Tardella: "Non ci sono trattative di vendita della società. Qualcuno vuole destabilizzare l'ambiente"
Cinque partite. Cinque finali verso un traguardo inimmaginabile ad inizio stagione. La Maceratese vola, disputa una stagione incredibile, va a giocarsi addirittura una promozione in B. Malgrado questo, c'è un pizzico di polemica che apparentemente rischia di minare un'ambiente che di tutto avrebbe bisogno ora fuorchè di essere destabilizzato.
Maria Francesca Tardella nei giorni scorsi, insieme al consiglio di amministrazione, ha preso decisioni drastiche, proprio per restituire tranquillità a tutto l'ambiente e spiega senza peli sulla lingua cosa è successo.
"Sono uscite sui giornali trattative di vendita della società e questa notizia non corrisponde al vero, sia perchè non ci sono trattative, sia perchè non è nell'intenzione del presidente cedere la società.
E' chiaro ed evidente, non ne faccio mistero, che sostenere la società da soli non è così semplice. Si auspicherebbe un maggior coinvolgimento di sponsor e anche di soci piuttosto che di persone che realmente vogliano intraprendere un percorso comune. La Lega Pro, infatti, per quanto mi riguarda, è un impegno a tempo pieno. Quest'anno lo abbiamo svolto con grande sacrificio da parte di tutti, e lo portiamo a termine in maniera piuttosto importante, comunque vada. E' chiaro che cerchiamo aiuti e anche conforto da parte di sponsor o eventuali soci che volessero compartecipare alle sorti della Maceratese.
Non ci sono mai state trattative di vendita e quello che è apparso sui giornali, e la reazione che c'è stata è stata proprio nei confronti di un certo tipo di stampa che non solo ha paventato e ha lasciato trapelare la notizia di una ipotetica vendita e un certo atteggiamento non proprio amichevole nei nostri confronti. Perchè? Perchè anche all'interno della società non tutti hanno remato nella stessa direzione, facendo dichiarazioni che non corrispondevano alla verità. Capisco da parte dei giornalisti la necessità di avere sempre scoop, nuove notizie e quant'altro, però chi fa parte della società stessa dovrebbe dare stabilità alla società, dare quella tranquillità e quella serenità che in questo momento, in qualche modo, sono mancate. Quindi, congiuntamente al Cda, si è presa la decisione di autorizzare interviste radio-televisive conoscendone prima i contenuti e autorizzando di volta in volta le persone a esprimersi su argomenti specificatamente tecnici e non societari.
Credo che le esternazioni fatte sui giornali piuttosto che sui social network abbiano in qualche modo destabilizzato o tentato di destabilizzare un ambiente il quale, ad oggi, è sereno, tranquillo, sa che ha davanti un obiettivo importante. Lo vuole perseguire a tutti i costi e quindi non vuole essere distratto da notizie false e che non corrispondono alla realtà. Adesso bisogna remare tutti dalla stessa parte per arrivare a un risultato che, già con l'ingresso nei play-off, sarebbe storico".
Qualcuno ha paura della Maceratese in B?
"Se qualcuno ha paura, francamente se la tiene. Nessuno, tanto meno io ho avuto paura a prendere una società in Promozione, a vincere un campionato di Eccellenza, non ho avuto paura di vincere un campionato Lnd imbattuti in Europa, certamente non avrei paura ad andare in serie B. Fra il dire e il fare c'è di mezzo veramente il mare, perchè abbiamo cinque partite che sono cinque finali, come per tutte le altre squadre che vorrebbero andare ai play-off. Quindi, la paura non dovrebbe far parte di chi amministra, non è un sentimento che provo. Fra la paura e la temerarietà c'è differenza: bisogna ragionare organizzandosi e programmando, sia che si rimanga in Lega Pro sia che succeda altro".
Quanto si può aspettare la città a questo punto dalla Maceratese e da un presidente capace di riaccendere entusiasmi sopiti da anni?
"Io credo che la città oggi si possa aspettare intanto di essere arrivata in un palcoscenico impensabile fino a sei mesi fa. Siamo partiti dicendo di fare un campionato tranquillo, abbiamo un budget fra i più bassi della Lega Pro e i meriti sono di chi ha costruito questa squadra e di chi la allena. Se ci sono dei meriti sono anche della società che ha saputo tenere toni bassi di domenica in domenica, cercando di entusiasmare il proprio pubblico, cercando di portare un indotto che abbiamo stimato complessivamente in circa 200mila persone a Macerata nell'arco di una stagione. E' evidente che di tutto questo siamo non orgogliosi ma molto di più. Quello che ci auguriamo è che questo finale di campionato sia seguito con la stessa passione da tifosi, amministrazione e tutte quelle forze che possono in qualche modo sostenerci in questa fantastica cavalcata. Dalle altre società siamo visti con occhi particolari e ammirati. Lo stesso sentimento andrebbe provato anche dalla città: non voglio dire ammirazione nei confronti del presidente, ma un senso di appartenenza della città a una società che è della città. E questo senso di appartenenza deve portare a un entusiasmo che trascini staff e squadra verso un obiettivo che sarebbe realmente storico".
E, infine, un messaggio importante, che guarda verso tutto il territorio
"Sabato prossimo siamo stati invitati dalla Lube, superando tutto il campanilismo e quelle sciocche barriere che separano società professionistiche e non cercando di creare delle sinergie lavorando insieme. Questo sia per il territorio ma anche per cercare di andare oltre ciò che di piccolo a volte si vive, tentando di ragionare in grande. Siamo stati onorati dell'invito della Lube e abbiamo immediatamente cercato di ricambiare, perchè le due realtà sportive sono in realtà molto più vicine di quanto non si pensi. C'è una grandissima ammirazione da parte nostra verso la Lube come penso che ci sia ammirazione nei nostri confronti".
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