Tolentino, il Comitato 'No Inceneritore': "La ditta insiste nel volere l'impianto"
Il Comitato “No Inceneritore – Tolentino”, nato per impedire la realizzazione di un nuovo impianto inceneritore in Contrada Cisterna, a Tolentino, continua la sua battaglia.
L’ultimo atto di questa vicenda risale all’agosto 2019, quando il Comitato denunciò la grave dimenticanza dell'Amministrazione comunale di Tolentino che non aveva segnalato agli uffici della Provincia la presenza, a meno di 400 metri, di due istituti scolastici - lo Scientifico ed il Classico - a quel tempo unico fatto ostativo al rilascio dell'autorizzazione.
"Purtroppo nonostante queste segnalazioni - sottolineano dal Comitato - siamo venuti a conoscenza che la ditta insiste nel voler realizzare l’impianto ritenendo non vincolante la presenza di quelle scuole".
Il Comitato "No Inceneritore - Tolentino" segnala inoltre come "il 4 febbraio, presso la sede della Provincia di Macerata, si terrà la Conferenza dei Servizi che riguarderà la nuova istanza presentata dalla ditta Biorecovery S.r.l., finalizzata all'ottenimento dell'autorizzazione per la realizzazione di un impianto destinato al recupero di fanghi biologici tramite essiccamento e successiva termo valorizzazione, da ubicare proprio in Contrada Cisterna, alle porte del Comune di Tolentino".
"Abbiamo già fatto richiesta formale per partecipare a questa importante riunione - prosegue il direttivo del Comitato -, ma non è detto che saremo invitati, chiediamo quindi all’Amministrazione comunale di Tolentino di farsi carico delle nostre richieste ribadendo che allo stato attuale non è possibile rilasciare un qualsiasi tipo di permesso per la realizzazione dell’inceneritore in quanto, secondo la normativa attuale, questi tipi di impianti non possono essere ubicati in prossimità dei centri abitati e delle funzioni sensibili quali ospedali o scuole. Per di più, recentemente il Consigliere regionale Sandro Bisonni ha proposto, e l'Aula l'ha approvata, una norma regionale che ha aumentato le distanze dai precedenti 2 Km agli attuali 5 Km, pertanto è più che evidente che la presenza di un impianto del genere in quella zona non è compatibile né con le disposizioni del Piano regionale dei rifiuti, né con le attuali norme regionali in vigore".
"Lanciamo un appello anche a tutta la cittadinanza - conclude il direttivo del Comitato - affinché si unisca al Comitato nella battaglia contro la realizzazione di questo inceneritore che non porterà, alla città, alcun beneficio e al contrario, la combustione di circa 35.000 tonnellate/anno di fanghi di depurazione, comporterà importantissimi impatti negativi sulla nostra Comunità martoriata dal sisma e dalle pressioni ambientali già esistenti".
Commenti