San Severino, svelata la targa del Largo dedicato al dottor Carlo Furbetta: presenti i figli Giorgio e Francesco
Un largo davanti a quello che fu il suo ospedale perché, anche chi si trovi semplicemente a passare, abbia modo di ricordare la figura di uno straordinario chirurgo che, per oltre un ventennio, fece del “Bartolomeo Eustachio” un centro di eccellenza e un luogo di cure dove riuscì, con abnegazione e spirito di servizio, ad assicurare qualcosa come oltre diecimila interventi.
Così la Città di San Severino Marche ha voluto celebrare, e onorare, il dottor Carlo Furbetta intitolandogli il piazzale antistante la Casa di riposo “Lazzarelli”, un tempo ospedale civile cittadino, dove il medico fu impegnato, come primario, dal 1953 al 1976.
“Chi lo ha conosciuto - ha sottolineato il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, presenziando alla cerimonia di intitolazione del piazzale – ancora oggi ricorda del dottor Furbetta lo smisurato amore verso le persone che avevano bisogno, le persone che soffrivano e quelle che erano in difficoltà”.
Commosso il profilo tracciato dai figli Francesco e Giorgio, medici anch’essi: “Nostro padre era un uomo che non conosceva riposo. Era sempre a disposizione per chi ne avesse bisogno. La qualità del suo operato rendeva l’ospedale di San Severino Marche un punto di riferimento. Non sapeva neanche cosa fosse lo stipendio, non badava ai beni materiali perché le ricchezze le portava dentro di sé. Il suo obiettivo era solo l’essere d’aiuto. Ogni problema chirurgico trovava nella sua persona una soluzione, di fronte ad ogni situazione medica trovava una soluzione”.
Alla cerimonia hanno preso parte molti amici di Furbetta, la famiglia, presidente e membri del consiglio di amministrazione della “Lazzarelli”, amministratori pubblici e tanti cittadini a dimostrazione del legame che il grande medico aveva stabilito con l’intera comunità.
Nato a Fabriano nel 1906, Furbetta nel 1980 fu eletto cittadino dell’anno e ricevette anche l’onorificenza di Cavaliere del lavoro. Una targa ricorderà, per sempre, la sua figura umana e professionale.
Commenti