Un minuto di silenzio in Consiglio regionale contro la violenza sulle donne: creata una rete di 65 istituzioni
Il Consiglio regionale delle Marche ha osservato un minuto di silenzio per le donne vittime di violenza, durante la seduta aperta dedicata al Rapporto annuale sul fenomeno. A chiederlo è stata Elena Leonardi (Fdi-An) "per dare voce ha chi non ha più voce".
Il numero di accessi ai Centri Antiviolenza (Cav) nelle Marche è in crescita: "nel 2016 ce ne sono stati 417, +6%, segno che cresce la consapevolezza delle vittime di poter reagire e accedere ai servizi - ha detto la presidente della Commissione Pari Opportunità Meri Marziali - ma resta una parte di sommerso, dato che la violenza spesso avviene tra le mura domestiche. Tanto che coinvolge oltre 500 figli, 334 dei quali minorenni".
In apertura il cortometraggio 'Giulia ha picchiato Filippo' di Francesca Archibugi.
Inoltre firmata oggi ad Ancona un'intesa lanciata dall'assessore regionale alle Pari Opportunità Manuela Bora, che ha creato di una rete di 65 istituzioni che collaborano insieme per contrastare il fenomeno della violenza di genere.
L'86% dei soggetti istituzionali sono stati invitati a sottoscriverla (ma che potranno sempre aderire in un secondo momento): da Anci e Uncem alle Prefetture, dalla Corte d'Appello alle magistrature, dalle forze di polizia all'Asur, ai sindacati, alle associazioni di medici, psicologi, assistenti sociali e giornalisti, fino al Corecom.
"Un'adesione massiccia - ha detto Bora - che coinvolge tutti i settori della cittadinanza nella consapevolezza dell'importanza di combattere il fenomeno. La Regione ha visto negli ultimi 2 anni un incremento di risorse da 100 mila euro a 1,3 milioni di euro".
L'intesa raccoglie ed amplia portandoli a sistema i molti protocolli firmati fino ad ora dalle Prefetture nelle province marchigiane per aiutare le vittime e promuovere la prevenzione.
FONTE ANSA
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