Uniti per l'Ospedale di Tolentino: pronti a passare alle vie legali per tutelare i cittadini
Il gruppo “Uniti per l'Ospedale di Tolentino” sostiene l’azione condivisa con il Sindaco Pezzanesi che - si legge in una nota - "ha giustamente diffidato, come massima autorità sanitaria locale, il Governatore delle Marche ed i vertici della Sanità regionale dall’applicazione delle determine n. 914 – 915, a firma del Direttore Generale Asur, redatte alla Vigilia di Natale. Entrambi i provvedimenti, uno relativo all’attivazione degli Ospedali di Comunità, l’altro all’attuazione della rete dell’Emergenza – Urgenza, disattendono totalmente la già discussa D.G.R. 735/2013. Infatti, cade nel vuoto la Casa della Salute a causa del mancato accordo con i medici di base e con le guardie mediche, e non meno grave si palesa l’intervento sul sistema dell’ Emergenza – Urgenza, incompleto ed insufficiente per il territorio maceratese che viene fortemente penalizzato, soprattutto Tolentino, a differenza di altre province per le quali si sono attuati aggiustamenti positivi e migliorativi. Tutte le professionalità chiamate in causa sono completamente all’oscuro dei prossimi ed imminenti sviluppi.
Quanto prospettato, se approvato, produrrà gravi conseguenze e tutti noi saremo vittime di un sistema in cui l’obiettivo principale è stato quello del risparmio dei servizi e non dei costi. “Non possiamo - sottolineano con forza le parti politiche attive all’interno del Gruppo - rimanere con le mani in mano a guardare la chiusura di tutti i nostri ospedali senza che vengano proposte, o accolte soluzioni alternative presentate, all’altezza delle esigenze del territorio e delle sue peculiarità. Con le nuove determine ASUR, si cerca di distorcere il profilo già disegnato con la 735, tanto discusso attraverso iniziative eclatanti messe a punto da Comitati ed Amministrazioni locali, e di realizzarne uno diverso, peggiorativo ed irreversibile riadattando le attuali disponibilità a scapito dei cittadini, degli operatori sanitari e della qualità vita del nostro territorio.”
Non è possibile che il dissenso della popolazione non venga tenuto in considerazione dai vertici di una Regione che comunque sarà obbligata ad ascoltare le proposte di cambiamento alla nuova normativa attraverso le vie legali".
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