Vince Civitanova: "La retromarcia del sindaco sull'ospedale ci lascia esterrefatti"
da Alberto Mobili per Vince Civitanova riceviamo
Finalmente, dopo che i cittadini avevano chiesto a gran voce di salvaguardare il nosocomio Civitanovese, come dimostrato anche delle molte migliaia di firme da noi raccolte, anche l'amministrazione ha dovuto prendere atto di questa necessità, e preservare l' ospedale nella nostra città.
Certo questa scelta al sindaco Corvatta e alla sua amministrazione deve essere costata molto, perché comprende la tacita ammissione di aver commesso numerosi errori . Proprio dal sindaco Tommaso Corvatta ai primi di agosto 2015, arrivava la proposta di chiudere tutti gli ospedali per una Torrette della vallata del Chienti, durante un incontro tra sindaci di Civitanova, Montecosaro, Morrovalle e l'appena eletto presidente della Regione Luca Ceriscioli . Proposta che evidentemente ha colpito a tal punto il presidente della Regione che, non solo l'ha presa in considerazione ma l'ha fatta sua, fino alla situazione attuale che vede in dirittura di arrivo la scelta del posizionamento della struttura tramite un'applicazione . Questa scelta verrà fatta soprattutto in base alle strade di collegamento tra le varie città, in modo che si assicuri a tutti un rapido arrivo in ospedale e, proprio questo, potrebbe essere il problema più grande per l'approvazione della proposta della nostra amministrazione. Un'altra scelta inopportuna si è rivelata infatti quella di cancellare il progetto del cavalcavia, senza preventivamente adottare soluzioni alternative che avrebbero dovuto sopperire all'aumento di traffico dovuto all'apertura dell'ultimo tratto della superstrada, come dimostrano le code chilometriche e i grandi disagi di questi ultimi giorni, non favorendo quindi il rapido raggiungimento del nosocomio.
Una soluzione a questa problematica, sarebbe potuta arrivare sicuramente dal progetto di una complanare che fu presentato molti anni or sono, per cui si erano predisposte le principali connessioni come nel caso della doppia corsia in tutto il tratto di via Einaudi che sarebbe poi sfociato in un ponte sul fiume Chienti , e della rotonda Panciotti a nord che avrebbe portato un asse principale proprio adiacente all'ospedale, fino a raggiunge la statale. Anche qui la scelta di non cercare di agganciare il progetto alla realizzazione della terza corsia chiedendo alla società autostrade migliorie, come invece ha fatto Senigallia che ha inaugurato recentemente l'opera, rischia anche in questo caso di ritorcersi contro l'amministrazione e la sua proposta. Non parliamo poi delle polemiche, dei manifesti seguiti a una campagna mediatica contro Vince Civitanova, che cercava di informare tempestivamente i cittadini della situazione dell'ospedale che adesso si è palesata essere quella che noi avevamo dipinto e mostrato sin dall'inizio, disperdendo colpevolmente le energie e le attenzioni dei civitanovesi da un problema che si ripercuoterà sulla vita di tutti. Certo la retromarcia del Sindaco, susseguente anche alla notizia che gli ospedali di Macerata e Civitanova sarebbero stati probabilmente ceduti per finanziare il nuovo polo sanitario, dopo aver sostenuto prima la necessità di chiudere tutti gli ospedali per una nuova struttura baricentrica e dopo aver dichiarato più volte che l'ospedale non avrebbe chiuso ma addirittura che sarebbe stato potenziato, in un certo qual senso ci lascia esterrefatti. La candidatura di Civitanova sembra infatti molto azzardata soprattutto di fronte alla richiesta fatta dall' Area Vasta 3 in cui si richiedono 15 ettari di terreno per 70000 metri quadri e 250000 metri cubi da edificare, 2500 posti auto, 550 posti letto di cui 368 realizzati in 12 moduli da 1000 metri quadri ciascuno, blocco centrale operatorio con sale operatoria, parto, terapia intensiva, diagnosi e tutte le palazzine per amministrazione logistica e approvvigionamenti. Speriamo solo che non sia il tentativo di mettersi a posto la coscienza a poco prezzo, cercando di togliersi le castagne dal fuoco poco tempo prima delle elezioni, dando in extremis la sensazione di aver tentato di percorrere tutte le strade, senza aver mai rinnegato il proposito iniziale di chiudere tutti i nosocomi comunali a favore dell'ospedale unico, auspicato fin dall'inizio, e che ora rischia di ritorcersi contro il suo stesso promotore.
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