Ucraina, medico in fuga da Kiev: "Ho dovuto lasciare la mia famiglia. Non abbiamo più niente e non so dove andrò"
"Siamo dovuti andare via da Kiev giovedì sotto i bombardamenti, è davvero triste e non crediamo ancora a quello che sta accadendo. Adesso con mia mamma ci troviamo in stallo a Leopoli, dove siamo arrivate dopo un viaggio infinito, e poi non sappiamo cosa ne sarà di noi".
A parlare è Nataliia Chulaievska, giovane dottoressa ucraina che a Kiev è stata costretta a lasciare parte della sua famiglia: "Mia nonna è anziana e non autosufficiente, quindi non è potuta andar via da casa. Mio papà è rimasto con lei per non abbandonarla, è stata la decisione più difficile della nostra vita".
Mentre Mosca prosegue la sua avanzata verso la capitale ucraina, sono decine di migliaia i civili che quotidianamente abbandonano le proprie vite per cercare riparo dai bombardamenti verso l'Europa. Con i corridoi umanitari prospettati da russi e ucraini che fin qui non hanno prodotto i risultati sperati.
Il destino di Nataliia è ancora incerto: "Non sappiamo dove andremo né se potremo tornare a casa in futuro. La mia paura è vivere nell'incertezza di aver perso tutto e nella convinzione che sarà difficile ricominciare altrove. Io sono una cardiologa e non so neppure se la mia laurea sarà riconosciuta. Non parlo altre lingue oltre ucraino e inglese: con mia mamma dovremo imparare anche quelle".
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