborgia, nell’ambito della riunione dell'Unione Montana Marca di Camerino per il rinnovo dei vertici.
“Penso che sia necessario condividere e avere un dialogo di largo confronto, contrariamente a quanto accaduto fino a oggi –continua Sborgia - .
Il Comune di Camerino è stato chiaro: non si oppone alla riconferma dei vertici che però devono rappresentare un intero territorio perché dalle situazioni di difficoltà se ne esce insieme. Altrimenti che senso avrebbe l'Unione Montana? Chi ritiene altrimenti non rende un buon servizio alla comunità. Non ultimo la definizione dell'accordo sulla destinazione di parte dello stabile dell'edificio dell'Unione Montana all'agenzia del Demanio per le esigenze del Comando Compagnia dei Carabinieri di Camerino e qualora si dovesse perdere il finanziamento di 5 milioni di euro previsti per la ristrutturazione dello stabile qualcuno dovrà prendersi la responsabilità”.
Nell'occasione della riunione per il rinnovo dei vertici dell’Unione Montana, che si è svolta ieri, è stata presentata una mozione programmatica sottoscritta dai Comuni di Fiastra, Ussita, Pieve Torina, Serravalle di Chienti, che prevede la riconferma del presidente Alessandro Gentilucci, sindaco di Pieve Torina, del vice presidente Claudio Castelletti, di Fiastra e di Mario Baroni, sindaco di Muccia, quale assessore. Il Comune di Camerino ha deciso di votare a favore della mozione e della conferma dei vertici dell'Unione Montana, nell'ottica di non voler creare divisioni.
Arriva il Ferragosto e scatta il fermo pesca anche per le marinerie del sud delle Marche da Porto San Giorgio a San Benedetto. Marinerie che, fino a ora, avevano provveduto all’approvvigionamento di pescherie e ristoranti all’insegna della filiera corta. Nelle marinerie del nord, da Pesaro ad Ancona e con Civitanova Marche compresa, era già scattato il fermo pesca lo scorso 29 luglio.
Da giovedì 15 agosto tutta la marineria marchigiana invece sarà ferma. Si ripartirà scaglionati: in mare dal 9 settembre nel nord e dal 13 settembre nel sud della regione. Eppure, come ripetono da tempo da Coldiretti Impresapesca, il fermo biologico non produce risultati soddisfacenti. Nelle Marche sono presenti 840 imbarcazioni di cui 450 dedite alla piccola pesca. Una flotta “anziana”, con le imbarcazioni che, stima Coldiretti Impresapesca, hanno un’età media che si avvicina ai 40 anni mentre supera i 50 quella dei pescatori. La mancanza del pescato nazionale espone poi il paese all'arrivo di prodotto estero di scarsa qualità.