Sciopero per il clima, ad Ancona arriva il "Block Friday": molti giovani in Piazza
Piazza Cavour ad Ancona invasa da giovani e giovanissimi stamattina alle nove per il quarto sciopero globale contro i cambiamenti climatici. L’occasione è data anche dal "Black friday", evento consumista per eccellenza. Molti giovani ragazzi hanno sentito l'esigenza di opporre la loro versione di come va vissuta questa giornata: obiettivo blocco dello spostamento delle merci.
In tante e tanti sono scesi in piazza per ribadire i loro no alle politiche complici delle attività umane climalteranti e la loro opposizione alle multinazionali del fossile che impediscono la conversione a fonti energetiche rinnovabili.
"Sappiamo bene chi sono i responsabili" e "la riconversione ecologica la paghi chi ha fatto i miliardi grazie al fossile" le parole d'ordine della giornata.
Lo sciopero è stato costruito insieme agli altri gruppi marchigiani di fridays, e ha raccolto giovani da Civitanova, Fabriano, Jesi, Fano, Pesaro, Macerata, Senigallia e Urbino che si sono dati appuntamento in Piazza della Repubblica, hanno marciato fino al porto di Ancona, e li messo in atto un blocco stradale alla rotatoria, per sottolineare che "non c'è più tempo, bisogna cambiare radicalmente direzione". Con in mano degli alberelli che sono poi stati simbolicamente "piantati" sulla strada il traffico è stato fermo per circa un'ora alla rotonda del porto.
I camion si sono bloccati e gli attivisti hanno parlato degli impegni disattesi che le istituzioni avevano preso, insieme all'importanza di lottare davvero e senza remore per ottenere risultati concreti a protezione della vita su questo pianeta.
"Lo stop ai finanziamenti per i produttori del fossile sono una buona cosa, così buona da essere scontata a dire il vero, ma ovviamente non può bastare", dicono i ragazzi, che immaginano un mondo diverso, in cui non si è costretti a scegliere fra occupazione o inquinamento.
Mattinata piena di proposte reali di cambiamento verso un'economia che trova i suoi valori nella giustizia climatica e sociale, per mettere a frutto tutte quelle competenze e tecnologie che già abbiamo per far fronte alla più grande emergenza del nostro tempo, che speriamo riescano ad essere messe in pratica nel minor tempo possibile.
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