Vivono in comunità e provengono da ogni parte del mondo. Ma ci sono anche alcuni italiani, quelli che hanno più bisogno e vivevano ai margini già da prima del sisma. I bambini possono giocare, ma solo due volte alla settimana, mentre la stanza per socializzare o guardare la tv é inaccessibile da un po' e nessuno sa il perché. La solidarietà c'é stata, ma poi, a quanto pare, sono scomparsi tutti e adesso a farla da padrone sono la noia ela depressione.
Sembra uno scenario distante e, invece, é esattamente quanto descritto dal servizio che Rainews24 ha dedicato al sisma e, più specificatamente, alla situazione del Comune di Tolentino. Qui, come é noto, l'amministrazione comunale ha rinunciato alle Soluzioni Abitative di Emergenza, preferendo la realizzazione di appartamenti in muratura in Contrada Rancia. Ma i tempi si sono allungati (forse era prevedibile?) inesorabilmente e i container che dovevano offrire ospitalità per la prima emergenza sono, di fatto, da due anni la casa di molte persone. Solo a Tolentino é così, in ogni altro comune di tutto il cratere le cose sono andate diversamente.
Tanti, quelli che potevano, hanno cercato soluzioni alternative, andandosene. Altri, quelli che non potrebbero permettersi scelte differenti, sono dovuti restare. Ma la situazione ormai é al collasso, perché di fatto si é creato un ghetto che, ora, conta pure i camper e le roulotte di quegli sfollati che prima erano sull'area della piscina comunale.
Ieri, dopo il servizio di Rainews, quella che é una criticità assoluta é venuta allo scoperto. E al servizio non serve aggiungere parole.
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