Superstrada, fra disagi e tragedie sfiorate. Sclavi: “Normativa regolare, ma i guidatori si distraggono"
“Il requisito di una segnalazione preventiva da parte delle forze dell’ordine è obbligatorio e l’articolo 142, co. 6-bis del Codice della Strada afferma che ciò vale sia per le postazioni fisse, che per quelle mobili”. Basterebbe questo stralcio (semplificato) dell’ordinanza n. 4007/2022 della Corte di Cassazione ad archiviare ogni dibattito o polemica in merito alla gestione degli appostamenti con autovelox da parte della Polizia locale maceratese.
Ma qualora non fossero già sufficienti le multe (spesso contestate), ci pensano senz’altro gli incidenti stradali a riaccendere ciclicamente lo sdegno cittadino - soprattutto sulle piattaforme social. E’ il caso del tremendo impatto avvenuto martedì 28 giugno lungo la SS 77 della Val di Chienti, nei pressi del distributore Ip e del Castello della Rancia (leggi qui). A seguito delle conseguenze occorse (mezzo distrutto e conducente di 27 anni trasportato con urgenza al Torrette di Ancona), l’inchiesta popolare si è subito concentrata sulla legittimità dell’autovelox piazzato in quel tratto della superstrada, preceduto da una curva che, a detta di alcuni testimoni, “rende difficile l’individuazione in mancanza di una segnaletica preventiva”.
Il primo nodo da sciogliere, insomma, riguarda il rispetto della normativa di cui sopra da parte della Polizia locale di Tolentino (in questo caso), guidati dal Comandante David Rocchetti. A chiarire questo aspetto è, però, direttamente il neo sindaco Mauro Sclavi: “Nelle ultime ore ho chiesto agli agenti impegnati nelle indagini di effettuare le opportune revisioni, e mettere a disposizione i dati di rilevamento degli autovelox: è ovvio che se una decina di appostamenti nell’arco di un mese hanno prodotto a malapena 4 multe, una soluzione del genere mette solo a repentaglio la vita delle persone”. Non solo quella dei conducenti che transitano ogni giorno sulla SS77, ma anche quella dei vigili impiegati nella rilevazione della velocità.
“La mia preoccupazione da sindaco è la tutela di tutti – prosegue Sclavi – ma qualcosa non torna in quell’incidente: la brusca e innaturale frenata da parte del giovane conducente lascia pensare che fosse distratto già per altre ragioni (attendiamo i risultati della perizia tecnica). Quindi, indipendentemente dalle segnalazioni, avrebbe potuto lo stesso provocare un incidente. Non posso certo cambiare la testa dei cittadini, ma se esiste una certa normativa rispetto ai limiti di velocità in superstrada è perché sono stati loro a renderla necessaria: molti superano ogni giorno i 110 km/h e si distraggono facilmente mentre sono al volante”.
Un vero ‘far west’, come suggerisce il sindaco tolentinate. Lo stesso dove, nel frattempo, si contano anche i disagi maturati dalla commistione di lavori intermittenti che – fra corsie chiuse e restringimenti di carreggiata, regolamentati da Anas S.p.a. – obbligano i vari autisti a usufruire di soluzioni poco congeniali. In alcuni casi, senza alcuna specifica sui tempi previsti prima che la circolazione stradale torni regolare.
"Le entrate e le uscite dalla superstrada per Caldarola – aveva dichiarato appena due settimane fa il sindaco Luca Maria Giuseppetti - sono deviate e la segnaletica non è esauriente ed esplicativa. In più di un’occasione, autisti di camion e autoarticolati, si sono trovati nella condizione di fare manovre impossibili per ritornare indietro e riprendere le giuste direzioni".
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