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Sisma, lettera aperta del sindaco di Treia, uno del borghi più belli d'Italia

Sisma, lettera aperta del sindaco di Treia, uno del borghi più belli d'Italia

Riceviamo e pubblichiamo una lettera scritta da Franco Capponi, sindaco di Treia.

"A distanza di alcuni giorni dagli ultimi devastanti fenomeni sismici, la paura, o meglio, il terrore che ha attanagliato la popolazione per giorni e giorni, sta lasciando spazio ad un senso di disorientamento e di sconforto.

Dopo i primissimi giorni, in cui l’attenzione mediatica si era concentrata sulla notizia “sisma” e sul dramma umano, sembra che ora vi sia quasi disinteresse da parte degli organi di stampa.

E’ invece questo il momento in cui, spenti i riflettori mediatici e superata la primissima fase di emergenza, i problemi si definiscono in tutta la loro complessità.

Centinaia di case dichiarate inagibili, quantità interminabili di segnalazioni; la quasi totalità degli edifici pubblici e delle chiese dichiarate inagibili, con danni talmente gravi da lasciar presagire un pieno recupero in un futuro tutt’altro che prossimo.

Come Sindaco e come uomo ho la sensazione, insieme a molti altri, e lo dico con grande dolore, che molte persone, incluso qualche concittadino, non colpite direttamente da questi “4 Terremoti”, non abbiano la percezione esatta delle dimensioni del dramma che si sta consumando nelle nostre zone terremotate, magari proprio vicino casa.

Ho anch’io l’impressione che gli stessi racconti televisivi (solo in alcuni casi, per fortuna) siano più improntati a un affannato sensazionalismo di routine che non all’interpretazione corretta della sciagura umana, economica, psicologica, culturale, morale che certamente riguarda prima di tutto le persone e i luoghi coinvolti, i territori e la geografia di un Sisma che magari ha toccato alcuni meno direttamente, ma che alla fin fine coinvolge tutta la comunità e dovrebbe riguardare tutti coloro che pensano, sbagliando sul piano umano, di “cavarsela” con una sbirciata ai video e agli articoli di stampa o con un sms di solidarietà, che non si nega a nessuno.

Probabilmente, l’amore per la nostra Italia e per la nostra terra e’ sempre più flebile, indebolito da chiusure egoistiche e atteggiamenti non solidali.

Molti, essendo lontani dalle zone più duramente colpite, pensano che il problema “terremoto” non li riguardi; altri confidano nel fatto che “a loro non toccherà mai”.

Questo approccio egoistico non tiene conto del fatto che la paura, il terrore e il senso d’impotenza generati da un terremoto (anzi da 4 Terremoti!) e le relative conseguenze lasciano tracce indelebili, segnano profondamente la vita di una persona, lasciando ferite difficili da rimarginare. Vorrei ricordare a tutti che questa non è una tragedia marchigiana, o umbra, o laziale, o abruzzese, ma è una “TRAGEDIA ITALIANA.

Nessuno può e deve sentirsi estraneo a questa tragedia, una tragedia che potremmo definire epocale, destinata a restare impressa nella storia.

Tutti gli Italiani dovrebbero, ciascuno nel proprio ruolo, in primis la classe politica ed il Governo, FARE QUALCOSA DI PIU’, TUTTI DOVREMMO! Per il bene di tutti.

Il grido di dolore, che non deve restare inascoltato è: NON LASCIATECI SOLI!

Franco Capponi – Sindaco di Treia

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