Viaggio nella neve e nel fango tra gli allevatori di Visso - FOTO e VIDEO -
Oggi vi raccontiamo un altro viaggio nella terra del terremoto.
Stavolta ci siamo recati a Visso in mezzo agli allevatori, dove il comando dei vigili del fuoco di Macerata sta rafforzando il distaccamento temporaneo allestendo un’ampia struttura operativa per il supporto alla popolazione. Quello che vediamo intorno a noi sono soltanto neve e fango. I capi di bestiame dormono all’agghiaccio in quanto le stalle sono crollate dopo il terremoto. Le zampe delle mucche sono nere anziché bianche.
“Qui i politici non si vedono più. Hanno promesso le stalle e invece i nostri animali vivono nel fango e ci sono ben 30 capi senza posto e che rischiano di ammalarsi”. Questo lo sfogo degli allevatori Mario e Fabio Troiani.
“Con tutti i soldi spesi per i viaggi fatti qui in zona per fare le “passerelle” i politici avrebbero costruito le stalle”.
Gli animali sono costretti invece a camminare tra la neve per essere condotti al fiume ad abbeverarsi ma due mucche e un vitellino sono addirittura finiti in mezzo alla strada e alle auto, poi ricondotti insieme agli altri dai pastori.
Gli allevatori dormono nelle roulotte presso il campo sportivo in quanto la loro casa è inagibile. Anche la macelleria di Mario Troiani è distrutta.
Tutta la vita si svolge in pochi spazi ricavati negli stabili del campo: i bagni degli uomini e delle donne sono quelli degli ospiti e della squadra di casa; sono presenti più lavatrici per cui è stato chiesto un aumento della capacità elettrica dei locali e la cucina è una piccola zona allestita come possibile.
Attilio Rovelli, un altro allevatore – veterinario, ci racconta che sta provvedendo a realizare un soppalco per mettere in sicurezza la propria stalla che è stata dichiarata inagibile a causa del terremoto e che avrebbe dovuto essere sostituita con una nuova. Invece attualmente è costretto a tenere gli animali ricoverati in quella struttura pericolosa e fredda e per questo motivo si è corciato le maniche e sta facendo da solo come meglio può.
Queste persone mostrano una grande forza di volontà ed enorme dignità pur nello sconforto della situazione di abbandono e disagio in cui sono stati lasciati dallo Stato.
E noi continueremo a raccontare le loro storie finchè la situazione non cambierà in meglio. Perché deve cambiare in meglio. Così non è più accettabile. E noi non possiamo tacere.
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