Sciopero generale, boom nelle piazze d’Italia. “È l’inizio di una nuova battaglia”
La risposta c’è stata: lo sciopero generale dei sindacati di CGIL e UIL ha permesso di riempiere Piazza del Popolo a Roma in contemporanea con Milano, Bari, Palermo e Cagliari. «Aumenta la distanza tra il palazzo della politica e il Paese – ha dichiarato dal palco il leader di CGIL, Maurizio Landini - Chi è in Parlamento farebbe bene ad ascoltarci. Pensiamo che il Paese vada cambiato, con una riforma fiscale e delle pensioni degne di questo nome e cancellando la precarietà. È l’inizio di una battaglia».
Molte le impressioni e le testimonianze raccolte nel corso della manifestazione, fra cui quelle giunte direttamente dal comparto della CGIL proveniente dalla Regione Marche, guidata fra gli altri dal Segretario Organizzativo, Daniele Principi.
«È andata molto bene – ha commentato Principi - La piazza era stracolma, segno di una risposta eccezionale e per nulla scontata. Fra l’altro ho visto che c’è stata la stessa adesione anche dalle altre piazze d’Italia, andando oltre ogni nostra aspettativa - visto il clima di difficoltà generale e tutta l’attività prenatalizia delle aziende che, ciononostante, non ha impedito ai lavoratori di rinunciare a una giornata di paga. Persino le adesioni nella nostra Provincia sono state importanti».
All’interno della Poltrona Frau Group – una delle imprese più rappresentative delle Marche, con una presenza sindacale maggiore rispetto ad altre – è stata riscontrata un’adesione allo sciopero pari 40% nel reparto Car e al 70% in quello della produzione. Così come alla G.A. Operations di Matelica la partecipazione ha visto raggiungere il 30% della platea dei lavoratori. Dati che hanno subito un incremento sensibile rispetto all’ultimo sciopero del 2014.
Il rifiuto rispetto alla Legge di Bilancio 2022 – con la richiesta di dirottare il denaro per tagliare le tasse verso chi negli ultimi anni ha avuto le difficoltà maggiori e che tutt’oggi ha visti i redditi bassi -, una soluzione civile al tema delle pensioni – vista la persistenza della Legge Fornero e il prossimo esaurimento del palliativo di Quota 100 con conseguente aumento dell’età pensionabile.
E ancora la volontà di un intervento tempestivo relativo alla precarietà - con i dati Istat che restituiscono un quadro generale del Paese in cui 8 contratti su 10 vengono attivati senza garanzie di continuità -, e alle sempre più numerose delocalizzazioni – nella Marche l’ultimo caso è quello della Caterpillar, azienda che non ha riscontrato nessun tipo di crisi, ma per spendere meno in termini di produzione ha deciso di chiudere e spostarsi.
La promessa da parte della CGIL Marche è di non fermarsi e portare avanti la battaglia contro la Legge di Bilancio, prima della sua approvazione definitiva in Parlamento attesa per febbraio 2022. E in ultima battuta, Principi ha voluto tranquillizzare sulla scelta presa da CISL in quest’ultima occasione. «Con loro siamo sempre stati sulla stessa linea. Anche negli ultimi mesi abbiamo continuato a tenere dei tavoli di confronto insieme, in questa fase ci separano solo gli strumenti scelti per raggiungere lo stesso obbiettivo».
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